Sull'Espresso di qualche settimana fa c'era un articoletto che
spiega che
recentemente il Parlamento ha votato all'UNANIMITA' e senza
astenuti un
aumento di stipendio per i parlamentari pari a circa
€ 1.135,00 al mese.
Inoltre la mozione e stata camuffata in modo tale da non
risultare nei
verbali ufficiali.
STIPENDIO Euro 19.150,00 AL MESE
STIPENDIO BASE circa Euro 9.980,00 al mese
PORTABORSE circa Euro 4.030,00 al mese (generalmente parente o familiare)
RIMBORSO SPESE AFFITTO circa Euro 2.900,00 al mese
INDENNITA' DI CARICA (da Euro 335,00 circa a Euro 6.455,00) TUTTI ESENTASSE
TELEFONO CELLULARE gratis
TESSERA DEL CINEMA gratis
TESSERA TEATRO gratis
TESSERA AUTOBUS - METROPOLITANA gratis
FRANCOBOLLI gratis
VIAGGI AEREO NAZIONALI gratis
CIRCOLAZIONE AUTOSTRADE gratis
PISCINE E PALESTRE gratis
FS gratis
AEREO DI STATO gratis
AMBASCIATE gratis
CLINICHE gratis
ASSICURAZIONE INFORTUNI gratis
ASSICURAZIONE MORTE gratis
AUTO BLU CON AUTISTA gratis
RISTORANTE gratis (nel 1999 hanno mangiato e bevuto gratis per Euro 1.472.000,00). Intascano uno stipendio e hanno diritto alla
pensione dopo
35 mesi in parlamento mentre obbligano i cittadini a 35 anni di contributi (41 anni per il pubblico impiego !!!)
Circa Euro 103.000,00 li incassano con il rimborso spese
elettorali (in
violazione alla legge sul finanziamento ai partiti), più i
privilegi per
quelli che sono stati Presidenti della Repubblica, del Senato o
della
Camera. (Es: la sig.ra Pivetti ha a disposizione e gratis un
ufficio, una
segretaria, l'auto blu ed una scorta sempre al suo servizio)
La classe politica ha causato al paese un danno di 1 MILIARDO e 255 MILIONI di EURO.
La sola camera dei deputati costa al cittadino Euro 2.215,00 al
MINUTO
!!
Si sta promovendo un referendum per l' abolizione dei privilegi di tutti i parlamentari............ queste informazioni
possono
essere lette solo attraverso Internet in quanto quasi tutti i
massmedia
rifiutano di portarle a conoscenza degli italiani......
__________________________________________________ DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE E GEOTECNICA SAPIENZA Università di Roma via Eudossiana 18 - 00184 Rome Italy office: +39 (06) 44585-293 - fax: +39 (06) 4884852 e-mail: walter.lacarbonara@uniroma1.it webpage: w3.disg.uniroma1.it/lacarbonara
Caro Lacarbonara, ti invio un piccolo grafico che da un paio d’anni presento, insieme ad altre mie considerazioni su politica ed istruzione, alla fine di ogni seduta di Laurea di cui sono presidente, durante il “sermone” conclusivo di fronte ai neolaureati e ai loro parenti e amici. Questo grafico è tratto incrociando i dati di Education at a Glance 2008, Indicatore D.3 con altri tratti dal giornale on line della Lega Ticinese (vicina alla “nostra” lega e non distante dal “nostro” Tremonti). È chiaro che sull’attendibilità di quest’ultima fonte non potrei giurare, ma da alcuni miei riscontri non appaiono troppo lontani dalla realtà. Una lettera “Stipendi Statali a Confronto” apparsa in data 19/6/2008 non è più disponibile (http://www.mattinonline.ch/component/option,com_fireboard/Itemid,13/func,vie...), ma io l’ho conservata. Iniziava con le seguenti parole: “Di seguito la lista degli stipendi dei parlamentari in Europa, ed alla fine quello di un nostro consigliere di stato (vice campioni europei e medaglia d'argento sic!!!!)” Ti lascio immaginare chi deteva il titolo Europeo. Il grafico da me elaborato confronta lo stipendio netto dei parlamentari nei vari Paesi Europei con lo stipendio lordo di un insegnante di scuola media superiore con 15 anni di anzianità. Trattandosi di un rapporto, è adimensionale e quindi “sensato”. Ho inoltre normalizzato gli stipendi dei parlamentari in base al potere d’acquisto del paese