Cari tutti, sull'acquisto di una pagina di giornale ho più di una perplessità: è un po' come pubblicare un libro a proprie spese.
Mi spiego: se i contenuti ci sono, e sono interessanti, si viene pubblicati, anche senza pagare. Viceversa, pagando si può essere pubblicati, ma nulla garantisce di avere un impatto significativo.
Io, personalmente, penso che sarebbe molto più utile che ciascuno, singolarmente, si desse da fare (magari anche solo in piccolo, sui giornali locali, o alle lauree) per informare.
Si possono scrivere lettere ai giornali, commenti sui blog, si possono fare interventi ai vari fili diretti ... io qualche volta l'ho fatto: www.radio.rai.it/podcast/A0062182.mp3 (da 5' 25" a 6' 30" per la domanda, fino a 8' 30" per la risposta) oppure anche http://tinyurl.com/394eodf http://tinyurl.com/3y8rwrw
Bisogna ovviamente chiarirsi bene le idee su cosa dire, lo spazio è sempre minimo: se scrivete ad un giornale guardate almeno qual'è la lunghezza media delle lettere che pubblicano, se intervenite in una trasmissione radiofonica cronometrate qual'è il tempo medio di interventi e domande. E' bene anche capire le caratteristiche del canale comunicativo.
Insomma, fare un intervento comporta un minimo di sforzo comunicativo (e di meditazione :) ma, in compenso è gratis e replicabile (da altri, possibilmente: è bene che non sia sempre la stessa persona che interviene!).
Probabilmente molti interventi andranno a vuoto, ma alcuni andranno a segno, e potrebbero avere l'effetto di stimolare la curiosità del pubblico e, di riflesso, di qualche giornalista.
I giornalisti possono essere superficiali, ma non sono 'cattivi': il loro lavoro è capire cosa è 'notiziabile' e cosa no e scelgliere di conseguenza.
Come rendere 'notiziabili' le problematiche complesse che riguardano l'università è però un compito che va oltre le competenze di gran parte dei giornalisti: tocca a noi.
Ciao (e scusate la lunghezza), c.c.
Dunque: noi che siamo corrotti e nepotisti, noi che sprechiamo... Leggetevi questa bella notizia, da "Il Fatto Quotidiano"di oggi (non posso fare il link perché è sul giornale):
MILANO Tesi su “libertà e giustizia in Amartya Sen” Barbara B, laurea-sorpasso all’ombra di don Verzé di Davide Vecchi
Barbara Berlusconi si è laureata in Filosofia con 110 e lode all'Università milanese Vita San Raffaele. A 26 anni, due figli, una poltrona nel Cda della Fininvest, la primogenita del premier e di Veronica Lario conquista così il diploma di laurea triennale. Con una tesi “sul concetto di benessere, libertà e giustizia nel pensiero di Amartya Sen”, ha detto lei stessa. Ma in Italia con benessere, libertà e giustizia ci siamo? Un breve silenzio, accompagnato dal tentennio della testa e una mano che indica no. Nessuna risposta. “Questo è quanto”. Ma “è un giorno importante, sono tesa”. Già. Neanche il tempo di laurearsi che il rettore Don Luigi Maria Verzé, l'amico di papà Silvio, le proponeva di diventare docente di una futura Facoltà di Economia. Vedendosi riconoscere d'ufficio e in un sol colpo specialistica, dottorati, ricerca. Il tutto davanti agli altri quattro neodottori, di cui due giunti al termine dei cinque anni di studio, non del terzo. Poi la presenza del padre, del compagno Giorgio Valaguzza. Il riservatissimo rinfresco nell'ufficio di don Luigi. “È un giorno importante”. Lo è