cari colleghi,
il tempo delle parole e delle mozioni e' finito, credo sia il momento di passare ai fatti, come vari colleghi hanno ribadito la classe intellettuale del paese non puo' assistere senza far nulla a questo sfacelo: c'e' poco da tenere i nervi saldi, ci stanno distruggendo la casa dalle fondamenta
e' importante fare qualcosa nell'immediato: questa mailing list potrebbe fornire il necessario coordinamento nazionale
io mi sto informando qui a Padova con i rappresentanti sindacali se e come sia possibile scioperare nell'imminente periodo di esami
mi dicono che le lauree fanno probabilmente parte dei servizi essenziali da garantire, ma gli esami no; credo che il preavviso per legge sia 10 o 15 giorni
sto parlando di uno sciopero prolungato indetto da una associazione titolata a farlo, cui i singoli docenti possano aderire quando hanno gli appelli di esame (qui, ma credo ovunque, in occasione di uno sciopero i docenti devono comunicare per scritto l'adesione agli uffici) questo perche' pochissimi sciopererebbero per intere settimane, abbiamo tutti una famiglia da mantenere, ma molti, almeno credo, farebbero uno sciopero mirato e incisivo
se sciopera il presidente di una commissione d'esame (il titolare del corso), o tutta la commissione meno uno, l'appello non si puo' tenere ...
forse ci precetterebbero, ma allora avremmo almeno ottenuto di rendere visibile la protesta
ripeto, usiamo questa mailing list come coordinamento, spero che altri si possano informare sulle possibili iniziative di sciopero, abbiano contatti coi sindacati, ... se la cosa si propaga a livello nazionale avremo finalmente un impatto non trascurabile
Marco Vianello associato di analisi numerica Universita' di Padova
ricevo dalla lista della SCI la seguente info:
.... alcuni colleghi da varie sedi hanno ufficialmente comunicato di non rendersi disponibili a coprire i carichi didattici ,lascati scoperti dai ricercatori,
http://wpage.unina.it/apezzell/sito/unidoc/unidoc_cr.html
se l'elenco delle facoltà che dichiarano appoggio ai ricercatori si allungasse sarebbe già qualcosa... e vorrebbe dire che molti corsi non potrebbero partire.
On Thu, 27 May 2010 00:24:17 +0200 (CEST), Marco Vianello wrote
cari colleghi,
il tempo delle parole e delle mozioni e' finito, credo sia il momento di passare ai fatti, come vari colleghi hanno ribadito la classe intellettuale del paese non puo' assistere senza far nulla a questo sfacelo: c'e' poco da tenere i nervi saldi, ci stanno distruggendo la casa dalle fondamenta
e' importante fare qualcosa nell'immediato: questa mailing list potrebbe fornire il necessario coordinamento nazionale
io mi sto informando qui a Padova con i rappresentanti sindacali se e come sia possibile scioperare nell'imminente periodo di esami
mi dicono che le lauree fanno probabilmente parte dei servizi essenziali da garantire, ma gli esami no; credo che il preavviso per legge sia 10 o 15 giorni
sto parlando di uno sciopero prolungato indetto da una associazione titolata a farlo, cui i singoli docenti possano aderire quando hanno gli appelli di esame (qui, ma credo ovunque, in occasione di uno sciopero i docenti devono comunicare per scritto l'adesione agli uffici) questo perche' pochissimi sciopererebbero per intere settimane, abbiamo tutti una famiglia da mantenere, ma molti, almeno credo, farebbero uno sciopero mirato e incisivo
se sciopera il presidente di una commissione d'esame (il titolare del corso), o tutta la commissione meno uno, l'appello non si puo' tenere ...
forse ci precetterebbero, ma allora avremmo almeno ottenuto di rendere visibile la protesta
ripeto, usiamo questa mailing list come coordinamento, spero che altri si possano informare sulle possibili iniziative di sciopero, abbiano contatti coi sindacati, ... se la cosa si propaga a livello nazionale avremo finalmente un impatto non trascurabile
Marco Vianello associato di analisi numerica Universita' di Padova
Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
-- Anna Painelli Universita' degli Studi di Parma (http://www.unipr.it)
... nel caso vi fosse sfuggito:
http://oggiscienza.wordpress.com/2010/05/27/ecco-la-lista-nera-provvisoria/
LuCa
Non ci posso credere che tra gli enti da cancellare ci sia la stazione Anton Dohrn. Ho appena visto un'emissione televisiva su France 3 in cui se ne parlava in termini di centro di ricerca piu' importante AL MONDO nel suo genere . E come sapete i francesi non sono dolci con noi. Qualcuno tra noi avra' certamente consigliato queste scelte, non credo che Tremonti abbia fatto tutto da solo. Bisogna fare qualcosa in fretta.
patrizia vitale
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sarebbe un vero lutto e soprattutto se viene assorbita nel miur, con la ristrettezza dei fondi finirebbe per scomparire. non vorrei sembrare retorico ma è un pezzo di storia ed un esempio di come si è fatta buona scienza in Italia, almeno qualche volta! Piero Benedetti Il giorno 28/mag/10, alle ore 10:13, vitale@na.infn.it ha scritto:
Non ci posso credere che tra gli enti da cancellare ci sia la stazione Anton Dohrn. Ho appena visto un'emissione televisiva su France 3 in cui se ne parlava in termini di centro di ricerca piu' importante AL MONDO nel suo genere . E come sapete i francesi non sono dolci con noi. Qualcuno tra noi avra' certamente consigliato queste scelte, non credo che Tremonti abbia fatto tutto da solo. Bisogna fare qualcosa in fretta.
patrizia vitale
Prof. Piero Benedetti Department of Biology University of Padova Via U. Bassi 58/B Padova, PD 35131 Italy Phone: +39-049-8276289 Fax: +39-049-8276300 Cellular phone:+39-338-6310308
Vado a memoria (quindi scusatemi per eventuali imprecisioni) da un libro *Preferirei di no* di uno storico/giornalista Giorgio Boatti.
Prima del ventennio fascista, per opera del grande matematico Vito Volterra era nato il CNR, una bella struttura che (all'epoca almeno!) funzionava molto bene (non stupisce, visti i natali!!)
