Il 22 e' il nostro ``ultimo giorno".
MB
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From: ANDU anduesec@tin.it Date: 15 luglio 2010 18:56:45 GMT+02:00 To: (Recipient list suppressed) Subject: Il 22 DDL al Senato
Sommario:
- Il 22 DDL al Senato
- "Tagli e riforme dividono il fronte accademico"
- Breve analisi del DDL
- Orlando su Frati
- A Milano
- A Cagliari
= SEGNALIAMO:
- Il 22 luglio il DDL sara' discusso nell'Aula del Senato: notizia
sulla Stampa del 15 luglio 2010 con comunicato-velina ministeriale sul DDL gia' approvato dalla Commissione Istruzione con la convergenza sostanziale di tutti i Gruppi parlamentari. Per leggere l'articolo e un breve commento (v. Aggiornamento del 15.7.10 a) cliccare: http://www.andu-universita.it/2010/06/25/settimana-contro-ddl/
- "Tagli e riforme dividono il fronte accademico" di Aurelio
Magista' su Repubblica del 15 luglio 2010. Sono riportate le posizione dell'ANDU e della CRUI. Per leggere l'articolo (v. Aggiornamento del 15.7.10 b) cliccare: http://www.andu-universita.it/2010/06/25/settimana-contro-ddl/
- Prima parte dell'intervento di Alessandro Monti sull'Avvenire del
15 luglio 2010: il DDL "soddisfa il mondo delle imprese che intravedono atenei piu' malleabili alle loro esigenze, i rettori che sperano di avere piu' potere, gli editorialisti che vedono accolti i loro suggerimenti". Per leggere l'intervento (v. Aggiornamento del 15.7.10 c) cliccare: http://www.andu-universita.it/2010/06/25/settimana-contro-ddl/
- Su Frati: un intervento di Federico Orlando su Europa del 15
luglio 2010. Per leggere l'intervento cliccare: http://www.andu-universita.it/2010/04/14/a-roma/
- A Milano. Mozione del Senato Accademico del Politecnico contro il
DDL. Per leggere la mozione cliccare: http://www.andu-universita.it/2010/04/18/a-milano/
- A Cagliari. Stati Generali contro DDL e Manovra finanziaria: due
articoli sullUnione Sarda (Facolta' in agitazione permanente e Non ci fermiamo: il ministro cambi i piani). Per leggere gli articoli cliccare: http://www.andu-universita.it/2010/07/15/cagliari/
=========================== = per ricevere notizie dall'ANDU: inviare una e-mail ad anduesec@tin.it con oggetto "notizie ANDU" = per non ricevere piu' notizie dall'ANDU: inviare una e-mail ad anduesec@tin.it con oggetto "rimuovi" == I documenti dell'ANDU sono inviati a circa 16.000 Professori, Ricercatori, Dottori e Dottorandi di ricerca, Studenti, ai Presidi, ai Rettori, al Ministero, ai Parlamentari e agli Organi di informazione.
====== Sito dell'ANDU (www.andu-universita.it): = le notizie aggiornate sugli Atenei si trovano (in ordine alfabetico) nella colonna a sinistra della home page del sito; = e' possibile inviare commenti ai documenti e agli interventi gia' pubblicati e proporre nuovi interventi; = per ricevere in tempo reale l'avviso di nuovi articoli o di nuovi commenti e' sufficiente inserire la propria e-mail nell'apposito spazio (in alto a sinistra); = per iscriversi all'ANDU cliccare: http://www.andu-universita.it/come-aderire/
Prof. Mauro C. Beltrametti Dipartimento di Matematica Universita' di Genova Via Dodecaneso, 35 16146 Genova Italy beltrametti@dima.unige.it
Secondo me l'unico modo di farci sentire POTREBBE essere quello di organizzare SUBITO proteste durissime IN TUTTE (o almeno molte) sedi in modo concertato e contemporaneo. Si potrebbe copiare lo sciopero della fame a staffetta di PD o qualcosaltro... Ma ne abbiamo la forza? Rimandare a settembre vuol dire accettare la sconfitta (temo). Anche perchè, se non vado errata, la nuova legge prevede l'OBBLIGO della didattica anche per i ricercatori.. la loro protesta abortirebbe sul nascere (o mi sbaglio?)
anna
2010/7/16 Mauro Beltrametti beltrametti@dima.unige.it
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- Il 22 DDL al Senato
- "Tagli e riforme dividono il fronte accademico"
- Breve analisi del DDL
- Orlando su Frati
- A Milano
- A Cagliari
= SEGNALIAMO:
- Il 22 luglio il DDL sara' discusso nell'Aula del Senato: notizia
sulla Stampa del 15 luglio 2010 con comunicato-velina ministeriale sul DDL gia' approvato dalla Commissione Istruzione con la convergenza sostanziale di tutti i Gruppi parlamentari. Per leggere l'articolo e un breve commento (v. Aggiornamento del 15.7.10 a) cliccare: http://www.andu-universita.it/2010/06/25/settimana-contro-ddl/
- "Tagli e riforme dividono il fronte accademico" di Aurelio
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- Prima parte dell'intervento di Alessandro Monti sull'Avvenire del
15 luglio 2010: il DDL "soddisfa il mondo delle imprese che intravedono atenei piu' malleabili alle loro esigenze, i rettori che sperano di avere piu' potere, gli editorialisti che vedono accolti i loro suggerimenti". Per leggere l'intervento (v. Aggiornamento del 15.7.10 c) cliccare: http://www.andu-universita.it/2010/06/25/settimana-contro-ddl/
- Su Frati: un intervento di Federico Orlando su Europa del 15
luglio 2010. Per leggere l'intervento cliccare: http://www.andu-universita.it/2010/04/14/a-roma/
- A Milano. Mozione del Senato Accademico del Politecnico contro il
DDL. Per leggere la mozione cliccare: http://www.andu-universita.it/2010/04/18/a-milano/
- A Cagliari. Stati Generali contro DDL e Manovra finanziaria: due
articoli sull’Unione Sarda (“Facolta' in agitazione permanente” e “Non ci fermiamo: il ministro cambi i piani“). Per leggere gli articoli cliccare: http://www.andu-universita.it/2010/07/15/cagliari/
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Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Cara Anna,
noi ricercatori fino ad oggi abbiamo firmato un contratto che prevedeva "le regole d'ingaggio" della 382. Mi risulta che per i PA che hanno preso servizio prima della Moratti, è stato loro chiesto se volevano o no intraprendere il "regime Moratti". Penso che un qualunque ricorso al TAR dei ricercatori annullerebbe le imposizioni alla didattica frontale. Se c'è un Giurista in linea, può chiarirmi questi dubbi, che più volte mi sono stati proposti?
Grazie,
Lucia Magnelli
----- Messaggio da anna.painelli@unipr.it --------- Data: Fri, 16 Jul 2010 08:50:55 +0200 Da: anna painelli anna.painelli@unipr.it Rispondi-A:"Forum "Università e Ricerca"" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Oggetto: Re: [Universitas_in_trasformazione] Fwd: Il 22 DDL al Senato A: "Forum "Università e Ricerca"" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it
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anna
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15 luglio 2010: il DDL "soddisfa il mondo delle imprese che intravedono atenei piu' malleabili alle loro esigenze, i rettori che sperano di avere piu' potere, gli editorialisti che vedono accolti i loro suggerimenti". Per leggere l'intervento (v. Aggiornamento del 15.7.10 c) cliccare: http://www.andu-universita.it/2010/06/25/settimana-contro-ddl/
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luglio 2010. Per leggere l'intervento cliccare: http://www.andu-universita.it/2010/04/14/a-roma/
- A Milano. Mozione del Senato Accademico del Politecnico contro il
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Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
-- Anna Painelli Dip. Chimica GIAF Parma University tel 0521-905461 fax 0521-905556 _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
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----- Fine del messaggio da anna.painelli@unipr.it -----
repubblica.it/politica/2010/07/19/news/bindi_ragazza-5677046/?ref=HRER2-1
Io mi sento offesa come docente universitaria e come donna.
Roba da matti. Io mi sento offeso come appartenente alla specie umana. O agli esseri pensanti (non sempre sinonimi). Ma che cavolo è l'e-campus di Novedrate??? Lo ha inventato lui? Saluti Alessio Papini
anna painelli wrote:
repubblica.it/politica/2010/07/19/news/bindi_ragazza-5677046/?ref=HRER2-1
Io mi sento offesa come docente universitaria e come donna.
che vuoi, quando uno giudica le donne dal di dietro e non dal cervello tutto e` possibile.
L'Italia e` chiaramente allo sbando se un presidente del consiglio individua nel Cepu il modello di Universita` e questo a parte le solite battute da trivio a cui ci ha abituato.
Fra poco verremo superati anche dai paesi emergenti dell'Africa sono piu serii di noi un paese corrotto. Io credo che chi ha oggi 30 anni farebbe bene a fare veramente i conti se vuole un futuro in questo paese, io me ne andrei.
Non so veramente come va a finire, se veramente saremo in grado di far saltare il prossimo anno accademico forse qualche impatto potremmo averlo ma al momento sono del tutto pessimista
On Jul 19, 2010, at 6:45 PM, anna painelli wrote:
repubblica.it/politica/2010/07/19/news/bindi_ragazza-5677046/? ref=HRER2-1
Io mi sento offesa come docente universitaria e come donna.
-- Anna Painelli Parma University Dip. Chimica GIAF Parco Area delle Scienze 17/A 43124 Parma, Italy tel: +390521905461 fax: +390521905556 email: anna.painelli@unipr.it
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Prof. Claudio Procesi, Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia
tel. 0039-06-49913212, fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/ Accademico Linceo
Vice Presidente della "International Mathematical Union"
Quanto costa una pagina su un quotidiano nazionale? Quanti siamo "noi"? Io mi tasserei volentieri. Si potrebbe affidare a Claudio Procesi la stesura, limitandoci alle cose largamente condivise, e dette pacatamente. La pagina potrebbe essere ripetuta tre-quattro volte da qui a Settembre, su Repubblica, Corriere e QN (che credo sia il terzo per diffusione), uguale o meglio diversa di volta in volta. 10-12 pagine in tutto da pagare. Claudio Luchinat
At 06:45 PM 7/19/2010, anna painelli wrote:
repubblica.it/politica/2010/07/19/news/bindi_ragazza-5677046/?ref=HRER2-1
Io mi sento offesa come docente universitaria e come donna.
-- Anna Painelli Parma University Dip. Chimica GIAF Parco Area delle Scienze 17/A 43124 Parma, Italy tel: +390521905461 fax: +390521905556 email: anna.painelli@unipr.it
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************************************************ Prof. Claudio Luchinat Centro Risonanze Magnetiche - CERM University of Florence Via Luigi Sacconi, 6 50019 Sesto Fiorentino (Florence) - Italy tel. +39055 4574262 - fax +39055 4574253 e-mail: luchinat@cerm.unifi.it http://www.cerm.unifi.it/luchinat/luchinat.html ************************************************
Mi associo volentieri alla proposta di Claudio Luchinat. Credo che sia una delle iniziative piu' semplici e piu' visibili in assoluto.