di appartenenza, metodologia utilizzata da EaG. Il risultato: tale rapporto in Italia ha un valore triplo rispetto alla media degli altri paesi europei considerati (tieni conto che il dato "non normalizzato" utilizzato è dell'ordine di grandezza di 144000 euro (netti) l'anno che risulta decisamente inferiore al dato che si trova ad esempio sul sito ufficiale del Senato. Sto elaborando un altro documento, basandomi sui dati dei vari reports Education at a Glance, da cui appare evidente che il tanto sbandierato 97% di budget per l’Istruzione che va in stipendi, È FALSO. Credo infine di avere inviato anche ad Universitas in Trasformazione una lettera in cui segnalavo che i dati del PISA2009 mettevano in evidenza come i ragazzi di 15 anni italiani che frequentavano la scuola pubblica dimostravano una preparazione nettamente superiore dei loro coetanei “privati”. Ebbene tale letter ache avevo inviato, senza alcun esito a Repubblica, è stata pubblicata sul sito matematica.unibocconi.it Concludo con una domanda: Ma che cosa stiamo aspettando? Devo dedurre che ha ragione mia figlia quando afferma che siamo dei codardi che piegano sempre la testa?
Ciao
Saverio Giulini
On 11/apr/11, at 23:25, giulini@pitagora.dima.unige.it wrote:
Caro Lacarbonara, ti invio un piccolo grafico che da un paio d’anni presento, insieme ad altre mie considerazioni su politica ed istruzione, alla fine di ogni seduta di Laurea di cui sono presidente, durante il “sermone” conclusivo di fronte ai neolaureati e ai loro parenti e amici. Questo grafico è tratto incrociando i dati di Education at a Glance 2008, Indicatore D.3 con altri tratti dal giornale on line della Lega Ticinese (vicina alla “nostra” lega e non distante dal “nostro” Tremonti). È chiaro che sull’attendibilità di quest’ultima fonte non potrei giurare, ma da alcuni miei riscontri non appaiono troppo lontani dalla realtà. Una lettera “Stipendi Statali a Confronto” apparsa in data 19/6/2008 non è più disponibile (http://www.mattinonline.ch/component/option,com_fireboard/Itemid,13/func,vie... ), ma io l’ho conservata. Iniziava con le seguenti parole: “Di seguito la lista degli stipendi dei parlamentari in Europa, ed alla fine quello di un nostro consigliere di stato (vice campioni europei e medaglia d'argento sic!!!!)” Ti lascio immaginare chi deteva il titolo Europeo. Il grafico da me elaborato confronta lo stipendio netto dei parlamentari nei vari Paesi Europei con lo stipendio lordo di un insegnante di scuola media superiore con 15 anni di anzianità. Trattandosi di un rapporto, è adimensionale e quindi “sensato”. Ho inoltre normalizzato gli stipendi dei parlamentari in base al potere d’acquisto del paese di appartenenza, metodologia utilizzata da EaG. Il risultato: tale rapporto in Italia ha un valore triplo rispetto alla media degli altri paesi europei considerati (tieni conto che il dato "non normalizzato" utilizzato è dell'ordine di grandezza di 144000 euro (netti) l'anno che risulta decisamente inferiore al dato che si trova ad esempio sul sito ufficiale del Senato. Sto elaborando un altro documento, basandomi sui dati dei vari reports Education at a Glance, da cui appare evidente che il tanto sbandierato 97% di budget per l’Istruzione che va in stipendi, È FALSO. Credo infine di avere inviato anche ad Universitas in Trasformazione una lettera in cui segnalavo che i dati del PISA2009 mettevano in evidenza come i ragazzi di 15 anni italiani che frequentavano la scuola pubblica dimostravano una preparazione nettamente superiore dei loro coetanei “privati”. Ebbene tale letter ache avevo inviato, senza alcun esito a Repubblica, è stata pubblicata sul sito matematica.unibocconi.it Concludo con una domanda: Ma che cosa stiamo aspettando?
