La polemica di Floris mi sembra un po sopra le righe in quanto ciascuno fa riferimento alla propria realtà accademica, mentre bisognerebbe fare un piccolo sforzo per provare ad immaginare cosa si potrebbe fare per evitare la sovrapposizione-intreccio-pasticcio Facoltà-Dipartimenti.
Secondo me:
- I Dipartimenti assicurano la ricerca e la Didattica nei settori e per i corsi i cui docenti afferiscono alla struttura dipartimentale;
- Per una stessa disciplina dovranno essere attivati differenti corsi con differente numero di crediti e quindi indirizzati a studenti con esigenze differenti. E qui vorrei fare un esempio per spiegarmi meglio: quasi tutte le lauree scientifiche prevedono, nei loro curricula, un corso di Matematica, Fisica, Chimica generale. Ora è chiaro che le conoscenze di Chimica generale che serviranno ad uno studente del corso di studi in Chimica saranno differenti e con difficoltà differenti (crediti) del corso di Chimica generale che è utile per uno studente di Biologia; quindi ciascuno studente dovrà acquisire i crediti in quella determinata area culturale, nella misura prevista nel proprio ordinamento di studi, frequentando e sostenendo lesame in uno o più corsi dello stesso SSD tenuti tutti presso il Dipartimento di Chimica ( ad esempio Chimica generale, Complementi di chimica, Stereochimica Radiochimica . fino ad acquisire i crediti necessari); tale Dipartimento,infatti, offrirà corsi nel SSD, nellesempio il CHIM03, per differenti studenti che devono comunque acquisire crediti in quella area formativa, indipendentemente dal titolo di laurea che andranno a conseguire.
- è chiaro che la parte curriculare/amministrativa deve essere deliberata da un Organo che potrebbe essere il Consiglio di corso di Laurea, che curerà tutte le procedure necessarie e relative al percorso formativo/curriculare dello studente affidandone lo svolgimento alle varie strutture dipartimentali presenti nellAteneo;
- il titolo di studio viene quindi conferito da una commissione di Laurea costituita dallopportuna integrazione dei docenti del Corso di Studio e coordinata da un Preside eletto tra i presidenti dei vari Corsi di Studio eventualmente afferenti, come è attualmente, ad una Facoltà. Ciò eviterebbe di apportare troppe modifiche nelle procedure di conseguimento della laurea, nelle pergamene, certificazioni e nelle denominazioni stesse con cui i nostri laureati sono riconosciuti dalla pubblica amministrazione e dai privati.
Cosa ne dite?
Carlo Franchini
p.s.: si potrebbero così evitare tanti doppioni e razionalizzare le risorse umane presenti negli Atenei.
prof. Carlo Franchini [ cfranc@farmchim.uniba.it]
Prof. Ordinario di Chimica Farmaceutica e Tossicologica
Dip. Farmaco-Chimico, Facoltà di Farmacia
Università degli Studi di Bari -Via Orabona 4, 70126 Bari, Italy
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