Martino Bolognesi
-----Messaggio originale----- Da: universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it [mailto:universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it] Per conto di Claudio Luchinat Inviato: martedì 20 luglio 2010 12.35 A: anna.painelli@unipr.it; Forum "Università e Ricerca"; l.magnelli@unifi.it Cc: " universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it"@mail.dm.unipi.it; "=?iso-8859-1?Q?=22Forum_=5C=22Universit=E0?="@mail.dm.unipi.it; Ricerca@mail.dm.unipi.it; "@mail.dm.unipi.it, e@mail.dm.unipi.it"@mail.dm.unipi.it Oggetto: Re: [Universitas_in_trasformazione] repubblica.it/politica/2010/07/19/news/bindi_ragazza-5677046/?ref=HRER2 -1
Quanto costa una pagina su un quotidiano nazionale? Quanti siamo "noi"? Io mi tasserei volentieri. Si potrebbe affidare a Claudio Procesi la stesura, limitandoci alle cose largamente condivise, e dette pacatamente. La pagina potrebbe essere ripetuta tre-quattro volte da qui a Settembre, su Repubblica, Corriere e QN (che credo sia il terzo per diffusione), uguale o meglio diversa di volta in volta. 10-12 pagine in tutto da pagare. Claudio Luchinat
At 06:45 PM 7/19/2010, anna painelli wrote:
repubblica.it/politica/2010/07/19/news/bindi_ragazza-5677046/?ref=HRER2-1
Io mi sento offesa come docente universitaria e come donna.
-- Anna Painelli Parma University Dip. Chimica GIAF Parco Area delle Scienze 17/A 43124 Parma, Italy tel: +390521905461 fax: +390521905556 email: anna.painelli@unipr.it
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Concordo anch'io. Alessio Papini Univ. di Firenze
Martino Bolognesi wrote:
Mi associo volentieri alla proposta di Claudio Luchinat. Credo che sia una delle iniziative piu' semplici e piu' visibili in assoluto.
Martino Bolognesi
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Concordo anch'io Piero Frediani Università di Firenze
On 20 Jul 2010 at 13:09, Alessio Papini wrote:
Concordo anch'io. Alessio Papini Univ. di Firenze
Martino Bolognesi wrote:
Mi associo volentieri alla proposta di Claudio Luchinat. Credo che sia una delle iniziative piu' semplici e piu' visibili in assoluto.
Martino Bolognesi
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Piero Frediani ICVBC Director Via Madonna del Piano, 10 - 50019 Sesto Fiorentino (Italy) Phone 0555225480, Fax 0555225483, New Mobile 3357197748 piero.frediani@icvbc.cnr.it
D'accordo anch'io (anche se non credo serva a nulla in concreto--il 22 prossimo sara' tutto finito, temo--, ma e' anche importante difendere comunque le proprie idee e la nostra dignita' di persone).
Mauro Beltrametti
On 20/lug/10, at 12:48, Martino Bolognesi wrote:
Mi associo volentieri alla proposta di Claudio Luchinat. Credo che sia una delle iniziative piu' semplici e piu' visibili in assoluto.
Martino Bolognesi
-----Messaggio originale----- Da: universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it [mailto:universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it] Per conto di Claudio Luchinat Inviato: martedì 20 luglio 2010 12.35 A: anna.painelli@unipr.it; Forum "Università e Ricerca"; l.magnelli@unifi.it Cc: " universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it"@mail.dm.unipi.it; "=?iso-8859-1?Q?=22Forum_=5C=22Universit=E0?="@mail.dm.unipi.it; Ricerca@mail.dm.unipi.it; "@mail.dm.unipi.it, e@mail.dm.unipi.it"@mail.dm.unipi.it Oggetto: Re: [Universitas_in_trasformazione] repubblica.it/politica/2010/07/19/news/bindi_ragazza-5677046/? ref=HRER2 -1
Quanto costa una pagina su un quotidiano nazionale? Quanti siamo "noi"? Io mi tasserei volentieri. Si potrebbe affidare a Claudio Procesi la stesura, limitandoci alle cose largamente condivise, e dette pacatamente. La pagina potrebbe essere ripetuta tre-quattro volte da qui a Settembre, su Repubblica, Corriere e QN (che credo sia il terzo per diffusione), uguale o meglio diversa di volta in volta. 10-12 pagine in tutto da pagare. Claudio Luchinat
At 06:45 PM 7/19/2010, anna painelli wrote:
repubblica.it/politica/2010/07/19/news/bindi_ragazza-5677046/? ref=HRER2-1
Io mi sento offesa come docente universitaria e come donna.
-- Anna Painelli Parma University Dip. Chimica GIAF Parco Area delle Scienze 17/A 43124 Parma, Italy tel: +390521905461 fax: +390521905556 email: anna.painelli@unipr.it
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Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Prof. Claudio Luchinat Centro Risonanze Magnetiche - CERM University of Florence Via Luigi Sacconi, 6 50019 Sesto Fiorentino (Florence) - Italy tel. +39055 4574262 - fax +39055 4574253 e-mail: luchinat@cerm.unifi.it http://www.cerm.unifi.it/luchinat/luchinat.html
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Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Prof. Mauro C. Beltrametti Dipartimento di Matematica Universita' di Genova Via Dodecaneso, 35 16146 Genova Italy beltrametti@dima.unige.it
Prontissima a contribuire, anche se forse servirà a poco si spendono per cose ben più inutili. Quanto al resto, sono offesa come donna, ma rassicurata dal fatto che difficilmente sarò corteggiata dal premier.
Isabella Merzagora Betsos
Il giorno 20/lug/10, alle ore 12:35, Claudio Luchinat ha scritto:
Quanto costa una pagina su un quotidiano nazionale? Quanti siamo "noi"? Io mi tasserei volentieri. Si potrebbe affidare a Claudio Procesi la stesura, limitandoci alle cose largamente condivise, e dette pacatamente. La pagina potrebbe essere ripetuta tre-quattro volte da qui a Settembre, su Repubblica, Corriere e QN (che credo sia il terzo per diffusione), uguale o meglio diversa di volta in volta. 10-12 pagine in tutto da pagare. Claudio Luchinat
At 06:45 PM 7/19/2010, anna painelli wrote:
repubblica.it/politica/2010/07/19/news/bindi_ragazza-5677046/? ref=HRER2-1
Io mi sento offesa come docente universitaria e come donna.
-- Anna Painelli Parma University Dip. Chimica GIAF Parco Area delle Scienze 17/A 43124 Parma, Italy tel: +390521905461 fax: +390521905556 email: anna.painelli@unipr.it
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Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Prof. Claudio Luchinat Centro Risonanze Magnetiche - CERM University of Florence Via Luigi Sacconi, 6 50019 Sesto Fiorentino (Florence) - Italy tel. +39055 4574262 - fax +39055 4574253 e-mail: luchinat@cerm.unifi.it http://www.cerm.unifi.it/luchinat/luchinat.html
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non vorrei scoraggiarvi ma mi sembra molto difficile da realizzare. Credo che parliamo di decine di migliaia di Euro e non vedo chi o come potrebbe imbarcarsi in una tale colletta.
Poi c'e` anche un problema fondamentale di comunicazione, cosa vorremmo veramente comunicare tramite i giornali?
"cose largamente condivise, e dette pacatamente" praticamente vuol dire acqua fresca, non e` questo di cui ha bisogno l'Italia oggi.
Vi e` chiaramente un profondo senso di frustrazione fra noi a cui pero` non corrisponde una visione chiara del futuro ed una proposta coraggiosa. Di fatto molti colleghi non sembrano neppure aver capito quali meccanismi perversi hanno operato nella Universita` per anni e si aggrappano all'esistente o a fumosi principi generali o slogan. Il fallimento attuale e` figlio di un lungo fallimento di modernizzazione del nostro paese che purtroppo, invece di avere uno sbocco sensato ( di destra o di sinistra, questi dovrebbero essere valori condivisi) si e` infognato in una forma di demenza senile che mi ricorda piuttosto i tempi di Breznev e Cernienko piuttosto che quelli spesso richiamati del fascismo e Mussolini.
Non vedo partita fra un Gentile e una Gelmini o fra un Bottai e un Bondi. Vi immaginate Mussolini al Cepu? Non mi fraintendete, ovviamente non sono un nostalgico, anzi! ma qui siamo al paradigma della storia che prima appare come tragedia e poi si ripete in farsa.
Dovremmo riuscire a parlare ad un paese confuso e stanco a cui andrebbe offerta una proposta di speranza ed una strategia per combattere una partita difficilissima, quella di competere in un mondo in rapida evoluzione in cui molti degli attuali equilibri economici verranno travolti. Al momento il paese ha bevuto la commedia farsesca del "ghe pensi mi" ma credo che il cerone si stia sciogliendo e restino sul palcoscenico personaggi da pomodori marci. Questo e` in verita` il tempo della serieta` e anche direi della ricerca di unita` fuori dei tradizionali schieramenti politici. Siamo in grado?
Claudio
On Jul 20, 2010, at 12:35 PM, Claudio Luchinat wrote:
Quanto costa una pagina su un quotidiano nazionale? Quanti siamo "noi"? Io mi tasserei volentieri. Si potrebbe affidare a Claudio Procesi la stesura, limitandoci alle cose largamente condivise, e dette pacatamente. La pagina potrebbe essere ripetuta tre-quattro volte da qui a Settembre, su Repubblica, Corriere e QN (che credo sia il terzo per diffusione), uguale o meglio diversa di volta in volta. 10-12 pagine in tutto da pagare. Claudio Luchinat
At 06:45 PM 7/19/2010, anna painelli wrote:
repubblica.it/politica/2010/07/19/news/bindi_ragazza-5677046/? ref=HRER2-1
Io mi sento offesa come docente universitaria e come donna.
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Vice Presidente della "International Mathematical Union"
vi segnalo anche questo
http://www.nytimes.com/roomfordebate/2010/7/19/what-if-college-tenure-dies
Cari tutti,
ho effettuato, spero di non aver sbagliato, la sottoscrizione, per ora virtuale, di 50 euro per l'acquisto di pagine di giornale, ove spiegare le nostre ragioni.
Ritengo che la deriva liberista, che ci sta strangolando, corrisponda ad una sciagurata visione, largamente condivisa da legioni di politici, imprenditori e giornalisti che occupano posizioni di comando sia a destra che a sinistra.
Penso che sia opportuno lavorare sia per avvicinare la nostra protesta almeno a quella in atto nella Scuola Pubblica, che per contattare direttamente qualcheduno appartenente ai vertici dei partiti politici, dei sindacati, del mondo industriale o finanziario e ancora capace di intuire il baratro verso il quale ci stanno spingendo.
Francesco Zucconi
Caro Claudio,
la lettera, firmata da un piccolo gruppo di noi docenti tra cui Margherita Hack, a proposito dei PRIN è stata pubblicata dal Fatto Quotidiano (mi sembra.....): non so attraverso chi nè quanto sia costato, ma è arrivata a una parte dell'opinione pubblica. Ora io credo che vada sottolineata la differenza tra quei tanti che lavorano a tempo pieno nell'università pubblica e che ancora credono nella funzione formativa dell'istruzione e i "mascalzoni" che non conoscendo la differenza tra conoscenza scientifica e umanistica acquisita in anni e anni di "sensate esperienze" e "dimostrazioni certe" (parole di Galileo......)parlano a sproposito sparando idiozie!!!
Sono d'accordo con tutti nel sentirmi profondamente offesa come docente universitario da un presidente del Consiglio rozzo e volgare; come donna onestamente dico alla romana"ma'rimbarza" quello che dice.
Sono disposta a un eventuale finanziamento personale purchè non sia troppo oneroso!!!
In bocca al lupo a tutti per il futuro,
Elvira De Matthaeis
non vorrei scoraggiarvi ma mi sembra molto difficile da realizzare. Credo che parliamo di decine di migliaia di Euro e non vedo chi o come potrebbe imbarcarsi in una tale colletta.
Poi c'e` anche un problema fondamentale di comunicazione, cosa vorremmo veramente comunicare tramite i giornali?
"cose largamente condivise, e dette pacatamente" praticamente vuol dire acqua fresca, non e` questo di cui ha bisogno l'Italia oggi.
