Per rimanere in materia di scuola francese vs scuola italiana concordo con Stefano sul fatto che ci sono punti a favore dell'Italia per la scuola elementare sul piano della parte matematica per esempio, e che forse è in parte giustificato dalla difficultà per noi di imparare a scrivere la nostra lingua. Ma ci sono programmi ministeriali in Francia che definiscono chiaramente i passi da seguire nelle scuole materne per la preparazione alla scuola elementare che non esistono in ITalia, ragione per cui chi è fortunato impara delle cose a scuola materna italiana chi è meno fortunato ci rimane a parcheggio con giochi spesso neanche organizzati. I miei due figli hanno cominciato la scuola materna pubblica a Milano e tutti e due hanno avuto problemi diversi (il secondo per un problema "linguistico" perché rifiutava di parlare italiano cosa però che come illustra Stefano per i suoi figli in Francia non costituiva un problema invece qui le maestre non erano preparate per questi problemi). E per tutti e due ho fatto la scelta di metterli a scuola francese (privata) in Italia per finire la materna e ci sono ancora ora alle medie. Come molti hanno sottolineato il problema delle scuole italiane sono le medie, e anche il fatto che i genitori devono seguire i propri figli (o pagare per ripetizioni) perché, di fatto, fanno soltanto "metà del lavoro" a scuola. Nel sistema francese sia lezioni frontali sia esercitazione si fanno a scuola e la giornata di scuola finisce alle 5 con pochi compiti da fare a casa.
Quello che non capisco è perché i ragazzi italiani finiscono i liceo un anno dopo della Francia e forse di altri paesi europei per poi avere di fatto lo stesso livello all'Università almeno per quanto riguarda la mia esperienza (quindi per la parte linguistica) se comparo gli studenti erasmus con quelli che escono dai licei italiani non vedono differenze di livello.
E' vero che per quanto riguarda le materie scientifiche ci sono le "classes préparatoires" dopo il liceo in Francia che forse colmano elementi del programma necessari per una formazione scientifica di alto livello a cui forse preparano i licei scientifici italiani e non quelli francesi, non lo so.
Comunque mi pare che i ragazzi italiani partono con uno svantaggio comparativamente agli altri studenti europei, a) per la carenza linguistica visto che la Gelmini è andata contro le direttive europee per il livello obbligatorio in due lingue europee alla fine del liceo visto che rimane soltanto una lingua straniera in quasi tutti i licei non linguistici b)per l'anno in più prima dell'Università mentre per molti concorsi europei, borse di studio all'estero (per esempio in Canada) ci sono limiti di età e spesso viene scelto il più giovane fra due persone di stesso livello.
Annick
Metterei da parte le esperienze personali ed eviterei confronti superficiali con altri sistemi scolastici. I nostri ragazzi finiscono un anno dopo dei francesi ed e' un problema perche' arrivano dopo sul "mercato". Si tratta forse di un lusso che non possiamo piu' permetterci. Questo non vuol dire che quella francese sia la scelta giusta ne' tanto meno che il loro sistema scolastico funzioni meglio, basta guardare il livello medio dei ragazzi francesi al primo anno di universita' (non nelle grandi scuole, cara annick...) o semplicemente la percentuale di italiani che ogni anno vince concorsi al CNRS, in fisica si toccano punte del 50%. Per tornare poi alla scuola materna e elementare, vale forse la pena di ricordare i grossi problelmi di ortografia che hanno i bambini ( e ormai anche gli adulti) francesi? A quanto pare e' diventata una priorita' nazionale. O che dall'estero si viene ad imparare nelle scuole elementari emiliane come si fa scuola? Tanto per chiarire che non abbiamo niente da imparare da nessuno e che forse dovremmo smettere di piangerci addosso. Non voglio dire che va tutto bene, ma metterei da parte l'italica abitudine di buttar via anche il buono che abbiamo per inseguire miracolose ricette d'oltralpe. Patrizia Vitale
annick.farina@unifi.it wrote:
Per rimanere in materia di scuola francese vs scuola italiana concordo con Stefano sul fatto che ci sono punti a favore dell'Italia per la scuola elementare sul piano della parte matematica per esempio, e che forse è in parte giustificato dalla difficultà per noi di imparare a scrivere la nostra lingua. Ma ci sono programmi ministeriali in Francia che definiscono chiaramente i passi da seguire nelle scuole materne per la preparazione alla scuola elementare che non esistono in ITalia, ragione per cui chi è fortunato impara delle cose a scuola materna italiana chi è meno fortunato ci rimane a parcheggio con giochi spesso neanche organizzati. I miei due figli hanno cominciato la scuola materna pubblica a Milano e tutti e due hanno avuto problemi diversi (il secondo per un problema "linguistico" perché rifiutava di parlare italiano cosa però che come illustra Stefano per i suoi figli in Francia non costituiva un problema invece qui le maestre non erano preparate per questi problemi). E per tutti e due ho fatto la scelta di metterli a scuola francese (privata) in Italia per finire la materna e ci sono ancora ora alle medie. Come molti hanno sottolineato il problema delle scuole italiane sono le medie, e anche il fatto che i genitori devono seguire i propri figli (o pagare per ripetizioni) perché, di fatto, fanno soltanto "metà del lavoro" a scuola. Nel sistema francese sia lezioni frontali sia esercitazione si fanno a scuola e la giornata di scuola finisce alle 5 con pochi compiti da fare a casa.