Ma si trattava di una struttura *indipendente*: in assoluto dispregio per la qualità della struttura, per la sua attività e per il valore dei suoi membri il CNR fu lasciato languire (basta stringere i cordoni della borsa o chiudere i rubinetti del gas...) per fondare invece una nuova struttura (chiaramente asservita) dal nome (se non ricordo male) Accademia d'Italia.
historia magistra vitae
amari saluti anna
On Fri, 28 May 2010 10:19:06 +0200, piero benedetti wrote
sarebbe un vero lutto e soprattutto se viene assorbita nel miur, con la ristrettezza dei fondi finirebbe per scomparire. non vorrei sembrare retorico ma è un pezzo di storia ed un esempio di come si è fatta buona scienza in Italia, almeno qualche volta! Piero Benedetti Il giorno 28/mag/10, alle ore 10:13, vitale@na.infn.it ha scritto:
Non ci posso credere che tra gli enti da cancellare ci sia la stazione Anton Dohrn. Ho appena visto un'emissione televisiva su France 3 in cui se ne parlava in termini di centro di ricerca piu' importante AL MONDO nel suo genere . E come sapete i francesi non sono dolci con noi. Qualcuno tra noi avra' certamente consigliato queste scelte, non credo che Tremonti abbia fatto tutto da solo. Bisogna fare qualcosa in fretta.
patrizia vitale
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Se fosse vero, sarebbe una autentica vergogna e una intollerabile provocazione al mondo scientifico da parte di autentici imbecilli e ignoranti, inclusi gli eventuali colleghi universitari che rivestono il ruolo di consulenti di questo ministro inconsapevole. La Stazione Zoologica rappresenta una gloriosa istituzione di fondamentale importanza sia dal punto di vista scientifico sia dal punto di vista storico. Durante l'ultima guerra, Montalenti, che in quel momento si trovava in Piemonte, avendo avuto notizia che gli americani si apprestavano a bombardare la Stazione Zoologica, si precipitò a Napoli affrontando un viaggio avventuroso e riuscì a salvarla convincendo gli alleati dell'errore irreparabile che avrebbero commesso. E' disperante pensare che quello che la guerra non è riuscita a fare potrebbe essere realizzato da questo governo indecente. Questo atto sarebbe l'ennesima dimostrazione della devastazione che da anni viene sistematicamente perpetrata ai danni della scienza e della cultura in generale. Penso, che invece di polemizzare con il fioretto, sia il tempo di usare la clava tutti uniti, senza distinguo, con azioni drastiche come il blocco di tutte le attività. Questo come disperato tentativo di arginare la barbarie che ha investito questo nostro sfortunato paese. Saluti Sergio Pimpinelli
At 10:13 AM +0200 5/28/10, vitale@na.infn.it wrote:
Non ci posso credere che tra gli enti da cancellare ci sia la stazione Anton Dohrn. Ho appena visto un'emissione televisiva su France 3 in cui se ne parlava in termini di centro di ricerca piu' importante AL MONDO nel suo genere . E come sapete i francesi non sono dolci con noi. Qualcuno tra noi avra' certamente consigliato queste scelte, non credo che Tremonti abbia fatto tutto da solo. Bisogna fare qualcosa in fretta.
patrizia vitale
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Occorre scrivere tutto questo sui GIORNALI QUOTIDIANI nazionali......per favore CHI SA SCRIVA, e chi puo' aiutare a pubblicare LO FACCIA SAPERE e dia un suggerimento. Tutti noi possiamo contribuendo con le FIRME. In tempi brevissimi.
Suggerisco un intervento specifico per l' Anthon Dorn, uno per INDAM, uno per INAF e uno per OGS.
Tutti questi enti hanno caratteristiche di assoluto valore ed il fatto di accorparli è uno scienticidio di cui questo governo si sta rendendo colpevole e che deve essere fermato.
Roberto Battiston
On 28/05/10 10:51, "Sergio Pimpinelli" sergio.pimpinelli@uniroma1.it wrote:
Se fosse vero, sarebbe una autentica vergogna e una intollerabile provocazione al mondo scientifico da parte di autentici imbecilli e ignoranti, inclusi gli eventuali colleghi universitari che rivestono il ruolo di consulenti di questo ministro inconsapevole. La Stazione Zoologica rappresenta una gloriosa istituzione di fondamentale importanza sia dal punto di vista scientifico sia dal punto di vista storico. Durante l'ultima guerra, Montalenti, che in quel momento si trovava in Piemonte, avendo avuto notizia che gli americani si apprestavano a bombardare la Stazione Zoologica, si precipitò a Napoli affrontando un viaggio avventuroso e riuscì a salvarla convincendo gli alleati dell'errore irreparabile che avrebbero commesso. E' disperante pensare che quello che la guerra non è riuscita a fare potrebbe essere realizzato da questo governo indecente. Questo atto sarebbe l'ennesima dimostrazione della devastazione che da anni viene sistematicamente perpetrata ai danni della scienza e della cultura in generale. Penso, che invece di polemizzare con il fioretto, sia il tempo di usare la clava tutti uniti, senza distinguo, con azioni drastiche come il blocco di tutte le attività. Questo come disperato tentativo di arginare la barbarie che ha investito questo nostro sfortunato paese. Saluti Sergio Pimpinelli
At 10:13 AM +0200 5/28/10, vitale@na.infn.it wrote:
Non ci posso credere che tra gli enti da cancellare ci sia la stazione Anton Dohrn. Ho appena visto un'emissione televisiva su France 3 in cui se ne parlava in termini di centro di ricerca piu' importante AL MONDO nel suo genere . E come sapete i francesi non sono dolci con noi. Qualcuno tra noi avra' certamente consigliato queste scelte, non credo che Tremonti abbia fatto tutto da solo. Bisogna fare qualcosa in fretta.
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Vi trasmetto una mozione approvata dalla Comm. Scientifica dell'UMI ed inviata a Ministri (Tremonti + Gelmini), vice ministri e La Repubblica ed il Corriere della Sera. Giuseppe Anichini (segretario UMI)
Occorre scrivere tutto questo sui GIORNALI QUOTIDIANI nazionali......per favore CHI SA SCRIVA, e chi puo' aiutare a pubblicare LO FACCIA SAPERE e dia un suggerimento. Tutti noi possiamo contribuendo con le FIRME. In tempi brevissimi.
Suggerisco un intervento specifico per l' Anthon Dorn, uno per INDAM, uno per INAF e uno per OGS.
Tutti questi enti hanno caratteristiche di assoluto valore ed il fatto di accorparli è uno scienticidio di cui questo governo si sta rendendo colpevole e che deve essere fermato.
