cari colleghi,
mi sembra che con questo dibattito, pur interessante, sui "figli di", stiamo perdendo di vista un problema urgente: qui lo "scarrafone" e' il prin con le sue nuove regole
qualcuno ha pensato quali saranno le conseguenze a regime? oppure stiamo pensando che tanto il prossimo ministro cambiera' le cose di di nuovo?
ma se non sara' cosi', c'e' poco da stare allegri: il prin procede sostanzialmente per settori scientifico-disciplinari, all'interno di ogni ssd si stanno formando cordate, se lo scopo era avere l'interdisciplinarieta' diffusa, anche solo di area, mi pare che siamo molto distanti ed era prevedibile che lo fossimo
negli ssd medio-piccoli passera' probabilmente una sola cordata; anche se il finanziamento fosse annuale (c'e' da dubitarne), si andrebbe verso tre cordate dominanti per ssd, non proprio omogenee ma neanche molto varie, che alternandosi prenderebbero i finanziamenti
con la fame di fondi e prestigio che c'e', gli atenei nella preselezione punteranno ogni anno sui coordinatori e progetti vincenti, e il risultato sara' una cristallizzazione su quei 2-3 filoni di ricerca dominanti: chi e' dentro sara' dentro per sempre, chi e' fuori lo sara' per sempre
la dinamica nei settori molto grossi potrebbe essere un po' piu' complicata ma sostanzialmente analoga
storicamente non mancano esempi di successo nel puntare su singoli filoni di ricerca, negli anni '20 e '30 il governo polacco punto' tutto in matematica sulla scuola di analisi funzionale e topologia (S. Ulam, Adventures of a mathematician) con un innegabile successo, e ci sono credo vari altri esempi di questo tipo nella prima meta' del novecento in diverse aree
ma ovviamente la situazione storica e sociale e' ben diversa, molto piu' complessa, e temo che l'effetto della cristallizzazione (in parte gia' in atto) sara' irreversibile e devastante
molti pensano che tutto cio' sia un male minore, soprattutto chi fa gia' parte dei gruppi dominanti, ma secondo me sbaglia, perche' la mancanza di pari opportunita' e' devastante da tutti i punti di vista (ribadisco, anche quello psicologico)
in matematica si sopravvive solo grazie all'INdAM, che riesce a dare un po' di respiro a ricercatori e gruppi indipendenti (ma i matematici spendono abbastanza poco): e poi sopravvivere non e' abbastanza, non e' la cosa giusta
qualcuno ha in mente un modello meno pessimistico?
siamo in grado di chiedere un cambio di rotta? possibile che il ministro non si renda conto di dove ci sta portando?
Marco Vianello dip.to di matematica Universita' di Padova
P.S. sono sempre piu' convinto che il finanziamento su progetto sia spesso una farsa, sia a livello nazionale che locale, tendente a premiare sempre gli stessi gruppi dominanti (a parte il caso dei piu' giovani scientificamente): quando riusciremo ad avere anche fondi di ricerca individuali, basati su una seria valutazione a posteriori dell'attivita' del singolo? almeno si cominciasse a pensarci ...
A giorni dovrebbe uscire una lettera-articolo su Sole24 ore su Prin e Firb per chiedere proprio dei correttivi; sarà firmata da tre genetisti (Il presidente dell'associazione genetica italiana, Guido Barbujani, Maurizio Gatti ed io) e vorrei poi trasformarla in una petizione per Profumo & co.
siamo in grado di chiedere un cambio di rotta? possibile che il ministro non si renda conto di dove ci sta portando?
si puo` avere una qualche copia e magari commentarla? c.p. On Jan 30, 2012, at 2:00 PM, Patrizio Dimitri wrote:
A giorni dovrebbe uscire una lettera-articolo su Sole24 ore su Prin e Firb per chiedere proprio dei correttivi; sarà firmata da tre genetisti (Il presidente dell'associazione genetica italiana, Guido Barbujani, Maurizio Gatti ed io) e vorrei poi trasformarla in una petizione per Profumo & co.
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Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Prof. Claudio Procesi, Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia
tel. 0039-06-49913212, fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/
Sì, certo, ve la mando appena è definitiva.
Patrizio Dimitri
Il 30/01/12 14.51, "claudio procesi" procesi@mat.uniroma1.it ha scritto:
si puo` avere una qualche copia e magari commentarla? c.p. On Jan 30, 2012, at 2:00 PM, Patrizio Dimitri wrote:
A giorni dovrebbe uscire una lettera-articolo su Sole24 ore su Prin e Firb per chiedere proprio dei correttivi; sarà firmata da tre genetisti (Il presidente dell'associazione genetica italiana, Guido Barbujani, Maurizio Gatti ed io) e vorrei poi trasformarla in una petizione per Profumo & co.
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Ecco il testo della lettera-articolo che dovrebbe uscire oggi o domani sul Sole24 ore..... Patrizio Dimitri
Il 27 dicembre scorso sono stati resi pubblici dal MIUR due bandi per il finanziamento della ricerca scientifica: Il PRIN e il FIRB-giovani. Il bando PRIN è stato poi modificato il 12 gennaio 2012. Questi bandi presentano sostanziali novità rispetto a quelli precedenti. Malgrado le recenti modifiche al PRIN, tali novità rischiano di soffocare la ricerca biologica di base, e in particolare quella più originale e innovativa. Proveremo ad elencarne gli aspetti che non convincono chi la ricerca la conosce e la svolge da anni.
Nel bando PRIN 2010-2011 è stato introdotto un vincolo che definisce un numero minimo di unità per ogni progetto; inizialmente era di 5 unità per tutte le aree disciplinari e nel nuovo bando del 12 gennaio 2012, è stato ridotto a 2 per molte aree, ma non per altre tra cui quelle biologica e medica. Non capiamo il perché di questa differenziazione tra aree e perché un progetto debba essere svolto da almeno 5 unità di ricerca per essere valido. Sarebbe come dire che d'ora in poi in Italia tutti i musicisti devono suonare solo in orchestre! Il vincolo delle 5 unità pone seri limiti alla partecipazione e se non sarà eliminato, si premieranno solo i filoni di ricerca rappresentati da un numero elevato di ricercatori, escludendo studi di assoluta eccellenza che hanno il solo demerito di essere svolti da uno o pochi gruppi italiani, ma che rappresentano ricerche di punta a livello internazionale. Se il vincolo delle 5 unità fosse stato applicato alle più importanti ricerche di biologia pubblicate negli ultimi anni, alcune delle quali premiate dal Nobel, nessuna di queste sarebbe stata ammessa al PRIN attuale. Infine, in soli due mesi è molto difficile aggregare 5 unità in un serio programma di ricerca; si incentiverà l¹aggregazione artificiosa dei ricercatori in cordate disomogenee nate al solo scopo di partecipare al bando e che poco hanno a che fare con veri programmi collaborativi in cui le competenze dei partecipanti sono complementari e sinergiche.
La proposta procedura di selezione dei programmi ci lascia ancora più perplessi. La selezione non è più affidata al MIUR ma agli Atenei, che sono però tenuti a selezionare un numero limitato di programmi (circa uno ogni 100 docenti in ruolo). Non vi è dubbio che ciò penalizzerà fortemente i Dipartimenti e gli Atenei che possiedono numerosi gruppi di eccellenza. Sarebbe quindi ragionevole allentare o abolire questo vincolo, lasciando agli Atenei una più ampia possibilità di selezione.
Anche nel bando FIRB-giovani ci sono numerosi vincoli che ne limitano fortemente l¹efficacia. In primo luogo, ogni progetto deve essere svolto da almeno 3 gruppi di ricerca tutti coordinati da un giovane ricercatore. Questo limite di 3 gruppi è molto difficile da raggiungere e riflette più un caso favorevole che il vero merito scientifico. Inoltre, ogni Ateneo può presentare un programma FIRB-giovani per ogni 200 docenti in organico, ma ben più grave è il limite delle pubblicazioni. Per accedere al FIRB, i giovani non strutturati (borsisti e assegnisti) fino a 32 anni devono avere almeno 5 pubblicazioni, i non strutturati da 33 a 36 anni, 10 pubblicazioni, e gli strutturati (ricercatori o professori associati) sotto i 40 anni almeno 15 pubblicazioni. Tuttavia, non si fa menzione né della qualità delle pubblicazioni, né della posizione dei giovani ricercatori tra gli autori delle stesse. In particolare, non si tiene conto degli indici bibliometrici che stimano la qualità delle rivista scientifiche dove appaiono le suddette pubblicazioni. Se il numero delle pubblicazioni non fosse sostituito dal fattore di impatto complessivo delle stesse, si rischierebbero esiti paradossali. Ad esempio, un ricercatore universitario di 33 anni, assunto a tempo indeterminato, sarebbe escluso pur avendo 10 pubblicazioni su riviste prestigiose, mentre un assegnista trentaseienne verrebbe ammesso con 10 pubblicazioni su riviste minori.