Quello che non capisco è perché i ragazzi italiani finiscono i liceo un anno dopo della Francia e forse di altri paesi europei per poi avere di fatto lo stesso livello all'Università almeno per quanto riguarda la mia esperienza (quindi per la parte linguistica) se comparo gli studenti erasmus con quelli che escono dai licei italiani non vedono differenze di livello.
E' vero che per quanto riguarda le materie scientifiche ci sono le "classes préparatoires" dopo il liceo in Francia che forse colmano elementi del programma necessari per una formazione scientifica di alto livello a cui forse preparano i licei scientifici italiani e non quelli francesi, non lo so.
Comunque mi pare che i ragazzi italiani partono con uno svantaggio comparativamente agli altri studenti europei, a) per la carenza linguistica visto che la Gelmini è andata contro le direttive europee per il livello obbligatorio in due lingue europee alla fine del liceo visto che rimane soltanto una lingua straniera in quasi tutti i licei non linguistici b)per l'anno in più prima dell'Università mentre per molti concorsi europei, borse di studio all'estero (per esempio in Canada) ci sono limiti di età e spesso viene scelto il più giovane fra due persone di stesso livello.
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Son perfettamente d'accordo; che la formazione dei nostri ragazzi sia buona lo prova che quando sono costretti ad emigrare si trovano bene Mrgherita Hack ----- Original Message ----- From: "Patrizia Vitale" patrizia.vitale@na.infn.it To: ""Forum "Università e Ricerca""" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Sent: Monday, June 18, 2012 12:43 PM Subject: Re: [Universitas_in_trasformazione] poveri bambini di 5 anni!
Metterei da parte le esperienze personali ed eviterei confronti superficiali con altri sistemi scolastici. I nostri ragazzi finiscono un anno dopo dei francesi ed e' un problema perche' arrivano dopo sul "mercato". Si tratta forse di un lusso che non possiamo piu' permetterci. Questo non vuol dire che quella francese sia la scelta giusta ne' tanto meno che il loro sistema scolastico funzioni meglio, basta guardare il livello medio dei ragazzi francesi al primo anno di universita' (non nelle grandi scuole, cara annick...) o semplicemente la percentuale di italiani che ogni anno vince concorsi al CNRS, in fisica si toccano punte del 50%. Per tornare poi alla scuola materna e elementare, vale forse la pena di ricordare i grossi problelmi di ortografia che hanno i bambini ( e ormai anche gli adulti) francesi? A quanto pare e' diventata una priorita' nazionale. O che dall'estero si viene ad imparare nelle scuole elementari emiliane come si fa scuola? Tanto per chiarire che non abbiamo niente da imparare da nessuno e che forse dovremmo smettere di piangerci addosso. Non voglio dire che va tutto bene, ma metterei da parte l'italica abitudine di buttar via anche il buono che abbiamo per inseguire miracolose ricette d'oltralpe. Patrizia Vitale
annick.farina@unifi.it wrote:
Per rimanere in materia di scuola francese vs scuola italiana concordo con Stefano sul fatto che ci sono punti a favore dell'Italia per la scuola elementare sul piano della parte matematica per esempio, e che forse è in parte giustificato dalla difficultà per noi di imparare a scrivere la nostra lingua. Ma ci sono programmi ministeriali in Francia che definiscono chiaramente i passi da seguire nelle scuole materne per la preparazione alla scuola elementare che non esistono in ITalia, ragione per cui chi è fortunato impara delle cose a scuola materna italiana chi è meno fortunato ci rimane a parcheggio con giochi spesso neanche organizzati. I miei due figli hanno cominciato la scuola materna pubblica a Milano e tutti e due hanno avuto problemi diversi (il secondo per un problema "linguistico" perché rifiutava di parlare italiano cosa però che come illustra Stefano per i suoi figli in Francia non costituiva un problema invece qui le maestre non erano preparate per questi problemi). E per tutti e due ho fatto la scelta di metterli a scuola francese (privata) in Italia per finire la materna e ci sono ancora ora alle medie. Come molti hanno sottolineato il problema delle scuole italiane sono le medie, e anche il fatto che i genitori devono seguire i propri figli (o pagare per ripetizioni) perché, di fatto, fanno soltanto "metà del lavoro" a scuola. Nel sistema francese sia lezioni frontali sia esercitazione si fanno a scuola e la giornata di scuola finisce alle 5 con pochi compiti da fare a casa.
