Il Foglio.it - Diretto da Giuliano Ferrara
7 marzo 2013 - ore 06:59
Altro che Museo della Scienza
*Dovevano bruciarla prima*
La Città andata a fuoco e i suoi equivoci culturali, amministrativi, retorici. Il cui maggior interprete è Sua Pomposità Saviano, che ora si crede Plinio il Vecchio
[image: http://adv.ilsole24ore.it/RealMedia/ads/Creatives/default/empty.gif]http://adv.ilsole24ore.it/RealMedia/ads/click_lx.ads/www.ilfoglio.it/08/ros/872390178/VideoBox_180x150/default/empty.gif/6a57774d65314169594f5941436b7761C’è qualcosa di pietoso nel rogo della Città della Scienza napoletana*.* Non è propriamente un’eutanasia (troppo pliniano, troppo spettacolare l’evento) ma certo è la fine di un’agonia. La Città della Scienza si dichiarava eccellenza ma era una poveracciata che non pagava gli stipendi, che non pagava i fornitori, che non pagava nessuno nella migliore tradizione partenopea e parte italiana.
…Alla Città della Scienza di gran scienza non se ne faceva, si faceva più che altro divulgazione scientifica, un’altra cosa. Il fondatore, professor Vittorio Silvestrini, ex politico comunista (consigliere regionale negli anni Ottanta) che era solito circondarsi di ex politici comunisti al punto che l’altra notte è andato in fumo anche il poco che restava del bassolinismo, non ha mica vinto un Nobel: ha vinto un premio Descartes per la comunicazione scientifica. Bene, bravo, ma la scienza è fatta di scoperte e che cosa abbiano mai scoperto a Bagnoli non è dato sapere…
Fra tante lacrime retoriche mi è sembrato sincero il dolore di Edoardo Bennato, nato proprio a Bagnoli: “Ho una figlia di 7 anni e da quando era piccolissima l’ho portata alla Città della Scienza, che era una perla, un centro di cultura strutturato benissimo”. Quindi ho cercato di capire meglio quali fossero queste benedette attività culturali, non potevo credere che Bennato si riferisse solo ai telescopi e ai caleidoscopi. Ho scoperto che nei capannoni dell’ex Italsider si propagandava l’evoluzionismo, una superstizione ottocentesca ancora presente negli ambienti parascientifici (evidentemente anche nei residui ambienti cantautorali). Il darwinismo è una forma di nichilismo e secondo il filosofo Fabrice Hadjadj dire a un ragazzo che discende dai primati significa approfittare della sua natura fiduciosa per gettarlo nella disperazione e indurlo a comportarsi da scimmia. Dovevano bruciarla prima, la Città della Scienza.
di Camillo Langone
Sono inorridita da quest'articolo, un pastone raggelante di pretenziosità, ignoranza e violenza intelettuale
Carla Perugini
Il 2013-03-07 16:48 Carlo Cosmelli ha scritto:
Il Foglio.it - Diretto
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Altro che Museo
della Scienza
*Dovevano bruciarla prima*
La Città andata a
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Vecchio
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qualcosa di pietoso nel rogo della Città della Scienza napoletana*.* Non è
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ma certo è la fine di un'agonia. La Città della Scienza si
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non è dato sapere…
Fra tante lacrime retoriche mi è sembrato
sincero il dolore di Edoardo
Bennato, nato proprio a Bagnoli: "Ho una
figlia di 7 anni e da quando era
piccolissima l'ho portata alla Città
della Scienza, che era una perla, un
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benissimo". Quindi ho cercato di capire
meglio quali fossero queste
benedette attività culturali, non potevo
credere che Bennato si
riferisse solo ai telescopi e ai caleidoscopi. Ho
scoperto che nei
capannoni dell'ex Italsider si propagandava
l'evoluzionismo, una
superstizione ottocentesca ancora presente negli
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parascientifici (evidentemente anche nei residui ambienti
cantautorali). Il darwinismo è una forma di nichilismo e secondo il
filosofo Fabrice Hadjadj dire a un ragazzo che discende dai primati
significa approfittare della sua natura fiduciosa per gettarlo nella
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la Città della Scienza.
di Camillo Langone
--
..............................
Ciò che mi spaventa non è la violenza
dei potenti, ma il silenzio degli
onesti. Martin Luther King
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Prof. Carlo Cosmelli Dipartimento di
Fisica
Sapienza, Università di Roma P. A. Moro 5 00185 Roma,
Italy
tel. (+39) 06-4991-4216 fax. (+39) 06-4957- 697
http://www.roma1.infn.it/exp/webmqc/cosmelli.html
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consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni:
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Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Beh, rende evidente che non facciamo abbastanza divulgazione scientifica (ovvero, buon insegnamento scientifico nelle scuole). O almeno, ci e` sfuggito l'autore di questo articolo (e quanti altri giornalisti, per limitarci ad una categoria che dovrebbe come minimo essere informata dei fatti?).
Saluti
Maurizio Persico
On 07/03/2013 16:52, Carla PERUGINI wrote:
Sono inorridita da quest'articolo, un pastone raggelante di pretenziosità, ignoranza e violenza intelettuale
Carla Perugini
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Langone è un personaggio che gioca sempre sull'ambiguità con una rubrica che è semi-seria. Credo che quella sia la lettura più corretta. Usa molto il paradosso ed è misantropo per definizione.
una satira di destra, ma sempre satira
Luca Solari
On Mar 7, 2013, at 8:17 AM, Maurizio Persico mau@dcci.unipi.it wrote:
Beh, rende evidente che non facciamo abbastanza divulgazione scientifica (ovvero, buon insegnamento scientifico nelle scuole). O almeno, ci e` sfuggito l'autore di questo articolo (e quanti altri giornalisti, per limitarci ad una categoria che dovrebbe come minimo essere informata dei fatti?).
Saluti
Maurizio Persico
On 07/03/2013 16:52, Carla PERUGINI wrote:
Sono inorridita da quest'articolo, un pastone raggelante di pretenziosità, ignoranza e violenza intelettuale
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purtroppo Ferrara e` in buona compagnia, dall'altra parte cj sta Beppe Grillo che rappresenta il leader del "nuovo" e che chiamava la Levi Montalcini una "vecchia puttana", anche da quelle parti ci sono pulsioni regressive, intanto i nostri figli scappano.
purtroppo la nuova evoluzione della specie ci mostra che si puo` anche regredire ma non alle scimmie che sono al piu un po dispettose ma a qualche cosa di mostruoso
Sulla citta` della scienza non ho abbastanza documentazione, forse ha cominciato a bruciare prima se come pare non pagavano piu gli stipendi. Quello che temo di piu e` che la sua ricostruzione venga affidata agli stessi che la hanno bruciata.
claudio
On Mar 7, 2013, at 4:52 PM, Carla PERUGINI wrote:
Sono inorridita da quest'articolo, un pastone raggelante di pretenziosità, ignoranza e violenza intelettuale
Carla Perugini
Il 2013-03-07 16:48 Carlo Cosmelli ha scritto:
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Italy
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Claudio Procesi, Professore Emerito,
Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo
Membro dell'Accademia dei Lincei
Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/
Sono allibito!! "l’evoluzionismo, una superstizione ottocentesca ancora presente negli ambienti parascientifici " Il mio Dipartimento si chiamava Dipartimento di Biologia Evoluzionistica fino a Dicembre... No comment... Alessio
On 03/07/2013 04:52 PM, Carla PERUGINI wrote:
Sono inorridita da quest'articolo, un pastone raggelante di pretenziosità, ignoranza e violenza intelettuale
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Il 2013-03-07 16:48 Carlo Cosmelli ha scritto:
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Sono d'accordissimo con le parole di Carla, solo che sostituirei 'ignoranza' con 'malafede'.
Anna Berti
PS. Devo dire che faccio fatica anch'io a cogliere la satira.
Il 07.03.2013 16:52 Carla PERUGINI ha scritto:
Sono inorridita da quest'articolo, un pastone raggelante di pretenziosità, ignoranza e violenza intelettuale
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Il 2013-03-07 16:48 Carlo Cosmelli ha scritto:
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qualcosa di pietoso nel rogo della Città della Scienza napoletana*.* Non è
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ma certo è la fine di un'agonia. La Città della Scienza si
dichiarava
eccellenza ma era una poveracciata che non pagava gli
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pagava i fornitori, che non pagava nessuno nella
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…Alla Città
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che
altro divulgazione scientifica, un'altra cosa. Il fondatore, professor
Vittorio Silvestrini, ex politico comunista (consigliere regionale negli
anni Ottanta) che era solito circondarsi di ex politici
comunisti al punto
che l'altra notte è andato in fumo anche il poco
che restava del
bassolinismo, non ha mica vinto un Nobel: ha vinto un
premio Descartes per
la comunicazione scientifica. Bene, bravo, ma la
scienza è fatta di
scoperte e che cosa abbiano mai scoperto a Bagnoli
non è dato sapere…
Fra tante lacrime retoriche mi è sembrato
sincero il dolore di Edoardo
Bennato, nato proprio a Bagnoli: "Ho una
figlia di 7 anni e da quando era
piccolissima l'ho portata alla Città
della Scienza, che era una perla, un
centro di cultura strutturato
benissimo". Quindi ho cercato di capire
meglio quali fossero queste
benedette attività culturali, non potevo
credere che Bennato si
riferisse solo ai telescopi e ai caleidoscopi. Ho
scoperto che nei
capannoni dell'ex Italsider si propagandava
l'evoluzionismo, una
superstizione ottocentesca ancora presente negli
ambienti
parascientifici (evidentemente anche nei residui ambienti
cantautorali). Il darwinismo è una forma di nichilismo e secondo il
filosofo Fabrice Hadjadj dire a un ragazzo che discende dai primati
significa approfittare della sua natura fiduciosa per gettarlo nella
disperazione e indurlo a comportarsi da scimmia. Dovevano bruciarla prima,
la Città della Scienza.
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E' pazzesco Carlo Bernardini
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…Alla Città della Scienza di gran scienza non se ne faceva, si faceva più che altro divulgazione scientifica, un’altra cosa. Il fondatore, professor Vittorio Silvestrini, ex politico comunista (consigliere regionale negli anni Ottanta) che era solito circondarsi di ex politici comunisti al punto che l’altra notte è andato in fumo anche il poco che restava del bassolinismo, non ha mica vinto un Nobel: ha vinto un premio Descartes per la comunicazione scientifica. Bene, bravo, ma la scienza è fatta di scoperte e che cosa abbiano mai scoperto a Bagnoli non è dato sapere…
Fra tante lacrime retoriche mi è sembrato sincero il dolore di Edoardo Bennato, nato proprio a Bagnoli: “Ho una figlia di 7 anni e da quando era piccolissima l’ho portata alla Città della Scienza, che era una perla, un centro di cultura strutturato benissimo”. Quindi ho cercato di capire meglio quali fossero queste benedette attività culturali, non potevo credere che Bennato si riferisse solo ai telescopi e ai caleidoscopi. Ho scoperto che nei capannoni dell’ex Italsider si propagandava l’evoluzionismo, una superstizione ottocentesca ancora presente negli ambienti parascientifici (evidentemente anche nei residui ambienti cantautorali). Il darwinismo è una forma di nichilismo e secondo il filosofo Fabrice Hadjadj dire a un ragazzo che discende dai primati significa approfittare della sua natura fiduciosa per gettarlo nella disperazione e indurlo a comportarsi da scimmia. Dovevano bruciarla prima, la Città della Scienza.
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purtroppo anche Croce da noi diceva che l'evoluzionismo deprime gli animi (che poi l'analfabetismo scientifico dei nostri connazionali non dipenda da Croce è chiaro) • "Tutte queste teorie non solo non vivificano l'intelletto ma mortificano l'animo, il quale alla storia chiede la nobile visione delle lotte umane e un nuovo alimento all'entusiasmo morale, e riceve invecel'immagine di fantastiche origini animalesche e meccaniche dell'umanità, e con esse un senso di sconforto e di depressione e quasi di vergogna a ritrovarci noi discendenti da quegli antenati e sostanzialmente a loro simili, nonostantele illusioni e le ipocrisie della civiltà, brutali come loro. Non così verso gli antenati che ci assegna il Vico i quali hanno in fondo al cuore una favilla divina, e Dio temono, e a lui pongono are, per lui sentono svegliarsi il pudore e fondano i matrimoni e le famiglie e seppelliscono i morti corpi, e per quella favilla divina creano il linguaggio e la poesia e la prima scienza che è il mito. In questo modo la preistoria, dove accade che sia innalzata veramente a storia, ci mantiene dentro l'umanità e non ci fa ricascare nel naturalismo e nel materialismo". • Croce, La Critica, 1937
Il rogo di Napoli rappresenta simbolicamente quel che sta accadendo in questo paese, con giornalistici servi che inseguono un uomo in maschera che si sottrae furbescamente a qualunque dibattito e scambio di idee
2013/3/7 carlo bernardini carlo.bernardini@roma1.infn.it
Il 2013-03-07 16:48 Carlo Cosmelli ha scritto:
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Fra tante lacrime retoriche mi è sembrato sincero il dolore di Edoardo Bennato, nato proprio a Bagnoli: “Ho una figlia di 7 anni e da quando era piccolissima l’ho portata alla Città della Scienza, che era una perla, un centro di cultura strutturato benissimo”. Quindi ho cercato di capire meglio quali fossero queste benedette attività culturali, non potevo credere che Bennato si riferisse solo ai telescopi e ai caleidoscopi. Ho scoperto che nei capannoni dell’ex Italsider si propagandava l’evoluzionismo, una superstizione ottocentesca ancora presente negli ambienti parascientifici (evidentemente anche nei residui ambienti cantautorali). Il darwinismo è una forma di nichilismo e secondo il filosofo Fabrice Hadjadj dire a un ragazzo che discende dai primati significa approfittare della sua natura fiduciosa per gettarlo nella disperazione e indurlo a comportarsi da scimmia. Dovevano bruciarla prima, la Città della Scienza.
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-- .............................. Ciò che mi spaventa non è la violenza dei potenti, ma il silenzio degli onesti. Martin Luther King .............................. Prof. Carlo Cosmelli Dipartimento di Fisica Sapienza, Università di Roma P. A. Moro 5 00185 Roma, Italy tel. (+39) 06-4991-4216 fax. (+39) 06-4957- 697 http://www.roma1.infn.it/exp/webmqc/cosmelli.html _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
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è demenziale, demagogico e assolutamente sbagliato: vanno fermati perchè sono pericolosi; che possiamo fare? Elvira De Matthaeis
Il giorno 07 marzo 2013 17:19, carlo bernardini < carlo.bernardini@roma1.infn.it> ha scritto:
Il 2013-03-07 16:48 Carlo Cosmelli ha scritto:
Il Foglio.it - Diretto da Giuliano Ferrara
E' pazzesco Carlo Bernardini
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http://adv.ilsole24ore.it/RealMedia/ads/click_lx.ads/www.ilfoglio.it/08/ros/...
C’è qualcosa di pietoso nel rogo della Città della Scienza napoletana*.* Non è propriamente un’eutanasia (troppo pliniano, troppo spettacolare l’evento) ma certo è la fine di un’agonia. La Città della Scienza si dichiarava eccellenza ma era una poveracciata che non pagava gli stipendi, che non pagava i fornitori, che non pagava nessuno nella migliore tradizione partenopea e parte italiana.