Auspichiamo che il Ministro Profumo apporti ulteriori correttivi ai bandi PRIN e FIRB-giovani. Se questo non avverrà, si verificheranno due fatti fortemente negativi. I giovani privilegeranno la quantità alla qualità, sfornando il maggior numero possibile di pubblicazioni senza curarsi del loro reale valore scientifico. I meno giovani, che hanno finora lavorato con entusiasmo e produttività ottenendo risultati originali pubblicati su ottime riviste, saranno invece costretti ad arrangiarsi, rivedendo la loro attività e orientandosi verso ricerche che permettano l¹accesso ad un PRIN a 5. Tutto ciò, contribuirà ad indebolire la ricerca biologica italiana, già in forte difficoltà per la cronica scarsità di fondi, con gravi ripercussioni sullo sviluppo culturale e tecnologico del nostro paese.
Giudo Barbujani Presidente dell¹Associazione Genetica Italiana Ordinario di Genetica Dipartimento di Biologia ed Evoluzione Università di Ferrara
Maurizio Gatti Ordinario di Genetica Dipartimento di Biologia e Biotecnologie Università Sapienza
Patrizio Dimitri Associato di Genetica Dipartimento di Biologia e Biotecnologie Università Sapienza
Il 30/01/12 14.51, "claudio procesi" procesi@mat.uniroma1.it ha scritto:
si puo` avere una qualche copia e magari commentarla? c.p. On Jan 30, 2012, at 2:00 PM, Patrizio Dimitri wrote:
A giorni dovrebbe uscire una lettera-articolo su Sole24 ore su Prin e Firb per chiedere proprio dei correttivi; sarà firmata da tre genetisti (Il presidente dell'associazione genetica italiana, Guido Barbujani, Maurizio Gatti ed io) e vorrei poi trasformarla in una petizione per Profumo & co.
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aggiungo al msg precedente che sono totalmente d'accordo con la critica al vincolo del numero delle unità (che negli scorsi bandi era verso l'alto...massimo 5) un buon progetto dovrebbe avere le unità che gli servono, una, sei, o dieci, senza vincoli a priori PL
-------------------------------------------------- From: "P. Dimitri" liviapat@inwind.it Sent: Thursday, February 02, 2012 8:51 AM To: "Universitàe Ricerca Forum" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Subject: Re: [Universitas_in_trasformazione] il prin e firb "scarrafoni"
Ecco il testo della lettera-articolo che dovrebbe uscire oggi o domani sul Sole24 ore..... Patrizio Dimitri
Il 27 dicembre scorso sono stati resi pubblici dal MIUR due bandi per il finanziamento della ricerca scientifica: Il PRIN e il FIRB-giovani. Il bando PRIN è stato poi modificato il 12 gennaio 2012. Questi bandi presentano sostanziali novità rispetto a quelli precedenti. Malgrado le recenti modifiche al PRIN, tali novità rischiano di soffocare la ricerca biologica di base, e in particolare quella più originale e innovativa. Proveremo ad elencarne gli aspetti che non convincono chi la ricerca la conosce e la svolge da anni.
Nel bando PRIN 2010-2011 è stato introdotto un vincolo che definisce un numero minimo di unità per ogni progetto; inizialmente era di 5 unità per tutte le aree disciplinari e nel nuovo bando del 12 gennaio 2012, è stato ridotto a 2 per molte aree, ma non per altre tra cui quelle biologica e medica. Non capiamo il perché di questa differenziazione tra aree e perché un progetto debba essere svolto da almeno 5 unità di ricerca per essere valido. Sarebbe come dire che d'ora in poi in Italia tutti i musicisti devono suonare solo in orchestre! Il vincolo delle 5 unità pone seri limiti alla partecipazione e se non sarà eliminato, si premieranno solo i filoni di ricerca rappresentati da un numero elevato di ricercatori, escludendo studi di assoluta eccellenza che hanno il solo demerito di essere svolti da uno o pochi gruppi italiani, ma che rappresentano ricerche di punta a livello internazionale. Se il vincolo delle 5 unità fosse stato applicato alle più importanti ricerche di biologia pubblicate negli ultimi anni, alcune delle quali premiate dal Nobel, nessuna di queste sarebbe stata ammessa al PRIN attuale. Infine, in soli due mesi è molto difficile aggregare 5 unità in un serio programma di ricerca; si incentiverà l¹aggregazione artificiosa dei ricercatori in cordate disomogenee nate al solo scopo di partecipare al bando e che poco hanno a che fare con veri programmi collaborativi in cui le competenze dei partecipanti sono complementari e sinergiche.
La proposta procedura di selezione dei programmi ci lascia ancora più perplessi. La selezione non è più affidata al MIUR ma agli Atenei, che sono però tenuti a selezionare un numero limitato di programmi (circa uno ogni 100 docenti in ruolo). Non vi è dubbio che ciò penalizzerà fortemente i Dipartimenti e gli Atenei che possiedono numerosi gruppi di eccellenza. Sarebbe quindi ragionevole allentare o abolire questo vincolo, lasciando agli Atenei una più ampia possibilità di selezione.
Anche nel bando FIRB-giovani ci sono numerosi vincoli che ne limitano fortemente l¹efficacia. In primo luogo, ogni progetto deve essere svolto da almeno 3 gruppi di ricerca tutti coordinati da un giovane ricercatore. Questo limite di 3 gruppi è molto difficile da raggiungere e riflette più un caso favorevole che il vero merito scientifico. Inoltre, ogni Ateneo può presentare un programma FIRB-giovani per ogni 200 docenti in organico, ma ben più grave è il limite delle pubblicazioni. Per accedere al FIRB, i giovani non strutturati (borsisti e assegnisti) fino a 32 anni devono avere almeno 5 pubblicazioni, i non strutturati da 33 a 36 anni, 10 pubblicazioni, e gli strutturati (ricercatori o professori associati) sotto i 40 anni almeno 15 pubblicazioni. Tuttavia, non si fa menzione né della qualità delle pubblicazioni, né della posizione dei giovani ricercatori tra gli autori delle stesse. In particolare, non si tiene conto degli indici bibliometrici che stimano la qualità delle rivista scientifiche dove appaiono le suddette pubblicazioni. Se il numero delle pubblicazioni non fosse sostituito dal fattore di impatto complessivo delle stesse, si rischierebbero esiti paradossali. Ad esempio, un ricercatore universitario di 33 anni, assunto a tempo indeterminato, sarebbe escluso pur avendo 10 pubblicazioni su riviste prestigiose, mentre un assegnista trentaseienne verrebbe ammesso con 10 pubblicazioni su riviste minori.
Auspichiamo che il Ministro Profumo apporti ulteriori correttivi ai bandi PRIN e FIRB-giovani. Se questo non avverrà, si verificheranno due fatti fortemente negativi. I giovani privilegeranno la quantità alla qualità, sfornando il maggior numero possibile di pubblicazioni senza curarsi del loro reale valore scientifico. I meno giovani, che hanno finora lavorato con entusiasmo e produttività ottenendo risultati originali pubblicati su ottime riviste, saranno invece costretti ad arrangiarsi, rivedendo la loro attività e orientandosi verso ricerche che permettano l¹accesso ad un PRIN a 5. Tutto ciò, contribuirà ad indebolire la ricerca biologica italiana, già in forte difficoltà per la cronica scarsità di fondi, con gravi ripercussioni sullo sviluppo culturale e tecnologico del nostro paese.
Giudo Barbujani Presidente dell¹Associazione Genetica Italiana Ordinario di Genetica Dipartimento di Biologia ed Evoluzione Università di Ferrara
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Patrizio Dimitri Associato di Genetica Dipartimento di Biologia e Biotecnologie Università Sapienza
Il 30/01/12 14.51, "claudio procesi" procesi@mat.uniroma1.it ha scritto:
si puo` avere una qualche copia e magari commentarla? c.p. On Jan 30, 2012, at 2:00 PM, Patrizio Dimitri wrote:
A giorni dovrebbe uscire una lettera-articolo su Sole24 ore su Prin e Firb per chiedere proprio dei correttivi; sarà firmata da tre genetisti (Il presidente dell'associazione genetica italiana, Guido Barbujani, Maurizio Gatti ed io) e vorrei poi trasformarla in una petizione per Profumo & co.
