Cari colleghi,
se accettassimo la cooptazione cambiando solo le regole di formazione delle commissioni nei concorsi (vedi mail del collega Buttazzo, e poi perche' solo ordinari? una percentuale non piccolissima degli ordinari non fa ricerca a livello adeguato e non e' in grado di giudicare nessuno) sarebbe un rimedio peggiore del male.
Serve una proposta organica, un intero ddl, in cui viaggino sempre INSIEME: AUTONOMIA dei dipartimenti nelle scelte (cioe' abolizione dei concorsi attuali) e VALUTAZIONE a posteriori delle strutture nella competizione sui fondi pubblici. Che trascinano con se' inevitabilmente: abolizione del valore legale del titolo di studio, abolizione delle facolta' (almeno come centri decisionali per la cooptazione), non necessariamente abolizione dei ssd (che in Italia un qualche ruolo di sviluppo di settori altrimenti ritenuti secondari per mere convenienze lobbistiche l'hanno avuto, e permettono una valutazione mirata di singoli e gruppi: dentro la matematica ad esempio, algebra e analisi numerica vanno valutate tendenzialmente in modo diverso per produttivita', citazioni, ...).
Ritengo che qualsiasi scorciatoia che non sia una proposta organica farebbe molti danni ulteriori.
Marco Vianello associato di analisi numerica dip.to di matematica pura e applicata Universita' di Padova
Marco Vianello wrote:
Cari colleghi,
se accettassimo la cooptazione cambiando solo le regole di formazione delle commissioni nei concorsi (vedi mail del collega Buttazzo, e poi perche' solo ordinari? una percentuale non piccolissima degli ordinari non fa ricerca a livello adeguato e non e' in grado di giudicare nessuno) sarebbe un rimedio peggiore del male
Concordo: estremamente pericoloso parlare di cooptazione senza valutazione. Conosciamo i nostri polli, l'Italia è il paese dell'eterno provvisorio... Diranno "bravi, si, avete ragione, quanto siete moderni: intanto facciamo la cooptazione, poi faremo anche la valutazione, promesso!" Senza valutazione, la cooptazione è solo l'emersione allo scoperto del nepotismo eletto a sistema. Il motivo mi sembra ovvio.
Secondo me il processo DEVE essere invertito: prima si mette in piedi la valutazione, e solo poi si puo' cominciare a ragionare di cooptazione. Questo dovrebbe essere un paletto inamovibile; che dico un paletto, una montagna.
In genere dubito che dibattere di regole e codicilli possa cambiare la natura del sistema... per cambiarla occorre cambiare la dinamica in sé, non basta agire sui vincoli che sono strumenti deboli per loro natura. Credo anche che il concorso sia un falso nemico: la prescrizione costituzionale del concorso è assai meno rigida di quello che si crede, è possibile realizzare sistemi concorsuali che realizzino legittimamente e legalmente eccellenti approssimazioni di una cooptazione responsabile. Ma se manca la retroazione della valutazione, fatta la miglior legge trovato il piu' immaginifico inganno.
L'unica cosa che si puo' chiedere alle regole è di rendere piu' difficili certi comportamenti macroscopici: per esempio una valutazione per soli titoli, o almeno una preselezione vincolante per soli titoli, impedirebbe di fatto che uno con zero articoli passasse davanti a uno con 5000. Lo impedirebbe perché introdurrebbe un criterio oggettivamente sindacabile in sede giudiziaria.
Regolamenti e leggi a parte, resta pero' il fatto che finché uno non ci rimette direttamente (in termindi di fondi, prestigio accademico etc) nel farsi carico di un qualche Nepote, non c'è speranza... in Italia non c'è nulla di simile all'etica protestante, occorre prenderne atto e conviverci.
G.
---- Gherardo Piacitelli SISSA - Via Beirut 2-4 Trieste http://people.sissa.it/~piacitel
Concordo con quanto scritto da Gherardo Piacitelli. Il punto fondante di una proposta di riforma universitaria deve essere la valutazione, che deve avere conseguenze significative. Di fatto le comunita' locali dei settori disciplinari cooptano gia' chi vogliono, con buona approssimazione: devono solo rispettare onerosi obblighi procedurali, che consumano inutilmente cospicue risorse umane sia dei commissari di concorso sia dei candidati.
