Si parla sempre delle stesse cose? Questo vuol dire che nessuno cerca di risolverle, anche se ogni ministro dell'Università si sente in dovere di cambiare qualcosa, in genere nel renderla più complicata (la burocrazia ormai impazza in ogni dove). Allora le stesse risposte: -per quanto riguarda il valore legale del titolo di studio basterebbe, tanto per iniziare, applicare quello che scrisse Einaudi: ogni volta che si mette nome, cognome, titolo accademico, aggiungerci anche l'Università in cui ci si è laureati (non si abolisce il valore legale ma è come se lo fosse e quindi dovrebbero essere contenti tutti); -ai concorsi spesso vince il candidato del Presiudente della Commissione? Non mi risulta, spesso vince il candidato del membro interno (le due cose non sempre coincidono) ed è chiaro il perchè. Fino a poco tempoi fa il posto di qualsiasi tipo doveva essere conquistato da un docente con le unghie ed i denti rispetto ad altri docenti. Se si voleva entrare nell'agone lo si faceva perchè c'era un giovane promettente (i porta borse e basta sono scomparsi da anni) da portare avanti. Vinta la tenzone ci si doveva battere in commissione per far vincere uno che veniva da fuori, ancorchè bravo, e fuori sarebbe ritornato alla prima occasione (ma il posto col cavolo che lo ridavano a te)? Non ho mai sentito qualcuno giustificare con validi argomenti questo, se non col solito clichè che a vincere sono sempre i peggiori, tranne , ovviamente se stessi. Un cordiale saluto a tutti, Giovanni U. Floris
Gentile Giovanni,
Fino a poco tempoi fa il posto di qualsiasi tipo doveva essere
conquistato da un docente con le unghie ed i denti rispetto ad altri docenti. Se si voleva entrare nell'agone lo si faceva perchè c'era un giovane promettente (i porta borse e basta sono scomparsi da anni)
Cos'è ? Una provocazione ? Stiamo parlando di complementi d'arredo che non vanno più di moda, vero ?
Mettiamola così: posso fare più velocemente/facilmente/profittevolmente carriera essendo un bravo "ricercatore" oppure un "buon figlio di papà" ? Chiamandomi come mi chiamo o facendo Martone di cognome ?
Vinta la tenzone ci si doveva battere in commissione per far vincere uno che veniva da fuori, ancorchè bravo, e fuori sarebbe ritornato alla prima occasione (ma il posto col cavolo che lo ridavano a te)?
Quale posto avrebbero dovuto ridare ? Si fanno dei concorsi, si prende il candidato ritenuto migliore che poi, liberamente, può scegliere di rimanere od andare per poi, magari, tornare di nuovo. Se si pensa che il sistema concorsuale e di progresso accademico non funzioni si dovrebbe cercare di cambiarlo, non certo di assecondarlo altrimenti, così facendo, insieme ai "giovani promettenti" vanno in porte anche tante promozioni deprimenti.
Cordialmente, LuCa
Dept. Math University of Trento V. Sommarive, 14 - 38100 Povo - Italy Work : +39 0461 881686 (Trento) +39 0471 013009 (Bolzano)
scusate i miei dubbi sulla utilità di questa discussione. Per quanto ne so nel futuro il reclutamento avverrà con le nuove norme della legge Gelmini, non abbiamo alcuna esperienza di come funzionerà nella realtà e nonostante i molti dubbi che possiamo avere io sono in questo sempre favorevole a giudicare dai fatti piu` che da una serrata analisi teorica.
Poi ricordiamoci sempre che l'Università Italiana ha anche tante eccellenze e persone che comunque puntano sull'eccellenza anche sbagliando ovviamente nei propri giudizi, dipingere tutto con le stesse tinte fosche e` solo un vezzo per non affrontare la complessità della realtà e autodefinirsi comunque nel giusto.
Claudio
On Feb 7, 2012, at 10:50 AM, Luca di persio wrote:
Gentile Giovanni,
Fino a poco tempoi fa il posto di qualsiasi tipo doveva essere
conquistato da un docente con le unghie ed i denti rispetto ad altri docenti. Se si voleva entrare nell'agone lo si faceva perchè c'era un giovane promettente (i porta borse e basta sono scomparsi da anni)
Cos'è ? Una provocazione ? Stiamo parlando di complementi d'arredo che non vanno più di moda, vero ?