anche per la professoressa Roberta De Monticelli, docente di Filosofia della Persona, a cui la cerimonia non è piaciuta. “Rischio di perdere il lavoro, ma non ha importanza”, ci dice. De Monticelli ha messo nero su bianco il suo disappunto. “Non in mio nome”, scrive. “Non è certamente in mio nome che oggi il nostro rettore si è rivolto alla candidata Barbara Berlusconi chiedendole se riteneva che potesse nascere una facoltà di economia e invitandola a diventare docente di questa università, in presenza del presidente del Consiglio, che assisteva alla cerimonia. Intendo dissociarmi apertamente e pubblicamente da questa che ritengo una violazione non solo del principio della pari dignità formale degli studenti, non solo della forma e della sostanza di un atto pubblico quale una proclamazione di laurea, non solo della dignità di un corpo docente che il rettore dovrebbe rappresentare, ma anche dei requisiti etici di una istituzione universitaria d'eccellenza quale l'università giustamente aspira ad essere”. E ancora: “Me ne dissocio individualmente, anche se spero che la deprecazione dell'accaduto sia unanime fra il corpo docente”. Chissà se la professoressa vedrà mai il video nel quale Barbara Berlusconi dice che sì “se fonderanno la nuova facoltà dedicata ad Amartya Sen potrei accettare” la proposta di don Luigi Verzé. La carriera accademica o l'ascesa nell'impero di papà? È ancora presto per dirlo, spiega il premier. “Credo che il mio gruppo sia così vasto che possa offrire molte occasioni a chi ha voglia di fare come Barbara”, ha detto. “Poi vedremo, non c'è bisogno di prendere delle decisioni”. Insomma ci pensa don Luigi o papà. Che rivendica un ruolo nella laurea di Barbara. “Ho cinque figli uno più bravo dell'altro, il merito? Merito dei genitori”.
L'Università di "don" (in realtà è stato sospeso a divinis da 30 anni) Verzé è privata, ma accreditata, come si può vedere sul sito del MIUR, dove trovate anche il nome della Docente che ha osato ribellarsi - non è una persona qualunque, potete informarvi su internet. Penso (ma non lo so e non ne ho le prove - che l'Università di Verzé prenda anche soldi pubblici.
Cosa potrà succedere quando un privato potrà entrare nel CdA, CONDIZIONANDO ANCHE LE CHIAMATE ? Certo, certe cose succedono anche nelle Università pubbliche, ad opera soprattutto di certi rettori, ma così si amplierà la cricca..
Durante la visita di Berlusconi a Parma (anniversario di Confindustria) la Marcegaglia ha detto che la legge in discussione va approvata così com'è.
Amari saluti
Alberto Girlando
dovremmo immediatamente scrivere una lettera di solidarieta` a questa nostra coraggiosa collega.
La abbozzo, ma per le firme bisognerebbe usare il solito metodo elettronico se no impazziamo, provo a chiedere a Maioli di Universitas Futura. La metto anche su Facebook
Cara Roberta, ti ringraziamo infinitamente per averci rivelato questo incredibile episodio di corruzione intellettuale, mi ricorda la figlia di Ceausescu che era una prominete, si fa per dire, matematica Rumena.
In giorni in cui il premier visita il Cepu ovvero una misera ombra di una Universita` privata, e` bene che tutti coloro che aspirano ad una educazione di alto livello siano bene informati in quali Istituzioni, sia pubbliche che private, vale il merito ed in quali il potere della politica e del denaro.
