Sulla stampa, contemporaneamente al pacchetto università, è giunta notizia di una classifica degli atenei (divisi in virtuosi e non virtuosi).
Non ho ben capito quali siano stati i criteri per stilare la classifica (p.es.: hanno avuto peso considerazioni "di bilancio"? quanto? Con quali parametri è stata valutata la didattica?). Ho letto anche che la ricerca è stata valutata su dati CIVR di qualche anno fa (il 2003, mi pare). N on c'erano dati più recenti?
Insomma: non riesco a capire se questa storia della classifica sia una cosa seria (= che avrà un seguito) o se si tratti del solito ballon d'essai.
Saluti, c.c.
----Messaggio originale---- Da: walter.lacarbonara@uniroma1.it Data: 24/07/2009 19.03 A: "Forum Università e Ricerca"universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Ogg: [Universitas_in_trasformazione] Approvata ANVUR e nuove regole concorsuali
Cari colleghi,
è stata finalmente approvata l'ANVUR dopo tre rinvii nei precedenti consigli dei ministri. Sono stati anche sbloccati i concorsi con le nuove regole sulle formazioni delle commissioni. Come vedete dagli allegati articoli del Corriere, appare per la prima volta il concetto per cui ci siamo battuti molto, il peer review.
dal Corriere della Sera del 24.7.2009 Concorsi e ricercatori, i nuovi criteri Il pacchetto Università presentato al Cdm comprende anche nuovi criteri per i concorsi da ricercatore: «più oggettivi basati su parametri internazionali». In particolare nel decreto presentato dal ministro Gelmini viene richiesto che ogni titolo scientifico sia valutato «separatamente e specificamente, per evitare giudizi sommari e approssimativi». Viene inoltre richiesto, per i settori scientifici, il ricorso a valutazioni di indici oggettivi e a sistemi di valutazione internazionali (peer review). Si dovrebbero, in questo modo, ridurre i margini di arbitrio delle commissioni.
Sbloccati i concorsi e sorteggio Con la direttiva firmata oggi avviano le procedure per la formazione delle commissioni di concorso in base alle nuove regole per il reclutamento dei professori universitari e dei ricercatori. I concorsi banditi nelle due tornate nel 2008 erano stati sospesi dalle nuove norme contenute nel DM 180 che impongono le nuove e più trasparenti modalità di formazione delle commissioni. Si tratta di 1800 concorsi. Reclutamento dei professori universitari Le commissioni che giudicheranno gli aspiranti professori universitari di prima e seconda fascia saranno composte, a differenza di quanto accade ora, da 4 professori sorteggiati da un elenco di commissari eletti a loro volta da una lista di ordinari del settore scientifico disciplinare oggetto del bando e da 1 solo professore ordinario nominato dalla facoltà che ha richiesto il bando. Si evita così il rischio di predeterminare l’esito dei concorsi e si incoraggia un più ampio numero di candidati a partecipare. Reclutamento dei ricercatori Le commissioni che giudicheranno i candidati al concorso saranno composte da 1 professore associato nominato dalla facoltà che richiede il bando e da 2 professori ordinari sorteggiati da una lista di commissari eletti tra i professori appartenenti al settore disciplinare oggetto del bando. La valutazione dei candidati avverrà secondo parametri riconosciuti anche in ambito internazionale.
Atenei, ecco chi stila la graduatoria
L'agenzia che valuta le università: i compiti e i criteri
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il regolamento sulla struttura e il funzionamento dell’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (Anvur). La nuova Agenzia valuterà la qualità degli Atenei e degli Enti di ricerca. Le rilevazioni prodotte saranno determinanti per distribuire una parte del Fondo di finanziamento ordinario alle Università ed agli Enti di ricerca che raggiungeranno i risultati migliori. I La nuova Agenzia sostituisce e unifica i due comitati di valutazione attualmente esistenti: il Cnvsu (che valuta le università) e il Civr (che valuta la ricerca).
COSA VALUTA
- L’efficienza e l’efficacia dell’attività didattica sulla base di
standard qualitativi di livello internazionale, anche con riferimento ai livelli d’apprendimento degli studenti e del loro inserimento nel mondo del lavoro;
- Le strutture delle università e degli enti di ricerca, i corsi di
studio universitari, i dottorati di ricerca, i master universitari e le scuole di specializzazione;
- La qualità e i risultati dei progetti ricerca;
- L’acquisizione di finanziamenti esterni, l’attivazione di rapporti
di collaborazione e lo scambio di ricercatori con soggetti pubblici e privati;
- la qualità e i risultati della ricerca. Si userà dunque il sistema
peer review, cioè la valutazione anonima di illustri accademici internazionali.
ALTRI COMPITI -Elabora e propone al Ministro i requisiti quantitativi e qualitativi per l’istituzione di nuove università o di sedi distaccate, per l’attivazione di tutti i corsi di studio universitari, dei dottorati di ricerca, dei master universitari e delle scuole di specializzazione;
- Valuta i risultati degli accordi di programma ed il loro contributo
al miglioramento della qualità complessiva del sistema universitario e della ricerca;
- Valuta l’efficienza e l’efficacia dei programmi pubblici di
finanziamento e di incentivazione delle attività didattiche, di ricerca e di innovazione. Ogni anno l’Anvur redigerà un rapporto sullo stato del sistema universitario e della ricerca che sarà presentato al Ministro e trasmesso al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) e al Parlamento.
DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE E GEOTECNICA SAPIENZA Università di Roma via Eudossiana 18 - 00184 Rome Italy office: +39 (06) 44585-293 - fax: +39 (06) 4884852 e-mail: walter.lacarbonara@uniroma1.it webpage: www.disg.uniroma1.it/lacarbonara
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Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.unir
oma1.it/unira/index.php
Credo siano stati usati dati di diversa provenienza ma ufficiali e quindi non più manipolabili. Il problema è che molte basi dati sono disomogenee, gli indicatori parziali e valutati in termini di miglioramento nel tempo confrontando se non erro i dati del 2007 con quelli del triennio precedente.
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-----Original Message----- From: carlo.carminati@fastwebnet.it
Date: Mon, 27 Jul 2009 20:27:58 To: universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Subject: [Universitas_in_trasformazione] R: Approvata ANVUR e nuove regole concorsuali
Sulla stampa, contemporaneamente al pacchetto università, è giunta notizia di una classifica degli atenei (divisi in virtuosi e non virtuosi).
Non ho ben capito quali siano stati i criteri per stilare la classifica (p.es.: hanno avuto peso considerazioni "di bilancio"? quanto? Con quali parametri è stata valutata la didattica?). Ho letto anche che la ricerca è stata valutata su dati CIVR di qualche anno fa (il 2003, mi pare). N on c'erano dati più recenti?