…Alla Città della Scienza di gran scienza non se ne faceva, si faceva più che altro divulgazione scientifica, un’altra cosa. Il fondatore, professor Vittorio Silvestrini, ex politico comunista (consigliere regionale negli anni Ottanta) che era solito circondarsi di ex politici comunisti al punto che l’altra notte è andato in fumo anche il poco che restava del bassolinismo, non ha mica vinto un Nobel: ha vinto un premio Descartes per la comunicazione scientifica. Bene, bravo, ma la scienza è fatta di scoperte e che cosa abbiano mai scoperto a Bagnoli non è dato sapere…
Fra tante lacrime retoriche mi è sembrato sincero il dolore di Edoardo Bennato, nato proprio a Bagnoli: “Ho una figlia di 7 anni e da quando era piccolissima l’ho portata alla Città della Scienza, che era una perla, un centro di cultura strutturato benissimo”. Quindi ho cercato di capire meglio quali fossero queste benedette attività culturali, non potevo credere che Bennato si riferisse solo ai telescopi e ai caleidoscopi. Ho scoperto che nei capannoni dell’ex Italsider si propagandava l’evoluzionismo, una superstizione ottocentesca ancora presente negli ambienti parascientifici (evidentemente anche nei residui ambienti cantautorali). Il darwinismo è una forma di nichilismo e secondo il filosofo Fabrice Hadjadj dire a un ragazzo che discende dai primati significa approfittare della sua natura fiduciosa per gettarlo nella disperazione e indurlo a comportarsi da scimmia. Dovevano bruciarla prima, la Città della Scienza.
di Camillo Langone
-- .............................. Ciò che mi spaventa non è la violenza dei potenti, ma il silenzio degli onesti. Martin Luther King .............................. Prof. Carlo Cosmelli Dipartimento di Fisica Sapienza, Università di Roma P. A. Moro 5 00185 Roma, Italy tel. (+39) 06-4991-4216 fax. (+39) 06-4957- 697 http://www.roma1.infn.it/exp/webmqc/cosmelli.html _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
-- Carlo Bernardini _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
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Avevo pensato di regalare loro un buon libro di divulgazione scientifica sull'evoluzionismo, tipo quelli di di Richard Dawkins. Mi sono convinto poi che è inutile. Contro la stupidità, neanche gli dei possono nulla. Camillo La Mesa Il giorno 07/mar/2013, alle ore 20.11, Elvira Dematthaeis ha scritto:
è demenziale, demagogico e assolutamente sbagliato: vanno fermati perchè sono pericolosi; che possiamo fare? Elvira De Matthaeis
Il giorno 07 marzo 2013 17:19, carlo bernardini < carlo.bernardini@roma1.infn.it> ha scritto:
Il 2013-03-07 16:48 Carlo Cosmelli ha scritto:
Il Foglio.it - Diretto da Giuliano Ferrara
E' pazzesco Carlo Bernardini
7 marzo 2013 - ore 06:59
Altro che Museo della Scienza
*Dovevano bruciarla prima*
La Città andata a fuoco e i suoi equivoci culturali, amministrativi, retorici. Il cui maggior interprete è Sua Pomposità Saviano, che ora si crede Plinio il Vecchio
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C’è qualcosa di pietoso nel rogo della Città della Scienza napoletana*.* Non è propriamente un’eutanasia (troppo pliniano, troppo spettacolare l’evento) ma certo è la fine di un’agonia. La Città della Scienza si dichiarava eccellenza ma era una poveracciata che non pagava gli stipendi, che non pagava i fornitori, che non pagava nessuno nella migliore tradizione partenopea e parte italiana.
…Alla Città della Scienza di gran scienza non se ne faceva, si faceva più che altro divulgazione scientifica, un’altra cosa. Il fondatore, professor Vittorio Silvestrini, ex politico comunista (consigliere regionale negli anni Ottanta) che era solito circondarsi di ex politici comunisti al punto che l’altra notte è andato in fumo anche il poco che restava del bassolinismo, non ha mica vinto un Nobel: ha vinto un premio Descartes per la comunicazione scientifica. Bene, bravo, ma la scienza è fatta di scoperte e che cosa abbiano mai scoperto a Bagnoli non è dato sapere…
Fra tante lacrime retoriche mi è sembrato sincero il dolore di Edoardo Bennato, nato proprio a Bagnoli: “Ho una figlia di 7 anni e da quando era piccolissima l’ho portata alla Città della Scienza, che era una perla, un centro di cultura strutturato benissimo”. Quindi ho cercato di capire meglio quali fossero queste benedette attività culturali, non potevo credere che Bennato si riferisse solo ai telescopi e ai caleidoscopi. Ho scoperto che nei capannoni dell’ex Italsider si propagandava l’evoluzionismo, una superstizione ottocentesca ancora presente negli ambienti parascientifici (evidentemente anche nei residui ambienti cantautorali). Il darwinismo è una forma di nichilismo e secondo il filosofo Fabrice Hadjadj dire a un ragazzo che discende dai primati significa approfittare della sua natura fiduciosa per gettarlo nella disperazione e indurlo a comportarsi da scimmia. Dovevano bruciarla prima, la Città della Scienza.
di Camillo Langone
-- .............................. Ciò che mi spaventa non è la violenza dei potenti, ma il silenzio degli onesti. Martin Luther King .............................. Prof. Carlo Cosmelli Dipartimento di Fisica Sapienza, Università di Roma P. A. Moro 5 00185 Roma, Italy tel. (+39) 06-4991-4216 fax. (+39) 06-4957- 697 http://www.roma1.infn.it/exp/webmqc/cosmelli.html _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
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Lunedì prossimo nell'Aula Magna dell'Università nel corso della presentazione di due "bei volumi di divulgazione scientifica" di carattere mineralogico e geologico, dove si parla , fra l'altro, di materiali: dalla selce alle ceramiche tecniche, inserirò nel mio intervento l'immagine che vi allego.E' un piccolo contributo per non dimenticare...e per non abbassare la guardia.Troppe volte ...nella storia...si sono sottovalutati i prodromi da bevitori per trovarsi poi...ubriachi al governo. Beppe Tanelli
----- Messaggio da camillo.lamesa@uniroma1.it --------- Data: Fri, 8 Mar 2013 09:07:51 +0100 Da: Camillo LaMesa camillo.lamesa@uniroma1.it Rispondi-A:"Forum "Università e Ricerca"" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Oggetto: Re: [Universitas_in_trasformazione] Il Foglio: La Città della Scienza doveva bruciare prima... A: "Forum "Università e Ricerca"" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it
Avevo pensato di regalare loro un buon libro di divulgazione scientifica sull'evoluzionismo, tipo quelli di di Richard Dawkins. Mi sono convinto poi che è inutile. Contro la stupidità, neanche gli dei possono nulla. Camillo La Mesa Il giorno 07/mar/2013, alle ore 20.11, Elvira Dematthaeis ha scritto:
è demenziale, demagogico e assolutamente sbagliato: vanno fermati perchè sono pericolosi; che possiamo fare? Elvira De Matthaeis
Il giorno 07 marzo 2013 17:19, carlo bernardini < carlo.bernardini@roma1.infn.it> ha scritto:
Il 2013-03-07 16:48 Carlo Cosmelli ha scritto:
Il Foglio.it - Diretto da Giuliano Ferrara
E' pazzesco Carlo Bernardini
7 marzo 2013 - ore 06:59
Altro che Museo della Scienza
*Dovevano bruciarla prima*
La Città andata a fuoco e i suoi equivoci culturali, amministrativi, retorici. Il cui maggior interprete è Sua Pomposità Saviano, che ora si crede Plinio il Vecchio
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C'è qualcosa di pietoso nel rogo della Città della Scienza napoletana*.* Non è propriamente un'eutanasia (troppo pliniano, troppo spettacolare l'evento) ma certo è la fine di un'agonia. La Città della Scienza si dichiarava eccellenza ma era una poveracciata che non pagava gli stipendi, che non pagava i fornitori, che non pagava nessuno nella migliore tradizione partenopea e parte italiana.
...Alla Città della Scienza di gran scienza non se ne faceva, si faceva più che altro divulgazione scientifica, un'altra cosa. Il fondatore, professor Vittorio Silvestrini, ex politico comunista (consigliere regionale negli anni Ottanta) che era solito circondarsi di ex politici comunisti al punto che l'altra notte è andato in fumo anche il poco che restava del bassolinismo, non ha mica vinto un Nobel: ha vinto un premio Descartes per la comunicazione scientifica. Bene, bravo, ma la scienza è fatta di scoperte e che cosa abbiano mai scoperto a Bagnoli non è dato sapere...
Fra tante lacrime retoriche mi è sembrato sincero il dolore di Edoardo Bennato, nato proprio a Bagnoli: "Ho una figlia di 7 anni e da quando era piccolissima l'ho portata alla Città della Scienza, che era una perla, un centro di cultura strutturato benissimo". Quindi ho cercato di capire meglio quali fossero queste benedette attività culturali, non potevo credere che Bennato si riferisse solo ai telescopi e ai caleidoscopi. Ho scoperto che nei capannoni dell'ex Italsider si propagandava l'evoluzionismo, una superstizione ottocentesca ancora presente negli ambienti parascientifici (evidentemente anche nei residui ambienti cantautorali). Il darwinismo è una forma di nichilismo e secondo il filosofo Fabrice Hadjadj dire a un ragazzo che discende dai primati significa approfittare della sua natura fiduciosa per gettarlo nella disperazione e indurlo a comportarsi da scimmia. Dovevano bruciarla prima, la Città della Scienza.
di Camillo Langone
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----- Fine del messaggio da camillo.lamesa@uniroma1.it -----
*********** Giuseppe Tanelli (Dr.Geol.) Professor of Georesources
Dipartimento Scienze della Terra Università degli Studi via La Pira 4 50121 Firenze Tel : + 39 055 2757487 E-mail : giuseppe.tanelli@unifi.it Website : http://www.geo.unifi.it/CMpro-v-p-92.html **********
E’ possible che i ‘catttivi maestri’ (quelli del Foglio) l’abbiano anche letto Dawkins, ma quello che dicono è dettato non da posizioni intellettuali discutibili, ma meditate, bensì, mi ripeto, dalla malafede di chi utilizza un sapere distorto al fine di mantenere l’ignoranza tanto cara al potere rappresentato dai loro capi (padroni e direttori del Foglio…).
Anna Berti
Il 08.03.2013 09:07 Camillo LaMesa ha scritto:
Avevo pensato di regalare loro un buon libro di divulgazione scientifica sull'evoluzionismo, tipo quelli di di Richard Dawkins. Mi sono convinto poi che è inutile. Contro la stupidità, neanche gli dei possono nulla. Camillo La Mesa Il giorno 07/mar/2013, alle ore 20.11, Elvira Dematthaeis ha scritto:
è demenziale, demagogico e assolutamente sbagliato: vanno fermati perchè sono pericolosi; che possiamo fare? Elvira De Matthaeis
Il giorno 07 marzo 2013 17:19, carlo bernardini < carlo.bernardini@roma1.infn.it> ha scritto:
Il 2013-03-07 16:48 Carlo Cosmelli ha scritto:
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Altro che Museo della Scienza
*Dovevano bruciarla prima*
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…Alla Città della Scienza di gran scienza non se ne faceva, si faceva più che altro divulgazione scientifica, un’altra cosa. Il fondatore, professor Vittorio Silvestrini, ex politico comunista (consigliere regionale negli anni Ottanta) che era solito circondarsi di ex politici comunisti al punto che l’altra notte è andato in fumo anche il poco che restava del bassolinismo, non ha mica vinto un Nobel: ha vinto un premio Descartes per la comunicazione scientifica. Bene, bravo, ma la scienza è fatta di scoperte e che cosa abbiano mai scoperto a Bagnoli non è dato sapere…
Fra tante lacrime retoriche mi è sembrato sincero il dolore di Edoardo Bennato, nato proprio a Bagnoli: “Ho una figlia di 7 anni e da quando era piccolissima l’ho portata alla Città della Scienza, che era una perla, un centro di cultura strutturato benissimo”. Quindi ho cercato di capire meglio quali fossero queste benedette attività culturali, non potevo credere che Bennato si riferisse solo ai telescopi e ai caleidoscopi. Ho scoperto che nei capannoni dell’ex Italsider si propagandava l’evoluzionismo, una superstizione ottocentesca ancora presente negli ambienti parascientifici (evidentemente anche nei residui ambienti cantautorali). Il darwinismo è una forma di nichilismo e secondo il filosofo Fabrice Hadjadj dire a un ragazzo che discende dai primati significa approfittare della sua natura fiduciosa per gettarlo nella disperazione e indurlo a comportarsi da scimmia. Dovevano bruciarla prima, la Città della Scienza.
di Camillo Langone
-- .............................. Ciò che mi spaventa non è la violenza dei potenti, ma il silenzio degli onesti. Martin Luther King .............................. Prof. Carlo Cosmelli Dipartimento di Fisica Sapienza, Università di Roma P. A. Moro 5 00185 Roma, Italy tel. (+39) 06-4991-4216 fax. (+39) 06-4957- 697 http://www.roma1.infn.it/exp/webmqc/cosmelli.html _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
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Una domanda ai colleghi di giurisprudenza scrivere Dovevano bruciarla prima ( se ci si riferisce al Museo e non alla Scienza e il genere del pronome è effetto di un errore materiale) non costituisce apologia di reato? Uno può essere antievoluzionista e non c'è obbligo di essere colti o intelligenti, ma non invitare a bruciare edifici (in realtà neanche libri, ma vi risparmio i paragoni con il Terzo Reich) Galileo Violini
--- Ven 8/3/13, Anna Berti annamaria.berti@unito.it ha scritto:
Da: Anna Berti annamaria.berti@unito.it Oggetto: Re: [Universitas_in_trasformazione] Il Foglio: La Città della Scienza doveva bruciare prima... A: universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Data: Venerdì 8 marzo 2013, 09:41 E’ possible che i ‘catttivi maestri’ (quelli del Foglio) l’abbiano anche letto Dawkins, ma quello che dicono è dettato non da posizioni intellettuali discutibili, ma meditate, bensì, mi ripeto, dalla malafede di chi utilizza un sapere distorto al fine di mantenere l’ignoranza tanto cara al potere rappresentato dai loro capi (padroni e direttori del Foglio…).
Anna Berti
Il 08.03.2013 09:07 Camillo LaMesa ha scritto:
Avevo pensato di regalare loro un buon libro di
divulgazione
scientifica sull'evoluzionismo, tipo quelli di di
Richard Dawkins. Mi
sono convinto poi che è inutile. Contro la stupidità,
neanche gli dei
possono nulla. Camillo La Mesa Il giorno 07/mar/2013, alle ore 20.11, Elvira
Dematthaeis ha scritto:
è demenziale, demagogico e assolutamente
sbagliato: vanno fermati
perchè sono pericolosi; che possiamo fare? Elvira De Matthaeis
Il giorno 07 marzo 2013 17:19, carlo bernardini
<
carlo.bernardini@roma1.infn.it>
ha scritto:
Il 2013-03-07 16:48 Carlo Cosmelli ha scritto:
Il Foglio.it - Diretto da Giuliano
Ferrara
E' pazzesco Carlo Bernardini
7 marzo 2013 - ore 06:59
Altro che Museo della Scienza
*Dovevano bruciarla prima*
La Città andata a fuoco e i suoi equivoci
culturali,
amministrativi, retorici. Il cui maggior interprete è Sua
Pomposità Saviano, che
ora si crede Plinio il Vecchio
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C’è qualcosa di pietoso nel rogo della Città
della Scienza
napoletana*.* Non è propriamente un’eutanasia (troppo
pliniano, troppo spettacolare
l’evento) ma certo è la fine di un’agonia. La
Città della Scienza si
dichiarava eccellenza ma era una poveracciata che non
pagava gli stipendi,
che non pagava i fornitori, che non pagava nessuno
nella migliore
tradizione partenopea e parte italiana.