Roberto Battiston
On 28/05/10 10:51, "Sergio Pimpinelli" sergio.pimpinelli@uniroma1.it wrote:
Se fosse vero, sarebbe una autentica vergogna e una intollerabile provocazione al mondo scientifico da parte di autentici imbecilli e ignoranti, inclusi gli eventuali colleghi universitari che rivestono il ruolo di consulenti di questo ministro inconsapevole. La Stazione Zoologica rappresenta una gloriosa istituzione di fondamentale importanza sia dal punto di vista scientifico sia dal punto di vista storico. Durante l'ultima guerra, Montalenti, che in quel momento si trovava in Piemonte, avendo avuto notizia che gli americani si apprestavano a bombardare la Stazione Zoologica, si precipitò a Napoli affrontando un viaggio avventuroso e riuscì a salvarla convincendo gli alleati dell'errore irreparabile che avrebbero commesso. E' disperante pensare che quello che la guerra non è riuscita a fare potrebbe essere realizzato da questo governo indecente. Questo atto sarebbe l'ennesima dimostrazione della devastazione che da anni viene sistematicamente perpetrata ai danni della scienza e della cultura in generale. Penso, che invece di polemizzare con il fioretto, sia il tempo di usare la clava tutti uniti, senza distinguo, con azioni drastiche come il blocco di tutte le attività. Questo come disperato tentativo di arginare la barbarie che ha investito questo nostro sfortunato paese. Saluti Sergio Pimpinelli
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Non ci posso credere che tra gli enti da cancellare ci sia la stazione Anton Dohrn. Ho appena visto un'emissione televisiva su France 3 in cui se ne parlava in termini di centro di ricerca piu' importante AL MONDO nel suo genere . E come sapete i francesi non sono dolci con noi. Qualcuno tra noi avra' certamente consigliato queste scelte, non credo che Tremonti abbia fatto tutto da solo. Bisogna fare qualcosa in fretta.
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Ho scritto oggi al Corriere, speriamo lo pubblichino Margherita Hack ----- Original Message ----- From: "anichini" giuseppe.anichini@unifi.it To: roberto.battiston@pg.infn.it; ""Forum "Università e Ricerca""" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Sent: Friday, May 28, 2010 4:16 PM Subject: Re: [Universitas_in_trasformazione] Anche la stazione A. Dohrn!
Vi trasmetto una mozione approvata dalla Comm. Scientifica dell'UMI ed inviata a Ministri (Tremonti + Gelmini), vice ministri e La Repubblica ed il Corriere della Sera. Giuseppe Anichini (segretario UMI)
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Tutti questi enti hanno caratteristiche di assoluto valore ed il fatto di accorparli è uno scienticidio di cui questo governo si sta rendendo colpevole e che deve essere fermato.
Roberto Battiston
On 28/05/10 10:51, "Sergio Pimpinelli" sergio.pimpinelli@uniroma1.it wrote:
Se fosse vero, sarebbe una autentica vergogna e una intollerabile provocazione al mondo scientifico da parte di autentici imbecilli e ignoranti, inclusi gli eventuali colleghi universitari che rivestono il ruolo di consulenti di questo ministro inconsapevole. La Stazione Zoologica rappresenta una gloriosa istituzione di fondamentale importanza sia dal punto di vista scientifico sia dal punto di vista storico. Durante l'ultima guerra, Montalenti, che in quel momento si trovava in Piemonte, avendo avuto notizia che gli americani si apprestavano a bombardare la Stazione Zoologica, si precipitò a Napoli affrontando un viaggio avventuroso e riuscì a salvarla convincendo gli alleati dell'errore irreparabile che avrebbero commesso. E' disperante pensare che quello che la guerra non è riuscita a fare potrebbe essere realizzato da questo governo indecente. Questo atto sarebbe l'ennesima dimostrazione della devastazione che da anni viene sistematicamente perpetrata ai danni della scienza e della cultura in generale. Penso, che invece di polemizzare con il fioretto, sia il tempo di usare la clava tutti uniti, senza distinguo, con azioni drastiche come il blocco di tutte le attività. Questo come disperato tentativo di arginare la barbarie che ha investito questo nostro sfortunato paese. Saluti Sergio Pimpinelli
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Non ci posso credere che tra gli enti da cancellare ci sia la stazione Anton Dohrn. Ho appena visto un'emissione televisiva su France 3 in cui se ne parlava in termini di centro di ricerca piu' importante AL MONDO nel suo genere . E come sapete i francesi non sono dolci con noi. Qualcuno tra noi avra' certamente consigliato queste scelte, non credo che Tremonti abbia fatto tutto da solo. Bisogna fare qualcosa in fretta.
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No virus found in this incoming message. Checked by AVG - www.avg.com Version: 8.5.437 / Virus Database: 271.1.1/2901 - Release Date: 05/28/10 06:25:00
Sul fronte delle scienze umanistiche nell'elenco dei 220 e passa istituti che l'Art. 7 comma 22 risolve togliendo finanziamenti dello stato, ci sono istituzioni come l'Istituto storico italiano per il medioevo, l'istituto nazionale di studi filosofici e altri. Messi come la stazione A. Dohrn accanto a commissioni di festeggiamenti e accademie di cucina. Ma come hanno fatto a stilare un elenco così? Si tratta, su questo fronte che conosco meglio, di istituti che pubblicano fonti, sedi di scuole storiche nazionali da più di un secolo, che non sono costati nulla, negli ultimi anni, se non la luce e il gas: siamo andati avanti con due lire letterali date dal ministero (nel caso dell'ISIME è quello dei beni culturali. Tutto viene fatto volontaristicamente: le pubblicazioni (parlo per l'Istituto storico italiano per il medioevo) si vendono in tutto il mondo, sono le collezioni fra le più prestigiose della medievistica internazionale. Nell'elenco figura anche la Giunta storica nazionale: quando mai è stata finanziata? forse per i rimborsi del treno dei membri? L'operazione appare anche nella valenza di segno di avvertimento. Il perimetro dello stato - si avvertiva ieri da una importante sede di riunione- deve ritirarsi: e decide di ritirarsi dalla formazione alta e dall'alta cultura in un documento che chi lo ifende definisce 'strutturale'. più chiaro di così.... Non c'entra il risparmio finanziario... Si arriverò anche altrove: non nelle tasche di chi è rientrato dietro a un bello scudo fiscale. Per parte mia, ho già sollecitato colleghi e amici che possono accedere a giornali. Cordiali saluti Antonella Ghignoli
----- Messaggio da roberto.battiston@pg.infn.it --------- Data: Fri, 28 May 2010 15:57:59 +0200 Da: Roberto Battiston roberto.battiston@pg.infn.it Rispondi-A:roberto.battiston@pg.infn.it, "Forum "Università e Ricerca"" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Oggetto: Re: [Universitas_in_trasformazione] Anche la stazione A. Dohrn! A: Università e Ricerca Forum universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it
Occorre scrivere tutto questo sui GIORNALI QUOTIDIANI nazionali......per favore CHI SA SCRIVA, e chi puo' aiutare a pubblicare LO FACCIA SAPERE e dia un suggerimento. Tutti noi possiamo contribuendo con le FIRME. In tempi brevissimi.
