Anche io credo che il non-voto sia una linea fallimentare. Del resto mi sembra che la percentuale di coloro che votano sia comunque sempre stata piuttosto bassa. L'astensione degli accademici seri darebbe la *certezza* di concorsi poco puliti.
E, se qualcuno avesse ancora dei dubbi, vorrei ricordare i risultati della "campagna per il non voto" alle ultime politiche: paradossalmente questa protesta, che era rivolta contro la "casta", ha finito per premiare (a destra come a sinistra) le pratiche politiche peggiori, determinando di fatto un rafforzamento della partitocrazia ( o cas ta che dir si voglia).
Saluti, c.c.
----Messaggio originale---- Da: maurizio.tirassa@tele2.it Data: 06/04/2009 11.25 A: "Forum =?iso-8859-1?Q?=22Universit=E0_e_Ricerca=22?="<universitas_in_trasformazione@mail.dm.unip
i.it>
Ogg: Re: [Universitas_in_trasformazione] listone-abilitazione
Non votare però funziona solo se nessuno vota o se c'è un "quorum" e non viene raggiunto. Altrimenti, vince comunque chi vota, foss'anche un unico individuo. Non mi risulta che queste elezioni abbiano un quorum e mi pare assai improbabile che riusciamo a convincere tutti gli elettori, fino all'ultimo, a non votare. E chi sarà e come voterà quell'unico (supponiamo) individuo che andrà al seggio?
Né, per dirla elegantemente, mi aspetto che governo/parlamento e mass media rimangano così colpiti da un'eventuale (molto) scarsa partecipazione al voto da cambiare linee politiche o di comunicazione.
- Maurizio
At 10:22 +0200 06.04.2009, annick.farina@unifi.it wrote:
In questo contesto, però, condivido l'opinione di Cantini, votare per eleggere delle commissioni per nuovi concorsi è semplicemente partecipare a fornire un'illusione di democrazia. Annick ----- Message de achille@unive.it --------- Date : Mon, 06 Apr 2009 10:04:49 +0200 De : Achille Giacometti achille@unive.it Répondre à : "Forum "Università e Ricerca"" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Objet : Re: [Universitas_in_trasformazione] listone-abilitazione À : procesi@mat.uniroma1.it, "Forum "Università e Ricerca"" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it
Esistono solo pochi (credo 5 o 6) italiani eletti alla National Academy of Science. Almeno due di questi (Parisi e Pozzan) hanno gia' scritto le loro opinioni su questo forum. Una lettera a Nature o a Science firmata da loro e da qualche altro accademico rappresentativo in altre discipline, non passerebbe inosservata neppure dai nostri media e non costituirebbe sicuramente "l'ennesima fumosa protesta" ma un grido di dolore su come una classe politica (di qualunque colore) assolutamente inadeguata, fortemente aiutata anche da una parte della classe accademica, hanno ridotto universita' e ricerca in questo paese.
Per i numeretti, basterebbe citare i dati ufficiali europei (purtroppo aggiornati al 2007) http://cordis.europa.eu/indicators/ oppure l'articolo su Nature 430, July 15 2004, page 314. Basterebbe inoltre sottolineare che tutte le "riforme" proposte sono in contrasto con le raccomandazioni della Carta Europea di Condotta e Reclutamento della Commissione Europea http://ec.europa.eu/eracareers/pdf/am509774CEE_EN_E4.pdf
Infine gia' nel 2004 su Nature Materials (vol. 3 n.9 Sept. 2004 page 575) era apparso un articolo che diceva tra l'altro
"Given the improbable conditions in which they have to work, the fact that Italian scientists have managed in the last decade to increase their share of the worlds highly cited scientific publications can only be applauded.[ ] Yet [in Italy] this has been a time of increasing uncertainty and decreasing funding for research. A drama of wearisome tragicomedy continues to be played out for the frustrated scientific community. Its actors are an ever-changing cast of politicians [ ]. Italian scientists want an end to the uncertainty, an end to the lack of transparency and an end to the lack of funding."