Quello che non capisco è perché i ragazzi italiani finiscono i liceo un anno dopo della Francia e forse di altri paesi europei per poi avere di fatto lo stesso livello all'Università almeno per quanto riguarda la mia esperienza (quindi per la parte linguistica) se comparo gli studenti erasmus con quelli che escono dai licei italiani non vedono differenze di livello.
E' vero che per quanto riguarda le materie scientifiche ci sono le "classes préparatoires" dopo il liceo in Francia che forse colmano elementi del programma necessari per una formazione scientifica di alto livello a cui forse preparano i licei scientifici italiani e non quelli francesi, non lo so.
Comunque mi pare che i ragazzi italiani partono con uno svantaggio comparativamente agli altri studenti europei, a) per la carenza linguistica visto che la Gelmini è andata contro le direttive europee per il livello obbligatorio in due lingue europee alla fine del liceo visto che rimane soltanto una lingua straniera in quasi tutti i licei non linguistici b)per l'anno in più prima dell'Università mentre per molti concorsi europei, borse di studio all'estero (per esempio in Canada) ci sono limiti di età e spesso viene scelto il più giovane fra due persone di stesso livello.
Annick
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2012/6/18 Patrizia Vitale patrizia.vitale@na.infn.it: [...]
Tanto per chiarire che non abbiamo niente da imparare da nessuno e che forse dovremmo smettere di piangerci addosso. Non voglio dire che va tutto bene, ma metterei da parte l'italica abitudine di buttar via anche il buono che abbiamo per inseguire miracolose ricette d'oltralpe.
Secondo l'Italia ha molto da imparare da altri Paesi, invece. Confronti ragionevoli e standardizzati con le competenze acquisite da studenti della stessa eta' degli altri Paesi esistono (PISA, TIMMS, PIRLS) e l"Italia ci fa una magra figura. Se l'Italia imparasse dalla Finlandia o dalla Corea probabilmente potremmo avere anche giornalisti e politici piu' competenti.
Riguardo gli italiani che fanno carriera all'estero, bisognerebbe fare un confronto quantitativo ragionevole. A me per esempio non torna che il totale di italiani rispetto alla popolazione che fa carriera all'estero sia diverso rispetto ad altri Stati comparabili. Cio' che distingue negativamente l'Italia e' semmai il fatto che accoglie molti meno laureati e dottorati stranieri rispetto a Paesi comparabili.
Sull'eta di completamente del liceo, credo che l'Italia potrebbe considerare il vantaggio di uniformarsi all'eta' prevalente all'estero, ma spero proprio che non si sviluppi una competizione al ribasso, sarebbe insensata.
Cordialmente,
Come gia` detto da altri, e` ottima la nostra scuola elementare, molto peggio le scuole medie inferiori e anche le superiori. Dall'inizio alla fine del liceo i nostri studenti hanno una peggiore preparazione nelle materie scientifiche rispetto ai coetanei nordeuropei (forse non rispetto agli USA, in media), e rispetto ad alcuni paesi ci hanno anche messo un anno in piu`.
