Sono del parere di laura sacerdote. Il testo è lungo, rischia di essere noioso e di non immediata lettura, e non puntualizza alcuni aspetti "numerici" cioè incontrovertibilmente fattuali. Capisco che è difficile ad antipatico riscrivere un testo, ma se lo fosse lo vorrei molto molto breve, mezza pagina al massimo, diviso per punti, dati e fatti. Un piccolo esempio: 1)dal 2000 ad oggi l'università italiana ha visti i suoi fondi ridotti del....50% (?) . Quale attività seria può andare avanti con un taglio del 50%,? E si tenga conto che si parte da una base che è la metà di quanto investito in media in europa. 2) Tutti i paesi europei durante la crisi economica hanno tagliato tutto, ma aumentato i fondi per la scuola e per l'università. O noi siamo speciali, o gli altri sono tutti degli imbecilli. 3) Il blocco del turn-over unito alla massiccia andata in pensione della docenza universitaria legata all'immissione in ruolo di massa del 1980 porta dover chiudere molti corsi di laurea, e a diminuire il rapporto docenti/studenti. Questo vuol dire una didattica peggiore o addirittura assenza di didattica universitaria. E' questo che si vuole? ecc..... Carlo Cosmelli
concordo con Carlo Cosmelli.
Dati e fatti incontrovertibili in un testo brevissimo e senza riferimenti politici specifici.
Faccio davvero fatica a vedere il PD come interlocutore privilegiato, dopo aver vista tradita la fiducia accordatagli ai tempi al governo Prodi (ricordiamo ancora, credo, la fallimentare gestione Mussi), e, soprattutto vista la acquiscenza (per non dir peggio) del PD alle peggiori politiche dei governi berlusconi e monti in tema di scuola università e ricerca.
saluti anna
2013/1/3 Carlo Cosmelli carlo.cosmelli@roma1.infn.it
Sono del parere di laura sacerdote. Il testo è lungo, rischia di essere noioso e di non immediata lettura, e non puntualizza alcuni aspetti "numerici" cioè incontrovertibilmente fattuali. Capisco che è difficile ad antipatico riscrivere un testo, ma se lo fosse lo vorrei molto molto breve, mezza pagina al massimo, diviso per punti, dati e fatti. Un piccolo esempio: 1)dal 2000 ad oggi l'università italiana ha visti i suoi fondi ridotti del....50% (?) . Quale attività seria può andare avanti con un taglio del 50%,? E si tenga conto che si parte da una base che è la metà di quanto investito in media in europa. 2) Tutti i paesi europei durante la crisi economica hanno tagliato tutto, ma aumentato i fondi per la scuola e per l'università. O noi siamo speciali, o gli altri sono tutti degli imbecilli. 3) Il blocco del turn-over unito alla massiccia andata in pensione della docenza universitaria legata all'immissione in ruolo di massa del 1980 porta dover chiudere molti corsi di laurea, e a diminuire il rapporto docenti/studenti. Questo vuol dire una didattica peggiore o addirittura assenza di didattica universitaria. E' questo che si vuole? ecc..... Carlo Cosmelli
-- .................................. Ciò che mi spaventa non è la violenza dei potenti, ma il silenzio degli onesti. Martin Luther King .................................. Prof. Carlo Cosmelli Dipartimento di Fisica Sapienza, Università di Roma P. A. Moro 5 00185 Roma, Italy tel. (+39) 06-4991-4216 fax. (+39) 06-4957- 697 http://www.roma1.infn.it/exp/webmqc/cosmelli.html _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
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Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Sono d'accordo in toto con Anna Painelli e Carlo Cosmelli Giuseppe Marino Professore Ordinario di Analisi Matematica Università della Calabria ----- Original Message ----- From: "anna painelli" anna.painelli@unipr.it To: "Forum Università e Ricerca" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Sent: Thursday, January 03, 2013 7:41 PM Subject: Re: [Universitas_in_trasformazione] Digest di Universitas_in_trasformazione, Volume 48, Numero 1
concordo con Carlo Cosmelli.
Dati e fatti incontrovertibili in un testo brevissimo e senza riferimenti politici specifici.