Da allora non e' cambiato nulla.
Cordiali saluti.
Achille Giacometti
At 21.29 03/04/2009 +0200, you wrote:
cari amici a me sembra che le cose di cui discutete le avevamo gia` ampiamente discusse mesi fa, e risolte. Non vorrei che ci stessimo incartando in noi stessi.
Pensiamo piuttosto a come farci sentire dai media e dai politici (a proposito la puntata di Report in cui dovrei apparire sembra spostata al 19 aprile)
claudio
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Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
=========================================================== Achille Giacometti Dipartimento di Chimica Fisica, Facoltà di Scienze MM.FF.NN. Università Ca' Foscari di Venezia and Istituto Nazionale di Fisica della Materia (INFM) Unità di Venezia Calle Larga S. Marta DD2137, I-30123 Venezia, Italy ph: +39-041-234-8685 fax:+39-041-234-8594 email:achille@unive.it Skype: achille.giacometti http://venus.unive.it/achille/
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oma1.it/unira/index.php
Cari Colleghi,
sara' ovvio a tutti, comunque faccio notare che le elezioni sono comunque a rischio, ma di ITERAZIONE. Infatti, per i SSD con diversi concorsi aperti (BIO/10 ne ha 12, se non sbaglio) il numero di candidati da votare e' cosi' alto che, vuoi per astensione, vuoi per concentrarsi casuale di piu' voti su un unico nome, in prima battuta (ma forse anche in seconda) non si giungera' ad eleggere un sufficiente numero di commissari per il sorteggio. Un sorteggio secco, esteso a tutti i PO del SSD, avrebbe consentito di risparmiare molto tempo, ed evitato il ridicolo di votazioni in cui ognuno dovra' votare per se stesso per tentare di raggiungere la configurazione richiesta dal successivo sorteggio.
Martino Bolognesi
-----Messaggio originale----- Da: universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it [mailto:universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it] Per conto di carlo.carminati@fastwebnet.it Inviato: lunedì 6 aprile 2009 11.47 A: universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Oggetto: [Universitas_in_trasformazione] R: Re: listone-abilitazione
Anche io credo che il non-voto sia una linea fallimentare. Del resto mi sembra che la percentuale di coloro che votano sia comunque sempre stata piuttosto bassa. L'astensione degli accademici seri darebbe la *certezza* di concorsi poco puliti.
E, se qualcuno avesse ancora dei dubbi, vorrei ricordare i risultati della "campagna per il non voto" alle ultime politiche: paradossalmente questa protesta, che era rivolta contro la "casta", ha finito per premiare (a destra come a sinistra) le pratiche politiche peggiori, determinando di fatto un rafforzamento della partitocrazia ( o cas ta che dir si voglia).
Saluti, c.c.
----Messaggio originale---- Da: maurizio.tirassa@tele2.it Data: 06/04/2009 11.25 A: "Forum
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Ogg: Re: [Universitas_in_trasformazione] listone-abilitazione
Non votare però funziona solo se nessuno vota o se c'è un "quorum" e non viene raggiunto. Altrimenti, vince comunque chi vota, foss'anche un unico individuo. Non mi risulta che queste elezioni abbiano un quorum e mi pare assai improbabile che riusciamo a convincere tutti gli elettori, fino all'ultimo, a non votare. E chi sarà e come voterà quell'unico (supponiamo) individuo che andrà al seggio?
Né, per dirla elegantemente, mi aspetto che governo/parlamento e mass media rimangano così colpiti da un'eventuale (molto) scarsa partecipazione al voto da cambiare linee politiche o di comunicazione.