Insomma: non riesco a capire se questa storia della classifica sia una cosa seria (= che avrà un seguito) o se si tratti del solito ballon d'essai.
Saluti, c.c.
----Messaggio originale---- Da: walter.lacarbonara@uniroma1.it Data: 24/07/2009 19.03 A: "Forum Università e Ricerca"universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Ogg: [Universitas_in_trasformazione] Approvata ANVUR e nuove regole concorsuali
Cari colleghi,
è stata finalmente approvata l'ANVUR dopo tre rinvii nei precedenti consigli dei ministri. Sono stati anche sbloccati i concorsi con le nuove regole sulle formazioni delle commissioni. Come vedete dagli allegati articoli del Corriere, appare per la prima volta il concetto per cui ci siamo battuti molto, il peer review.
dal Corriere della Sera del 24.7.2009 Concorsi e ricercatori, i nuovi criteri Il pacchetto Università presentato al Cdm comprende anche nuovi criteri per i concorsi da ricercatore: «più oggettivi basati su parametri internazionali». In particolare nel decreto presentato dal ministro Gelmini viene richiesto che ogni titolo scientifico sia valutato «separatamente e specificamente, per evitare giudizi sommari e approssimativi». Viene inoltre richiesto, per i settori scientifici, il ricorso a valutazioni di indici oggettivi e a sistemi di valutazione internazionali (peer review). Si dovrebbero, in questo modo, ridurre i margini di arbitrio delle commissioni.
Sbloccati i concorsi e sorteggio Con la direttiva firmata oggi avviano le procedure per la formazione delle commissioni di concorso in base alle nuove regole per il reclutamento dei professori universitari e dei ricercatori. I concorsi banditi nelle due tornate nel 2008 erano stati sospesi dalle nuove norme contenute nel DM 180 che impongono le nuove e più trasparenti modalità di formazione delle commissioni. Si tratta di 1800 concorsi. Reclutamento dei professori universitari Le commissioni che giudicheranno gli aspiranti professori universitari di prima e seconda fascia saranno composte, a differenza di quanto accade ora, da 4 professori sorteggiati da un elenco di commissari eletti a loro volta da una lista di ordinari del settore scientifico disciplinare oggetto del bando e da 1 solo professore ordinario nominato dalla facoltà che ha richiesto il bando. Si evita così il rischio di predeterminare l’esito dei concorsi e si incoraggia un più ampio numero di candidati a partecipare. Reclutamento dei ricercatori Le commissioni che giudicheranno i candidati al concorso saranno composte da 1 professore associato nominato dalla facoltà che richiede il bando e da 2 professori ordinari sorteggiati da una lista di commissari eletti tra i professori appartenenti al settore disciplinare oggetto del bando. La valutazione dei candidati avverrà secondo parametri riconosciuti anche in ambito internazionale.
Atenei, ecco chi stila la graduatoria
L'agenzia che valuta le università: i compiti e i criteri
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il regolamento sulla struttura e il funzionamento dell’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (Anvur). La nuova Agenzia valuterà la qualità degli Atenei e degli Enti di ricerca. Le rilevazioni prodotte saranno determinanti per distribuire una parte del Fondo di finanziamento ordinario alle Università ed agli Enti di ricerca che raggiungeranno i risultati migliori. I La nuova Agenzia sostituisce e unifica i due comitati di valutazione attualmente esistenti: il Cnvsu (che valuta le università) e il Civr (che valuta la ricerca).
COSA VALUTA
- L’efficienza e l’efficacia dell’attività didattica sulla base di
standard qualitativi di livello internazionale, anche con riferimento ai livelli d’apprendimento degli studenti e del loro inserimento nel mondo del lavoro;
- Le strutture delle università e degli enti di ricerca, i corsi di
studio universitari, i dottorati di ricerca, i master universitari e le scuole di specializzazione;
- La qualità e i risultati dei progetti ricerca;
- L’acquisizione di finanziamenti esterni, l’attivazione di rapporti
di collaborazione e lo scambio di ricercatori con soggetti pubblici e privati;
- la qualità e i risultati della ricerca. Si userà dunque il sistema
peer review, cioè la valutazione anonima di illustri accademici internazionali.
ALTRI COMPITI -Elabora e propone al Ministro i requisiti quantitativi e qualitativi per l’istituzione di nuove università o di sedi distaccate, per l’attivazione di tutti i corsi di studio universitari, dei dottorati di ricerca, dei master universitari e delle scuole di specializzazione;
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Potrei sbagliarmi, ma temo che in questa ³valutazione² abbiano avuto un forte peso gli indici economici. Ad una prima occhiata mi sembra che in particolare vengano premiati gli Atenei medio-piccoli con meno personale, quelli che per la spesa dedicata agli stipendi si sono tenuti al di sotto del 90% del fondo di finanziamento ordinario (FFO). In questo modo si arriva all¹assurdo di penalizzare Facoltà o Dipartimenti di valore, solo perché appartenenti ad Atenei in media più spendaccioni di altri.
Per quanto riguarda la didattica, anche qui ho qualche perplessità. Un criterio preso in considerazione è stato il numero di studenti iscritti al secondo anno che hanno superato almeno i due terzi degli esami. In questo modo però vengono promosse le università-esamifici dove è più facile superare gli esami, mentre le più selettive risultano didatticamente scarse. Si è deciso inoltre di premiate gli Atenei i cui studenti hanno trovato un lavoro entro i tre anni dal conseguimento della laurea. L¹assunzione, competamente sbagliata, è che trovare lavoro in Italia è funzione esclusiva del valore del laureato, completamente indipendente dalle condizioni socio-economiche di una data regione o da altre ³variabili² più caserecce.
E¹ ancora poco chiaro quali siano stati i criteri di valutazione della ricerca e delle pubblicazioni scientifiche, anche se si legge che sono stati presi in considerazioni i giudizi del Civr.
Insomma, mi sbaglierò, ma al momento queste classifiche sembrano frutto di un lavoro estemporaneo, approssimativo e poco meditato che ha prodotto stime inesatte. A mio parere, più che interi Atenei, spesso molto eterogenei al loro interno, sarebbe più corretto valutere le singole Facoltà o i singoli Dipartimenti.
Saluti,
Patrizio Dimitri
Credo siano stati usati dati di diversa provenienza ma ufficiali e quindi non più manipolabili. Il problema è che molte basi dati sono disomogenee, gli indicatori parziali e valutati in termini di miglioramento nel tempo confrontando se non erro i dati del 2007 con quelli del triennio precedente.