Faccio davvero fatica a vedere il PD come interlocutore privilegiato, dopo aver vista tradita la fiducia accordatagli ai tempi al governo Prodi (ricordiamo ancora, credo, la fallimentare gestione Mussi), e, soprattutto vista la acquiscenza (per non dir peggio) del PD alle peggiori politiche dei governi berlusconi e monti in tema di scuola università e ricerca.
saluti anna
2013/1/3 Carlo Cosmelli carlo.cosmelli@roma1.infn.it
Sono del parere di laura sacerdote. Il testo è lungo, rischia di essere noioso e di non immediata lettura, e non puntualizza alcuni aspetti "numerici" cioè incontrovertibilmente fattuali. Capisco che è difficile ad antipatico riscrivere un testo, ma se lo fosse lo vorrei molto molto breve, mezza pagina al massimo, diviso per punti, dati e fatti. Un piccolo esempio: 1)dal 2000 ad oggi l'università italiana ha visti i suoi fondi ridotti del....50% (?) . Quale attività seria può andare avanti con un taglio del 50%,? E si tenga conto che si parte da una base che è la metà di quanto investito in media in europa. 2) Tutti i paesi europei durante la crisi economica hanno tagliato tutto, ma aumentato i fondi per la scuola e per l'università. O noi siamo speciali, o gli altri sono tutti degli imbecilli. 3) Il blocco del turn-over unito alla massiccia andata in pensione della docenza universitaria legata all'immissione in ruolo di massa del 1980 porta dover chiudere molti corsi di laurea, e a diminuire il rapporto docenti/studenti. Questo vuol dire una didattica peggiore o addirittura assenza di didattica universitaria. E' questo che si vuole? ecc..... Carlo Cosmelli
-- .................................. Ciò che mi spaventa non è la violenza dei potenti, ma il silenzio degli onesti. Martin Luther King .................................. Prof. Carlo Cosmelli Dipartimento di Fisica Sapienza, Università di Roma P. A. Moro 5 00185 Roma, Italy tel. (+39) 06-4991-4216 fax. (+39) 06-4957- 697 http://www.roma1.infn.it/exp/webmqc/cosmelli.html _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
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Io ho sottoscritto il testo di Modica perchè lo condivido, ma anche perchè sono assolutamente convinta (pur rendendomi conto di essere démodé) che qualsiasi azione per essere incisiva deve diventare politica e non vedo all'orizzonte nessun alleato politico migliore del PD.
Un appello sottoscritto dal mondo universitario che provenga dalla formazione politica di maggioranza relativa rischia di essere ascoltato. Vogliamo correre questo rischio o preferiamo rimanere a parlare (molto dottamente) tra noi?
In ogni caso penso che Painelli, Cosmelli e Marino potrebbero provare a scrivere un altro testo che, una volta che avesse raccolto un numero adeguato di adesioni, potrebbe essere girato alle forze politiche (quali?) perchè venga sottoscritto o fatto proprio o viaggiare in modo autonomo.
L'una azione non esclude l'altra.
Intanto ribadisco il mio appoggio all'appello di Modica che si è dichiarato pronto ad apportare alcune delle correzioni richieste tra cui auspico non ci sia quella di abiura nei confronti della formazione politica cui appartiene.
Silvia
Prof. Silvia Morante
Member of the C6 Commission of IUPAP
Representativefor the connectivity with IUPAB
Department of Physics University of Rome "Tor Vergata"
Via della Ricerca Scientifica, 1 00133 Roma - Italy
Tel. +390672594554
Fax. +39062023507
http://biophys.roma2.infn.it/index.php/group-members/50-morante-web-page
*/"Ceux qui peuvent vous faire croire des absurdités peuvent vous faire commettre des atrocités."/*/François-Marie Arouet -- Voltaire/
-
Il 1/10/13 11:35 AM, Giuseppe Prof. Marino ha scritto:
Sono d'accordo in toto con Anna Painelli e Carlo Cosmelli Giuseppe Marino Professore Ordinario di Analisi Matematica Università della Calabria ----- Original Message ----- From: "anna painelli" anna.painelli@unipr.it To: "Forum Università e Ricerca" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Sent: Thursday, January 03, 2013 7:41 PM Subject: Re: [Universitas_in_trasformazione] Digest di Universitas_in_trasformazione, Volume 48, Numero 1
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Dati e fatti incontrovertibili in un testo brevissimo e senza riferimenti politici specifici.
Faccio davvero fatica a vedere il PD come interlocutore privilegiato, dopo aver vista tradita la fiducia accordatagli ai tempi al governo Prodi (ricordiamo ancora, credo, la fallimentare gestione Mussi), e, soprattutto vista la acquiscenza (per non dir peggio) del PD alle peggiori politiche dei governi berlusconi e monti in tema di scuola università e ricerca.
saluti anna
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Sono del parere di laura sacerdote. Il testo è lungo, rischia di essere noioso e di non immediata lettura, e non puntualizza alcuni aspetti "numerici" cioè incontrovertibilmente fattuali. Capisco che è difficile ad antipatico riscrivere un testo, ma se lo fosse lo vorrei molto molto breve, mezza pagina al massimo, diviso per punti, dati e fatti. Un piccolo esempio: 1)dal 2000 ad oggi l'università italiana ha visti i suoi fondi ridotti del....50% (?) . Quale attività seria può andare avanti con un taglio del 50%,? E si tenga conto che si parte da una base che è la metà di quanto investito in media in europa. 2) Tutti i paesi europei durante la crisi economica hanno tagliato tutto, ma aumentato i fondi per la scuola e per l'università. O noi siamo speciali, o gli altri sono tutti degli imbecilli. 3) Il blocco del turn-over unito alla massiccia andata in pensione della docenza universitaria legata all'immissione in ruolo di massa del 1980 porta dover chiudere molti corsi di laurea, e a diminuire il rapporto docenti/studenti. Questo vuol dire una didattica peggiore o addirittura assenza di didattica universitaria. E' questo che si vuole? ecc..... Carlo Cosmelli
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Credo anch'io che bisogna che le forze politiche passino dalle parole ai fatti: condivido la posizione di Silvia Morante.
