Io penso che qualunque soluzione, per funzionare, deve basata su incentivi e non su costrizioni, ed essere flessibile: "one size fits all" non funziona mai.
Dovremmo avere modelli diversi, calibrati per settori scientifici diversi, ed una istituzione (per non compromettermi chiamo cosi' quello che potrebbe essere un dipartimento combinato con un corso di laurea, comunque una struttura con autonomia finanziaria, responsabilita' didattica e personale proprio) potrebbe scegliere un modello adeguato alla sua organizzazione.
Ad esempio, per una istituzione di tipo scientifico, potremmo avere strutture autonome e nazionali. Una struttura nazionale potrebbe essere analoga all'attuale, con un reclutamento sulla base di concorsi nazionali per settore disciplinare; mentre una struttura autonoma potrebbe operare il reclutamento con procedure definite autonomamente, se pur nell'ambito di regole quadro.
Una struttura potrebbe optare per l'autonomia solo se sufficientemente ampia, e dopo una valutazione scientifica e didattica esterna.
Per garantire la qualita', la retribuzione di una struttura autonoma dovrebbe dipendere dai risultati della valutazione, che dovrebbe essere ripetuta periodicamente. Ad esempio, fatto 10 la retribuzione in strutture non autonome, in una struttura autonoma la retribuzione potrebbe variare da 7 a 15, con un coefficiente uniforme all'interno della struttura: un reclutamento sbagliato dovrebbe quindi penalizzare tutti. In questo modo solo le strutture di alta qualita' opterebbero per l'autonomia, e la conservazione della qualita' sarebbe garantita dall'interesse personale dei membri.
Volendo rinforzare, si potrebbe prevedere che le commissioni nazionali siano prevalentemente composte da docenti provenienti da strutture autonome (in quanto valutate e garantite, ed estranee agli interessi locali).
Io ritengo che nulla osti ad un valore legale anche con reclutamento deciso con regole locali. Dovrebbe restare la conferma in ruolo con valutazione individuale da parte di una commissione nazionale, e questo sarebbe la vera garanzia. Inoltre la valutazione delle strutture autonome sarebbe una ulteriore garanzia. In ogni caso, le garanzie sarebbero ben migliori di quanto previsto oggi.
Carlo Traverso
universitas_in_trasformazione@lists.dm.unipi.it