- Maurizio
At 10:22 +0200 06.04.2009, annick.farina@unifi.it wrote:
In questo contesto, però, condivido l'opinione di Cantini, votare per eleggere delle commissioni per nuovi concorsi è semplicemente partecipare a fornire un'illusione di democrazia. Annick ----- Message de achille@unive.it --------- Date : Mon, 06 Apr 2009 10:04:49 +0200 De : Achille Giacometti achille@unive.it Répondre à : "Forum "Università e Ricerca"" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Objet : Re: [Universitas_in_trasformazione] listone-abilitazione À : procesi@mat.uniroma1.it, "Forum "Università e Ricerca"" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it
Esistono solo pochi (credo 5 o 6) italiani eletti alla National Academy
of
Science. Almeno due di questi (Parisi e Pozzan) hanno gia' scritto le
loro
opinioni su questo forum. Una lettera a Nature o a Science firmata da
loro
e da qualche altro accademico rappresentativo in altre discipline, non passerebbe inosservata neppure dai nostri media e non costituirebbe sicuramente "l'ennesima fumosa protesta" ma un grido di dolore su come
una
classe politica (di qualunque colore) assolutamente inadeguata,
fortemente
aiutata anche da una parte della classe accademica, hanno ridotto universita' e ricerca in questo paese.
Per i numeretti, basterebbe citare i dati ufficiali europei (purtroppo aggiornati al 2007) http://cordis.europa.eu/indicators/ oppure l'articolo su Nature 430, July 15 2004, page 314. Basterebbe inoltre sottolineare che tutte le "riforme" proposte sono in contrasto con le raccomandazioni della Carta Europea di Condotta e Reclutamento della Commissione Europea http://ec.europa.eu/eracareers/pdf/am509774CEE_EN_E4.pdf
Infine gia' nel 2004 su Nature Materials (vol. 3 n.9 Sept. 2004 page
575)
era apparso un articolo che diceva tra l'altro
"Given the improbable conditions in which they have to work, the fact
that
Italian scientists have managed in the last decade to increase their
share
of the worlds highly cited scientific publications can only be applauded.[ ] Yet [in Italy] this has been a time of increasing uncertainty and decreasing funding for research. A drama of wearisome tragicomedy continues to be played out for the frustrated scientific community. Its actors are
an
ever-changing cast of politicians [ ]. Italian scientists want an end to the uncertainty, an end to the lack
of
transparency and an end to the lack of funding."
Da allora non e' cambiato nulla.
Cordiali saluti.
Achille Giacometti
At 21.29 03/04/2009 +0200, you wrote:
cari amici a me sembra che le cose di cui discutete le avevamo gia` ampiamente discusse mesi fa, e risolte. Non vorrei che ci stessimo incartando in noi stessi.
Pensiamo piuttosto a come farci sentire dai media e dai politici (a proposito la puntata di Report in cui dovrei apparire sembra spostata
al
19 aprile)
claudio
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Cari colleghi Non è mia intenzione "occupare" la lista su un argomento che non è scopo suo, ma vorrei spiegarmi sulle ragioni che mi fanno credere che il non voto sia l’unica soluzione per rimanere fuori da una pratica che finge soltanto l’atto democratico che dovrebbe essere alla base di qualunque tipo di votazione. Mi sento infatti in dovere di spiegare il mio ragionamento, accettando nello stesso tempo di non scegliere la migliore soluzione ma in un certo modo l’“ultima”. Ho sempre pensato che il voto sia un dovere di ogni cittadino, e che la partecipazione alle elezioni, qualunque siano, garantisce per tutti la possibilità di una scelta democratica. Credo sinceramente che dal momento in cui un voto è proposto vuole dire che si richiama un processo di scelta di tutti quelli che fanno parte di una stessa comunità per eleggere chi potrà meglio rappresentarli. E però se ho capito bene come funzionerà dovremo eleggere un gran numero di persone per certe discipline - quasi una maggioranza dei colleghi che ne fanno parte in certi casi - per poi lasciare