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-----Original Message----- From: carlo.carminati@fastwebnet.it
Date: Mon, 27 Jul 2009 20:27:58 To: universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Subject: [Universitas_in_trasformazione] R: Approvata ANVUR e nuove regole concorsuali
Sulla stampa, contemporaneamente al pacchetto università, è giunta notizia di una classifica degli atenei (divisi in virtuosi e non virtuosi). Non ho ben capito quali siano stati i criteri per stilare la classifica (p.es.: hanno avuto peso considerazioni "di bilancio"? quanto? Con quali parametri è stata valutata la didattica?). Ho letto anche che la ricerca è stata valutata su dati CIVR di qualche anno fa (il 2003, mi pare). N on c'erano dati più recenti? Insomma: non riesco a capire se questa storia della classifica sia una cosa seria (= che avrà un seguito) o se si tratti del solito ballon d'essai. Saluti, c.c. >----Messaggio originale---- >Da: walter.lacarbonara@uniroma1.it >Data: 24/07/2009 19.03 >A: "Forum Università e Ricerca"universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it >Ogg: [Universitas_in_trasformazione] Approvata ANVUR e nuove regole concorsuali > >Cari colleghi, > >è stata finalmente approvata l'ANVUR dopo tre rinvii nei precedenti >consigli dei ministri. >Sono stati anche sbloccati i concorsi con le nuove regole sulle >formazioni delle commissioni. >Come vedete dagli allegati articoli del Corriere, appare per la prima >volta il concetto per cui ci siamo battuti molto, il peer review. > > > >dal Corriere della Sera del 24.7.2009 >Concorsi e ricercatori, i nuovi criteri >Il pacchetto Università presentato al Cdm comprende anche nuovi >criteri per i concorsi da ricercatore: «più oggettivi basati su
parametri internazionali». In particolare nel decreto presentato dal ministro Gelmini viene richiesto che ogni titolo scientifico sia >valutato
«separatamente e specificamente, per evitare giudizi sommari >e approssimativi». Viene inoltre richiesto, per i settori scientifici, >il ricorso a valutazioni di indici oggettivi e a sistemi di >valutazione internazionali (peer review). Si dovrebbero, in questo >modo, ridurre i margini di arbitrio delle commissioni. > >Sbloccati i concorsi e sorteggio >Con la direttiva firmata oggi avviano le procedure per la formazione >delle commissioni di concorso in base alle nuove regole per il
reclutamento dei professori universitari e dei ricercatori. I concorsi banditi nelle due tornate nel 2008 erano stati sospesi dalle nuove >norme
contenute nel DM 180 che impongono le nuove e più trasparenti >modalità di formazione delle commissioni. Si tratta di 1800 concorsi. >Reclutamento dei professori universitari >Le commissioni che giudicheranno gli aspiranti professori universitari >di prima e seconda fascia saranno composte, a differenza di quanto >accade ora, da 4 professori sorteggiati da un elenco di commissari >eletti a loro volta da una lista di ordinari del settore scientifico >disciplinare oggetto del bando e da 1 solo professore ordinario
nominato dalla facoltà che ha richiesto il bando. Si evita così il rischio di predeterminare l¹esito dei concorsi e si incoraggia un più ampio numero di candidati a partecipare. >Reclutamento dei ricercatori >Le
commissioni che giudicheranno i candidati al concorso saranno >composte da 1 professore associato nominato dalla facoltà che richiede >il bando e da 2 professori ordinari sorteggiati da una lista di >commissari eletti tra i professori appartenenti al settore >disciplinare oggetto del bando. La valutazione dei candidati avverrà >secondo parametri riconosciuti anche in ambito internazionale. > >Atenei, ecco chi stila la graduatoria > > >L'agenzia che valuta le università: i compiti e i criteri > >Il Consiglio dei Ministri ha approvato il regolamento sulla struttura >e il funzionamento dell¹Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema >Universitario e della Ricerca (Anvur). La nuova Agenzia valuterà la >qualità degli Atenei e degli Enti di ricerca. Le rilevazioni prodotte >saranno determinanti per distribuire una parte del Fondo di >finanziamento ordinario alle Università ed agli Enti di ricerca che >raggiungeranno i risultati migliori. I La nuova Agenzia sostituisce e
unifica i due comitati di valutazione attualmente esistenti: il Cnvsu (che valuta le università) e il Civr (che valuta la ricerca). > >COSA
VALUTA >- L¹efficienza e l¹efficacia dell¹attività didattica sulla base di
standard qualitativi di livello internazionale, anche con riferimento >ai
livelli d¹apprendimento degli studenti e del loro inserimento nel >mondo del lavoro; >- Le strutture delle università e degli enti di ricerca, i corsi di
studio universitari, i dottorati di ricerca, i master universitari e >le
scuole di specializzazione; >- La qualità e i risultati dei progetti ricerca; >- L¹acquisizione di finanziamenti esterni, l¹attivazione di rapporti
di collaborazione e lo scambio di ricercatori con soggetti pubblici e privati; >- la qualità e i risultati della ricerca. Si userà dunque il
sistema >peer review, cioè la valutazione anonima di illustri accademici
internazionali. > >ALTRI COMPITI >-Elabora e propone al Ministro i requisiti
quantitativi e qualitativi >per l¹istituzione di nuove università o di sedi distaccate, per >l¹attivazione di tutti i corsi di studio universitari, dei dottorati >di ricerca, dei master universitari e delle scuole di specializzazione; >- Valuta i risultati degli accordi di programma ed il loro contributo >al miglioramento della qualità complessiva del sistema universitario e >della ricerca; >- Valuta l¹efficienza e l¹efficacia dei programmi pubblici di >finanziamento e di incentivazione delle attività didattiche, di >ricerca e di innovazione. Ogni anno l¹Anvur redigerà un rapporto sullo >stato del sistema universitario e della ricerca che sarà presentato al >Ministro e trasmesso al Presidente del Consiglio dei Ministri, al >Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) e al
Parlamento. > > > >__________________________________________________ >DIPAR
TIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE E GEOTECNICA >SAPIENZA Università di Roma >via Eudossiana 18 - 00184 Rome Italy >office: +39 (06) 44585-293 - fax: +39 (06) 4884852 >e-mail: walter.lacarbonara@uniroma1.it >webpage: www.disg.uniroma1.it/lacarbonara > >__________________________________________ _____ >Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list > >Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: >https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas
Futura: http://w3.disg.unir oma1.it/unira/index.php > ____________________________ ___________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php ___________________________________ ____________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Stavolta si tratta di una cosa piuttosto seria: i 525 ml di finanziamento (7% del totale FFO) previsti per l'Università nel 2009 verranno assegnati sulla base di questa valutazione, in modo tale che chi è sotto lo zero perde soldi e chi sta sopra prende soldi.