…Alla Città della Scienza di gran
scienza non se ne faceva, si
faceva più che altro divulgazione scientifica,
un’altra cosa. Il fondatore,
professor Vittorio Silvestrini, ex politico comunista
(consigliere regionale
negli anni Ottanta) che era solito circondarsi di
ex politici comunisti
al punto che l’altra notte è andato in fumo anche
il poco che restava del
bassolinismo, non ha mica vinto un Nobel:
ha vinto un premio
Descartes per la comunicazione scientifica. Bene, bravo,
ma la scienza è fatta
di scoperte e che cosa abbiano mai scoperto a
Bagnoli non è dato
sapere…
Fra tante lacrime retoriche mi è sembrato
sincero il dolore di
Edoardo Bennato, nato proprio a Bagnoli: “Ho una
figlia di 7 anni e da
quando era piccolissima l’ho portata alla Città
della Scienza, che era una
perla, un centro di cultura strutturato benissimo”.
Quindi ho cercato di
capire meglio quali fossero queste benedette
attività culturali, non
potevo credere che Bennato si riferisse solo ai
telescopi e ai
caleidoscopi. Ho scoperto che nei capannoni dell’ex
Italsider si propagandava
l’evoluzionismo, una superstizione
ottocentesca ancora presente
negli ambienti parascientifici (evidentemente
anche nei residui ambienti
cantautorali). Il darwinismo è una forma
di nichilismo e secondo
il filosofo Fabrice Hadjadj dire a un ragazzo
che discende dai
primati significa approfittare della sua natura
fiduciosa per gettarlo
nella disperazione e indurlo a comportarsi da
scimmia. Dovevano
bruciarla prima, la Città della Scienza.
di Camillo Langone
-- .............................. Ciò che mi spaventa non è la violenza dei
potenti, ma il silenzio
degli onesti. Martin Luther King .............................. Prof. Carlo Cosmelli Dipartimento di Fisica Sapienza, Università di Roma P. A. Moro 5 00185 Roma, Italy tel. (+39) 06-4991-4216 fax. (+39) 06-4957- 697 http://www.roma1.infn.it/exp/webmqc/cosmelli.html
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-- °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Anna Berti, MD, PhD Psychology Department, Neuropsychology research group and Neuroscience Institute of Turin (NIT) University of Turin Via Po 14, 10123 Turin (IT) http://www.psych.unito.it/main/pers/ordinari/berti.html °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
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Lo penso anch'io.
Anna Il 08.03.2013 13:12 Galileo violini ha scritto:
Una domanda ai colleghi di giurisprudenza scrivere Dovevano bruciarla prima ( se ci si riferisce al Museo e non alla Scienza e il genere del pronome è effetto di un errore materiale) non costituisce apologia di reato? Uno può essere antievoluzionista e non c'è obbligo di essere colti o intelligenti, ma non invitare a bruciare edifici (in realtà neanche libri, ma vi risparmio i paragoni con il Terzo Reich) Galileo Violini
--- Ven 8/3/13, Anna Berti annamaria.berti@unito.it ha scritto:
Da: Anna Berti annamaria.berti@unito.it Oggetto: Re: [Universitas_in_trasformazione] Il Foglio: La Città della Scienza doveva bruciare prima... A: universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Data: Venerdì 8 marzo 2013, 09:41 E’ possible che i ‘catttivi maestri’ (quelli del Foglio) l’abbiano anche letto Dawkins, ma quello che dicono è dettato non da posizioni intellettuali discutibili, ma meditate, bensì, mi ripeto, dalla malafede di chi utilizza un sapere distorto al fine di mantenere l’ignoranza tanto cara al potere rappresentato dai loro capi (padroni e direttori del Foglio…).
Anna Berti
Il 08.03.2013 09:07 Camillo LaMesa ha scritto:
Avevo pensato di regalare loro un buon libro di
divulgazione
scientifica sull'evoluzionismo, tipo quelli di di
Richard Dawkins. Mi
sono convinto poi che è inutile. Contro la stupidità,
neanche gli dei
possono nulla. Camillo La Mesa Il giorno 07/mar/2013, alle ore 20.11, Elvira
Dematthaeis ha scritto:
è demenziale, demagogico e assolutamente
sbagliato: vanno fermati
perchè sono pericolosi; che possiamo fare? Elvira De Matthaeis
Il giorno 07 marzo 2013 17:19, carlo bernardini
<
carlo.bernardini@roma1.infn.it>
ha scritto:
Il 2013-03-07 16:48 Carlo Cosmelli ha scritto:
Il Foglio.it - Diretto da Giuliano
Ferrara
E' pazzesco Carlo Bernardini
7 marzo 2013 - ore 06:59
Altro che Museo della Scienza
*Dovevano bruciarla prima*
La Città andata a fuoco e i suoi equivoci
culturali,
amministrativi, retorici. Il cui maggior interprete è Sua
Pomposità Saviano, che
ora si crede Plinio il Vecchio
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C’è qualcosa di pietoso nel rogo della Città
della Scienza
napoletana*.* Non è propriamente un’eutanasia (troppo
pliniano, troppo spettacolare
l’evento) ma certo è la fine di un’agonia. La
Città della Scienza si
dichiarava eccellenza ma era una poveracciata che non
pagava gli stipendi,
che non pagava i fornitori, che non pagava nessuno
nella migliore
tradizione partenopea e parte italiana.
…Alla Città della Scienza di gran
scienza non se ne faceva, si
faceva più che altro divulgazione scientifica,
un’altra cosa. Il fondatore,
professor Vittorio Silvestrini, ex politico comunista
(consigliere regionale
negli anni Ottanta) che era solito circondarsi di
ex politici comunisti
al punto che l’altra notte è andato in fumo anche
il poco che restava del
bassolinismo, non ha mica vinto un Nobel:
ha vinto un premio
Descartes per la comunicazione scientifica. Bene, bravo,
ma la scienza è fatta
di scoperte e che cosa abbiano mai scoperto a
Bagnoli non è dato
sapere…
Fra tante lacrime retoriche mi è sembrato
sincero il dolore di
Edoardo Bennato, nato proprio a Bagnoli: “Ho una
figlia di 7 anni e da
quando era piccolissima l’ho portata alla Città
della Scienza, che era una
perla, un centro di cultura strutturato benissimo”.
Quindi ho cercato di
capire meglio quali fossero queste benedette
attività culturali, non
potevo credere che Bennato si riferisse solo ai
telescopi e ai
caleidoscopi. Ho scoperto che nei capannoni dell’ex
Italsider si propagandava
l’evoluzionismo, una superstizione
ottocentesca ancora presente
negli ambienti parascientifici (evidentemente
anche nei residui ambienti
cantautorali). Il darwinismo è una forma
di nichilismo e secondo
il filosofo Fabrice Hadjadj dire a un ragazzo
che discende dai
primati significa approfittare della sua natura
fiduciosa per gettarlo
nella disperazione e indurlo a comportarsi da
scimmia. Dovevano
bruciarla prima, la Città della Scienza.
di Camillo Langone
-- .............................. Ciò che mi spaventa non è la violenza dei
potenti, ma il silenzio
degli onesti. Martin Luther King .............................. Prof. Carlo Cosmelli Dipartimento di Fisica Sapienza, Università di Roma P. A. Moro 5 00185 Roma, Italy tel. (+39) 06-4991-4216 fax. (+39) 06-4957- 697 http://www.roma1.infn.it/exp/webmqc/cosmelli.html
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Ulteriori informazioni, e per firmare la
petizione, sito di
Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
-- Carlo Bernardini
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-- °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Anna Berti, MD, PhD Psychology Department, Neuropsychology research group and Neuroscience Institute of Turin (NIT) University of Turin Via Po 14, 10123 Turin (IT) http://www.psych.unito.it/main/pers/ordinari/berti.html °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
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Di gente che obiettivamente 'fiancheggia' Camillo Langone ce n'è tanta, purtroppo, anche tanti universitari. Per esempio, chi si ricorda quello che disse Martino, l'ex ministro berlusconiano, ancora parlamentare del PDL? Altro che satira di destra. Questa è l'elite emersa dalle fogne della storia! Qui non si tratta di difendere la retorica che, è vero, c'è in tante manifestazioni generiche. Qui si tratta di capire da che parte stare. Purtroppo tanti discorsi spocchiosi sono un obiettivo incoraggiamento a queste posizioni. Rino Esposito
Mi vergogno ogni giorno di più del mio intorno storico-geografico.
Paolo Lazzeretti
Il Foglio.it - Diretto da Giuliano Ferrara
7 marzo 2013 - ore 06:59
Altro che Museo della Scienza
*Dovevano bruciarla prima*
La Città andata a fuoco e i suoi equivoci culturali, amministrativi, retorici. Il cui maggior interprete è Sua Pomposità Saviano, che ora si crede Plinio il Vecchio
[image: http://adv.ilsole24ore.it/RealMedia/ads/Creatives/default/empty.gif]http://adv.ilsole24ore.it/RealMedia/ads/click_lx.ads/www.ilfoglio.it/08/ros/872390178/VideoBox_180x150/default/empty.gif/6a57774d65314169594f5941436b7761C’è qualcosa di pietoso nel rogo della Città della Scienza napoletana*.* Non è propriamente un’eutanasia (troppo pliniano, troppo spettacolare l’evento) ma certo è la fine di un’agonia. La Città della Scienza si dichiarava eccellenza ma era una poveracciata che non pagava gli stipendi, che non pagava i fornitori, che non pagava nessuno nella migliore tradizione partenopea e parte italiana.
…Alla Città della Scienza di gran scienza non se ne faceva, si faceva più che altro divulgazione scientifica, un’altra cosa. Il fondatore, professor Vittorio Silvestrini, ex politico comunista (consigliere regionale negli anni Ottanta) che era solito circondarsi di ex politici comunisti al punto che l’altra notte è andato in fumo anche il poco che restava del bassolinismo, non ha mica vinto un Nobel: ha vinto un premio Descartes per la comunicazione scientifica. Bene, bravo, ma la scienza è fatta di scoperte e che cosa abbiano mai scoperto a Bagnoli non è dato sapere…
Fra tante lacrime retoriche mi è sembrato sincero il dolore di Edoardo Bennato, nato proprio a Bagnoli: “Ho una figlia di 7 anni e da quando era piccolissima l’ho portata alla Città della Scienza, che era una perla, un centro di cultura strutturato benissimo”. Quindi ho cercato di capire meglio quali fossero queste benedette attività culturali, non potevo credere che Bennato si riferisse solo ai telescopi e ai caleidoscopi. Ho scoperto che nei capannoni dell’ex Italsider si propagandava l’evoluzionismo, una superstizione ottocentesca ancora presente negli ambienti parascientifici (evidentemente anche nei residui ambienti cantautorali). Il darwinismo è una forma di nichilismo e secondo il filosofo Fabrice Hadjadj dire a un ragazzo che discende dai primati significa approfittare della sua natura fiduciosa per gettarlo nella disperazione e indurlo a comportarsi da scimmia. Dovevano bruciarla prima, la Città della Scienza.
di Camillo Langone
-- .............................. Ciò che mi spaventa non è la violenza dei potenti, ma il silenzio degli onesti. Martin Luther King .............................. Prof. Carlo Cosmelli Dipartimento di Fisica Sapienza, Università di Roma P. A. Moro 5 00185 Roma, Italy tel. (+39) 06-4991-4216 fax. (+39) 06-4957- 697 http://www.roma1.infn.it/exp/webmqc/cosmelli.html _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
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scusate il commento forse ingenuo. E inutile credo che fra noi ci scambiamo commenti su questa idiozia. Certo a Papini direi che mi congratulo per il cambiamento di nome del dipartimento che mostra come, abbandonati i pregiudizi ottocenteschi sia entrato nel terzo millennio.Occorrerebbe piuttosto, a mio avviso, che qualcuno scriva una stroncatura su un giornale di ampia circolazione. Chiedo anche scusa a Solari, ma mi pare ci voglia molta buona volonta per considerare quel testo una satira.
--- Gio 7/3/13, Paolo LAZZERETTI paolo.lazzeretti@unimore.it ha scritto:
Daillennio: Paolo LAZZERETTI paolo.lazzeretti@unimore.it Oggetto: [Universitas_in_trasformazione] Re: Il Foglio: La Città della Scienza doveva bruciare prima... A: ""Forum Università e Ricerca""" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Data: Giovedì 7 marzo 2013, 17:43 Mi vergogno ogni giorno di più del mio intorno storico-geografico.
Paolo Lazzeretti
Il Foglio.it - Diretto da Giuliano Ferrara
7 marzo 2013 - ore 06:59
Altro che Museo della Scienza
*Dovevano bruciarla prima*
La Città andata a fuoco e i suoi equivoci culturali,
amministrativi,
retorici. Il cui maggior interprete è Sua Pomposità
Saviano, che ora si
crede Plinio il Vecchio
[image: http://adv.ilsole24ore.it/RealMedia/ads/Creatives/default/empty.gif]http://adv.ilsole24ore.it/RealMedia/ads/click_lx.ads/www.ilfoglio.it/08/ros/872390178/VideoBox_180x150/default/empty.gif/6a57774d65314169594f5941436b7761C’è qualcosa di pietoso nel rogo della Città della Scienza
napoletana*.* Non è
propriamente un’eutanasia (troppo pliniano, troppo
spettacolare l’evento)
ma certo è la fine di un’agonia. La Città della
Scienza si dichiarava
eccellenza ma era una poveracciata che non pagava gli
stipendi, che non
pagava i fornitori, che non pagava nessuno nella
migliore tradizione
partenopea e parte italiana.
…Alla Città della Scienza di gran scienza non se ne
faceva, si faceva più
che altro divulgazione scientifica, un’altra cosa. Il
fondatore, professor
Vittorio Silvestrini, ex politico comunista
(consigliere regionale negli
anni Ottanta) che era solito circondarsi di ex politici
comunisti al punto
che l’altra notte è andato in fumo anche il poco che
restava del
bassolinismo, non ha mica vinto un Nobel: ha vinto un
premio Descartes per
la comunicazione scientifica. Bene, bravo, ma la
scienza è fatta di
scoperte e che cosa abbiano mai scoperto a Bagnoli non
è dato sapere…
Fra tante lacrime retoriche mi è sembrato sincero il
dolore di Edoardo
Bennato, nato proprio a Bagnoli: “Ho una figlia di 7
anni e da quando era
piccolissima l’ho portata alla Città della Scienza,
che era una perla, un
centro di cultura strutturato benissimo”. Quindi ho
cercato di capire
meglio quali fossero queste benedette attività
culturali, non potevo
credere che Bennato si riferisse solo ai telescopi e ai
caleidoscopi. Ho
scoperto che nei capannoni dell’ex Italsider si
propagandava
l’evoluzionismo, una superstizione ottocentesca
ancora presente negli
ambienti parascientifici (evidentemente anche nei
residui ambienti
cantautorali). Il darwinismo è una forma di nichilismo
e secondo il
filosofo Fabrice Hadjadj dire a un ragazzo che discende
dai primati
significa approfittare della sua natura fiduciosa per
gettarlo nella
disperazione e indurlo a comportarsi da scimmia.