Vi e` chiaramente un profondo senso di frustrazione fra noi a cui pero` non corrisponde una visione chiara del futuro ed una proposta coraggiosa. Di fatto molti colleghi non sembrano neppure aver capito quali meccanismi perversi hanno operato nella Universita` per anni e si aggrappano all'esistente o a fumosi principi generali o slogan. Il fallimento attuale e` figlio di un lungo fallimento di modernizzazione del nostro paese che purtroppo, invece di avere uno sbocco sensato ( di destra o di sinistra, questi dovrebbero essere valori condivisi) si e` infognato in una forma di demenza senile che mi ricorda piuttosto i tempi di Breznev e Cernienko piuttosto che quelli spesso richiamati del fascismo e Mussolini.
Non vedo partita fra un Gentile e una Gelmini o fra un Bottai e un Bondi. Vi immaginate Mussolini al Cepu? Non mi fraintendete, ovviamente non sono un nostalgico, anzi! ma qui siamo al paradigma della storia che prima appare come tragedia e poi si ripete in farsa.
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Claudio
On Jul 20, 2010, at 12:35 PM, Claudio Luchinat wrote:
Quanto costa una pagina su un quotidiano nazionale? Quanti siamo "noi"? Io mi tasserei volentieri. Si potrebbe affidare a Claudio Procesi la stesura, limitandoci alle cose largamente condivise, e dette pacatamente. La pagina potrebbe essere ripetuta tre-quattro volte da qui a Settembre, su Repubblica, Corriere e QN (che credo sia il terzo per diffusione), uguale o meglio diversa di volta in volta. 10-12 pagine in tutto da pagare. Claudio Luchinat
At 06:45 PM 7/19/2010, anna painelli wrote:
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Caro Claudio,
è evidente che tra noi nessuno è scoraggiato nè scoraggiabile. Altrimenti non saremmo qui a discutere. E' evidente altresì che la maggioranza dei nostri colleghi o è indifferente, o è disinformata, o è allineata al pensiero riformistico attuale (e lo dico con rispetto per chi ha altre opinioni) o non è in generale interessata al problema.
Tra noi non troveremo mai una visione condivisa nè proposte coraggiose per l' Università del futuro. Il che è, a mio avviso, una fortuna. Non è dall' interno di un sistema che avvengono i cambiamenti necessari alle nuove condizioni al contorno, ma devono venire dalle mutate esigenze della società per il bene stesso della società in cui un sistema vive e prospera. Abbiamo tutti sotto gli occhi le distorsioni di sistemi chiusissimi e autorefenziali quali la politica e la magistratura, che pretendono di sapersi autorifondare. Ci si perde nei dettagli e nei distinguo, ma le lotte delle lobby di potere stendono un velo (di cemento armato) mantenendo un penoso quanto anacronistico e pernicioso immobilismo.
Dobbiamo dunque rivolgerci a tutta la società, evidenziando come l' attuale situazione del sistema universitario e di ricerca porterà nel volgere di una generazione all' incapacità di condividere le conoscenze, di produrne di nuove, di generare il necessario ricambio di persone nella posizione più nevralgica per una società civile: la cultura. Solo chi avrà le risorse (i più ricchi) potranno rivolgersi a strutture private o all' estero, impoverendo il Paese e consegnandolo definitivamente nelle mani del "discendente di Bossi" (come si legge sui quotidiano di oggi, possiamo stare tranquilli, sarà il Trota a portare lo scettro del secessionista Umberto) e di altri ignoranti sconsiderati e senza scrupoli. Deve essere chiaro che il problema non è nostro, ma dei nostri figli e nipoti. Noi dobbiamo e possiamo indicare pregi e difetti di un mondo che ben conosciamo per averci vissuto e lavorato un' intera vita; possiamo e vogliamo ancora investire le nostre forze con fermezza e coraggio, per gli anni che ci restano, per operare cambiamenti. Possiamo chiedere, visto che i nostri rappresentanti politici non lo fanno e se ne fregano, cosa la società voglia per il futuro dei propri figli, possiamo aprire dei forum pubblici e degli "sportelli" di ascolto di opinioni e di vaglio di proposte.
Ecco, la pagina del giornale, secondo me la dobbiamo impiegare per fare l' unica cosa che sappiamo fare bene: spiegare. E chiedere che tutti insieme si pretenda a voce alta una soluzione. Una manifestazione degli universitari e dei ricercatori funzionerà se in piazza con noi ci saranno i nostri studenti e le loro famiglie che chiedano insieme a noi un equo accesso all' istruzione, alla cultura, alla preparazione del futuro di tutti. Fuori dagli schemi, fuori dai lacci e lacciuoli di una politica ormai morta e inutile, in piena libertà come siamo sempre stati abituati a lavorare. Dobbiamo prendere atto che l' Università non la conosce nessuno, dei problemi che esistono al suo interno la società non è al corrente. Facciamo intanto questo. Facciamoci conoscere e riconoscere per i professionisti che siamo. Diciamo con onestà e chiarezza come stanno le cose e perchè le riforme degli ultimi anni, e i tagli, vanno nella direzione sbagliata. Ammettiamo anche i nostri errori e spieghiamo che ci sono soluzioni possibili per ovviare a tali distorsioni. Non vendiamo fumo, spieghiamo che la strada del sapere non è facile, richiede amore, interesse, impegno, curiosità, sacrifici, studio e applicazione. Solo con tutti questi ingredienti l' essere umano cresce e migliora.
E' talmente banale che non lo ha mai fatto nessuno. Magari farà colpo per la sua ineffabile naivetè...
Maria Pia De Pascale
On Jul 20, 2010, at 3:41 PM, claudio procesi wrote:
non vorrei scoraggiarvi ma mi sembra molto difficile da realizzare. Credo che parliamo di decine di migliaia di Euro e non vedo chi o come potrebbe imbarcarsi in una tale colletta.
Poi c'e` anche un problema fondamentale di comunicazione, cosa vorremmo veramente comunicare tramite i giornali?
"cose largamente condivise, e dette pacatamente" praticamente vuol dire acqua fresca, non e` questo di cui ha bisogno l'Italia oggi.
Vi e` chiaramente un profondo senso di frustrazione fra noi a cui pero` non corrisponde una visione chiara del futuro ed una proposta coraggiosa. Di fatto molti colleghi non sembrano neppure aver capito quali meccanismi perversi hanno operato nella Universita` per anni e si aggrappano all'esistente o a fumosi principi generali o slogan. Il fallimento attuale e` figlio di un lungo fallimento di modernizzazione del nostro paese che purtroppo, invece di avere uno sbocco sensato ( di destra o di sinistra, questi dovrebbero essere valori condivisi) si e` infognato in una forma di demenza senile che mi ricorda piuttosto i tempi di Breznev e Cernienko piuttosto che quelli spesso richiamati del fascismo e Mussolini.
Non vedo partita fra un Gentile e una Gelmini o fra un Bottai e un Bondi. Vi immaginate Mussolini al Cepu? Non mi fraintendete, ovviamente non sono un nostalgico, anzi! ma qui siamo al paradigma della storia che prima appare come tragedia e poi si ripete in farsa.
Dovremmo riuscire a parlare ad un paese confuso e stanco a cui andrebbe offerta una proposta di speranza ed una strategia per combattere una partita difficilissima, quella di competere in un mondo in rapida evoluzione in cui molti degli attuali equilibri economici verranno travolti. Al momento il paese ha bevuto la commedia farsesca del "ghe pensi mi" ma credo che il cerone si stia sciogliendo e restino sul palcoscenico personaggi da pomodori marci. Questo e` in verita` il tempo della serieta` e anche direi della ricerca di unita` fuori dei tradizionali schieramenti politici. Siamo in grado?
Claudio
On Jul 20, 2010, at 12:35 PM, Claudio Luchinat wrote:
Quanto costa una pagina su un quotidiano nazionale? Quanti siamo "noi"? Io mi tasserei volentieri. Si potrebbe affidare a Claudio Procesi la stesura, limitandoci alle cose largamente condivise, e dette pacatamente. La pagina potrebbe essere ripetuta tre-quattro volte da qui a Settembre, su Repubblica, Corriere e QN (che credo sia il terzo per diffusione), uguale o meglio diversa di volta in volta. 10-12 pagine in tutto da pagare. Claudio Luchinat
At 06:45 PM 7/19/2010, anna painelli wrote:
repubblica.it/politica/2010/07/19/news/bindi_ragazza-5677046/? ref=HRER2-1
Io mi sento offesa come docente universitaria e come donna.
-- Anna Painelli Parma University Dip. Chimica GIAF Parco Area delle Scienze 17/A 43124 Parma, Italy tel: +390521905461 fax: +390521905556 email: anna.painelli@unipr.it
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tel. 0039-06-49913212, fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/ Accademico Linceo
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Condivido sia quello che dice Maria Pia De Pascale sia come lo dice:
"Ecco, la pagina del giornale, secondo me la dobbiamo impiegare per fare l' unica cosa che sappiamo fare bene: spiegare."
Ho visto che il sondaggio/sottoscrizione di Alberto Girlando è cominciato... Ripeto qui il link: http://www.doodle.com/tub5nkgaifk75cp5
Claudio Luchinat
At 17:42 20/07/2010, mariapia wrote:
Caro Claudio,
è evidente che tra noi nessuno è scoraggiato nè scoraggiabile. Altrimenti non saremmo qui a discutere. E' evidente altresì che la maggioranza dei nostri colleghi o è indifferente, o è disinformata, o è allineata al pensiero riformistico attuale (e lo dico con rispetto per chi ha altre opinioni) o non è in generale interessata al problema.
Tra noi non troveremo mai una visione condivisa nè proposte coraggiose per l' Università del futuro. Il che è, a mio avviso, una fortuna. Non è dall' interno di un sistema che avvengono i cambiamenti necessari alle nuove condizioni al contorno, ma devono venire dalle mutate esigenze della società per il bene stesso della società in cui un sistema vive e prospera. Abbiamo tutti sotto gli occhi le distorsioni di sistemi chiusissimi e autorefenziali quali la politica e la magistratura, che pretendono di sapersi autorifondare. Ci si perde nei dettagli e nei distinguo, ma le lotte delle lobby di potere stendono un velo (di cemento armato) mantenendo un penoso quanto anacronistico e pernicioso immobilismo.
Dobbiamo dunque rivolgerci a tutta la società, evidenziando come l' attuale situazione del sistema universitario e di ricerca porterà nel volgere di una generazione all' incapacità di condividere le conoscenze, di produrne di nuove, di generare il necessario ricambio di persone nella posizione più nevralgica per una società civile: la cultura. Solo chi avrà le risorse (i più ricchi) potranno rivolgersi a strutture private o all' estero, impoverendo il Paese e consegnandolo definitivamente nelle mani del "discendente di Bossi" (come si legge sui quotidiano di oggi, possiamo stare tranquilli, sarà il Trota a portare lo scettro del secessionista Umberto) e di altri ignoranti sconsiderati e senza scrupoli. Deve essere chiaro che il problema non è nostro, ma dei nostri figli e nipoti. Noi dobbiamo e possiamo indicare pregi e difetti di un mondo che ben conosciamo per averci vissuto e lavorato un' intera vita; possiamo e vogliamo ancora investire le nostre forze con fermezza e coraggio, per gli anni che ci restano, per operare cambiamenti. Possiamo chiedere, visto che i nostri rappresentanti politici non lo fanno e se ne fregano, cosa la società voglia per il futuro dei propri figli, possiamo aprire dei forum pubblici e degli "sportelli" di ascolto di opinioni e di vaglio di proposte.