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Tutti questi enti hanno caratteristiche di assoluto valore ed il fatto di accorparli è uno scienticidio di cui questo governo si sta rendendo colpevole e che deve essere fermato.
Roberto Battiston
On 28/05/10 10:51, "Sergio Pimpinelli" sergio.pimpinelli@uniroma1.it wrote:
Se fosse vero, sarebbe una autentica vergogna e una intollerabile provocazione al mondo scientifico da parte di autentici imbecilli e ignoranti, inclusi gli eventuali colleghi universitari che rivestono il ruolo di consulenti di questo ministro inconsapevole. La Stazione Zoologica rappresenta una gloriosa istituzione di fondamentale importanza sia dal punto di vista scientifico sia dal punto di vista storico. Durante l'ultima guerra, Montalenti, che in quel momento si trovava in Piemonte, avendo avuto notizia che gli americani si apprestavano a bombardare la Stazione Zoologica, si precipitò a Napoli affrontando un viaggio avventuroso e riuscì a salvarla convincendo gli alleati dell'errore irreparabile che avrebbero commesso. E' disperante pensare che quello che la guerra non è riuscita a fare potrebbe essere realizzato da questo governo indecente. Questo atto sarebbe l'ennesima dimostrazione della devastazione che da anni viene sistematicamente perpetrata ai danni della scienza e della cultura in generale. Penso, che invece di polemizzare con il fioretto, sia il tempo di usare la clava tutti uniti, senza distinguo, con azioni drastiche come il blocco di tutte le attività. Questo come disperato tentativo di arginare la barbarie che ha investito questo nostro sfortunato paese. Saluti Sergio Pimpinelli
At 10:13 AM +0200 5/28/10, vitale@na.infn.it wrote:
Non ci posso credere che tra gli enti da cancellare ci sia la stazione Anton Dohrn. Ho appena visto un'emissione televisiva su France 3 in cui se ne parlava in termini di centro di ricerca piu' importante AL MONDO nel suo genere . E come sapete i francesi non sono dolci con noi. Qualcuno tra noi avra' certamente consigliato queste scelte, non credo che Tremonti abbia fatto tutto da solo. Bisogna fare qualcosa in fretta.
patrizia vitale
... nel caso vi fosse sfuggito:
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----- Fine del messaggio da roberto.battiston@pg.infn.it -----
ho letto sull'Unita` la lista dei 232 enti.
Non ce ne sono fra quelli che conosco ma non sono certo in grado di valutare se ci sia qualche caso clamoroso. Avete commenti? c.
On May 28, 2010, at 6:14 PM, Antonella Ghignoli wrote:
Sul fronte delle scienze umanistiche nell'elenco dei 220 e passa istituti che l'Art. 7 comma 22 risolve togliendo finanziamenti dello stato, ci sono istituzioni come l'Istituto storico italiano per il medioevo, l'istituto nazionale di studi filosofici e altri. Messi come la stazione A. Dohrn accanto a commissioni di festeggiamenti e accademie di cucina. Ma come hanno fatto a stilare un elenco così? Si tratta, su questo fronte che conosco meglio, di istituti che pubblicano fonti, sedi di scuole storiche nazionali da più di un secolo, che non sono costati nulla, negli ultimi anni, se non la luce e il gas: siamo andati avanti con due lire letterali date dal ministero (nel caso dell'ISIME è quello dei beni culturali. Tutto viene fatto volontaristicamente: le pubblicazioni (parlo per l'Istituto storico italiano per il medioevo) si vendono in tutto il mondo, sono le collezioni fra le più prestigiose della medievistica internazionale. Nell'elenco figura anche la Giunta storica nazionale: quando mai è stata finanziata? forse per i rimborsi del treno dei membri? L'operazione appare anche nella valenza di segno di avvertimento. Il perimetro dello stato - si avvertiva ieri da una importante sede di riunione- deve ritirarsi: e decide di ritirarsi dalla formazione alta e dall'alta cultura in un documento che chi lo ifende definisce 'strutturale'. più chiaro di così.... Non c'entra il risparmio finanziario... Si arriverò anche altrove: non nelle tasche di chi è rientrato dietro a un bello scudo fiscale. Per parte mia, ho già sollecitato colleghi e amici che possono accedere a giornali. Cordiali saluti Antonella Ghignoli
----- Messaggio da roberto.battiston@pg.infn.it --------- Data: Fri, 28 May 2010 15:57:59 +0200 Da: Roberto Battiston roberto.battiston@pg.infn.it Rispondi-A:roberto.battiston@pg.infn.it, "Forum "Università e Ricerca"" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Oggetto: Re: [Universitas_in_trasformazione] Anche la stazione A. Dohrn! A: Università e Ricerca Forum universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it
Occorre scrivere tutto questo sui GIORNALI QUOTIDIANI nazionali......per favore CHI SA SCRIVA, e chi puo' aiutare a pubblicare LO FACCIA SAPERE e dia un suggerimento. Tutti noi possiamo contribuendo con le FIRME. In tempi brevissimi.
Suggerisco un intervento specifico per l' Anthon Dorn, uno per INDAM, uno per INAF e uno per OGS.
Tutti questi enti hanno caratteristiche di assoluto valore ed il fatto di accorparli è uno scienticidio di cui questo governo si sta rendendo colpevole e che deve essere fermato.