Devo dedurre che ha ragione mia figlia quando afferma che siamo dei codardi che piegano sempre la testa?
Ha ragionissima. Anche se te (e pure io nel mio piccolo) siamo tra i pochissimi ``genovesi che si incazzano". Qui al DIMA e' tutto un fiorire di
``tutto va bene madama la marchesa". D'altra parte, che si puo' fare? Prendere le armi e scendere su Roma?, conquistare palazzo Chigi? Saremmo arrestati
prima di arrivare a Spezia. Non servirebbe a nulla. Pensavo all'Egitto come ad una luce di speranza. Ma gli italiani non sono un popolo e
e non avranno mai la forza per fare una rivoluzione. Spero che la Francia e/o la Germani ci invadano. Il mio sogno e' vedere i tanks di Sarkozy/Merkel prendere Roma.
Ma e' un'utopia. Non c'e' nulla d fare. Per i giovani scappare da questo paese morto e' la sola via. Per noi sopravvivere, e vedere ogni tanto i nipotini quando arriveranno.
Saluti anche ad Anna Maria,
Ciao,
MAURO
Ciao
Saverio Giulini _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Prof. Mauro C. Beltrametti Dipartimento di Matematica Universita' di Genova Via Dodecaneso, 35 16146 Genova Italy beltrametti@dima.unige.it
Cari Colleghi, capisco e condivido l' amarezza che ho colto nelle ultime mail: il desiderio di scappare mi prende almeno un paio di volte al giorno. Non più per me, è tardi, ma per portare via i miei ragazzi. Tuttavia poi penso che potrei ancora essere utile qui, dopo una vita passata nella ricerca e nell' Università. La rivoluzione, Beltrametti, ha radici borghesi che giocano sulla fame e sull' ingiustizia pagate dai più poveri. Per questo qui non si farà: la borghesia ancora ha dei privilegi consistenti e il popolo non è affamato. D'altronde guarda l' Egitto di questi giorni: Mubarak è stato accantonato, ma è stato sostituito dai militari. Gli Egiziani in piazza volevano altro, che non avranno, almeno non ancora e non certo ora. Anche perchè la nostra democrazia occidentale bombardiera ha altri progetti. Non siamo noi, un manipolo piuttosto sparuto e spaurito di "diversamente pensanti" a cambiare il mondo. Però insisto che qualcosa di sensato e utile, anche se non glorioso e rivoluzionario, lo possiamo fare. Scrivere ai giornali è inutile: pubblicano solo quello che è strumentale alla loro linea editoriale/politica. Pensare che la stampa sia libera è un' illusione che possiamo smettere tranquillamente di coltivare: ogni volta che mi capita di leggere di un argomento di cui capisco qualcosa, mi colpiscono errori ed orrori, secondo me in parte dovuti ad una profonda ignoranza, e in parte artatamente introdotti per sostenere o affossare una determinata fazione politica. Mai un dato, mai un numero, mai uno spunto per aiutare i lettori a pensare con la propria testa. Per motivi troppo ovvii da spiegare senza offendervi, anche rivolgersi alla politica è inutile.