Ecco, la pagina del giornale, secondo me la dobbiamo impiegare per fare l' unica cosa che sappiamo fare bene: spiegare. E chiedere che tutti insieme si pretenda a voce alta una soluzione. Una manifestazione degli universitari e dei ricercatori funzionerà se in piazza con noi ci saranno i nostri studenti e le loro famiglie che chiedano insieme a noi un equo accesso all' istruzione, alla cultura, alla preparazione del futuro di tutti. Fuori dagli schemi, fuori dai lacci e lacciuoli di una politica ormai morta e inutile, in piena libertà come siamo sempre stati abituati a lavorare. Dobbiamo prendere atto che l' Università non la conosce nessuno, dei problemi che esistono al suo interno la società non è al corrente. Facciamo intanto questo. Facciamoci conoscere e riconoscere per i professionisti che siamo. Diciamo con onestà e chiarezza come stanno le cose e perchè le riforme degli ultimi anni, e i tagli, vanno nella direzione sbagliata. Ammettiamo anche i nostri errori e spieghiamo che ci sono soluzioni possibili per ovviare a tali distorsioni. Non vendiamo fumo, spieghiamo che la strada del sapere non è facile, richiede amore, interesse, impegno, curiosità, sacrifici, studio e applicazione. Solo con tutti questi ingredienti l' essere umano cresce e migliora.
E' talmente banale che non lo ha mai fatto nessuno. Magari farà colpo per la sua ineffabile naivetè...
Maria Pia De Pascale
On Jul 20, 2010, at 3:41 PM, claudio procesi wrote:
non vorrei scoraggiarvi ma mi sembra molto difficile da realizzare. Credo che parliamo di decine di migliaia di Euro e non vedo chi o come potrebbe imbarcarsi in una tale colletta.
Poi c'e` anche un problema fondamentale di comunicazione, cosa vorremmo veramente comunicare tramite i giornali?
"cose largamente condivise, e dette pacatamente" praticamente vuol dire acqua fresca, non e` questo di cui ha bisogno l'Italia oggi.
Vi e` chiaramente un profondo senso di frustrazione fra noi a cui pero` non corrisponde una visione chiara del futuro ed una proposta coraggiosa. Di fatto molti colleghi non sembrano neppure aver capito quali meccanismi perversi hanno operato nella Universita` per anni e si aggrappano all'esistente o a fumosi principi generali o slogan. Il fallimento attuale e` figlio di un lungo fallimento di modernizzazione del nostro paese che purtroppo, invece di avere uno sbocco sensato ( di destra o di sinistra, questi dovrebbero essere valori condivisi) si e` infognato in una forma di demenza senile che mi ricorda piuttosto i tempi di Breznev e Cernienko piuttosto che quelli spesso richiamati del fascismo e Mussolini.
Non vedo partita fra un Gentile e una Gelmini o fra un Bottai e un Bondi. Vi immaginate Mussolini al Cepu? Non mi fraintendete, ovviamente non sono un nostalgico, anzi! ma qui siamo al paradigma della storia che prima appare come tragedia e poi si ripete in farsa.
Dovremmo riuscire a parlare ad un paese confuso e stanco a cui andrebbe offerta una proposta di speranza ed una strategia per combattere una partita difficilissima, quella di competere in un mondo in rapida evoluzione in cui molti degli attuali equilibri economici verranno travolti. Al momento il paese ha bevuto la commedia farsesca del "ghe pensi mi" ma credo che il cerone si stia sciogliendo e restino sul palcoscenico personaggi da pomodori marci. Questo e` in verita` il tempo della serieta` e anche direi della ricerca di unita` fuori dei tradizionali schieramenti politici. Siamo in grado?
Claudio
On Jul 20, 2010, at 12:35 PM, Claudio Luchinat wrote:
Quanto costa una pagina su un quotidiano nazionale? Quanti siamo "noi"? Io mi tasserei volentieri. Si potrebbe affidare a Claudio Procesi la stesura, limitandoci alle cose largamente condivise, e dette pacatamente. La pagina potrebbe essere ripetuta tre-quattro volte da qui a Settembre, su Repubblica, Corriere e QN (che credo sia il terzo per diffusione), uguale o meglio diversa di volta in volta. 10-12 pagine in tutto da pagare. Claudio Luchinat
At 06:45 PM 7/19/2010, anna painelli wrote:
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Io mi sento offesa come docente universitaria e come donna.
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Maria Pia il tuo pezzo è davvero bello! prova a scrivere qualcosa per la gente, magari ce la facciamo a smuovere qualche anima!
fra l'altro col sondaggio siamo già a quota 750 euro in 10 minuti ( giù di lì).
saluti anna
On Tue, 2010-07-20 at 17:55 +0200, Claudio Luchinat wrote:
Condivido sia quello che dice Maria Pia De Pascale sia come lo dice:
"Ecco, la pagina del giornale, secondo me la dobbiamo impiegare per fare l' unica cosa che sappiamo fare bene: spiegare."
Ho visto che il sondaggio/sottoscrizione di Alberto Girlando è cominciato... Ripeto qui il link: http://www.doodle.com/tub5nkgaifk75cp5
Claudio Luchinat
At 17:42 20/07/2010, mariapia wrote:
Caro Claudio,
è evidente che tra noi nessuno è scoraggiato nè scoraggiabile. Altrimenti non saremmo qui a discutere. E' evidente altresì che la maggioranza dei nostri colleghi o è indifferente, o è disinformata, o è allineata al pensiero riformistico attuale (e lo dico con rispetto per chi ha altre opinioni) o non è in generale interessata al problema.
Tra noi non troveremo mai una visione condivisa nè proposte coraggiose per l' Università del futuro. Il che è, a mio avviso, una fortuna. Non è dall' interno di un sistema che avvengono i cambiamenti necessari alle nuove condizioni al contorno, ma devono venire dalle mutate esigenze della società per il bene stesso della società in cui un sistema vive e prospera. Abbiamo tutti sotto gli occhi le distorsioni di sistemi chiusissimi e autorefenziali quali la politica e la magistratura, che pretendono di sapersi autorifondare. Ci si perde nei dettagli e nei distinguo, ma le lotte delle lobby di potere stendono un velo (di cemento armato) mantenendo un penoso quanto anacronistico e pernicioso immobilismo.
Dobbiamo dunque rivolgerci a tutta la società, evidenziando come l' attuale situazione del sistema universitario e di ricerca porterà nel volgere di una generazione all' incapacità di condividere le conoscenze, di produrne di nuove, di generare il necessario ricambio di persone nella posizione più nevralgica per una società civile: la cultura. Solo chi avrà le risorse (i più ricchi) potranno rivolgersi a strutture private o all' estero, impoverendo il Paese e consegnandolo definitivamente nelle mani del "discendente di Bossi" (come si legge sui quotidiano di oggi, possiamo stare tranquilli, sarà il Trota a portare lo scettro del secessionista Umberto) e di altri ignoranti sconsiderati e senza scrupoli. Deve essere chiaro che il problema non è nostro, ma dei nostri figli e nipoti. Noi dobbiamo e possiamo indicare pregi e difetti di un mondo che ben conosciamo per averci vissuto e lavorato un' intera vita; possiamo e vogliamo ancora investire le nostre forze con fermezza e coraggio, per gli anni che ci restano, per operare cambiamenti. Possiamo chiedere, visto che i nostri rappresentanti politici non lo fanno e se ne fregano, cosa la società voglia per il futuro dei propri figli, possiamo aprire dei forum pubblici e degli "sportelli" di ascolto di opinioni e di vaglio di proposte.
Ecco, la pagina del giornale, secondo me la dobbiamo impiegare per fare l' unica cosa che sappiamo fare bene: spiegare. E chiedere che tutti insieme si pretenda a voce alta una soluzione. Una manifestazione degli universitari e dei ricercatori funzionerà se in piazza con noi ci saranno i nostri studenti e le loro famiglie che chiedano insieme a noi un equo accesso all' istruzione, alla cultura, alla preparazione del futuro di tutti. Fuori dagli schemi, fuori dai lacci e lacciuoli di una politica ormai morta e inutile, in piena libertà come siamo sempre stati abituati a lavorare. Dobbiamo prendere atto che l' Università non la conosce nessuno, dei problemi che esistono al suo interno la società non è al corrente. Facciamo intanto questo. Facciamoci conoscere e riconoscere per i professionisti che siamo. Diciamo con onestà e chiarezza come stanno le cose e perchè le riforme degli ultimi anni, e i tagli, vanno nella direzione sbagliata. Ammettiamo anche i nostri errori e spieghiamo che ci sono soluzioni possibili per ovviare a tali distorsioni. Non vendiamo fumo, spieghiamo che la strada del sapere non è facile, richiede amore, interesse, impegno, curiosità, sacrifici, studio e applicazione. Solo con tutti questi ingredienti l' essere umano cresce e migliora.
E' talmente banale che non lo ha mai fatto nessuno. Magari farà colpo per la sua ineffabile naivetè...
Maria Pia De Pascale
On Jul 20, 2010, at 3:41 PM, claudio procesi wrote:
non vorrei scoraggiarvi ma mi sembra molto difficile da realizzare. Credo che parliamo di decine di migliaia di Euro e non vedo chi o come potrebbe imbarcarsi in una tale colletta.
Poi c'e` anche un problema fondamentale di comunicazione, cosa vorremmo veramente comunicare tramite i giornali?
"cose largamente condivise, e dette pacatamente" praticamente vuol dire acqua fresca, non e` questo di cui ha bisogno l'Italia oggi.
Vi e` chiaramente un profondo senso di frustrazione fra noi a cui pero` non corrisponde una visione chiara del futuro ed una proposta coraggiosa. Di fatto molti colleghi non sembrano neppure aver capito quali meccanismi perversi hanno operato nella Universita` per anni e si aggrappano all'esistente o a fumosi principi generali o slogan. Il fallimento attuale e` figlio di un lungo fallimento di modernizzazione del nostro paese che purtroppo, invece di avere uno sbocco sensato ( di destra o di sinistra, questi dovrebbero essere valori condivisi) si e` infognato in una forma di demenza senile che mi ricorda piuttosto i tempi di Breznev e Cernienko piuttosto che quelli spesso richiamati del fascismo e Mussolini.
Non vedo partita fra un Gentile e una Gelmini o fra un Bottai e un Bondi. Vi immaginate Mussolini al Cepu? Non mi fraintendete, ovviamente non sono un nostalgico, anzi! ma qui siamo al paradigma della storia che prima appare come tragedia e poi si ripete in farsa.
Dovremmo riuscire a parlare ad un paese confuso e stanco a cui andrebbe offerta una proposta di speranza ed una strategia per combattere una partita difficilissima, quella di competere in un mondo in rapida evoluzione in cui molti degli attuali equilibri economici verranno travolti. Al momento il paese ha bevuto la commedia farsesca del "ghe pensi mi" ma credo che il cerone si stia sciogliendo e restino sul palcoscenico personaggi da pomodori marci. Questo e` in verita` il tempo della serieta` e anche direi della ricerca di unita` fuori dei tradizionali schieramenti politici. Siamo in grado?
Claudio
On Jul 20, 2010, at 12:35 PM, Claudio Luchinat wrote:
Quanto costa una pagina su un quotidiano nazionale? Quanti siamo "noi"? Io mi tasserei volentieri. Si potrebbe affidare a Claudio Procesi la stesura, limitandoci alle cose largamente condivise, e dette pacatamente. La pagina potrebbe essere ripetuta tre-quattro volte da qui a Settembre, su Repubblica, Corriere e QN (che credo sia il terzo per diffusione), uguale o meglio diversa di volta in volta. 10-12 pagine in tutto da pagare. Claudio Luchinat
At 06:45 PM 7/19/2010, anna painelli wrote:
repubblica.it/politica/2010/07/19/news/bindi_ragazza-5677046/? ref=HRER2-1
Io mi sento offesa come docente universitaria e come donna.