Mettiamola così: posso fare più velocemente/facilmente/profittevolmente carriera essendo un bravo "ricercatore" oppure un "buon figlio di papà" ? Chiamandomi come mi chiamo o facendo Martone di cognome ?
Vinta la tenzone ci si doveva battere in commissione per far vincere uno che veniva da fuori, ancorchè bravo, e fuori sarebbe ritornato alla prima occasione (ma il posto col cavolo che lo ridavano a te)?
Quale posto avrebbero dovuto ridare ? Si fanno dei concorsi, si prende il candidato ritenuto migliore che poi, liberamente, può scegliere di rimanere od andare per poi, magari, tornare di nuovo. Se si pensa che il sistema concorsuale e di progresso accademico non funzioni si dovrebbe cercare di cambiarlo, non certo di assecondarlo altrimenti, così facendo, insieme ai "giovani promettenti" vanno in porte anche tante promozioni deprimenti.
Cordialmente, LuCa
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Prof. Claudio Procesi, Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia
tel. 0039-06-49913212, fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/
Il giorno 07 febbraio 2012 11:50, claudio procesi procesi@mat.uniroma1.itha scritto:
scusate i miei dubbi sulla utilità di questa discussione.
L'utilità consiste nel ribattere in primis a talune affermazioni almeno superficiali circa la "sparizione dei portaborse", quindi nel coltivare la illusione che qualche accademico possa sentirsi anche solo tangenzialmene colpito da parole e scritti che richiamano situazioni cui mi sembra quantomeno bizzarro non abbia mai assistito/partecipato.
Per quanto ne so nel futuro il reclutamento avverrà con le nuove norme della legge Gelmini, non abbiamo alcuna esperienza di come funzionerà nella realtà e nonostante i molti dubbi che possiamo avere io sono in questo sempre favorevole a giudicare dai fatti piu` che da una serrata analisi teorica.
Diciamo che sto facendo dell' inferenza sulle serie storiche relative ai comportamenti degli (non tutti) accademici del passato recente e remoto. Voglio esagerare e rischiare grosso: mi spingo a dire che, regole gelminiane o meno, i concorsi del futuro verranno pilotati altrettanto bene di quelli del passato.
Poi ricordiamoci sempre che l'Università Italiana ha anche tante eccellenze e persone che comunque puntano sull'eccellenza anche sbagliando ovviamente nei propri giudizi, dipingere tutto con le stesse tinte fosche e` solo un vezzo per non affrontare la complessità della realtà e autodefinirsi comunque nel giusto.
Non voglio far polemica inutile, ma il discorso delle eccellenze lo sento fare ad ogni evidenza di malfunzionamento di un qualsivoglia settore pubblico, i.e. gli ospedali cadono a pezzi, ma ci sono le eccellenze A,B e C; le scuole non hanno i soldi per i banchi, ma c'è l'eccellenza D,F e G etc.
Vogliamo parlare di quanto "siamo" bravi ?
A me sembra si volesse discutere di come cambiare quel che non va, di come far venire a galla, e magari stroncare, fenomeni alla M^2 (che se fosse stato zitto sarebbe passato del tutto inosservato) perché mi sembra del tutto ovvio che tante persone hanno fatto, fanno e faranno il proprio "mestiere" di scienziato con professionalità e correttezza etica... e non perché gli è stato imposto per legge.
LuCa
Luca Di Persio - PhD Dept. Math University of Trento V. Sommarive, 14 - 38100 Povo - Italy Work : +39 0461 881686 (Trento) +39 0471 013009 (Bolzano)
Caro Luca,
Sono completamente d'accordo con ciò che scrivi!
Patrizio Dimitri
Il 07/02/12 15.00, "Luca di persio" dipersioluca@gmail.com ha scritto:
Il giorno 07 febbraio 2012 11:50, claudio procesi procesi@mat.uniroma1.itha scritto:
scusate i miei dubbi sulla utilità di questa discussione.
