Concordo su quasi tutto quello che propone Emmer: In specifico, penso che eliminare qualcosa perché qualcuno l'ha fatta male non sia una soluzione, (a meno che si dimostri che non esistono soluzioni). Miei ulteriori commenti:
- 3+2) Una divisione in due livelli esiste in quasi tutte le università del mondo-> si può fare. - Da noi c'è chi ha lavorato per due anni per creare un 3+2 decente e chi ha solo cambiato nomi ai corsi, magari lasciando 120 ore per corsi da 60 crediti -> male, è mancato il controllo. - La cosiddetta liceizzazione non è una causa del 3+2, ma dipende dall'assenza di una richiesta minima sulle conoscenze in ingresso. Se molti studenti hanno problemi con le divisioni con la virgola (SI!), o con il significato di una subordinata bisogna riprenderli per i capelli, e scalare tutto. - Concorsi) in varie parti del mondo si assumono docenti preparati --> si può fare. - Non è cambiando la procedura/legge sulle assunzioni che si risolve il problema, persone scorrette troveranno sempre il modo di agire in modo scorretto. - Il controllo ex-post credo sia indispensabile. - Parenti & C: vi ricordo che prima delle elezioni a Rettore alla Sapienza ho inviato una richiesta pubblica a tutti i candidati perchè indicassero i parenti dipendenti: gli unici due che non hanno risposto sono stati Frati (eletto Rettore con maggioranza di docenti-studenti-TAB) e Avallone (nominato prorettore).....SBUGIARDIAMOLI IN PUBBLICO. - Moltiplicazione Corsi) Controlli-controlli-controlli, ma anche fra di noi: Ingegneria alla Sapienza si sta dividendo in 3 facoltà diverse. La ragione dei "separandi" :potremo gestire più posti, perchè saremo pochi preofessori con molti studenti, e se na parla tranquillamente. - Quindi: avere il coraggio di discuterne anche fuori della facoltà, corso di laurea, oramai si è visto che nessuno è in grado di lavare i panni sporchi in famiglia, facciamolo fuori, anche se può costare in termini di immagine a breve termine. - I numeri): attenzione, quelli indicati da politici, sottopolitici ed anche colleghi disinformati sono spesso di fantasia. Vi accludo separatamente un file con qualche numero (giusto un esempio: alla Sapienza esisterebbero, fonte ufficiale, 5 corsi di laurea in Fisica con meno di 6 studenti, le tabelle vanno interpretate, non copiate....). - Fondi) Sempre controlli expost: io non ho MAI dovuto rendicontare fondi e risultati per finanziamenti avuti dall'Università, è serio? Mentre ogni anno l'INFN mi fa le pulci su quello che ho speso, fatto, non fatto...prima di decidere per l'anno dopo. - Alla Sapienza ci sono 600 docenti che non aggiornano le loro pubblicazioni al MIUR da almeno 9 anni: o non hanno pubblicato nulla, o non serve dimostrare che si è pubblicato qualcosa. - per finire: Assolutamente d'accordo nell'uscire in pubblico con dichiarazioni, proposte, opinioni brevi,chiare, comprensibili a tutti.
Carlo cosmelli
(last: non allegate tutto, altrimenti fra un po' avremo file di MB).
Message: 1 Date: Wed, 10 Dec 2008 20:11:00 +0100 From: Emmer Michele emmer@mat.uniroma1.it Subject: [Universitas_in_trasformazione] non potendo esserci
Premetto che non è facile stare dietro alla gran quantità di messaggi, che sono l'indice di quanto ci sia necessità di discutere e di non delegare tutto a coloro che devono fare le leggi. Non potrò essere presente alla prossima riunione ma credo che quello che sia importante è stabilire una scaletta di temi, breve, sintetica e incisiva.
- la questione dei tagli. Volenti o nolenti è all'origine della
questione. Su questo bisogna essere molto netti e precisi.
Alla spesa universitaria concorrono molte voci, oltre gli stipendi:
- la proliferazione delle sedi che hanno attuato tutti
indistintamente. Io partecipo sia ad una facoltà scientifica, matematica, che ad una professionalizzante, architettura. Ad Architettura uno dei grandi ideali è proliferare le sedi, salvo a chiuderle in brevissimo tempo se non si trovano altri fondi. E così in tante altre facoltà. Io credo che ci voglia una valutazione nazionale per tutti i settori in cui un autorevole comitato (certo da decidere chi, come e perchè) individui le sedi universitarie che non hanno alcun senso. Chiedendo l'immediato blocco di qualsiasi altra sede universitaria, sino a d avvenuta valutazione.