-- Anna Painelli Parma University Dip. Chimica GIAF Parco Area delle Scienze 17/A 43124 Parma, Italy tel: +390521905461 fax: +390521905556 email: anna.painelli@unipr.it
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Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Prof. Claudio Luchinat Centro Risonanze Magnetiche - CERM University of Florence Via Luigi Sacconi, 6 50019 Sesto Fiorentino (Florence) - Italy tel. +39055 4574262 - fax +39055 4574253 e-mail: luchinat@cerm.unifi.it http://www.cerm.unifi.it/luchinat/luchinat.html
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Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Prof. Claudio Procesi, Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia
tel. 0039-06-49913212, fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/ Accademico Linceo
Vice Presidente della "International Mathematical Union"
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Mi associo ai complimenti per Maria Pia e la ringrazion per la sua chiarezza Carlo Franchini
-----Messaggio originale----- Da: universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it [mailto:universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it] Per conto di anna painelli Inviato: martedì 20 luglio 2010 18.04 A: Forum "Università e Ricerca" Oggetto: Re: [Universitas_in_trasformazione] repubblica.it/politica/2010/07/19/news/bindi_ragazza-5677046/?ref=HRER2 -1
Maria Pia il tuo pezzo è davvero bello! prova a scrivere qualcosa per la gente, magari ce la facciamo a smuovere qualche anima!
fra l'altro col sondaggio siamo già a quota 750 euro in 10 minuti ( giù di lì).
saluti anna
On Tue, 2010-07-20 at 17:55 +0200, Claudio Luchinat wrote:
Condivido sia quello che dice Maria Pia De Pascale sia come lo dice:
"Ecco, la pagina del giornale, secondo me la dobbiamo impiegare per fare l' unica cosa che sappiamo fare bene:
spiegare."
Ho visto che il sondaggio/sottoscrizione di Alberto Girlando è cominciato... Ripeto qui il link: http://www.doodle.com/tub5nkgaifk75cp5
Claudio Luchinat
At 17:42 20/07/2010, mariapia wrote:
Caro Claudio,
è evidente che tra noi nessuno è scoraggiato nè scoraggiabile. Altrimenti non saremmo qui a discutere. E' evidente altresì che la maggioranza dei nostri colleghi o è indifferente, o è disinformata, o è allineata al pensiero riformistico attuale (e lo dico con rispetto per chi ha altre opinioni) o non è in generale interessata al problema.
Tra noi non troveremo mai una visione condivisa nè proposte coraggiose per l' Università del futuro. Il che è, a mio avviso, una fortuna. Non è dall' interno di un sistema che avvengono i cambiamenti necessari alle nuove condizioni al contorno, ma devono venire dalle mutate esigenze della società per il bene stesso della società in cui un sistema vive e prospera. Abbiamo tutti sotto gli occhi le distorsioni di sistemi chiusissimi e autorefenziali quali la politica e la magistratura, che pretendono di sapersi autorifondare. Ci si perde nei dettagli e nei distinguo, ma le lotte delle lobby di potere stendono un velo (di cemento armato) mantenendo un penoso quanto anacronistico e pernicioso immobilismo.
Dobbiamo dunque rivolgerci a tutta la società, evidenziando come l' attuale situazione del sistema universitario e di ricerca porterà nel volgere di una generazione all' incapacità di condividere le conoscenze, di produrne di nuove, di generare il necessario ricambio di persone nella posizione più nevralgica per una società civile: la cultura. Solo chi avrà le risorse (i più ricchi) potranno rivolgersi a strutture private o all' estero, impoverendo il Paese e consegnandolo definitivamente nelle mani del "discendente di Bossi" (come si legge sui quotidiano di oggi, possiamo stare tranquilli, sarà il Trota a portare lo scettro del secessionista Umberto) e di altri ignoranti sconsiderati e senza scrupoli. Deve essere chiaro che il problema non è nostro, ma dei nostri figli e nipoti. Noi dobbiamo e possiamo indicare pregi e difetti di un mondo che ben conosciamo per averci vissuto e lavorato un' intera vita; possiamo e vogliamo ancora investire le nostre forze con fermezza e coraggio, per gli anni che ci restano, per operare cambiamenti. Possiamo chiedere, visto che i nostri rappresentanti politici non lo fanno e se ne fregano, cosa la società voglia per il futuro dei propri figli, possiamo aprire dei forum pubblici e degli "sportelli" di ascolto di opinioni e di vaglio di proposte.
Ecco, la pagina del giornale, secondo me la dobbiamo impiegare per fare l' unica cosa che sappiamo fare bene: spiegare. E chiedere che tutti insieme si pretenda a voce alta una soluzione. Una manifestazione degli universitari e dei ricercatori funzionerà se in piazza con noi ci saranno i nostri studenti e le loro famiglie che chiedano insieme a noi un equo accesso all' istruzione, alla cultura, alla preparazione del futuro di tutti. Fuori dagli schemi, fuori dai lacci e lacciuoli di una politica ormai morta e inutile, in piena libertà come siamo sempre stati abituati a lavorare. Dobbiamo prendere atto che l' Università non la conosce nessuno, dei problemi che esistono al suo interno la società non è al corrente. Facciamo intanto questo. Facciamoci conoscere e riconoscere per i professionisti che siamo. Diciamo con onestà e chiarezza come stanno le cose e perchè le riforme degli ultimi anni, e i tagli, vanno nella direzione sbagliata. Ammettiamo anche i nostri errori e spieghiamo che ci sono soluzioni possibili per ovviare a tali distorsioni. Non vendiamo fumo, spieghiamo che la strada del sapere non è facile, richiede amore, interesse, impegno, curiosità, sacrifici, studio e applicazione. Solo con tutti questi ingredienti l' essere umano cresce e migliora.
E' talmente banale che non lo ha mai fatto nessuno. Magari farà colpo per la sua ineffabile naivetè...
Maria Pia De Pascale
On Jul 20, 2010, at 3:41 PM, claudio procesi wrote:
non vorrei scoraggiarvi ma mi sembra molto difficile da realizzare. Credo che parliamo di decine di migliaia di Euro e non vedo chi o come potrebbe imbarcarsi in una tale colletta.
Poi c'e` anche un problema fondamentale di comunicazione, cosa vorremmo veramente comunicare tramite i giornali?
"cose largamente condivise, e dette pacatamente" praticamente vuol dire acqua fresca, non e` questo di cui ha bisogno l'Italia oggi.
Vi e` chiaramente un profondo senso di frustrazione fra noi a cui pero` non corrisponde una visione chiara del futuro ed una proposta coraggiosa. Di fatto molti colleghi non sembrano neppure aver capito quali meccanismi perversi hanno operato nella Universita` per anni e si aggrappano all'esistente o a fumosi principi generali o slogan. Il fallimento attuale e` figlio di un lungo fallimento di modernizzazione del nostro paese che purtroppo, invece di avere uno sbocco sensato ( di destra o di sinistra, questi dovrebbero essere valori condivisi) si e` infognato in una forma di demenza senile che mi ricorda piuttosto i tempi di Breznev e Cernienko piuttosto che quelli spesso richiamati del fascismo e Mussolini.
Non vedo partita fra un Gentile e una Gelmini o fra un Bottai e un Bondi. Vi immaginate Mussolini al Cepu? Non mi fraintendete, ovviamente non sono un nostalgico, anzi! ma qui siamo al paradigma della storia che prima appare come tragedia e poi si ripete in farsa.
Dovremmo riuscire a parlare ad un paese confuso e stanco a cui andrebbe offerta una proposta di speranza ed una strategia per combattere una partita difficilissima, quella di competere in un mondo in rapida evoluzione in cui molti degli attuali equilibri economici verranno travolti. Al momento il paese ha bevuto la commedia farsesca del "ghe pensi mi" ma credo che il cerone si stia sciogliendo e restino sul palcoscenico personaggi da pomodori marci. Questo e` in verita` il tempo della serieta` e anche direi della ricerca di unita` fuori dei tradizionali schieramenti politici. Siamo in grado?
Claudio
On Jul 20, 2010, at 12:35 PM, Claudio Luchinat wrote:
Quanto costa una pagina su un quotidiano nazionale? Quanti siamo "noi"? Io mi tasserei volentieri. Si potrebbe affidare a Claudio Procesi la stesura, limitandoci alle cose largamente condivise, e dette pacatamente. La pagina potrebbe essere ripetuta tre-quattro volte da qui a Settembre, su Repubblica, Corriere e QN (che credo sia il terzo per diffusione), uguale o meglio diversa di volta in volta. 10-12 pagine in tutto da pagare. Claudio Luchinat
At 06:45 PM 7/19/2010, anna painelli wrote:
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-- Anna Painelli Parma University Dip. Chimica GIAF Parco Area delle Scienze 17/A 43124 Parma, Italy tel: +390521905461 fax: +390521905556 email: anna.painelli@unipr.it
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bene, proviamoci, io posso ricordare cosa diceva Jacobi sulla Matematica "E` per l'onore del genere umano" In fondo tutti noi facciamo questo mestiere perche' lo troviamo un modo in cui vale la pena impegnare la propria vita.
Pure credo tutti i popoli hanno onorato la propria cultura e pensato che privarsene era privarsi delle ragioni stesse della vita.
Certo ci sono dei periodi di profonda crisi in cui la propria cultura vacilla o viene travolta.
Ho visto recentemente un film purtroppo fatto piuttosto male ma che proponeva una storia che potrebbe essere emblematica, quella di Ipazia nella Alessandria che si volgeva al Critianesimo.
Non credo che noi viviamo tempi altrettanto drammatici ma forse solo mediocri
claudio
On Jul 20, 2010, at 6:03 PM, anna painelli wrote:
Maria Pia il tuo pezzo è davvero bello! prova a scrivere qualcosa per la gente, magari ce la facciamo a smuovere qualche anima!
fra l'altro col sondaggio siamo già a quota 750 euro in 10 minuti ( giù di lì).
saluti anna
On Tue, 2010-07-20 at 17:55 +0200, Claudio Luchinat wrote:
Condivido sia quello che dice Maria Pia De Pascale sia come lo dice:
"Ecco, la pagina del giornale, secondo me la dobbiamo impiegare per fare l' unica cosa che sappiamo fare bene: spiegare."
Ho visto che il sondaggio/sottoscrizione di Alberto Girlando è cominciato... Ripeto qui il link: http://www.doodle.com/tub5nkgaifk75cp5
Claudio Luchinat
At 17:42 20/07/2010, mariapia wrote:
Caro Claudio,
è evidente che tra noi nessuno è scoraggiato nè scoraggiabile. Altrimenti non saremmo qui a discutere. E' evidente altresì che la maggioranza dei nostri colleghi o è indifferente, o è disinformata, o è allineata al pensiero riformistico attuale (e lo dico con rispetto per chi ha altre opinioni) o non è in generale interessata al problema.
Tra noi non troveremo mai una visione condivisa nè proposte coraggiose per l' Università del futuro. Il che è, a mio avviso, una fortuna. Non è dall' interno di un sistema che avvengono i cambiamenti necessari alle nuove condizioni al contorno, ma devono venire dalle mutate esigenze della società per il bene stesso della società in cui un sistema vive e prospera. Abbiamo tutti sotto gli occhi le distorsioni di sistemi chiusissimi e autorefenziali quali la politica e la magistratura, che pretendono di sapersi autorifondare. Ci si perde nei dettagli e nei distinguo, ma le lotte delle lobby di potere stendono un velo (di cemento armato) mantenendo un penoso quanto anacronistico e pernicioso immobilismo.