Roberto Battiston
On 28/05/10 10:51, "Sergio Pimpinelli" sergio.pimpinelli@uniroma1.it wrote:
Se fosse vero, sarebbe una autentica vergogna e una intollerabile provocazione al mondo scientifico da parte di autentici imbecilli e ignoranti, inclusi gli eventuali colleghi universitari che rivestono il ruolo di consulenti di questo ministro inconsapevole. La Stazione Zoologica rappresenta una gloriosa istituzione di fondamentale importanza sia dal punto di vista scientifico sia dal punto di vista storico. Durante l'ultima guerra, Montalenti, che in quel momento si trovava in Piemonte, avendo avuto notizia che gli americani si apprestavano a bombardare la Stazione Zoologica, si precipitò a Napoli affrontando un viaggio avventuroso e riuscì a salvarla convincendo gli alleati dell'errore irreparabile che avrebbero commesso. E' disperante pensare che quello che la guerra non è riuscita a fare potrebbe essere realizzato da questo governo indecente. Questo atto sarebbe l'ennesima dimostrazione della devastazione che da anni viene sistematicamente perpetrata ai danni della scienza e della cultura in generale. Penso, che invece di polemizzare con il fioretto, sia il tempo di usare la clava tutti uniti, senza distinguo, con azioni drastiche come il blocco di tutte le attività. Questo come disperato tentativo di arginare la barbarie che ha investito questo nostro sfortunato paese. Saluti Sergio Pimpinelli
At 10:13 AM +0200 5/28/10, vitale@na.infn.it wrote:
Non ci posso credere che tra gli enti da cancellare ci sia la stazione Anton Dohrn. Ho appena visto un'emissione televisiva su France 3 in cui se ne parlava in termini di centro di ricerca piu' importante AL MONDO nel suo genere . E come sapete i francesi non sono dolci con noi. Qualcuno tra noi avra' certamente consigliato queste scelte, non credo che Tremonti abbia fatto tutto da solo. Bisogna fare qualcosa in fretta.
patrizia vitale
... nel caso vi fosse sfuggito:
http://oggiscienza.wordpress.com/2010/05/27/ecco-la-lista-nera-provvisoria/
LuCa _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
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----- Fine del messaggio da roberto.battiston@pg.infn.it -----
--
Dr. Antonella Ghignoli, PhD Ricercatore universitario confermato nel s.s.d. M-STO/09 (Paleografia), "professore aggregato" (Diplomatica, Paleografia-Diplomatica per la LM 84 e LM 5 ex DM 270/04) Università degli studi di Firenze Dipartimento di Studi sul Medioevo e Rinascimento Sezione di Paleografia "Luigi Schiaparelli" piazza Brunelleschi 4 - 50121 Firenze Tel. 055-2756801 Mob. 3342257309 (Tim) e-mail: antonella.ghignoli@unifi.it; antonella.ghignoli@tin.it
Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Prof. Claudio Procesi, Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia
tel. 0039-06-49913212, fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/
Ho letto attentamente la lista dei 232 e vi invio le seguenti considerazioni:
1) per valuare gli effetti negativi di questa noram occorre avere piu' informazioni Ad esempio
A) questa è semplicemente una lista relativa ad enti per cui cessa il finanziamento pubblio. esistono altre liste di enti che devono essere accorpati ? Ad es, tutti gli enti di cui abbiamo parlato nei giorni scorsi, inaf, Anton Dohrn, Indam, OGS...: ovviamente per questi non si puo' affermare che lo stato smette di finanziare gli stipendi ma possono solo essere accorpati sostanzialmente risparmiando i costi di presidente e CDA (ma distruggendo enti tematici che funzionano). Che fine ha fatto la lista del sole24 ore ? Possiamo davvero pensare che sia sparita ?
B) in questa lunga lista c'è di tutto. Spiccano alcuni casi che conosco:
B1) Secondo me il piu' importante è il CIRA, che credo abbia qualcosa come 300 dipendenti, il centro di ricerca aerospaziale di Capua. Questo centro, strettamente collegato all' ASI, è nato meno di una ventina di anni fa con lo specifico mandato di implementare il piano di ricerca aerospaziale finanziato a suo tempo con legge dello stato per 750 Mld delle vecchie lire. Questi soldi sono stati spesi acquistando grandi attrezzature per prove di vario genere, per il personale, per creare il centro. Questo centro non credo possa procedere senza il finanziamento pubblico, temo che non sia in condizioni di reggere il mercato. D'altra parte la sua esistenza era legata ad un preciso mandato che evidentemente è considerato finito (sicuramente le risorse della legge fondativa sono arrivate alla fine - anzi c'e' una questione delicata di assoggettabilità o meno all'IVA di questi fondi che potrebbero portare il bilancio di colpo in rosso). Al di la' di ogni valutazione di merito ( sento opinioni molto contrastanti su questo centro) si tratta certamente di una decisione molto pesante per il CIRA
B2) nella lista vedo apparire alcuni casi che conosco come -la fondazione Umberto Cini, che gestisce un patrimonio incredibilmente prestigioso a Venezia ed organizza conferenze e incontri di alto livello culturale - la domus galileiana, dove sono depositati per esempio, documenti preziosi come gli scritti inediti di Maiorana oltre a molti altri documenti storici di grande pregio - la fondazione Arena di Verona.....se il nome parla chiaro ha a che vedere con la lirica, come minimo si puo' osservare che in questo caso esiste un mercato di rappresentazioni di grandissimo successo - l'accademia dei XL, che organizza workshop e conferenze e che nel passato è stata piu' attiva nella difesa della ricerca in italia di altre accademie molto piu' famose. - la Pro Civitate di assisi, attiva nell' organizzazione di eventi culturali nel settore religioso - Fondazione Petruzzelli e teatri baresi: ma il Petruzzelli non è stato appena ricostruito dopo un incendio ? Ce la farà a sopravvivere senza il contributo statale ? Altrimenti lo sforzo fatto per ricostruirlo rischia di essere sprecato....
Potrei continuare ma forse il punto unificante è il seguente: non sappiamo a quanto ammonti il finanziamento pubblico di queste associazioni, ma è ragionevole pensare che alcune senza il finanziamento pubblico possano comunque continuare ad esistere ricavando i loro introiti da attività a pagamento, altre semplicemente chiudono i battenti. Ma questo è impossibile dirlo senza conoscere i dettagli dei bilanci. Inoltre è molto difficile valutare l'importanza e il livello di attività di queste associazioni: è chiaro che la loro esistenza testimonia la ricchezza culturale del ns paese, ma è anche vero che alcune hanno l'aria di essere cotte e decotte (ripeto senza dati precisi è difficile entrare nel merito) altre invece sembrano molto piu' vive e attive.
Qualcuno sa rispondere sul punto A) ?
Grazie Roberto Battiston
On 29/05/10 21:51, "claudio procesi" procesi@mat.uniroma1.it wrote:
ho letto sull'Unita` la lista dei 232 enti.
Non ce ne sono fra quelli che conosco ma non sono certo in grado di valutare se ci sia qualche caso clamoroso. Avete commenti? c.