Bisogna assolutamente evitare di ripetere in forma ancora piu' grave l'errore gia' fatto con la riforma dei concorsi locali. La riforma includeva tre aspetti nella sua formulazione iniziale: - maggiore responsabilita' di scelta alle sedi locali - divieto di promozioni interne, per contrastare nepotismo e localismo - almeno implicitamente, una valutazione a posteriori delle scelte fatte Questi tre elementi avevano un senso se attuati insieme, ma il Parlamento molto poco saggiamente elimino' il secondo punto e in seguito non ci fu alcuna seria valutazione delle scelte fatte dalle sedi locali.
Pertanto e' necessario chiarire fin dall'inizio che sarebbe improponibile e sbagliato permettere cooptazione senza regole in assenza di una valutazione effettiva e incisiva. Idealmente la valutazione dovrebbe essere sulle scelte gia' compiute ed avere effetto prima delle prossime scelte.
On Tue, Dec 9, 2008 at 9:52 AM, Gherardo Piacitelli gherardo@piacitelli.org wrote:
Marco Vianello wrote:
Cari colleghi,
[...]
Concordo: estremamente pericoloso parlare di cooptazione senza valutazione.
[...]
La necessità di una valutazione pronta, efficiente, economica, condivisa sta diventando un concetto sempre più presente in questo scambio di opinioni. Nell'ultimo anno mi sono occupato a tempo perso di questi probelmi. Chi fosse interessato può dare un occhiata a
http://mint.bio.uniroma2.it/molecular-genetics/CIVR_Assessment.html
gianni cesareni
Caro Marco Vianello, sono promotore su Facebook di un gruppo che si chiama "Aboliamo i concorsi universitari". Il gruppo in una settimana ha guadagnato più di 200 iscritti. Visto che ritrovo nella tua email le posizioni che ho dato al gruppo, ma che non seguo dettagliatamente il dibattito sulle varie liste email, mi chiedo se puoi aiutarmi a collocare meglio l'attività del gruppo, insomma a convogliare le enetrgie per farne qualcosa di meglio indirizzato di una semplice adesione, specialmente in proiezione futura. Intanto ti invito a visitare il gruppo (si può vedere la pagina anche senza essere iscritti a Facebook): http://www.facebook.com/group.php? gid=50334892808. Cortesi saluti PS Noto ora che i membri sono saliti a 235, ieri sera tardi erano 206...
------------------------------------------------------------------------ ------------------------------------------------------------------ Dr. Sergio Porta DIAP_Politecnico di Milano Via Bonardi 3, 20133 Milano, ITALY Voice: +39 02 2399 5490 Fax: +39 02 2399 5435 s.porta@humanspacelab.com http://www.humanspacelab.com http://www.new.facebook.com/pages/Milan.Italy/Human-Space-Lab/ 39705122504?ref=ts ------------------------------------------------------------------------ ------------------------------------------------------------------ Le informazioni contenute in questa comunicazione sono riservate e destinate esclusivamente alla/e persona/e o all'ente sopra indicati. È vietato ai soggetti diversi dai destinatari qualsiasi uso, copia, diffusione di quanto in esso contenuto sia ai sensi dell'art. 616 c.p., sia ai sensi della legge 196/2003. Se questa comunicazione vi è pervenuta per errore, vi preghiamo di rispondere a questa mail e successivamente cancellarla dal vostro sistema.
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Il giorno 09/dic/08, alle ore 09:19, Marco Vianello ha scritto:
Cari colleghi,
se accettassimo la cooptazione cambiando solo le regole di formazione delle commissioni nei concorsi (vedi mail del collega Buttazzo, e poi perche' solo ordinari? una percentuale non piccolissima degli ordinari non fa ricerca a livello adeguato e non e' in grado di giudicare nessuno) sarebbe un rimedio peggiore del male.
Serve una proposta organica, un intero ddl, in cui viaggino sempre INSIEME: AUTONOMIA dei dipartimenti nelle scelte (cioe' abolizione dei concorsi attuali) e VALUTAZIONE a posteriori delle strutture nella competizione sui fondi pubblici. Che trascinano con se' inevitabilmente: abolizione del valore legale del titolo di studio, abolizione delle facolta' (almeno come centri decisionali per la cooptazione), non necessariamente abolizione dei ssd (che in Italia un qualche ruolo di sviluppo di settori altrimenti ritenuti secondari per mere convenienze lobbistiche l'hanno avuto, e permettono una valutazione mirata di singoli e gruppi: dentro la matematica ad esempio, algebra e analisi numerica vanno valutate tendenzialmente in modo diverso per produttivita', citazioni, ...).
Ritengo che qualsiasi scorciatoia che non sia una proposta organica farebbe molti danni ulteriori.
Marco Vianello associato di analisi numerica dip.to di matematica pura e applicata Universita' di Padova
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