Cari amici di Universitas Futura,
leggo dall'archivio della mailing-list che muovete delle critiche all'articolo di "Science" della settimana scorsa sul ddl Gelmini.
Ad esempio Alberto Girlando (Mon, 13 Dec 2010 11:59:2) scrive:
"[...] L'articolo è tutt'altro che obiettivo nel riportare le motivazioni della protesta, fa riferimento alla gelmini-propaganda (nepotismo imperante etc etc) e a quello di decleva, spingendosi financo a dire: "But even among the detractors there are many who welcome a part of the reform that would set up a new system to distribute research funding according to international standards of peer review". [...]"
Per Vs. interesse rendo noto che sono senz'altro tra i maggiori "responsabili" dell'articolo, avendo nell'occasione conferito con il giornalista sull'universo mondo delle questioni trattate nel ddl, cosa che mi e' costata non poco tempo e fatica - in particolare con 3 lunghe interviste telefoniche della durata complessiva di 3 ore e mezza. Non solo: ho dato anche il Nulla Osta ad una versione preliminare dell'articolo che ho potuto visionare il 3 dicembre (anche se dopo ha fatto in tempo a cambiare un po').
Vorrei capire un po' i problemi che avete con il contenuto.
Forse vanno spese due parole preliminari (pensavo non ce ne fosse bisogno, visto il connotato culturale della lista). Un'articolo per "Science" non e' una voce o un megafono di parte, e la "readership" intende essere informata su fatti ed opinioni secondo standard di qualita' internazionali (che non sono quelli dell'informazione italica, mi pare superfluo). E allora vanno date le onformazioni complete per decifrare la situazione - cosa beniteso ardua quando si tratta di spiegare in 700-800 parole una questione del genere ad un pubblico abituato a politiche e situazioni del tutto diverse.
Non capisco la "mancanza di obiettivita'" nel riportare le ragioni della protesta. Che la vicenda venga introdotta spiegando che "[...] the Italian Parliament’s lower house approved a proposed law aimed at eliminating nepotism in academic appointments as well as improving the quality of teaching and research." mi sembra una descrizione generale neutrale delle motivazioni e degli scopi. Che questi siano scopi e motivazioni del Governo, e che poi si possa non essere d'accordo, non e' un buon motivo per non riportarli, altrimenti poi non si capisce niente sul perche' c'e' tutto ' sto ambaradan. Il titolo stesso e' moltro neutrale, perche' parla di "controversial reform".
Sul fatto che vengano spese delle parole positive sull'emendamento-Marino riguradante la perr-review dipende dal resoconto che ho fatto sul mio blog http://cronaca.anvur.it/2010/11/come-ti-vedo-e-rivedo-la-ricerca.html e che e' stato anch'esso oggetto di scambio di informazioni con il giornalista. E' ovvio che alla "readership" di Science interessa sapere anche della questione dei finanziamenti alla ricerca, che pure non era tra gli scopi originari del ddl (come ho scritto chiaramente nel blog, ed ho spiegato al giornalista), ma allora? Su quel punto specifico il giornalista e' andato poi a intervistare Ignazio Marino, non la Aprea o chi altri della maggioranza. Che venga riportata anche l'opinione di Decleva in una riga striminzita mi pare il minimo di informazione.
Insomma, possiamo metterci a discutere su tante cose, ma volevo capire meglio come intendete voi l'informazione giornalistica per un giornale come "Science".
Cordialità,
Renzo Rubele
At 17.26 +0100 17.12.2010, Renzo Rubele wrote:
... Non capisco la "mancanza di obiettivita'" nel riportare le ragioni della protesta. Che la vicenda venga introdotta spiegando che "[...] the Italian Parliament's lower house approved a proposed law aimed at eliminating nepotism in academic appointments as well as improving the quality of teaching and research." mi sembra una descrizione generale neutrale delle motivazioni e degli scopi ... Il titolo stesso e' moltro neutrale, perche' parla di "controversial reform".
Ecco, provo a spiegare il punto, visto che da un par di decenni mi occupo di pragmatica della comunicazione umana e altre amenità cognitive.