Dovevano bruciarla prima,
la Città della Scienza.
di Camillo Langone
-- .............................. Ciò che mi spaventa non è la violenza dei potenti, ma
il silenzio degli
onesti. Martin Luther King .............................. Prof. Carlo Cosmelli Dipartimento di Fisica Sapienza, Università di Roma P. A. Moro 5 00185 Roma, Italy tel. (+39) 06-4991-4216 fax. (+39) 06-4957- 697 http://www.roma1.infn.it/exp/webmqc/cosmelli.html _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it
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Galileo violini wrote:
scusate il commento forse ingenuo. E inutile credo che fra noi ci scambiamo commenti su questa idiozia. Certo a Papini direi che mi congratulo per il cambiamento di nome del dipartimento che mostra come, abbandonati i pregiudizi ottocenteschi sia entrato nel terzo millennio.Occorrerebbe piuttosto, a mio avviso, che qualcuno scriva una stroncatura su un giornale di ampia circolazione. Chiedo anche scusa a Solari, ma mi pare ci voglia molta buona volonta per considerare quel testo una satira.
Concordo con Violini: non si può tacere. Segnalo questo articolo appena uscito sulla stampa relativo alla "cultura scietifica" degli italiani. Buona lettura. Anna
Pianeta Sole per metà degli italiani piero bianucci Fumano ancora le macerie della Città della Scienza di Napoli e un’indagine certifica che un italiano su due crede che il sole sia un pianeta.
Stella è la risposta giusta, tanto per non lasciare dubbi. E più di un italiano su due (55%) pensa che l’elettrone sia più grande dell’atomo (mentre la sua massa è un duemillesimo delle particelle che costituiscono i nuclei atomici). Inoltre 6 italiani su 10 ignorano la funzione degli antibiotici.
Da anni un gruppo di sociologi interroga un campione significativo della popolazione su questi tre punti elementari. Apprendiamo così che nel 2012 il livello di competenza scientifica degli italiani è ulteriormente sceso rispetto al 2011 e che non sempre la laurea o gli studi freschi migliorano la situazione: solo il 45% dei laureati e il 30% dei giovani tra i 15 e i 25 anni ha risposto in modo corretto a tutte e tre le domande. Eppure l’esposizione alle informazioni su scienza e tecnologia nell’ultimo anno è aumentata. Cresce il numero di coloro che cercano di aggiornarsi con Internet, programmi tv, riviste scientifiche, ed è incoraggiante il fatto che la divulgazione ritenuta più affidabile sia rappresentata da conferenze tenute direttamente dagli scienziati.
I dati sono tratti dall’Annuario Scienza e Società 2013 curato dai sociologi Federico Neresini e Andrea Lorenzet dell’Università di Padova; completa il quadro Come cambia la comunicazione della scienza di Sergio Scamuzzi e Andrea De Bortoli (entrambi appena pubblicati da il Mulino). Sfogliando queste pagine si capisce meglio come possa accadere che un (ex) ministro della Ricerca pensi a un tunnel per neutrini e che sia Celentano a valutare le cure con cellule staminali. Si capisce anche perché la nostra industria arranca nella competizione internazionale. Ci raccontiamo sempre che siamo creativi, ma nella classifica dei paesi più capaci di innovare occupiamo il diciottesimo posto. Appena un soffio sopra il Portogallo e dopo Slovenia, Cipro ed Estonia: purtroppo la creatività importante non è quella degli chef che reinventano le orecchiette alle cime di rapa.
Dopo aver consultato l’Annuario Scienza e Società 2013, l’incendio doloso che a Napoli ha distrutto la Città della Scienza diventa un segnale ancora più funesto. Non è andata in fumo soltanto una struttura che aveva ridato dignità a un territorio socialmente degradato. Lì in 12 anni milioni di ragazzi hanno trovato laboratori per appassionarsi alla biologia e alla fisica, un planetario per distinguere stelle e pianeti, esperimenti che facevano vivere in prima persona il metodo scientifico. Inventando la Città della Scienza, il fisico Vittorio Silvestrini era andato aldilà di una intelligente operazione didattica. Aveva voluto dirci che l’Italia ha bisogno di razionalità e di leggi basate sulla conoscenza. I numeri devono essere interpretati politicamente, non c’è dubbio, ma senza numeri e dati certi condivisi - come accade nella scienza - non è possibile fare buona politica neppure se si fosse eticamente ineccepibili. Da questo punto di vista, la fragile (inesistente?) preparazione scientifica che traspare dalle prime mosse dei neoeletti non aiuta la speranza.
http://www.lastampa.it/2013/03/07/cultura/opinioni/editoriali/pianeta-sole-p...
giusto per precisare e poi davvero sto zitto, visto che di questi tempi si rispolvera il delitto di opinione a giudicare da quanto leggo online in Italia e la razionalità è messa sotto i piedi.
concordo completamente con le considerazioni qui riportate, trovo solo banale che tutto questo sia collegato ad una delle tante boutade da 'maschera' della commedia italiana di Camillo Langone. sarebbe come reagire ad una battuta di Totò, io non lo farei, tutto qui.
inoltre, temo che non sia la stampa, ma la scuola che ha contribuito a questi risultati, unita ad un certo disinteresse per la divulgazione e la didattica che si respira nel mondo accademico, ma anche qui è solo un'opinione
non arrabbiatevi, sono fatto così, ma nel mio lavoro provo ad essere sempre critico dei miei stessi convincimenti
On Mar 7, 2013, at 10:06 AM, anna painelli anna.painelli@unipr.it wrote:
Galileo violini wrote:
scusate il commento forse ingenuo. E inutile credo che fra noi ci scambiamo commenti su questa idiozia. Certo a Papini direi che mi congratulo per il cambiamento di nome del dipartimento che mostra come, abbandonati i pregiudizi ottocenteschi sia entrato nel terzo millennio.Occorrerebbe piuttosto, a mio avviso, che qualcuno scriva una stroncatura su un giornale di ampia circolazione. Chiedo anche scusa a Solari, ma mi pare ci voglia molta buona volonta per considerare quel testo una satira.
Concordo con Violini: non si può tacere. Segnalo questo articolo appena uscito sulla stampa relativo alla "cultura scietifica" degli italiani. Buona lettura. Anna
Pianeta Sole per metà degli italiani piero bianucci Fumano ancora le macerie della Città della Scienza di Napoli e un’indagine certifica che un italiano su due crede che il sole sia un pianeta.
Stella è la risposta giusta, tanto per non lasciare dubbi. E più di un italiano su due (55%) pensa che l’elettrone sia più grande dell’atomo (mentre la sua massa è un duemillesimo delle particelle che costituiscono i nuclei atomici). Inoltre 6 italiani su 10 ignorano la funzione degli antibiotici.
Da anni un gruppo di sociologi interroga un campione significativo della popolazione su questi tre punti elementari. Apprendiamo così che nel 2012 il livello di competenza scientifica degli italiani è ulteriormente sceso rispetto al 2011 e che non sempre la laurea o gli studi freschi migliorano la situazione: solo il 45% dei laureati e il 30% dei giovani tra i 15 e i 25 anni ha risposto in modo corretto a tutte e tre le domande. Eppure l’esposizione alle informazioni su scienza e tecnologia nell’ultimo anno è aumentata. Cresce il numero di coloro che cercano di aggiornarsi con Internet, programmi tv, riviste scientifiche, ed è incoraggiante il fatto che la divulgazione ritenuta più affidabile sia rappresentata da conferenze tenute direttamente dagli scienziati.
I dati sono tratti dall’Annuario Scienza e Società 2013 curato dai sociologi Federico Neresini e Andrea Lorenzet dell’Università di Padova; completa il quadro Come cambia la comunicazione della scienza di Sergio Scamuzzi e Andrea De Bortoli (entrambi appena pubblicati da il Mulino). Sfogliando queste pagine si capisce meglio come possa accadere che un (ex) ministro della Ricerca pensi a un tunnel per neutrini e che sia Celentano a valutare le cure con cellule staminali. Si capisce anche perché la nostra industria arranca nella competizione internazionale. Ci raccontiamo sempre che siamo creativi, ma nella classifica dei paesi più capaci di innovare occupiamo il diciottesimo posto. Appena un soffio sopra il Portogallo e dopo Slovenia, Cipro ed Estonia: purtroppo la creatività importante non è quella degli chef che reinventano le orecchiette alle cime di rapa.
Dopo aver consultato l’Annuario Scienza e Società 2013, l’incendio doloso che a Napoli ha distrutto la Città della Scienza diventa un segnale ancora più funesto. Non è andata in fumo soltanto una struttura che aveva ridato dignità a un territorio socialmente degradato. Lì in 12 anni milioni di ragazzi hanno trovato laboratori per appassionarsi alla biologia e alla fisica, un planetario per distinguere stelle e pianeti, esperimenti che facevano vivere in prima persona il metodo scientifico. Inventando la Città della Scienza, il fisico Vittorio Silvestrini era andato aldilà di una intelligente operazione didattica. Aveva voluto dirci che l’Italia ha bisogno di razionalità e di leggi basate sulla conoscenza. I numeri devono essere interpretati politicamente, non c’è dubbio, ma senza numeri e dati certi condivisi - come accade nella scienza - non è possibile fare buona politica neppure se si fosse eticamente ineccepibili. Da questo punto di vista, la fragile (inesistente?) preparazione scientifica che traspare dalle prime mosse dei neoeletti non aiuta la speranza.
http://www.lastampa.it/2013/03/07/cultura/opinioni/editoriali/pianeta-sole-p...
-- Anna Painelli Dip. Chimica Università di Parma Viale delle scienze 17/A 43124 Parma, Italy email: anna.painelli@unipr.it skype: anna.painelli tel +390521905461 fax +390521905556
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Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Comprendo il fastidio e il disappunto dei colleghi per una boutade di pessimo gusto (se ci fossero state delle vittime E comunque il danno anche solo materiale è grande) Però secondo me ha ragione Solari: non diamo troppo peso a un bischero Casomai, se qualcuno avesse il dono di una penna pungente, potrebbe rispondere sullo stesso piano Piero Lattanzi
Il giorno 07/03/13 19:21, "Luca Solari" luca.solari@unimi.it ha scritto:
giusto per precisare e poi davvero sto zitto, visto che di questi tempi si rispolvera il delitto di opinione a giudicare da quanto leggo online in Italia e la razionalità è messa sotto i piedi.
concordo completamente con le considerazioni qui riportate, trovo solo banale che tutto questo sia collegato ad una delle tante boutade da 'maschera' della commedia italiana di Camillo Langone. sarebbe come reagire ad una battuta di Totò, io non lo farei, tutto qui.
inoltre, temo che non sia la stampa, ma la scuola che ha contribuito a questi risultati, unita ad un certo disinteresse per la divulgazione e la didattica che si respira nel mondo accademico, ma anche qui è solo un'opinione
non arrabbiatevi, sono fatto così, ma nel mio lavoro provo ad essere sempre critico dei miei stessi convincimenti
On Mar 7, 2013, at 10:06 AM, anna painelli anna.painelli@unipr.it wrote:
Galileo violini wrote:
scusate il commento forse ingenuo. E inutile credo che fra noi ci scambiamo commenti su questa idiozia. Certo a Papini direi che mi congratulo per il cambiamento di nome del dipartimento che mostra come, abbandonati i pregiudizi ottocenteschi sia entrato nel terzo millennio.Occorrerebbe piuttosto, a mio avviso, che qualcuno scriva una stroncatura su un giornale di ampia circolazione. Chiedo anche scusa a Solari, ma mi pare ci voglia molta buona volonta per considerare quel testo una satira.
Concordo con Violini: non si può tacere. Segnalo questo articolo appena uscito sulla stampa relativo alla "cultura scietifica" degli italiani. Buona lettura. Anna
Pianeta Sole per metà degli italiani piero bianucci Fumano ancora le macerie della Città della Scienza di Napoli e un¹indagine certifica che un italiano su due crede che il sole sia un pianeta.
Stella è la risposta giusta, tanto per non lasciare dubbi. E più di un italiano su due (55%) pensa che l¹elettrone sia più grande dell¹atomo (mentre la sua massa è un duemillesimo delle particelle che costituiscono i nuclei atomici). Inoltre 6 italiani su 10 ignorano la funzione degli antibiotici.
Da anni un gruppo di sociologi interroga un campione significativo della popolazione su questi tre punti elementari. Apprendiamo così che nel 2012 il livello di competenza scientifica degli italiani è ulteriormente sceso rispetto al 2011 e che non sempre la laurea o gli studi freschi migliorano la situazione: solo il 45% dei laureati e il 30% dei giovani tra i 15 e i 25 anni ha risposto in modo corretto a tutte e tre le domande. Eppure l¹esposizione alle informazioni su scienza e tecnologia nell¹ultimo anno è aumentata. Cresce il numero di coloro che cercano di aggiornarsi con Internet, programmi tv, riviste scientifiche, ed è incoraggiante il fatto che la divulgazione ritenuta più affidabile sia rappresentata da conferenze tenute direttamente dagli scienziati.
I dati sono tratti dall¹Annuario Scienza e Società 2013 curato dai sociologi Federico Neresini e Andrea Lorenzet dell¹Università di Padova; completa il quadro Come cambia la comunicazione della scienza di Sergio Scamuzzi e Andrea De Bortoli (entrambi appena pubblicati da il Mulino). Sfogliando queste pagine si capisce meglio come possa accadere che un (ex) ministro della Ricerca pensi a un tunnel per neutrini e che sia Celentano a valutare le cure con cellule staminali. Si capisce anche perché la nostra industria arranca nella competizione internazionale. Ci raccontiamo sempre che siamo creativi, ma nella classifica dei paesi più capaci di innovare occupiamo il diciottesimo posto. Appena un soffio sopra il Portogallo e dopo Slovenia, Cipro ed Estonia: purtroppo la creatività importante non è quella degli chef che reinventano le orecchiette alle cime di rapa.
Dopo aver consultato l¹Annuario Scienza e Società 2013, l¹incendio doloso che a Napoli ha distrutto la Città della Scienza diventa un segnale ancora più funesto. Non è andata in fumo soltanto una struttura che aveva ridato dignità a un territorio socialmente degradato. Lì in 12 anni milioni di ragazzi hanno trovato laboratori per appassionarsi alla biologia e alla fisica, un planetario per distinguere stelle e pianeti, esperimenti che facevano vivere in prima persona il metodo scientifico. Inventando la Città della Scienza, il fisico Vittorio Silvestrini era andato aldilà di una intelligente operazione didattica. Aveva voluto dirci che l¹Italia ha bisogno di razionalità e di leggi basate sulla conoscenza. I numeri devono essere interpretati politicamente, non c¹è dubbio, ma senza numeri e dati certi condivisi - come accade nella scienza - non è possibile fare buona politica neppure se si fosse eticamente ineccepibili. Da questo punto di vista, la fragile (inesistente?) preparazione scientifica che traspare dalle prime mosse dei neoeletti non aiuta la speranza.
http://www.lastampa.it/2013/03/07/cultura/opinioni/editoriali/pianeta-sol e-per-meta-degli-italiani-kZgjn24KdSxKIhxzkZoBaN/pagina.html
-- Anna Painelli Dip. Chimica Università di Parma Viale delle scienze 17/A 43124 Parma, Italy email: anna.painelli@unipr.it skype: anna.painelli tel +390521905461 fax +390521905556
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in questo momento di grande incertezza trovo difficile dire qualche cosa di utile, il problema credo sia un impoverimento culturale del paese, dovuto a molte cause ma certo in gran parte ad una classe politica assente se non ostile.
Mi preoccupa che il nuovo che avanza, il m5s, abbia come guru un personaggio come Grillo che sulla scienza ha sempre detto sciocchezze, speculando sulle paure e sulla ignoranza.
L'altro guru addirittura ci prospetta la felicità in un mondo con un solo miliardo di persone. Fatti due conti bisogna sterminare almeno 50 milioni di italiani, al confronto Hitler era un dilettante.