G nistico
Il giorno 10 gennaio 2013 15:04, morante silvia.morante@roma2.infn.it ha scritto:
Io ho sottoscritto il testo di Modica perchè lo condivido, ma anche perchè sono assolutamente convinta (pur rendendomi conto di essere démodé) che qualsiasi azione per essere incisiva deve diventare politica e non vedo all'orizzonte nessun alleato politico migliore del PD.
Un appello sottoscritto dal mondo universitario che provenga dalla formazione politica di maggioranza relativa rischia di essere ascoltato. Vogliamo correre questo rischio o preferiamo rimanere a parlare (molto dottamente) tra noi?
In ogni caso penso che Painelli, Cosmelli e Marino potrebbero provare a scrivere un altro testo che, una volta che avesse raccolto un numero adeguato di adesioni, potrebbe essere girato alle forze politiche (quali?) perchè venga sottoscritto o fatto proprio o viaggiare in modo autonomo.
L'una azione non esclude l'altra.
Intanto ribadisco il mio appoggio all'appello di Modica che si è dichiarato pronto ad apportare alcune delle correzioni richieste tra cui auspico non ci sia quella di abiura nei confronti della formazione politica cui appartiene.
Silvia
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Il 1/10/13 11:35 AM, Giuseppe Prof. Marino ha scritto:
Sono d'accordo in toto con Anna Painelli e Carlo Cosmelli Giuseppe Marino Professore Ordinario di Analisi Matematica Università della Calabria ----- Original Message ----- From: "anna painelli" anna.painelli@unipr.it To: "Forum Università e Ricerca" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Sent: Thursday, January 03, 2013 7:41 PM Subject: Re: [Universitas_in_trasformazione] Digest di Universitas_in_trasformazione, Volume 48, Numero 1
concordo con Carlo Cosmelli.
Dati e fatti incontrovertibili in un testo brevissimo e senza riferimenti politici specifici.
Faccio davvero fatica a vedere il PD come interlocutore privilegiato,
dopo
aver vista tradita la fiducia accordatagli ai tempi al governo Prodi (ricordiamo ancora, credo, la fallimentare gestione Mussi), e,
soprattutto
vista la acquiscenza (per non dir peggio) del PD alle peggiori politiche dei governi berlusconi e monti in tema di scuola università e ricerca.
saluti anna
2013/1/3 Carlo Cosmelli carlo.cosmelli@roma1.infn.it
Sono del parere di laura sacerdote. Il testo è lungo, rischia di essere noioso e di non immediata lettura, e non puntualizza alcuni aspetti "numerici" cioè incontrovertibilmente fattuali. Capisco che è difficile ad antipatico riscrivere un testo, ma se lo
fosse
lo vorrei molto molto breve, mezza pagina al massimo, diviso per punti, dati e fatti. Un piccolo esempio: 1)dal 2000 ad oggi l'università italiana ha visti i suoi fondi ridotti del....50% (?) . Quale attività seria può andare avanti con un taglio
del
50%,? E si tenga conto che si parte da una base che è la metà di quanto investito in media in europa. 2) Tutti i paesi europei durante la crisi economica hanno tagliato
tutto,
ma aumentato i fondi per la scuola e per l'università. O noi siamo speciali, o gli altri sono tutti degli imbecilli. 3) Il blocco del turn-over unito alla massiccia andata in pensione della docenza universitaria legata all'immissione in ruolo di massa del 1980 porta dover chiudere molti corsi di laurea, e a diminuire il rapporto docenti/studenti. Questo vuol dire una didattica peggiore o addirittura assenza di didattica universitaria. E' questo che si vuole? ecc..... Carlo Cosmelli
-- .................................. Ciò che mi spaventa non è la violenza dei potenti, ma il silenzio degli onesti. Martin Luther King .................................. Prof. Carlo Cosmelli Dipartimento di Fisica Sapienza, Università di Roma P. A. Moro 5 00185 Roma, Italy tel. (+39) 06-4991-4216 fax. (+39) 06-4957- 697 http://www.roma1.infn.it/exp/webmqc/cosmelli.html _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
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Cari tutti, allego alcune mie considerazioni su punti come l' universita' gestita come azienda, che mi sembrano assenti dagli appelli circolati. Carlo Di Castro Professor of Theoretical Physics (Emeritus) carlo.dicastro@roma1.infn.it Dipartimento di Fisica Università di Roma La Sapienza Piazzale Moro 00185 Roma Phone +39 06 49914290 mobile +39 3334964320
caro Carlo, il problema e` che il nostro sistema è folle, basta guardare alla scuola secondaria dove si lasciano accumulare migliaia o centinaia di migliaia di precari, si bloccano le immissioni per dieci anni e poi si aprono (ora peraltro molto poco) le porte per gestire una ressa enorme di postulanti e richiuderle subito dopo. Io non sono un politico ne un sindacalista e non ho dati certi ma credo che una follia di questo livello esista solo in Italia fra i paesi europei.