Le cose migliorano qualitativamente all'universita`, innanzitutto perche' c'e` molta selezione, anche classista (noi laureiamo in proporzione molti meno giovani rispetto a quasi tutti i paesi europei). E non e` vero che non si boccia: tra abbandoni e vere bocciature, abbiamo una grossa percentuale di giovani che non arrivano neppure alla maturita`, e ulteriori grandi perdite all'universita`. I nostri laureati in molti settori hanno mediamente una buona preparazione, aiutati dal fatto che anche all'universita` impiegano piu` tempo degli altri (in altri paesi non e` neppure tollerato che uno studente ripeta esami o interi anni accademici; i ragazzi si laureano con lacune, ma piu` in fretta). Poi una bella fetta dei nostri studenti migliori, o almeno piu` intraprendenti, se ne va all'estero e ci fa fare bella figura: ma e` una perdita netta per il paese, di persone giovani, di competenze, e anche economica. Cio` detto, siccome non sono un Barone e neppure ci provo, i miei studenti li incoraggio tutti a partire, e per lo piu` funziona.
Saluti
Maurizio Persico
On 06/21/2012 06:46 PM, Alberto Lusiani wrote:
2012/6/18 Patrizia Vitalepatrizia.vitale@na.infn.it: [...]
Tanto per chiarire che non abbiamo niente da imparare da nessuno e che forse dovremmo smettere di piangerci addosso. Non voglio dire che va tutto bene, ma metterei da parte l'italica abitudine di buttar via anche il buono che abbiamo per inseguire miracolose ricette d'oltralpe.
Secondo l'Italia ha molto da imparare da altri Paesi, invece. Confronti ragionevoli e standardizzati con le competenze acquisite da studenti della stessa eta' degli altri Paesi esistono (PISA, TIMMS, PIRLS) e l"Italia ci fa una magra figura. Se l'Italia imparasse dalla Finlandia o dalla Corea probabilmente potremmo avere anche giornalisti e politici piu' competenti.
Riguardo gli italiani che fanno carriera all'estero, bisognerebbe fare un confronto quantitativo ragionevole. A me per esempio non torna che il totale di italiani rispetto alla popolazione che fa carriera all'estero sia diverso rispetto ad altri Stati comparabili. Cio' che distingue negativamente l'Italia e' semmai il fatto che accoglie molti meno laureati e dottorati stranieri rispetto a Paesi comparabili.
Sull'eta di completamente del liceo, credo che l'Italia potrebbe considerare il vantaggio di uniformarsi all'eta' prevalente all'estero, ma spero proprio che non si sviluppi una competizione al ribasso, sarebbe insensata.
Cordialmente,
Il 21/06/12 19:13, "Maurizio Persico" mau@dcci.unipi.it ha scritto:
Come gia` detto da altri, e` ottima la nostra scuola elementare,
Cari colleghi, Sarò un pessimista cronico, ma sinceramente non capisco da dove scaturisca questo mito della "scuola elementare ottima".... In base alla mia esperienza di genitore ed a quella di tanti altri amici e conoscenti, devo dire che la situazione "sul campo" è ben diversa. In scuole elementari di diversi quartieri (Trastevere, Testaccio, Garbatella, Monteverde), molti insegnanti spesso urlano molto e ascoltano poco. Oltre alla scarsa preparazione, mancano anche di quella sana "affettività" che sarebbe necessaria per entrare in sintonia con i bambini, con la loro sensibilità, con i loro bisogni, con i loro problemi. Per non parlar poi delle frotte di supplenti che sembrano provenire da pianeti lontani, tanto sono spaesati, gente poco motivata, che fa brevi apparizioni e spesso passa il tempo giocherellando con il cellulare in classe! Per fortuna esistono anche insegnanti bravi e competente, quelli che portano avanti la baracca, ma temo che non si tratti della maggioranza....proprio come nelle nostre università.
Saluti, Patrizio Dimitri
2012/6/21 Maurizio Persico mau@dcci.unipi.it:
Come gia` detto da altri, e` ottima la nostra scuola elementare, molto peggio le scuole medie inferiori e anche le superiori.
