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From: Lamberto Rondoni lamberto.rondoni@polito.it Date: October 26, 2010 11:39:40 PM GMT+02:00 To: claudio procesi procesi@mat.uniroma1.it Subject: [Fwd: La fisica a prima pagina (fwd)]
Caro Prof. Procesi,
forse la corrispondenza riportata qui sotto merita di essere conosciuta più ampiamente. Non sono sicuro, però, se la sua divulgazione non possa violare qualche norma sulla privacy; pertanto glie la giro a titolo personale, così come l'ho ricevuta, in caso la ritenga di interesse per Universitas in trasformazione.
Cordiali saluti
Lamberto Rondoni
---------- Forwarded message ---------- Date: Mon, 25 Oct 2010 10:47:05 +0200 From: laura larotonda laura.larotonda@uniroma1.it To: destinatari-ignoti: ; Subject: La fisica a prima pagina
caro Collega,
penso sia doveroso portarti a conoscenza di uno scambio di mail avvenuto tra Egidio Longo e il direttore del Sole 24 ore (Gianni Riotta). A seguito di un intervento di Riotta nel programma Prima Pagina di radio3 sui temi dell'universita', nel quale dichiarava tra l'altro che le aule di Fisica "sono vuote", Egidio (di concerto con me) ha inviato la mail sotto riportata, ottenendo la seguente risposta:
-----Messaggio originale----- Da: Riotta Gianni Inviato: mercoledì 20 ottobre 2010 12.56 Oggetto: R: la fisica a prima pagina
Caro amico Quando arriverà il prossimo Nobel della fisica per un lavoro di equipe svolto in Italia da una università italiana le scriverò per dire: avevo torto. Fino ad allora ho ragione. Grazie gr
Un caro saluto, giancarlo ruooc
-----Messaggio originale----- Da: Egidio Longo [mailto:egidio.longo@roma1.infn.it] Inviato: martedì 19 ottobre 2010 14.20 A: Redazione Primapagina Cc: Giancarlo Ruocco Oggetto: la fisica a prima pagina
Al Dr. G. Riotta, e per conoscenza alla Redazione di Prima Pagina
Egregio Dr. Riotta,
durante la trasmissione "Prima Pagina" di questa mattina su Radio3, nel commentare i problemi che affliggono l'Università italiana, lei ha sostenuto che i corsi di laurea in Fisica, disciplina nella quale in passato il nostro paese si è distinto con altissimi contributi, sono oggi in crisi come dimostrato da aule tristemente deserte. Benché queste affermazioni siano state fatte a sostegno di un ragionamento generale sulla crisi dell'Università italiana che mi sento di condividere, ritengo che esse non rispondano alla realtà dei fatti. Come dimostra il grafico sotto riportato, pubblicato dal Consorzio Alma Laurea di Bologna e basato su dati MIUR, dopo un minimo toccato nel 2000, gli immatricolati ai corsi di laurea in Fisica, Chimica e Matematica sono in lenta ma costante ripresa. Nella nostra Università, lo scorso anno (2009/2010) ci sono stati 250 immatricolati nella classe Fisica, contro i 179 del 2000/2001. Non si può evitare di notare che il 2001 sia l'anno di entrata in vigore della riforma del 3+2, additata da molti come la causa principale di tutti i mali dell'Università. Questo dimostra ancora una volta come i media preferiscano spesso i luoghi comuni ad una analisi dettagliata di un sistema complesso ma decisivo per il futuro del paese come quello dell'Università pubblica.
Per citare altri esempi, se i media si focalizzano continuamente sulle classifiche generali come la QS World University Ranking, nella quale le università italiane faticano a entrare nelle prime 200, non si citano mai altre graduatorie, come ad esempio quella suddivisa per facoltà della stessa QS, nella quale la Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali della Sapienza si colloca al 30-mo posto, o le classifiche che analizzano l'eccellenza scientifica, come il tedesco CHE Excellence Ranking per la Fisica, nel quale ben quattro dipartimenti di fisica italiani (la Sapienza, Firenze, Pisa e Padova) sono compresi tra i primi 24 in Europa.
Tutto bene dunque? Non proprio. Ad esempio, nei giorni scorsi le aule del Dipartimento di fisica erano effettivamente vuote, poiché a causa della legittima protesta dei Ricercatori, che contribuiscono con competenza, dedizione ed entusiasmo (come del resto le altre due fasce degli Associati e degli Ordinari) allo svolgimento della didattica, senza che questo loro contributo sia riconosciuto né dalle leggi vigenti né da quelle attualmente in discussione, i corsi di Fisica sono partiti con tre settimane di ritardo, con conseguenze sicuramente gravi sullo svolgimento dei corsi di questo anno accademico.
Se poi guardiamo al futuro, questo è veramente buio: a causa dei pensionamenti e del blocco del turn over imposto dalle recenti manovre finaziarie del governo, già nel prossimo anno accademico non saremo in grado di coprire gli insegnamenti fondamentali di ben 3 indirizzi su 7 della nostra laurea magistrale.
Nei prossimi anni saremo costretti inoltre a ridurre il numero di canali paralleli nei primi anni della laurea triennale, col risultato di avere aule effettivamente sovraffollate, a scapito di una didattica capillare basata su un rapporto diretto tra docenti ed allievi, che è parte del successo riscontrato dai nostri corsi in questi ultimi anni.
Sarò lieto se vorrà riprendere l'argomento nell'ambito di "Prima Pagina". Se poi volesse dedicare spazio sul giornale che lei dirige e che ha sempre mostrato grande interesse al tema dell'Università, alla realtà del nostro Dipartimento e della ricerca e didattica in Fisica, le assicuro fin d'ora l'attenzione e la disponibilità mia personale e di molti colleghi del nostro Dipartimento, a partire dal Direttore prof. Ruocco, che legge in CC.
Cordialmente,
Egidio Longo
Ordinario di Fisica Nucleare e Subnucleare, già Presidente del Consiglio di Area Didattica di Fisica Dipartimento di Fisica - Sapienza Università di Roma P.le A. Moro 2, 00185 Roma (Italy) Tel. +39 06 49914084
--
Lamberto Rondoni, Dipartimento di Matematica and INFN, Politecnico di Torino Corso Duca degli Abruzzi 24, 10129 Torino - Italy +39 + 011 + 5647533 (office), +39 + 011 + 5647599 (fax) http://calvino.polito.it/~rondoni
Prof. Claudio Procesi, Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia
tel. 0039-06-49913212, fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/
Riotta è il direttore del Sole 24 Ore perché (dalle intercettazioni Arpisella-Porro & C, riportate da Repubblica):
"...Poi i due parlano della nomina di Gianni Riotta (estraneo all'indagine) alla direzione del Sole24Ore. P. "Avete fatto sta scelta di Riotta che qui la considerano come, hai capito? Cioè, il giornale peggiore del mondo". A. "Guarda che quella è stata concordata con il benestare di Berlusconi e di... e di Letta su quella di Riotta. Forse tu non lo sai ma è così". A verbale Marcegaglia preciserà "di aver avvertito Berlusconi e Letta della nomina di Riotta per garbo istituzionale e perché Riotta lavorava per la Rai".
Da quando è Riotta è direttore, il Sole sta perdendo copie (da Il Fatto)
Contro certa gente non è opportuno mettersi in polemica garbata, non sono giornalisti ma venduti (per usare un eufemismo come Porro).
Noi avremo sempre torto fintantoché (quasi) tutti i mezzi di informazione sono in mano a certa gente.
Alberto G.
On Wed, 2010-10-27 at 07:20 +0200, claudio procesi wrote:
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From: Lamberto Rondoni lamberto.rondoni@polito.it Date: October 26, 2010 11:39:40 PM GMT+02:00 To: claudio procesi procesi@mat.uniroma1.it Subject: [Fwd: La fisica a prima pagina (fwd)]
Caro Prof. Procesi,
forse la corrispondenza riportata qui sotto merita di essere conosciuta più ampiamente. Non sono sicuro, però, se la sua divulgazione non possa violare qualche norma sulla privacy; pertanto glie la giro a titolo personale, così come l'ho ricevuta, in caso la ritenga di interesse per Universitas in trasformazione.
Cordiali saluti
Lamberto Rondoni
---------- Forwarded message ---------- Date: Mon, 25 Oct 2010 10:47:05 +0200 From: laura larotonda laura.larotonda@uniroma1.it To: destinatari-ignoti: ; Subject: La fisica a prima pagina
caro Collega,
penso sia doveroso portarti a conoscenza di uno scambio di mail avvenuto tra Egidio Longo e il direttore del Sole 24 ore (Gianni Riotta). A seguito di un intervento di Riotta nel programma Prima Pagina di radio3 sui temi dell'universita', nel quale dichiarava tra l'altro che le aule di Fisica "sono vuote", Egidio (di concerto con me) ha inviato la mail sotto riportata, ottenendo la seguente risposta:
-----Messaggio originale----- Da: Riotta Gianni Inviato: mercoledì 20 ottobre 2010 12.56 Oggetto: R: la fisica a prima pagina
Caro amico Quando arriverà il prossimo Nobel della fisica per un lavoro di equipe svolto in Italia da una università italiana le scriverò per dire: avevo torto. Fino ad allora ho ragione. Grazie gr
Un caro saluto, giancarlo ruooc
-----Messaggio originale----- Da: Egidio Longo [mailto:egidio.longo@roma1.infn.it] Inviato: martedì 19 ottobre 2010 14.20 A: Redazione Primapagina Cc: Giancarlo Ruocco Oggetto: la fisica a prima pagina
Al Dr. G. Riotta, e per conoscenza alla Redazione di Prima Pagina
Egregio Dr. Riotta,
durante la trasmissione "Prima Pagina" di questa mattina su Radio3, nel commentare i problemi che affliggono l'Università italiana, lei ha sostenuto che i corsi di laurea in Fisica, disciplina nella quale in passato il nostro paese si è distinto con altissimi contributi, sono oggi in crisi come dimostrato da aule tristemente deserte. Benché queste affermazioni siano state fatte a sostegno di un ragionamento generale sulla crisi dell'Università italiana che mi sento di condividere, ritengo che esse non rispondano alla realtà dei fatti. Come dimostra il grafico sotto riportato, pubblicato dal Consorzio Alma Laurea di Bologna e basato su dati MIUR, dopo un minimo toccato nel 2000, gli immatricolati ai corsi di laurea in Fisica, Chimica e Matematica sono in lenta ma costante ripresa. Nella nostra Università, lo scorso anno (2009/2010) ci sono stati 250 immatricolati nella classe Fisica, contro i 179 del 2000/2001. Non si può evitare di notare che il 2001 sia l'anno di entrata in vigore della riforma del 3+2, additata da molti come la causa principale di tutti i mali dell'Università. Questo dimostra ancora una volta come i media preferiscano spesso i luoghi comuni ad una analisi dettagliata di un sistema complesso ma decisivo per il futuro del paese come quello dell'Università pubblica.