Credo che andrebbero capite per prima cosa le responsabilità di queste scelte folli che peraltro non sono solo degli ultimi anni di crisi ma caratterizzano tutta la nostra storia piu o meno recente.
Non so quante Università fuori di Italia o anche scuole secondarie abbiano persino nel lessico la nozione di "precario". Per quanto ne so in Francia ad esempio le cose vanno avanti con una ovvia regolarità.
L'insipienza della classe politica ed amministrativa credo sia evidente. In particolare nella Università ora paghiamo, o meglio i giovani di oggi pagano, con salati interessi le follie degli anni 70 ed 80 in cui nelle Università entravano cani e porci con una compiacente complicità fra furbi baroni in cerca di schiavetti e demagogici sindacati pronti ad appoggiare le carriere di persone indegne in nome di variopinti ed improbabili "diritti".
Peraltro è da queste alleanze perverse che spesso vengono eletti i rettori, gli stessi a cui oggi sembra che i tecnocrati vogliano affidare il futuro delle Università.
Credo che dobbiamo chiedere conto alla politica di cosa vogliono, che strategie hanno in mente, ammesso che ne esistano, diverse dalla pura cura dimagrante.
Personalmente sono del tutto pessimista a meno che i giovani di oggi non si sveglino e pretendano un profondo cambiamento
claudio
On Jan 3, 2013, at 7:25 PM, Carlo Cosmelli wrote:
Sono del parere di laura sacerdote. Il testo è lungo, rischia di essere noioso e di non immediata lettura, e non puntualizza alcuni aspetti "numerici" cioè incontrovertibilmente fattuali. Capisco che è difficile ad antipatico riscrivere un testo, ma se lo fosse lo vorrei molto molto breve, mezza pagina al massimo, diviso per punti, dati e fatti. Un piccolo esempio: 1)dal 2000 ad oggi l'università italiana ha visti i suoi fondi ridotti del....50% (?) . Quale attività seria può andare avanti con un taglio del 50%,? E si tenga conto che si parte da una base che è la metà di quanto investito in media in europa. 2) Tutti i paesi europei durante la crisi economica hanno tagliato tutto, ma aumentato i fondi per la scuola e per l'università. O noi siamo speciali, o gli altri sono tutti degli imbecilli. 3) Il blocco del turn-over unito alla massiccia andata in pensione della docenza universitaria legata all'immissione in ruolo di massa del 1980 porta dover chiudere molti corsi di laurea, e a diminuire il rapporto docenti/studenti. Questo vuol dire una didattica peggiore o addirittura assenza di didattica universitaria. E' questo che si vuole? ecc..... Carlo Cosmelli
-- .................................. Ciò che mi spaventa non è la violenza dei potenti, ma il silenzio degli onesti. Martin Luther King .................................. Prof. Carlo Cosmelli Dipartimento di Fisica Sapienza, Università di Roma P. A. Moro 5 00185 Roma, Italy tel. (+39) 06-4991-4216 fax. (+39) 06-4957- 697 http://www.roma1.infn.it/exp/webmqc/cosmelli.html _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
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Claudio Procesi, Professore Emerito,
Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo
Membro dell'Accademia dei Lincei
Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/
Caro Claudio,
Personalmente sono del tutto pessimista a meno che i giovani di oggi non si
sveglino e pretendano un profondo cambiamento
credo di essere "un giovane" e lavoro in un'università Francese. Nel breve non prevedo di rientrare in Italia, però mi interessa il tuo punto di vista, dato che la tua prospettiva è sicuramente più ampia di quella della maggior parte di noi altri. e poi ovviamente tengo all'università che a suo tempo mi ha formato e in cui ho tanti amici e colleghi di valore. In che modo secondo te si può pretendere *e ottenere* questo profondo cambiamento?
io vedo una prima risposta ovvia, cioè essere irreprensibili e professionalissimi sul lavoro, sperando di essere testimoni "apostolici" che c'è modo di fare bene il proprio lavoro.
però non basta, si è solo delle gocce nel mare.
