Care/i tutte/i, Sono d'accordo con quel che dice Giorgio Parisi ( ciao, Giorgio!): adoperare gli indicatori automatici per escludere commissari sicuramente incompetenti, prima che per escludere candidati. Posso anche suggerire un altra ideuzza, che non risolve certo il problema, ma mi sembra potrebbe aiutare nella situazione italiana: ritornare alla lista di idonei, che abbia un limitata ( ma non troppo) durata nel tempo, e da cui le sedi possano attingere, senza obbligo di rispettare l'ordine in lista. Anzi, meglio se non c'è graduatoria di merito: chi è sopra un certo livello di dignità scientifica, può entrare in paradiso, quando qualche sede lo chiami. Ssluti a tutti, Giorgio Forti
At 16.54 12/12/2008, Giorgio Parisi wrote:
Caro Claudio,
volevo farti notare come vengano gestite le commissioni dagli informaci (o meglio dalla GRIN): http://www.di.unipi.it/grin/VALCOMP_I2008/Prospetto.htm
Volevo ritornare sugli indicatori automatici. Non usiamoli per escludere i candidati, incominciamo ad escludere i commissari. Se oer caso un commissario buono e' tagliato fuori, non succede niente. Dopo una sperimentazione in tal senso, potremmo utllizzarli per i candidati.
Ciao
Giorio
On 12/8/08, claudio procesi procesi@mat.uniroma1.it wrote:
PURTROPPO LA COSA E` MOLTO, MA MOLTO PIU` COMPLICATA.
Di fatto fino a che le leggi SBAGLIATE sono quelle che sono, votare per una commissione e` in un certo senso un obbligo, l'alternativa e` che nessuno vota, solo tre o cinque che si mettono d'accordo e quindi si fanno la commissione da soli.
Per esempio in Algebra inizialmente ci si consultava tutti, o per lo meno un buon numero di persone, con l'idea di formare una commissione equilibrata ma non punitiva per la sede che chiedeva il concorso, dopo tutto non ha senso imporgli qualcuno che loro non vogliono e ci si consultava anche per ruotare su un compito spesso non desiderato. L'idea era di arrivare ad una decisione equilibrata che tenesse presente le esigenze locali ma anche la qualita` scientifica dei candidati.
Questo non e` facile ma ci sono state varie commissioni che hanno in buona fede cercato di lavorare secondo questi principi. A me e` capitato di essere invitato da colleghi a partecipare ad una commissione proprio in quanto sapevano che non avevo alcun allievo da portare e quindi avrei potuto operare in modo super-partes. Di fatto poi questo meccanismo non funziona per almeno due ragioni, una che per molti la tentazione di passare un proprio allievo alla fine prevale, anche perche' magari l'allievo non e` male e l'allievo stesso potrebbe dire: ma io sono proprio peggio degli altri?
Ma la seconda e` anche meno evidente, dopo un po l'interesse di darsi da fare per commissioni, in Dipartimenti lontani in cui uno non ha alcun interesse, diminuisce fortemente. Se mi scrivono a proposito di una commissione spesso dopo 10 minuti me ne sono dimenticato, comunque il giorno delle votazioni ho di meglio da fare o me lo dimentico e il sistema si degrada sempre di piu`.
Quindi non e` sempre il caso che ci siano masse di baroni famelici pronti ad azzannare l'osso, spesso alla maggior parte delle persone la cosa non interessa affatto, presumono che i giochi siano fatti e se ne disinteressano, in questo modo favoriscono ovviamente chi invece tira le fila. La conseguenza e` l'opposto di quello che la legge si prefiggeva, irresponsabilita` di tutti e favorire quelli che maneggiano.
Purtroppo, se neppure i colleghi piu giovani capiscono quali sono le vere perversioni del sistema e` molto difficile che lo capiscano quelli che sono esterni all'Universita` e se le riforme le fanno gli opinionisti del Corriere della Sera oppure i conduttori TV l'Universita` va verso la sicura distruzione.
claudio procesi
On Dec 8, 2008, at 9:12 PM, annick.farina@unifi.it wrote:
Anch'io penso che l'unico modo di impedire la formazione di "famiglie" è di rompere l'ambito concorsuale anche se non sarebbe la cosa perfetta e anche di allargare le commissioni a tutti i corpi cosa che mi sembra ovvia. Più gente c'è meno possibilità di "sistemazioni" esiste, più si è cosciente dello sguardo dall'altro. Anch'io penso che un collega di un ambito pure molto lontano sia capace di giudicare il mio lavoro - sempre che parli un po' di francese...- (quindi qualche problemino ci sarà sempre). Ma mi chiedo: come colleghi possono chiamare/essere chiamati per dire chi votare per una commissione / accettare di votare per chi si è chiesto, chi eleggere nei concorsi senza sentirsi maffiosi. Nessuno ha mai osato chiamarmi, quindi lo sanno tutti che "queste cose non si fanno". Come in un mondo di gente colta queste cose possono succedere, non lo capisco e spero di non capirlo mai. Sono però molto felice di vedere nelle vostre mail che molti non sono d'accordo! Annick Farina
Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni: http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/lettera.html
Prof. Claudio Procesi, Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia
tel. 0039-06-49913212, fax 0039-06-44701007
http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/
Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o
cambiare le proprie impostazioni:
https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni: http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/lettera.html
-- Physics Department, University of Rome ``La Sapienza" Piazzale Aldo Moro 2 00185 Rome Italy tel. +390649914311 fax +39064957697 _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni: http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/lettera.html
universitas_in_trasformazione@lists.dm.unipi.it