Per citare altri esempi, se i media si focalizzano continuamente sulle classifiche generali come la QS World University Ranking, nella quale le università italiane faticano a entrare nelle prime 200, non si citano mai altre graduatorie, come ad esempio quella suddivisa per facoltà della stessa QS, nella quale la Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali della Sapienza si colloca al 30-mo posto, o le classifiche che analizzano l'eccellenza scientifica, come il tedesco CHE Excellence Ranking per la Fisica, nel quale ben quattro dipartimenti di fisica italiani (la Sapienza, Firenze, Pisa e Padova) sono compresi tra i primi 24 in Europa.
Tutto bene dunque? Non proprio. Ad esempio, nei giorni scorsi le aule del Dipartimento di fisica erano effettivamente vuote, poiché a causa della legittima protesta dei Ricercatori, che contribuiscono con competenza, dedizione ed entusiasmo (come del resto le altre due fasce degli Associati e degli Ordinari) allo svolgimento della didattica, senza che questo loro contributo sia riconosciuto né dalle leggi vigenti né da quelle attualmente in discussione, i corsi di Fisica sono partiti con tre settimane di ritardo, con conseguenze sicuramente gravi sullo svolgimento dei corsi di questo anno accademico.
Se poi guardiamo al futuro, questo è veramente buio: a causa dei pensionamenti e del blocco del turn over imposto dalle recenti manovre finaziarie del governo, già nel prossimo anno accademico non saremo in grado di coprire gli insegnamenti fondamentali di ben 3 indirizzi su 7 della nostra laurea magistrale.
Nei prossimi anni saremo costretti inoltre a ridurre il numero di canali paralleli nei primi anni della laurea triennale, col risultato di avere aule effettivamente sovraffollate, a scapito di una didattica capillare basata su un rapporto diretto tra docenti ed allievi, che è parte del successo riscontrato dai nostri corsi in questi ultimi anni.
Sarò lieto se vorrà riprendere l'argomento nell'ambito di "Prima Pagina". Se poi volesse dedicare spazio sul giornale che lei dirige e che ha sempre mostrato grande interesse al tema dell'Università, alla realtà del nostro Dipartimento e della ricerca e didattica in Fisica, le assicuro fin d'ora l'attenzione e la disponibilità mia personale e di molti colleghi del nostro Dipartimento, a partire dal Direttore prof. Ruocco, che legge in CC.
Cordialmente,
Egidio Longo
Ordinario di Fisica Nucleare e Subnucleare, già Presidente del Consiglio di Area Didattica di Fisica Dipartimento di Fisica - Sapienza Università di Roma P.le A. Moro 2, 00185 Roma (Italy) Tel. +39 06 49914084
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Lamberto Rondoni, Dipartimento di Matematica and INFN, Politecnico di Torino Corso Duca degli Abruzzi 24, 10129 Torino - Italy +39 + 011 + 5647533 (office), +39 + 011 + 5647599 (fax) http://calvino.polito.it/~rondoni
Prof. Claudio Procesi, Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia
tel. 0039-06-49913212, fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/
Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
io credo che dovremo dire a Riotta, Marcegaglia e company che fino a quando gli industriali italiani non mettono sul piatto I SOLDI e, invece di costruire il CEPU, costruiscono una Universita` privata che competa non dico con Harvard o Caltec ma con la 50-esima Universita` privata americana anche in Fisica, Chimica, Lettere etc e non solo nelle cose che interessano a loro per formare i loro quadri se ne stiano zitti e non facciano i parassiti di una istituzione che il governo sta facendo morire.
Comunque fino a che i colleghi non capiscono che siamo in guerra e continuano a sperare nella buona volonta` dei politici perderemo.
claudio
On Oct 27, 2010, at 8:48 AM, Alberto Girlando wrote:
Riotta è il direttore del Sole 24 Ore perché (dalle intercettazioni Arpisella-Porro & C, riportate da Repubblica):
"...Poi i due parlano della nomina di Gianni Riotta (estraneo all'indagine) alla direzione del Sole24Ore. P. "Avete fatto sta scelta di Riotta che qui la considerano come, hai capito? Cioè, il giornale peggiore del mondo". A. "Guarda che quella è stata concordata con il benestare di Berlusconi e di... e di Letta su quella di Riotta. Forse tu non lo sai ma è così". A verbale Marcegaglia preciserà "di aver avvertito Berlusconi e Letta della nomina di Riotta per garbo istituzionale e perché Riotta lavorava per la Rai".
Da quando è Riotta è direttore, il Sole sta perdendo copie (da Il Fatto)
Contro certa gente non è opportuno mettersi in polemica garbata, non sono giornalisti ma venduti (per usare un eufemismo come Porro).
Noi avremo sempre torto fintantoché (quasi) tutti i mezzi di informazione sono in mano a certa gente.
Alberto G.
On Wed, 2010-10-27 at 07:20 +0200, claudio procesi wrote:
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From: Lamberto Rondoni lamberto.rondoni@polito.it Date: October 26, 2010 11:39:40 PM GMT+02:00 To: claudio procesi procesi@mat.uniroma1.it Subject: [Fwd: La fisica a prima pagina (fwd)]
Caro Prof. Procesi,
forse la corrispondenza riportata qui sotto merita di essere conosciuta più ampiamente. Non sono sicuro, però, se la sua divulgazione non possa violare qualche norma sulla privacy; pertanto glie la giro a titolo personale, così come l'ho ricevuta, in caso la ritenga di interesse per Universitas in trasformazione.
Cordiali saluti
Lamberto Rondoni
---------- Forwarded message ---------- Date: Mon, 25 Oct 2010 10:47:05 +0200 From: laura larotonda laura.larotonda@uniroma1.it To: destinatari-ignoti: ; Subject: La fisica a prima pagina
caro Collega,
penso sia doveroso portarti a conoscenza di uno scambio di mail avvenuto tra Egidio Longo e il direttore del Sole 24 ore (Gianni Riotta). A seguito di un intervento di Riotta nel programma Prima Pagina di radio3 sui temi dell'universita', nel quale dichiarava tra l'altro che le aule di Fisica "sono vuote", Egidio (di concerto con me) ha inviato la mail sotto riportata, ottenendo la seguente risposta:
-----Messaggio originale----- Da: Riotta Gianni Inviato: mercoledì 20 ottobre 2010 12.56 Oggetto: R: la fisica a prima pagina
Caro amico Quando arriverà il prossimo Nobel della fisica per un lavoro di equipe svolto in Italia da una università italiana le scriverò per dire: avevo torto. Fino ad allora ho ragione. Grazie gr
Un caro saluto, giancarlo ruooc
-----Messaggio originale----- Da: Egidio Longo [mailto:egidio.longo@roma1.infn.it] Inviato: martedì 19 ottobre 2010 14.20 A: Redazione Primapagina Cc: Giancarlo Ruocco Oggetto: la fisica a prima pagina
Al Dr. G. Riotta, e per conoscenza alla Redazione di Prima Pagina
Egregio Dr. Riotta,
durante la trasmissione "Prima Pagina" di questa mattina su Radio3, nel commentare i problemi che affliggono l'Università italiana, lei ha sostenuto che i corsi di laurea in Fisica, disciplina nella quale in passato il nostro paese si è distinto con altissimi contributi, sono oggi in crisi come dimostrato da aule tristemente deserte. Benché queste affermazioni siano state fatte a sostegno di un ragionamento generale sulla crisi dell'Università italiana che mi sento di condividere, ritengo che esse non rispondano alla realtà dei fatti. Come dimostra il grafico sotto riportato, pubblicato dal Consorzio Alma Laurea di Bologna e basato su dati MIUR, dopo un minimo toccato nel 2000, gli immatricolati ai corsi di laurea in Fisica, Chimica e Matematica sono in lenta ma costante ripresa. Nella nostra Università, lo scorso anno (2009/2010) ci sono stati 250 immatricolati nella classe Fisica, contro i 179 del 2000/2001. Non si può evitare di notare che il 2001 sia l'anno di entrata in vigore della riforma del 3+2, additata da molti come la causa principale di tutti i mali dell'Università. Questo dimostra ancora una volta come i media preferiscano spesso i luoghi comuni ad una analisi dettagliata di un sistema complesso ma decisivo per il futuro del paese come quello dell'Università pubblica.
Per citare altri esempi, se i media si focalizzano continuamente sulle classifiche generali come la QS World University Ranking, nella quale le università italiane faticano a entrare nelle prime 200, non si citano mai altre graduatorie, come ad esempio quella suddivisa per facoltà della stessa QS, nella quale la Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali della Sapienza si colloca al 30-mo posto, o le classifiche che analizzano l'eccellenza scientifica, come il tedesco CHE Excellence Ranking per la Fisica, nel quale ben quattro dipartimenti di fisica italiani (la Sapienza, Firenze, Pisa e Padova) sono compresi tra i primi 24 in Europa.
Tutto bene dunque? Non proprio. Ad esempio, nei giorni scorsi le aule del Dipartimento di fisica erano effettivamente vuote, poiché a causa della legittima protesta dei Ricercatori, che contribuiscono con competenza, dedizione ed entusiasmo (come del resto le altre due fasce degli Associati e degli Ordinari) allo svolgimento della didattica, senza che questo loro contributo sia riconosciuto né dalle leggi vigenti né da quelle attualmente in discussione, i corsi di Fisica sono partiti con tre settimane di ritardo, con conseguenze sicuramente gravi sullo svolgimento dei corsi di questo anno accademico.
