Credo che prima di dare la colpa al senato di Firenze (che comunque lo merita anche lui), c'è da dare la colpa ad una legge che non apre la porta ad una vera riforma ma è semplicemente terrorista. No turnover vuole dire morte, ragione per cui stanno facendo i numeri per riuscire ad essere al di sotto del 90% per il personale in modo da potere fare una programmazione. Essere al di sopra di 90% è una pazzia, certo, e sicuramente veniva rivisto tutto sul modo in cui scegliere di creare nuovi posti, sui pensionamenti ecc. ma si doveva fare con tempo, e non con un blocco totale che impedisce qualunque proiezione sul futuro. No, non è stata presa in considerazione il valore scientifico di questi ricercatori. Si è deciso 1) tutti i contratti a durata determinata si spengono, e così 110 persone a casa, sopratutto amministrativi, solo che anche in questo caso non è stato valutato la necessità di avere questo personale o meno 2) tutti quanti hanno l'età della pensione a casa, ricercatori, amministrativi, prof. 3) e questa è nuova tutti i ricercatori (e di sicuro il personale amministrativo) che hanno 40 anni di contributi a casa. Perché solo i ricercatori? Perché se si fa anche per i prof vuole dire mandare in pensione metà del personale docente (più o meno!!!) ma sopratutto, certo, per una questione di potere e però se si vuole risparmiare, certo uno stipendio di prof ordinario a fine carriera è molto più alto di quello di un ricercatore nelle stesse condizioni. Nessun criterio, solo numeri. Ma questi numeri toccano anche altre cose, biblioteche, soldi per la ricerca, riscaldamento, orari di chiusura dell'università, investimenti. Di mezzo ci sono 20 o 25 ricercatori che hanno vinto un concorso nel 2006 e non sono ancora entrati in servizio. La regione toscana sembrava di avere sbloccato soldi per la loro assunzione ma per adesso rimangono in attesa. Ci sono concorsi co-finanziati sospesi e anche lì è tutta la programmazione che rimane in attesa. Certo delle decizioni drastiche devono essere prese, ma forse sopratutto un'opposizione ad una legge che impedisce alla formazione e alla ricerca di esistere. E forse, adesso, un impegno di tutti per capire fuori di questioni di potere ("il più debole salta") a chi o cosa si può rinunciare con un raggionamento sul futuro e sulle necessità effettive per conservare un'offerta formativa cosistente e permettere agli studenti di proseguire i loro studi senza cambiare città, regione o paese. Ma mi pare che nessuno abbia la voglia o il coraggio di pensarlo qui.
Annick
Mala tempora currunt se ne nelle decisioni del senato di Firenze non c'è stata nessuna considerazione dell' valore scientifico di questi ricercatori. O forse c'era, ma era implicito ? In tale caso la decenza vorrebbe che ci fosse una valutazione esplicita, per quanto severa, prima di prendere una decisione del genere. Una università che valuta cose cosi' importanti come il prepensionamento sulla base di un unico parametro d'età non merita il nome e il prestigio che dovrebbe essere associato al concetto di università.
RB
La decisione sul prepensionamento dei ricercatori e' una follia per diverse ragioni, di merito e di diritto.
Lasciando da parte il merito, di cui si e' gia' detto, in diritto la decisione e' palesemente illegittima. La legge 133/08 art. 72 prevede che si possa fare il prepensionamento, ma aggiunge testualmente: "Le disposizioni di cui al presente comma non si applicano a magistrati e professori universitari." Notate, non si dice "di ruolo", ne' "Ordinari o associati".
Ma un'altra legge precedente, 230/05 stabilisce all'art. 5 comma 11 che i ricercatori con incarico di insegnamento sono professori aggregati.
"Ai ricercatori, agli assistenti del ruolo ad esaurimento e ai tecnici laureati ....sono affidati, con il loro consenso e fermo restando il rispettivo inquadramento e trattamento giuridico ed economico, corsi e moduli curriculari .... Ad essi e' attribuito il titolo di professore aggregato per il periodo di durata degli stessi corsi e moduli."
Non vale dire che col prepensionamento si perde incarico e titolo: ci vogliono 6 mesi di preavviso, quindi bisogna prima togliere il corso, e dopo 6 mesi licenziare.
Quindi sicuro ricorso al TAR, se va bene con sospensiva, se va male con reintegro successivo.
Carlo Traverso
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