Carissimi tutti,
Ho appena letto la risposta di Claudio a Carlo di Castro e sono pienamente d'accordo con Claudio: mi auguro anche che Carlo abbia anch'egli capito come non sia pensabile in Italia continuare a parlare di "Sede Universitaria" pensando che possa avere le stesse caratteristiche a Milano ed a Canicattì. Chiaramente anche questo Paese ha bisogno di educazione terziaria di livello medio-basso , considerato il sostanziale collasso di livello perpetrato nelle scuole secondarie e primarie, e ciò viene richiesto da un numero sempre maggiore di persone. Non possiamo quindi immaginare che le sedi decentrate nell'Agro Pontino o sui monti della Sila svolgano lo stesso ruolo nella ricerca ( e nella didattica avanzata) di sedi, sperabilmente migliorate, site nelle grandi metropoli nazionali. Nonostante il fatto che non sia perfetto, il sitema USA di tre livelli di educazione terziaria ( Junior Colleges, 4-year Colleges e Graduate schools) si è dimostrato molto efficace e non solo per i maggiori finanziamenti.In Europa l'Inghilterra domina con le sue Università tutte le classifiche valutative esistenti ed ha chiaramente un sistema ben diversificato di "Università", cosa che ancora manca nell'Europa continentale, a parte timidi tentativi francesi. In conclusione, credo che si debba pensare ai due livelli e, nelle grandi sedi metropolitane, avere nello stesso luogo sia Graduate Schools che il puro livello di undergraduate teaching : se quest'ultimo fosse scadente, allora le Graduate Schools prenderanno i loro studenti da altre sedi più virtuose nell'insegnamento efficace e non necessariamente dal "pool" locale, come appunto avviene In USA e in Inghilterra.
cari saluti,
Franco
Cari tutti temo tutti i luoghi comuni che, a volte, servono solo a garantire ingiustificate rendite di posizione. Per fortuna, se non ci basta il buon senso e l'esperienza degli altri paesi, abbiamo oggi anche alcuni strumenti (penso ai rapporti di Alma Laurea, al CIVR, fino ad arrivare a strumenti più penetranti come HP&P o altri che anche in questo forum sono stati suggeriti) che ci consentono se non di valutare (per carità) almeno di farci un'idea un pò meno generica sulle eccellenze vere o presunte dei nostri atenei . Poi magari scopriremo che è vero che i 100.000 studenti fuori sede di Roma (come son stato io) non avrebbero studiato altrettanto bene in una sede più vicina a casa loro (avendocela) e magari nemmeno dandogli come docenti gli stessi professori (che sarebbe evidentemente più facile spostare), ma perchè partire, caro Franco Gianturco - (cognome, peraltro, di un famoso giurista della Basilicata, regione abbastanza vasta ma scarsamente popolata che solo dal 1983 ha una Università) - da un pre-giudizio basato su elementi che, se da sempre hanno rappresentato un'ottima rendita di posizione poco c'entrano con una seria valutazione. Il tema del decentramento (nella qualità, chi ha detto che è impossibile ?) del sistema universitario italiano è tema troppo importante (perchè attiene strettamente al diritto, oggi ancora concretamente negato, di accedere alla istruzione superiore secondo le proprie attitudini e a prescindere dalla propria condizione economica E/O dal luogo in cui si nasce) per essere liquidato, anche nella nostra discussione, con luoghi comuni o con qualche pessimo esempio (e in questo caso davvero non ne mancano) che, peraltro, tutti conosciamo ? Naturalmente d'accordo sul deficit di qualità dell'intera catena dell'educazione nel nostro paese (per cui si chiede di insegnare all'università quello che i ragazzi non hanno imparato alle secondarie e così giù giù fino alle elementari) che và riportata ad un livello accettabile aumentando e non riducendo i finanziamenti (eventualmente sostituendo l'ultimo anno delle superiori con un periodo di studio variabile, da zero per i più bravi a un anno, mirato all'ingresso all'università) in modo da garantire un livello adeguato di formazione su tutto il territorio nazionale e non, ancora una volta, solo "...nelle grandi metropoli nazionali...". E' un modello da un lato troppo élitario, dall'altro un poco da terzo mondo (ma lì la concentrazione funziona meglio perchè l'inurbamento è permanente e non temporaneo&costoso come nel nostro caso). Ma può essere che mi sbagli... Continuo a seguirvi
Valerio
Valerio Tramutoli Dr. Department of Engineering and Physics of The Environment (DIFA) University of Basilicata Via dell'Ateneo Lucano, 10 85100 - Potenza tel/fax: +39-0971-205205 mobile: +39-3293178385 e-mail: valerio.tramutoli@unibas.it
----- Original Message ----- From: "Franco Gianturco" fa.gianturco@caspur.it To: universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Sent: Thursday, March 19, 2009 5:33 PM Subject: Re: [Universitas_in_trasformazione] risposta ai contenuti di di Universitas_in_trasformazione, Volume 4, Numero 17
Carissimi tutti,
Ho appena letto la risposta di Claudio a Carlo di Castro e sono pienamente d'accordo con Claudio: mi auguro anche che Carlo abbia anch'egli capito come non sia pensabile in Italia continuare a parlare di "Sede Universitaria" pensando che possa avere le stesse caratteristiche a Milano ed a Canicattì. Chiaramente anche questo Paese ha bisogno di educazione terziaria di livello medio-basso , considerato il sostanziale collasso di livello perpetrato nelle scuole secondarie e primarie, e ciò viene richiesto da un numero sempre maggiore di persone. Non possiamo quindi immaginare che le sedi decentrate nell'Agro Pontino o sui monti della Sila svolgano lo stesso ruolo nella ricerca ( e nella didattica avanzata) di sedi, sperabilmente migliorate, site nelle grandi metropoli nazionali. Nonostante il fatto che non sia perfetto, il sitema USA di tre livelli di educazione terziaria ( Junior Colleges, 4-year Colleges e Graduate schools) si è dimostrato molto efficace e non solo per i maggiori finanziamenti.In Europa l'Inghilterra domina con le sue Università tutte le classifiche valutative esistenti ed ha chiaramente un sistema ben diversificato di "Università", cosa che ancora manca nell'Europa continentale, a parte timidi tentativi francesi. In conclusione, credo che si debba pensare ai due livelli e, nelle grandi sedi metropolitane, avere nello stesso luogo sia Graduate Schools che il puro livello di undergraduate teaching : se quest'ultimo fosse scadente, allora le Graduate Schools prenderanno i loro studenti da altre sedi più virtuose nell'insegnamento efficace e non necessariamente dal "pool" locale, come appunto avviene In USA e in Inghilterra.
cari saluti,
Franco
-- Franco A. Gianturco, D.Phil.(Oxon) CPhys FInstP Fellow APS MRSC Fellow EPS Professor of Theoretical Chemical Physics Dipartimento di Chimica Universita` di Roma "La Sapienza" Citta` Universitaria, 00185 Rome, Italy.
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