cari colleghi,
un effetto immediato del "riordino" degli enti di ricerca di cui si parla e allo stesso modo del ddl Gelmini, e' il fatto che un'intera generazione di ricercatori non strutturati viene buttata in mezzo alla strada, senza alcuna speranza per il futuro
col ddl Gelmini accadra' perche' il numero di posti "3+3" sara' piccolo e la quota di questi che diventeranno associati marginale, mancando le risorse e la volonta' di reperirle
questa e' una vera tragedia per migliaia di persone, e credo che noi strutturati con uno stipendio assicurato abbiamo il dovere morale di fare qualcosa per aiutarli
ci voleva tanto ad istituire una terza fascia, magari un po' meglio retribuita, in cui i giovani bravi avrebbero la speranza di confluire? si puo' ancora chiederlo, il ddl non e' ancora passato!
di fronte alla tragedia annunciata dei ricercatori dimenticati, che e' il primo effetto del decadimento progressivo di atenei e ricerca, non vedo altra strada da parte nostra che azioni legali ma dure, come lo sciopero mirato nel periodo degli esami, altre forme di sciopero bianco, dimissioni di massa dalle cariche volontarie, astensione dalla didattica non obbligatoria, ...
tutti insieme, professori e ricercatori
se non reagiamo, le cose peggiori succederanno perche' non avranno avuto opposizione seria: per ora, sembriamo sostanzialmente consenzienti (crui docet)
saluti,
Marco Vianello Universita' di Padova
Concordo ! RB
On 30/05/10 11:05, "Marco Vianello" marcov@math.unipd.it wrote:
cari colleghi,
un effetto immediato del "riordino" degli enti di ricerca di cui si parla e allo stesso modo del ddl Gelmini, e' il fatto che un'intera generazione di ricercatori non strutturati viene buttata in mezzo alla strada, senza alcuna speranza per il futuro
di fronte alla tragedia annunciata dei ricercatori dimenticati, che e' il primo effetto del decadimento progressivo di atenei e ricerca, non vedo altra strada da parte nostra che azioni legali ma dure, come lo sciopero mirato nel periodo degli esami, altre forme di sciopero bianco, dimissioni di massa dalle cariche volontarie, astensione dalla didattica non obbligatoria, ...
tutti insieme, professori e ricercatori
se non reagiamo, le cose peggiori succederanno perche' non avranno avuto opposizione seria: per ora, sembriamo sostanzialmente consenzienti (crui docet)
saluti,
Marco Vianello Universita' di Padova
Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per chi non lo avesse già vi allego il link della bozza della norma ammazzaenti. In particolare le liste sono nelle ultime due pagine del file.
http://go2.wordpress.com/?id=725X1342&site=precaridellaricerca.wordpress... &url=http%3A%2F%2Fprecaridellaricerca.files.wordpress.com%2F2010%2F05%2Fbozz a-testo-manovra-correttiva-27-maggio-ore-13-00.pdf&sref=http%3A%2F%2Fprecari dellaricerca.wordpress.com%2F
RB
On 30/05/10 11:43, "Roberto Battiston" roberto.battiston@pg.infn.it wrote:
Concordo ! RB
On 30/05/10 11:05, "Marco Vianello" marcov@math.unipd.it wrote:
cari colleghi,
un effetto immediato del "riordino" degli enti di ricerca di cui si parla e allo stesso modo del ddl Gelmini, e' il fatto che un'intera generazione di ricercatori non strutturati viene buttata in mezzo alla strada, senza alcuna speranza per il futuro
di fronte alla tragedia annunciata dei ricercatori dimenticati, che e' il primo effetto del decadimento progressivo di atenei e ricerca, non vedo altra strada da parte nostra che azioni legali ma dure, come lo sciopero mirato nel periodo degli esami, altre forme di sciopero bianco, dimissioni di massa dalle cariche volontarie, astensione dalla didattica non obbligatoria, ...
tutti insieme, professori e ricercatori
se non reagiamo, le cose peggiori succederanno perche' non avranno avuto opposizione seria: per ora, sembriamo sostanzialmente consenzienti (crui docet)
saluti,
Marco Vianello Universita' di Padova
Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Volevo segnalare che la petizione del Coordinamento Giovani Accademici ha un link dall'articolo di Rosaria Amato apparso su Repubblica oggi.
Cordiali saluti, Claudia Pinzari
ci voleva tanto ad istituire una terza fascia, magari un po' meglio retribuita, in cui i giovani bravi avrebbero la speranza di confluire? si puo' ancora chiederlo, il ddl non e' ancora passato!
L'intento di questa riforma e' PRECARIZZARE il ruolo del ricercatore: la terza fascia dunque e' fuori questione per loro.
Cio' piace tanto ad una fetta (temo la maggioranza) del mondo accademico di potere, che potra' caricare sulle spalle di questi poveretti un mare di didattica frontale e piace tanto al ministro che potra' tagliare a piacimento queste posizioni senza licenziare nessuno.
Saluti
Rita Fioresi
universitas_in_trasformazione@lists.dm.unipi.it