Se io dico:
prima premessa, esposta in termini neutrali: la riforma mira a eliminare il nepotismo e migliorare la qualità della didattica e della ricerca
e
seconda premessa, analogamente espressa in modo neutrale: c'è chi si oppone a questa riforma
qualunque lettore neutrale ne trarrà l'inferenza (logicamente scorretta, ma psicologicamente impeccabile) che
conclusione (neutralissima): chi si oppone alla riforma non vuole che il nepotismo venga eliminato e che la qualità della didattica e della ricerca migliori.
In effetti, ultimamente m'è sembrato di udire voci governative (e dunque per definizione neutrali, visto che il frame della discussione l'hanno stabilito loro) che argomentavano proprio in questo modo. Poiché la Gelmini è ministro di questo governo, non stupisce che l'argomento, pur neutrale, possa a qualcuno parere pro-Gelmini. Peraltro, abbiamo già acclarato che la Gelmini ha impostato un frame assolutamente neutrale, e dunque dov'è il problema.
Se poi aggiungiamo che tra gli scopi (espressione neutrale, si badi) della riforma c'è che i finanziamenti alla ricerca vengano assegnati con un metodo di peer review, il medesimo lettore neutrale sarà neutralmente indotto a pensare che coloro che si oppongono alla riforma si oppongano anche all'assegnazione di fondi tramite peer review. E poiché già sappiamo, neutralmente, che costoro sono anche favorevoli al nepotismo e contrari a qualunque miglioramento nella qualità di ricerca e didattica, non rimane che notare una certa coerenza nel loro comportamento.
Grazie per l'attenzione, complimenti e saluti,
Maurizio Tirassa
Perfettamente d'accordo con Maurizio Tirassa!
At 17.26 +0100 17.12.2010, Renzo Rubele wrote:
... Non capisco la "mancanza di obiettivita'" nel riportare le ragioni della protesta. Che la vicenda venga introdotta spiegando che "[...] the Italian Parliament's lower house approved a proposed law aimed at eliminating nepotism in academic appointments as well as improving the quality of teaching and research." mi sembra una descrizione generale neutrale delle motivazioni e degli scopi ... Il titolo stesso e' moltro neutrale, perche' parla di "controversial reform".
Ecco, provo a spiegare il punto, visto che da un par di decenni mi occupo di pragmatica della comunicazione umana e altre amenità cognitive.
Se io dico:
prima premessa, esposta in termini neutrali: la riforma mira a eliminare il nepotismo e migliorare la qualità della didattica e della ricerca
e
seconda premessa, analogamente espressa in modo neutrale: c'è chi si oppone a questa riforma
qualunque lettore neutrale ne trarrà l'inferenza (logicamente scorretta, ma psicologicamente impeccabile) che
conclusione (neutralissima): chi si oppone alla riforma non vuole che il nepotismo venga eliminato e che la qualità della didattica e della ricerca migliori.
In effetti, ultimamente m'è sembrato di udire voci governative (e dunque per definizione neutrali, visto che il frame della discussione l'hanno stabilito loro) che argomentavano proprio in questo modo. Poiché la Gelmini è ministro di questo governo, non stupisce che l'argomento, pur neutrale, possa a qualcuno parere pro-Gelmini. Peraltro, abbiamo già acclarato che la Gelmini ha impostato un frame assolutamente neutrale, e dunque dov'è il problema.
Se poi aggiungiamo che tra gli scopi (espressione neutrale, si badi) della riforma c'è che i finanziamenti alla ricerca vengano assegnati con un metodo di peer review, il medesimo lettore neutrale sarà neutralmente indotto a pensare che coloro che si oppongono alla riforma si oppongano anche all'assegnazione di fondi tramite peer review. E poiché già sappiamo, neutralmente, che costoro sono anche favorevoli al nepotismo e contrari a qualunque miglioramento nella qualità di ricerca e didattica, non rimane che notare una certa coerenza nel loro comportamento.
Grazie per l'attenzione, complimenti e saluti,
Maurizio Tirassa _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
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