L'utilità consiste nel ribattere in primis a talune affermazioni almeno superficiali circa la "sparizione dei portaborse", quindi nel coltivare la illusione che qualche accademico possa sentirsi anche solo tangenzialmene colpito da parole e scritti che richiamano situazioni cui mi sembra quantomeno bizzarro non abbia mai assistito/partecipato.
Per quanto ne so nel futuro il reclutamento avverrà con le nuove norme della legge Gelmini, non abbiamo alcuna esperienza di come funzionerà nella realtà e nonostante i molti dubbi che possiamo avere io sono in questo sempre favorevole a giudicare dai fatti piu` che da una serrata analisi teorica.
Diciamo che sto facendo dell' inferenza sulle serie storiche relative ai comportamenti degli (non tutti) accademici del passato recente e remoto. Voglio esagerare e rischiare grosso: mi spingo a dire che, regole gelminiane o meno, i concorsi del futuro verranno pilotati altrettanto bene di quelli del passato.
Poi ricordiamoci sempre che l'Università Italiana ha anche tante eccellenze e persone che comunque puntano sull'eccellenza anche sbagliando ovviamente nei propri giudizi, dipingere tutto con le stesse tinte fosche e` solo un vezzo per non affrontare la complessità della realtà e autodefinirsi comunque nel giusto.
Non voglio far polemica inutile, ma il discorso delle eccellenze lo sento fare ad ogni evidenza di malfunzionamento di un qualsivoglia settore pubblico, i.e. gli ospedali cadono a pezzi, ma ci sono le eccellenze A,B e C; le scuole non hanno i soldi per i banchi, ma c'è l'eccellenza D,F e G etc.
Vogliamo parlare di quanto "siamo" bravi ?
A me sembra si volesse discutere di come cambiare quel che non va, di come far venire a galla, e magari stroncare, fenomeni alla M^2 (che se fosse stato zitto sarebbe passato del tutto inosservato) perché mi sembra del tutto ovvio che tante persone hanno fatto, fanno e faranno il proprio "mestiere" di scienziato con professionalità e correttezza etica... e non perché gli è stato imposto per legge.
LuCa
Luca Di Persio - PhD Dept. Math University of Trento V. Sommarive, 14 - 38100 Povo - Italy Work : +39 0461 881686 (Trento) +39 0471 013009 (Bolzano) _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
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Concordo con le perplessità di Luca Di Persio.....
Il 07/02/12 10.50, "Luca di persio" dipersioluca@gmail.com ha scritto:
Gentile Giovanni,
Fino a poco tempoi fa il posto di qualsiasi tipo doveva essere
conquistato da un docente con le unghie ed i denti rispetto ad altri docenti. Se si voleva entrare nell'agone lo si faceva perchè c'era un giovane promettente (i porta borse e basta sono scomparsi da anni)
Cos'è ? Una provocazione ? Stiamo parlando di complementi d'arredo che non vanno più di moda, vero ?
Mettiamola così: posso fare più velocemente/facilmente/profittevolmente carriera essendo un bravo "ricercatore" oppure un "buon figlio di papà" ? Chiamandomi come mi chiamo o facendo Martone di cognome ?
Vinta la tenzone ci si doveva battere in commissione per far vincere uno che veniva da fuori, ancorchè bravo, e fuori sarebbe ritornato alla prima occasione (ma il posto col cavolo che lo ridavano a te)?
Quale posto avrebbero dovuto ridare ? Si fanno dei concorsi, si prende il candidato ritenuto migliore che poi, liberamente, può scegliere di rimanere od andare per poi, magari, tornare di nuovo. Se si pensa che il sistema concorsuale e di progresso accademico non funzioni si dovrebbe cercare di cambiarlo, non certo di assecondarlo altrimenti, così facendo, insieme ai "giovani promettenti" vanno in porte anche tante promozioni deprimenti.
Cordialmente, LuCa
Dept. Math University of Trento V. Sommarive, 14 - 38100 Povo - Italy Work : +39 0461 881686 (Trento) +39 0471 013009 (Bolzano) _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
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