Cosa resta, allora? Il fai-da-te. Alla fine di tutta la catena alimentare, ci siamo noi, che, come nota giustamente Giulini, non siamo certo sovraalimentati. Però siamo quelli che fanno, che operano, che formano le nuove generazioni. Il che ci pone in una situazione piuttosto privilegiata. Che potremmo far valere. E' evidente come la pensiamo noi che ci siamo raccolti intorno a questo progetto di Universitas in trasformazione, anche politicamente. Direi che come primo atto, possiamo accantonare anche le nostre idee politiche: dobbiamo mantenere un profilo diverso e legato strettamente alla nostra professionalità. Come seconda cosa, visto che in questo momento, a riforma passata, gli Atenei si stanno studiando con impegno il decreto per stilare gli Statuti, possiamo analizzare la legge e vedere qual è il terreno di manovra, per centrare alcuni obiettivi, che siano pochi e ampiamente condivisi da tutti. Anche questo non è troppo complicato, ma dobbiamo muoverci tempestivamente: preparare e far girare un documento che contenga 4 o 5 punti al massimo sui quali coagulare la maggioranza del mondo accademico. Se, come penso, l' attuazione di questo programmino minimale è impedita da lacci e lacciuoli, passiamo alla pacata disobbedienza civile. Semplicemente, ci rifiutiamo di mettere in atto cose incompatibili con il nostro programma, o ne facciamo altre che non sono in linea con il dettato del decreto. Certo, se ne accorgerà qualcuno? Credo di no, non subito almeno. Potrebbero accorgersene dai risultati dei nuclei di valutazione, se li leggessero. Ma noi potremmo decidere da soli quali sono i parametri di valutazione e mandare quelli che noi pensiamo siano i dati realmente rilevanti. Che vengano poi a chiederci il perchè. Per una volta, noi non parliamo, protestiamo, cerchiamo ascoltatori, noi facciamo e basta: siamo pronti a fissare degli appuntamenti a chi voglia chiederci conto del nostro operato. Ci indagheranno tutti? Va bene. Ci mettano nel mucchio dei concussori, corrotti, varia umanità. Ci licenziano tutti? Ecco il perchè di pochissimi obiettivi ampiamente condivisi: colpire dieci, venti persone è facile, un centinaio di migliaia... ci vuole l' esercito.
Non è una rivoluzione, non è sanguigna e sanguinosa, ma sono fatti. E' il tranquillo coraggio della stragrande maggioranza della popolazione mondiale: alzarsi ed affrontare un' altra giornata di lavoro, di pensiero, di famiglia.
Vado a fare lezione :)))). Ancora mi diverte :))))
Un caro saluto Maria Pia De Pascale
Prof. Maria Pia De Pascale Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Roma Tor Vergata tel. +39+06+72594289 fax +39+062040307 e-mail mariapia.depascale@roma2.infn.it
Vi trasmetto l'ultima lettera di una del gruppo! Prof.ssa Graziella Caselli Dipartimento di Scienze Statistiche Viale Regina Elena, 295 00161-Roma Tel: ++39.06.49255319 e-mail: graziella.caselli@uniroma1.it ----- Original Message ----- From: "Maria Pia De Pascale" mariapia.depascale@roma2.infn.it To: "Forum "Università e Ricerca"" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Sent: Tuesday, April 12, 2011 11:10 AM Subject: Re: [Universitas_in_trasformazione] Parlamentari d'Italia
Cari Colleghi, capisco e condivido l' amarezza che ho colto nelle ultime mail: il desiderio di scappare mi prende almeno un paio di volte al giorno. Non più per me, è tardi, ma per portare via i miei ragazzi. Tuttavia poi penso che potrei ancora essere utile qui, dopo una vita passata nella ricerca e nell' Università. La rivoluzione, Beltrametti, ha radici borghesi che giocano sulla fame e sull' ingiustizia pagate dai più poveri. Per questo qui non si farà: la borghesia ancora ha dei privilegi consistenti e il popolo non è affamato. D'altronde guarda l' Egitto di questi giorni: Mubarak è stato accantonato, ma è stato sostituito dai militari. Gli Egiziani in piazza volevano altro, che non avranno, almeno non ancora e non certo ora. Anche perchè la nostra democrazia occidentale bombardiera ha altri progetti. Non siamo noi, un manipolo piuttosto sparuto e spaurito di "diversamente pensanti" a cambiare il mondo. Però insisto che qualcosa di sensato e utile, anche se non glorioso e rivoluzionario, lo possiamo fare. Scrivere ai giornali è inutile: pubblicano solo quello che è strumentale alla loro linea editoriale/politica. Pensare che la stampa sia libera è un' illusione che possiamo smettere tranquillamente di coltivare: ogni volta che mi capita di leggere di un argomento di cui capisco qualcosa, mi colpiscono errori ed orrori, secondo me in parte dovuti ad una profonda ignoranza, e in parte artatamente introdotti per sostenere o affossare una determinata fazione politica. Mai un dato, mai un numero, mai uno spunto per aiutare i lettori a pensare con la propria testa. Per motivi troppo ovvii da spiegare senza offendervi, anche rivolgersi alla politica è inutile.