Se poi guardiamo al futuro, questo è veramente buio: a causa dei pensionamenti e del blocco del turn over imposto dalle recenti manovre finaziarie del governo, già nel prossimo anno accademico non saremo in grado di coprire gli insegnamenti fondamentali di ben 3 indirizzi su 7 della nostra laurea magistrale.
Nei prossimi anni saremo costretti inoltre a ridurre il numero di canali paralleli nei primi anni della laurea triennale, col risultato di avere aule effettivamente sovraffollate, a scapito di una didattica capillare basata su un rapporto diretto tra docenti ed allievi, che è parte del successo riscontrato dai nostri corsi in questi ultimi anni.
Sarò lieto se vorrà riprendere l'argomento nell'ambito di "Prima Pagina". Se poi volesse dedicare spazio sul giornale che lei dirige e che ha sempre mostrato grande interesse al tema dell'Università, alla realtà del nostro Dipartimento e della ricerca e didattica in Fisica, le assicuro fin d'ora l'attenzione e la disponibilità mia personale e di molti colleghi del nostro Dipartimento, a partire dal Direttore prof. Ruocco, che legge in CC.
Cordialmente,
Egidio Longo
Ordinario di Fisica Nucleare e Subnucleare, già Presidente del Consiglio di Area Didattica di Fisica Dipartimento di Fisica - Sapienza Università di Roma P.le A. Moro 2, 00185 Roma (Italy) Tel. +39 06 49914084
--
Lamberto Rondoni, Dipartimento di Matematica and INFN, Politecnico di Torino Corso Duca degli Abruzzi 24, 10129 Torino - Italy +39 + 011 + 5647533 (office), +39 + 011 + 5647599 (fax) http://calvino.polito.it/~rondoni
Prof. Claudio Procesi, Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia
tel. 0039-06-49913212, fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/
Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
-- ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^ Prof. Alberto Girlando Parma University Dip Chimica Generale ed Inorganica, Chimica analitica e Chimica Fisica Parco Area delle Scienze 17/a 43100-I Parma, Italy
Tf.+39 0521 905443 FAX +39 0521 905556 e-mail: girlando@unipr.it www: http://continfo.chim.unipr.it/mmaa/
Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Prof. Claudio Procesi, Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia
tel. 0039-06-49913212, fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/
La risposta di Riotta mostra chiaramente arroganza ed ignoranza, ³doti² purtroppo molto comuni tra giornalisti e politici di questo paese allo sfacelo. Meriterebbe comunque una secca replica, senza giri di parole.
Patrizio Dimitri
Riotta è il direttore del Sole 24 Ore perché (dalle intercettazioni Arpisella-Porro & C, riportate da Repubblica):
"...Poi i due parlano della nomina di Gianni Riotta (estraneo all'indagine) alla direzione del Sole24Ore. P. "Avete fatto sta scelta di Riotta che qui la considerano come, hai capito? Cioè, il giornale peggiore del mondo". A. "Guarda che quella è stata concordata con il benestare di Berlusconi e di... e di Letta su quella di Riotta. Forse tu non lo sai ma è così". A verbale Marcegaglia preciserà "di aver avvertito Berlusconi e Letta della nomina di Riotta per garbo istituzionale e perché Riotta lavorava per la Rai".
Da quando è Riotta è direttore, il Sole sta perdendo copie (da Il Fatto)
Contro certa gente non è opportuno mettersi in polemica garbata, non sono giornalisti ma venduti (per usare un eufemismo come Porro).
Noi avremo sempre torto fintantoché (quasi) tutti i mezzi di informazione sono in mano a certa gente.
Alberto G.
On Wed, 2010-10-27 at 07:20 +0200, claudio procesi wrote:
Begin forwarded message:
From: Lamberto Rondoni lamberto.rondoni@polito.it Date: October 26, 2010 11:39:40 PM GMT+02:00 To: claudio procesi procesi@mat.uniroma1.it Subject: [Fwd: La fisica a prima pagina (fwd)]
Caro Prof. Procesi,
forse la corrispondenza riportata qui sotto merita di essere conosciuta più ampiamente. Non sono sicuro, però, se la sua divulgazione non possa violare qualche norma sulla privacy; pertanto glie la giro a titolo personale, così come l'ho ricevuta, in caso la ritenga di interesse per Universitas in trasformazione.
Cordiali saluti
Lamberto Rondoni
---------- Forwarded message ---------- Date: Mon, 25 Oct 2010 10:47:05 +0200 From: laura larotonda laura.larotonda@uniroma1.it To: destinatari-ignoti: ; Subject: La fisica a prima pagina
caro Collega,
penso sia doveroso portarti a conoscenza di uno scambio di mail avvenuto tra Egidio Longo e il direttore del Sole 24 ore (Gianni Riotta). A seguito di un intervento di Riotta nel programma Prima Pagina di radio3 sui temi dell'universita', nel quale dichiarava tra l'altro che le aule di Fisica "sono vuote", Egidio (di concerto con me) ha inviato la mail sotto riportata, ottenendo la seguente risposta:
-----Messaggio originale----- Da: Riotta Gianni Inviato: mercoledì 20 ottobre 2010 12.56 Oggetto: R: la fisica a prima pagina
Caro amico Quando arriverà il prossimo Nobel della fisica per un lavoro di equipe svolto in Italia da una università italiana le scriverò per dire: avevo torto. Fino ad allora ho ragione. Grazie gr
Un caro saluto, giancarlo ruooc
-----Messaggio originale----- Da: Egidio Longo [mailto:egidio.longo@roma1.infn.it] Inviato: martedì 19 ottobre 2010 14.20 A: Redazione Primapagina Cc: Giancarlo Ruocco Oggetto: la fisica a prima pagina
Al Dr. G. Riotta, e per conoscenza alla Redazione di Prima Pagina
Egregio Dr. Riotta,
durante la trasmissione "Prima Pagina" di questa mattina su Radio3, nel commentare i problemi che affliggono l'Università italiana, lei ha sostenuto che i corsi di laurea in Fisica, disciplina nella quale in passato il nostro paese si è distinto con altissimi contributi, sono oggi in crisi come dimostrato da aule tristemente deserte. Benché queste affermazioni siano state fatte a sostegno di un ragionamento generale sulla crisi dell'Università italiana che mi sento di condividere, ritengo che esse non rispondano alla realtà dei fatti. Come dimostra il grafico sotto riportato, pubblicato dal Consorzio Alma Laurea di Bologna e basato su dati MIUR, dopo un minimo toccato nel 2000, gli immatricolati ai corsi di laurea in Fisica, Chimica e Matematica sono in lenta ma costante ripresa. Nella nostra Università, lo scorso anno (2009/2010) ci sono stati 250 immatricolati nella classe Fisica, contro i 179 del 2000/2001. Non si può evitare di notare che il 2001 sia l'anno di entrata in vigore della riforma del 3+2, additata da molti come la causa principale di tutti i mali dell'Università. Questo dimostra ancora una volta come i media preferiscano spesso i luoghi comuni ad una analisi dettagliata di un sistema complesso ma decisivo per il futuro del paese come quello dell'Università pubblica.
Per citare altri esempi, se i media si focalizzano continuamente sulle classifiche generali come la QS World University Ranking, nella quale le università italiane faticano a entrare nelle prime 200, non si citano mai altre graduatorie, come ad esempio quella suddivisa per facoltà della stessa QS, nella quale la Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali della Sapienza si colloca al 30-mo posto, o le classifiche che analizzano l'eccellenza scientifica, come il tedesco CHE Excellence Ranking per la Fisica, nel quale ben quattro dipartimenti di fisica italiani (la Sapienza, Firenze, Pisa e Padova) sono compresi tra i primi 24 in Europa.
Tutto bene dunque? Non proprio. Ad esempio, nei giorni scorsi le aule del Dipartimento di fisica erano effettivamente vuote, poiché a causa della legittima protesta dei Ricercatori, che contribuiscono con competenza, dedizione ed entusiasmo (come del resto le altre due fasce degli Associati e degli Ordinari) allo svolgimento della didattica, senza che questo loro contributo sia riconosciuto né dalle leggi vigenti né da quelle attualmente in discussione, i corsi di Fisica sono partiti con tre settimane di ritardo, con conseguenze sicuramente gravi sullo svolgimento dei corsi di questo anno accademico.
Se poi guardiamo al futuro, questo è veramente buio: a causa dei pensionamenti e del blocco del turn over imposto dalle recenti manovre finaziarie del governo, già nel prossimo anno accademico non saremo in grado di coprire gli insegnamenti fondamentali di ben 3 indirizzi su 7 della nostra laurea magistrale.
Nei prossimi anni saremo costretti inoltre a ridurre il numero di canali paralleli nei primi anni della laurea triennale, col risultato di avere aule effettivamente sovraffollate, a scapito di una didattica capillare basata su un rapporto diretto tra docenti ed allievi, che è parte del successo riscontrato dai nostri corsi in questi ultimi anni.
Sarò lieto se vorrà riprendere l'argomento nell'ambito di "Prima Pagina". Se poi volesse dedicare spazio sul giornale che lei dirige e che ha sempre mostrato grande interesse al tema dell'Università, alla realtà del nostro Dipartimento e della ricerca e didattica in Fisica, le assicuro fin d'ora l'attenzione e la disponibilità mia personale e di molti colleghi del nostro Dipartimento, a partire dal Direttore prof. Ruocco, che legge in CC.
Cordialmente,
Egidio Longo
Ordinario di Fisica Nucleare e Subnucleare, già Presidente del Consiglio di Area Didattica di Fisica Dipartimento di Fisica - Sapienza Università di Roma P.le A. Moro 2, 00185 Roma (Italy) Tel. +39 06 49914084
--
Lamberto Rondoni, Dipartimento di Matematica and INFN, Politecnico di Torino Corso Duca degli Abruzzi 24, 10129 Torino - Italy +39 + 011 + 5647533 (office), +39 + 011 + 5647599 (fax) http://calvino.polito.it/~rondoni
Prof. Claudio Procesi, Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia
tel. 0039-06-49913212, fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/
Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
On Wed, 2010-10-27 at 10:09 +0200, Patrizio Dimitri wrote:
La risposta di Riotta mostra chiaramente arroganza ed ignoranza, ³doti² purtroppo molto comuni tra giornalisti e politici di questo paese allo sfacelo. Meriterebbe comunque una secca replica, senza giri di parole.