On Jul 21, 2010, at 8:33 AM, Alberto Girlando wrote:
Dunque: noi che siamo corrotti e nepotisti, noi che sprechiamo... Leggetevi questa bella notizia, da "Il Fatto Quotidiano"di oggi (non posso fare il link perché è sul giornale):
MILANO Tesi su “libertà e giustizia in Amartya Sen” Barbara B, laurea-sorpasso all’ombra di don Verzé di Davide Vecchi
Barbara Berlusconi si è laureata in Filosofia con 110 e lode all'Università milanese Vita San Raffaele. A 26 anni, due figli, una poltrona nel Cda della Fininvest, la primogenita del premier e di Veronica Lario conquista così il diploma di laurea triennale. Con una tesi “sul concetto di benessere, libertà e giustizia nel pensiero di Amartya Sen”, ha detto lei stessa. Ma in Italia con benessere, libertà e giustizia ci siamo? Un breve silenzio, accompagnato dal tentennio della testa e una mano che indica no. Nessuna risposta. “Questo è quanto”. Ma “è un giorno importante, sono tesa”. Già. Neanche il tempo di laurearsi che il rettore Don Luigi Maria Verzé, l'amico di papà Silvio, le proponeva di diventare docente di una futura Facoltà di Economia. Vedendosi riconoscere d'ufficio e in un sol colpo specialistica, dottorati, ricerca. Il tutto davanti agli altri quattro neodottori, di cui due giunti al termine dei cinque anni di studio, non del terzo. Poi la presenza del padre, del compagno Giorgio Valaguzza. Il riservatissimo rinfresco nell'ufficio di don Luigi. “È un giorno importante”. Lo è anche per la professoressa Roberta De Monticelli, docente di Filosofia della Persona, a cui la cerimonia non è piaciuta. “Rischio di perdere il lavoro, ma non ha importanza”, ci dice. De Monticelli ha messo nero su bianco il suo disappunto. “Non in mio nome”, scrive. “Non è certamente in mio nome che oggi il nostro rettore si è rivolto alla candidata Barbara Berlusconi chiedendole se riteneva che potesse nascere una facoltà di economia e invitandola a diventare docente di questa università, in presenza del presidente del Consiglio, che assisteva alla cerimonia. Intendo dissociarmi apertamente e pubblicamente da questa che ritengo una violazione non solo del principio della pari dignità formale degli studenti, non solo della forma e della sostanza di un atto pubblico quale una proclamazione di laurea, non solo della dignità di un corpo docente che il rettore dovrebbe rappresentare, ma anche dei requisiti etici di una istituzione universitaria d'eccellenza quale l'università giustamente aspira ad essere”. E ancora: “Me ne dissocio individualmente, anche se spero che la deprecazione dell'accaduto sia unanime fra il corpo docente”. Chissà se la professoressa vedrà mai il video nel quale Barbara Berlusconi dice che sì “se fonderanno la nuova facoltà dedicata ad Amartya Sen potrei accettare” la proposta di don Luigi Verzé. La carriera accademica o l'ascesa nell'impero di papà? È ancora presto per dirlo, spiega il premier. “Credo che il mio gruppo sia così vasto che possa offrire molte occasioni a chi ha voglia di fare come Barbara”, ha detto. “Poi vedremo, non c'è bisogno di prendere delle decisioni”. Insomma ci pensa don Luigi o papà. Che rivendica un ruolo nella laurea di Barbara. “Ho cinque figli uno più bravo dell'altro, il merito? Merito dei genitori”.
L'Università di "don" (in realtà è stato sospeso a divinis da 30 anni) Verzé è privata, ma accreditata, come si può vedere sul sito del MIUR, dove trovate anche il nome della Docente che ha osato ribellarsi - non è una persona qualunque, potete informarvi su internet. Penso (ma non lo so e non ne ho le prove - che l'Università di Verzé prenda anche soldi pubblici.
Cosa potrà succedere quando un privato potrà entrare nel CdA, CONDIZIONANDO ANCHE LE CHIAMATE ? Certo, certe cose succedono anche nelle Università pubbliche, ad opera soprattutto di certi rettori, ma così si amplierà la cricca..
Durante la visita di Berlusconi a Parma (anniversario di Confindustria) la Marcegaglia ha detto che la legge in discussione va approvata così com'è.