I numeri della classifica sono percentuali dell' FFO dei vari atenei a seguito di questa classifica.
In pratica, per esempio Trento prenderà circa 6 M€ k€ in piu' (il 10,7% del suo FFO), La Sapienza perde 12 M€ (il -2,11 % del suo FFO) e cosi' via. Ora i rettori sanno con quali soldi chiudere (o non chiudere) il bilancio 2009. Ecco perché c'è molta preoccupazione in giro, stavolta non si scherza.
A conti fatti si tratta della prima redistribuzione significativa di FFO sulla base di criteri di valutazione, molti dei quali, forse è il caso di sottolinearlo, non sono per niente peregrini (intercettazione finanziamenti europei, tasso di inserimento lavorativo dei propri laureati, valutazione CIVR etc.).
Credo che chi inizia a sparare su questi criteri dovrebbe rifletterci un attimo: nessun criterio è perfetto, certo, ma l'assenza di criteri di valutazione è l'imperfezione assoluta.
Roberto Battiston
On [DATE], "[NAME]" <[ADDRESS]> wrote:
Insomma: non riesco a capire se questa storia della classifica sia una cosa seria (= che avrà un seguito) o se si tratti del solito ballon d'essai.
Concordo con R.Battiston e altri, la distribuzione del 7% in base a criteri di merito e' un passo senza dubbio positivo rispetto ai criteri seguiti in passato. Se non erro in passato la quota del FFO distribuita sulla base di un qualche criterio di merito era meno della meta' del 7% di oggi. Inoltre mi sembra anche che rispetto al passato i criteri di valutazione siano migliorati sensibilmente, pur essendo ancora certamente scadenti rispetto agli standard nord-europei. Ma complessivamente ritengo sia giusto apprezzare tutti i cambiamenti in positivo, ovviamente senza evitare di criticare le pecche e proporre miglioramenti.
Il MIUR ha dato informazioni finora troppo concise (a mia conoscenza) e avrebbe fatto meglio a lanciare le agenzie di stampa dopo e non prima la pubblicazione dei dettagli sui criteri di valutazione usati. Credo che tutta l'informazione disponibile sia riassunta in:
http://www.pubblica.istruzione.it/ministro/comunicati/2009_miur/240709.shtml
da cui cito:
====
Il 7% del Fondo di finanziamento ordinario, cioè 525 milioni di euro, è stato infatti distribuito in base alla qualità della Ricerca e della didattica degli Atenei. In particolare i 2/3 di questo fondo sono stati assegnati in base alla qualità della ricerca, 1/3 in base alla qualità della didattica.
[...]
Ecco, di seguito, i parametri con i quali sono state valutate le Università:
in base alla qualità della ricerca si è tenuto conto:
* per il 50% delle valutazioni dell’agenzia Civr sulla qualità della ricerca in base a parametri internazionali;
* per il 20% del numero dei ricercatori e dei docenti che hanno partecipato a progetti di ricerca italiani valutati positivamente;
* per il 30% della capacità delle Università di intercettare finanziamenti europei per la ricerca.
In base alla qualità della didattica si è tenuto conto:
* per il 20% della percentuale dei laureati che trovano lavoro a 3 anni dal conseguimento della laurea;
* per il 20% delle Università che tengono corsi con i propri insegnanti di ruolo e che limitano il ricorso a contratti e docenti esterni. In questo modo si vuole limitare la pratica non virtuosa della proliferarazione di corsi ed insegnamenti non necessari e affidati a personale non di ruolo;
* per il 40% della quantità degli studenti che si iscrivono al secondo avendo fatto almeno i 2/3 degli esami del primo anno. Questo per premiare le Università che curano la didattica e in generale gli atenei che limitano la dispersione;
* per il 20% delle Università che danno la possibilità agli studenti di valutare attraverso un questionario la qualità della didattica e la soddisfazione per i corsi di laurea frequentati.
====
I criteri sulla ricerca appaiono adeguati. La valutazione CIVR e' certamente meno valida e accurata rispetto alle valutazioni esistenti altrove, ma al momento non esiste nulla di meglio come valutazione estesa a tutti gli Atenei, in Italia.
Tuttavia concordo con altri commenti: non ha senso confrontare Dipartimenti e aree accademiche radicalmente diverse.
E' possibile che i Politecnici siano stati premiati solo perche' a prevalenza scientifica e tecnologica. Fisica a La Sapienza di Roma e' un'ottima facolta', ma come Ateneo verra' punita, e dubito molto che il rettore, considerati anche i meccanismi vigenti di acquisizione di potere e consenso, aumentera' i fondi a Fisica diminuendoli ancora piu' del decremento ministeriale ai DIpartimenti responsaibli della cattiva valutazione complessiva del suo Ateneo.
Alcuni dei criteri sulla didattica mi sembrano invece molto criticabili, per vari aspetti. Fortunatamente contano solo 1/3.
1) Il successo agli esami spesso in Italia e' inversamente proporzionale alla qualita' dei risultati didattici come misurati da attendibili indagini internazionali (vedi dati OCSE-PISA rispetto ai voti e alle promozioni dei 15enni). Sono sicuro anche in base a conoscenze aneddotiche che questo vale anche nell'Universita'.
2) L'occupazione dei laureati in Italia e' drammaticamente dipendente dalla regione di residenza, e le differenze non possono essere ritenute che in parte minore responsabilita' delle universita' frequentate.
3) l'indicatore sui docenti di ruolo dice qualcosa di utile sugli Atenei, ma non mi sembra il piu' adeguato per decidere la quota premiale del funzionamento.
Suggerimenti per la valutazione della didattica:
1) so che esiste un progetto UE (AHELO), sarebbe interessante approfondire
2) e' necessario "misurare" il successo nel lavoro (inclusa l'Accademia) dei laureati e "tarare" questo successo sulle condizioni socioeconomiche di partenza degli studenti. Studi estensivi di questo tipo sono possibili (ne ho visto uno campionario su lavoce.info per gli studenti delle scuole supeiori)
3) vanno considerati separatamente e pesati in maniera opportuna i risultati "di eccellenza" (successso degli alunni ai massimi livelli del lavoro e della scienza) e i risultati "di massa" come quello sull'occupazione dei laureati.
Saluti,
Scusatemi, sarò un pessimista nato, ma anche io non condivido affatto tutti questi entusiasmi per questa sedicente distribuzione in base a ³criteri di merito².