Patrizio Dimitri
proposta di risposta secca:
L'ineffabile Riotta ha vinto o no il premio Pulitzer?
se no per favore taccia
Riotta è il direttore del Sole 24 Ore perché (dalle intercettazioni Arpisella-Porro & C, riportate da Repubblica):
"...Poi i due parlano della nomina di Gianni Riotta (estraneo all'indagine) alla direzione del Sole24Ore. P. "Avete fatto sta scelta di Riotta che qui la considerano come, hai capito? Cioè, il giornale peggiore del mondo". A. "Guarda che quella è stata concordata con il benestare di Berlusconi e di... e di Letta su quella di Riotta. Forse tu non lo sai ma è così". A verbale Marcegaglia preciserà "di aver avvertito Berlusconi e Letta della nomina di Riotta per garbo istituzionale e perché Riotta lavorava per la Rai".
Da quando è Riotta è direttore, il Sole sta perdendo copie (da Il Fatto)
Contro certa gente non è opportuno mettersi in polemica garbata, non sono giornalisti ma venduti (per usare un eufemismo come Porro).
Noi avremo sempre torto fintantoché (quasi) tutti i mezzi di informazione sono in mano a certa gente.
Alberto G.
On Wed, 2010-10-27 at 07:20 +0200, claudio procesi wrote:
Begin forwarded message:
From: Lamberto Rondoni lamberto.rondoni@polito.it Date: October 26, 2010 11:39:40 PM GMT+02:00 To: claudio procesi procesi@mat.uniroma1.it Subject: [Fwd: La fisica a prima pagina (fwd)]
Caro Prof. Procesi,
forse la corrispondenza riportata qui sotto merita di essere conosciuta più ampiamente. Non sono sicuro, però, se la sua divulgazione non possa violare qualche norma sulla privacy; pertanto glie la giro a titolo personale, così come l'ho ricevuta, in caso la ritenga di interesse per Universitas in trasformazione.
Cordiali saluti
Lamberto Rondoni
---------- Forwarded message ---------- Date: Mon, 25 Oct 2010 10:47:05 +0200 From: laura larotonda laura.larotonda@uniroma1.it To: destinatari-ignoti: ; Subject: La fisica a prima pagina
caro Collega,
penso sia doveroso portarti a conoscenza di uno scambio di mail avvenuto tra Egidio Longo e il direttore del Sole 24 ore (Gianni Riotta). A seguito di un intervento di Riotta nel programma Prima Pagina di radio3 sui temi dell'universita', nel quale dichiarava tra l'altro che le aule di Fisica "sono vuote", Egidio (di concerto con me) ha inviato la mail sotto riportata, ottenendo la seguente risposta:
-----Messaggio originale----- Da: Riotta Gianni Inviato: mercoledì 20 ottobre 2010 12.56 Oggetto: R: la fisica a prima pagina
Caro amico Quando arriverà il prossimo Nobel della fisica per un lavoro di equipe svolto in Italia da una università italiana le scriverò per dire: avevo torto. Fino ad allora ho ragione. Grazie gr
Un caro saluto, giancarlo ruooc
-----Messaggio originale----- Da: Egidio Longo [mailto:egidio.longo@roma1.infn.it] Inviato: martedì 19 ottobre 2010 14.20 A: Redazione Primapagina Cc: Giancarlo Ruocco Oggetto: la fisica a prima pagina
Al Dr. G. Riotta, e per conoscenza alla Redazione di Prima Pagina
Egregio Dr. Riotta,
durante la trasmissione "Prima Pagina" di questa mattina su Radio3, nel commentare i problemi che affliggono l'Università italiana, lei ha sostenuto che i corsi di laurea in Fisica, disciplina nella quale in passato il nostro paese si è distinto con altissimi contributi, sono oggi in crisi come dimostrato da aule tristemente deserte. Benché queste affermazioni siano state fatte a sostegno di un ragionamento generale sulla crisi dell'Università italiana che mi sento di condividere, ritengo che esse non rispondano alla realtà dei fatti. Come dimostra il grafico sotto riportato, pubblicato dal Consorzio Alma Laurea di Bologna e basato su dati MIUR, dopo un minimo toccato nel 2000, gli immatricolati ai corsi di laurea in Fisica, Chimica e Matematica sono in lenta ma costante ripresa. Nella nostra Università, lo scorso anno (2009/2010) ci sono stati 250 immatricolati nella classe Fisica, contro i 179 del 2000/2001. Non si può evitare di notare che il 2001 sia l'anno di entrata in vigore della riforma del 3+2, additata da molti come la causa principale di tutti i mali dell'Università. Questo dimostra ancora una volta come i media preferiscano spesso i luoghi comuni ad una analisi dettagliata di un sistema complesso ma decisivo per il futuro del paese come quello dell'Università pubblica.
Per citare altri esempi, se i media si focalizzano continuamente sulle classifiche generali come la QS World University Ranking, nella quale le università italiane faticano a entrare nelle prime 200, non si citano mai altre graduatorie, come ad esempio quella suddivisa per facoltà della stessa QS, nella quale la Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali della Sapienza si colloca al 30-mo posto, o le classifiche che analizzano l'eccellenza scientifica, come il tedesco CHE Excellence Ranking per la Fisica, nel quale ben quattro dipartimenti di fisica italiani (la Sapienza, Firenze, Pisa e Padova) sono compresi tra i primi 24 in Europa.
Tutto bene dunque? Non proprio. Ad esempio, nei giorni scorsi le aule del Dipartimento di fisica erano effettivamente vuote, poiché a causa della legittima protesta dei Ricercatori, che contribuiscono con competenza, dedizione ed entusiasmo (come del resto le altre due fasce degli Associati e degli Ordinari) allo svolgimento della didattica, senza che questo loro contributo sia riconosciuto né dalle leggi vigenti né da quelle attualmente in discussione, i corsi di Fisica sono partiti con tre settimane di ritardo, con conseguenze sicuramente gravi sullo svolgimento dei corsi di questo anno accademico.
Se poi guardiamo al futuro, questo è veramente buio: a causa dei pensionamenti e del blocco del turn over imposto dalle recenti manovre finaziarie del governo, già nel prossimo anno accademico non saremo in grado di coprire gli insegnamenti fondamentali di ben 3 indirizzi su 7 della nostra laurea magistrale.
Nei prossimi anni saremo costretti inoltre a ridurre il numero di canali paralleli nei primi anni della laurea triennale, col risultato di avere aule effettivamente sovraffollate, a scapito di una didattica capillare basata su un rapporto diretto tra docenti ed allievi, che è parte del successo riscontrato dai nostri corsi in questi ultimi anni.
Sarò lieto se vorrà riprendere l'argomento nell'ambito di "Prima Pagina". Se poi volesse dedicare spazio sul giornale che lei dirige e che ha sempre mostrato grande interesse al tema dell'Università, alla realtà del nostro Dipartimento e della ricerca e didattica in Fisica, le assicuro fin d'ora l'attenzione e la disponibilità mia personale e di molti colleghi del nostro Dipartimento, a partire dal Direttore prof. Ruocco, che legge in CC.
Cordialmente,
Egidio Longo
Ordinario di Fisica Nucleare e Subnucleare, già Presidente del Consiglio di Area Didattica di Fisica Dipartimento di Fisica - Sapienza Università di Roma P.le A. Moro 2, 00185 Roma (Italy) Tel. +39 06 49914084
--
Lamberto Rondoni, Dipartimento di Matematica and INFN, Politecnico di Torino Corso Duca degli Abruzzi 24, 10129 Torino - Italy +39 + 011 + 5647533 (office), +39 + 011 + 5647599 (fax) http://calvino.polito.it/~rondoni
Prof. Claudio Procesi, Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia
tel. 0039-06-49913212, fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/
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Cari amici,
vi segnalo questo blog del "fatto"
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/10/26/luniversita-e-la-ricerca-italiane...
tra le altre cose, c'è un interessante dato sul ranking della "bocconi" che non mi pare di avere mai letto su alcun giornale...
Cari saluti,
Egidio Longo ____________________________________
Dipartimento di Fisica - Sapienza Università di Roma P.le A. Moro 2, 00185 Roma (Italy) Tel. +39 06 49914084
On 27/ott/2010, at 07.20, claudio procesi wrote:
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From: Lamberto Rondoni lamberto.rondoni@polito.it Date: October 26, 2010 11:39:40 PM GMT+02:00 To: claudio procesi procesi@mat.uniroma1.it Subject: [Fwd: La fisica a prima pagina (fwd)]
Caro Prof. Procesi,
forse la corrispondenza riportata qui sotto merita di essere conosciuta più ampiamente. Non sono sicuro, però, se la sua divulgazione non possa violare qualche norma sulla privacy; pertanto glie la giro a titolo personale, così come l'ho ricevuta, in caso la ritenga di interesse per Universitas in trasformazione.
