segnalo questa interrogazione, per chi non ne fosse a conoscenza saluti Mauro Dorato
Da Unilex, lista di legislazione universitaria fondata da Tristano Sapigni **************************************************************************
Cari colleghi, Vi giro il testo di una interrogazione al Ministro Gelmini, presentata martedì scorso in aula al Senato. Anche se con alcune imprecisioni (gli obblighi dei ricercatori non si fermano a quelli previsti dalla 382/80, ma sono stati com’è noto estesi da altre leggi successive), al senatore interrogante va riconosciuto il merito di aver fatto giungere al ministro (che deve rispondere) l’eco della protesta dei ricercatori. Buona lettura.SENATO DELLA REPUBBLICA ------ XVI LEGISLATURA ------ 400a SEDUTA PUBBLICA RESOCONTO SOMMARIO E STENOGRAFICO MARTEDÌ 6 LUGLIO 2010 Interrogazione. GIARETTA http://www.senato.it/loc/link.asp?leg=16&tipodoc=sanasen&id=3873 - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca - Premesso che: il sistema universitario italiano è stato oggetto di pesanti tagli (si vedano al riguardo la legge 6 agosto 2008, n. 133, "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria", e il decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica, in corso di esame in Parlamento) che hanno comportato ricorrenti e diffusi fenomeni di protesta e mobilitazione contro le iniziative governative, da parte di organizzazioni studentesche riunite nel movimento dell'Onda, da parte degli stessi docenti universitari e dei ricercatori; il Governo ha presentato un disegno di legge, attualmente in discussione al Senato (disegno di legge n. 1905 "Norme in materia di organizzazione delle Università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario") che riforma il sistema universitario, introducendo una maggiore precarizzazione nella fase di ingresso e di accesso alla professione dell'insegnamento e della ricerca universitaria; tale provvedimento sta provocando pesanti proteste in tutti gli Atenei del Paese: in particolare numerosi ed autorevoli quotidiani italiani riportano la notizia di una generale mobilitazione dei ricercatori, di assegnisti di ricerca, di dottorandi e del mondo del precariato dell'università contro il disegno di legge di riforma precedentemente citato; la forma estrema di protesta scelta dai ricercatori consiste nella non accettazione di incarichi didattici e di accertamento di profitto a partire dal mese di settembre e tale scelta comporterà il sostanziale blocco della didattica e la non copertura di insegnamenti di base e specialistici, con grave danno per tutta la popolazione studentesca; anche la stampa internazionale si sta interessando al potenziale blocco della didattica universitaria: è apparso in data 20 giugno 2010 infatti un articolo sul sito dell'autorevolissima rivista scientifica internazionale "Nature" dal titolo "Strikes could break Italy's universities" (Gli scioperi potrebbero mandare in frantumi le università italiane) in cui si afferma che "two thirds of Italy's 25.000 ricercatori will stop teaching corse and running exams during the strike" (due terzi dei 25.000 ricercatori bloccheranno le attività didattiche e la partecipazione a commissioni d'esame durante la mobilitazione); il sito www.ricercatori-unito.it ha realizzato un auto censimento dell'astensione della didattica da parte dei ricercatori italiani e i dati raccolti in 38 atenei e 258 facoltà (sul totale di 66 atenei e 533 facoltà presenti in Italia) dimostrano che 8.677 ricercatori, pari al 62,36 per cento del totale si sono dichiarati indisponibili alla didattica non obbligatoria per legge; il decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n.382, all'art 32, evidenzia la non obbligatorietà da parte dei ricercatori universitari di farsi carico di insegnamenti e corsi universitari in qualità di supplenti, si chiede di sapere: se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della diffusa mobilitazione e dello stato di agitazione dei ricercatori, degli assegnisti di ricerca, dei dottorandi e del personale precario dedito alla ricerca e all'insegnamento universitario, contro il disegno di legge di iniziativa governativa n. 1905 attualmente in discussione presso il Senato della Repubblica; se sia a conoscenza delle motivazioni di tale mobilitazione e delle critiche e controproposte sollevate quotidianamente dai giovani talenti del mondo universitario; se le cifre riportate dalla stampa e riprese dallo scrivente, ed ottenute dall'autocensimento dei ricercatori dell'Università di Torino corrispondano al vero, ed in caso contrario quali siano le stime (e sulla base di quali criteri siano state realizzate) del Ministero per quanto riguarda l'astensione dei ricercatori universitari dall'attività didattica a partire dal mese di settembre 2010; se sia a conoscenza e corrisponda al vero che l'iniziativa della non accettazione di incarichi didattici da parte dei ricercatori universitari (iniziativa che si muove nel pieno solco della legalità, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 382 del 1980) lascerà scoperto l'affidamento di centinaia di insegnamenti di base e specialistici in tutta Italia, con un sostanziale blocco della didattica ed un conseguente grave disservizio per le matricole e gli studenti universitari; quali iniziative intenda prendere il Governo al fine di garantire il sereno inizio dell'anno accademico e delle attività didattiche, garantendo l'erogazione degli insegnamenti privi di titolarità; quali iniziative intenda prendere per ascoltare le ragioni di una protesta diffusa, tenendo conto dei rappresentanti dei ricercatori e dei precari delle università, e delle rispettive associazioni, al fine di pervenire ad una iniziativa di riforma condivisa con i soggetti interessati. (4-03406)
**************************************************** Unilex, fondata nel 1995, ha 1163 iscritti al 14 gennaio 2010. Le regole di funzionamento sono scaricabili da http://www.ing.unitn.it/~devol/regole_di_unilex.pdf Listmaster: claudio.dellavolpe@unitn.it
per capire il ruolo della informazione in Italia vi racconto questa piccola storia. ieri ricevo una e-mail da una giornalista, che mi chiedeva lumi sui ricercatori e mi allegava un suo articolo appena scritto. Lo leggo rapidamente e sobbalzo quando vedo scritto che
A cominciare dai tagli dei finanziamenti all’università, che passerebbero da 7,49 milioni di euro a 6,05 milioni tra il 2009 e il 2012, con una riduzione del 19%.