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Caro Patrizio, condivido in toto la vostra lettera al Ministro! Speriamo che abbia effetto. Francesca
On 02/02/2012 08:51 AM, P. Dimitri wrote:
Ecco il testo della lettera-articolo che dovrebbe uscire oggi o domani sul Sole24 ore..... Patrizio Dimitri
Il 27 dicembre scorso sono stati resi pubblici dal MIUR due bandi per il finanziamento della ricerca scientifica: Il PRIN e il FIRB-giovani. Il bando PRIN è stato poi modificato il 12 gennaio 2012. Questi bandi presentano sostanziali novità rispetto a quelli precedenti. Malgrado le recenti modifiche al PRIN, tali novità rischiano di soffocare la ricerca biologica di base, e in particolare quella più originale e innovativa. Proveremo ad elencarne gli aspetti che non convincono chi la ricerca la conosce e la svolge da anni.
Nel bando PRIN 2010-2011 è stato introdotto un vincolo che definisce un numero minimo di unità per ogni progetto; inizialmente era di 5 unità per tutte le aree disciplinari e nel nuovo bando del 12 gennaio 2012, è stato ridotto a 2 per molte aree, ma non per altre tra cui quelle biologica e medica. Non capiamo il perché di questa differenziazione tra aree e perché un progetto debba essere svolto da almeno 5 unità di ricerca per essere valido. Sarebbe come dire che d'ora in poi in Italia tutti i musicisti devono suonare solo in orchestre! Il vincolo delle 5 unità pone seri limiti alla partecipazione e se non sarà eliminato, si premieranno solo i filoni di ricerca rappresentati da un numero elevato di ricercatori, escludendo studi di assoluta eccellenza che hanno il solo demerito di essere svolti da uno o pochi gruppi italiani, ma che rappresentano ricerche di punta a livello internazionale. Se il vincolo delle 5 unità fosse stato applicato alle più importanti ricerche di biologia pubblicate negli ultimi anni, alcune delle quali premiate dal Nobel, nessuna di queste sarebbe stata ammessa al PRIN attuale. Infine, in soli due mesi è molto difficile aggregare 5 unità in un serio programma di ricerca; si incentiverà l¹aggregazione artificiosa dei ricercatori in cordate disomogenee nate al solo scopo di partecipare al bando e che poco hanno a che fare con veri programmi collaborativi in cui le competenze dei partecipanti sono complementari e sinergiche.
La proposta procedura di selezione dei programmi ci lascia ancora più perplessi. La selezione non è più affidata al MIUR ma agli Atenei, che sono però tenuti a selezionare un numero limitato di programmi (circa uno ogni 100 docenti in ruolo). Non vi è dubbio che ciò penalizzerà fortemente i Dipartimenti e gli Atenei che possiedono numerosi gruppi di eccellenza. Sarebbe quindi ragionevole allentare o abolire questo vincolo, lasciando agli Atenei una più ampia possibilità di selezione.
Anche nel bando FIRB-giovani ci sono numerosi vincoli che ne limitano fortemente l¹efficacia. In primo luogo, ogni progetto deve essere svolto da almeno 3 gruppi di ricerca tutti coordinati da un giovane ricercatore. Questo limite di 3 gruppi è molto difficile da raggiungere e riflette più un caso favorevole che il vero merito scientifico. Inoltre, ogni Ateneo può presentare un programma FIRB-giovani per ogni 200 docenti in organico, ma ben più grave è il limite delle pubblicazioni. Per accedere al FIRB, i giovani non strutturati (borsisti e assegnisti) fino a 32 anni devono avere almeno 5 pubblicazioni, i non strutturati da 33 a 36 anni, 10 pubblicazioni, e gli strutturati (ricercatori o professori associati) sotto i 40 anni almeno 15 pubblicazioni. Tuttavia, non si fa menzione né della qualità delle pubblicazioni, né della posizione dei giovani ricercatori tra gli autori delle stesse. In particolare, non si tiene conto degli indici bibliometrici che stimano la qualità delle rivista scientifiche dove appaiono le suddette pubblicazioni. Se il numero delle pubblicazioni non fosse sostituito dal fattore di impatto complessivo delle stesse, si rischierebbero esiti paradossali. Ad esempio, un ricercatore universitario di 33 anni, assunto a tempo indeterminato, sarebbe escluso pur avendo 10 pubblicazioni su riviste prestigiose, mentre un assegnista trentaseienne verrebbe ammesso con 10 pubblicazioni su riviste minori.
Auspichiamo che il Ministro Profumo apporti ulteriori correttivi ai bandi PRIN e FIRB-giovani. Se questo non avverrà, si verificheranno due fatti fortemente negativi. I giovani privilegeranno la quantità alla qualità, sfornando il maggior numero possibile di pubblicazioni senza curarsi del loro reale valore scientifico. I meno giovani, che hanno finora lavorato con entusiasmo e produttività ottenendo risultati originali pubblicati su ottime riviste, saranno invece costretti ad arrangiarsi, rivedendo la loro attività e orientandosi verso ricerche che permettano l¹accesso ad un PRIN a 5. Tutto ciò, contribuirà ad indebolire la ricerca biologica italiana, già in forte difficoltà per la cronica scarsità di fondi, con gravi ripercussioni sullo sviluppo culturale e tecnologico del nostro paese.
Giudo Barbujani Presidente dell¹Associazione Genetica Italiana Ordinario di Genetica Dipartimento di Biologia ed Evoluzione Università di Ferrara
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Patrizio Dimitri Associato di Genetica Dipartimento di Biologia e Biotecnologie Università Sapienza
Il 30/01/12 14.51, "claudio procesi"procesi@mat.uniroma1.it ha scritto:
si puo` avere una qualche copia e magari commentarla? c.p. On Jan 30, 2012, at 2:00 PM, Patrizio Dimitri wrote:
A giorni dovrebbe uscire una lettera-articolo su Sole24 ore su Prin e Firb per chiedere proprio dei correttivi; sarà firmata da tre genetisti (Il presidente dell'associazione genetica italiana, Guido Barbujani, Maurizio Gatti ed io) e vorrei poi trasformarla in una petizione per Profumo& co.
siamo in grado di chiedere un cambio di rotta? possibile che il ministro non si renda conto di dove ci sta portando?
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tel. 0039-06-49913212, fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/
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La lettera è stata pubblicata. Già oggi corre voce di ulteriori modifiche al bando. Magari per le sole Scienze Biologiche e Medicina, come richiesto nella lettera. E gli altri allora ?
A parte tutto, possibile che si debba cambiare continuamente ? Possibile che non si possano avere dei ritmi certi, un quadro coerente e di lungo respiro ?
Sì è possibile.
Alberto Girlando
On Fri, 2012-02-03 at 17:23 +0100, Francesca Matteucci wrote:
Caro Patrizio, condivido in toto la vostra lettera al Ministro! Speriamo che abbia effetto. Francesca
On 02/02/2012 08:51 AM, P. Dimitri wrote:
Ecco il testo della lettera-articolo che dovrebbe uscire oggi o domani sul Sole24 ore..... Patrizio Dimitri
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Nel bando PRIN 2010-2011 è stato introdotto un vincolo che definisce un numero minimo di unità per ogni progetto; inizialmente era di 5 unità per tutte le aree disciplinari e nel nuovo bando del 12 gennaio 2012, è stato ridotto a 2 per molte aree, ma non per altre tra cui quelle biologica e medica. Non capiamo il perché di questa differenziazione tra aree e perché un progetto debba essere svolto da almeno 5 unità di ricerca per essere valido. Sarebbe come dire che d'ora in poi in Italia tutti i musicisti devono suonare solo in orchestre! Il vincolo delle 5 unità pone seri limiti alla partecipazione e se non sarà eliminato, si premieranno solo i filoni di ricerca rappresentati da un numero elevato di ricercatori, escludendo studi di assoluta eccellenza che hanno il solo demerito di essere svolti da uno o pochi gruppi italiani, ma che rappresentano ricerche di punta a livello internazionale. Se il vincolo delle 5 unità fosse stato applicato alle più importanti ricerche di biologia pubblicate negli ultimi anni, alcune delle quali premiate dal Nobel, nessuna di queste sarebbe stata ammessa al PRIN attuale. Infine, in soli due mesi è molto difficile aggregare 5 unità in un serio programma di ricerca; si incentiverà l¹aggregazione artificiosa dei ricercatori in cordate disomogenee nate al solo scopo di partecipare al bando e che poco hanno a che fare con veri programmi collaborativi in cui le competenze dei partecipanti sono complementari e sinergiche.