On Mar 7, 2013, at 7:06 PM, anna painelli wrote:
Galileo violini wrote:
scusate il commento forse ingenuo. E inutile credo che fra noi ci scambiamo commenti su questa idiozia. Certo a Papini direi che mi congratulo per il cambiamento di nome del dipartimento che mostra come, abbandonati i pregiudizi ottocenteschi sia entrato nel terzo millennio.Occorrerebbe piuttosto, a mio avviso, che qualcuno scriva una stroncatura su un giornale di ampia circolazione. Chiedo anche scusa a Solari, ma mi pare ci voglia molta buona volonta per considerare quel testo una satira.
Concordo con Violini: non si può tacere. Segnalo questo articolo appena uscito sulla stampa relativo alla "cultura scietifica" degli italiani. Buona lettura. Anna
Pianeta Sole per metà degli italiani piero bianucci Fumano ancora le macerie della Città della Scienza di Napoli e un’indagine certifica che un italiano su due crede che il sole sia un pianeta.
Stella è la risposta giusta, tanto per non lasciare dubbi. E più di un italiano su due (55%) pensa che l’elettrone sia più grande dell’atomo (mentre la sua massa è un duemillesimo delle particelle che costituiscono i nuclei atomici). Inoltre 6 italiani su 10 ignorano la funzione degli antibiotici.
Da anni un gruppo di sociologi interroga un campione significativo della popolazione su questi tre punti elementari. Apprendiamo così che nel 2012 il livello di competenza scientifica degli italiani è ulteriormente sceso rispetto al 2011 e che non sempre la laurea o gli studi freschi migliorano la situazione: solo il 45% dei laureati e il 30% dei giovani tra i 15 e i 25 anni ha risposto in modo corretto a tutte e tre le domande. Eppure l’esposizione alle informazioni su scienza e tecnologia nell’ultimo anno è aumentata. Cresce il numero di coloro che cercano di aggiornarsi con Internet, programmi tv, riviste scientifiche, ed è incoraggiante il fatto che la divulgazione ritenuta più affidabile sia rappresentata da conferenze tenute direttamente dagli scienziati.
I dati sono tratti dall’Annuario Scienza e Società 2013 curato dai sociologi Federico Neresini e Andrea Lorenzet dell’Università di Padova; completa il quadro Come cambia la comunicazione della scienza di Sergio Scamuzzi e Andrea De Bortoli (entrambi appena pubblicati da il Mulino). Sfogliando queste pagine si capisce meglio come possa accadere che un (ex) ministro della Ricerca pensi a un tunnel per neutrini e che sia Celentano a valutare le cure con cellule staminali. Si capisce anche perché la nostra industria arranca nella competizione internazionale. Ci raccontiamo sempre che siamo creativi, ma nella classifica dei paesi più capaci di innovare occupiamo il diciottesimo posto. Appena un soffio sopra il Portogallo e dopo Slovenia, Cipro ed Estonia: purtroppo la creatività importante non è quella degli chef che reinventano le orecchiette alle cime di rapa.
Dopo aver consultato l’Annuario Scienza e Società 2013, l’incendio doloso che a Napoli ha distrutto la Città della Scienza diventa un segnale ancora più funesto. Non è andata in fumo soltanto una struttura che aveva ridato dignità a un territorio socialmente degradato. Lì in 12 anni milioni di ragazzi hanno trovato laboratori per appassionarsi alla biologia e alla fisica, un planetario per distinguere stelle e pianeti, esperimenti che facevano vivere in prima persona il metodo scientifico. Inventando la Città della Scienza, il fisico Vittorio Silvestrini era andato aldilà di una intelligente operazione didattica. Aveva voluto dirci che l’Italia ha bisogno di razionalità e di leggi basate sulla conoscenza. I numeri devono essere interpretati politicamente, non c’è dubbio, ma senza numeri e dati certi condivisi - come accade nella scienza - non è possibile fare buona politica neppure se si fosse eticamente ineccepibili. Da questo punto di vista, la fragile (inesistente?) preparazione scientifica che traspare dalle prime mosse dei neoeletti non aiuta la speranza.
http://www.lastampa.it/2013/03/07/cultura/opinioni/editoriali/pianeta-sole-p...
-- Anna Painelli Dip. Chimica Università di Parma Viale delle scienze 17/A 43124 Parma, Italy email: anna.painelli@unipr.it skype: anna.painelli tel +390521905461 fax +390521905556
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Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Claudio Procesi, Professore Emerito,
Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo
Membro dell'Accademia dei Lincei
Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/
oggi per curiosità sono andato sul blog di Grillo (è la prima volta che lo faccio) e ho visto due cose che mi hanno fatto pensare (a parte l'endorsement a Mv5stelle dell'ex ragazzo di Salò Dario Fo, seguito da quello di Albertazzi, altro reduce repubblichino).
Una foto di Bersani con il cranio cucito da 8 punti rosso sangue (gli "8 punti di Bersani") e un insulto al presidente della BCE "str. si nasce", fondato su presunte svendite immobiliari di ENI alla Goldman Sachs. Su Bersani e Draghi è legittimo avere tutte le opinioni che si vogliono, ma questo uso delle immagini (si vuole forse rompere la testa a Bersani?) e la prevalenza dell'insulto non fa presagire nulla di buono, perché fa leva sulla disperazione e la rabbia della gente istigando all'odio. Rabbia causata da una classe politica complessivamente scadente. Per non parlare dei miti pericolosi della democrazia diretta via web, che non può governare società complesse basate su saperi specialistici quali diritto economia, scienze e tecnologia, ma che serve solo ai burattinai che scelgono le domande da fare, cui si può rispondere solo con un si e con no.
2013/3/7 claudio procesi procesi@mat.uniroma1.it
in questo momento di grande incertezza trovo difficile dire qualche cosa di utile, il problema credo sia un impoverimento culturale del paese, dovuto a molte cause ma certo in gran parte ad una classe politica assente se non ostile.
Mi preoccupa che il nuovo che avanza, il m5s, abbia come guru un personaggio come Grillo che sulla scienza ha sempre detto sciocchezze, speculando sulle paure e sulla ignoranza.
L'altro guru addirittura ci prospetta la felicità in un mondo con un solo miliardo di persone. Fatti due conti bisogna sterminare almeno 50 milioni di italiani, al confronto Hitler era un dilettante.
On Mar 7, 2013, at 7:06 PM, anna painelli wrote:
Galileo violini wrote:
scusate il commento forse ingenuo. E inutile credo che fra noi ci scambiamo commenti su questa idiozia.
Certo a Papini direi che mi congratulo per il cambiamento di nome del dipartimento che mostra come, abbandonati i pregiudizi ottocenteschi sia entrato nel terzo millennio.Occorrerebbe piuttosto, a mio avviso, che qualcuno scriva una stroncatura su un giornale di ampia circolazione. Chiedo anche scusa a Solari, ma mi pare ci voglia molta buona volonta per considerare quel testo una satira.
Concordo con Violini: non si può tacere. Segnalo questo articolo appena uscito sulla stampa relativo alla "cultura scietifica" degli italiani. Buona lettura. Anna
Pianeta Sole per metà degli italiani piero bianucci Fumano ancora le macerie della Città della Scienza di Napoli e un’indagine certifica che un italiano su due crede che il sole sia un pianeta.
Stella è la risposta giusta, tanto per non lasciare dubbi. E più di un italiano su due (55%) pensa che l’elettrone sia più grande dell’atomo (mentre la sua massa è un duemillesimo delle particelle che costituiscono i nuclei atomici). Inoltre 6 italiani su 10 ignorano la funzione degli antibiotici.
Da anni un gruppo di sociologi interroga un campione significativo della popolazione su questi tre punti elementari. Apprendiamo così che nel 2012 il livello di competenza scientifica degli italiani è ulteriormente sceso rispetto al 2011 e che non sempre la laurea o gli studi freschi migliorano la situazione: solo il 45% dei laureati e il 30% dei giovani tra i 15 e i 25 anni ha risposto in modo corretto a tutte e tre le domande. Eppure l’esposizione alle informazioni su scienza e tecnologia nell’ultimo anno è aumentata. Cresce il numero di coloro che cercano di aggiornarsi con Internet, programmi tv, riviste scientifiche, ed è incoraggiante il fatto che la divulgazione ritenuta più affidabile sia rappresentata da conferenze tenute direttamente dagli scienziati.
I dati sono tratti dall’Annuario Scienza e Società 2013 curato dai sociologi Federico Neresini e Andrea Lorenzet dell’Università di Padova; completa il quadro Come cambia la comunicazione della scienza di Sergio Scamuzzi e Andrea De Bortoli (entrambi appena pubblicati da il Mulino). Sfogliando queste pagine si capisce meglio come possa accadere che un (ex) ministro della Ricerca pensi a un tunnel per neutrini e che sia Celentano a valutare le cure con cellule staminali. Si capisce anche perché la nostra industria arranca nella competizione internazionale. Ci raccontiamo sempre che siamo creativi, ma nella classifica dei paesi più capaci di innovare occupiamo il diciottesimo posto. Appena un soffio sopra il Portogallo e dopo Slovenia, Cipro ed Estonia: purtroppo la creatività importante non è quella degli chef che reinventano le orecchiette alle cime di rapa.
Dopo aver consultato l’Annuario Scienza e Società 2013, l’incendio doloso che a Napoli ha distrutto la Città della Scienza diventa un segnale ancora più funesto. Non è andata in fumo soltanto una struttura che aveva ridato dignità a un territorio socialmente degradato. Lì in 12 anni milioni di ragazzi hanno trovato laboratori per appassionarsi alla biologia e alla fisica, un planetario per distinguere stelle e pianeti, esperimenti che facevano vivere in prima persona il metodo scientifico. Inventando la Città della Scienza, il fisico Vittorio Silvestrini era andato aldilà di una intelligente operazione didattica. Aveva voluto dirci che l’Italia ha bisogno di razionalità e di leggi basate sulla conoscenza. I numeri devono essere interpretati politicamente, non c’è dubbio, ma senza numeri e dati certi condivisi - come accade nella scienza - non è possibile fare buona politica neppure se si fosse eticamente ineccepibili. Da questo punto di vista, la fragile (inesistente?) preparazione scientifica che traspare dalle prime mosse dei neoeletti non aiuta la speranza.
http://www.lastampa.it/2013/03/07/cultura/opinioni/editoriali/pianeta-sole-p...
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caro Dorato se vai abbastanza sui siti di Grillo e company vedrai che c'e` da essere molto spaventati, alla fine la lenta ma inesorabile corrosione di tutte le istituzioni sta portando i suoi frutti, l'emergere di una cultura folle, guarda di cosa si nutrono http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=JodFiwBlsYs
bisogna stare molto all'erta perche' mentre noi discutiamo di gente irrilevante come questo pezzo del foglio rischiamo di finire in mano ai pazzi
claudio
On Mar 8, 2013, at 3:13 PM, Mauro Dorato wrote:
oggi per curiosità sono andato sul blog di Grillo (è la prima volta che lo faccio) e ho visto due cose che mi hanno fatto pensare (a parte l'endorsement a Mv5stelle dell'ex ragazzo di Salò Dario Fo, seguito da quello di Albertazzi, altro reduce repubblichino).
Una foto di Bersani con il cranio cucito da 8 punti rosso sangue (gli "8 punti di Bersani") e un insulto al presidente della BCE "str. si nasce", fondato su presunte svendite immobiliari di ENI alla Goldman Sachs. Su Bersani e Draghi è legittimo avere tutte le opinioni che si vogliono, ma questo uso delle immagini (si vuole forse rompere la testa a Bersani?) e la prevalenza dell'insulto non fa presagire nulla di buono, perché fa leva sulla disperazione e la rabbia della gente istigando all'odio. Rabbia causata da una classe politica complessivamente scadente. Per non parlare dei miti pericolosi della democrazia diretta via web, che non può governare società complesse basate su saperi specialistici quali diritto economia, scienze e tecnologia, ma che serve solo ai burattinai che scelgono le domande da fare, cui si può rispondere solo con un si e con no.
2013/3/7 claudio procesi procesi@mat.uniroma1.it
in questo momento di grande incertezza trovo difficile dire qualche cosa di utile, il problema credo sia un impoverimento culturale del paese, dovuto a molte cause ma certo in gran parte ad una classe politica assente se non ostile.
Mi preoccupa che il nuovo che avanza, il m5s, abbia come guru un personaggio come Grillo che sulla scienza ha sempre detto sciocchezze, speculando sulle paure e sulla ignoranza.
L'altro guru addirittura ci prospetta la felicità in un mondo con un solo miliardo di persone. Fatti due conti bisogna sterminare almeno 50 milioni di italiani, al confronto Hitler era un dilettante.
On Mar 7, 2013, at 7:06 PM, anna painelli wrote:
Galileo violini wrote:
scusate il commento forse ingenuo. E inutile credo che fra noi ci scambiamo commenti su questa idiozia.
Certo a Papini direi che mi congratulo per il cambiamento di nome del dipartimento che mostra come, abbandonati i pregiudizi ottocenteschi sia entrato nel terzo millennio.Occorrerebbe piuttosto, a mio avviso, che qualcuno scriva una stroncatura su un giornale di ampia circolazione. Chiedo anche scusa a Solari, ma mi pare ci voglia molta buona volonta per considerare quel testo una satira.
Concordo con Violini: non si può tacere. Segnalo questo articolo appena uscito sulla stampa relativo alla "cultura scietifica" degli italiani. Buona lettura. Anna
Pianeta Sole per metà degli italiani piero bianucci Fumano ancora le macerie della Città della Scienza di Napoli e un’indagine certifica che un italiano su due crede che il sole sia un pianeta.
Stella è la risposta giusta, tanto per non lasciare dubbi. E più di un italiano su due (55%) pensa che l’elettrone sia più grande dell’atomo (mentre la sua massa è un duemillesimo delle particelle che costituiscono i nuclei atomici). Inoltre 6 italiani su 10 ignorano la funzione degli antibiotici.
Da anni un gruppo di sociologi interroga un campione significativo della popolazione su questi tre punti elementari. Apprendiamo così che nel 2012 il livello di competenza scientifica degli italiani è ulteriormente sceso rispetto al 2011 e che non sempre la laurea o gli studi freschi migliorano la situazione: solo il 45% dei laureati e il 30% dei giovani tra i 15 e i 25 anni ha risposto in modo corretto a tutte e tre le domande. Eppure l’esposizione alle informazioni su scienza e tecnologia nell’ultimo anno è aumentata. Cresce il numero di coloro che cercano di aggiornarsi con Internet, programmi tv, riviste scientifiche, ed è incoraggiante il fatto che la divulgazione ritenuta più affidabile sia rappresentata da conferenze tenute direttamente dagli scienziati.
I dati sono tratti dall’Annuario Scienza e Società 2013 curato dai sociologi Federico Neresini e Andrea Lorenzet dell’Università di Padova; completa il quadro Come cambia la comunicazione della scienza di Sergio Scamuzzi e Andrea De Bortoli (entrambi appena pubblicati da il Mulino). Sfogliando queste pagine si capisce meglio come possa accadere che un (ex) ministro della Ricerca pensi a un tunnel per neutrini e che sia Celentano a valutare le cure con cellule staminali. Si capisce anche perché la nostra industria arranca nella competizione internazionale. Ci raccontiamo sempre che siamo creativi, ma nella classifica dei paesi più capaci di innovare occupiamo il diciottesimo posto. Appena un soffio sopra il Portogallo e dopo Slovenia, Cipro ed Estonia: purtroppo la creatività importante non è quella degli chef che reinventano le orecchiette alle cime di rapa.