A me spiace sottolineare sempre i problemi dell'Italia in materia di educazione, ma i dati che conosco non consentono di affermare nemmeno che la scuola elementare italiana sia ottima. Da un recente rapporto della UE sull'educazione (che contiene anche interessanti raccomandazioni all'Italia) ec.europa.eu/education/pdf/doc282_en.pdf si legge che
- per competenze scientifiche e matematiche alla 4a elementare l'Italia e' 16a su 18 paesi considerati (TIMSS 2003)
- per lettura e comprensione di testi scritti alla 4a elementare l'Italia e' 6a su 14 paesi considerati (PIRLS 2001)
Ci sono evidenti problemi sulle discipline scientifiche anche dopo 4 anni di elementare. Inoltre a mio personale giudizio la lingua italiana e' molto piu' facile da insegnare alle elementari di altre come francese, inglese e anche tedesco, per cui non sopravvaluterei l'unico dato sopra la media, le competenze di lettura alla 4a elementare.
Cordialmente,
Cari colleghi,
Senza avere le informazioni che Alberto Luisiani ci ha dato, ma solo in base ai ³dati² ricavati dalla mia esperienza di genitore e da quella di tanti altri amici e conoscenti, ho constatato "sul campo" che la scuola elementare qui a Roma è tutt'altro che ottima, temo che questo famoso ³fiore all¹occhiello² del percorso scolastico sia ormai solo di mitologia.... In scuole elementari di diversi quartieri (Trastevere, Testaccio, Garbatella, Monteverde), molti insegnanti spesso urlano molto e ascoltano poco. Ho verificato che oltre alla scarsa preparazione, mancano soprattutto di quella sana "affettività" che sarebbe necessaria per entrare in sintonia con i bambini, con la loro sensibilità, con i loro bisogni, con i loro problemi. Per non parlar poi delle frotte di supplenti che sembrano scaraventati nelle classi da altri mondi, tanto sono spaesati e già demotivati, che fanno brevi apparizioni e spesso passano il tempo giocherellando con il cellulare in classe! E¹ un vero peccato, perché si tratta di un mestiere importantissimo e delicatissimo, affidarlo a persone impreparate, non motivate e capitate a scuola non per scelta, ma per ripiego è vergognoso. Per fortuna esistono anche insegnanti bravi e competente, quelli che portano avanti la baracca, ma temo che non si tratti della maggioranza....proprio come nelle nostre università, proprio come in tutti gli ambiti di questo paese.
Saluti, Patrizio Dimitri
Il giorno 21/06/12 23.42, Alberto Lusiani, alberto.lusiani@pi.infn.it ha scritto:
2012/6/21 Maurizio Persico mau@dcci.unipi.it:
Come gia` detto da altri, e` ottima la nostra scuola elementare, molto peggio le scuole medie inferiori e anche le superiori.
A me spiace sottolineare sempre i problemi dell'Italia in materia di educazione, ma i dati che conosco non consentono di affermare nemmeno che la scuola elementare italiana sia ottima. Da un recente rapporto della UE sull'educazione (che contiene anche interessanti raccomandazioni all'Italia) ec.europa.eu/education/pdf/doc282_en.pdf si legge che
- per competenze scientifiche e matematiche alla 4a elementare
l'Italia e' 16a su 18 paesi considerati (TIMSS 2003)
- per lettura e comprensione di testi scritti alla 4a elementare
l'Italia e' 6a su 14 paesi considerati (PIRLS 2001)
Ci sono evidenti problemi sulle discipline scientifiche anche dopo 4 anni di elementare. Inoltre a mio personale giudizio la lingua italiana e' molto piu' facile da insegnare alle elementari di altre come francese, inglese e anche tedesco, per cui non sopravvaluterei l'unico dato sopra la media, le competenze di lettura alla 4a elementare.