La proposta procedura di selezione dei programmi ci lascia ancora più perplessi. La selezione non è più affidata al MIUR ma agli Atenei, che sono però tenuti a selezionare un numero limitato di programmi (circa uno ogni 100 docenti in ruolo). Non vi è dubbio che ciò penalizzerà fortemente i Dipartimenti e gli Atenei che possiedono numerosi gruppi di eccellenza. Sarebbe quindi ragionevole allentare o abolire questo vincolo, lasciando agli Atenei una più ampia possibilità di selezione.
Anche nel bando FIRB-giovani ci sono numerosi vincoli che ne limitano fortemente l¹efficacia. In primo luogo, ogni progetto deve essere svolto da almeno 3 gruppi di ricerca tutti coordinati da un giovane ricercatore. Questo limite di 3 gruppi è molto difficile da raggiungere e riflette più un caso favorevole che il vero merito scientifico. Inoltre, ogni Ateneo può presentare un programma FIRB-giovani per ogni 200 docenti in organico, ma ben più grave è il limite delle pubblicazioni. Per accedere al FIRB, i giovani non strutturati (borsisti e assegnisti) fino a 32 anni devono avere almeno 5 pubblicazioni, i non strutturati da 33 a 36 anni, 10 pubblicazioni, e gli strutturati (ricercatori o professori associati) sotto i 40 anni almeno 15 pubblicazioni. Tuttavia, non si fa menzione né della qualità delle pubblicazioni, né della posizione dei giovani ricercatori tra gli autori delle stesse. In particolare, non si tiene conto degli indici bibliometrici che stimano la qualità delle rivista scientifiche dove appaiono le suddette pubblicazioni. Se il numero delle pubblicazioni non fosse sostituito dal fattore di impatto complessivo delle stesse, si rischierebbero esiti paradossali. Ad esempio, un ricercatore universitario di 33 anni, assunto a tempo indeterminato, sarebbe escluso pur avendo 10 pubblicazioni su riviste prestigiose, mentre un assegnista trentaseienne verrebbe ammesso con 10 pubblicazioni su riviste minori.
Auspichiamo che il Ministro Profumo apporti ulteriori correttivi ai bandi PRIN e FIRB-giovani. Se questo non avverrà, si verificheranno due fatti fortemente negativi. I giovani privilegeranno la quantità alla qualità, sfornando il maggior numero possibile di pubblicazioni senza curarsi del loro reale valore scientifico. I meno giovani, che hanno finora lavorato con entusiasmo e produttività ottenendo risultati originali pubblicati su ottime riviste, saranno invece costretti ad arrangiarsi, rivedendo la loro attività e orientandosi verso ricerche che permettano l¹accesso ad un PRIN a 5. Tutto ciò, contribuirà ad indebolire la ricerca biologica italiana, già in forte difficoltà per la cronica scarsità di fondi, con gravi ripercussioni sullo sviluppo culturale e tecnologico del nostro paese.
Giudo Barbujani Presidente dell¹Associazione Genetica Italiana Ordinario di Genetica Dipartimento di Biologia ed Evoluzione Università di Ferrara
Maurizio Gatti Ordinario di Genetica Dipartimento di Biologia e Biotecnologie Università Sapienza
Patrizio Dimitri Associato di Genetica Dipartimento di Biologia e Biotecnologie Università Sapienza
Il 30/01/12 14.51, "claudio procesi"procesi@mat.uniroma1.it ha scritto:
si puo` avere una qualche copia e magari commentarla? c.p. On Jan 30, 2012, at 2:00 PM, Patrizio Dimitri wrote:
A giorni dovrebbe uscire una lettera-articolo su Sole24 ore su Prin e Firb per chiedere proprio dei correttivi; sarà firmata da tre genetisti (Il presidente dell'associazione genetica italiana, Guido Barbujani, Maurizio Gatti ed io) e vorrei poi trasformarla in una petizione per Profumo& co.
siamo in grado di chiedere un cambio di rotta? possibile che il ministro non si renda conto di dove ci sta portando?
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Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Prof. Claudio Procesi, Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia
tel. 0039-06-49913212, fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/
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Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Grazie Francesca!
Sinceramente non capisco bene il tenore del commento di Girlando.. I bandi Prin e Firb sono fatti veramente male e possono essere molto dannosi per la ricerca pubblica di base. Se il Ministro apportasse ulteriori modifiche, eliminando i vincoli e magari anche la preselezione degli Atenei, dovremmo esserne soddisfatti!
Patrizio Dimitri
Il 03/02/12 17.39, "Alberto Girlando" girlando@unipr.it ha scritto:
La lettera è stata pubblicata. Già oggi corre voce di ulteriori modifiche al bando. Magari per le sole Scienze Biologiche e Medicina, come richiesto nella lettera. E gli altri allora ?
A parte tutto, possibile che si debba cambiare continuamente ? Possibile che non si possano avere dei ritmi certi, un quadro coerente e di lungo respiro ?
Sì è possibile.
Alberto Girlando
On Fri, 2012-02-03 at 17:23 +0100, Francesca Matteucci wrote:
Caro Patrizio, condivido in toto la vostra lettera al Ministro! Speriamo che abbia effetto. Francesca
On 02/02/2012 08:51 AM, P. Dimitri wrote:
Ecco il testo della lettera-articolo che dovrebbe uscire oggi o domani sul Sole24 ore..... Patrizio Dimitri
Il 27 dicembre scorso sono stati resi pubblici dal MIUR due bandi per il finanziamento della ricerca scientifica: Il PRIN e il FIRB-giovani. Il bando PRIN è stato poi modificato il 12 gennaio 2012. Questi bandi presentano sostanziali novità rispetto a quelli precedenti. Malgrado le recenti modifiche al PRIN, tali novità rischiano di soffocare la ricerca biologica di base, e in particolare quella più originale e innovativa. Proveremo ad elencarne gli aspetti che non convincono chi la ricerca la conosce e la svolge da anni.
Nel bando PRIN 2010-2011 è stato introdotto un vincolo che definisce un numero minimo di unità per ogni progetto; inizialmente era di 5 unità per tutte le aree disciplinari e nel nuovo bando del 12 gennaio 2012, è stato ridotto a 2 per molte aree, ma non per altre tra cui quelle biologica e medica. Non capiamo il perché di questa differenziazione tra aree e perché un progetto debba essere svolto da almeno 5 unità di ricerca per essere valido. Sarebbe come dire che d'ora in poi in Italia tutti i musicisti devono suonare solo in orchestre! Il vincolo delle 5 unità pone seri limiti alla partecipazione e se non sarà eliminato, si premieranno solo i filoni di ricerca rappresentati da un numero elevato di ricercatori, escludendo studi di assoluta eccellenza che hanno il solo demerito di essere svolti da uno o pochi gruppi italiani, ma che rappresentano ricerche di punta a livello internazionale. Se il vincolo delle 5 unità fosse stato applicato alle più importanti ricerche di biologia pubblicate negli ultimi anni, alcune delle quali premiate dal Nobel, nessuna di queste sarebbe stata ammessa al PRIN attuale. Infine, in soli due mesi è molto difficile aggregare 5 unità in un serio programma di ricerca; si incentiverà l¹aggregazione artificiosa dei ricercatori in cordate disomogenee nate al solo scopo di partecipare al bando e che poco hanno a che fare con veri programmi collaborativi in cui le competenze dei partecipanti sono complementari e sinergiche.
La proposta procedura di selezione dei programmi ci lascia ancora più perplessi. La selezione non è più affidata al MIUR ma agli Atenei, che sono però tenuti a selezionare un numero limitato di programmi (circa uno ogni 100 docenti in ruolo). Non vi è dubbio che ciò penalizzerà fortemente i Dipartimenti e gli Atenei che possiedono numerosi gruppi di eccellenza. Sarebbe quindi ragionevole allentare o abolire questo vincolo, lasciando agli Atenei una più ampia possibilità di selezione.