Amari saluti
Alberto Girlando
-- ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^ Prof. Alberto Girlando Parma University Dip Chimica Generale ed Inorganica, Chimica analitica e Chimica Fisica Parco Area delle Scienze 17/a 43100-I Parma, Italy
Tf.+39 0521 905443 FAX +39 0521 905556 e-mail: girlando@unipr.it www: http://continfo.chim.unipr.it/mmaa/
Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Prof. Claudio Procesi, Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia
tel. 0039-06-49913212, fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/ Accademico Linceo
Vice Presidente della "International Mathematical Union"
caro Carlo, non sono d'accordo con la tua analisi per due motivi
PRIMO Il fatto che un elevato numero di docenti paghino di tasca propria per una pagina E` LA NOTIZIA.
SECONDO Nel nostro mondo un articolo, un libro viene giudicato per i suoi contenuti e non il nome dell'autore.
Nel mondo del giornalismo stiamo parlando in particolare non tanto di notizie quanto di OPINIONI.
Qui il meccanismo e` duplice, da una parte ci sono gli opinionisti di professione che hanno una rubrica fissa sui giornali e poi c'e` una sorta di STAR SYSTEM, ossia di nomi noti ai lettori che quindi diventano immediatamente i possibili e unici opinionisti. Per esempio nella Matematica il nome piu` noto ai lettori e` quello di Odifreddi, un ottimo divulgatore ma che credo non scrive da anni nelle riviste scientifiche, Restano poi le lettere al direttore in cui la scelta dipende da variabili a noi del tutto sconosciute.
Detto questo certamente bombardare la stampa di interventi, blogs etc. va tutto benissimo e cercheremo di continiuare a farlo. Claudio
On Jul 21, 2010, at 7:28 AM, carminat@dm.unipi.it wrote:
Cari tutti, sull'acquisto di una pagina di giornale ho più di una perplessità: è un po' come pubblicare un libro a proprie spese.
Mi spiego: se i contenuti ci sono, e sono interessanti, si viene pubblicati, anche senza pagare. Viceversa, pagando si può essere pubblicati, ma nulla garantisce di avere un impatto significativo.
Io, personalmente, penso che sarebbe molto più utile che ciascuno, singolarmente, si desse da fare (magari anche solo in piccolo, sui giornali locali, o alle lauree) per informare.
Si possono scrivere lettere ai giornali, commenti sui blog, si possono fare interventi ai vari fili diretti ... io qualche volta l'ho fatto: www.radio.rai.it/podcast/A0062182.mp3 (da 5' 25" a 6' 30" per la domanda, fino a 8' 30" per la risposta) oppure anche http://tinyurl.com/394eodf http://tinyurl.com/3y8rwrw
Bisogna ovviamente chiarirsi bene le idee su cosa dire, lo spazio è sempre minimo: se scrivete ad un giornale guardate almeno qual'è la lunghezza media delle lettere che pubblicano, se intervenite in una trasmissione radiofonica cronometrate qual'è il tempo medio di interventi e domande. E' bene anche capire le caratteristiche del canale comunicativo.
Insomma, fare un intervento comporta un minimo di sforzo comunicativo (e di meditazione :) ma, in compenso è gratis e replicabile (da altri, possibilmente: è bene che non sia sempre la stessa persona che interviene!).
Probabilmente molti interventi andranno a vuoto, ma alcuni andranno a segno, e potrebbero avere l'effetto di stimolare la curiosità del pubblico e, di riflesso, di qualche giornalista.
I giornalisti possono essere superficiali, ma non sono 'cattivi': il loro lavoro è capire cosa è 'notiziabile' e cosa no e scelgliere di conseguenza.
Come rendere 'notiziabili' le problematiche complesse che riguardano l'università è però un compito che va oltre le competenze di gran parte dei giornalisti: tocca a noi.
Ciao (e scusate la lunghezza), c.c.
Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Prof. Claudio Procesi, Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia
tel. 0039-06-49913212, fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/ Accademico Linceo
Vice Presidente della "International Mathematical Union"
universitas_in_trasformazione@lists.dm.unipi.it