Cordialmente,
Forse perché sono più vecchio, mia figlia ha avuto la fortuna di sperimentare una scuola elementare (pubblica e sotto casa) OTTIMA Per quanto riguarda la mentalità scientifica, mia figlia è negata (e infatti fa l'artista), ma non so quanto sia colpa della scuola… Piero Lattanzi
Il giorno 22/06/12 09:51, "Patrizio Dimitri" patrizio.dimitri@uniroma1.it ha scritto:
Cari colleghi,
Senza avere le informazioni che Alberto Luisiani ci ha dato, ma solo in base ai ³dati² ricavati dalla mia esperienza di genitore e da quella di tanti altri amici e conoscenti, ho constatato "sul campo" che la scuola elementare qui a Roma è tutt'altro che ottima, temo che questo famoso ³fiore all¹occhiello² del percorso scolastico sia ormai solo di mitologia.... In scuole elementari di diversi quartieri (Trastevere, Testaccio, Garbatella, Monteverde), molti insegnanti spesso urlano molto e ascoltano poco. Ho verificato che oltre alla scarsa preparazione, mancano soprattutto di quella sana "affettività" che sarebbe necessaria per entrare in sintonia con i bambini, con la loro sensibilità, con i loro bisogni, con i loro problemi. Per non parlar poi delle frotte di supplenti che sembrano scaraventati nelle classi da altri mondi, tanto sono spaesati e già demotivati, che fanno brevi apparizioni e spesso passano il tempo giocherellando con il cellulare in classe! E¹ un vero peccato, perché si tratta di un mestiere importantissimo e delicatissimo, affidarlo a persone impreparate, non motivate e capitate a scuola non per scelta, ma per ripiego è vergognoso. Per fortuna esistono anche insegnanti bravi e competente, quelli che portano avanti la baracca, ma temo che non si tratti della maggioranza....proprio come nelle nostre università, proprio come in tutti gli ambiti di questo paese.
Saluti, Patrizio Dimitri
Il giorno 21/06/12 23.42, Alberto Lusiani, alberto.lusiani@pi.infn.it ha scritto:
2012/6/21 Maurizio Persico mau@dcci.unipi.it:
Come gia` detto da altri, e` ottima la nostra scuola elementare, molto peggio le scuole medie inferiori e anche le superiori.
A me spiace sottolineare sempre i problemi dell'Italia in materia di educazione, ma i dati che conosco non consentono di affermare nemmeno che la scuola elementare italiana sia ottima. Da un recente rapporto della UE sull'educazione (che contiene anche interessanti raccomandazioni all'Italia) ec.europa.eu/education/pdf/doc282_en.pdf si legge che
- per competenze scientifiche e matematiche alla 4a elementare
l'Italia e' 16a su 18 paesi considerati (TIMSS 2003)
- per lettura e comprensione di testi scritti alla 4a elementare
l'Italia e' 6a su 14 paesi considerati (PIRLS 2001)
Ci sono evidenti problemi sulle discipline scientifiche anche dopo 4 anni di elementare. Inoltre a mio personale giudizio la lingua italiana e' molto piu' facile da insegnare alle elementari di altre come francese, inglese e anche tedesco, per cui non sopravvaluterei l'unico dato sopra la media, le competenze di lettura alla 4a elementare.
Cordialmente,
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Caro Lattanzi,
Forse "prima” era meglio? Forse è un fatto si fortuna? Possibile? Purtroppo, devo dire che ho conosciuto anche tanti genitori che delegano troppo alla scuola e poco si preoccupano di quello che succede in classe e se i figli non parlano o non mostrano malesseri, tutto sembra andare bene (non è certamente il tuo caso).
Temo che al momento la situazione delle elementari (ora si chiamano primarie, classico esempio di nominalismo italiota privo di contenuto) è veramente grave e molto sottovalutata. Purtroppo, non esiste un progetto articolato che favorisca una sana crescita emotiva e cognitiva dei bambini: molto è lasciato all’improvvisazione, alla buona o cattiva volontà degli insegnanti.
Per quanto riguarda l’insegnamento di Storia, Geografia, Matematica ecc. soprattutto in prima e seconda elementare, lasciamo perdere.....a me sembrava un passo indietro rispetto a quello che mio figlio aveva fatto alla materna materna.... Mi chiedo chi siano stati gli illustri pedagoghi che hanno partorito certi programmi! Storia nei primi due anni solo banalità su calendario, orologio, oggi, domani, prima, dopi, durante, ecc. ecc. E poi libri fatti male, superficiali, informazioni sparpagliate. Geografia nei primi due anni: sopra, sotto, destra, sinistra ecc. ecc . In terza si inizia a parlare di territori, fiumi e monti rimanendo però in astratto. Matematica: contare a mano quanti sono i gattini e gli alberelli? Ma la matematica non serve proprio a evitare di fare le operazioni a mano?