Anche nel bando FIRB-giovani ci sono numerosi vincoli che ne limitano fortemente l¹efficacia. In primo luogo, ogni progetto deve essere svolto da almeno 3 gruppi di ricerca tutti coordinati da un giovane ricercatore. Questo limite di 3 gruppi è molto difficile da raggiungere e riflette più un caso favorevole che il vero merito scientifico. Inoltre, ogni Ateneo può presentare un programma FIRB-giovani per ogni 200 docenti in organico, ma ben più grave è il limite delle pubblicazioni. Per accedere al FIRB, i giovani non strutturati (borsisti e assegnisti) fino a 32 anni devono avere almeno 5 pubblicazioni, i non strutturati da 33 a 36 anni, 10 pubblicazioni, e gli strutturati (ricercatori o professori associati) sotto i 40 anni almeno 15 pubblicazioni. Tuttavia, non si fa menzione né della qualità delle pubblicazioni, né della posizione dei giovani ricercatori tra gli autori delle stesse. In particolare, non si tiene conto degli indici bibliometrici che stimano la qualità delle rivista scientifiche dove appaiono le suddette pubblicazioni. Se il numero delle pubblicazioni non fosse sostituito dal fattore di impatto complessivo delle stesse, si rischierebbero esiti paradossali. Ad esempio, un ricercatore universitario di 33 anni, assunto a tempo indeterminato, sarebbe escluso pur avendo 10 pubblicazioni su riviste prestigiose, mentre un assegnista trentaseienne verrebbe ammesso con 10 pubblicazioni su riviste minori.
Auspichiamo che il Ministro Profumo apporti ulteriori correttivi ai bandi PRIN e FIRB-giovani. Se questo non avverrà, si verificheranno due fatti fortemente negativi. I giovani privilegeranno la quantità alla qualità, sfornando il maggior numero possibile di pubblicazioni senza curarsi del loro reale valore scientifico. I meno giovani, che hanno finora lavorato con entusiasmo e produttività ottenendo risultati originali pubblicati su ottime riviste, saranno invece costretti ad arrangiarsi, rivedendo la loro attività e orientandosi verso ricerche che permettano l¹accesso ad un PRIN a 5. Tutto ciò, contribuirà ad indebolire la ricerca biologica italiana, già in forte difficoltà per la cronica scarsità di fondi, con gravi ripercussioni sullo sviluppo culturale e tecnologico del nostro paese.
Giudo Barbujani Presidente dell¹Associazione Genetica Italiana Ordinario di Genetica Dipartimento di Biologia ed Evoluzione Università di Ferrara
Maurizio Gatti Ordinario di Genetica Dipartimento di Biologia e Biotecnologie Università Sapienza
Patrizio Dimitri Associato di Genetica Dipartimento di Biologia e Biotecnologie Università Sapienza
Il 30/01/12 14.51, "claudio procesi"procesi@mat.uniroma1.it ha scritto:
si puo` avere una qualche copia e magari commentarla? c.p. On Jan 30, 2012, at 2:00 PM, Patrizio Dimitri wrote:
A giorni dovrebbe uscire una lettera-articolo su Sole24 ore su Prin e Firb per chiedere proprio dei correttivi; sarà firmata da tre genetisti (Il presidente dell'associazione genetica italiana, Guido Barbujani, Maurizio Gatti ed io) e vorrei poi trasformarla in una petizione per Profumo& co.
siamo in grado di chiedere un cambio di rotta? possibile che il ministro non si renda conto di dove ci sta portando?
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Grazie a Dimitri per questa iniziativa. Tutti punti condivisibili sul limite numerico (minimo) dei gruppi e la preselezione interna (rafforza lo strapotere di rettori/presidi anche in faccende in cui non dovrebbero ficcare il naso). Negli USA i grants paragonabili ai PRIN sono della National Science Foundation e sono individuali, in taluni casi di tipo "collaborative". Non c'è alcuna preselezione interna agli atenei.
Vorrei però solo chiedere a quanti come Dimitri hanno lodevolmente preso questa iniziativa che sarebbe opportuno cercare di aggregare più consenso all'interno di Universitats Futura e portare all'attenzione dell'opinione pubblica posizioni risultate da una discussione collettiva di una comunità allargata. Forse con ciò aumenterebbe la capacità di influenzare le decisioni...
Walter Lacarbonara
Il giorno 03/feb/12, alle ore 20:28, P. Dimitri ha scritto:
Grazie Francesca!
Sinceramente non capisco bene il tenore del commento di Girlando.. I bandi Prin e Firb sono fatti veramente male e possono essere molto dannosi per la ricerca pubblica di base. Se il Ministro apportasse ulteriori modifiche, eliminando i vincoli e magari anche la preselezione degli Atenei, dovremmo esserne soddisfatti!
Patrizio Dimitri
Il 03/02/12 17.39, "Alberto Girlando" girlando@unipr.it ha scritto:
La lettera è stata pubblicata. Già oggi corre voce di ulteriori modifiche al bando. Magari per le sole Scienze Biologiche e Medicina, come richiesto nella lettera. E gli altri allora ?
A parte tutto, possibile che si debba cambiare continuamente ? Possibile che non si possano avere dei ritmi certi, un quadro coerente e di lungo respiro ?
Sì è possibile.
Alberto Girlando
On Fri, 2012-02-03 at 17:23 +0100, Francesca Matteucci wrote:
Caro Patrizio, condivido in toto la vostra lettera al Ministro! Speriamo che abbia effetto. Francesca
On 02/02/2012 08:51 AM, P. Dimitri wrote:
Ecco il testo della lettera-articolo che dovrebbe uscire oggi o domani sul Sole24 ore..... Patrizio Dimitri
Il 27 dicembre scorso sono stati resi pubblici dal MIUR due bandi per il finanziamento della ricerca scientifica: Il PRIN e il FIRB- giovani. Il bando PRIN è stato poi modificato il 12 gennaio 2012. Questi bandi presentano sostanziali novità rispetto a quelli precedenti. Malgrado le recenti modifiche al PRIN, tali novità rischiano di soffocare la ricerca biologica di base, e in particolare quella più originale e innovativa. Proveremo ad elencarne gli aspetti che non convincono chi la ricerca la conosce e la svolge da anni.
Nel bando PRIN 2010-2011 è stato introdotto un vincolo che definisce un numero minimo di unità per ogni progetto; inizialmente era di 5 unità per tutte le aree disciplinari e nel nuovo bando del 12 gennaio 2012, è stato ridotto a 2 per molte aree, ma non per altre tra cui quelle biologica e medica. Non capiamo il perché di questa differenziazione tra aree e perché un progetto debba essere svolto da almeno 5 unità di ricerca per essere valido. Sarebbe come dire che d'ora in poi in Italia tutti i musicisti devono suonare solo in orchestre! Il vincolo delle 5 unità pone seri limiti alla partecipazione e se non sarà eliminato, si premieranno solo i filoni di ricerca rappresentati da un numero elevato di ricercatori, escludendo studi di assoluta eccellenza che hanno il solo demerito di essere svolti da uno o pochi gruppi italiani, ma che rappresentano ricerche di punta a livello internazionale. Se il vincolo delle 5 unità fosse stato applicato alle più importanti ricerche di biologia pubblicate negli ultimi anni, alcune delle quali premiate dal Nobel, nessuna di queste sarebbe stata ammessa al PRIN attuale. Infine, in soli due mesi è molto difficile aggregare 5 unità in un serio programma di ricerca; si incentiverà l’aggregazione artificiosa dei ricercatori in cordate disomogenee nate al solo scopo di partecipare al bando e che poco hanno a che fare con veri programmi collaborativi in cui le competenze dei partecipanti sono complementari e sinergiche.
La proposta procedura di selezione dei programmi ci lascia ancora più perplessi. La selezione non è più affidata al MIUR ma agli Atenei, che sono però tenuti a selezionare un numero limitato di programmi (circa uno ogni 100 docenti in ruolo). Non vi è dubbio che ciò penalizzerà fortemente i Dipartimenti e gli Atenei che possiedono numerosi gruppi di eccellenza. Sarebbe quindi ragionevole allentare o abolire questo vincolo, lasciando agli Atenei una più ampia possibilità di selezione.