Cosa resta, allora? Il fai-da-te. Alla fine di tutta la catena alimentare, ci siamo noi, che, come nota giustamente Giulini, non siamo certo sovraalimentati. Però siamo quelli che fanno, che operano, che formano le nuove generazioni. Il che ci pone in una situazione piuttosto privilegiata. Che potremmo far valere. E' evidente come la pensiamo noi che ci siamo raccolti intorno a questo progetto di Universitas in trasformazione, anche politicamente. Direi che come primo atto, possiamo accantonare anche le nostre idee politiche: dobbiamo mantenere un profilo diverso e legato strettamente alla nostra professionalità. Come seconda cosa, visto che in questo momento, a riforma passata, gli Atenei si stanno studiando con impegno il decreto per stilare gli Statuti, possiamo analizzare la legge e vedere qual è il terreno di manovra, per centrare alcuni obiettivi, che siano pochi e ampiamente condivisi da tutti. Anche questo non è troppo complicato, ma dobbiamo muoverci tempestivamente: preparare e far girare un documento che contenga 4 o 5 punti al massimo sui quali coagulare la maggioranza del mondo accademico. Se, come penso, l' attuazione di questo programmino minimale è impedita da lacci e lacciuoli, passiamo alla pacata disobbedienza civile. Semplicemente, ci rifiutiamo di mettere in atto cose incompatibili con il nostro programma, o ne facciamo altre che non sono in linea con il dettato del decreto. Certo, se ne accorgerà qualcuno? Credo di no, non subito almeno. Potrebbero accorgersene dai risultati dei nuclei di valutazione, se li leggessero. Ma noi potremmo decidere da soli quali sono i parametri di valutazione e mandare quelli che noi pensiamo siano i dati realmente rilevanti. Che vengano poi a chiederci il perchè. Per una volta, noi non parliamo, protestiamo, cerchiamo ascoltatori, noi facciamo e basta: siamo pronti a fissare degli appuntamenti a chi voglia chiederci conto del nostro operato. Ci indagheranno tutti? Va bene. Ci mettano nel mucchio dei concussori, corrotti, varia umanità. Ci licenziano tutti? Ecco il perchè di pochissimi obiettivi ampiamente condivisi: colpire dieci, venti persone è facile, un centinaio di migliaia... ci vuole l' esercito.
Non è una rivoluzione, non è sanguigna e sanguinosa, ma sono fatti. E' il tranquillo coraggio della stragrande maggioranza della popolazione mondiale: alzarsi ed affrontare un' altra giornata di lavoro, di pensiero, di famiglia.