Dopo aver consultato l’Annuario Scienza e Società 2013, l’incendio doloso che a Napoli ha distrutto la Città della Scienza diventa un segnale ancora più funesto. Non è andata in fumo soltanto una struttura che aveva ridato dignità a un territorio socialmente degradato. Lì in 12 anni milioni di ragazzi hanno trovato laboratori per appassionarsi alla biologia e alla fisica, un planetario per distinguere stelle e pianeti, esperimenti che facevano vivere in prima persona il metodo scientifico. Inventando la Città della Scienza, il fisico Vittorio Silvestrini era andato aldilà di una intelligente operazione didattica. Aveva voluto dirci che l’Italia ha bisogno di razionalità e di leggi basate sulla conoscenza. I numeri devono essere interpretati politicamente, non c’è dubbio, ma senza numeri e dati certi condivisi - come accade nella scienza - non è possibile fare buona politica neppure se si fosse eticamente ineccepibili. Da questo punto di vista, la fragile (inesistente?) preparazione scientifica che traspare dalle prime mosse dei neoeletti non aiuta la speranza.
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Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Claudio Procesi, Professore Emerito,
Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo
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Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/
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-- Mauro Dorato Department of Philosophy University of Rome 3 Via Ostiense 234 00146 Rome, Italy tel +39 0657338354 fax +39 06 57.33.83.40 http://www.springer.com/philosophy/epistemology+and+philosophy+of+science/jo... http://www.silfs.net/ http://host.uniroma3.it/dipartimenti/filosofia/personale/doratoweb.htm http://www.carocci.it/index.php?option=com_carocci&task=schedalibro&...
Quaedam ergo nos magis torquent quam debent, quaedam ante torquent quam debent, quaedam torquent cum omnino non debeant (Seneca, Liber II, Epistula XIII) Certe cose ci tormentano più del dovuto, certe prima del dovuto, certe assolutamente senza motivo. Accordingly, some things torment us more than they ought; some torment us before they ought; and some torment us when they ought not to torment us at all. _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
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Fa veramente paura. Sembra un brutta copia del Dottor Stranamore!!!
Anna
Il 08.03.2013 16:25 claudio procesi ha scritto:
caro Dorato se vai abbastanza sui siti di Grillo e company vedrai che c'e` da essere molto spaventati, alla fine la lenta ma inesorabile corrosione di tutte le istituzioni sta portando i suoi frutti, l'emergere di una cultura folle, guarda di cosa si nutrono http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=JodFiwBlsYs
bisogna stare molto all'erta perche' mentre noi discutiamo di gente irrilevante come questo pezzo del foglio rischiamo di finire in mano ai pazzi
claudio
On Mar 8, 2013, at 3:13 PM, Mauro Dorato wrote:
oggi per curiosità sono andato sul blog di Grillo (è la prima volta che lo faccio) e ho visto due cose che mi hanno fatto pensare (a parte l'endorsement a Mv5stelle dell'ex ragazzo di Salò Dario Fo, seguito da quello di Albertazzi, altro reduce repubblichino).
Una foto di Bersani con il cranio cucito da 8 punti rosso sangue (gli "8 punti di Bersani") e un insulto al presidente della BCE "str. si nasce", fondato su presunte svendite immobiliari di ENI alla Goldman Sachs. Su Bersani e Draghi è legittimo avere tutte le opinioni che si vogliono, ma questo uso delle immagini (si vuole forse rompere la testa a Bersani?) e la prevalenza dell'insulto non fa presagire nulla di buono, perché fa leva sulla disperazione e la rabbia della gente istigando all'odio. Rabbia causata da una classe politica complessivamente scadente. Per non parlare dei miti pericolosi della democrazia diretta via web, che non può governare società complesse basate su saperi specialistici quali diritto economia, scienze e tecnologia, ma che serve solo ai burattinai che scelgono le domande da fare, cui si può rispondere solo con un si e con no.
2013/3/7 claudio procesi procesi@mat.uniroma1.it
in questo momento di grande incertezza trovo difficile dire qualche cosa di utile, il problema credo sia un impoverimento culturale del paese, dovuto a molte cause ma certo in gran parte ad una classe politica assente se non ostile.
Mi preoccupa che il nuovo che avanza, il m5s, abbia come guru un personaggio come Grillo che sulla scienza ha sempre detto sciocchezze, speculando sulle paure e sulla ignoranza.
L'altro guru addirittura ci prospetta la felicità in un mondo con un solo miliardo di persone. Fatti due conti bisogna sterminare almeno 50 milioni di italiani, al confronto Hitler era un dilettante.
On Mar 7, 2013, at 7:06 PM, anna painelli wrote:
Galileo violini wrote:
scusate il commento forse ingenuo. E inutile credo che fra noi ci scambiamo commenti su questa idiozia.
Certo a Papini direi che mi congratulo per il cambiamento di nome del dipartimento che mostra come, abbandonati i pregiudizi ottocenteschi sia entrato nel terzo millennio.Occorrerebbe piuttosto, a mio avviso, che qualcuno scriva una stroncatura su un giornale di ampia circolazione. Chiedo anche scusa a Solari, ma mi pare ci voglia molta buona volonta per considerare quel testo una satira.
Concordo con Violini: non si può tacere. Segnalo questo articolo appena uscito sulla stampa relativo alla "cultura scietifica" degli italiani. Buona lettura. Anna
Pianeta Sole per metà degli italiani piero bianucci Fumano ancora le macerie della Città della Scienza di Napoli e un’indagine certifica che un italiano su due crede che il sole sia un pianeta.
Stella è la risposta giusta, tanto per non lasciare dubbi. E più di un italiano su due (55%) pensa che l’elettrone sia più grande dell’atomo (mentre la sua massa è un duemillesimo delle particelle che costituiscono i nuclei atomici). Inoltre 6 italiani su 10 ignorano la funzione degli antibiotici.
Da anni un gruppo di sociologi interroga un campione significativo della popolazione su questi tre punti elementari. Apprendiamo così che nel 2012 il livello di competenza scientifica degli italiani è ulteriormente sceso rispetto al 2011 e che non sempre la laurea o gli studi freschi migliorano la situazione: solo il 45% dei laureati e il 30% dei giovani tra i 15 e i 25 anni ha risposto in modo corretto a tutte e tre le domande. Eppure l’esposizione alle informazioni su scienza e tecnologia nell’ultimo anno è aumentata. Cresce il numero di coloro che cercano di aggiornarsi con Internet, programmi tv, riviste scientifiche, ed è incoraggiante il fatto che la divulgazione ritenuta più affidabile sia rappresentata da conferenze tenute direttamente dagli scienziati.
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Dopo aver consultato l’Annuario Scienza e Società 2013, l’incendio doloso che a Napoli ha distrutto la Città della Scienza diventa un segnale ancora più funesto. Non è andata in fumo soltanto una struttura che aveva ridato dignità a un territorio socialmente degradato. Lì in 12 anni milioni di ragazzi hanno trovato laboratori per appassionarsi alla biologia e alla fisica, un planetario per distinguere stelle e pianeti, esperimenti che facevano vivere in prima persona il metodo scientifico. Inventando la Città della Scienza, il fisico Vittorio Silvestrini era andato aldilà di una intelligente operazione didattica. Aveva voluto dirci che l’Italia ha bisogno di razionalità e di leggi basate sulla conoscenza. I numeri devono essere interpretati politicamente, non c’è dubbio, ma senza numeri e dati certi condivisi - come accade nella scienza - non è possibile fare buona politica neppure se si fosse eticamente ineccepibili. Da questo punto di vista, la fragile (inesistente?) preparazione scientifica che traspare dalle prime mosse dei neoeletti non aiuta la speranza.
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http://www.springer.com/philosophy/epistemology+and+philosophy+of+science/jo... http://www.silfs.net/
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Quaedam ergo nos magis torquent quam debent, quaedam ante torquent quam debent, quaedam torquent cum omnino non debeant (Seneca, Liber II, Epistula XIII) Certe cose ci tormentano più del dovuto, certe prima del dovuto, certe assolutamente senza motivo. Accordingly, some things torment us more than they ought; some torment us before they ought; and some torment us when they ought not to torment us at all. _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
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Caro Claudio,
Come avrai capito io nel web e nelle lettere circolari non vado e non voglio andare. Mi muovo in modo diverso e non combatto il mio avversario nel campo in cui lui è vincente.
Leggo, a tratti, il carteggio di Universitas_in_trasformazione.
Hai perfettamente ragione nel dire:
''bisogna stare molto all'erta perche' mentre noi discutiamo di gente irrilevante come questo pezzo del foglio rischiamo di finire in mano ai pazzi''
Questa non sarà una battaglia né breve né facile. Bisogna prepararsi a tempi lunghi e ragionare con calma. Bisogna convincere giovani, uno a uno, con il contatto diretto. Il web ci sta sviando. Gobbles aveva studiato e capito la comunicazione di massa. Ai suoi tempi non mi sarei messo a fare comizi in piazza. Lì vinceva lui. Bisogna portare Grillo in televisione, nelle interviste, nel contadittorio. Lì vinciamo noi.
A presto,
Ciao,
Enrico.
On Mar 8, 2013, at 10:25 AM, claudio procesi wrote:
caro Dorato se vai abbastanza sui siti di Grillo e company vedrai che c'e` da essere molto spaventati, alla fine la lenta ma inesorabile corrosione di tutte le istituzioni sta portando i suoi frutti, l'emergere di una cultura folle, guarda di cosa si nutrono http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=JodFiwBlsYs
bisogna stare molto all'erta perche' mentre noi discutiamo di gente irrilevante come questo pezzo del foglio rischiamo di finire in mano ai pazzi
claudio
On Mar 8, 2013, at 3:13 PM, Mauro Dorato wrote:
oggi per curiosità sono andato sul blog di Grillo (è la prima volta che lo faccio) e ho visto due cose che mi hanno fatto pensare (a parte l'endorsement a Mv5stelle dell'ex ragazzo di Salò Dario Fo, seguito da quello di Albertazzi, altro reduce repubblichino).
Una foto di Bersani con il cranio cucito da 8 punti rosso sangue (gli "8 punti di Bersani") e un insulto al presidente della BCE "str. si nasce", fondato su presunte svendite immobiliari di ENI alla Goldman Sachs. Su Bersani e Draghi è legittimo avere tutte le opinioni che si vogliono, ma questo uso delle immagini (si vuole forse rompere la testa a Bersani?) e la prevalenza dell'insulto non fa presagire nulla di buono, perché fa leva sulla disperazione e la rabbia della gente istigando all'odio. Rabbia causata da una classe politica complessivamente scadente. Per non parlare dei miti pericolosi della democrazia diretta via web, che non può governare società complesse basate su saperi specialistici quali diritto economia, scienze e tecnologia, ma che serve solo ai burattinai che scelgono le domande da fare, cui si può rispondere solo con un si e con no.
2013/3/7 claudio procesi procesi@mat.uniroma1.it
in questo momento di grande incertezza trovo difficile dire qualche cosa di utile, il problema credo sia un impoverimento culturale del paese, dovuto a molte cause ma certo in gran parte ad una classe politica assente se non ostile.
Mi preoccupa che il nuovo che avanza, il m5s, abbia come guru un personaggio come Grillo che sulla scienza ha sempre detto sciocchezze, speculando sulle paure e sulla ignoranza.
L'altro guru addirittura ci prospetta la felicità in un mondo con un solo miliardo di persone. Fatti due conti bisogna sterminare almeno 50 milioni di italiani, al confronto Hitler era un dilettante.
On Mar 7, 2013, at 7:06 PM, anna painelli wrote:
Galileo violini wrote:
scusate il commento forse ingenuo. E inutile credo che fra noi ci scambiamo commenti su questa idiozia.
Certo a Papini direi che mi congratulo per il cambiamento di nome del dipartimento che mostra come, abbandonati i pregiudizi ottocenteschi sia entrato nel terzo millennio.Occorrerebbe piuttosto, a mio avviso, che qualcuno scriva una stroncatura su un giornale di ampia circolazione. Chiedo anche scusa a Solari, ma mi pare ci voglia molta buona volonta per considerare quel testo una satira.
Concordo con Violini: non si può tacere. Segnalo questo articolo appena uscito sulla stampa relativo alla "cultura scietifica" degli italiani. Buona lettura. Anna
Pianeta Sole per metà degli italiani piero bianucci Fumano ancora le macerie della Città della Scienza di Napoli e un’indagine certifica che un italiano su due crede che il sole sia un pianeta.
Stella è la risposta giusta, tanto per non lasciare dubbi. E più di un italiano su due (55%) pensa che l’elettrone sia più grande dell’atomo (mentre la sua massa è un duemillesimo delle particelle che costituiscono i nuclei atomici). Inoltre 6 italiani su 10 ignorano la funzione degli antibiotici.
Da anni un gruppo di sociologi interroga un campione significativo della popolazione su questi tre punti elementari. Apprendiamo così che nel 2012 il livello di competenza scientifica degli italiani è ulteriormente sceso rispetto al 2011 e che non sempre la laurea o gli studi freschi migliorano la situazione: solo il 45% dei laureati e il 30% dei giovani tra i 15 e i 25 anni ha risposto in modo corretto a tutte e tre le domande. Eppure l’esposizione alle informazioni su scienza e tecnologia nell’ultimo anno è aumentata. Cresce il numero di coloro che cercano di aggiornarsi con Internet, programmi tv, riviste scientifiche, ed è incoraggiante il fatto che la divulgazione ritenuta più affidabile sia rappresentata da conferenze tenute direttamente dagli scienziati.
I dati sono tratti dall’Annuario Scienza e Società 2013 curato dai sociologi Federico Neresini e Andrea Lorenzet dell’Università di Padova; completa il quadro Come cambia la comunicazione della scienza di Sergio Scamuzzi e Andrea De Bortoli (entrambi appena pubblicati da il Mulino). Sfogliando queste pagine si capisce meglio come possa accadere che un (ex) ministro della Ricerca pensi a un tunnel per neutrini e che sia Celentano a valutare le cure con cellule staminali. Si capisce anche perché la nostra industria arranca nella competizione internazionale. Ci raccontiamo sempre che siamo creativi, ma nella classifica dei paesi più capaci di innovare occupiamo il diciottesimo posto. Appena un soffio sopra il Portogallo e dopo Slovenia, Cipro ed Estonia: purtroppo la creatività importante non è quella degli chef che reinventano le orecchiette alle cime di rapa.
Dopo aver consultato l’Annuario Scienza e Società 2013, l’incendio doloso che a Napoli ha distrutto la Città della Scienza diventa un segnale ancora più funesto. Non è andata in fumo soltanto una struttura che aveva ridato dignità a un territorio socialmente degradato. Lì in 12 anni milioni di ragazzi hanno trovato laboratori per appassionarsi alla biologia e alla fisica, un planetario per distinguere stelle e pianeti, esperimenti che facevano vivere in prima persona il metodo scientifico. Inventando la Città della Scienza, il fisico Vittorio Silvestrini era andato aldilà di una intelligente operazione didattica. Aveva voluto dirci che l’Italia ha bisogno di razionalità e di leggi basate sulla conoscenza. I numeri devono essere interpretati politicamente, non c’è dubbio, ma senza numeri e dati certi condivisi - come accade nella scienza - non è possibile fare buona politica neppure se si fosse eticamente ineccepibili. Da questo punto di vista, la fragile (inesistente?) preparazione scientifica che traspare dalle prime mosse dei neoeletti non aiuta la speranza.
http://www.lastampa.it/2013/03/07/cultura/opinioni/editoriali/pianeta-sole-p...