Anche nel bando FIRB-giovani ci sono numerosi vincoli che ne limitano fortemente l’efficacia. In primo luogo, ogni progetto deve essere svolto da almeno 3 gruppi di ricerca tutti coordinati da un giovane ricercatore. Questo limite di 3 gruppi è molto difficile da raggiungere e riflette più un caso favorevole che il vero merito scientifico. Inoltre, ogni Ateneo può presentare un programma FIRB-giovani per ogni 200 docenti in organico, ma ben più grave è il limite delle pubblicazioni. Per accedere al FIRB, i giovani non strutturati (borsisti e assegnisti) fino a 32 anni devono avere almeno 5 pubblicazioni, i non strutturati da 33 a 36 anni, 10 pubblicazioni, e gli strutturati (ricercatori o professori associati) sotto i 40 anni almeno 15 pubblicazioni. Tuttavia, non si fa menzione né della qualità delle pubblicazioni, né della posizione dei giovani ricercatori tra gli autori delle stesse. In particolare, non si tiene conto degli indici bibliometrici che stimano la qualità delle rivista scientifiche dove appaiono le suddette pubblicazioni. Se il numero delle pubblicazioni non fosse sostituito dal fattore di impatto complessivo delle stesse, si rischierebbero esiti paradossali. Ad esempio, un ricercatore universitario di 33 anni, assunto a tempo indeterminato, sarebbe escluso pur avendo 10 pubblicazioni su riviste prestigiose, mentre un assegnista trentaseienne verrebbe ammesso con 10 pubblicazioni su riviste minori.
Auspichiamo che il Ministro Profumo apporti ulteriori correttivi ai bandi PRIN e FIRB-giovani. Se questo non avverrà, si verificheranno due fatti fortemente negativi. I giovani privilegeranno la quantità alla qualità, sfornando il maggior numero possibile di pubblicazioni senza curarsi del loro reale valore scientifico. I meno giovani, che hanno finora lavorato con entusiasmo e produttività ottenendo risultati originali pubblicati su ottime riviste, saranno invece costretti ad arrangiarsi, rivedendo la loro attività e orientandosi verso ricerche che permettano l’accesso ad un PRIN a 5. Tutto ciò, contribuirà ad indebolire la ricerca biologica italiana, già in forte difficoltà per la cronica scarsità di fondi, con gravi ripercussioni sullo sviluppo culturale e tecnologico del nostro paese.
Giudo Barbujani Presidente dell’Associazione Genetica Italiana Ordinario di Genetica Dipartimento di Biologia ed Evoluzione Università di Ferrara
Maurizio Gatti Ordinario di Genetica Dipartimento di Biologia e Biotecnologie Università Sapienza
Patrizio Dimitri Associato di Genetica Dipartimento di Biologia e Biotecnologie Università Sapienza
Il 30/01/12 14.51, "claudio procesi"procesi@mat.uniroma1.it ha scritto:
si puo` avere una qualche copia e magari commentarla? c.p. On Jan 30, 2012, at 2:00 PM, Patrizio Dimitri wrote:
A giorni dovrebbe uscire una lettera-articolo su Sole24 ore su Prin e Firb per chiedere proprio dei correttivi; sarà firmata da tre genetisti (Il presidente dell'associazione genetica italiana, Guido Barbujani, Maurizio Gatti ed io) e vorrei poi trasformarla in una petizione per Profumo& co.
> siamo in grado di chiedere un cambio di rotta? possibile > che il ministro non si renda conto di dove ci sta portando? _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
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__________________________________________________ Walter Lacarbonara
DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE E GEOTECNICA SAPIENZA Università di Roma via Eudossiana 18 - 00184 Rome Italy office: +39 (06) 44585-293 - fax: +39 (06) 4884852 e-mail: walter.lacarbonara@uniroma1.it webpage: w3.disg.uniroma1.it/lacarbonara
Ti ringrazio e sono d'accordo con quanto dici rispetto alla possibilità di aggregare maggior consenso. Vorrei inserire il testo della lettera, magari con delle aggiunte alla luce di alcuni commenti avuti da questa lista, per aprire una petizione, che ne dite?
Patrizio Dimitri
Il 04/02/12 13.07, "Walter Lacarbonara" walter.lacarbonara@uniroma1.it ha scritto:
Grazie a Dimitri per questa iniziativa. Tutti punti condivisibili sul limite numerico (minimo) dei gruppi e la preselezione interna (rafforza lo strapotere di rettori/presidi anche in faccende in cui non dovrebbero ficcare il naso). Negli USA i grants paragonabili ai PRIN sono della National Science Foundation e sono individuali, in taluni casi di tipo "collaborative". Non c'è alcuna preselezione interna agli atenei.
Vorrei però solo chiedere a quanti come Dimitri hanno lodevolmente preso questa iniziativa che sarebbe opportuno cercare di aggregare più consenso all'interno di Universitats Futura e portare all'attenzione dell'opinione pubblica posizioni risultate da una discussione collettiva di una comunità allargata. Forse con ciò aumenterebbe la capacità di influenzare le decisioni...
Walter Lacarbonara
Il giorno 03/feb/12, alle ore 20:28, P. Dimitri ha scritto:
Grazie Francesca!
Sinceramente non capisco bene il tenore del commento di Girlando.. I bandi Prin e Firb sono fatti veramente male e possono essere molto dannosi per la ricerca pubblica di base. Se il Ministro apportasse ulteriori modifiche, eliminando i vincoli e magari anche la preselezione degli Atenei, dovremmo esserne soddisfatti!
Patrizio Dimitri
Il 03/02/12 17.39, "Alberto Girlando" girlando@unipr.it ha scritto:
La lettera è stata pubblicata. Già oggi corre voce di ulteriori modifiche al bando. Magari per le sole Scienze Biologiche e Medicina, come richiesto nella lettera. E gli altri allora ?
A parte tutto, possibile che si debba cambiare continuamente ? Possibile che non si possano avere dei ritmi certi, un quadro coerente e di lungo respiro ?
Sì è possibile.
Alberto Girlando
On Fri, 2012-02-03 at 17:23 +0100, Francesca Matteucci wrote:
Caro Patrizio, condivido in toto la vostra lettera al Ministro! Speriamo che abbia effetto. Francesca
On 02/02/2012 08:51 AM, P. Dimitri wrote:
Ecco il testo della lettera-articolo che dovrebbe uscire oggi o domani sul Sole24 ore..... Patrizio Dimitri
Il 27 dicembre scorso sono stati resi pubblici dal MIUR due bandi per il finanziamento della ricerca scientifica: Il PRIN e il FIRB- giovani. Il bando PRIN è stato poi modificato il 12 gennaio 2012. Questi bandi presentano sostanziali novità rispetto a quelli precedenti. Malgrado le recenti modifiche al PRIN, tali novità rischiano di soffocare la ricerca biologica di base, e in particolare quella più originale e innovativa. Proveremo ad elencarne gli aspetti che non convincono chi la ricerca la conosce e la svolge da anni.
Nel bando PRIN 2010-2011 è stato introdotto un vincolo che definisce un numero minimo di unità per ogni progetto; inizialmente era di 5 unità per tutte le aree disciplinari e nel nuovo bando del 12 gennaio 2012, è stato ridotto a 2 per molte aree, ma non per altre tra cui quelle biologica e medica. Non capiamo il perché di questa differenziazione tra aree e perché un progetto debba essere svolto da almeno 5 unità di ricerca per essere valido. Sarebbe come dire che d'ora in poi in Italia tutti i musicisti devono suonare solo in orchestre! Il vincolo delle 5 unità pone seri limiti alla partecipazione e se non sarà eliminato, si premieranno solo i filoni di ricerca rappresentati da un numero elevato di ricercatori, escludendo studi di assoluta eccellenza che hanno il solo demerito di essere svolti da uno o pochi gruppi italiani, ma che rappresentano ricerche di punta a livello internazionale. Se il vincolo delle 5 unità fosse stato applicato alle più importanti ricerche di biologia pubblicate negli ultimi anni, alcune delle quali premiate dal Nobel, nessuna di queste sarebbe stata ammessa al PRIN attuale. Infine, in soli due mesi è molto difficile aggregare 5 unità in un serio programma di ricerca; si incentiverà l¹aggregazione artificiosa dei ricercatori in cordate disomogenee nate al solo scopo di partecipare al bando e che poco hanno a che fare con veri programmi collaborativi in cui le competenze dei partecipanti sono complementari e sinergiche.
La proposta procedura di selezione dei programmi ci lascia ancora più perplessi. La selezione non è più affidata al MIUR ma agli Atenei, che sono però tenuti a selezionare un numero limitato di programmi (circa uno ogni 100 docenti in ruolo). Non vi è dubbio che ciò penalizzerà fortemente i Dipartimenti e gli Atenei che possiedono numerosi gruppi di eccellenza. Sarebbe quindi ragionevole allentare o abolire questo vincolo, lasciando agli Atenei una più ampia possibilità di selezione.