E non lo dico perchè La Sapienza è penalizzata. Come dice Procesi, La Sapienza è un gran calderone dove è giusto penalizzare chi fa poco o nulla, ma perchè gettare nella stesso girone infernale anche chi fa bene? Certo, questo potrebbe forse spingere i Rettori a stringere la cinghia e a mettere in piedi meccanismi seri di valutazione interni per differenziare, ma dovrebbe essere qualcosa di molto diverso dalle modalità attuate dal recente nucleo di valutazione della Facoltà di Scienze.
Come ho già scritto e come Luisiani ha dettagliatamente esposto, solo alcuni criteri appaiono di merito (anche se bisogna poi vedere come sono stati applicati), mentre altri sono ridicoli, vedi quelli riferiti alla didattica come 1) numero distudenti che che si iscrivono al secondo con almeno 2/3 degli esami del primo anno (gli esamifici saranno premiati) e 2) % dei laureati che trovano lavoro entro 3 anni dal conseguimento della laurea. Scusate, ma di che lavoro si parla? Un lavoro correlato alla laurea oppure un qualsiasi straccio di occupazione, anche nei call-center? Per quello non c¹è bisogno di laurea. Se i ³criteri² sono questi, scusatemi ma c¹è da ridere o da piangere a seconda dei gusti, è chiaro che così l¹esito di queste valutazioni è falsato.
A me non sembra un passo positivo, ma solo una manovra propagandistica, frettolosa e superficiale in linea con le altre manovre di questo governo.
A mio parere, un criterio serio per valutare la ricerca scientifica sarebbe ad esempio quello di considerare la produzione scientifica (pubblicazioni solo su riviste con peer-review, impact factor, H-idex, brevetti ecc.) in relazione ai finanziamenti ottenuti. Ovvero: non sempre chi è in grado di attrarre molte risorse, spesso anche faraoniche, riesce a concretizzarle in una produzione adeguata (sfortuna, poco senso pratico, ignavia, chissa?) e viceversa, c¹è chi riesce a far fruttare anche le poche risorse che ha. Beh, allora perchè non approfondire, perchè non verificare quanto ³fruttano² i fondi?
Saluti,
Patrizio Dimitri
Concordo con R.Battiston e altri, la distribuzione del 7% in base a criteri di merito e' un passo senza dubbio positivo rispetto ai criteri seguiti in passato. Se non erro in passato la quota del FFO distribuita sulla base di un qualche criterio di merito era meno della meta' del 7% di oggi. Inoltre mi sembra anche che rispetto al passato i criteri di valutazione siano migliorati sensibilmente, pur essendo ancora certamente scadenti rispetto agli standard nord-europei. Ma complessivamente ritengo sia giusto apprezzare tutti i cambiamenti in positivo, ovviamente senza evitare di criticare le pecche e proporre miglioramenti.
Il MIUR ha dato informazioni finora troppo concise (a mia conoscenza) e avrebbe fatto meglio a lanciare le agenzie di stampa dopo e non prima la pubblicazione dei dettagli sui criteri di valutazione usati. Credo che tutta l'informazione disponibile sia riassunta in:
http://www.pubblica.istruzione.it/ministro/comunicati/2009_miur/240709.shtml
da cui cito:
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Il 7% del Fondo di finanziamento ordinario, cioè 525 milioni di euro, è stato infatti distribuito in base alla qualità della Ricerca e della didattica degli Atenei. In particolare i 2/3 di questo fondo sono stati assegnati in base alla qualità della ricerca, 1/3 in base alla qualità della didattica.
[...]
Ecco, di seguito, i parametri con i quali sono state valutate le Università:
in base alla qualità della ricerca si è tenuto conto:
- per il 50% delle valutazioni dell¹agenzia Civr sulla qualità
della ricerca in base a parametri internazionali;
- per il 20% del numero dei ricercatori e dei docenti che hanno
partecipato a progetti di ricerca italiani valutati positivamente;
- per il 30% della capacità delle Università di intercettare
finanziamenti europei per la ricerca.
In base alla qualità della didattica si è tenuto conto:
- per il 20% della percentuale dei laureati che trovano lavoro a 3
anni dal conseguimento della laurea;
- per il 20% delle Università che tengono corsi con i propri
insegnanti di ruolo e che limitano il ricorso a contratti e docenti esterni. In questo modo si vuole limitare la pratica non virtuosa della proliferarazione di corsi ed insegnamenti non necessari e affidati a personale non di ruolo;
- per il 40% della quantità degli studenti che si iscrivono al
secondo avendo fatto almeno i 2/3 degli esami del primo anno. Questo per premiare le Università che curano la didattica e in generale gli atenei che limitano la dispersione;
- per il 20% delle Università che danno la possibilità agli
studenti di valutare attraverso un questionario la qualità della didattica e la soddisfazione per i corsi di laurea frequentati.
====
I criteri sulla ricerca appaiono adeguati. La valutazione CIVR e' certamente meno valida e accurata rispetto alle valutazioni esistenti altrove, ma al momento non esiste nulla di meglio come valutazione estesa a tutti gli Atenei, in Italia.
Tuttavia concordo con altri commenti: non ha senso confrontare Dipartimenti e aree accademiche radicalmente diverse.
E' possibile che i Politecnici siano stati premiati solo perche' a prevalenza scientifica e tecnologica. Fisica a La Sapienza di Roma e' un'ottima facolta', ma come Ateneo verra' punita, e dubito molto che il rettore, considerati anche i meccanismi vigenti di acquisizione di potere e consenso, aumentera' i fondi a Fisica diminuendoli ancora piu' del decremento ministeriale ai DIpartimenti responsaibli della cattiva valutazione complessiva del suo Ateneo.
Alcuni dei criteri sulla didattica mi sembrano invece molto criticabili, per vari aspetti. Fortunatamente contano solo 1/3.
- Il successo agli esami spesso in Italia e' inversamente
proporzionale alla qualita' dei risultati didattici come misurati da attendibili indagini internazionali (vedi dati OCSE-PISA rispetto ai voti e alle promozioni dei 15enni). Sono sicuro anche in base a conoscenze aneddotiche che questo vale anche nell'Universita'.
- L'occupazione dei laureati in Italia e' drammaticamente dipendente
dalla regione di residenza, e le differenze non possono essere ritenute che in parte minore responsabilita' delle universita' frequentate.
- l'indicatore sui docenti di ruolo dice qualcosa di utile sugli
Atenei, ma non mi sembra il piu' adeguato per decidere la quota premiale del funzionamento.
Suggerimenti per la valutazione della didattica:
so che esiste un progetto UE (AHELO), sarebbe interessante approfondire
e' necessario "misurare" il successo nel lavoro (inclusa
l'Accademia) dei laureati e "tarare" questo successo sulle condizioni socioeconomiche di partenza degli studenti. Studi estensivi di questo tipo sono possibili (ne ho visto uno campionario su lavoce.info per gli studenti delle scuole supeiori)
- vanno considerati separatamente e pesati in maniera opportuna i
risultati "di eccellenza" (successso degli alunni ai massimi livelli del lavoro e della scienza) e i risultati "di massa" come quello sull'occupazione dei laureati.
