---------------------------- Original Message ---------------------------- Subject: Fondi dormienti, PRIN e altro From: "Rino Falcone" rino.falcone@istc.cnr.it Date: Wed, December 3, 2008 6:39 pm To: "Rino Falcone" rino.falcone@istc.cnr.it --------------------------------------------------------------------------
Cari tutti, alcune considerazioni su questioni che ci paiono di interesse:
PRIN Per il 2008 non è stato ancora emanato il bando per la selezione di progetti di ricerca di interesse nazionale (i cosiddetti PRIN). Ricordiamo come questi siano lo strumento principale che il Paese mette a disposizione dei propri ricercatori per attivare ricerche in tutti i campi della conoscenza (che siano valutate di qualità da commissioni internazionali di esperti). La preoccupazione è duplice: sul ritardo e sulla eventuale quota di finanziamento (rammentiamo che per il PRIN 2007 si è passati dai 150 milioni allocati dal precedente governo ai soli 97 erogati). Quello che è ormai certo è che si è saltato un anno di PRIN.
QUESTIONE PRECARIATO UNIVERSITA' Il testo del DL 180 approvato al Senato e ora in discussione alla Camera prevede che per le università ³non virtuose² (cioè che hanno sforato il 90% di spesa per stipendi rispetto al Fondo di Finanziamento Ordinario) il turn over sia bloccato al 100%, mentre per le ³virtuose² il turn over è bloccato al 50%. Ebbene secondo il DL 180: "ciascuna università [virtuosa] destina tale somma per una quota non inferiore al 60 per cento all'assunzione di ricercatori a tempo indeterminato, nonché di contrattisti ai sensi dell'articolo 1, comma 14, della legge 4 novembre 2005, n. 230 (legge Moratti, ndr)". Nonostante tutte le dichiarazioni del ministro e del governo, la norma così formulata non favorisce ma anzi finirà per penalizzare i giovani. Le Università sicuramente privilegeranno il ricorso a personale precario che ha costi più bassi, non intacca negli anni la ³virtuositಠ(o la intacca in misura minore), ha meno autonomia nei confronti degli accademici di riferimento. Proprio il contrario di quello che si va raccontando. Per borse, assegni, contratti si dovrebbero prevedere fondi aggiuntivi, non far leva sui fondi che oggi sono destinati (anche se in forma ridotta al 50% e solo per una parte delle Università) a posizioni permanenti.
QUESTIONE FONDI DORMIENTI La scorsa settimana il Parlamento ha approvato una norma che stabilisce che una quota (non precisata) di finanziamento proveniente dai cosiddetti "fondi dormienti" venga devoluta per la ricerca scientifica. Detta così sembrerebbe una notizia positiva: il recupero dei tagli finanziari degli ultimi mesi (e la necessità di invertire una tendenza complessiva dei molti anni passati) è un¹esigenza condivisa da tutta la comunità scientifica. Purtroppo però l'allocazione di queste risorse verrà stabilita dal solo Ministro dell'Economia attraverso un suo decreto (scavalcando di fatto le competenze del MIUR). La preoccupazione riguarda la possibilità che ancora una volta si proceda (con le sempre minori risorse disponibili nel Paese per questo settore) al di fuori di un disegno strategico complessivo e trasparente (come sarebbe piuttosto se si incrementasse il FFO per gli EPR o per i progetti di ricerca di base (PRIN), etc.). Alla faccia della meritocrazia e della valutazione: scopriamo che in Italia esiste un peer reviewer universale nella figura del Ministro dell¹Economia. Alcuni parlamentari di opposizione (Ghizzoni, Bachelet, Tocci) hanno provato, senza riuscirci, a introdurre emendamenti che vincolassero questi fondi a scelte pianificate e trasparenti. Il fatto che gli emendamenti siano stati sonoramente bocciati lascia presagire una politica delle mani libere non rassicurante: la storia della nascita dell'Istituto Italiano di Tecnologia è li a ricordarcelo.
VALUTAZIONE QUALITA' DELLA RICERCA Avevamo nell'ultima mail segnalato la discussione nata (rivista Nature, lettera docenti, etc.) sui "concorsi universitari" e su eventuali drastiche soluzioni (cooptazione diretta e forte assunzione di responsabilità sulle scelte). La discussione prosegue: ci vengono segnalati luoghi (siti web, convegni) e argomenti per riflettere su merito e qualità della ricerca al fine di individuare strumenti adeguati per superare i difetti (a volte gravi) del nostro sistema di allocazione delle risorse (umane e finanziarie). Non possiamo tacere che il passato governo aveva portato a compimento la realizzazione della Agenzia Nazionale di Valutazione per l'Università e la Ricerca (ANVUR). L'aveva fatto con qualche lentezza e con alcune inadeguatezze (che per ragioni di brevità non affrontiamo) ma aveva inteso avviare un processo virtuoso significativo. L'ANVUR, i suoi organi, oggi potrebbe essere immediatamente realizzata attraverso regolamenti attuativi: è grave che non si proceda in questa direzione con la giusta velocità e determinazione. Sul nostro sito: www.osservatorio-ricerca.it trovate vari documenti (incluso il decreto ANVUR), e indirizzi web.
Cordialmente, Osservatorio sulla Ricerca
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