per cui che fare? ci tocca fare i "politici"? manifestare, ok. parlare alla gente, certo. però fra il casino dell'informazione e il pressapochismo dei giornalisti non mi sento di scommettere su una grande efficacia di questa strategia (senza contare il tempo rubato alla ricerca nel fare "i politici"...). qui in francia nel 2009 ci furono scioperi ad oltranza, forse sarebbe un'idea... non so, come vedi anche io ho le idee molto confuse. sembra tutto così gelatinoso.
un saluto, Michele
claudio
On Jan 3, 2013, at 7:25 PM, Carlo Cosmelli wrote:
Sono del parere di laura sacerdote. Il testo è lungo, rischia di essere noioso e di non immediata lettura, e non puntualizza alcuni aspetti "numerici" cioè incontrovertibilmente fattuali. Capisco che è difficile ad antipatico riscrivere un testo, ma se lo fosse lo vorrei molto molto breve, mezza pagina al massimo, diviso per punti, dati e fatti. Un piccolo esempio: 1)dal 2000 ad oggi l'università italiana ha visti i suoi fondi ridotti del....50% (?) . Quale attività seria può andare avanti con un taglio del 50%,? E si tenga conto che si parte da una base che è la metà di quanto investito in media in europa. 2) Tutti i paesi europei durante la crisi economica hanno tagliato tutto, ma aumentato i fondi per la scuola e per l'università. O noi siamo speciali, o gli altri sono tutti degli imbecilli. 3) Il blocco del turn-over unito alla massiccia andata in pensione della docenza universitaria legata all'immissione in ruolo di massa del 1980 porta dover chiudere molti corsi di laurea, e a diminuire il rapporto docenti/studenti. Questo vuol dire una didattica peggiore o addirittura assenza di didattica universitaria. E' questo che si vuole? ecc..... Carlo Cosmelli
-- .................................. Ciò che mi spaventa non è la violenza dei potenti, ma il silenzio degli onesti. Martin Luther King .................................. Prof. Carlo Cosmelli Dipartimento di Fisica Sapienza, Università di Roma P. A. Moro 5 00185 Roma, Italy tel. (+39) 06-4991-4216 fax. (+39) 06-4957- 697 http://www.roma1.infn.it/exp/webmqc/cosmelli.html _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
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Claudio Procesi, Professore Emerito,
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caro Michele, purtroppo non ho neppure io una risposta. Io credo che la malattia del nostro paese sia il fatto che spesso nei posti di comando, dalla politica al mondo accademico alle varie tecnostrutture prevalga la presenza dei mediocri, come dicevano Fruttero e Lucentini "La prevalenza del cretino".
Vi ricordate le ingiurie in parlamento a Rita Levi Montalcini, la buffonata della Carlucci contro Maiani, i politici che sostenevano Di Bella, le idiozie che sistematicamente ha predicato Grillo riscuotendo una gran platea di consenso e la sostanziale mediocrità intellettuale di Berlusconi la quantità di proposte idiote del mio attuale sindaco e potremmo continuare per un pezzo.
Capire il perche' richiederebbe probabilmente capacità di analisi storica che non possiedo, visto che invece l'Italia è piena di persone intelligenti. Temo sia legata ad una qualche forma di malattia della democrazia che spesso si è trasformata in varie forme di partitocrazia o comunque "crazia" di lobbies varie.
Un indizio però credo sia l'esistenza di una cultura che fa prevalere la forma sulla sostanza, e dall'altra di fronte ad una idea di diritto che dovrebbe essere perfetto vi è la pratica sistematica di eluderlo tramite il lassismo e la totale inefficienza (la famosa arte di arrangiarsi), vedi gli scempi edilizi il collasso della giustizia e cosi via. Sono malattie che perdurano nei secoli ed ogni generazione è chiamata a fare una sua parte per fronteggiarle.
Poi ciascuno di noi prova a contribuire nel modo che meglio sa fare, io mi sono dedicato con successo a fare matematica anche se ho sempre cercato di combattere la mediocrità. In genere è stata la mediocrità a vincere le battaglie da me sostenute, qualche volta l'ho spuntata, spesso mi sono esposto troppo facendomi molto male. Claudio
On Jan 3, 2013, at 10:37 PM, Michele Bolognesi wrote:
Caro Claudio,
Personalmente sono del tutto pessimista a meno che i giovani di oggi non si
sveglino e pretendano un profondo cambiamento
credo di essere "un giovane" e lavoro in un'università Francese. Nel breve non prevedo di rientrare in Italia, però mi interessa il tuo punto di vista, dato che la tua prospettiva è sicuramente più ampia di quella della maggior parte di noi altri. e poi ovviamente tengo all'università che a suo tempo mi ha formato e in cui ho tanti amici e colleghi di valore. In che modo secondo te si può pretendere *e ottenere* questo profondo cambiamento?