Anche nel bando FIRB-giovani ci sono numerosi vincoli che ne limitano fortemente l¹efficacia. In primo luogo, ogni progetto deve essere svolto da almeno 3 gruppi di ricerca tutti coordinati da un giovane ricercatore. Questo limite di 3 gruppi è molto difficile da raggiungere e riflette più un caso favorevole che il vero merito scientifico. Inoltre, ogni Ateneo può presentare un programma FIRB-giovani per ogni 200 docenti in organico, ma ben più grave è il limite delle pubblicazioni. Per accedere al FIRB, i giovani non strutturati (borsisti e assegnisti) fino a 32 anni devono avere almeno 5 pubblicazioni, i non strutturati da 33 a 36 anni, 10 pubblicazioni, e gli strutturati (ricercatori o professori associati) sotto i 40 anni almeno 15 pubblicazioni. Tuttavia, non si fa menzione né della qualità delle pubblicazioni, né della posizione dei giovani ricercatori tra gli autori delle stesse. In particolare, non si tiene conto degli indici bibliometrici che stimano la qualità delle rivista scientifiche dove appaiono le suddette pubblicazioni. Se il numero delle pubblicazioni non fosse sostituito dal fattore di impatto complessivo delle stesse, si rischierebbero esiti paradossali. Ad esempio, un ricercatore universitario di 33 anni, assunto a tempo indeterminato, sarebbe escluso pur avendo 10 pubblicazioni su riviste prestigiose, mentre un assegnista trentaseienne verrebbe ammesso con 10 pubblicazioni su riviste minori.
Auspichiamo che il Ministro Profumo apporti ulteriori correttivi ai bandi PRIN e FIRB-giovani. Se questo non avverrà, si verificheranno due fatti fortemente negativi. I giovani privilegeranno la quantità alla qualità, sfornando il maggior numero possibile di pubblicazioni senza curarsi del loro reale valore scientifico. I meno giovani, che hanno finora lavorato con entusiasmo e produttività ottenendo risultati originali pubblicati su ottime riviste, saranno invece costretti ad arrangiarsi, rivedendo la loro attività e orientandosi verso ricerche che permettano l¹accesso ad un PRIN a 5. Tutto ciò, contribuirà ad indebolire la ricerca biologica italiana, già in forte difficoltà per la cronica scarsità di fondi, con gravi ripercussioni sullo sviluppo culturale e tecnologico del nostro paese.
Giudo Barbujani Presidente dell¹Associazione Genetica Italiana Ordinario di Genetica Dipartimento di Biologia ed Evoluzione Università di Ferrara
Maurizio Gatti Ordinario di Genetica Dipartimento di Biologia e Biotecnologie Università Sapienza
Patrizio Dimitri Associato di Genetica Dipartimento di Biologia e Biotecnologie Università Sapienza
Il 30/01/12 14.51, "claudio procesi"procesi@mat.uniroma1.it ha scritto:
si puo` avere una qualche copia e magari commentarla? c.p. On Jan 30, 2012, at 2:00 PM, Patrizio Dimitri wrote:
> A giorni dovrebbe uscire una lettera-articolo su Sole24 ore su > Prin e Firb > per chiedere proprio dei correttivi; sarà firmata da tre > genetisti (Il > presidente dell'associazione genetica italiana, Guido > Barbujani, Maurizio > Gatti ed io) e vorrei poi trasformarla in una petizione per > Profumo& co. > >> siamo in grado di chiedere un cambio di rotta? possibile >> che il ministro non si renda conto di dove ci sta portando? > _______________________________________________ > Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list > > Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie > impostazioni: > https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione > > Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di > Universitas > Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php > Prof. Claudio Procesi, Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia
tel. 0039-06-49913212, fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/
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Walter Lacarbonara
DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE E GEOTECNICA SAPIENZA Università di Roma via Eudossiana 18 - 00184 Rome Italy office: +39 (06) 44585-293 - fax: +39 (06) 4884852 e-mail: walter.lacarbonara@uniroma1.it webpage: w3.disg.uniroma1.it/lacarbonara
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Cari colleghi, Vi invio di nuovo l'indirizzo di Francesco Antonioli, giornalista del sole 24 ore che prende in considerazione contributi sulla questione Prin, Firb, ricerca e università. E' una persona corretta e seria. L'importante è che il testo della lettera sia chiaro, incisivo e conciso (non superare 800-900 caratteri compresi spazi).
Patrizio Dimitri
francesco.antonioli@ilsole24ore.com
Il 04/02/12 13.07, "Walter Lacarbonara" walter.lacarbonara@uniroma1.it ha scritto:
Grazie a Dimitri per questa iniziativa. Tutti punti condivisibili sul limite numerico (minimo) dei gruppi e la preselezione interna (rafforza lo strapotere di rettori/presidi anche in faccende in cui non dovrebbero ficcare il naso). Negli USA i grants paragonabili ai PRIN sono della National Science Foundation e sono individuali, in taluni casi di tipo "collaborative". Non c'è alcuna preselezione interna agli atenei.
Vorrei però solo chiedere a quanti come Dimitri hanno lodevolmente preso questa iniziativa che sarebbe opportuno cercare di aggregare più consenso all'interno di Universitats Futura e portare all'attenzione dell'opinione pubblica posizioni risultate da una discussione collettiva di una comunità allargata. Forse con ciò aumenterebbe la capacità di influenzare le decisioni...
Walter Lacarbonara
Il giorno 03/feb/12, alle ore 20:28, P. Dimitri ha scritto:
Grazie Francesca!
Sinceramente non capisco bene il tenore del commento di Girlando.. I bandi Prin e Firb sono fatti veramente male e possono essere molto dannosi per la ricerca pubblica di base. Se il Ministro apportasse ulteriori modifiche, eliminando i vincoli e magari anche la preselezione degli Atenei, dovremmo esserne soddisfatti!
Patrizio Dimitri
Il 03/02/12 17.39, "Alberto Girlando" girlando@unipr.it ha scritto:
La lettera è stata pubblicata. Già oggi corre voce di ulteriori modifiche al bando. Magari per le sole Scienze Biologiche e Medicina, come richiesto nella lettera. E gli altri allora ?
A parte tutto, possibile che si debba cambiare continuamente ? Possibile che non si possano avere dei ritmi certi, un quadro coerente e di lungo respiro ?
Sì è possibile.
Alberto Girlando
On Fri, 2012-02-03 at 17:23 +0100, Francesca Matteucci wrote:
Caro Patrizio, condivido in toto la vostra lettera al Ministro! Speriamo che abbia effetto. Francesca
On 02/02/2012 08:51 AM, P. Dimitri wrote:
Ecco il testo della lettera-articolo che dovrebbe uscire oggi o domani sul Sole24 ore..... Patrizio Dimitri
Il 27 dicembre scorso sono stati resi pubblici dal MIUR due bandi per il finanziamento della ricerca scientifica: Il PRIN e il FIRB- giovani. Il bando PRIN è stato poi modificato il 12 gennaio 2012. Questi bandi presentano sostanziali novità rispetto a quelli precedenti. Malgrado le recenti modifiche al PRIN, tali novità rischiano di soffocare la ricerca biologica di base, e in particolare quella più originale e innovativa. Proveremo ad elencarne gli aspetti che non convincono chi la ricerca la conosce e la svolge da anni.
Nel bando PRIN 2010-2011 è stato introdotto un vincolo che definisce un numero minimo di unità per ogni progetto; inizialmente era di 5 unità per tutte le aree disciplinari e nel nuovo bando del 12 gennaio 2012, è stato ridotto a 2 per molte aree, ma non per altre tra cui quelle biologica e medica. Non capiamo il perché di questa differenziazione tra aree e perché un progetto debba essere svolto da almeno 5 unità di ricerca per essere valido. Sarebbe come dire che d'ora in poi in Italia tutti i musicisti devono suonare solo in orchestre! Il vincolo delle 5 unità pone seri limiti alla partecipazione e se non sarà eliminato, si premieranno solo i filoni di ricerca rappresentati da un numero elevato di ricercatori, escludendo studi di assoluta eccellenza che hanno il solo demerito di essere svolti da uno o pochi gruppi italiani, ma che rappresentano ricerche di punta a livello internazionale. Se il vincolo delle 5 unità fosse stato applicato alle più importanti ricerche di biologia pubblicate negli ultimi anni, alcune delle quali premiate dal Nobel, nessuna di queste sarebbe stata ammessa al PRIN attuale. Infine, in soli due mesi è molto difficile aggregare 5 unità in un serio programma di ricerca; si incentiverà l¹aggregazione artificiosa dei ricercatori in cordate disomogenee nate al solo scopo di partecipare al bando e che poco hanno a che fare con veri programmi collaborativi in cui le competenze dei partecipanti sono complementari e sinergiche.