Saluti,
Scusate ma credo che i criteri fossero noti da tempo. Basta leggere la lista di leggi e decreti che premettono al decreto FFO 2009. Fate una ricerca è trovate tutte le date precise. Ad alcuni rettori (molti anche "bocciati") i criteri andavano così bene che volevano accelerare la valutazione per staccarsi dal gruppo. Ricordate? A riprova della cosa il piagnisteo dei bocciati si basa sul fatto che i dati acquisiti non sono aggiornati, no che non si sapessero i criteri.
Mi piacerebbe sapere perché la classifica CENSIS risulta migliore di quella del ministero? Anche il CENSIS si basa su parametri macroscopici che possono essere discussi. La realtà è sempre la stessa la valutazione è uno strumento buono solo se io arrivo primo e i criteri sono da discutere fino a quando non mi fanno arrivare primo.
Inoltre perché la valutazione deve portare più soldi? La valutazione è una cosa i finanziamenti sono un'altra. Semmai la valutazione serve per capire dove mandare nuovi soldi.
Il problema non è valutazione SI o NO, ma Verità o Menzogna. Vogliamo continuare a vivere nella menzogna che siamo tutti uguali?. Va bene, ma allora come contribuente mi raccomando che neanche una lira venga buttata nel postribolo che è attualmente l'università italiana. Perché devo dare soldi ad un istituto nefando come la nostra accademia? Se invece si capisce che non siamo tutti uguali e che accanto a persone tremende che da anni fanno il porco comodo loro, come per esempio i rettori a vita di certe università che guarda caso adesso piangono, esiste del buono anzi del molto buono sono d'accordo a maggiori finanziamenti. Ovviamente un prerequisito è fare uscire fuori il buono.
Ogni proclama di generico rilancio dell'università è solo una grossa bugia se non esiste una valutazione.
Saluti P. Saccomandi
Cerchiamo di non parlare per slogan e approfondire gli argomenti. E¹ chiaro che non siamo tutti uguali e che bisogna discriminare, il problema è solo capire se questa valutazione sia corretta o no, se veramente sono stati ³puniti² quelli che fanno il loro porco comodo. Come diceva Procesi il Dipartimento di Fisica e quello di Genetica e Biologia Molecolare sono i migliori in termini di produttività scientifica, là c¹è gente che lavora perchè deve essere penalizzata solo in quanto appartiene al claderone della Sapienza? Tra parentesi credo che sui bilanci della Sapienza in qualche modo pesi anche il Policlinico, o mi sbaglio?
Patrizio Dimitri
Scusate ma credo che i criteri fossero noti da tempo. Basta leggere la lista di leggi e decreti che premettono al decreto FFO 2009. Fate una ricerca è trovate tutte le date precise. Ad alcuni rettori (molti anche "bocciati") i criteri andavano così bene che volevano accelerare la valutazione per staccarsi dal gruppo. Ricordate? A riprova della cosa il piagnisteo dei bocciati si basa sul fatto che i dati acquisiti non sono aggiornati, no che non si sapessero i criteri.
Mi piacerebbe sapere perché la classifica CENSIS risulta migliore di quella del ministero? Anche il CENSIS si basa su parametri macroscopici che possono essere discussi. La realtà è sempre la stessa la valutazione è uno strumento buono solo se io arrivo primo e i criteri sono da discutere fino a quando non mi fanno arrivare primo.
Inoltre perché la valutazione deve portare più soldi? La valutazione è una cosa i finanziamenti sono un'altra. Semmai la valutazione serve per capire dove mandare nuovi soldi.
Il problema non è valutazione SI o NO, ma Verità o Menzogna. Vogliamo continuare a vivere nella menzogna che siamo tutti uguali?. Va bene, ma allora come contribuente mi raccomando che neanche una lira venga buttata nel postribolo che è attualmente l'università italiana. Perché devo dare soldi ad un istituto nefando come la nostra accademia? Se invece si capisce che non siamo tutti uguali e che accanto a persone tremende che da anni fanno il porco comodo loro, come per esempio i rettori a vita di certe università che guarda caso adesso piangono, esiste del buono anzi del molto buono sono d'accordo a maggiori finanziamenti. Ovviamente un prerequisito è fare uscire fuori il buono.
Ogni proclama di generico rilancio dell'università è solo una grossa bugia se non esiste una valutazione.
Saluti P. Saccomandi _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
In effetti è noto che gli atenei con facoltà di medicina si trovano in svantaggio strutturale per ragioni non a loro imputabili e questo è un dato che dovrebbe essere affrontato esplicitamente enucleando quelle facoltà dalla gestione. Per il resto nulla vieta che dentro gli atenei si definiscano criteri interni di ripartizione coerenti. Questo non è un problema del ministero ma della scellerata gestione interna agli atenei che è solo imputabile alle componenti accademiche, purtroppo. La pratica collusiva e di corridoio in fondo sembra andare bene nella pratica anche se in teoria siamo tutti puristi e meritocratici. Il vero nodo è la pluralità incontrollata di luoghi decisional non controllati (compresi i dipartimenti) e democratici di facciata, unita ad una struttura interna anche tecnica pensata solo per la redistribuzione. Ma di questo a pochi interessa a partire da Giavazzi che nulla conosce del funzionamento quotidiano di un grande ateneo pubblico. luca solari Le mail ti raggiungono ovunque con BlackBerry® from Vodafone!
-----Original Message----- From: Patrizio Dimitri patrizio.dimitri@uniroma1.it
Date: Tue, 28 Jul 2009 11:02:18 To: Università e Ricerca Forumuniversitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Subject: Re: [Universitas_in_trasformazione] R: Approvata ANVUR e nuove regole concorsuali
Cerchiamo di non parlare per slogan e approfondire gli argomenti. E¹ chiaro che non siamo tutti uguali e che bisogna discriminare, il problema è solo capire se questa valutazione sia corretta o no, se veramente sono stati ³puniti² quelli che fanno il loro porco comodo. Come diceva Procesi il Dipartimento di Fisica e quello di Genetica e Biologia Molecolare sono i migliori in termini di produttività scientifica, là c¹è gente che lavora perchè deve essere penalizzata solo in quanto appartiene al claderone della Sapienza? Tra parentesi credo che sui bilanci della Sapienza in qualche modo pesi anche il Policlinico, o mi sbaglio?