io vedo una prima risposta ovvia, cioè essere irreprensibili e professionalissimi sul lavoro, sperando di essere testimoni "apostolici" che c'è modo di fare bene il proprio lavoro.
però non basta, si è solo delle gocce nel mare.
per cui che fare? ci tocca fare i "politici"? manifestare, ok. parlare alla gente, certo. però fra il casino dell'informazione e il pressapochismo dei giornalisti non mi sento di scommettere su una grande efficacia di questa strategia (senza contare il tempo rubato alla ricerca nel fare "i politici"...). qui in francia nel 2009 ci furono scioperi ad oltranza, forse sarebbe un'idea... non so, come vedi anche io ho le idee molto confuse. sembra tutto così gelatinoso.
un saluto, Michele
claudio
On Jan 3, 2013, at 7:25 PM, Carlo Cosmelli wrote:
Sono del parere di laura sacerdote. Il testo è lungo, rischia di essere noioso e di non immediata lettura, e non puntualizza alcuni aspetti "numerici" cioè incontrovertibilmente fattuali. Capisco che è difficile ad antipatico riscrivere un testo, ma se lo fosse lo vorrei molto molto breve, mezza pagina al massimo, diviso per punti, dati e fatti. Un piccolo esempio: 1)dal 2000 ad oggi l'università italiana ha visti i suoi fondi ridotti del....50% (?) . Quale attività seria può andare avanti con un taglio del 50%,? E si tenga conto che si parte da una base che è la metà di quanto investito in media in europa. 2) Tutti i paesi europei durante la crisi economica hanno tagliato tutto, ma aumentato i fondi per la scuola e per l'università. O noi siamo speciali, o gli altri sono tutti degli imbecilli. 3) Il blocco del turn-over unito alla massiccia andata in pensione della docenza universitaria legata all'immissione in ruolo di massa del 1980 porta dover chiudere molti corsi di laurea, e a diminuire il rapporto docenti/studenti. Questo vuol dire una didattica peggiore o addirittura assenza di didattica universitaria. E' questo che si vuole? ecc..... Carlo Cosmelli
-- .................................. Ciò che mi spaventa non è la violenza dei potenti, ma il silenzio degli onesti. Martin Luther King .................................. Prof. Carlo Cosmelli Dipartimento di Fisica Sapienza, Università di Roma P. A. Moro 5 00185 Roma, Italy tel. (+39) 06-4991-4216 fax. (+39) 06-4957- 697 http://www.roma1.infn.it/exp/webmqc/cosmelli.html _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie
impostazioni:
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Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas
Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Claudio Procesi, Professore Emerito,
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Claudio Procesi, Professore Emerito,
Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo
Membro dell'Accademia dei Lincei
Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/
Caro Claudio,
Ti ringrazio come sempre per i tuoi commenti che per certi versi esprimono molte delle mie idee e sensazioni e mi fanno sentire meno solo anche ora che sono negli Usa. Concordo sul fatto che la mediocrità sia un valore nel nostro paese perché forse non spaventa e culla nella beata ignoranza i sostenitori dei mediocri. Ci sono tante mediocrità, ovviamente, alcune addirittura studiate a tavolino per il consenso. Basta leggere i commenti online su Huffington Post per comprendere quanto diversa sia l'immagine ideologica che abbiamo del Paese quando sosteniamo l'importanza dell'università dalla qualità intrinseca anche di chi ci dà ragione. La tentazione del machiavellismo è forte, ma l'onestà intellettuale che credo sia, per molti di noi (e almeno per me), l'ultima roccaforte del chiamarsi studiosi ci costringe a riconoscere le multiformi articolazioni del vuoto della politica. E ci costringe a discutere con gli altri anche quando hanno idee molto diverse dalle nostre, legittimandone l'esistenza, quanto meno. Non che le università siano piene, ma almeno si riesce in luoghi di discussione come questo a fare chiarezza e non parlare per slogan. Nella mediocrità come atteggiamento poi si rischia di cadere spesso anche quando non lo si è. A volte ti ci tirano, spesso perché si confondono i linguaggi e i ruoli ed ognuno dice quello che pensa, per carità legittimamente, ma spesso senza fondamentali conoscenze. Talvolta temo che sia il lato oscuro della democrazia che obbliga a cercare il consenso, ad ogni costo, di una maggioranza. Per un processo sociale semplice, quando si radicalizza qualsiasi posizione, si altera la base di riferimento perché si allontanano le persone ai confini della distribuzione, in questo modo si aumenta il consenso e si ha l'illusione di avere una rappresentanza più forte, quando si è solo selezionata la propria audience. Poiché tutti giocano così i non rappresentati crescono sempre di più. Poiché questo processo non interessa chi ha idee complesse ed articolate, lo si lascia ai mediocri che non si preoccupano... Buon anno Luca Solari
Inviato da IPad
Il giorno 03/gen/2013, alle ore 23:03, claudio procesi procesi@mat.uniroma1.it ha scritto:
caro Michele, purtroppo non ho neppure io una risposta. Io credo che la malattia del nostro paese sia il fatto che spesso nei posti di comando, dalla politica al mondo accademico alle varie tecnostrutture prevalga la presenza dei mediocri, come dicevano Fruttero e Lucentini "La prevalenza del cretino".