Cordiali saluti
Lamberto Rondoni
---------- Forwarded message ---------- Date: Mon, 25 Oct 2010 10:47:05 +0200 From: laura larotonda laura.larotonda@uniroma1.it To: destinatari-ignoti: ; Subject: La fisica a prima pagina
caro Collega,
penso sia doveroso portarti a conoscenza di uno scambio di mail avvenuto tra Egidio Longo e il direttore del Sole 24 ore (Gianni Riotta). A seguito di un intervento di Riotta nel programma Prima Pagina di radio3 sui temi dell'universita', nel quale dichiarava tra l'altro che le aule di Fisica "sono vuote", Egidio (di concerto con me) ha inviato la mail sotto riportata, ottenendo la seguente risposta:
-----Messaggio originale----- Da: Riotta Gianni Inviato: mercoledì 20 ottobre 2010 12.56 Oggetto: R: la fisica a prima pagina
Caro amico Quando arriverà il prossimo Nobel della fisica per un lavoro di equipe svolto in Italia da una università italiana le scriverò per dire: avevo torto. Fino ad allora ho ragione. Grazie gr
Un caro saluto, giancarlo ruooc
-----Messaggio originale----- Da: Egidio Longo [mailto:egidio.longo@roma1.infn.it] Inviato: martedì 19 ottobre 2010 14.20 A: Redazione Primapagina Cc: Giancarlo Ruocco Oggetto: la fisica a prima pagina
Al Dr. G. Riotta, e per conoscenza alla Redazione di Prima Pagina
Egregio Dr. Riotta,
durante la trasmissione "Prima Pagina" di questa mattina su Radio3, nel commentare i problemi che affliggono l'Università italiana, lei ha sostenuto che i corsi di laurea in Fisica, disciplina nella quale in passato il nostro paese si è distinto con altissimi contributi, sono oggi in crisi come dimostrato da aule tristemente deserte. Benché queste affermazioni siano state fatte a sostegno di un ragionamento generale sulla crisi dell'Università italiana che mi sento di condividere, ritengo che esse non rispondano alla realtà dei fatti. Come dimostra il grafico sotto riportato, pubblicato dal Consorzio Alma Laurea di Bologna e basato su dati MIUR, dopo un minimo toccato nel 2000, gli immatricolati ai corsi di laurea in Fisica, Chimica e Matematica sono in lenta ma costante ripresa. Nella nostra Università, lo scorso anno (2009/2010) ci sono stati 250 immatricolati nella classe Fisica, contro i 179 del 2000/2001. Non si può evitare di notare che il 2001 sia l'anno di entrata in vigore della riforma del 3+2, additata da molti come la causa principale di tutti i mali dell'Università. Questo dimostra ancora una volta come i media preferiscano spesso i luoghi comuni ad una analisi dettagliata di un sistema complesso ma decisivo per il futuro del paese come quello dell'Università pubblica.
Per citare altri esempi, se i media si focalizzano continuamente sulle classifiche generali come la QS World University Ranking, nella quale le università italiane faticano a entrare nelle prime 200, non si citano mai altre graduatorie, come ad esempio quella suddivisa per facoltà della stessa QS, nella quale la Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali della Sapienza si colloca al 30-mo posto, o le classifiche che analizzano l'eccellenza scientifica, come il tedesco CHE Excellence Ranking per la Fisica, nel quale ben quattro dipartimenti di fisica italiani (la Sapienza, Firenze, Pisa e Padova) sono compresi tra i primi 24 in Europa.
Tutto bene dunque? Non proprio. Ad esempio, nei giorni scorsi le aule del Dipartimento di fisica erano effettivamente vuote, poiché a causa della legittima protesta dei Ricercatori, che contribuiscono con competenza, dedizione ed entusiasmo (come del resto le altre due fasce degli Associati e degli Ordinari) allo svolgimento della didattica, senza che questo loro contributo sia riconosciuto né dalle leggi vigenti né da quelle attualmente in discussione, i corsi di Fisica sono partiti con tre settimane di ritardo, con conseguenze sicuramente gravi sullo svolgimento dei corsi di questo anno accademico.
Se poi guardiamo al futuro, questo è veramente buio: a causa dei pensionamenti e del blocco del turn over imposto dalle recenti manovre finaziarie del governo, già nel prossimo anno accademico non saremo in grado di coprire gli insegnamenti fondamentali di ben 3 indirizzi su 7 della nostra laurea magistrale.
Nei prossimi anni saremo costretti inoltre a ridurre il numero di canali paralleli nei primi anni della laurea triennale, col risultato di avere aule effettivamente sovraffollate, a scapito di una didattica capillare basata su un rapporto diretto tra docenti ed allievi, che è parte del successo riscontrato dai nostri corsi in questi ultimi anni.
Sarò lieto se vorrà riprendere l'argomento nell'ambito di "Prima Pagina". Se poi volesse dedicare spazio sul giornale che lei dirige e che ha sempre mostrato grande interesse al tema dell'Università, alla realtà del nostro Dipartimento e della ricerca e didattica in Fisica, le assicuro fin d'ora l'attenzione e la disponibilità mia personale e di molti colleghi del nostro Dipartimento, a partire dal Direttore prof. Ruocco, che legge in CC.
Cordialmente,
Egidio Longo
Ordinario di Fisica Nucleare e Subnucleare, già Presidente del Consiglio di Area Didattica di Fisica Dipartimento di Fisica - Sapienza Università di Roma P.le A. Moro 2, 00185 Roma (Italy) Tel. +39 06 49914084
--
Lamberto Rondoni, Dipartimento di Matematica and INFN, Politecnico di Torino Corso Duca degli Abruzzi 24, 10129 Torino - Italy +39 + 011 + 5647533 (office), +39 + 011 + 5647599 (fax) http://calvino.polito.it/~rondoni
Prof. Claudio Procesi, Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia
tel. 0039-06-49913212, fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/
Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
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Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
RItengo Gianni RIotta un pessimo direttore specie per un giornale economico come il Sole 24, tuttavia sono d'accordo con la sua replica
Quando arriverà il prossimo Nobel della fisica per un lavoro di equipe svolto in Italia da una università italiana le scriverò per dire: avevo torto. Fino ad allora ho ragione. Grazie gr
che corrisponde alla mia percezione e conoscenza dei fatti, non solo per Fisica ma per tutte le discipline scientifiche eccetto (come mi e' stato fatto notare) Matematica.
Il sistema dei concorsi accademici italiani e la struttura senza meritocrazia delle remunerazioni del sistema italiano, dai tempi poco successivi a Fermi ad oggi, hanno avuto l'effetto - per quanto risulta a me, ripeto - di espellere dall'accademia italiana tutti i potenziali premi Nobel (es. Rubbia, scartato per insufficiente esperienza didattica e amenita' del genere). Gli elementi migliori formatisi in Italia sono in generale poi stati valorizzati da sistemi accademici piu' avanzati ed efficienti di quello italiano, dove hanno condotto ricerche per cui hanno avuto in seguito il premio Nobel. E' pleonastico ma non va dimenticato aggiungere che nessun potenziale premio Nobel istruito nel resto del mondo ha trovato spazio ed e' stato valorizzato dal sistema accademico italiano prendendo grazie a questo poi il premio Nobel.
Il massimo che e' riuscito a combinare il sistema accademico italiano e' temo addebitare ai contribuenti italiani il costo elevato di alcuni premi Nobel in eta' di pensione in altri sistemi accademici, e non piu' produttivi almeno al livello di ricerche da Nobel, che hanno goduto delle condizioni particolarmente vantaggiose che l'universita' italiana garantiva e ancora garantisce in parte agli elevati livelli di anzianita' delle scala stipendiale, anche in termini di ridotte responsabilita' didattiche.
E' poi vero che molti dipartimenti di scienze italiani sono dignitosi con delle punte di ottima qualita', come mostra lo studio CHE, ma non e' possibile con questo assolvere l'Universita' italiana, anche Scienze, per i suoi difetti particolarmente nella valorizzazione e selezione dei migliori.
Inoltre posso aggiungere che almeno a Fisica ho visto recentemente gli USA assegnare ben due imporranti premi di Fisica delle particelle ad italiani, valorizzati dal sistema accademico italiano, e per ricerche condotte con equipe italiane (ovviamente poi anche collaboranti col resto del mondo). Questi fatti dovrebbero essere sottolineati a GR per fargli capire che se sicuramente l'Accademia italiana ha seri problemi a valorizzare gli elementi migliori (sia italiani sia del resto del mondo, non tutto e' da buttare e ci sono esempi non solo buoni ma anche eccellenti, per cui e' fuori luogo straparlare di "aule deserte" che non hanno nulla a che fare con i dati di fatto.
Saluti,
Sono pienamente d'accordo con l'analisi di Alberto Lusiani.
Difendere il nostro sistema tout court non ci porta da nessuna parte.
Occorrerebbe dire a Riotta che noi siamo per un'Università moderna,
avanzata nei mezzi e nelle capacità di reclutamento.
Tuttavia senza risorse tutto ciò è solo un parlarsi addosso.
Per questo ci siamo battuti e continueremo ad impegnarci attraverso le iniziative di Universitas Futura.
Walter Lacarbonara
PS Lodevole il lavoro di Carlo Carminati e colleghi.
Il giorno Oct 27, 2010, alle ore 10:53 AM, Alberto Lusiani ha scritto:
RItengo Gianni RIotta un pessimo direttore specie per un giornale economico come il Sole 24, tuttavia sono d'accordo con la sua replica
Quando arriverà il prossimo Nobel della fisica per un lavoro di equipe svolto in Italia da una università italiana le scriverò per dire: avevo torto. Fino ad allora ho ragione. Grazie gr
che corrisponde alla mia percezione e conoscenza dei fatti, non solo per Fisica ma per tutte le discipline scientifiche eccetto (come mi e' stato fatto notare) Matematica.
Il sistema dei concorsi accademici italiani e la struttura senza meritocrazia delle remunerazioni del sistema italiano, dai tempi poco successivi a Fermi ad oggi, hanno avuto l'effetto - per quanto risulta a me, ripeto - di espellere dall'accademia italiana tutti i potenziali premi Nobel (es. Rubbia, scartato per insufficiente esperienza didattica e amenita' del genere). Gli elementi migliori formatisi in Italia sono in generale poi stati valorizzati da sistemi accademici piu' avanzati ed efficienti di quello italiano, dove hanno condotto ricerche per cui hanno avuto in seguito il premio Nobel. E' pleonastico ma non va dimenticato aggiungere che nessun potenziale premio Nobel istruito nel resto del mondo ha trovato spazio ed e' stato valorizzato dal sistema accademico italiano prendendo grazie a questo poi il premio Nobel.
Il massimo che e' riuscito a combinare il sistema accademico italiano e' temo addebitare ai contribuenti italiani il costo elevato di alcuni premi Nobel in eta' di pensione in altri sistemi accademici, e non piu' produttivi almeno al livello di ricerche da Nobel, che hanno goduto delle condizioni particolarmente vantaggiose che l'universita' italiana garantiva e ancora garantisce in parte agli elevati livelli di anzianita' delle scala stipendiale, anche in termini di ridotte responsabilita' didattiche.