Vado a fare lezione :)))). Ancora mi diverte :))))
Un caro saluto Maria Pia De Pascale
Prof. Maria Pia De Pascale Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Roma Tor Vergata tel. +39+06+72594289 fax +39+062040307 e-mail mariapia.depascale@roma2.infn.it
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Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Scusa, ho trasmesso il tuo messaggio ai collegi e ho incluso nella lista anche te! Prof.ssa Graziella Caselli Dipartimento di Scienze Statistiche Viale Regina Elena, 295 00161-Roma Tel: ++39.06.49255319 e-mail: graziella.caselli@uniroma1.it ----- Original Message ----- From: "Maria Pia De Pascale" mariapia.depascale@roma2.infn.it To: "Forum "Università e Ricerca"" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Sent: Tuesday, April 12, 2011 11:10 AM Subject: Re: [Universitas_in_trasformazione] Parlamentari d'Italia
Cari Colleghi, capisco e condivido l' amarezza che ho colto nelle ultime mail: il desiderio di scappare mi prende almeno un paio di volte al giorno. Non più per me, è tardi, ma per portare via i miei ragazzi. Tuttavia poi penso che potrei ancora essere utile qui, dopo una vita passata nella ricerca e nell' Università. La rivoluzione, Beltrametti, ha radici borghesi che giocano sulla fame e sull' ingiustizia pagate dai più poveri. Per questo qui non si farà: la borghesia ancora ha dei privilegi consistenti e il popolo non è affamato. D'altronde guarda l' Egitto di questi giorni: Mubarak è stato accantonato, ma è stato sostituito dai militari. Gli Egiziani in piazza volevano altro, che non avranno, almeno non ancora e non certo ora. Anche perchè la nostra democrazia occidentale bombardiera ha altri progetti. Non siamo noi, un manipolo piuttosto sparuto e spaurito di "diversamente pensanti" a cambiare il mondo. Però insisto che qualcosa di sensato e utile, anche se non glorioso e rivoluzionario, lo possiamo fare. Scrivere ai giornali è inutile: pubblicano solo quello che è strumentale alla loro linea editoriale/politica. Pensare che la stampa sia libera è un' illusione che possiamo smettere tranquillamente di coltivare: ogni volta che mi capita di leggere di un argomento di cui capisco qualcosa, mi colpiscono errori ed orrori, secondo me in parte dovuti ad una profonda ignoranza, e in parte artatamente introdotti per sostenere o affossare una determinata fazione politica. Mai un dato, mai un numero, mai uno spunto per aiutare i lettori a pensare con la propria testa. Per motivi troppo ovvii da spiegare senza offendervi, anche rivolgersi alla politica è inutile.
Cosa resta, allora? Il fai-da-te. Alla fine di tutta la catena alimentare, ci siamo noi, che, come nota giustamente Giulini, non siamo certo sovraalimentati. Però siamo quelli che fanno, che operano, che formano le nuove generazioni. Il che ci pone in una situazione piuttosto privilegiata. Che potremmo far valere. E' evidente come la pensiamo noi che ci siamo raccolti intorno a questo progetto di Universitas in trasformazione, anche politicamente. Direi che come primo atto, possiamo accantonare anche le nostre idee politiche: dobbiamo mantenere un profilo diverso e legato strettamente alla nostra professionalità. Come seconda cosa, visto che in questo momento, a riforma passata, gli Atenei si stanno studiando con impegno il decreto per stilare gli Statuti, possiamo analizzare la legge e vedere qual è il terreno di manovra, per centrare alcuni obiettivi, che siano pochi e ampiamente condivisi da tutti. Anche questo non è troppo complicato, ma dobbiamo muoverci tempestivamente: preparare e far girare un documento che contenga 4 o 5 punti al massimo sui quali coagulare la maggioranza del mondo accademico. Se, come penso, l' attuazione di questo programmino minimale è impedita da lacci e lacciuoli, passiamo alla pacata disobbedienza civile. Semplicemente, ci rifiutiamo di mettere in atto cose incompatibili con il nostro programma, o ne facciamo altre che non sono in linea con il dettato del decreto. Certo, se ne accorgerà qualcuno? Credo di no, non subito almeno. Potrebbero accorgersene dai risultati dei nuclei di valutazione, se li leggessero. Ma noi potremmo decidere da soli quali sono i parametri di valutazione e mandare quelli che noi pensiamo siano i dati realmente rilevanti. Che vengano poi a chiederci il perchè. Per una volta, noi non parliamo, protestiamo, cerchiamo ascoltatori, noi facciamo e basta: siamo pronti a fissare degli appuntamenti a chi voglia chiederci conto del nostro operato. Ci indagheranno tutti? Va bene. Ci mettano nel mucchio dei concussori, corrotti, varia umanità. Ci licenziano tutti? Ecco il perchè di pochissimi obiettivi ampiamente condivisi: colpire dieci, venti persone è facile, un centinaio di migliaia... ci vuole l' esercito.