Dobbiamo dunque rivolgerci a tutta la società, evidenziando come l' attuale situazione del sistema universitario e di ricerca porterà nel volgere di una generazione all' incapacità di condividere le conoscenze, di produrne di nuove, di generare il necessario ricambio di persone nella posizione più nevralgica per una società civile: la cultura. Solo chi avrà le risorse (i più ricchi) potranno rivolgersi a strutture private o all' estero, impoverendo il Paese e consegnandolo definitivamente nelle mani del "discendente di Bossi" (come si legge sui quotidiano di oggi, possiamo stare tranquilli, sarà il Trota a portare lo scettro del secessionista Umberto) e di altri ignoranti sconsiderati e senza scrupoli. Deve essere chiaro che il problema non è nostro, ma dei nostri figli e nipoti. Noi dobbiamo e possiamo indicare pregi e difetti di un mondo che ben conosciamo per averci vissuto e lavorato un' intera vita; possiamo e vogliamo ancora investire le nostre forze con fermezza e coraggio, per gli anni che ci restano, per operare cambiamenti. Possiamo chiedere, visto che i nostri rappresentanti politici non lo fanno e se ne fregano, cosa la società voglia per il futuro dei propri figli, possiamo aprire dei forum pubblici e degli "sportelli" di ascolto di opinioni e di vaglio di proposte.
Ecco, la pagina del giornale, secondo me la dobbiamo impiegare per fare l' unica cosa che sappiamo fare bene: spiegare. E chiedere che tutti insieme si pretenda a voce alta una soluzione. Una manifestazione degli universitari e dei ricercatori funzionerà se in piazza con noi ci saranno i nostri studenti e le loro famiglie che chiedano insieme a noi un equo accesso all' istruzione, alla cultura, alla preparazione del futuro di tutti. Fuori dagli schemi, fuori dai lacci e lacciuoli di una politica ormai morta e inutile, in piena libertà come siamo sempre stati abituati a lavorare. Dobbiamo prendere atto che l' Università non la conosce nessuno, dei problemi che esistono al suo interno la società non è al corrente. Facciamo intanto questo. Facciamoci conoscere e riconoscere per i professionisti che siamo. Diciamo con onestà e chiarezza come stanno le cose e perchè le riforme degli ultimi anni, e i tagli, vanno nella direzione sbagliata. Ammettiamo anche i nostri errori e spieghiamo che ci sono soluzioni possibili per ovviare a tali distorsioni. Non vendiamo fumo, spieghiamo che la strada del sapere non è facile, richiede amore, interesse, impegno, curiosità, sacrifici, studio e applicazione. Solo con tutti questi ingredienti l' essere umano cresce e migliora.
E' talmente banale che non lo ha mai fatto nessuno. Magari farà colpo per la sua ineffabile naivetè...
Maria Pia De Pascale
On Jul 20, 2010, at 3:41 PM, claudio procesi wrote:
non vorrei scoraggiarvi ma mi sembra molto difficile da realizzare. Credo che parliamo di decine di migliaia di Euro e non vedo chi o come potrebbe imbarcarsi in una tale colletta.
Poi c'e` anche un problema fondamentale di comunicazione, cosa vorremmo veramente comunicare tramite i giornali?
"cose largamente condivise, e dette pacatamente" praticamente vuol dire acqua fresca, non e` questo di cui ha bisogno l'Italia oggi.
Vi e` chiaramente un profondo senso di frustrazione fra noi a cui pero` non corrisponde una visione chiara del futuro ed una proposta coraggiosa. Di fatto molti colleghi non sembrano neppure aver capito quali meccanismi perversi hanno operato nella Universita` per anni e si aggrappano all'esistente o a fumosi principi generali o slogan. Il fallimento attuale e` figlio di un lungo fallimento di modernizzazione del nostro paese che purtroppo, invece di avere uno sbocco sensato ( di destra o di sinistra, questi dovrebbero essere valori condivisi) si e` infognato in una forma di demenza senile che mi ricorda piuttosto i tempi di Breznev e Cernienko piuttosto che quelli spesso richiamati del fascismo e Mussolini.
Non vedo partita fra un Gentile e una Gelmini o fra un Bottai e un Bondi. Vi immaginate Mussolini al Cepu? Non mi fraintendete, ovviamente non sono un nostalgico, anzi! ma qui siamo al paradigma della storia che prima appare come tragedia e poi si ripete in farsa.
Dovremmo riuscire a parlare ad un paese confuso e stanco a cui andrebbe offerta una proposta di speranza ed una strategia per combattere una partita difficilissima, quella di competere in un mondo in rapida evoluzione in cui molti degli attuali equilibri economici verranno travolti. Al momento il paese ha bevuto la commedia farsesca del "ghe pensi mi" ma credo che il cerone si stia sciogliendo e restino sul palcoscenico personaggi da pomodori marci. Questo e` in verita` il tempo della serieta` e anche direi della ricerca di unita` fuori dei tradizionali schieramenti politici. Siamo in grado?
Claudio
On Jul 20, 2010, at 12:35 PM, Claudio Luchinat wrote:
Quanto costa una pagina su un quotidiano nazionale? Quanti siamo "noi"? Io mi tasserei volentieri. Si potrebbe affidare a Claudio Procesi la stesura, limitandoci alle cose largamente condivise, e dette pacatamente. La pagina potrebbe essere ripetuta tre-quattro volte da qui a Settembre, su Repubblica, Corriere e QN (che credo sia il terzo per diffusione), uguale o meglio diversa di volta in volta. 10-12 pagine in tutto da pagare. Claudio Luchinat
At 06:45 PM 7/19/2010, anna painelli wrote:
repubblica.it/politica/2010/07/19/news/bindi_ragazza-5677046/? ref=HRER2-1
Io mi sento offesa come docente universitaria e come donna.
-- Anna Painelli Parma University Dip. Chimica GIAF Parco Area delle Scienze 17/A 43124 Parma, Italy tel: +390521905461 fax: +390521905556 email: anna.painelli@unipr.it
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Prof. Claudio Luchinat Centro Risonanze Magnetiche - CERM University of Florence Via Luigi Sacconi, 6 50019 Sesto Fiorentino (Florence) - Italy tel. +39055 4574262 - fax +39055 4574253 e-mail: luchinat@cerm.unifi.it http://www.cerm.unifi.it/luchinat/luchinat.html
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Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Prof. Claudio Procesi, Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia
tel. 0039-06-49913212, fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/ Accademico Linceo
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tel. 0039-06-49913212, fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/ Accademico Linceo
Vice Presidente della "International Mathematical Union"
A Torino (Scienze MFN) stiamo per far uscire un articolo su uno o piu' giornali (dipende a quanto si arrivera' come colletta). Il costo di una mezza pagina di giornale oscilla dai 1500 ai 15000 euro:dipende dal giornale e dalla edizione (nazionale o locale). Si sta pensando a edizione nazionale ma stanno anche considerando i giornali a diffusione gratuita tipo "leggo" per una versione molto concisa (mi pare parlassero di 6000 euro in questo caso). Ovviamente se ci fossero piu' iniziative sarebbe utile. Noi in fondo all'articolo specifichiamo che il finanziamento e' ottenuto con l'equivalente di una giornata di sciopero. Se volete piu' dettagli sui costi posso chiederli alla collega che se ne sta occupando
Laura Sacerdote
Il giorno 20 luglio 2010 18.29, claudio procesi procesi@mat.uniroma1.it ha scritto:
bene, proviamoci, io posso ricordare cosa diceva Jacobi sulla Matematica "E` per l'onore del genere umano" In fondo tutti noi facciamo questo mestiere perche' lo troviamo un modo in cui vale la pena impegnare la propria vita.
Pure credo tutti i popoli hanno onorato la propria cultura e pensato che privarsene era privarsi delle ragioni stesse della vita.
Certo ci sono dei periodi di profonda crisi in cui la propria cultura vacilla o viene travolta.
Ho visto recentemente un film purtroppo fatto piuttosto male ma che proponeva una storia che potrebbe essere emblematica, quella di Ipazia nella Alessandria che si volgeva al Critianesimo.
Non credo che noi viviamo tempi altrettanto drammatici ma forse solo mediocri
claudio
On Jul 20, 2010, at 6:03 PM, anna painelli wrote:
Maria Pia il tuo pezzo è davvero bello! prova a scrivere qualcosa per la gente, magari ce la facciamo a smuovere qualche anima!
fra l'altro col sondaggio siamo già a quota 750 euro in 10 minuti ( giù di lì).
saluti anna
On Tue, 2010-07-20 at 17:55 +0200, Claudio Luchinat wrote:
Condivido sia quello che dice Maria Pia De Pascale sia come lo dice:
"Ecco, la pagina del giornale, secondo me la dobbiamo impiegare per fare l' unica cosa che sappiamo fare bene: spiegare."
Ho visto che il sondaggio/sottoscrizione di Alberto Girlando è cominciato... Ripeto qui il link: http://www.doodle.com/tub5nkgaifk75cp5
Claudio Luchinat
At 17:42 20/07/2010, mariapia wrote:
Caro Claudio,
è evidente che tra noi nessuno è scoraggiato nè scoraggiabile. Altrimenti non saremmo qui a discutere. E' evidente altresì che la maggioranza dei nostri colleghi o è indifferente, o è disinformata, o è allineata al pensiero riformistico attuale (e lo dico con rispetto per chi ha altre opinioni) o non è in generale interessata al problema.
Tra noi non troveremo mai una visione condivisa nè proposte coraggiose per l' Università del futuro. Il che è, a mio avviso, una fortuna. Non è dall' interno di un sistema che avvengono i cambiamenti necessari alle nuove condizioni al contorno, ma devono venire dalle mutate esigenze della società per il bene stesso della società in cui un sistema vive e prospera. Abbiamo tutti sotto gli occhi le distorsioni di sistemi chiusissimi e autorefenziali quali la politica e la magistratura, che pretendono di sapersi autorifondare. Ci si perde nei dettagli e nei distinguo, ma le lotte delle lobby di potere stendono un velo (di cemento armato) mantenendo un penoso quanto anacronistico e pernicioso immobilismo.
Dobbiamo dunque rivolgerci a tutta la società, evidenziando come l' attuale situazione del sistema universitario e di ricerca porterà nel volgere di una generazione all' incapacità di condividere le conoscenze, di produrne di nuove, di generare il necessario ricambio di persone nella posizione più nevralgica per una società civile: la cultura. Solo chi avrà le risorse (i più ricchi) potranno rivolgersi a strutture private o all' estero, impoverendo il Paese e consegnandolo definitivamente nelle mani del "discendente di Bossi" (come si legge sui quotidiano di oggi, possiamo stare tranquilli, sarà il Trota a portare lo scettro del secessionista Umberto) e di altri ignoranti sconsiderati e senza scrupoli. Deve essere chiaro che il problema non è nostro, ma dei nostri figli e nipoti. Noi dobbiamo e possiamo indicare pregi e difetti di un mondo che ben conosciamo per averci vissuto e lavorato un' intera vita; possiamo e vogliamo ancora investire le nostre forze con fermezza e coraggio, per gli anni che ci restano, per operare cambiamenti. Possiamo chiedere, visto che i nostri rappresentanti politici non lo fanno e se ne fregano, cosa la società voglia per il futuro dei propri figli, possiamo aprire dei forum pubblici e degli "sportelli" di ascolto di opinioni e di vaglio di proposte.