alla sorte decidere qualunque sia stata la scelta della maggioranza (i.e. chi viene eletto nel primo giro con pochissimi voti potrà però vincere quando si tirerà a sorte). In questa elezione a cui avremo partecipato sentendoci attori perché grazie a noi, forse, elementi di poca fiducia saranno eliminati, ci faremo anche partecipe (e accetteremo partecipandoci) di una votazione che non segue le regole seguite in tutti i paesi democratici per qualunque tipo di elezione. La decisione relativa al modo in cui si faranno non si è deciso con un’indagine su chi ci parteciperà e non corrisponde neanche a quanto si è fatto tradizionalmente. La nostra speranza che questa permetta un cambio in quanto avveniva nel passato è semplicemente lasciata ad una lotteria. Il ragionamento “Un po’ più lotteria senza il mio voto che con il mio voto” non mi sembra un argomento valido per parteciparvi e aderire nello stesso tempo ad un simulacro di elezione. Annick ----- Message de martino.bolognesi@unimi.it --------- Date : Mon, 06 Apr 2009 12:03:44 +0200 De : Martino Bolognesi martino.bolognesi@unimi.it Répondre à : "Forum "Università e Ricerca"" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Objet : [Universitas_in_trasformazione] R: R: Re: listone-abilitazione À : carlo.carminati@fastwebnet.it, "'Forum "Università e Ricerca"'" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it
Cari Colleghi,
sara' ovvio a tutti, comunque faccio notare che le elezioni sono comunque a rischio, ma di ITERAZIONE. Infatti, per i SSD con diversi concorsi aperti (BIO/10 ne ha 12, se non sbaglio) il numero di candidati da votare e' cosi' alto che, vuoi per astensione, vuoi per concentrarsi casuale di piu' voti su un unico nome, in prima battuta (ma forse anche in seconda) non si giungera' ad eleggere un sufficiente numero di commissari per il sorteggio. Un sorteggio secco, esteso a tutti i PO del SSD, avrebbe consentito di risparmiare molto tempo, ed evitato il ridicolo di votazioni in cui ognuno dovra' votare per se stesso per tentare di raggiungere la configurazione richiesta dal successivo sorteggio.
Martino Bolognesi
-----Messaggio originale----- Da: universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it [mailto:universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it] Per conto di carlo.carminati@fastwebnet.it Inviato: lunedì 6 aprile 2009 11.47 A: universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Oggetto: [Universitas_in_trasformazione] R: Re: listone-abilitazione
Anche io credo che il non-voto sia una linea fallimentare. Del resto mi sembra che la percentuale di coloro che votano sia comunque sempre stata piuttosto bassa. L'astensione degli accademici seri darebbe la *certezza* di concorsi poco puliti.
E, se qualcuno avesse ancora dei dubbi, vorrei ricordare i risultati della "campagna per il non voto" alle ultime politiche: paradossalmente questa protesta, che era rivolta contro la "casta", ha finito per premiare (a destra come a sinistra) le pratiche politiche peggiori, determinando di fatto un rafforzamento della partitocrazia ( o cas ta che dir si voglia).
Saluti, c.c.
----Messaggio originale---- Da: maurizio.tirassa@tele2.it Data: 06/04/2009 11.25 A: "Forum
=?iso-8859-1?Q?=22Universit=E0_e_Ricerca=22?="<universitas_in_trasformazione @mail.dm.unip i.it>
Ogg: Re: [Universitas_in_trasformazione] listone-abilitazione
Non votare però funziona solo se nessuno vota o se c'è un "quorum" e non viene raggiunto. Altrimenti, vince comunque chi vota, foss'anche un unico individuo. Non mi risulta che queste elezioni abbiano un quorum e mi pare assai improbabile che riusciamo a convincere tutti gli elettori, fino all'ultimo, a non votare. E chi sarà e come voterà quell'unico (supponiamo) individuo che andrà al seggio?
Né, per dirla elegantemente, mi aspetto che governo/parlamento e mass media rimangano così colpiti da un'eventuale (molto) scarsa partecipazione al voto da cambiare linee politiche o di comunicazione.
