I giornalisti si coprono l'un l'altro. Carlo
La difesa a oltranza, è vero, non porta da nessuna parte. Ma spiegare come stanno le cose a Riotta mi pare che non serva a nulla. Costui prima ha parlato a vanvera, senza avere l'informazione, a Prima pagina (l'ho sentito). Poi ha avuto la corretta informazione da Egidio Longo. E che ne ha fatto? Ha risposto in modo ortogonale. Mi pare penoso che nel mondo dell'informazione vi siano giornalisti così disinformati, e pervicacemente tali. Forse alle tante indagini sull'università dovrebbe seguirne una sull'argomento "Ignoranza e disinformazione nei media". Un bel PRIN per gli specialisti del settore. Ma le amare risultanze troverebbero poi spazio sui media? Cordialmente gvp
Giovanni V. Pallottino Dept. of Physics, University La Sapienza, Rome, Italy Phone: +39-06-4457156 Fax: +39-06-4957697 e-mail: giovanni.vittorio.pallottino@roma1.infn.it website: http://www.roma1.infn.it/rog/pallottino/
----- Original Message ----- From: "Walter Lacarbonara" walter.lacarbonara@uniroma1.it To: "Forum "Università e Ricerca"" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Sent: Wednesday, October 27, 2010 11:42 AM Subject: Re: [Universitas_in_trasformazione] Fwd: [Fwd: La fisica a primapagina (fwd)]
Sono pienamente d'accordo con l'analisi di Alberto Lusiani.
Difendere il nostro sistema tout court non ci porta da nessuna parte.
Occorrerebbe dire a Riotta che noi siamo per un'Università moderna,
avanzata nei mezzi e nelle capacità di reclutamento.
Tuttavia senza risorse tutto ciò è solo un parlarsi addosso.
Per questo ci siamo battuti e continueremo ad impegnarci attraverso le iniziative di Universitas Futura.
Walter Lacarbonara
PS Lodevole il lavoro di Carlo Carminati e colleghi.
Il giorno Oct 27, 2010, alle ore 10:53 AM, Alberto Lusiani ha scritto:
RItengo Gianni RIotta un pessimo direttore specie per un giornale economico come il Sole 24, tuttavia sono d'accordo con la sua replica
Quando arriverà il prossimo Nobel della fisica per un lavoro di equipe svolto in Italia da una università italiana le scriverò per dire: avevo torto. Fino ad allora ho ragione. Grazie gr
che corrisponde alla mia percezione e conoscenza dei fatti, non solo per Fisica ma per tutte le discipline scientifiche eccetto (come mi e' stato fatto notare) Matematica.
Il sistema dei concorsi accademici italiani e la struttura senza meritocrazia delle remunerazioni del sistema italiano, dai tempi poco successivi a Fermi ad oggi, hanno avuto l'effetto - per quanto risulta a me, ripeto - di espellere dall'accademia italiana tutti i potenziali premi Nobel (es. Rubbia, scartato per insufficiente esperienza didattica e amenita' del genere). Gli elementi migliori formatisi in Italia sono in generale poi stati valorizzati da sistemi accademici piu' avanzati ed efficienti di quello italiano, dove hanno condotto ricerche per cui hanno avuto in seguito il premio Nobel. E' pleonastico ma non va dimenticato aggiungere che nessun potenziale premio Nobel istruito nel resto del mondo ha trovato spazio ed e' stato valorizzato dal sistema accademico italiano prendendo grazie a questo poi il premio Nobel.
Il massimo che e' riuscito a combinare il sistema accademico italiano e' temo addebitare ai contribuenti italiani il costo elevato di alcuni premi Nobel in eta' di pensione in altri sistemi accademici, e non piu' produttivi almeno al livello di ricerche da Nobel, che hanno goduto delle condizioni particolarmente vantaggiose che l'universita' italiana garantiva e ancora garantisce in parte agli elevati livelli di anzianita' delle scala stipendiale, anche in termini di ridotte responsabilita' didattiche.
E' poi vero che molti dipartimenti di scienze italiani sono dignitosi con delle punte di ottima qualita', come mostra lo studio CHE, ma non e' possibile con questo assolvere l'Universita' italiana, anche Scienze, per i suoi difetti particolarmente nella valorizzazione e selezione dei migliori.
Inoltre posso aggiungere che almeno a Fisica ho visto recentemente gli USA assegnare ben due imporranti premi di Fisica delle particelle ad italiani, valorizzati dal sistema accademico italiano, e per ricerche condotte con equipe italiane (ovviamente poi anche collaboranti col resto del mondo). Questi fatti dovrebbero essere sottolineati a GR per fargli capire che se sicuramente l'Accademia italiana ha seri problemi a valorizzare gli elementi migliori (sia italiani sia del resto del mondo, non tutto e' da buttare e ci sono esempi non solo buoni ma anche eccellenti, per cui e' fuori luogo straparlare di "aule deserte" che non hanno nulla a che fare con i dati di fatto.
Saluti,
Alberto Lusiani ricercatore di Fisica SNS _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
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