Ecco, la pagina del giornale, secondo me la dobbiamo impiegare per fare l' unica cosa che sappiamo fare bene: spiegare. E chiedere che tutti insieme si pretenda a voce alta una soluzione. Una manifestazione degli universitari e dei ricercatori funzionerà se in piazza con noi ci saranno i nostri studenti e le loro famiglie che chiedano insieme a noi un equo accesso all' istruzione, alla cultura, alla preparazione del futuro di tutti. Fuori dagli schemi, fuori dai lacci e lacciuoli di una politica ormai morta e inutile, in piena libertà come siamo sempre stati abituati a lavorare. Dobbiamo prendere atto che l' Università non la conosce nessuno, dei problemi che esistono al suo interno la società non è al corrente. Facciamo intanto questo. Facciamoci conoscere e riconoscere per i professionisti che siamo. Diciamo con onestà e chiarezza come stanno le cose e perchè le riforme degli ultimi anni, e i tagli, vanno nella direzione sbagliata. Ammettiamo anche i nostri errori e spieghiamo che ci sono soluzioni possibili per ovviare a tali distorsioni. Non vendiamo fumo, spieghiamo che la strada del sapere non è facile, richiede amore, interesse, impegno, curiosità, sacrifici, studio e applicazione. Solo con tutti questi ingredienti l' essere umano cresce e migliora.
E' talmente banale che non lo ha mai fatto nessuno. Magari farà colpo per la sua ineffabile naivetè...
Maria Pia De Pascale
On Jul 20, 2010, at 3:41 PM, claudio procesi wrote:
non vorrei scoraggiarvi ma mi sembra molto difficile da realizzare. Credo che parliamo di decine di migliaia di Euro e non vedo chi o come potrebbe imbarcarsi in una tale colletta.
Poi c'e` anche un problema fondamentale di comunicazione, cosa vorremmo veramente comunicare tramite i giornali?
"cose largamente condivise, e dette pacatamente" praticamente vuol dire acqua fresca, non e` questo di cui ha bisogno l'Italia oggi.
Vi e` chiaramente un profondo senso di frustrazione fra noi a cui pero` non corrisponde una visione chiara del futuro ed una proposta coraggiosa. Di fatto molti colleghi non sembrano neppure aver capito quali meccanismi perversi hanno operato nella Universita` per anni e si aggrappano all'esistente o a fumosi principi generali o slogan. Il fallimento attuale e` figlio di un lungo fallimento di modernizzazione del nostro paese che purtroppo, invece di avere uno sbocco sensato ( di destra o di sinistra, questi dovrebbero essere valori condivisi) si e` infognato in una forma di demenza senile che mi ricorda piuttosto i tempi di Breznev e Cernienko piuttosto che quelli spesso richiamati del fascismo e Mussolini.
Non vedo partita fra un Gentile e una Gelmini o fra un Bottai e un Bondi. Vi immaginate Mussolini al Cepu? Non mi fraintendete, ovviamente non sono un nostalgico, anzi! ma qui siamo al paradigma della storia che prima appare come tragedia e poi si ripete in farsa.
Dovremmo riuscire a parlare ad un paese confuso e stanco a cui andrebbe offerta una proposta di speranza ed una strategia per combattere una partita difficilissima, quella di competere in un mondo in rapida evoluzione in cui molti degli attuali equilibri economici verranno travolti. Al momento il paese ha bevuto la commedia farsesca del "ghe pensi mi" ma credo che il cerone si stia sciogliendo e restino sul palcoscenico personaggi da pomodori marci. Questo e` in verita` il tempo della serieta` e anche direi della ricerca di unita` fuori dei tradizionali schieramenti politici. Siamo in grado?
Claudio
On Jul 20, 2010, at 12:35 PM, Claudio Luchinat wrote:
Quanto costa una pagina su un quotidiano nazionale? Quanti siamo "noi"? Io mi tasserei volentieri. Si potrebbe affidare a Claudio Procesi la stesura, limitandoci alle cose largamente condivise, e dette pacatamente. La pagina potrebbe essere ripetuta tre-quattro volte da qui a Settembre, su Repubblica, Corriere e QN (che credo sia il terzo per diffusione), uguale o meglio diversa di volta in volta. 10-12 pagine in tutto da pagare. Claudio Luchinat
At 06:45 PM 7/19/2010, anna painelli wrote: > repubblica.it/politica/2010/07/19/news/bindi_ragazza-5677046/? > ref=HRER2-1 > > Io mi sento offesa come docente universitaria e come donna. > > -- > Anna Painelli > Parma University > Dip. Chimica GIAF > Parco Area delle Scienze 17/A > 43124 Parma, Italy > tel: +390521905461 > fax: +390521905556 > email: anna.painelli@unipr.it > > _______________________________________________ > Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list > > Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie > impostazioni: > https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione > > Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di > Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
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Quanto costa una pagina su un quotidiano nazionale? Quanti siamo "noi"? Io mi tasserei volentieri. Si potrebbe affidare a Claudio Procesi la stesura, limitandoci alle cose largamente condivise, e dette pacatamente. La pagina potrebbe essere ripetuta tre-quattro volte da qui a Settembre, su Repubblica, Corriere e QN (che credo sia il terzo per diffusione), uguale o meglio diversa di volta in volta. 10-12 pagine in tutto da pagare. Claudio Luchinat
At 06:45 PM 7/19/2010, anna painelli wrote:
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Io mi sento offesa come docente universitaria e come donna.
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************************************************ Prof. Claudio Luchinat Centro Risonanze Magnetiche - CERM University of Florence Via Luigi Sacconi, 6 50019 Sesto Fiorentino (Florence) - Italy tel. +39055 4574262 - fax +39055 4574253 e-mail: luchinat@cerm.unifi.it http://www.cerm.unifi.it/luchinat/luchinat.html ************************************************
Sull' acquisto di una pagina dei giornali: Corriere della Sera, circa 5000 Euro. Fanno sconti se uno ne compra 4 o più per uscite successive (circa 3000 Euro a uscita). Pubblicano comunque. Lo stesso per il Messaggero e il Tempo (giornali di Roma) La Repubblica, il prezzo è dello stesso ordine di grandezza, MA la direzione si riserva di pubblicare solo dopo aver controllato il contenuto, che deve essere adegua per la loro linea editoriale. Non ho informazioni per Il Giornale. Anche se mi piacerebbe molto avere una pagina anche lì... così... per dispetto :)))), seriamente, aiuterebbe ad una diffusione più capillare delle notizie.
Per l' articolo segnalatoci da Anna Painelli. Mi offendono molto di più le altre notizie nella stessa pagina: malasanità per un banale cesareo, una neonata morta, ad esempio; magistrati e politici collusi e corrotti, massoni...I vaneggiamenti di un vecchietto bizzoso, incapace di invecchiare con dignità non dovrebbero nemmeno essere pubblicati, a mio avviso. La vera notizia era altra: si visitano università improbabili mentre si affossa la pubblica istruzione? Un' informazione seria in Italia è ancora possibile? O ci siamo definitivamente piegati al confronto politico fatto di ripicche, di insulti personali, di commenti estetici e sui costumi sessuali? Ma quand'è che li mandiamo tutti a quel paese? Anche la Repubblica ormai è scesa al livello di Novella 2000?
Sono schifata.
Maria Pia De Pascale
On Jul 20, 2010, at 12:35 PM, Claudio Luchinat wrote:
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At 06:45 PM 7/19/2010, anna painelli wrote:
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Io mi sento offesa come docente universitaria e come donna.
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oggi presidente di tesi di laurea magistrale in tutte le proclamazioni prima del momento rituale ho espresso le congratulazioni al laureando per aver scelto di concludere gli studi in un ateneo serio fra i tanti ove nonostante il momento difficile docenti e studenti continuano ad operare seriamente e con dedizione aggiungendo che purtroppo nel nostro paese esistono anche atenei barzelletta ovvero delle barzellette come quello di Novedrate balzato oggi agli onori della cronaca. Flavio Pressacco At 13.12 20/07/2010, mariapia wrote:
Sull' acquisto di una pagina dei giornali: Corriere della Sera, circa 5000 Euro. Fanno sconti se uno ne compra 4 o più per uscite successive (circa 3000 Euro a uscita). Pubblicano comunque. Lo stesso per il Messaggero e il Tempo (giornali di Roma) La Repubblica, il prezzo è dello stesso ordine di grandezza, MA la direzione si riserva di pubblicare solo dopo aver controllato il contenuto, che deve essere adegua per la loro linea editoriale. Non ho informazioni per Il Giornale. Anche se mi piacerebbe molto avere una pagina anche lì... così... per dispetto :)))), seriamente, aiuterebbe ad una diffusione più capillare delle notizie.
Per l' articolo segnalatoci da Anna Painelli. Mi offendono molto di più le altre notizie nella stessa pagina: malasanità per un banale cesareo, una neonata morta, ad esempio; magistrati e politici collusi e corrotti, massoni...I vaneggiamenti di un vecchietto bizzoso, incapace di invecchiare con dignità non dovrebbero nemmeno essere pubblicati, a mio avviso. La vera notizia era altra: si visitano università improbabili mentre si affossa la pubblica istruzione? Un' informazione seria in Italia è ancora possibile? O ci siamo definitivamente piegati al confronto politico fatto di ripicche, di insulti personali, di commenti estetici e sui costumi sessuali? Ma quand'è che li mandiamo tutti a quel paese? Anche la Repubblica ormai è scesa al livello di Novella 2000?
Sono schifata.
Maria Pia De Pascale
On Jul 20, 2010, at 12:35 PM, Claudio Luchinat wrote:
Quanto costa una pagina su un quotidiano nazionale? Quanti siamo "noi"? Io mi tasserei volentieri. Si potrebbe affidare a Claudio Procesi la stesura, limitandoci alle cose largamente condivise, e dette pacatamente. La pagina potrebbe essere ripetuta tre-quattro volte da qui a Settembre, su Repubblica, Corriere e QN (che credo sia il terzo per diffusione), uguale o meglio diversa di volta in volta. 10-12 pagine in tutto da pagare. Claudio Luchinat
At 06:45 PM 7/19/2010, anna painelli wrote:
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Io mi sento offesa come docente universitaria e come donna.
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Condivido in pieno quanto scrivi. Naturalmente sono disposta all'acquistodelle pagine, in particolare quella delGiornale e magari anche di Libero Margherita Hack ----- Original Message ----- From: "mariapia" MariaPia.DePascale@roma2.infn.it To: "Forum "Università e Ricerca"" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Sent: Tuesday, July 20, 2010 1:12 PM Subject: Re: [Universitas_in_trasformazione]repubblica.it/politica/2010/07/19/news/bindi_ragazza-5677046/?ref=HRER2-1
Sull' acquisto di una pagina dei giornali: Corriere della Sera, circa 5000 Euro. Fanno sconti se uno ne compra 4 o più per uscite successive (circa 3000 Euro a uscita). Pubblicano comunque. Lo stesso per il Messaggero e il Tempo (giornali di Roma) La Repubblica, il prezzo è dello stesso ordine di grandezza, MA la direzione si riserva di pubblicare solo dopo aver controllato il contenuto, che deve essere adegua per la loro linea editoriale. Non ho informazioni per Il Giornale. Anche se mi piacerebbe molto avere una pagina anche lì... così... per dispetto :)))), seriamente, aiuterebbe ad una diffusione più capillare delle notizie.
Per l' articolo segnalatoci da Anna Painelli. Mi offendono molto di più le altre notizie nella stessa pagina: malasanità per un banale cesareo, una neonata morta, ad esempio; magistrati e politici collusi e corrotti, massoni...I vaneggiamenti di un vecchietto bizzoso, incapace di invecchiare con dignità non dovrebbero nemmeno essere pubblicati, a mio avviso. La vera notizia era altra: si visitano università improbabili mentre si affossa la pubblica istruzione? Un' informazione seria in Italia è ancora possibile? O ci siamo definitivamente piegati al confronto politico fatto di ripicche, di insulti personali, di commenti estetici e sui costumi sessuali? Ma quand'è che li mandiamo tutti a quel paese? Anche la Repubblica ormai è scesa al livello di Novella 2000?