E' poi vero che molti dipartimenti di scienze italiani sono dignitosi con delle punte di ottima qualita', come mostra lo studio CHE, ma non e' possibile con questo assolvere l'Universita' italiana, anche Scienze, per i suoi difetti particolarmente nella valorizzazione e selezione dei migliori.
Inoltre posso aggiungere che almeno a Fisica ho visto recentemente gli USA assegnare ben due imporranti premi di Fisica delle particelle ad italiani, valorizzati dal sistema accademico italiano, e per ricerche condotte con equipe italiane (ovviamente poi anche collaboranti col resto del mondo). Questi fatti dovrebbero essere sottolineati a GR per fargli capire che se sicuramente l'Accademia italiana ha seri problemi a valorizzare gli elementi migliori (sia italiani sia del resto del mondo, non tutto e' da buttare e ci sono esempi non solo buoni ma anche eccellenti, per cui e' fuori luogo straparlare di "aule deserte" che non hanno nulla a che fare con i dati di fatto.
Saluti,
Alberto Lusiani ricercatore di Fisica SNS _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
__________________________________________________ DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE E GEOTECNICA SAPIENZA Università di Roma via Eudossiana 18 - 00184 Rome Italy office: +39 (06) 44585-293 - fax: +39 (06) 4884852 e-mail: walter.lacarbonara@uniroma1.it webpage: w3.disg.uniroma1.it/lacarbonara
La difesa a oltranza, è vero, non porta da nessuna parte. Ma spiegare come stanno le cose a Riotta mi pare che non serva a nulla. Costui prima ha parlato a vanvera, senza avere l'informazione, a Prima pagina (l'ho sentito). Poi ha avuto la corretta informazione da Egidio Longo. E che ne ha fatto? Ha risposto in modo ortogonale. Mi pare penoso che nel mondo dell'informazione vi siano giornalisti così disinformati, e pervicacemente tali. Forse alle tante indagini sull'università dovrebbe seguirne una sull'argomento "Ignoranza e disinformazione nei media". Un bel PRIN per gli specialisti del settore. Ma le amare risultanze troverebbero poi spazio sui media? Cordialmente gvp
Giovanni V. Pallottino Dept. of Physics, University La Sapienza, Rome, Italy Phone: +39-06-4457156 Fax: +39-06-4957697 e-mail: giovanni.vittorio.pallottino@roma1.infn.it website: http://www.roma1.infn.it/rog/pallottino/
----- Original Message ----- From: "Walter Lacarbonara" walter.lacarbonara@uniroma1.it To: "Forum "Università e Ricerca"" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Sent: Wednesday, October 27, 2010 11:42 AM Subject: Re: [Universitas_in_trasformazione] Fwd: [Fwd: La fisica a primapagina (fwd)]
Sono pienamente d'accordo con l'analisi di Alberto Lusiani.
Difendere il nostro sistema tout court non ci porta da nessuna parte.
Occorrerebbe dire a Riotta che noi siamo per un'Università moderna,
avanzata nei mezzi e nelle capacità di reclutamento.
Tuttavia senza risorse tutto ciò è solo un parlarsi addosso.
Per questo ci siamo battuti e continueremo ad impegnarci attraverso le iniziative di Universitas Futura.
Walter Lacarbonara
PS Lodevole il lavoro di Carlo Carminati e colleghi.
Il giorno Oct 27, 2010, alle ore 10:53 AM, Alberto Lusiani ha scritto:
RItengo Gianni RIotta un pessimo direttore specie per un giornale economico come il Sole 24, tuttavia sono d'accordo con la sua replica
Quando arriverà il prossimo Nobel della fisica per un lavoro di equipe svolto in Italia da una università italiana le scriverò per dire: avevo torto. Fino ad allora ho ragione. Grazie gr
che corrisponde alla mia percezione e conoscenza dei fatti, non solo per Fisica ma per tutte le discipline scientifiche eccetto (come mi e' stato fatto notare) Matematica.
Il sistema dei concorsi accademici italiani e la struttura senza meritocrazia delle remunerazioni del sistema italiano, dai tempi poco successivi a Fermi ad oggi, hanno avuto l'effetto - per quanto risulta a me, ripeto - di espellere dall'accademia italiana tutti i potenziali premi Nobel (es. Rubbia, scartato per insufficiente esperienza didattica e amenita' del genere). Gli elementi migliori formatisi in Italia sono in generale poi stati valorizzati da sistemi accademici piu' avanzati ed efficienti di quello italiano, dove hanno condotto ricerche per cui hanno avuto in seguito il premio Nobel. E' pleonastico ma non va dimenticato aggiungere che nessun potenziale premio Nobel istruito nel resto del mondo ha trovato spazio ed e' stato valorizzato dal sistema accademico italiano prendendo grazie a questo poi il premio Nobel.
Il massimo che e' riuscito a combinare il sistema accademico italiano e' temo addebitare ai contribuenti italiani il costo elevato di alcuni premi Nobel in eta' di pensione in altri sistemi accademici, e non piu' produttivi almeno al livello di ricerche da Nobel, che hanno goduto delle condizioni particolarmente vantaggiose che l'universita' italiana garantiva e ancora garantisce in parte agli elevati livelli di anzianita' delle scala stipendiale, anche in termini di ridotte responsabilita' didattiche.
E' poi vero che molti dipartimenti di scienze italiani sono dignitosi con delle punte di ottima qualita', come mostra lo studio CHE, ma non e' possibile con questo assolvere l'Universita' italiana, anche Scienze, per i suoi difetti particolarmente nella valorizzazione e selezione dei migliori.
Inoltre posso aggiungere che almeno a Fisica ho visto recentemente gli USA assegnare ben due imporranti premi di Fisica delle particelle ad italiani, valorizzati dal sistema accademico italiano, e per ricerche condotte con equipe italiane (ovviamente poi anche collaboranti col resto del mondo). Questi fatti dovrebbero essere sottolineati a GR per fargli capire che se sicuramente l'Accademia italiana ha seri problemi a valorizzare gli elementi migliori (sia italiani sia del resto del mondo, non tutto e' da buttare e ci sono esempi non solo buoni ma anche eccellenti, per cui e' fuori luogo straparlare di "aule deserte" che non hanno nulla a che fare con i dati di fatto.
Saluti,
Alberto Lusiani ricercatore di Fisica SNS _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE E GEOTECNICA SAPIENZA Università di Roma via Eudossiana 18 - 00184 Rome Italy office: +39 (06) 44585-293 - fax: +39 (06) 4884852 e-mail: walter.lacarbonara@uniroma1.it webpage: w3.disg.uniroma1.it/lacarbonara
Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Si rispondere non serve a nulla.
Ma magari prenderlo in giro mandando tutti un e-mail meravigliati che la confindustria non abbia scelto un premio pulitzer per dirigere il suo giornale, sarebbe carino.
Saluti
Peppe Saccomandi
La difesa a oltranza, è vero, non porta da nessuna parte. Ma spiegare come stanno le cose a Riotta mi pare che non serva a nulla. Costui prima ha parlato a vanvera, senza avere l'informazione, a Prima pagina (l'ho sentito). Poi ha avuto la corretta informazione da Egidio Longo. E che ne ha fatto? Ha risposto in modo ortogonale. Mi pare penoso che nel mondo dell'informazione vi siano giornalisti così disinformati, e pervicacemente tali. Forse alle tante indagini sull'università dovrebbe seguirne una sull'argomento "Ignoranza e disinformazione nei media". Un bel PRIN per gli specialisti del settore. Ma le amare risultanze troverebbero poi spazio sui media? Cordialmente gvp
Giovanni V. Pallottino Dept. of Physics, University La Sapienza, Rome, Italy Phone: +39-06-4457156 Fax: +39-06-4957697 e-mail: giovanni.vittorio.pallottino@roma1.infn.it website: http://www.roma1.infn.it/rog/pallottino/
----- Original Message ----- From: "Walter Lacarbonara" walter.lacarbonara@uniroma1.it To: "Forum "Università e Ricerca"" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Sent: Wednesday, October 27, 2010 11:42 AM Subject: Re: [Universitas_in_trasformazione] Fwd: [Fwd: La fisica a primapagina (fwd)]
Sono pienamente d'accordo con l'analisi di Alberto Lusiani.
Difendere il nostro sistema tout court non ci porta da nessuna parte.
Occorrerebbe dire a Riotta che noi siamo per un'Università moderna,
avanzata nei mezzi e nelle capacità di reclutamento.
Tuttavia senza risorse tutto ciò è solo un parlarsi addosso.
Per questo ci siamo battuti e continueremo ad impegnarci attraverso le iniziative di Universitas Futura.
Walter Lacarbonara
PS Lodevole il lavoro di Carlo Carminati e colleghi.
Il giorno Oct 27, 2010, alle ore 10:53 AM, Alberto Lusiani ha scritto:
RItengo Gianni RIotta un pessimo direttore specie per un giornale economico come il Sole 24, tuttavia sono d'accordo con la sua replica
Quando arriverà il prossimo Nobel della fisica per un lavoro di equipe svolto in Italia da una università italiana le scriverò per dire: avevo torto. Fino ad allora ho ragione. Grazie gr
che corrisponde alla mia percezione e conoscenza dei fatti, non solo per Fisica ma per tutte le discipline scientifiche eccetto (come mi e' stato fatto notare) Matematica.
Il sistema dei concorsi accademici italiani e la struttura senza meritocrazia delle remunerazioni del sistema italiano, dai tempi poco successivi a Fermi ad oggi, hanno avuto l'effetto - per quanto risulta a me, ripeto - di espellere dall'accademia italiana tutti i potenziali premi Nobel (es. Rubbia, scartato per insufficiente esperienza didattica e amenita' del genere). Gli elementi migliori formatisi in Italia sono in generale poi stati valorizzati da sistemi accademici piu' avanzati ed efficienti di quello italiano, dove hanno condotto ricerche per cui hanno avuto in seguito il premio Nobel. E' pleonastico ma non va dimenticato aggiungere che nessun potenziale premio Nobel istruito nel resto del mondo ha trovato spazio ed e' stato valorizzato dal sistema accademico italiano prendendo grazie a questo poi il premio Nobel.