La proposta procedura di selezione dei programmi ci lascia ancora più perplessi. La selezione non è più affidata al MIUR ma agli Atenei, che sono però tenuti a selezionare un numero limitato di programmi (circa uno ogni 100 docenti in ruolo). Non vi è dubbio che ciò penalizzerà fortemente i Dipartimenti e gli Atenei che possiedono numerosi gruppi di eccellenza. Sarebbe quindi ragionevole allentare o abolire questo vincolo, lasciando agli Atenei una più ampia possibilità di selezione.
Anche nel bando FIRB-giovani ci sono numerosi vincoli che ne limitano fortemente l¹efficacia. In primo luogo, ogni progetto deve essere svolto da almeno 3 gruppi di ricerca tutti coordinati da un giovane ricercatore. Questo limite di 3 gruppi è molto difficile da raggiungere e riflette più un caso favorevole che il vero merito scientifico. Inoltre, ogni Ateneo può presentare un programma FIRB-giovani per ogni 200 docenti in organico, ma ben più grave è il limite delle pubblicazioni. Per accedere al FIRB, i giovani non strutturati (borsisti e assegnisti) fino a 32 anni devono avere almeno 5 pubblicazioni, i non strutturati da 33 a 36 anni, 10 pubblicazioni, e gli strutturati (ricercatori o professori associati) sotto i 40 anni almeno 15 pubblicazioni. Tuttavia, non si fa menzione né della qualità delle pubblicazioni, né della posizione dei giovani ricercatori tra gli autori delle stesse. In particolare, non si tiene conto degli indici bibliometrici che stimano la qualità delle rivista scientifiche dove appaiono le suddette pubblicazioni. Se il numero delle pubblicazioni non fosse sostituito dal fattore di impatto complessivo delle stesse, si rischierebbero esiti paradossali. Ad esempio, un ricercatore universitario di 33 anni, assunto a tempo indeterminato, sarebbe escluso pur avendo 10 pubblicazioni su riviste prestigiose, mentre un assegnista trentaseienne verrebbe ammesso con 10 pubblicazioni su riviste minori.
Auspichiamo che il Ministro Profumo apporti ulteriori correttivi ai bandi PRIN e FIRB-giovani. Se questo non avverrà, si verificheranno due fatti fortemente negativi. I giovani privilegeranno la quantità alla qualità, sfornando il maggior numero possibile di pubblicazioni senza curarsi del loro reale valore scientifico. I meno giovani, che hanno finora lavorato con entusiasmo e produttività ottenendo risultati originali pubblicati su ottime riviste, saranno invece costretti ad arrangiarsi, rivedendo la loro attività e orientandosi verso ricerche che permettano l¹accesso ad un PRIN a 5. Tutto ciò, contribuirà ad indebolire la ricerca biologica italiana, già in forte difficoltà per la cronica scarsità di fondi, con gravi ripercussioni sullo sviluppo culturale e tecnologico del nostro paese.
Giudo Barbujani Presidente dell¹Associazione Genetica Italiana Ordinario di Genetica Dipartimento di Biologia ed Evoluzione Università di Ferrara
Maurizio Gatti Ordinario di Genetica Dipartimento di Biologia e Biotecnologie Università Sapienza
Patrizio Dimitri Associato di Genetica Dipartimento di Biologia e Biotecnologie Università Sapienza
Il 30/01/12 14.51, "claudio procesi"procesi@mat.uniroma1.it ha scritto:
si puo` avere una qualche copia e magari commentarla? c.p. On Jan 30, 2012, at 2:00 PM, Patrizio Dimitri wrote:
> A giorni dovrebbe uscire una lettera-articolo su Sole24 ore su > Prin e Firb > per chiedere proprio dei correttivi; sarà firmata da tre > genetisti (Il > presidente dell'associazione genetica italiana, Guido > Barbujani, Maurizio > Gatti ed io) e vorrei poi trasformarla in una petizione per > Profumo& co. > >> siamo in grado di chiedere un cambio di rotta? possibile >> che il ministro non si renda conto di dove ci sta portando? > _______________________________________________ > Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list > > Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie > impostazioni: > https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione > > Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di > Universitas > Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php > Prof. Claudio Procesi, Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia
tel. 0039-06-49913212, fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/
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Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
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Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Walter Lacarbonara
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On Thu, Feb 2, 2012 at 8:51 AM, P. Dimitri liviapat@inwind.it wrote:
Ecco il testo della lettera-articolo che dovrebbe uscire oggi o domani sul Sole24 ore.....
Non mi piace intervenire solo in assenso ma per una volta vorrei dire che sono fortemente d'accordo sulle critiche e sulle proposte della lettera di P.Dimitri come anche sui commenti successivi.
Riguardo
Non capiamo il perché di questa differenziazione tra aree e perché un progetto debba essere svolto da almeno 5 unità di ricerca per essere valido. Sarebbe come dire che d'ora in poi in Italia tutti i musicisti
In realta' sospetto che la norma venga proprio dal ministro Profumo, che ha pubblicamente sottolineato la sua convinzione che la valutazione di merito non debba essere usata per differenziare / discriminare / premiare / punire Atenei buoni e meno buoni, ma ci deve essere invece collaborazione, e gli Atenei migliori devono prendere per mano e coinvolgere gli Atenei piu' sfortunati in progetti virtuosi. Personalmente ritengo che questo atteggiamento sia sbagliato e nocivo. L'atteggiamento piu' corretto, efficiente e produttivo secondo me e' differenziare in base al merito, ma non negare a chi e' in posizione meno avvantaggiata ne' in ogni caso l'accesso ai fondi individuali e di gruppo su base competitiva ne' un livello dignitoso di dotazioni per svilupparsi.
Cordialmente,
Caro Luisiani,
Sì, avevo letto le dichiarazioni di Profumo: ripropongo qualche ³perla²
³Non si tratta di creare "cordate", ma gruppi di progetto, veri e propri team in grado di interagire al meglio. ³
³Ritengo che la modalità scelta sia quella opportuna: il gioco di squadra. Anche gli atenei migliori debbono pensare di mettersi a disposizioni come partner di grande capacità. In Europa, d'altronde, si compete così.²
Sinceramente, io propendo per la malafede. Profumo non può credere veramente che in due mesi scarsi si possano creare ³gruppi di progetto, veri e propri team in grado di interagire al meglio². Forse in qualche caso, dove già esistono progetti allargati di 5 o più unità, ma nella maggior parte dei casi si deve improvvisare. Se non è malafede, allora questo Profumo è un "olezzo pestilenziale² di incompetenza ed ingenuità!
Patrizio Dimitri
Non mi piace intervenire solo in assenso ma per una volta vorrei dire che sono fortemente d'accordo sulle critiche e sulle proposte della lettera di P.Dimitri come anche sui commenti successivi.
Riguardo
Non capiamo il perché di questa differenziazione tra aree e perché un progetto debba essere svolto da almeno 5 unità di ricerca per essere valido. Sarebbe come dire che d'ora in poi in Italia tutti i musicisti
In realta' sospetto che la norma venga proprio dal ministro Profumo, che ha pubblicamente sottolineato la sua convinzione che la valutazione di merito non debba essere usata per differenziare / discriminare / premiare / punire Atenei buoni e meno buoni, ma ci deve essere invece collaborazione, e gli Atenei migliori devono prendere per mano e coinvolgere gli Atenei piu' sfortunati in progetti virtuosi. Personalmente ritengo che questo atteggiamento sia sbagliato e nocivo. L'atteggiamento piu' corretto, efficiente e produttivo secondo me e' differenziare in base al merito, ma non negare a chi e' in posizione meno avvantaggiata ne' in ogni caso l'accesso ai fondi individuali e di gruppo su base competitiva ne' un livello dignitoso di dotazioni per svilupparsi.
Cordialmente,
universitas_in_trasformazione@lists.dm.unipi.it