-- Anna Painelli Dip. Chimica Università di Parma Viale delle scienze 17/A 43124 Parma, Italy email: anna.painelli@unipr.it skype: anna.painelli tel +390521905461 fax +390521905556
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Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Claudio Procesi, Professore Emerito,
Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo
Membro dell'Accademia dei Lincei
Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/
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-- Mauro Dorato Department of Philosophy University of Rome 3 Via Ostiense 234 00146 Rome, Italy tel +39 0657338354 fax +39 06 57.33.83.40 http://www.springer.com/philosophy/epistemology+and+philosophy+of+science/jo... http://www.silfs.net/ http://host.uniroma3.it/dipartimenti/filosofia/personale/doratoweb.htm http://www.carocci.it/index.php?option=com_carocci&task=schedalibro&...
Quaedam ergo nos magis torquent quam debent, quaedam ante torquent quam debent, quaedam torquent cum omnino non debeant (Seneca, Liber II, Epistula XIII) Certe cose ci tormentano più del dovuto, certe prima del dovuto, certe assolutamente senza motivo. Accordingly, some things torment us more than they ought; some torment us before they ought; and some torment us when they ought not to torment us at all. _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
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caro Enrico, ai tempi di Gobbels la radio era il mezzo di comunicazione di massa, ai tempi di Berlusconi la TV ai nostri tempi anche internet.
Temo che non sia vincente evitare il mezzo del momento, infatti Grillo ha usato al meglio il mezzo nuovo, quello intermedio e quello antico, le piazze. Il problema è molto complesso ma non credo si risolva rinunciando a confrontarsi sul web, certamente non saremo noi a fare la differenza ma quelli fra i piu giovani che già capiscono i pericoli dell'uso manipolatorio del web oggi come lo è stata la TV ieri. L'errore è sempre lp stesso: quello di attribuire ad uno strumento poteri miracolosi che non ha ma che dipendono dall'uso che se ne fa.
Al momento il movimento ipnotizza ma non propone nulla se non un livello maggiore di ipnosi. Però l'ipnosi non risolve nessuno dei problemi drammatici che attanagliano il paese e c'`e la speranza che la realtà sia più forte della droga di Grillo e Casaleggio. Poi chi sa, magari fra i 159 loro eletti qualcuno è anche disposto a non mettere online anche il cervello.
On Mar 8, 2013, at 4:44 PM, Enrico Arbarello wrote:
Caro Claudio,
Come avrai capito io nel web e nelle lettere circolari non vado e non voglio andare. Mi muovo in modo diverso e non combatto il mio avversario nel campo in cui lui è vincente.
Leggo, a tratti, il carteggio di Universitas_in_trasformazione.
Hai perfettamente ragione nel dire:
''bisogna stare molto all'erta perche' mentre noi discutiamo di gente irrilevante come questo pezzo del foglio rischiamo di finire in mano ai pazzi''
Questa non sarà una battaglia né breve né facile. Bisogna prepararsi a tempi lunghi e ragionare con calma. Bisogna convincere giovani, uno a uno, con il contatto diretto. Il web ci sta sviando. Gobbles aveva studiato e capito la comunicazione di massa. Ai suoi tempi non mi sarei messo a fare comizi in piazza. Lì vinceva lui. Bisogna portare Grillo in televisione, nelle interviste, nel contadittorio. Lì vinciamo noi.
A presto,
Ciao,
Enrico.
On Mar 8, 2013, at 10:25 AM, claudio procesi wrote:
caro Dorato se vai abbastanza sui siti di Grillo e company vedrai che c'e` da essere molto spaventati, alla fine la lenta ma inesorabile corrosione di tutte le istituzioni sta portando i suoi frutti, l'emergere di una cultura folle, guarda di cosa si nutrono http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=JodFiwBlsYs
bisogna stare molto all'erta perche' mentre noi discutiamo di gente irrilevante come questo pezzo del foglio rischiamo di finire in mano ai pazzi
claudio
On Mar 8, 2013, at 3:13 PM, Mauro Dorato wrote:
oggi per curiosità sono andato sul blog di Grillo (è la prima volta che lo faccio) e ho visto due cose che mi hanno fatto pensare (a parte l'endorsement a Mv5stelle dell'ex ragazzo di Salò Dario Fo, seguito da quello di Albertazzi, altro reduce repubblichino).
Una foto di Bersani con il cranio cucito da 8 punti rosso sangue (gli "8 punti di Bersani") e un insulto al presidente della BCE "str. si nasce", fondato su presunte svendite immobiliari di ENI alla Goldman Sachs. Su Bersani e Draghi è legittimo avere tutte le opinioni che si vogliono, ma questo uso delle immagini (si vuole forse rompere la testa a Bersani?) e la prevalenza dell'insulto non fa presagire nulla di buono, perché fa leva sulla disperazione e la rabbia della gente istigando all'odio. Rabbia causata da una classe politica complessivamente scadente. Per non parlare dei miti pericolosi della democrazia diretta via web, che non può governare società complesse basate su saperi specialistici quali diritto economia, scienze e tecnologia, ma che serve solo ai burattinai che scelgono le domande da fare, cui si può rispondere solo con un si e con no.
2013/3/7 claudio procesi procesi@mat.uniroma1.it
in questo momento di grande incertezza trovo difficile dire qualche cosa di utile, il problema credo sia un impoverimento culturale del paese, dovuto a molte cause ma certo in gran parte ad una classe politica assente se non ostile.
Mi preoccupa che il nuovo che avanza, il m5s, abbia come guru un personaggio come Grillo che sulla scienza ha sempre detto sciocchezze, speculando sulle paure e sulla ignoranza.
L'altro guru addirittura ci prospetta la felicità in un mondo con un solo miliardo di persone. Fatti due conti bisogna sterminare almeno 50 milioni di italiani, al confronto Hitler era un dilettante.
On Mar 7, 2013, at 7:06 PM, anna painelli wrote:
Galileo violini wrote:
scusate il commento forse ingenuo. E inutile credo che fra noi ci scambiamo commenti su questa idiozia.
Certo a Papini direi che mi congratulo per il cambiamento di nome del dipartimento che mostra come, abbandonati i pregiudizi ottocenteschi sia entrato nel terzo millennio.Occorrerebbe piuttosto, a mio avviso, che qualcuno scriva una stroncatura su un giornale di ampia circolazione. Chiedo anche scusa a Solari, ma mi pare ci voglia molta buona volonta per considerare quel testo una satira.
Concordo con Violini: non si può tacere. Segnalo questo articolo appena uscito sulla stampa relativo alla "cultura scietifica" degli italiani. Buona lettura. Anna
Pianeta Sole per metà degli italiani piero bianucci Fumano ancora le macerie della Città della Scienza di Napoli e un’indagine certifica che un italiano su due crede che il sole sia un pianeta.
Stella è la risposta giusta, tanto per non lasciare dubbi. E più di un italiano su due (55%) pensa che l’elettrone sia più grande dell’atomo (mentre la sua massa è un duemillesimo delle particelle che costituiscono i nuclei atomici). Inoltre 6 italiani su 10 ignorano la funzione degli antibiotici.
Da anni un gruppo di sociologi interroga un campione significativo della popolazione su questi tre punti elementari. Apprendiamo così che nel 2012 il livello di competenza scientifica degli italiani è ulteriormente sceso rispetto al 2011 e che non sempre la laurea o gli studi freschi migliorano la situazione: solo il 45% dei laureati e il 30% dei giovani tra i 15 e i 25 anni ha risposto in modo corretto a tutte e tre le domande. Eppure l’esposizione alle informazioni su scienza e tecnologia nell’ultimo anno è aumentata. Cresce il numero di coloro che cercano di aggiornarsi con Internet, programmi tv, riviste scientifiche, ed è incoraggiante il fatto che la divulgazione ritenuta più affidabile sia rappresentata da conferenze tenute direttamente dagli scienziati.
I dati sono tratti dall’Annuario Scienza e Società 2013 curato dai sociologi Federico Neresini e Andrea Lorenzet dell’Università di Padova; completa il quadro Come cambia la comunicazione della scienza di Sergio Scamuzzi e Andrea De Bortoli (entrambi appena pubblicati da il Mulino). Sfogliando queste pagine si capisce meglio come possa accadere che un (ex) ministro della Ricerca pensi a un tunnel per neutrini e che sia Celentano a valutare le cure con cellule staminali. Si capisce anche perché la nostra industria arranca nella competizione internazionale. Ci raccontiamo sempre che siamo creativi, ma nella classifica dei paesi più capaci di innovare occupiamo il diciottesimo posto. Appena un soffio sopra il Portogallo e dopo Slovenia, Cipro ed Estonia: purtroppo la creatività importante non è quella degli chef che reinventano le orecchiette alle cime di rapa.
Dopo aver consultato l’Annuario Scienza e Società 2013, l’incendio doloso che a Napoli ha distrutto la Città della Scienza diventa un segnale ancora più funesto. Non è andata in fumo soltanto una struttura che aveva ridato dignità a un territorio socialmente degradato. Lì in 12 anni milioni di ragazzi hanno trovato laboratori per appassionarsi alla biologia e alla fisica, un planetario per distinguere stelle e pianeti, esperimenti che facevano vivere in prima persona il metodo scientifico. Inventando la Città della Scienza, il fisico Vittorio Silvestrini era andato aldilà di una intelligente operazione didattica. Aveva voluto dirci che l’Italia ha bisogno di razionalità e di leggi basate sulla conoscenza. I numeri devono essere interpretati politicamente, non c’è dubbio, ma senza numeri e dati certi condivisi - come accade nella scienza - non è possibile fare buona politica neppure se si fosse eticamente ineccepibili. Da questo punto di vista, la fragile (inesistente?) preparazione scientifica che traspare dalle prime mosse dei neoeletti non aiuta la speranza.
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Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Claudio Procesi, Professore Emerito,
Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo
Membro dell'Accademia dei Lincei
Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/
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-- Mauro Dorato Department of Philosophy University of Rome 3 Via Ostiense 234 00146 Rome, Italy tel +39 0657338354 fax +39 06 57.33.83.40 http://www.springer.com/philosophy/epistemology+and+philosophy+of+science/jo... http://www.silfs.net/ http://host.uniroma3.it/dipartimenti/filosofia/personale/doratoweb.htm http://www.carocci.it/index.php?option=com_carocci&task=schedalibro&...
Quaedam ergo nos magis torquent quam debent, quaedam ante torquent quam debent, quaedam torquent cum omnino non debeant (Seneca, Liber II, Epistula XIII) Certe cose ci tormentano più del dovuto, certe prima del dovuto, certe assolutamente senza motivo. Accordingly, some things torment us more than they ought; some torment us before they ought; and some torment us when they ought not to torment us at all. _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
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Claudio Procesi, Professore Emerito,
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No caro Arbarello Grillo il confronto in Tv lo ha fuggito apposta e lo fuggirà sempre, e parte del suo successo deriva dal fatto che si fa inseguire e non compare mai; sono pronto a scommettere che quasi tutti i suoi eletti lo seguiranno perinde ac cadaver, votando solo quel che sta nel suo programma.
2013/3/8 claudio procesi procesi@mat.uniroma1.it
caro Enrico, ai tempi di Gobbels la radio era il mezzo di comunicazione di massa, ai tempi di Berlusconi la TV ai nostri tempi anche internet.
Temo che non sia vincente evitare il mezzo del momento, infatti Grillo ha usato al meglio il mezzo nuovo, quello intermedio e quello antico, le piazze. Il problema è molto complesso ma non credo si risolva rinunciando a confrontarsi sul web, certamente non saremo noi a fare la differenza ma quelli fra i piu giovani che già capiscono i pericoli dell'uso manipolatorio del web oggi come lo è stata la TV ieri. L'errore è sempre lp stesso: quello di attribuire ad uno strumento poteri miracolosi che non ha ma che dipendono dall'uso che se ne fa.
Al momento il movimento ipnotizza ma non propone nulla se non un livello maggiore di ipnosi. Però l'ipnosi non risolve nessuno dei problemi drammatici che attanagliano il paese e c'`e la speranza che la realtà sia più forte della droga di Grillo e Casaleggio. Poi chi sa, magari fra i 159 loro eletti qualcuno è anche disposto a non mettere online anche il cervello.
On Mar 8, 2013, at 4:44 PM, Enrico Arbarello wrote:
Caro Claudio,
Come avrai capito io nel web e nelle lettere circolari non vado e non
voglio andare.
Mi muovo in modo diverso e non combatto il mio avversario nel campo in cui lui è vincente.
Leggo, a tratti, il carteggio di Universitas_in_trasformazione.
Hai perfettamente ragione nel dire:
''bisogna stare molto all'erta perche' mentre noi discutiamo di gente
irrilevante come questo pezzo del foglio rischiamo di finire in mano ai pazzi''
Questa non sarà una battaglia né breve né facile. Bisogna prepararsi a
tempi lunghi e ragionare con calma.
Bisogna convincere giovani, uno a uno, con il contatto diretto. Il web ci sta sviando. Gobbles aveva studiato e capito la comunicazione
di massa.
Ai suoi tempi non mi sarei messo a fare comizi in piazza. Lì vinceva
lui.
Bisogna portare Grillo in televisione, nelle interviste, nel
contadittorio. Lì vinciamo noi.
A presto,
Ciao,
Enrico.
On Mar 8, 2013, at 10:25 AM, claudio procesi wrote:
caro Dorato se vai abbastanza sui siti di Grillo e company vedrai che
c'e` da essere molto spaventati, alla fine la lenta ma inesorabile corrosione di tutte le istituzioni sta portando i suoi frutti, l'emergere di una cultura folle, guarda di cosa si nutrono
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=JodFiwBlsYs
bisogna stare molto all'erta perche' mentre noi discutiamo di gente
irrilevante come questo pezzo del foglio rischiamo di finire in mano ai pazzi
claudio
On Mar 8, 2013, at 3:13 PM, Mauro Dorato wrote:
oggi per curiosità sono andato sul blog di Grillo (è la prima volta
che lo
faccio) e ho visto due cose che mi hanno fatto pensare (a parte l'endorsement a Mv5stelle dell'ex ragazzo di Salò Dario Fo, seguito da quello di Albertazzi, altro reduce repubblichino).
Una foto di Bersani con il cranio cucito da 8 punti rosso sangue (gli
"8
punti di Bersani") e un insulto al presidente della BCE "str. si
nasce",
fondato su presunte svendite immobiliari di ENI alla Goldman Sachs. Su Bersani e Draghi è legittimo avere tutte le opinioni che si vogliono,
ma
questo uso delle immagini (si vuole forse rompere la testa a Bersani?)
e la
prevalenza dell'insulto non fa presagire nulla di buono, perché fa leva sulla disperazione e la rabbia della gente istigando all'odio. Rabbia causata da una classe politica complessivamente scadente. Per non
parlare
dei miti pericolosi della democrazia diretta via web, che non può
governare
società complesse basate su saperi specialistici quali diritto
economia,
scienze e tecnologia, ma che serve solo ai burattinai che scelgono le domande da fare, cui si può rispondere solo con un si e con no.
2013/3/7 claudio procesi procesi@mat.uniroma1.it
in questo momento di grande incertezza trovo difficile dire qualche
cosa
di utile, il problema credo sia un impoverimento culturale del paese, dovuto a molte cause ma certo in gran parte ad una classe politica
assente
se non ostile.
Mi preoccupa che il nuovo che avanza, il m5s, abbia come guru un personaggio come Grillo che sulla scienza ha sempre detto
sciocchezze,
speculando sulle paure e sulla ignoranza.
L'altro guru addirittura ci prospetta la felicità in un mondo con un solo miliardo di persone. Fatti due conti bisogna sterminare almeno
50
milioni di italiani, al confronto Hitler era un dilettante.
On Mar 7, 2013, at 7:06 PM, anna painelli wrote:
Galileo violini wrote: > scusate il commento forse ingenuo. > E inutile credo che fra noi ci scambiamo commenti su questa idiozia.