Il massimo che e' riuscito a combinare il sistema accademico italiano e' temo addebitare ai contribuenti italiani il costo elevato di alcuni premi Nobel in eta' di pensione in altri sistemi accademici, e non piu' produttivi almeno al livello di ricerche da Nobel, che hanno goduto delle condizioni particolarmente vantaggiose che l'universita' italiana garantiva e ancora garantisce in parte agli elevati livelli di anzianita' delle scala stipendiale, anche in termini di ridotte responsabilita' didattiche.
E' poi vero che molti dipartimenti di scienze italiani sono dignitosi con delle punte di ottima qualita', come mostra lo studio CHE, ma non e' possibile con questo assolvere l'Universita' italiana, anche Scienze, per i suoi difetti particolarmente nella valorizzazione e selezione dei migliori.
Inoltre posso aggiungere che almeno a Fisica ho visto recentemente gli USA assegnare ben due imporranti premi di Fisica delle particelle ad italiani, valorizzati dal sistema accademico italiano, e per ricerche condotte con equipe italiane (ovviamente poi anche collaboranti col resto del mondo). Questi fatti dovrebbero essere sottolineati a GR per fargli capire che se sicuramente l'Accademia italiana ha seri problemi a valorizzare gli elementi migliori (sia italiani sia del resto del mondo, non tutto e' da buttare e ci sono esempi non solo buoni ma anche eccellenti, per cui e' fuori luogo straparlare di "aule deserte" che non hanno nulla a che fare con i dati di fatto.
Saluti,
Alberto Lusiani ricercatore di Fisica SNS _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE E GEOTECNICA SAPIENZA Università di Roma via Eudossiana 18 - 00184 Rome Italy office: +39 (06) 44585-293 - fax: +39 (06) 4884852 e-mail: walter.lacarbonara@uniroma1.it webpage: w3.disg.uniroma1.it/lacarbonara
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Cerco di evitare di intervenire in questa lista come su altre, perché finisce che si moltiplicano messaggi e alla fine si dilusice il tutto.
Ma siccome Lusiani ha fatto una serie secondo me eccessiva di affermazioni "per quanto ne risulta a lui" che non sono corrette mi preme inviare una risposta fatta dall'amico e collega Roberto Livi in una serie di scambi avvenuti tra fisici e innescata dalla lettera di Angelo Vulpiani che poi è finita anche su questa lista. Non amo polemiche di fisici vs matematici vs chimici vs ecc. perché ritengo che tutti (dico tutti) i settori che si occupano eminentemente di ricerca curiosity driven nel nostro Paese sono di livello buono o ottimo sia a livello di risultati di ricerca sia a livello di formazione sia a livello di reclutamento. I distinguo possono e devono essere introdotti in settori dove la componente libero professionale diventa importante.
Caro Angelo, questa classe dirigente parla e straparla sulla base di luoghi comuni, che danno all' ascoltatore ignaro l' impressione di trovarsi in presenza di un grande comunicatore, ben addentro al problema. Non solo Gianni Riotta, ma molti degli uomini che fanno opinione, si comportano cosi', perche' il messaggio deve giungere chiaro e sufficientemente semplice se vuol consolidare l' immagine del personaggio che si sono costruito: il tuttologo che la sa lunga appunto su tutto. Poco importa se poi e' una mistificazione. Vorrei chiedere al Sig. Riotta, che ostenta una cosi' ferrea chiarezza d'idee in merito allo stato della fisica italiana, cosa ha da dire sul fatto che in Italia si nomina Umberto Veronesi come esperto sul Nucleare, oppure sui successi dei fisici italiani al CERN, o sugli insuccessi dell' IIT, documentati anche su Nature. Ah gia! Mi risponderebbe che a noi il Nobel non ce lo danno. Del resto la sua risposta qualifica l' ignoranza del personaggio su una lista quasi infinita di temi, di cui passo ad elencare i principali: - la dimensione internazionale della ricerca in fisica; - i mezzi messi a disposizione della medesima in Italia, confrontati con quelli di altri paesi; - la fuga dei giovani ricercatori, che sta dissanguando la fisica italiana; - Theodor Hensch che venne insignito del Nobel quando lavorava al Lens di Firenze con un' equipe italiana; - la gestione di enti di ricerca come CNR ed ENEA; .................
A questo signore la complessita' della situazione certamente sfugge e non saranno certo i suoi trascorsi sul Manifesto a fargli sentire la necessita' di prenderla in considerazione. Essendo passato al fronte Confindustriale avra' deciso di battersi per privatizzare anche la fisica, perche' e' chiaro che se ci mettessero le mani i grandi imprenditori italiani (come, ad esempio, il Sig. Marchionne) il Nobel non ci sfugge: magari non sara' proprio quello per la fisica, ma se istituiscono quello per le stronzate non ce n'e' per nessuno.
Un caro saluto, Roberto
On 27 Oct 2010, at 10:53, Alberto Lusiani wrote:
RItengo Gianni RIotta un pessimo direttore specie per un giornale economico come il Sole 24, tuttavia sono d'accordo con la sua replica
Quando arriverà il prossimo Nobel della fisica per un lavoro di equipe svolto in Italia da una università italiana le scriverò per dire: avevo torto. Fino ad allora ho ragione. Grazie gr
che corrisponde alla mia percezione e conoscenza dei fatti, non solo per Fisica ma per tutte le discipline scientifiche eccetto (come mi e' stato fatto notare) Matematica.
Il sistema dei concorsi accademici italiani e la struttura senza meritocrazia delle remunerazioni del sistema italiano, dai tempi poco successivi a Fermi ad oggi, hanno avuto l'effetto - per quanto risulta a me, ripeto - di espellere dall'accademia italiana tutti i potenziali premi Nobel (es. Rubbia, scartato per insufficiente esperienza didattica e amenita' del genere). Gli elementi migliori formatisi in Italia sono in generale poi stati valorizzati da sistemi accademici piu' avanzati ed efficienti di quello italiano, dove hanno condotto ricerche per cui hanno avuto in seguito il premio Nobel. E' pleonastico ma non va dimenticato aggiungere che nessun potenziale premio Nobel istruito nel resto del mondo ha trovato spazio ed e' stato valorizzato dal sistema accademico italiano prendendo grazie a questo poi il premio Nobel.
Il massimo che e' riuscito a combinare il sistema accademico italiano e' temo addebitare ai contribuenti italiani il costo elevato di alcuni premi Nobel in eta' di pensione in altri sistemi accademici, e non piu' produttivi almeno al livello di ricerche da Nobel, che hanno goduto delle condizioni particolarmente vantaggiose che l'universita' italiana garantiva e ancora garantisce in parte agli elevati livelli di anzianita' delle scala stipendiale, anche in termini di ridotte responsabilita' didattiche.
E' poi vero che molti dipartimenti di scienze italiani sono dignitosi con delle punte di ottima qualita', come mostra lo studio CHE, ma non e' possibile con questo assolvere l'Universita' italiana, anche Scienze, per i suoi difetti particolarmente nella valorizzazione e selezione dei migliori.
Inoltre posso aggiungere che almeno a Fisica ho visto recentemente gli USA assegnare ben due imporranti premi di Fisica delle particelle ad italiani, valorizzati dal sistema accademico italiano, e per ricerche condotte con equipe italiane (ovviamente poi anche collaboranti col resto del mondo). Questi fatti dovrebbero essere sottolineati a GR per fargli capire che se sicuramente l'Accademia italiana ha seri problemi a valorizzare gli elementi migliori (sia italiani sia del resto del mondo, non tutto e' da buttare e ci sono esempi non solo buoni ma anche eccellenti, per cui e' fuori luogo straparlare di "aule deserte" che non hanno nulla a che fare con i dati di fatto.
Saluti,
Alberto Lusiani ricercatore di Fisica SNS _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
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Giulio Peruzzi
Storia della Fisica e Storia della Scienza e della Tecnica
Dipartimento di Fisica - Università di Padova
Via Jappelli 1 - 35121 Padova
tel. 0498275150
e-mail: peruzzi@pd.infn.it
personal web site http://www.scienze.unipd.it/storiascienza/
Caro Giulio,
2010/10/27 Giulio Peruzzi peruzzi@pd.infn.it:
Cerco di evitare di intervenire in questa lista come su altre, perché finisce che si moltiplicano messaggi e alla fine si dilusice il tutto.
Ma siccome Lusiani ha fatto una serie secondo me eccessiva di affermazioni "per quanto ne risulta a lui" che non sono corrette mi preme inviare una risposta fatta dall'amico e collega Roberto Livi in una serie di scambi avvenuti tra
quanto ho scritto e' corretto solo entro le mie limitate conoscenze e sono sempre disponibile a imparare e aggiornare!
[...]
Del resto la sua risposta qualifica l' ignoranza del personaggio su una lista quasi infinita di temi, di cui passo ad elencare i principali:
- la dimensione internazionale della ricerca in fisica;
vero
- i mezzi messi a disposizione della medesima in Italia, confrontati
con quelli di altri paesi;
ritengo che nello specifico settore della Fisica, e particolarmente nella Fisica delle Particelle, la ricerca italiana non sia sottofinanziata rispetto agli altri Paesi. Eventualmente possiamo discutere di dati quantitativi.
- la fuga dei giovani ricercatori, che sta dissanguando la fisica italiana;
questo e' vero, comunque i numeri degli uscenti sono paragonabili ad altri Paesi (esistono studi quantitativi), la vera differenza e' che il sistema accademico italiano prende quasi zero dal resto del mondo (circa 1/2 rispetto alla Spagna, in rapporto agli accademici residenti, credo). Questo conferma l'incapacita' dell'Accademia italiana di valorizzare il merito, sia italiano (che poi vince all'estero) sia dal resto del mondo in Italia.
- Theodor Hensch che venne insignito del Nobel quando lavorava al Lens di
Firenze con un' equipe italiana;
Questo Nobel purtroppo conferma quanto ho scritto nel messaggio precedente.