On [DATE], "[NAME]" <[ADDRESS]> wrote:
Ho letto attentamente la lista dei 232 e vi invio le seguenti considerazioni:
B) in questa lunga lista c'è di tutto. Spiccano alcuni casi che conosco:
Cari colleghi,
Non ho visto la lista, ma sarei curioso di sapere se contiene anche altri enti macroscopicamente inutili come:
1) l'Opera nazionale dei figli degli aviatori, istituita ³ allo scopo di provvedere alla educazione morale, intellettuale, fisica, all'assistenza religiosa ed alle cure igieniche e sanitarie, allo scopo di prepararli ad un avvenire adeguato alle loro capacità e tendenze".
2) Il Banco nazionale prova armi da fuoco, una specie di anagrafe delle armi prodotte in Italia
3) l¹Istituto di beneficenza Vittorio Emanuele III, fondato per "esercitare funzione di assistenza a favore degli ufficiali pensionati delle Forze armate e della Guardia di Finanzia o dei loro familiari".
Non mi meraviglirei che tali ³strutture² siano state ³risparmiate² dalla scure del governo.....
Per dettagli http://www.repubblica.it/politica/2010/04/15/news/inchiesta_enti_inutili-337 9888/:
Sembra che ci siano due liste, relative a due situazioni diverse:
1) Enti di ricerca pubblici (tipo INAF, Dohrn, INdAM, ecc.), che verrebbero accorpati ad altre amministrazioni pubbliche. Di questi parlerebbe un comma dell'Art. 7 (il comma 18, nella bozza che ho visto).
2) Enti, fondazioni, ecc., privati, ai quali verrebbe tolto il contributo statale. Questa e' la lista dei 232, e ne parlerebbe il comma 22 dell'Art. 7 citato sopra.
La bozza che ho visto, che sembra corrispondere alla maggior parte delle indiscrezioni trapelate negli ultimi giorni, e' sul sito del CIPUR:
http://www.cipur.it/leggi/bozzamanovramag10.pdf
Le liste relative alle situazioni 1) e 2) sono gli allegati 2 e 3 al documento. La lista dei 232 contiene varie istituzioni prestigiose, tipo ad esempio il museo Poldi Pezzoli di Milano
Saluti.
M. Cornalba
On 30/mag/10, at 08.00, Roberto Battiston wrote:
Ho letto attentamente la lista dei 232 e vi invio le seguenti considerazioni:
- per valuare gli effetti negativi di questa noram occorre avere piu'
informazioni Ad esempio
A) questa è semplicemente una lista relativa ad enti per cui cessa il finanziamento pubblio. esistono altre liste di enti che devono essere accorpati ? Ad es, tutti gli enti di cui abbiamo parlato nei giorni scorsi, inaf, Anton Dohrn, Indam, OGS...: ovviamente per questi non si puo' affermare che lo stato smette di finanziare gli stipendi ma possono solo essere accorpati sostanzialmente risparmiando i costi di presidente e CDA (ma distruggendo enti tematici che funzionano). Che fine ha fatto la lista del sole24 ore ? Possiamo davvero pensare che sia sparita ?
B) in questa lunga lista c'è di tutto. Spiccano alcuni casi che conosco:
B1) Secondo me il piu' importante è il CIRA, che credo abbia qualcosa come 300 dipendenti, il centro di ricerca aerospaziale di Capua. Questo centro, strettamente collegato all' ASI, è nato meno di una ventina di anni fa con lo specifico mandato di implementare il piano di ricerca aerospaziale finanziato a suo tempo con legge dello stato per 750 Mld delle vecchie lire. Questi soldi sono stati spesi acquistando grandi attrezzature per prove di vario genere, per il personale, per creare il centro. Questo centro non credo possa procedere senza il finanziamento pubblico, temo che non sia in condizioni di reggere il mercato. D'altra parte la sua esistenza era legata ad un preciso mandato che evidentemente è considerato finito (sicuramente le risorse della legge fondativa sono arrivate alla fine - anzi c'e' una questione delicata di assoggettabilità o meno all'IVA di questi fondi che potrebbero portare il bilancio di colpo in rosso). Al di la' di ogni valutazione di merito ( sento opinioni molto contrastanti su questo centro) si tratta certamente di una decisione molto pesante per il CIRA
B2) nella lista vedo apparire alcuni casi che conosco come -la fondazione Umberto Cini, che gestisce un patrimonio incredibilmente prestigioso a Venezia ed organizza conferenze e incontri di alto livello culturale
- la domus galileiana, dove sono depositati per esempio, documenti preziosi
come gli scritti inediti di Maiorana oltre a molti altri documenti storici di grande pregio
- la fondazione Arena di Verona.....se il nome parla chiaro ha a che vedere
con la lirica, come minimo si puo' osservare che in questo caso esiste un mercato di rappresentazioni di grandissimo successo
- l'accademia dei XL, che organizza workshop e conferenze e che nel passato
è stata piu' attiva nella difesa della ricerca in italia di altre accademie molto piu' famose.
- la Pro Civitate di assisi, attiva nell' organizzazione di eventi culturali
nel settore religioso
- Fondazione Petruzzelli e teatri baresi: ma il Petruzzelli non è stato
appena ricostruito dopo un incendio ? Ce la farà a sopravvivere senza il contributo statale ? Altrimenti lo sforzo fatto per ricostruirlo rischia di essere sprecato....
Potrei continuare ma forse il punto unificante è il seguente: non sappiamo a quanto ammonti il finanziamento pubblico di queste associazioni, ma è ragionevole pensare che alcune senza il finanziamento pubblico possano comunque continuare ad esistere ricavando i loro introiti da attività a pagamento, altre semplicemente chiudono i battenti. Ma questo è impossibile dirlo senza conoscere i dettagli dei bilanci. Inoltre è molto difficile valutare l'importanza e il livello di attività di queste associazioni: è chiaro che la loro esistenza testimonia la ricchezza culturale del ns paese, ma è anche vero che alcune hanno l'aria di essere cotte e decotte (ripeto senza dati precisi è difficile entrare nel merito) altre invece sembrano molto piu' vive e attive.
Qualcuno sa rispondere sul punto A) ?
Grazie Roberto Battiston
On 29/05/10 21:51, "claudio procesi" procesi@mat.uniroma1.it wrote:
ho letto sull'Unita` la lista dei 232 enti.
Non ce ne sono fra quelli che conosco ma non sono certo in grado di valutare se ci sia qualche caso clamoroso. Avete commenti? c.