Patrizio Dimitri
Scusate ma credo che i criteri fossero noti da tempo. Basta leggere la lista di leggi e decreti che premettono al decreto FFO 2009. Fate una ricerca è trovate tutte le date precise. Ad alcuni rettori (molti anche "bocciati") i criteri andavano così bene che volevano accelerare la valutazione per staccarsi dal gruppo. Ricordate? A riprova della cosa il piagnisteo dei bocciati si basa sul fatto che i dati acquisiti non sono aggiornati, no che non si sapessero i criteri.
Mi piacerebbe sapere perché la classifica CENSIS risulta migliore di quella del ministero? Anche il CENSIS si basa su parametri macroscopici che possono essere discussi. La realtà è sempre la stessa la valutazione è uno strumento buono solo se io arrivo primo e i criteri sono da discutere fino a quando non mi fanno arrivare primo.
Inoltre perché la valutazione deve portare più soldi? La valutazione è una cosa i finanziamenti sono un'altra. Semmai la valutazione serve per capire dove mandare nuovi soldi.
Il problema non è valutazione SI o NO, ma Verità o Menzogna. Vogliamo continuare a vivere nella menzogna che siamo tutti uguali?. Va bene, ma allora come contribuente mi raccomando che neanche una lira venga buttata nel postribolo che è attualmente l'università italiana. Perché devo dare soldi ad un istituto nefando come la nostra accademia? Se invece si capisce che non siamo tutti uguali e che accanto a persone tremende che da anni fanno il porco comodo loro, come per esempio i rettori a vita di certe università che guarda caso adesso piangono, esiste del buono anzi del molto buono sono d'accordo a maggiori finanziamenti. Ovviamente un prerequisito è fare uscire fuori il buono.
Ogni proclama di generico rilancio dell'università è solo una grossa bugia se non esiste una valutazione.
Saluti P. Saccomandi _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
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Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Ho già sentito diverse volte che gli Atenei con Facoltà di Medicina sono svantaggiati sul piano di bilancio. Qualcuno (anche non in lista) potrebbe accennarmi circa le ragioni di questo svantaggio? Saluti Alessio Papini (Dip. Biol. Veg., Fac. di Scienze, Univ. Firenze)
---- Messaggio da luca.solari@unimi.it --------- Data: Tue, 28 Jul 2009 09:18:52 +0000 Da: Luca Solari luca.solari@unimi.it Rispondi-A:luca.solari@unimi.it, "Forum "Università e Ricerca"" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Oggetto: [Universitas_in_trasformazione] R: Re: R: Approvata ANVUR e nuove regoleconcorsuali A: "Forum "Università e Ricerca"" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it
In effetti è noto che gli atenei con facoltà di medicina si trovano in svantaggio strutturale per ragioni non a loro imputabili e questo è un dato che dovrebbe essere affrontato esplicitamente enucleando quelle facoltà dalla gestione.
2009/7/28 alessio.papini@unifi.it:
Ho già sentito diverse volte che gli Atenei con Facoltà di Medicina sono svantaggiati sul piano di bilancio. Qualcuno (anche non in lista) potrebbe accennarmi circa le ragioni di questo svantaggio?
Le universita' come Roma1 che hanno facolta' di Medicina stipendiano un numero elevato di dipendenti che erogano servizi di assistenza sanitaria che non hanno alcuna relazione con la funzioni di didattica e ricerca dell'Universita' e che dovrebbero essere pagati dal Ministero della Salute (recentemente Welfare). Facendo un rapporto tra risultati di didattica e ricerca e costi, queste Universita' saranno penalizzate. Vale la pena di aggiungere anche che la funzione "assistenziale" di questi dipendenti ha garantito in passato che le Universita' potessero assumere a tutto spiano dipendenti nelle facolta' di Medicina anche in presenza dei ricorrenti blocchi delle assunzioni. Di questo hanno alquanto abusato alcuni Atenei con vocazione alle assunzioni di massa e di stampo clientelare nel sistema pubblico (come descritto anche in alcuni articoli di G.A.Stella sul Corriere della Sera)
Cordialmente,
Se Medicina e il Policnico si svincolassero dalla Sapienza, come accade anche all¹estero, d¹incanto il nostro Ateneo diventerebbe molto virtuoso.
Patrizio Dimitri
2009/7/28 alessio.papini@unifi.it:
Ho già sentito diverse volte che gli Atenei con Facoltà di Medicina sono svantaggiati sul piano di bilancio. Qualcuno (anche non in lista) potrebbe accennarmi circa le ragioni di questo svantaggio?
Le universita' come Roma1 che hanno facolta' di Medicina stipendiano un numero elevato di dipendenti che erogano servizi di assistenza sanitaria che non hanno alcuna relazione con la funzioni di didattica e ricerca dell'Universita' e che dovrebbero essere pagati dal Ministero della Salute (recentemente Welfare). Facendo un rapporto tra risultati di didattica e ricerca e costi, queste Universita' saranno penalizzate. Vale la pena di aggiungere anche che la funzione "assistenziale" di questi dipendenti ha garantito in passato che le Universita' potessero assumere a tutto spiano dipendenti nelle facolta' di Medicina anche in presenza dei ricorrenti blocchi delle assunzioni. Di questo hanno alquanto abusato alcuni Atenei con vocazione alle assunzioni di massa e di stampo clientelare nel sistema pubblico (come descritto anche in alcuni articoli di G.A.Stella sul Corriere della Sera)
Cordialmente,
Scusate, può' darsi che sbaglio ma io ricordo che Roma III è nata con il trasporto di un'intera facoltà di Roma I. Si poteva alienare medicina invece che scienze dell'educazione. Se non è stato fatto lo si deve ad una scelta autonoma di Roma I. Quindi non capisco perché Roma I adesso si dovrebbe lamentare. Sono forse lacrime di coccodrillo? Mi posso anche sbagliare.
Saluti
Cerchiamo di non parlare per slogan e approfondire gli argomenti. E¹ chiaro che non siamo tutti uguali e che bisogna discriminare, il problema è solo capire se questa valutazione sia corretta o no, se veramente sono stati ³puniti² quelli che fanno il loro porco comodo. Come diceva Procesi il Dipartimento di Fisica e quello di Genetica e Biologia Molecolare sono i migliori in termini di produttività scientifica, là c¹è gente che lavora perchè deve essere penalizzata solo in quanto appartiene al claderone della Sapienza? Tra parentesi credo che sui bilanci della Sapienza in qualche modo pesi anche il Policlinico, o mi sbaglio?