Cordialmente, Patrizio Dimitri
Forse perché sono più vecchio, mia figlia ha avuto la fortuna di sperimentare una scuola elementare (pubblica e sotto casa) OTTIMA Per quanto riguarda la mentalità scientifica, mia figlia è negata (e infatti fa l'artista), ma non so quanto sia colpa della scuola… Piero Lattanzi Il giorno 22/06/12 09:51, "Patrizio Dimitri" patrizio.dimitri@uniroma1.it ha scritto: >Cari colleghi, > >Senza avere le informazioni che Alberto Luisiani ci ha dato, ma solo in >base >ai ³dati² ricavati dalla mia esperienza di genitore e da quella di tanti >altri amici e conoscenti, ho constatato "sul campo" che la scuola >elementare >qui a Roma è tutt'altro che ottima, temo che questo famoso ³fiore >all¹occhiello² del percorso scolastico sia ormai solo di mitologia.... >In scuole elementari di diversi quartieri (Trastevere, Testaccio, >Garbatella, Monteverde), molti insegnanti spesso urlano molto e ascoltano >poco. Ho verificato che oltre alla scarsa preparazione, mancano >soprattutto >di quella sana "affettività" che sarebbe necessaria per entrare in >sintonia >con i bambini, con la loro sensibilità, con i loro bisogni, con i loro >problemi. Per non parlar poi delle frotte di supplenti che sembrano >scaraventati nelle classi da altri mondi, tanto sono spaesati e già >demotivati, che fanno brevi apparizioni e spesso passano il tempo >giocherellando con il cellulare in classe! E¹ un vero peccato, perché si >tratta di un mestiere importantissimo e delicatissimo, affidarlo a persone >impreparate, non motivate e capitate a scuola non per scelta, ma per >ripiego >è vergognoso. >Per fortuna esistono anche insegnanti bravi e competente, quelli che >portano >avanti la baracca, ma temo che non si tratti della maggioranza....proprio >come nelle nostre università, proprio come in tutti gli ambiti di questo >paese. > >Saluti, >Patrizio Dimitri > > > >Il giorno 21/06/12 23.42, Alberto Lusiani, alberto.lusiani@pi.infn.it ha >scritto: > >> 2012/6/21 Maurizio Persico mau@dcci.unipi.it: >>> Come gia` detto da altri, e` ottima la nostra scuola elementare, molto >>> peggio le scuole medie inferiori e anche le superiori. >> >> A me spiace sottolineare sempre i problemi dell'Italia in materia di >> educazione, ma i dati che conosco non consentono di affermare nemmeno >> che la scuola elementare italiana sia ottima. Da un recente rapporto >> della UE sull'educazione (che contiene anche interessanti >> raccomandazioni all'Italia) ec.europa.eu/education/pdf/doc282_en.pdf >> si legge che >> >> - per competenze scientifiche e matematiche alla 4a elementare >> l'Italia e' 16a su 18 paesi considerati (TIMSS 2003) >> >> - per lettura e comprensione di testi scritti alla 4a elementare >> l'Italia e' 6a su 14 paesi considerati (PIRLS 2001) >> >> Ci sono evidenti problemi sulle discipline scientifiche anche dopo 4 >> anni di elementare. Inoltre a mio personale giudizio la lingua >> italiana e' molto piu' facile da insegnare alle elementari di altre >> come francese, inglese e anche tedesco, per cui non sopravvaluterei >> l'unico dato sopra la media, le competenze di lettura alla 4a >> elementare. >> >> Cordialmente, > >_______________________________________________ >Universitas_ in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list > >Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie >impostazioni: >https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasf ormazione > >Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas >Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php > _______________________________ ________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
"Patrizio" == Patrizio Dimitri patrizio.dimitri@uniroma1.it writes:
Matematica: Patrizio> contare a mano quanti sono i gattini e gli alberelli? Ma Patrizio> la matematica non serve proprio a evitare di fare le Patrizio> operazioni a mano?
Proprio per questo l'apprendimento matematico deve partire facendo le operazioni a mano. Quando si sanno contare gli alberelli e i gattini si puo' passare a concetti piu' avanzati, come sommare contando sulle dita, e solo alla fine, dopo molte tappe, imparare a pigiare i tasti.
Vogliamo che imparino a leggere, o solo a pigiare il tasto play, magari di un OCR con riconoscimento vocale?
Carlo Traverso
universitas_in_trasformazione@lists.dm.unipi.it