---------------------- M.D.T. Cornalba, Dipartimento di Matematica, Universita' di Pavia via Ferrata 1, I-27100 Pavia, Italia tel.: +39 0382 985644 fax: +39 0382 985602 home page: http://mate.unipv.it/cornalba
Caro Claudio , ad esempio l'istituto nazionale di astrofica, INAF!!! E' una vergogna! Dopo che il CIVR qualche anno fa lo aveva valutato eccellente. Cari saluti, Francesca Matteucci
claudio procesi wrote:
ho letto sull'Unita` la lista dei 232 enti.
Non ce ne sono fra quelli che conosco ma non sono certo in grado di valutare se ci sia qualche caso clamoroso. Avete commenti? c.
On May 28, 2010, at 6:14 PM, Antonella Ghignoli wrote:
Sul fronte delle scienze umanistiche nell'elenco dei 220 e passa istituti che l'Art. 7 comma 22 risolve togliendo finanziamenti dello stato, ci sono istituzioni come l'Istituto storico italiano per il medioevo, l'istituto nazionale di studi filosofici e altri. Messi come la stazione A. Dohrn accanto a commissioni di festeggiamenti e accademie di cucina. Ma come hanno fatto a stilare un elenco così? Si tratta, su questo fronte che conosco meglio, di istituti che pubblicano fonti, sedi di scuole storiche nazionali da più di un secolo, che non sono costati nulla, negli ultimi anni, se non la luce e il gas: siamo andati avanti con due lire letterali date dal ministero (nel caso dell'ISIME è quello dei beni culturali. Tutto viene fatto volontaristicamente: le pubblicazioni (parlo per l'Istituto storico italiano per il medioevo) si vendono in tutto il mondo, sono le collezioni fra le più prestigiose della medievistica internazionale. Nell'elenco figura anche la Giunta storica nazionale: quando mai è stata finanziata? forse per i rimborsi del treno dei membri? L'operazione appare anche nella valenza di segno di avvertimento. Il perimetro dello stato - si avvertiva ieri da una importante sede di riunione- deve ritirarsi: e decide di ritirarsi dalla formazione alta e dall'alta cultura in un documento che chi lo ifende definisce 'strutturale'. più chiaro di così.... Non c'entra il risparmio finanziario... Si arriverò anche altrove: non nelle tasche di chi è rientrato dietro a un bello scudo fiscale. Per parte mia, ho già sollecitato colleghi e amici che possono accedere a giornali. Cordiali saluti Antonella Ghignoli
----- Messaggio da roberto.battiston@pg.infn.it --------- Data: Fri, 28 May 2010 15:57:59 +0200 Da: Roberto Battiston roberto.battiston@pg.infn.it Rispondi-A:roberto.battiston@pg.infn.it, "Forum "Università e Ricerca"" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Oggetto: Re: [Universitas_in_trasformazione] Anche la stazione A. Dohrn! A: Università e Ricerca Forum universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it
Occorre scrivere tutto questo sui GIORNALI QUOTIDIANI nazionali......per favore CHI SA SCRIVA, e chi puo' aiutare a pubblicare LO FACCIA SAPERE e dia un suggerimento. Tutti noi possiamo contribuendo con le FIRME. In tempi brevissimi.
Suggerisco un intervento specifico per l' Anthon Dorn, uno per INDAM, uno per INAF e uno per OGS.
Tutti questi enti hanno caratteristiche di assoluto valore ed il fatto di accorparli è uno scienticidio di cui questo governo si sta rendendo colpevole e che deve essere fermato.
Roberto Battiston
On 28/05/10 10:51, "Sergio Pimpinelli" sergio.pimpinelli@uniroma1.it wrote:
Se fosse vero, sarebbe una autentica vergogna e una intollerabile provocazione al mondo scientifico da parte di autentici imbecilli e ignoranti, inclusi gli eventuali colleghi universitari che rivestono il ruolo di consulenti di questo ministro inconsapevole. La Stazione Zoologica rappresenta una gloriosa istituzione di fondamentale importanza sia dal punto di vista scientifico sia dal punto di vista storico. Durante l'ultima guerra, Montalenti, che in quel momento si trovava in Piemonte, avendo avuto notizia che gli americani si apprestavano a bombardare la Stazione Zoologica, si precipitò a Napoli affrontando un viaggio avventuroso e riuscì a salvarla convincendo gli alleati dell'errore irreparabile che avrebbero commesso. E' disperante pensare che quello che la guerra non è riuscita a fare potrebbe essere realizzato da questo governo indecente. Questo atto sarebbe l'ennesima dimostrazione della devastazione che da anni viene sistematicamente perpetrata ai danni della scienza e della cultura in generale. Penso, che invece di polemizzare con il fioretto, sia il tempo di usare la clava tutti uniti, senza distinguo, con azioni drastiche come il blocco di tutte le attività. Questo come disperato tentativo di arginare la barbarie che ha investito questo nostro sfortunato paese. Saluti Sergio Pimpinelli
At 10:13 AM +0200 5/28/10, vitale@na.infn.it wrote:
Non ci posso credere che tra gli enti da cancellare ci sia la stazione Anton Dohrn. Ho appena visto un'emissione televisiva su France 3 in cui se ne parlava in termini di centro di ricerca piu' importante AL MONDO nel suo genere . E come sapete i francesi non sono dolci con noi. Qualcuno tra noi avra' certamente consigliato queste scelte, non credo che Tremonti abbia fatto tutto da solo. Bisogna fare qualcosa in fretta.