Patrizio Dimitri
Scusate ma credo che i criteri fossero noti da tempo. Basta leggere la lista di leggi e decreti che premettono al decreto FFO 2009. Fate una ricerca è trovate tutte le date precise. Ad alcuni rettori (molti anche "bocciati") i criteri andavano così bene che volevano accelerare la valutazione per staccarsi dal gruppo. Ricordate? A riprova della cosa il piagnisteo dei bocciati si basa sul fatto che i dati acquisiti non sono aggiornati, no che non si sapessero i criteri.
Mi piacerebbe sapere perché la classifica CENSIS risulta migliore di quella del ministero? Anche il CENSIS si basa su parametri macroscopici che possono essere discussi. La realtà è sempre la stessa la valutazione è uno strumento buono solo se io arrivo primo e i criteri sono da discutere fino a quando non mi fanno arrivare primo.
Inoltre perché la valutazione deve portare più soldi? La valutazione è una cosa i finanziamenti sono un'altra. Semmai la valutazione serve per capire dove mandare nuovi soldi.
Il problema non è valutazione SI o NO, ma Verità o Menzogna. Vogliamo continuare a vivere nella menzogna che siamo tutti uguali?. Va bene, ma allora come contribuente mi raccomando che neanche una lira venga buttata nel postribolo che è attualmente l'università italiana. Perché devo dare soldi ad un istituto nefando come la nostra accademia? Se invece si capisce che non siamo tutti uguali e che accanto a persone tremende che da anni fanno il porco comodo loro, come per esempio i rettori a vita di certe università che guarda caso adesso piangono, esiste del buono anzi del molto buono sono d'accordo a maggiori finanziamenti. Ovviamente un prerequisito è fare uscire fuori il buono.
Ogni proclama di generico rilancio dell'università è solo una grossa bugia se non esiste una valutazione.
Saluti P. Saccomandi _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
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Nessuna lacrima di coccodrillo. Questo è un problema serio che è stato sollevato più volte in tempi non sospetti, è ovvio ritirarlo in ballo in questo caso. Mi sembra che la fai troppo facile, non è certo la base che decide, ma l¹Accademia e quando c¹è Medicina di mezzo.....
Scusate, può' darsi che sbaglio ma io ricordo che Roma III è nata con il trasporto di un'intera facoltà di Roma I. Si poteva alienare medicina invece che scienze dell'educazione. Se non è stato fatto lo si deve ad una scelta autonoma di Roma I. Quindi non capisco perché Roma I adesso si dovrebbe lamentare. Sono forse lacrime di coccodrillo? Mi posso anche sbagliare.
Saluti
Cerchiamo di non parlare per slogan e approfondire gli argomenti. E¹ chiaro che non siamo tutti uguali e che bisogna discriminare, il problema è solo capire se questa valutazione sia corretta o no, se veramente sono stati ³puniti² quelli che fanno il loro porco comodo. Come diceva Procesi il Dipartimento di Fisica e quello di Genetica e Biologia Molecolare sono i migliori in termini di produttività scientifica, là c¹è gente che lavora perchè deve essere penalizzata solo in quanto appartiene al claderone della Sapienza? Tra parentesi credo che sui bilanci della Sapienza in qualche modo pesi anche il Policlinico, o mi sbaglio?
Patrizio Dimitri
Scusate ma credo che i criteri fossero noti da tempo. Basta leggere la lista di leggi e decreti che premettono al decreto FFO 2009. Fate una ricerca è trovate tutte le date precise. Ad alcuni rettori (molti anche "bocciati") i criteri andavano così bene che volevano accelerare la valutazione per staccarsi dal gruppo. Ricordate? A riprova della cosa il piagnisteo dei bocciati si basa sul fatto che i dati acquisiti non sono aggiornati, no che non si sapessero i criteri.
Mi piacerebbe sapere perché la classifica CENSIS risulta migliore di quella del ministero? Anche il CENSIS si basa su parametri macroscopici che possono essere discussi. La realtà è sempre la stessa la valutazione è uno strumento buono solo se io arrivo primo e i criteri sono da discutere fino a quando non mi fanno arrivare primo.
Inoltre perché la valutazione deve portare più soldi? La valutazione è una cosa i finanziamenti sono un'altra. Semmai la valutazione serve per capire dove mandare nuovi soldi.
Il problema non è valutazione SI o NO, ma Verità o Menzogna. Vogliamo continuare a vivere nella menzogna che siamo tutti uguali?. Va bene, ma allora come contribuente mi raccomando che neanche una lira venga buttata nel postribolo che è attualmente l'università italiana. Perché devo dare soldi ad un istituto nefando come la nostra accademia? Se invece si capisce che non siamo tutti uguali e che accanto a persone tremende che da anni fanno il porco comodo loro, come per esempio i rettori a vita di certe università che guarda caso adesso piangono, esiste del buono anzi del molto buono sono d'accordo a maggiori finanziamenti. Ovviamente un prerequisito è fare uscire fuori il buono.
Ogni proclama di generico rilancio dell'università è solo una grossa bugia se non esiste una valutazione.
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Spero nessuno voglia argomentare seriamente, non in questa lista quantomeno, che un travaso netto di 52000 keuro (dati UIL) dalle universita' del centro-sud a quelle del centro-nord, quasi tutte col segno piu' da Bergamo a Verona (cito in ordine alfabetico), sia un fatto da valutare positivamente. Che Universita' dal passato, e perche' no, anche dal presente illustre, siano peggio dell'ultima universita' creata dal politicante locale che magari in una universita' non ci e' mai entrato mi pare molto inverosimile. E non venitemi a parlare di efficienza e di utile netto e di rapporto costi/ricavi. Non stiamo vendendo scarpe. cordiali saluti da una universita' poco virtuosa, patrizia vitale
ps provo ad allegare le tabelle fornite dalla uil, per chi non le avesse gia' viste
Credo che sia una cosa seria basta vedere come hanno reagito i Rettori in rosso.
Di fatto le università in rosso si vedono decurtato il FFO 2009 della percentuale in tabella. Queste decurtazioni vanno ad aumentate il FFO delle altre università, quelle virtuose. della percentuale sempre in tabella.
Ora si dovrebbe passare ad una quota sempre maggiore di FFO distribuito in questo modo. Ma non credo che si farà. Il sistema è conservativo (almeno al momento) quindi mors tua=vita mea o anche se si dovesse aumentare il pozzo (che non credo sia il caso per i prossimi anni) non tutti ne godono nello stesso modo.
Finalmente si muove qualcosa. Si può essere critici quanto si vuole ma finalmente non siamo sempre tutti uguali e le scelte sbagliate vengono pagate.
Per questo motivo risulta fondamentale rendere fluidi i trasferimenti come predico da tempo.
Saluti Peppe
universitas_in_trasformazione@lists.dm.unipi.it