Cari colleghi, Intervengo nella discussione che riguarda il reclutamento e l'uso che si può fare dei fattori bibliometrici. A questo proposito vorrei citare come esempio il modo di procedere di parecchie università di un paese che conosco abbastanza bene (Australia). La struttura universitaria, non una commissione nazionale, esamina le domande dei candidati e formula una rosa di nomi (4, 5 persone) dei possibili "papabili" in base ai paramentri bibliometrici. Viene molto poco usato l'IF, invece i paramentri preferiti sono le citazioni dei singoli candidati e il fattore h. In seguito i canditati, che spesso non sono della stessa università, e che hanno superato l'iniziale scremaggio, vengono invitati a visitare il dipartimento e fare un giro di conversazioni e discussioni con i docenti del luogo. Successivemente , ciascun candidato presenta un seminario in cui illustra il proprio lavoro di ricerca. Al termine di questa procedura la struttura univesitaria (dipartimento) formula una decisione. Non mi sembra un modo malvagio di procedere. I fattori bibliometrici forniscono i dati iniziali ma la scelta finale non viene determinata da essi. Saluti e buon fine settimana. Robert Jennings
universitas_in_trasformazione@lists.dm.unipi.it