Io penso che cio' che conta non sia il numero, ma piuttosto il fatto che i messaggi/commenti siano chiari, brevi e ben scritti (altrimenti nessuno se li fila). Poi, se sono firmati da una persona di prestigio, tanto meglio.
Al contrario, una valanga di commenti preconfezionati (o, peggio, scritti male) puo' solo indurre il cyber-navigatore a non leggerne nessuno.
Saluti, c.c.
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From : universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it To : "Forum Università e Ricerca" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Cc : Date : Fri, 2 Jul 2010 14:57:38 +0200 Subject : Re: [Universitas_in_trasformazione] articolo su nature
Caro Claudio
non so l'idea dei commenti su Nature possa avere un qualche risultato o no, ma non vorrei lasciarmi scappare l'occasione.
Temo che il problema di scirvere un breve testo in Inglese possa fermare i più.
D'altro canto potebbe avere un certo impatto se un grande numero di giovani ricercatori italiani facessero sentire la loro voce.
Vorrei provare a proporre ad una mailing list di dottorandi (la devo trovare) di fare un commento o semplicemente di inserire questo testo nella pagina web di Nature.
"I am concerned about the future of scientific research in Italy"
Pinco Pallino, PhD student of the Programm in Molecualr and Celular Biology of the University of Rome Tor Vergata
Ho paura di fare qualcosa di comntroproducente ... ma supponiamo che la cosa abbia successo con centinaia di messaggi potrebbe essere che la Abbott sia interessta riprendere il discorso e chissà perfino qualche giornale italiano
che ne pensi?
Gianni On Jul 2, 2010, at 2:12 PM, claudio procesi wrote:
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