Come si fa a scrivere senza sobbalzare una cosa cosi'? Immaginate se un giornale protestasse perche' il caffe al bar e` passato da 6 centesimi a 9 centesimi (e qui siamo solo ad un ordine di grandezza e non tre).
Poi glielo faccio notare e lo corregge dicendomi che aveva preso i dati da Nature.
ora che senso ha questo tipo di informazione? devo dire che su questo sono paranoico come quando sento al telegiornale che il volume totale di affari delle mafie e` di 30 milioni di euro l'anno (una fabbrichetta media).
Come si fa a parlare ad un paese di soldi se si sbagliano grossolanamente gli ordini di grandezza? Forse bisognerebbe normalizzare il tutto a spesa procapite e quindi spiegare che ad esempio la manovra di Tremonti sono 400 euro a testa (se non ho sbagliato anche io i conti)? Chiedo lumi in particolare ai colleghi non scienziati e che non hanno i numeri come professione ma credo che questo, la questione quantitativa, sia un problema di comunicazione politica enorme, se non si capiscono gli ordini di grandezza non si capisce nulla dei problemi del paese.
claudio
2010/7/8 claudio procesi procesi@mat.uniroma1.it:
per capire il ruolo della informazione in Italia vi racconto questa piccola storia. ieri ricevo una e-mail da una giornalista, che mi chiedeva lumi sui ricercatori e mi allegava un suo articolo appena scritto. Lo leggo rapidamente e sobbalzo quando vedo scritto che
A cominciare dai tagli dei finanziamenti all’università, che passerebbero da 7,49 milioni di euro a 6,05 milioni tra il 2009 e il 2012, con una riduzione del 19%.
Come si fa a scrivere senza sobbalzare una cosa cosi'? Immaginate se un giornale protestasse perche' il caffe al bar e` passato da 6 centesimi a 9 centesimi (e qui siamo solo ad un ordine di grandezza e non tre).
Poi glielo faccio notare e lo corregge dicendomi che aveva preso i dati da Nature.
ora che senso ha questo tipo di informazione? devo dire che su questo sono paranoico come quando sento al telegiornale che il volume totale di affari delle mafie e` di 30 milioni di euro l'anno (una fabbrichetta media).
Come si fa a parlare ad un paese di soldi se si sbagliano grossolanamente gli ordini di grandezza? Forse bisognerebbe normalizzare il tutto a spesa procapite e quindi spiegare che ad esempio la manovra di Tremonti sono 400 euro a testa (se non ho sbagliato anche io i conti)? Chiedo lumi in particolare ai colleghi non scienziati e che
Sono convinto anche io che il modo corretto di fare informazione a livello di massa e' quello di fare tutti i conti pro-capite, o per studente o per docente nell'universita'. Purtroppo i mezzi di informazione italiani non informano normalmente in maniera utile, e cio' torna utile purtorppo sia per fare disinformazione sia per fare propaganda politica. Ci sono pero' anche eccezioni (qualche articolo di G.A.Stella e S.RIzzo sul Corriere per esempio).
Saluti,
Caro Procesi, ho sempre pensato l'incapacità di valutare gli ordini di grandezza sia la cartina la tornasole dell'ignoranza delle basi della cultura scientifica cosi' diffusa nel nostro paese. Chi non capisce gli ordini di grandezza, ragiona male anche sul resto. E' dalla scuola che si deve ripartire, ma con di una progettualità che duri almeno una generazione.
Roberto
On 08/07/10 21:07, "claudio procesi" procesi@mat.uniroma1.it wrote:
per capire il ruolo della informazione in Italia vi racconto questa piccola storia. ieri ricevo una e-mail da una giornalista, che mi chiedeva lumi sui ricercatori e mi allegava un suo articolo appena scritto. Lo leggo rapidamente e sobbalzo quando vedo scritto che
A cominciare dai tagli dei finanziamenti all¹università, che passerebbero da 7,49 milioni di euro a 6,05 milioni tra il 2009 e il 2012, con una riduzione del 19%.
Come si fa a scrivere senza sobbalzare una cosa cosi'? Immaginate se un giornale protestasse perche' il caffe al bar e` passato da 6 centesimi a 9 centesimi (e qui siamo solo ad un ordine di grandezza e non tre).
Poi glielo faccio notare e lo corregge dicendomi che aveva preso i dati da Nature.
ora che senso ha questo tipo di informazione? devo dire che su questo sono paranoico come quando sento al telegiornale che il volume totale di affari delle mafie e` di 30 milioni di euro l'anno (una fabbrichetta media).
Come si fa a parlare ad un paese di soldi se si sbagliano grossolanamente gli ordini di grandezza? Forse bisognerebbe normalizzare il tutto a spesa procapite e quindi spiegare che ad esempio la manovra di Tremonti sono 400 euro a testa (se non ho sbagliato anche io i conti)? Chiedo lumi in particolare ai colleghi non scienziati e che non hanno i numeri come professione ma credo che questo, la questione quantitativa, sia un problema di comunicazione politica enorme, se non si capiscono gli ordini di grandezza non si capisce nulla dei problemi del paese.
claudio
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