Certo a Papini direi che mi congratulo per il cambiamento di nome del dipartimento che mostra come, abbandonati i pregiudizi ottocenteschi
sia
entrato nel terzo millennio.Occorrerebbe piuttosto, a mio avviso, che qualcuno scriva una stroncatura su un giornale di ampia circolazione. Chiedo anche scusa a Solari, ma mi pare ci voglia molta buona volonta
per
considerare quel testo una satira.
> > Concordo con Violini: non si può tacere. Segnalo questo articolo appena uscito sulla stampa relativo alla "cultura scietifica" degli italiani. Buona lettura. Anna
Pianeta Sole per metà degli italiani piero bianucci Fumano ancora le macerie della Città della Scienza di Napoli e un’indagine certifica che un italiano su due crede che il sole sia un pianeta.
Stella è la risposta giusta, tanto per non lasciare dubbi. E più di
un
italiano su due (55%) pensa che l’elettrone sia più grande dell’atomo (mentre la sua massa è un duemillesimo delle particelle che costituiscono i nuclei atomici). Inoltre 6 italiani su 10 ignorano la funzione degli antibiotici.
Da anni un gruppo di sociologi interroga un campione significativo
della
popolazione su questi tre punti elementari. Apprendiamo così che nel 2012 il livello di competenza scientifica degli italiani è
ulteriormente
sceso rispetto al 2011 e che non sempre la laurea o gli studi freschi migliorano la situazione: solo il 45% dei laureati e il 30% dei
giovani
tra i 15 e i 25 anni ha risposto in modo corretto a tutte e tre le domande. Eppure l’esposizione alle informazioni su scienza e
tecnologia
nell’ultimo anno è aumentata. Cresce il numero di coloro che cercano
di
aggiornarsi con Internet, programmi tv, riviste scientifiche, ed è incoraggiante il fatto che la divulgazione ritenuta più affidabile
sia
rappresentata da conferenze tenute direttamente dagli scienziati.
I dati sono tratti dall’Annuario Scienza e Società 2013 curato dai sociologi Federico Neresini e Andrea Lorenzet dell’Università di
Padova;
completa il quadro Come cambia la comunicazione della scienza di
Sergio
Scamuzzi e Andrea De Bortoli (entrambi appena pubblicati da il
Mulino).
Sfogliando queste pagine si capisce meglio come possa accadere che un (ex) ministro della Ricerca pensi a un tunnel per neutrini e che sia Celentano a valutare le cure con cellule staminali. Si capisce anche perché la nostra industria arranca nella competizione
internazionale. Ci
raccontiamo sempre che siamo creativi, ma nella classifica dei paesi
più
capaci di innovare occupiamo il diciottesimo posto. Appena un soffio sopra il Portogallo e dopo Slovenia, Cipro ed Estonia: purtroppo la creatività importante non è quella degli chef che reinventano le orecchiette alle cime di rapa.
Dopo aver consultato l’Annuario Scienza e Società 2013, l’incendio doloso che a Napoli ha distrutto la Città della Scienza diventa un segnale ancora più funesto. Non è andata in fumo soltanto una
struttura
che aveva ridato dignità a un territorio socialmente degradato. Lì
in 12
anni milioni di ragazzi hanno trovato laboratori per appassionarsi
alla
biologia e alla fisica, un planetario per distinguere stelle e
pianeti,
esperimenti che facevano vivere in prima persona il metodo
scientifico.
Inventando la Città della Scienza, il fisico Vittorio Silvestrini era andato aldilà di una intelligente operazione didattica. Aveva voluto dirci che l’Italia ha bisogno di razionalità e di leggi basate sulla conoscenza. I numeri devono essere interpretati politicamente, non
c’è
dubbio, ma senza numeri e dati certi condivisi - come accade nella scienza - non è possibile fare buona politica neppure se si fosse eticamente ineccepibili. Da questo punto di vista, la fragile (inesistente?) preparazione scientifica che traspare dalle prime
mosse
dei neoeletti non aiuta la speranza.
http://www.lastampa.it/2013/03/07/cultura/opinioni/editoriali/pianeta-sole-p...
-- Anna Painelli Dip. Chimica Università di Parma Viale delle scienze 17/A 43124 Parma, Italy email: anna.painelli@unipr.it skype: anna.painelli tel +390521905461 fax +390521905556
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Claudio Procesi, Professore Emerito,
Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo
Membro dell'Accademia dei Lincei
Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/
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-- Mauro Dorato Department of Philosophy University of Rome 3 Via Ostiense 234 00146 Rome, Italy tel +39 0657338354 fax +39 06 57.33.83.40
http://www.springer.com/philosophy/epistemology+and+philosophy+of+science/jo...
http://www.silfs.net/ http://host.uniroma3.it/dipartimenti/filosofia/personale/doratoweb.htm
http://www.carocci.it/index.php?option=com_carocci&task=schedalibro&...
Quaedam ergo nos magis torquent quam debent, quaedam ante torquent quam debent, quaedam torquent cum omnino non debeant (Seneca, Liber II,
Epistula
XIII) Certe cose ci tormentano più del dovuto, certe prima del dovuto, certe assolutamente senza motivo. Accordingly, some things torment us more than they ought; some torment
us
before they ought; and some torment us when they ought not to torment
us at
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Il giorno 07/03/13 18:59, "Galileo violini" leoviolini@yahoo.it ha scritto:
Occorrerebbe piuttosto, a mio avviso, che qualcuno scriva una stroncatura su un giornale di ampia circolazione.
PER FARE PUBBLICITA' A UN POVERO SFIGATO CHE NESSUNO LEGGE? SECONDO ME E' PROPRIO QUELLO CHE CERCA. Piero Lattanzi
Il Foglio.it - Diretto da Giuliano Ferrara
7 marzo 2013 - ore 06:59
Altro che Museo della Scienza
*Dovevano bruciarla prima*
La Città andata a fuoco e i suoi equivoci culturali,
amministrativi,
retorici. Il cui maggior interprete è Sua Pomposità
Saviano, che ora si
crede Plinio il Vecchio
[image:
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qualcosa di pietoso nel rogo della Città della Scienza
napoletana*.* Non è
propriamente un¹eutanasia (troppo pliniano, troppo
spettacolare l¹evento)
ma certo è la fine di un¹agonia. La Città della
Scienza si dichiarava
eccellenza ma era una poveracciata che non pagava gli
stipendi, che non
pagava i fornitori, che non pagava nessuno nella
migliore tradizione
partenopea e parte italiana.
Alla Città della Scienza di gran scienza non se ne
faceva, si faceva più
che altro divulgazione scientifica, un¹altra cosa. Il
fondatore, professor
Vittorio Silvestrini, ex politico comunista
(consigliere regionale negli
anni Ottanta) che era solito circondarsi di ex politici
comunisti al punto
che l¹altra notte è andato in fumo anche il poco che
restava del
bassolinismo, non ha mica vinto un Nobel: ha vinto un
premio Descartes per
la comunicazione scientifica. Bene, bravo, ma la
scienza è fatta di
scoperte e che cosa abbiano mai scoperto a Bagnoli non
è dato sapere
Fra tante lacrime retoriche mi è sembrato sincero il
dolore di Edoardo
Bennato, nato proprio a Bagnoli: ³Ho una figlia di 7
anni e da quando era
piccolissima l¹ho portata alla Città della Scienza,
che era una perla, un
centro di cultura strutturato benissimo². Quindi ho
cercato di capire
meglio quali fossero queste benedette attività
culturali, non potevo
credere che Bennato si riferisse solo ai telescopi e ai
caleidoscopi. Ho
scoperto che nei capannoni dell¹ex Italsider si
propagandava
l¹evoluzionismo, una superstizione ottocentesca
ancora presente negli
ambienti parascientifici (evidentemente anche nei
residui ambienti
cantautorali). Il darwinismo è una forma di nichilismo
e secondo il
filosofo Fabrice Hadjadj dire a un ragazzo che discende
dai primati
significa approfittare della sua natura fiduciosa per
gettarlo nella
disperazione e indurlo a comportarsi da scimmia.
Dovevano bruciarla prima,
la Città della Scienza.
di Camillo Langone
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ma se pensi questo (e potresti aver ragione) e inutile che ne parliamo
--- Gio 7/3/13, Pierfranco Lattanzi lattanzp@unica.it ha scritto:
Da: Pierfranco Lattanzi lattanzp@unica.it Oggetto: Re: [Universitas_in_trasformazione] R: Re: Il Foglio: La Città della Scienza doveva bruciare prima... A: "Forum _Università e Ricerca" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Data: Giovedì 7 marzo 2013, 19:06 Il giorno 07/03/13 18:59, "Galileo violini" leoviolini@yahoo.it ha scritto:
Occorrerebbe piuttosto, a mio avviso, che qualcuno
scriva una stroncatura
su un giornale di ampia circolazione.
PER FARE PUBBLICITA' A UN POVERO SFIGATO CHE NESSUNO LEGGE? SECONDO ME E' PROPRIO QUELLO CHE CERCAŠ. Piero Lattanzi
Il Foglio.it - Diretto da Giuliano
Ferrara
7 marzo 2013 - ore 06:59
Altro che Museo della Scienza
*Dovevano bruciarla prima*
La Città andata a fuoco e i suoi equivoci
culturali,
amministrativi,
retorici. Il cui maggior interprete è Sua
Pomposità
Saviano, che ora si
crede Plinio il Vecchio
[image:
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qualcosa di pietoso nel rogo della Città
della Scienza
napoletana*.* Non è
propriamente un¹eutanasia (troppo pliniano,
troppo
spettacolare l¹evento)
ma certo è la fine di un¹agonia. La Città
della
Scienza si dichiarava
eccellenza ma era una poveracciata che non
pagava gli
stipendi, che non
pagava i fornitori, che non pagava nessuno
nella
migliore tradizione
partenopea e parte italiana.
ŠAlla Città della Scienza di gran scienza
non se ne
faceva, si faceva più
che altro divulgazione scientifica, un¹altra
cosa. Il
fondatore, professor
Vittorio Silvestrini, ex politico comunista
(consigliere regionale negli
anni Ottanta) che era solito circondarsi di ex
politici
comunisti al punto
che l¹altra notte è andato in fumo anche il
poco che
restava del
bassolinismo, non ha mica vinto un Nobel: ha
vinto un
premio Descartes per
la comunicazione scientifica. Bene, bravo, ma
la
scienza è fatta di
scoperte e che cosa abbiano mai scoperto a
Bagnoli non
è dato sapereŠ
Fra tante lacrime retoriche mi è sembrato
sincero il
dolore di Edoardo
Bennato, nato proprio a Bagnoli: ³Ho una
figlia di 7
anni e da quando era
piccolissima l¹ho portata alla Città della
Scienza,
che era una perla, un
centro di cultura strutturato benissimo².
Quindi ho
cercato di capire
meglio quali fossero queste benedette
attività
culturali, non potevo
credere che Bennato si riferisse solo ai
telescopi e ai
caleidoscopi. Ho
scoperto che nei capannoni dell¹ex Italsider
si
propagandava
l¹evoluzionismo, una superstizione
ottocentesca
ancora presente negli
ambienti parascientifici (evidentemente anche
nei
residui ambienti
cantautorali). Il darwinismo è una forma di
nichilismo
e secondo il
filosofo Fabrice Hadjadj dire a un ragazzo che
discende
dai primati
significa approfittare della sua natura
fiduciosa per
gettarlo nella
disperazione e indurlo a comportarsi da
scimmia.
Dovevano bruciarla prima,
la Città della Scienza.
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mi è capitato di leggere le cose di Langone e non le ho mai prese sul serio. spesso le ho trovate divertenti, talvolta mi hanno disturbato. hanno una chiara collocazione ne Il Foglio (una rubrica stile M. Serra). sono negli USA e quindi non so se il brano riproposto venga da lì. non è certo un articolo di approfondimento, di solito sono fortemente evoluzionista e non credo che una battuta che riecheggia un vecchissimo dibattito, ormai sommerso, mi ferisca così tanto e metta a rischio il valore della scienza più di quanto succede attorno a noi. ma per carità, mi hanno insegnato e molti testi lo confermano che lavorare nella ricerca in ambito sociale significa assumere uno sguardo aperto a quello che accade e ipotizzare diverse ragioni per quello che si osserva. detesto le ideologizzazioni di destra e di sinistra e in questo temo che Foucault avesse tanta, troppa ragione. la prossima volta sto zitto e mi dedico a quello che spero di saper fare meglio
saluti
On Mar 7, 2013, at 9:59 AM, Galileo violini leoviolini@yahoo.it wrote:
scusate il commento forse ingenuo. E inutile credo che fra noi ci scambiamo commenti su questa idiozia. Certo a Papini direi che mi congratulo per il cambiamento di nome del dipartimento che mostra come, abbandonati i pregiudizi ottocenteschi sia entrato nel terzo millennio.Occorrerebbe piuttosto, a mio avviso, che qualcuno scriva una stroncatura su un giornale di ampia circolazione. Chiedo anche scusa a Solari, ma mi pare ci voglia molta buona volonta per considerare quel testo una satira.
--- Gio 7/3/13, Paolo LAZZERETTI paolo.lazzeretti@unimore.it ha scritto:
Daillennio: Paolo LAZZERETTI paolo.lazzeretti@unimore.it Oggetto: [Universitas_in_trasformazione] Re: Il Foglio: La Città della Scienza doveva bruciare prima... A: ""Forum Università e Ricerca""" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Data: Giovedì 7 marzo 2013, 17:43 Mi vergogno ogni giorno di più del mio intorno storico-geografico.
Paolo Lazzeretti
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Altro che Museo della Scienza
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eccellenza ma era una poveracciata che non pagava gli
stipendi, che non
pagava i fornitori, che non pagava nessuno nella
migliore tradizione
partenopea e parte italiana.
…Alla Città della Scienza di gran scienza non se ne
faceva, si faceva più
che altro divulgazione scientifica, un’altra cosa. Il
fondatore, professor
Vittorio Silvestrini, ex politico comunista
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anni Ottanta) che era solito circondarsi di ex politici
comunisti al punto
che l’altra notte è andato in fumo anche il poco che
restava del
bassolinismo, non ha mica vinto un Nobel: ha vinto un
premio Descartes per
la comunicazione scientifica. Bene, bravo, ma la
scienza è fatta di
scoperte e che cosa abbiano mai scoperto a Bagnoli non
è dato sapere…
Fra tante lacrime retoriche mi è sembrato sincero il
dolore di Edoardo
Bennato, nato proprio a Bagnoli: “Ho una figlia di 7
anni e da quando era
piccolissima l’ho portata alla Città della Scienza,
che era una perla, un
centro di cultura strutturato benissimo”. Quindi ho
cercato di capire
meglio quali fossero queste benedette attività
culturali, non potevo
credere che Bennato si riferisse solo ai telescopi e ai
caleidoscopi. Ho
scoperto che nei capannoni dell’ex Italsider si
propagandava
l’evoluzionismo, una superstizione ottocentesca
ancora presente negli
ambienti parascientifici (evidentemente anche nei
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e secondo il
filosofo Fabrice Hadjadj dire a un ragazzo che discende
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Dovevano bruciarla prima,
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di Camillo Langone
-- .............................. Ciò che mi spaventa non è la violenza dei potenti, ma
il silenzio degli
onesti. Martin Luther King .............................. Prof. Carlo Cosmelli Dipartimento di Fisica Sapienza, Università di Roma P. A. Moro 5 00185 Roma, Italy tel. (+39) 06-4991-4216 fax. (+39) 06-4957- 697 http://www.roma1.infn.it/exp/webmqc/cosmelli.html _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it
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