- la proliferazioni di corsi di laurea, che è stata attuata in modo
molto più accentuato in facoltà che non sono scientifiche. Almeno questa è la mia esperienza. E' vero che con l'ultima legge che cose dovrebbero in parte rientrare per mancanze dei requisiti minimi. Anche in questo caso una seria valutazione che dovrebbe avvenire a livello anche delle singole università deve portare alla chiusura di tutti i corsi di aurea che hanno corsi simili nelle stesse sedi, do tutti i corsi di laurea che semplicemente non hanno senso, o che hanno un numero di studenti molto ridotto.
- la proliferazione di corsi, che deve essere trattata nello stesso
modo. Una ovvia conseguenza di questo fatto è che ci sono facoltà intere che vanno avanti solo con docenti, diciamo così, che ricevono uno stipendio annuo di 200 euro, annuo. Certo questo problema riguarda solo in minima parte le facoltà scientifiche.
- Ovviamente tutto questo è successo perché gli organi accademici non
hanno mai messo un freno a questo tipo di comportamento. Per non parlare dei politici. Questo è dovuto anche al fatto che all'università ci sono coloro che si occupano della ricerca e dell'insegnamento, quelli il cui scopo principale è la gestione del potere. Ed è anche colpa di coloro che reputano un disonore occuparsi delle questioni legate alla gestione universitaria che le cose poi vanno in un certo modo. Questo dibattito credo sia un segnale in questa direzione.
Io credo che per essere credibili su questo bisogna essere molto chiari. Chiedere una verifica immediata il più possibile seria a livello locale e nazionale in tempi molto brevi (un anno?) e bloccare tutte le iniziative in questo senso nel frattempo. Un segnale forte e preciso, io credo. E' chiaro che è l'università che deve darsi delle regole, le comunità scientifiche, ma sarebbe bene, a maggior ragione in un periodo di crisi, che tutto questo venisse fatto alla luce del sole.
Altre cose da chiedere immediatamente, per dare un forte segnale:
- che nessuno possa restare nella stessa università per i primi due
anni. a tutti i livelli, se i concorsi restano nazionali.
- che nessuno possa avere cariche in una università, facoltà,
dipartimento in cui sono presenti familiari
- chiedere il ripristino immediato della mobilità universitaria, che
ci si possa spostare da una sede all'altra, da una facoltà all'altra, da un dipartimento all'altro. ovviamente senza questo punto, i precedenti non hanno molto senso.
- chiedere che siano resi noti (in molte facoltà non lo sono mai
stati) le opinioni degli studenti e dei docenti sui corsi. Che il tutto sia reso pubblico in rete. Che si sappia di qualsiasi corso quanti studenti, quanti esami, e le risposte a tutte le domande dei questionari.
- abolizione da subito di tutti i fondi di ricerca che sono assegnati
a pioggia (facoltà e simili)
Ritengo che chiedere oggi la semplice abolizione dei concorsi avrebbe l'effetto opposto. E' chiaro che le commissione delle comunità scientifiche serie farebbero un ottimo lavoro ma le altre? credo che sotteso a molti dei discorsi fatti ci sia la domanda di fondo: vogliamo fare una università di sole facoltà scientifiche sane in cui si fa ricerca, in cui si valuta? E gli altri se ne vadano per conto loro dato che creano disturbo da questo punto di vista? Questo è un punto che va chiarito. tenendo anche presente che, faccio il mio esempio, in 10 anni nella facoltà non scientifica in cui ho la cattedra ho chiamato (ero l'unico ordinario) solo di matematica 6 professore associati, un ordinario, un ricercatore. Vogliamo che in queste facoltà le regole siano diverse? Facoltà dove molte spesso non si leggono i curriculum dei candidati perché suona come una specie di offesa per i candidati stessi? Ma come li conoscono tutti!
Altra cosa da chiedere subito è che su questi punti tutti i rettori tengano una relazione pubblica in brevissimo tempo, immettendo tutti i documenti in rete a disposizione di tutti.
Credo che una maggiore partecipazione ed una maggiore richiesta di trasparenza e di democrazia (ma a molti va benissimo così) sia una cosa essenziale.
Ci sono obiettivi che posso essere utili nell'immediato, altri che sono di medio periodo. Come per esempio riprendere la questione della abolizione della facoltà che doveva essere fatta anni fa e che è sparita dall'orizzonte.
Per i media poche frasi e pochi punti, altrimenti non capiscono. basta guardare i commenti dei politici: non più di 10 parole. Ma coinvolgere sulla discussione sul futuro delle università il maggior numero di studenti e docenti, possibilmente by passando le autorità accademiche in grande parte responsabili della situazione. media e politica non capiscono una prospettiva per i prossimi 10 anni. Bisogna farlo senza che se ne accorgano.
Michele Emmer
.................................. Anche se tutti, io no.
Prof. Carlo Cosmelli Dipartimento di Fisica Università La Sapienza P. A. Moro 5 00185 Roma, Italy tel. + 39-06-4991-4216 lab. + 39-06-4991-4279 fax. + 39-06-4957- 697 www.roma1.infn.it/exp/webmqc/cosmelli.html
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