Non è una rivoluzione, non è sanguigna e sanguinosa, ma sono fatti. E' il tranquillo coraggio della stragrande maggioranza della popolazione mondiale: alzarsi ed affrontare un' altra giornata di lavoro, di pensiero, di famiglia.
Vado a fare lezione :)))). Ancora mi diverte :))))
Un caro saluto Maria Pia De Pascale
Prof. Maria Pia De Pascale Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Roma Tor Vergata tel. +39+06+72594289 fax +39+062040307 e-mail mariapia.depascale@roma2.infn.it
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Questa, almeno, e` una bufala... Vedi: http://lofficina.splinder.com/post/11963263/bufala-su-aumento-stipendi-parla...
Saluti
Maurizio Persico
On Mon, 11 Apr 2011, Walter Lacarbonara wrote:
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!!
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Su Il Fatto di oggi c' è un articolo secondo cui i politici (a tutti i livelli) mantenuti da noi sono circa 1 milione e 300 mila, con un costo stimato di 24-25 miliardi di EUR l'anno (stima della UIL). Solo di auto blu si spende la metà del FFO. E' di qualche giorno fa la proposta di Sposetti (DS) poi sottofirmata entusiasticamente da deputati di tutti i partiti (i deputati IdV mi pare abbiano fatto marcia indietro dopo che la cosa è uscita sui giornali) per estendere il finanziamento dei partiti (rimborso spese elettorali...) alle fondazioni associate ai partiti stessi (di solito c'è una fondazione per corrente di partito), nonché la proposta di abbassare la percentuale di voti necessaria per avere l'accesso ai rimborsi elettorali, per un costo addizionale stimato di 150 Milioni di EUR, ben più dei PRIN degli altimi anni (a proposito, nessuno sa niente dei PRIN 2009, banditi nell'aprile 2010 ? Mi risulta che i revisori siano stati accettati fino alla fine di gennaio, quindi da allora dovrebbe essere iniziata la fase di valutazione... ma mi sembra prenda un po'troppo tempo...)
Alberto Girlando
On Mon, 2011-04-11 at 18:14 +0200, Walter Lacarbonara wrote:
Sull'Espresso di qualche settimana fa c'era un articoletto che
spiega che
recentemente il Parlamento ha votato all'UNANIMITA' e senza
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€ 1.135,00 al mese.
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Circa Euro 103.000,00 li incassano con il rimborso spese
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violazione alla legge sul finanziamento ai partiti), più i
privilegi per
quelli che sono stati Presidenti della Repubblica, del Senato o
della
Camera. (Es: la sig.ra Pivetti ha a disposizione e gratis un
ufficio, una
segretaria, l'auto blu ed una scorta sempre al suo servizio)
La classe politica ha causato al paese un danno di 1 MILIARDO e 255 MILIONI di EURO.
La sola camera dei deputati costa al cittadino Euro 2.215,00 al
MINUTO
!!
Si sta promovendo un referendum per l' abolizione dei privilegi di tutti i parlamentari............ queste informazioni
possono
essere lette solo attraverso Internet in quanto quasi tutti i
massmedia
rifiutano di portarle a conoscenza degli italiani......
DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE E GEOTECNICA SAPIENZA Università di Roma via Eudossiana 18 - 00184 Rome Italy office: +39 (06) 44585-293 - fax: +39 (06) 4884852 e-mail: walter.lacarbonara@uniroma1.it webpage: w3.disg.uniroma1.it/lacarbonara
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Caro Girlando, corre voce ... che i risultati dei PRIN 2009 verranno resi pubblici tra circa un mese. Martino Bolognesi
------------------------------------------------------------------ Prof. Martino Bolognesi Department of Biomolecular Sciences & Biotechnology University of Milano Via Celoria, 26 I-20133 Milano - Italy phone: +39 02 50314893 fax: +39 02 50314895 http://users.unimi.it/biolstru/Home.html
-----Original Message----- From: universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it [mailto:universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it] On Behalf Of Alberto Girlando Sent: martedì 12 aprile 2011 11.01 To: Forum "Università e Ricerca" Subject: Re: [Universitas_in_trasformazione] Parlamentari d'Italia
Su Il Fatto di oggi c' è un articolo secondo cui i politici (a tutti i livelli) mantenuti da noi sono circa 1 milione e 300 mila, con un costo stimato di 24-25 miliardi di EUR l'anno (stima della UIL). Solo di auto blu si spende la metà del FFO. E' di qualche giorno fa la proposta di Sposetti (DS) poi sottofirmata entusiasticamente da deputati di tutti i partiti (i deputati IdV mi pare abbiano fatto marcia indietro dopo che la cosa è uscita sui giornali) per estendere il finanziamento dei partiti (rimborso spese elettorali...) alle fondazioni associate ai partiti stessi (di solito c'è una fondazione per corrente di partito), nonché la proposta di abbassare la percentuale di voti necessaria per avere l'accesso ai rimborsi elettorali, per un costo addizionale stimato di 150 Milioni di EUR, ben più dei PRIN degli altimi anni (a proposito, nessuno sa niente dei PRIN 2009, banditi nell'aprile 2010 ? Mi risulta che i revisori siano stati accettati fino alla fine di gennaio, quindi da allora dovrebbe essere iniziata la fase di valutazione... ma mi sembra prenda un po'troppo tempo...)
Alberto Girlando
On Mon, 2011-04-11 at 18:14 +0200, Walter Lacarbonara wrote:
Sull'Espresso di qualche settimana fa c'era un articoletto che
spiega che
recentemente il Parlamento ha votato all'UNANIMITA' e senza
astenuti un > > aumento di stipendio per i parlamentari pari a circa
€ 1.135,00 al mese.
Inoltre la mozione e stata camuffata in modo tale da non
risultare nei > > verbali ufficiali.
STIPENDIO Euro 19.150,00 AL MESE
STIPENDIO BASE circa Euro 9.980,00 al mese > > > > PORTABORSE
circa Euro 4.030,00 al mese (generalmente parente o > > familiare) >
RIMBORSO SPESE AFFITTO circa Euro 2.900,00 al mese > > > > >
INDENNITA' DI CARICA (da Euro 335,00 circa a Euro 6.455,00) > >
TUTTI ESENTASSE > > + > > > > TELEFONO CELLULARE gratis > > > > TESSERA DEL CINEMA gratis > > > > TESSERA TEATRO gratis > > > > TESSERA AUTOBUS - METROPOLITANA gratis > > > > FRANCOBOLLI gratis >
VIAGGI AEREO NAZIONALI gratis > > > > CIRCOLAZIONE AUTOSTRADE
gratis > > > > PISCINE E PALESTRE gratis > > > > FS gratis > > >
AEREO DI STATO gratis > > > > AMBASCIATE gratis > > > > CLINICHE
gratis > > > > ASSICURAZIONE INFORTUNI gratis > > > > ASSICURAZIONE MORTE gratis > > > > AUTO BLU CON AUTISTA gratis > >
RISTORANTE gratis (nel 1999 hanno mangiato e bevuto gratis per
Euro > > 1.472.000,00). Intascano uno stipendio e hanno diritto alla pensione dopo > > 35 mesi in parlamento mentre obbligano i cittadini a 35 anni di > > contributi (41 anni per il pubblico impiego !!!) >
Circa Euro 103.000,00 li incassano con il rimborso spese
elettorali (in > > violazione alla legge sul finanziamento ai partiti), più i privilegi per > > quelli che sono stati Presidenti della Repubblica, del Senato o della > > Camera. (Es: la sig.ra Pivetti ha a disposizione e gratis un ufficio, una > > segretaria, l'auto blu ed una scorta sempre al suo servizio) > > > > La classe politica ha causato al paese un danno di 1 MILIARDO e 255 > > MILIONI di EURO.
La sola camera dei deputati costa al cittadino Euro 2.215,00 al
MINUTO > > !!
Si sta promovendo un referendum per l' abolizione dei > >
privilegi di tutti i parlamentari............ queste informazioni possono > > essere lette solo attraverso Internet in quanto quasi tutti i massmedia > > rifiutano di portarle a conoscenza degli italiani......
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