patrizia vitale
... nel caso vi fosse sfuggito:
http://oggiscienza.wordpress.com/2010/05/27/ecco-la-lista-nera-provvisoria/
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--
Dr. Antonella Ghignoli, PhD Ricercatore universitario confermato nel s.s.d. M-STO/09 (Paleografia), "professore aggregato" (Diplomatica, Paleografia-Diplomatica per la LM 84 e LM 5 ex DM 270/04) Università degli studi di Firenze Dipartimento di Studi sul Medioevo e Rinascimento Sezione di Paleografia "Luigi Schiaparelli" piazza Brunelleschi 4 - 50121 Firenze Tel. 055-2756801 Mob. 3342257309 (Tim) e-mail: antonella.ghignoli@unifi.it; antonella.ghignoli@tin.it
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Invio qui sotto riprodotta la mozione che la Commissione Scientifica dell'Unione matematica ha approvato unanime. E' stata inviata a due Ministri (Tremonti e Gelmini), ai sottosegretari, ai funzionari MIUR. Anche la SIMAI ed altre societa' stanno organizzandosi. Un daluto a tutti g.anichini (segretario UMI) =====================================
La Commissione Scientifica dell’Unione Matematica Italiana, avendo appreso da notizie di stampa che il Governo intende sopprimere o in altro modo interrompere, le attività dell’Istituto Nazionale di Alta Matematica (INdAM), ricorda che - L’INdAM è l’unica struttura di promozione e coordinamento della ricerca in matematica aperta a tutti i matematici attivi nella ricerca. - L’attività dell’INdAM è quasi esclusivamente rivolta a sostenere ed incoraggiare la formazione alla ricerca dei giovani che dimostrino eccezionale capacità. - L’INdAM è stato valutato al primo posto tra gli enti di ricerca nella valutazione triennale della ricerca operata dal Comitato di Indirizzo per la Valutazione della Ricerca (CIVR) - L’INdAM ha ricevuto un cospicuo finanziamento dall’Unione Europea per un programma di borse di studio. Questo finanziamento, pari al 40% della dotazione annuale dell’Istituto, andrebbe perso se l’INdAM fosse soppresso o perdesse autonoma capacità giuridica. - L’INdAM è impegnato da dieci anni in un programma di borse di studio per solo merito dirette ad incoraggiare agli studi scientifici i giovani di eccezionale talento. Questo programma è un investimento a bassissimo costo ed alto potenziale rendimento nel futuro della scienza italiana. - L’INdAM ha una struttura amministrativa snella con costi molto ridotti, in quanto si giova, a vari livelli, della volontaria collaborazione di molti matematici italiani (ad esempio nell’amministrazione delle borse di studio, nelle relazioni dei referee, nella partecipazione al Comitato Direttivo e ai Consigli Scientifici dei Gruppi Nazionali di Ricerca). Sarebbe certamente inevitabile un aumento dei costi amministrativi, qualora le funzioni dell'istituto fossero attribuite ad un ente che non fosse sentito come proprio dalla comunità matematica italiana
Per queste ragioni la Commissione Scientifica non ha dubbi che se il Governo svolgesse un esame attento e puntuale dell’attività dell’Istituto e dei relativi costi, dovrebbe convenire sulla opportunità di mantenere l’INdAM nella sua attuale struttura.
La Commissione Scientifica dell’UMI chiede pertanto che questo doveroso esame sia svolto prima che sia presa qualsiasi decisione definitiva in merito alla soppressione o accorpamento dell’Istituto Nazionale di Alta Matematica.
Effettivamente sembra incredibile. Dagli articoli che ho letto mi pare però di capire che gli enti di ricerca non verrebbero cancellati nel senso di chiusura, ma andrebbero a confluire in altri enti (CNR, ministeri ecc.), come già successo in passato con altri. Ad esempio a Firenze l'Erbario Tropicale passò all'unifi qualche anno fa. Quindi rischi ci sono ma forse meno gravi di quanto una lettura frettolosa potrebbe suggerire. SAluti ALessio Papini
vitale@na.infn.it wrote:
Non ci posso credere che tra gli enti da cancellare ci sia la stazione Anton Dohrn. Ho appena visto un'emissione televisiva su France 3 in cui se ne parlava in termini di centro di ricerca piu' importante AL MONDO nel suo genere . E come sapete i francesi non sono dolci con noi. Qualcuno tra noi avra' certamente consigliato queste scelte, non credo che Tremonti abbia fatto tutto da solo. Bisogna fare qualcosa in fretta.
patrizia vitale
... nel caso vi fosse sfuggito:
http://oggiscienza.wordpress.com/2010/05/27/ecco-la-lista-nera-provvisoria/
Forse questo recente intervento del sottosegretario Viceconte aiuta a capire quali possano essere le intenzioni del governo riguardo agli enti di ricerca "inutili", e piu' in generale alla riorganizzazione degli enti di ricerca. Mi pare che ci siano motivi per essere seriamente preoccupati (uso un understatement visto il tono straziante degli ultimi messaggi).
Saluti.
Maurizio Cornalba
On 28/mag/10, at 10:59, Alessio Papini wrote:
Effettivamente sembra incredibile. Dagli articoli che ho letto mi pare però di capire che gli enti di ricerca non verrebbero cancellati nel senso di chiusura, ma andrebbero a confluire in altri enti (CNR, ministeri ecc.), come già successo in passato con altri. Ad esempio a Firenze l'Erbario Tropicale passò all'unifi qualche anno fa. Quindi rischi ci sono ma forse meno gravi di quanto una lettura frettolosa potrebbe suggerire. SAluti ALessio Papini
-- MDT Cornalba Dipartimento di Matematica, Universita' di Pavia via Ferrata 1, 27100 Pavia, Italia tel +39-0382-985644 fax +39-0382-985602 home page http://mate.unipv.it/cornalba
Siamo alle comiche; se veramente l'INAF dovesse finire nel CNR, poco più di qualche anno fa si sono tolti al CNR i vari istituti CNR di astrofisica per metterli nell'INAF insieme agli osservatori astronomicim creando non pochi problemi di ordine burocratico, e ora signori si cambia. indietro tutta, tutri nel CNR la cui efficienza amministrativa è ben nota Margherita Hack ----- Original Message ----- From: "Maurizio Cornalba" maurizio.cornalba@unipv.it To: "Forum "Università e Ricerca"" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Sent: Friday, May 28, 2010 11:42 AM Subject: Re: [Universitas_in_trasformazione] Anche la stazione A. Dohrn!
Forse questo recente intervento del sottosegretario Viceconte aiuta a capire quali possano essere le intenzioni del governo riguardo agli enti di ricerca "inutili", e piu' in generale alla riorganizzazione degli enti di ricerca. Mi pare che ci siano motivi per essere seriamente preoccupati (uso un understatement visto il tono straziante degli ultimi messaggi).
Saluti.
Maurizio Cornalba
On 28/mag/10, at 10:59, Alessio Papini wrote:
Effettivamente sembra incredibile. Dagli articoli che ho letto mi pare però di capire che gli enti di ricerca non verrebbero cancellati nel senso di chiusura, ma andrebbero a confluire in altri enti (CNR, ministeri ecc.), come già successo in passato con altri. Ad esempio a Firenze l'Erbario Tropicale passò all'unifi qualche anno fa. Quindi rischi ci sono ma forse meno gravi di quanto una lettura frettolosa potrebbe suggerire. SAluti ALessio Papini
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