- Maurizio
At 10:22 +0200 06.04.2009, annick.farina@unifi.it wrote:
In questo contesto, però, condivido l'opinione di Cantini, votare per eleggere delle commissioni per nuovi concorsi è semplicemente partecipare a fornire un'illusione di democrazia. Annick ----- Message de achille@unive.it --------- Date : Mon, 06 Apr 2009 10:04:49 +0200 De : Achille Giacometti achille@unive.it Répondre à : "Forum "Università e Ricerca"" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Objet : Re: [Universitas_in_trasformazione] listone-abilitazione À : procesi@mat.uniroma1.it, "Forum "Università e Ricerca"" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it
Esistono solo pochi (credo 5 o 6) italiani eletti alla National Academy
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loro
opinioni su questo forum. Una lettera a Nature o a Science firmata da
loro
e da qualche altro accademico rappresentativo in altre discipline, non passerebbe inosservata neppure dai nostri media e non costituirebbe sicuramente "l'ennesima fumosa protesta" ma un grido di dolore su come
una
classe politica (di qualunque colore) assolutamente inadeguata,
fortemente
aiutata anche da una parte della classe accademica, hanno ridotto universita' e ricerca in questo paese.
Per i numeretti, basterebbe citare i dati ufficiali europei (purtroppo aggiornati al 2007) http://cordis.europa.eu/indicators/ oppure l'articolo su Nature 430, July 15 2004, page 314. Basterebbe inoltre sottolineare che tutte le "riforme" proposte sono in contrasto con le raccomandazioni della Carta Europea di Condotta e Reclutamento della Commissione Europea http://ec.europa.eu/eracareers/pdf/am509774CEE_EN_E4.pdf
Infine gia' nel 2004 su Nature Materials (vol. 3 n.9 Sept. 2004 page
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cari amici sara` interessante vedere cosa succede. Di fatto il non voto secondo me avverra` per motivi assai piu` banali, gli stessi per cui gia` avviene. Ovvero il fatto che a me francamente non interessa partecipare alla selezione dei candidati diciamo della universita` di Milano o di Palermo, cosi` e` di fatto per molti che non fanno lobbying a tempo pieno. Quindi aspettiamo e vediamo quali pasticci questo nuovo bizzarro sistema produce.
claudio
Cari tutti, non so voi, ma io mi sento un po' appannato e non vedo ben chiari i nostri obbiettivi futuri.
Possiamo certo scrivere a Nature, a Science e anche a Babbo Natale se vogliamo (non si sa mai), ma non vedo come questo possa influire sui politici, ne` perche` Nature e Science (e Babbo Natale) dovrebbero essere interessate a pubblicare le bagattelle della politica italiana invece delle le scoperte dell'ultima frontiera scientifica. Ovviamente, firme abbastanza pesanti faranno pubblicare ovunque qualsiasi lettera, ma non e` questo il punto: il punto e` se sia scientificamente sensato utilizzare le preziose pagine di riviste di prestigio per queste piccole cose d'Italia... A parte questa considerazione generale, inoltre, mi pare ora il momento sbagliato per altre lettere: mi sembra, appunto, che siamo un po' in recessione e, personalmente, preferirei un po' di vacanza per schiarirci le idee.
Non credo possiamo continuare in eterno a leggere e rispondere a queste email: io almeno avrei bisogno di qualche scadenza e di pochi target concreti.
Sarei tentato di proporre una *pausa*: forse abbiamo piu` bisogno di riflettere sui punti che la nostra proposta non e` riuscita a chiarire (come gestire la fase di transizione, se liberalizzare o no tasse e stipendi, come gestire i fallimenti dei dipartimenti e la chiusura delle universita`...) che di continuare ad attaccare il governo a testa bassa. Magari, in questo periodo di vacanza della mailing list, si possono sistematizzare e mettere sotto forma di articoli alcuni interventi piu` significativi (forse ci sta pensando Carlo), cosi` da rendere fruibile il nostro lavoro. E poi, semmai, riprendere le discussioni quando abbiamo piu` benzina nei nostri serbatoi...
Ciao, E.
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