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Quanto costa una pagina su un quotidiano nazionale? Quanti siamo "noi"? Io mi tasserei volentieri. Si potrebbe affidare a Claudio Procesi la stesura, limitandoci alle cose largamente condivise, e dette pacatamente. La pagina potrebbe essere ripetuta tre-quattro volte da qui a Settembre, su Repubblica, Corriere e QN (che credo sia il terzo per diffusione), uguale o meglio diversa di volta in volta. 10-12 pagine in tutto da pagare. Claudio Luchinat
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Costa abbastanza. Avevamo tentato di pubblicare qualcosa del genere come facolta` di Scienze di Pisa, ma non ci siamo riusciti. Sembrava troppo caro per riuscire, anche perche` per colpire nel segno bisogna farlo per parecchi giorni, una sola non basta. Non ricordo la cifra, ma aveva almeno 5 se non 6 cifre. Francesca Acquistapace
On Tue, 20 Jul 2010, Claudio Luchinat wrote:
Quanto costa una pagina su un quotidiano nazionale? Quanti siamo "noi"? Io mi tasserei volentieri. Si potrebbe affidare a Claudio Procesi la stesura, limitandoci alle cose largamente condivise, e dette pacatamente. La pagina potrebbe essere ripetuta tre-quattro volte da qui a Settembre, su Repubblica, Corriere e QN (che credo sia il terzo per diffusione), uguale o meglio diversa di volta in volta. 10-12 pagine in tutto da pagare. Claudio Luchinat
At 06:45 PM 7/19/2010, anna painelli wrote:
repubblica.it/politica/2010/07/19/news/bindi_ragazza-5677046/?ref=HRER2-1
Io mi sento offesa come docente universitaria e come donna.
-- Anna Painelli Parma University Dip. Chimica GIAF Parco Area delle Scienze 17/A 43124 Parma, Italy tel: +390521905461 fax: +390521905556 email: anna.painelli@unipr.it
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Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Prof. Claudio Luchinat Centro Risonanze Magnetiche - CERM University of Florence Via Luigi Sacconi, 6 50019 Sesto Fiorentino (Florence) - Italy tel. +39055 4574262 - fax +39055 4574253 e-mail: luchinat@cerm.unifi.it http://www.cerm.unifi.it/luchinat/luchinat.html
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aumentare di 100 firme l'appello non serve a nulla, ammesso che si arrivi a tanto; il punto è che i nostri colleghi in maggioranza non intendono dimettersi, e sembrano anche poco interessati sia ai tagli indiscriminati sugli stipendi (ovvero indipendenti da valutazione), sia alla mancata ricostruzione di carriera; ora poi c'è la genialata della pensione a 65 anni, cosi' che la pensione che si maturera' sara' bassissima, vista l'eta' di entrata di 38-40 anni. Si è sbagliato a chiedere le dimissioni e a non protestare anche per i tagli indiscriminati; avremmo avuto piu' seguito
2010/7/20 Francesca Acquistapace acquistf@dm.unipi.it
Costa abbastanza. Avevamo tentato di pubblicare qualcosa del genere come facolta` di Scienze di Pisa, ma non ci siamo riusciti. Sembrava troppo caro per riuscire, anche perche` per colpire nel segno bisogna farlo per parecchi giorni, una sola non basta. Non ricordo la cifra, ma aveva almeno 5 se non 6 cifre. Francesca Acquistapace
On Tue, 20 Jul 2010, Claudio Luchinat wrote:
Quanto costa una pagina su un quotidiano nazionale? Quanti siamo "noi"? Io mi tasserei volentieri. Si potrebbe affidare a Claudio Procesi la stesura, limitandoci alle cose largamente condivise, e dette pacatamente. La pagina potrebbe essere ripetuta tre-quattro volte da qui a Settembre, su Repubblica, Corriere e QN (che credo sia il terzo per diffusione), uguale o meglio diversa di volta in volta. 10-12 pagine in tutto da pagare. Claudio Luchinat
At 06:45 PM 7/19/2010, anna painelli wrote:
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Io mi sento offesa come docente universitaria e come donna.
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Sono molto d'accordo con Dorato. Anche l'idea di acquistare una pagina sui quotidiani nazionali mi trova completamente d'accordo. Giancarlo Rossi
aumentare di 100 firme l'appello non serve a nulla, ammesso che si arrivi a tanto; il punto è che i nostri colleghi in maggioranza non intendono dimettersi, e sembrano anche poco interessati sia ai tagli indiscriminati sugli stipendi (ovvero indipendenti da valutazione), sia alla mancata ricostruzione di carriera; ora poi c'è la genialata della pensione a 65 anni, cosi' che la pensione che si maturera' sara' bassissima, vista l'eta' di entrata di 38-40 anni. Si è sbagliato a chiedere le dimissioni e a non protestare anche per i tagli indiscriminati; avremmo avuto piu' seguito
2010/7/20 Francesca Acquistapace acquistf@dm.unipi.it
Costa abbastanza. Avevamo tentato di pubblicare qualcosa del genere come facolta` di Scienze di Pisa, ma non ci siamo riusciti. Sembrava troppo caro per riuscire, anche perche` per colpire nel segno bisogna farlo per parecchi giorni, una sola non basta. Non ricordo la cifra, ma aveva almeno 5 se non 6 cifre. Francesca Acquistapace
On Tue, 20 Jul 2010, Claudio Luchinat wrote:
Quanto costa una pagina su un quotidiano nazionale? Quanti siamo "noi"? Io mi tasserei volentieri. Si potrebbe affidare a Claudio Procesi la stesura, limitandoci alle cose largamente condivise, e dette pacatamente. La pagina potrebbe essere ripetuta tre-quattro volte da qui a Settembre, su Repubblica, Corriere e QN (che credo sia il terzo per diffusione), uguale o meglio diversa di volta in volta. 10-12 pagine in tutto da pagare. Claudio Luchinat
At 06:45 PM 7/19/2010, anna painelli wrote:
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Io mi sento offesa come docente universitaria e come donna.
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La proposta di Claudio Luchinat è certamente utile per portare alla luce un dissenso, come peraltro lo sono le manifestazioni dei colleghi di Padova. Su una cosa non concordo: la pacatezza. L'indignazione che traspare dalla mail di Maria Pia De Pascale credo non sia qualcosa che riguarda solo lei, ma anzi, credo sia ampiamente condivisa. Il piano dietro la riforma universitaria è delinquenziale. Si vuole umiliare la dignità di chi lavora nell'università nel ruolo di ricercatore, avendo raggiunto livelli che solo l'attuale perversa organizzazione universitaria può giustificare. Stesso discorso anche per tanti associati. Si vuole continuare a tutelare il malcostume che ingrossa la zavorra universitaria, serbatoio di consenso per il mantenimento dei privilegi. Si vuole affamare e ridurre la ricerca universitaria per avere mano libera e distribuire quelle briciole che essa 'consuma' ad un numero ristretto di amici. Per di più quello che rimarrà nell'università sarà 'razziato' attraverso il controllo di consigli di amministrazione con significativa rappresentanza di politici trombati e di loro sodali (conf-industriali ed altri tromboni). Credo che con i malfattori non si possano adoperare i guanti gialli. Suggerisco una pagina comunicato stampa con poche ma sentite espressioni di biasimo e di protesta per quanto si sta profilando. Suggerisco di utilizzare le pagine diffuse sui quotidiani nazionali per chiamare tutti ad una protesta che interrompa le attività istituzionali dell'università come esami di profitto, esami di laurea, esami di dottorato.
Rino Esposito
Come Procesi, vedo difficile realizzare un annuncio, soprattutto in tempi brevi. Bisogna scriverlo (forse questa è la parte più facile), raccogliere i soldi, e sottoporlo al giornale. Occorre un volontario...
Comunque, per semplificare le cose, ho messo un sondaggio on-line. Si può sottoscrivere per 50 o 100 Euro (se qualcuno vuole metter di più, può cliccare più volte...)
Bisogna essere almeno 100 persone con 50 euro...
Il link del sondaggio:
http://www.doodle.com/tub5nkgaifk75cp5
Vediamo che succede..
Alberto Girlando
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forse bisognerebbe mettere la inmformazione sulla pagina di facebook
http://www.facebook.com/pages/Uniti-per-la-Ricerca/132734716745038#
On Jul 20, 2010, at 5:12 PM, Alberto Girlando wrote:
Come Procesi, vedo difficile realizzare un annuncio, soprattutto in tempi brevi. Bisogna scriverlo (forse questa è la parte più facile), raccogliere i soldi, e sottoporlo al giornale. Occorre un volontario...
Comunque, per semplificare le cose, ho messo un sondaggio on-line. Si può sottoscrivere per 50 o 100 Euro (se qualcuno vuole metter di più, può cliccare più volte...)
Bisogna essere almeno 100 persone con 50 euro...
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Tf.+39 0521 905443 FAX +39 0521 905556 e-mail: girlando@unipr.it www: http://continfo.chim.unipr.it/mmaa/
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Prof. Claudio Procesi, Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia
tel. 0039-06-49913212, fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/ Accademico Linceo
Vice Presidente della "International Mathematical Union"
fatto...
2010/7/20 claudio procesi procesi@mat.uniroma1.it
forse bisognerebbe mettere la inmformazione sulla pagina di facebook
http://www.facebook.com/pages/Uniti-per-la-Ricerca/132734716745038#
On Jul 20, 2010, at 5:12 PM, Alberto Girlando wrote:
Come Procesi, vedo difficile realizzare un annuncio, soprattutto in tempi brevi. Bisogna scriverlo (forse questa è la parte più facile), raccogliere i soldi, e sottoporlo al giornale. Occorre un volontario...
Comunque, per semplificare le cose, ho messo un sondaggio on-line. Si può sottoscrivere per 50 o 100 Euro (se qualcuno vuole metter di più, può cliccare più volte...)
Bisogna essere almeno 100 persone con 50 euro...
Il link del sondaggio:
http://www.doodle.com/tub5nkgaifk75cp5
Vediamo che succede..
Alberto Girlando
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Ma chi raccoglie i soldi? Bisognerebbe mettere su Facebook anche il modo per fare il versamento, che mi sembra la parte piu' complicata. Laura Sacerdote
Il giorno 20 luglio 2010 22.59, anna painelli anna.painelli@unipr.it ha scritto:
fatto...
2010/7/20 claudio procesi procesi@mat.uniroma1.it
forse bisognerebbe mettere la inmformazione sulla pagina di facebook
http://www.facebook.com/pages/Uniti-per-la-Ricerca/132734716745038#
On Jul 20, 2010, at 5:12 PM, Alberto Girlando wrote:
Come Procesi, vedo difficile realizzare un annuncio, soprattutto in tempi brevi. Bisogna scriverlo (forse questa è la parte più facile), raccogliere i soldi, e sottoporlo al giornale. Occorre un volontario...
Comunque, per semplificare le cose, ho messo un sondaggio on-line. Si può sottoscrivere per 50 o 100 Euro (se qualcuno vuole metter di più, può cliccare più volte...)
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per ora il sondaggio serve solo a contarci (o a contare i soldi virtuali). Se arriviamo a una cifra sensata (come sembra) partiamo con l'organizzazione, altrimenti lasciamo stare...
2010/7/20 Laura Sacerdote laura.sacerdote@gmail.com
Ma chi raccoglie i soldi? Bisognerebbe mettere su Facebook anche il modo per fare il versamento, che mi sembra la parte piu' complicata. Laura Sacerdote
Il giorno 20 luglio 2010 22.59, anna painelli anna.painelli@unipr.it ha scritto:
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-- Laura Sacerdote Dipartimento di Matematica Università di Torino Via Carlo Alberto 10 10123 Torino, Italia tel. +39 0116702919 fax +39 0116702878 http://www.dm.unito.it/personalpages/sacerdote/ _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
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