Dalla autobiografia di Haensch per il Nobel (http://nobelprize.org/nobel_prizes/physics/laureates/2005/hansch-autobio.htm...) risulta che e' stato valorizzato e ha lavorato in USA (Stanford) e Germania (Univ. Monaco). Ha preso il Nobel per ricerche condotte in Germania alla fine degli anni '90. Gli ultimi lavori documentati nell'autobiografia risalgono al 2003. Haensch non cita mai ne' l'Italia ne' Firenze come datori di lavoro o luoghi di lavoro. Nel 2005 si trovava ~64enne a Firenze, piu' o meno ospite, secondo quanto risulta dall'autobiografia, in cui rigrazia in particolare "Professor Salvatore Califano and Massimo Inguscio at the University of Florence, Italy, who gave me the opportunity to participate in the creation of the European Laboratory for Nonlinear Spectroscopy (LENS) and to teach a course on laser spectroscopy to Ph.D. students at the University of Florence in the enchanting hills of Arcetri".
Certamente non risulta che Haensch abbia preso il Nobel per lavori condotti in Italia, pagati dall'Italia, con ricercatori italiani. Risulta semmai che si trovasse ospite a Firenze, vicino all'eta' tipica del pensionamento in Germania, nell'anno in cui ha preso il Nobel per ricerche condotte precedentemente in Germania.
Poi sono d'accordo con molte, anche se non tutte, le critiche a Riotta, ma credo indebolisca la nostra situazione se non prendiamo atto serenamente dei fatti che mostrano sia meriti ma anche che demeriti dell'universita' italiana. Citare Hansch secondo me risulta contro-producente per chi volesse approfondire seriamente le nostre ragioni.
Saluti,
A me sembra che Riotta non sappia di che parla. E non ho niente da aggiungere. Carlo Bernardini
Caro Giulio,
2010/10/27 Giulio Peruzzi peruzzi@pd.infn.it:
Cerco di evitare di intervenire in questa lista come su altre, perché finisce che si moltiplicano messaggi e alla fine si dilusice il tutto.
Ma siccome Lusiani ha fatto una serie secondo me eccessiva di affermazioni "per quanto ne risulta a lui" che non sono corrette mi preme inviare una risposta fatta dall'amico e collega Roberto Livi in una serie di scambi avvenuti tra
quanto ho scritto e' corretto solo entro le mie limitate conoscenze e sono sempre disponibile a imparare e aggiornare!
[...]
Del resto la sua risposta qualifica l' ignoranza del personaggio su una lista quasi infinita di temi, di cui passo ad elencare i principali:
- la dimensione internazionale della ricerca in fisica;
vero
- i mezzi messi a disposizione della medesima in Italia, confrontati
con quelli di altri paesi;
ritengo che nello specifico settore della Fisica, e particolarmente nella Fisica delle Particelle, la ricerca italiana non sia sottofinanziata rispetto agli altri Paesi. Eventualmente possiamo discutere di dati quantitativi.
- la fuga dei giovani ricercatori, che sta dissanguando la fisica
italiana;
questo e' vero, comunque i numeri degli uscenti sono paragonabili ad altri Paesi (esistono studi quantitativi), la vera differenza e' che il sistema accademico italiano prende quasi zero dal resto del mondo (circa 1/2 rispetto alla Spagna, in rapporto agli accademici residenti, credo). Questo conferma l'incapacita' dell'Accademia italiana di valorizzare il merito, sia italiano (che poi vince all'estero) sia dal resto del mondo in Italia.
- Theodor Hensch che venne insignito del Nobel quando lavorava al Lens
di Firenze con un' equipe italiana;
Questo Nobel purtroppo conferma quanto ho scritto nel messaggio precedente.
Dalla autobiografia di Haensch per il Nobel (http://nobelprize.org/nobel_prizes/physics/laureates/2005/hansch-autobio.htm...) risulta che e' stato valorizzato e ha lavorato in USA (Stanford) e Germania (Univ. Monaco). Ha preso il Nobel per ricerche condotte in Germania alla fine degli anni '90. Gli ultimi lavori documentati nell'autobiografia risalgono al 2003. Haensch non cita mai ne' l'Italia ne' Firenze come datori di lavoro o luoghi di lavoro. Nel 2005 si trovava ~64enne a Firenze, piu' o meno ospite, secondo quanto risulta dall'autobiografia, in cui rigrazia in particolare "Professor Salvatore Califano and Massimo Inguscio at the University of Florence, Italy, who gave me the opportunity to participate in the creation of the European Laboratory for Nonlinear Spectroscopy (LENS) and to teach a course on laser spectroscopy to Ph.D. students at the University of Florence in the enchanting hills of Arcetri".
Certamente non risulta che Haensch abbia preso il Nobel per lavori condotti in Italia, pagati dall'Italia, con ricercatori italiani. Risulta semmai che si trovasse ospite a Firenze, vicino all'eta' tipica del pensionamento in Germania, nell'anno in cui ha preso il Nobel per ricerche condotte precedentemente in Germania.
Poi sono d'accordo con molte, anche se non tutte, le critiche a Riotta, ma credo indebolisca la nostra situazione se non prendiamo atto serenamente dei fatti che mostrano sia meriti ma anche che demeriti dell'universita' italiana. Citare Hansch secondo me risulta contro-producente per chi volesse approfondire seriamente le nostre ragioni.
Saluti,
Alberto Lusiani ric. di Fisica SNS _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Faccio osservare che relativamente ai nobel italiani, l'unico nobel "italiano" recente in campo scientifico è Carlo Rubbia (lascio da parte Natta che è italiano da tutti i punti di vista ma è molto precedente), che ha studiato in Normale è poi andato all'estero nelle fasi iniziali della sua carriera, prima di essere assunto al CERN, che a tutti gli effetti è un laboratorio italiano nel senso che l'italia è il terzo contributore dalla sua fondazione piu' di 50 anni fa. Per cui è la dimostrazione provata che quello che dice Riotta è falso, nonché del fatto che il sistema italiano puo' produrre risultati di rilievo se la filiera è quella giusta.
Naturalmente non mi sfugge il fatto, grave, che quando Rubbia ha cercato di rientrare nel nostro paese è stato prima bocciato ad un concorso di professore universitario e poi, avuta una cattedra per chiara fama a Pavia dopo che era in pensione dal CERN, non appena sono passati pochi anni ed ha raggiunto i limiti di età secondo la burocrazia italiana gli è stato dato il benservito senza tanti complimenti e se ne è andato.
Ma dal punto di vista della posizione (mistificatrice) di Riotta, il caso di Rubbia è il controesempio corretto. Purtroppo l'unico e con uno strascico che non fa molto onore al nostro sistema universitario.
Roberto Battiston
On 27/10/10 16:50, "Alberto Lusiani" alberto.lusiani@pi.infn.it wrote:
Caro Giulio,
2010/10/27 Giulio Peruzzi peruzzi@pd.infn.it:
Cerco di evitare di intervenire in questa lista come su altre, perché finisce che si moltiplicano messaggi e alla fine si dilusice il tutto.
Ma siccome Lusiani ha fatto una serie secondo me eccessiva di affermazioni "per quanto ne risulta a lui" che non sono corrette mi preme inviare una risposta fatta dall'amico e collega Roberto Livi in una serie di scambi avvenuti tra
quanto ho scritto e' corretto solo entro le mie limitate conoscenze e sono sempre disponibile a imparare e aggiornare!
[...]
Del resto la sua risposta qualifica l' ignoranza del personaggio su una lista quasi infinita di temi, di cui passo ad elencare i principali:
- la dimensione internazionale della ricerca in fisica;
vero
- i mezzi messi a disposizione della medesima in Italia, confrontati
con quelli di altri paesi;
ritengo che nello specifico settore della Fisica, e particolarmente nella Fisica delle Particelle, la ricerca italiana non sia sottofinanziata rispetto agli altri Paesi. Eventualmente possiamo discutere di dati quantitativi.
- la fuga dei giovani ricercatori, che sta dissanguando la fisica italiana;
questo e' vero, comunque i numeri degli uscenti sono paragonabili ad altri Paesi (esistono studi quantitativi), la vera differenza e' che il sistema accademico italiano prende quasi zero dal resto del mondo (circa 1/2 rispetto alla Spagna, in rapporto agli accademici residenti, credo). Questo conferma l'incapacita' dell'Accademia italiana di valorizzare il merito, sia italiano (che poi vince all'estero) sia dal resto del mondo in Italia.
- Theodor Hensch che venne insignito del Nobel quando lavorava al Lens di
Firenze con un' equipe italiana;
Questo Nobel purtroppo conferma quanto ho scritto nel messaggio precedente.
Dalla autobiografia di Haensch per il Nobel
(http://nobelprize.org/nobel_prizes/physics/laureates/2005/hansch-autobio.htm... )
risulta che e' stato valorizzato e ha lavorato in USA (Stanford) e Germania (Univ. Monaco). Ha preso il Nobel per ricerche condotte in Germania alla fine degli anni '90. Gli ultimi lavori documentati nell'autobiografia risalgono al 2003. Haensch non cita mai ne' l'Italia ne' Firenze come datori di lavoro o luoghi di lavoro. Nel 2005 si trovava ~64enne a Firenze, piu' o meno ospite, secondo quanto risulta dall'autobiografia, in cui rigrazia in particolare "Professor Salvatore Califano and Massimo Inguscio at the University of Florence, Italy, who gave me the opportunity to participate in the creation of the European Laboratory for Nonlinear Spectroscopy (LENS) and to teach a course on laser spectroscopy to Ph.D. students at the University of Florence in the enchanting hills of Arcetri".
Certamente non risulta che Haensch abbia preso il Nobel per lavori condotti in Italia, pagati dall'Italia, con ricercatori italiani. Risulta semmai che si trovasse ospite a Firenze, vicino all'eta' tipica del pensionamento in Germania, nell'anno in cui ha preso il Nobel per ricerche condotte precedentemente in Germania.
Poi sono d'accordo con molte, anche se non tutte, le critiche a Riotta, ma credo indebolisca la nostra situazione se non prendiamo atto serenamente dei fatti che mostrano sia meriti ma anche che demeriti dell'universita' italiana. Citare Hansch secondo me risulta contro-producente per chi volesse approfondire seriamente le nostre ragioni.
Saluti,
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