Vi ricordate le ingiurie in parlamento a Rita Levi Montalcini, la buffonata della Carlucci contro Maiani, i politici che sostenevano Di Bella, le idiozie che sistematicamente ha predicato Grillo riscuotendo una gran platea di consenso e la sostanziale mediocrità intellettuale di Berlusconi la quantità di proposte idiote del mio attuale sindaco e potremmo continuare per un pezzo.
Capire il perche' richiederebbe probabilmente capacità di analisi storica che non possiedo, visto che invece l'Italia è piena di persone intelligenti. Temo sia legata ad una qualche forma di malattia della democrazia che spesso si è trasformata in varie forme di partitocrazia o comunque "crazia" di lobbies varie.
Un indizio però credo sia l'esistenza di una cultura che fa prevalere la forma sulla sostanza, e dall'altra di fronte ad una idea di diritto che dovrebbe essere perfetto vi è la pratica sistematica di eluderlo tramite il lassismo e la totale inefficienza (la famosa arte di arrangiarsi), vedi gli scempi edilizi il collasso della giustizia e cosi via. Sono malattie che perdurano nei secoli ed ogni generazione è chiamata a fare una sua parte per fronteggiarle.
Poi ciascuno di noi prova a contribuire nel modo che meglio sa fare, io mi sono dedicato con successo a fare matematica anche se ho sempre cercato di combattere la mediocrità. In genere è stata la mediocrità a vincere le battaglie da me sostenute, qualche volta l'ho spuntata, spesso mi sono esposto troppo facendomi molto male. Claudio
On Jan 3, 2013, at 10:37 PM, Michele Bolognesi wrote:
Caro Claudio,
Personalmente sono del tutto pessimista a meno che i giovani di oggi non si
sveglino e pretendano un profondo cambiamento
credo di essere "un giovane" e lavoro in un'università Francese. Nel breve non prevedo di rientrare in Italia, però mi interessa il tuo punto di vista, dato che la tua prospettiva è sicuramente più ampia di quella della maggior parte di noi altri. e poi ovviamente tengo all'università che a suo tempo mi ha formato e in cui ho tanti amici e colleghi di valore. In che modo secondo te si può pretendere *e ottenere* questo profondo cambiamento?
io vedo una prima risposta ovvia, cioè essere irreprensibili e professionalissimi sul lavoro, sperando di essere testimoni "apostolici" che c'è modo di fare bene il proprio lavoro.
però non basta, si è solo delle gocce nel mare.
per cui che fare? ci tocca fare i "politici"? manifestare, ok. parlare alla gente, certo. però fra il casino dell'informazione e il pressapochismo dei giornalisti non mi sento di scommettere su una grande efficacia di questa strategia (senza contare il tempo rubato alla ricerca nel fare "i politici"...). qui in francia nel 2009 ci furono scioperi ad oltranza, forse sarebbe un'idea... non so, come vedi anche io ho le idee molto confuse. sembra tutto così gelatinoso.
un saluto, Michele
claudio
On Jan 3, 2013, at 7:25 PM, Carlo Cosmelli wrote:
Sono del parere di laura sacerdote. Il testo è lungo, rischia di essere noioso e di non immediata lettura, e non puntualizza alcuni aspetti "numerici" cioè incontrovertibilmente fattuali. Capisco che è difficile ad antipatico riscrivere un testo, ma se lo fosse lo vorrei molto molto breve, mezza pagina al massimo, diviso per punti, dati e fatti. Un piccolo esempio: 1)dal 2000 ad oggi l'università italiana ha visti i suoi fondi ridotti del....50% (?) . Quale attività seria può andare avanti con un taglio del 50%,? E si tenga conto che si parte da una base che è la metà di quanto investito in media in europa. 2) Tutti i paesi europei durante la crisi economica hanno tagliato tutto, ma aumentato i fondi per la scuola e per l'università. O noi siamo speciali, o gli altri sono tutti degli imbecilli. 3) Il blocco del turn-over unito alla massiccia andata in pensione della docenza universitaria legata all'immissione in ruolo di massa del 1980 porta dover chiudere molti corsi di laurea, e a diminuire il rapporto docenti/studenti. Questo vuol dire una didattica peggiore o addirittura assenza di didattica universitaria. E' questo che si vuole? ecc..... Carlo Cosmelli
-- .................................. Ciò che mi spaventa non è la violenza dei potenti, ma il silenzio degli onesti. Martin Luther King .................................. Prof. Carlo Cosmelli Dipartimento di Fisica Sapienza, Università di Roma P. A. Moro 5 00185 Roma, Italy tel. (+39) 06-4991-4216 fax. (+39) 06-4957- 697 http://www.roma1.infn.it/exp/webmqc/cosmelli.html _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
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Cari colleghi, Sempre sulla linea della sintesi che esemplifica Cosmelli, piuttosto dell'appello di Luciano Modica, su cui tutti non possiamo che concordare, propongo la seguente "Agenda per l'Università" (molto trendy in questo periodo), sperando di smuovere un po' di coscienze, visto che pare nessuno si sia accorto che lo stanziamento complessivo di PRIN e FIRB per i progetti del prossimo triennio è di meno di 70 milioni di Euro. Uno scandalo se pensate che sul costo della politica non hanno tagliato nemmeno un centesimo!
Questa Agenda per l'Università riprende parole d'ordine che ho già proposto in passato, insieme a punti più nuovi. Si muove nella prospettiva di raddoppiare il numero degli addetti e lo stanziamento per Università in modo da riequilibrare il settore e porci sul piano dei Paesi guida in Europa. A considerarla attentamente, l'intera proposta non fa altro che prospettare l'allocazione alla ricerca pubblica dell'intero stanziamento che il bilancio dello Stato già attualmentedestina alla ricerca. Solo che più di metà di questo stanziamento fluisce verso il pozzo senza fondo delle industrie - l'Italia è l'unico Paese al mondo in cui l'industria, invece di finanziare la ricerca pubblica, si prodiga e riesce a ridirigere a suo favore il finanziamento pubblico alla ricerca. A tale proposito guardate l'istruttivo video di ROARS (http://www.roars.it/online/giorgio-sirilli-il-finanziamento-della-ricerca-e-...).
/AGENDA PER L'UNIVERSITA'/
/1) Togliere alla politica per dare alla ricerca: taglio strutturale dei bilanci parlamentari e delle provincie di 1.5 miliardi da destinare interamente all'Università, una misura senza aggravi per il bilancio statale // //// //2) Incremento progressivo del FFO per l'Università, fino a raggiungere i 20 miliardi di Euro nei prossimi 5 anni, e decuplicazione degli stanziamenti per progetti di ricerca rispetto allo scandaloso livello dell'ultimo bando (70 milioni, //http://prin.miur.it/documenti/2012/BANDO_PRIN_2012.pdfhttp://futuroinricerca.miur.it/documenti/2013/BANDO_F_Ric_2013.pdf http://futuroinricerca.miur.it/documenti/2013/BANDO_F_Ric_2013.pdf)// //// //3) Ripristino del ruolo di ricercatore a tempo indeterminato e istituzionalizzazione dell'immissione in ruolo, a regime, di 2000 ricercatori per anno e di 5000 ricercatori per anno per i prossimi 10 anni, con lo scopo di raddoppiare il numero di addetti all'Università // //// //4) Riconoscimento del stato giuridico di docente per i ricercatori // //// //5) Unificazione del ruolo dei professori associati e ordinari nel ruolo unico di professore, con classi stipendiali legate ai livelli di produttività scientifica e gestione dei gruppi di ricerca // //// //6) Modifica della riforma Gelmini per le regole del governo delle università, per l'abolizione dei concorsi locali ed a favore della chiamata diretta degli idonei da una graduatoria nazionale.
/Credo che qualcuno non gradirà molto queste proposte, ma spero che la maggioranza le condivida.
Buon anno Rino Esposito /
On 03/01/2013 19.25, Carlo Cosmelli wrote:
Sono del parere di laura sacerdote. Il testo è lungo, rischia di essere noioso e di non immediata lettura, e non puntualizza alcuni aspetti "numerici" cioè incontrovertibilmente fattuali. Capisco che è difficile ad antipatico riscrivere un testo, ma se lo fosse lo vorrei molto molto breve, mezza pagina al massimo, diviso per punti, dati e fatti. Un piccolo esempio: 1)dal 2000 ad oggi l'università italiana ha visti i suoi fondi ridotti del....50% (?) . Quale attività seria può andare avanti con un taglio del 50%,? E si tenga conto che si parte da una base che è la metà di quanto investito in media in europa. 2) Tutti i paesi europei durante la crisi economica hanno tagliato tutto, ma aumentato i fondi per la scuola e per l'università. O noi siamo speciali, o gli altri sono tutti degli imbecilli. 3) Il blocco del turn-over unito alla massiccia andata in pensione della docenza universitaria legata all'immissione in ruolo di massa del 1980 porta dover chiudere molti corsi di laurea, e a diminuire il rapporto docenti/studenti. Questo vuol dire una didattica peggiore o addirittura assenza di didattica universitaria. E' questo che si vuole? ecc..... Carlo Cosmelli
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