In merito alla redazione della lettera (alla quale sono molto favorevole), mi permetto di intervenire su di un punto preciso che credo sia efficace dal punto di vista della comunicazione: per confutare la volontà ministeriale di "osteggiare i baroni" credo sia opportuno rilevare che questo ministero ha emanato un decreto che più "baronale" di quello non se ne vedevano da lustri, restringendo ai soli ordinari la possibilità di far parte delle commissioni di concorso.
Dal mio punto di vista questa regola è assurda rispetto alla normale vita della comunità accademica. Ma a me pare addirittura offensiva la motivazione: "associati e ricercatori sono ricattabili", cioè viene sancita da una legge dello Stato l'incapacità di prendersi la responsabilità di avere un'opinione diversa da chi domani potrà giudicarti (e badate che parliamo di avanzamenti di carriera, non di guerra partigiana...).
Ma al di là delle considerazioni personali, credo che questo sia un punto molto semplice e comunicativamente efficace.
Saluti a tutti,
Lorenzo Tortora de Falco.
On Dec 13, 2010, at 12:20 PM, Franco Gianturco wrote:
Caro Girlando,
la tua idea di rispondere collettivamente ( un gruppo di noi, per es.) mi pare molto buona e sono disponibile a firmare tale lettera. Naturalmente qualcuno dovrebbe scriverla e credo ci si debba limitare a pochissimi punti per essere sia efficaci che ..pubblicabili. La discussione sulla riforma della Università in Italia sembra procedere per spot pubblicitari ,con capsule verbali apparentemente significative ma in realtà prive di senso operativo. Credo che almeno alcune di queste vadano decostruite come : (i) meno potere ai baroni, oppure:(ii) assegnazioni meritocratiche dei fondi di ricerca, o (iii) posti nell'università a chi ha merito : infatti, tutti i punti citati sopra non hanno la minima probabilità di realizzarsi senza una procedura descrittiva della loro attuazione che tenga conto del presente universo socio-morale del paese e della fauna universitaria. I recenti concorsi per sorteggio dei commissari sono stati ,e sono tuttora, un vero scandalo anti-merito, per cui si sono spesi molti soldi e molto tempo quando una procedura di sorteggio dei vincitori usando generatori di numeri casuali avrebbe forse ottenuto risultati più equi. Spero di rileggerti presto,
Franco A. Gianturco
-- Franco A. Gianturco, Professor of Theoretical Chemical Physics D.Phil.(Oxon) FRSC CPhys FInstP FellowAPS FellowEPS FellowAcad Eur Dipartimento di Chimica Universita` di Roma "La Sapienza" Citta` Universitaria, 00185 Rome, Italy.
e-mail address: fa.gianturco@caspur.it phone: +39-06-49913306 fax: +39-06-49913305
Visit our group home page: http://w3.uniroma1.it/gianturco
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Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Da recenti chiarimenti col Ministro Gelmini (sulla scia di Merafina), pare che l'equivoco nasca per uno sbaglio di consonante. La riforma NON è contro i Baroni, come appare ovvio da una lettura anche frettolosa del testo, ma contro i Barboni!!
On 12/13/2010 02:09 PM, Lorenzo Tortora de Falco wrote:
In merito alla redazione della lettera (alla quale sono molto favorevole), mi permetto di intervenire su di un punto preciso che credo sia efficace dal punto di vista della comunicazione: per confutare la volontà ministeriale di "osteggiare i baroni" credo sia opportuno rilevare che questo ministero ha emanato un decreto che più "baronale" di quello non se ne vedevano da lustri, restringendo ai soli ordinari la possibilità di far parte delle commissioni di concorso.
Dal mio punto di vista questa regola è assurda rispetto alla normale vita della comunità accademica. Ma a me pare addirittura offensiva la motivazione: "associati e ricercatori sono ricattabili", cioè viene sancita da una legge dello Stato l'incapacità di prendersi la responsabilità di avere un'opinione diversa da chi domani potrà giudicarti (e badate che parliamo di avanzamenti di carriera, non di guerra partigiana...).
Ma al di là delle considerazioni personali, credo che questo sia un punto molto semplice e comunicativamente efficace.
Saluti a tutti,
Lorenzo Tortora de Falco.
On Dec 13, 2010, at 12:20 PM, Franco Gianturco wrote:
Caro Girlando,
la tua idea di rispondere collettivamente ( un gruppo di noi, per es.) mi pare molto buona e sono disponibile a firmare tale lettera. Naturalmente qualcuno dovrebbe scriverla e credo ci si debba limitare a pochissimi punti per essere sia efficaci che ..pubblicabili. La discussione sulla riforma della Università in Italia sembra procedere per spot pubblicitari ,con capsule verbali apparentemente significative ma in realtà prive di senso operativo. Credo che almeno alcune di queste vadano decostruite come : (i) meno potere ai baroni, oppure:(ii) assegnazioni meritocratiche dei fondi di ricerca, o (iii) posti nell'università a chi ha merito : infatti, tutti i punti citati sopra non hanno la minima probabilità di realizzarsi senza una procedura descrittiva della loro attuazione che tenga conto del presente universo socio-morale del paese e della fauna universitaria. I recenti concorsi per sorteggio dei commissari sono stati ,e sono tuttora, un vero scandalo anti-merito, per cui si sono spesi molti soldi e molto tempo quando una procedura di sorteggio dei vincitori usando generatori di numeri casuali avrebbe forse ottenuto risultati più equi. Spero di rileggerti presto,
Franco A. Gianturco
-- Franco A. Gianturco, Professor of Theoretical Chemical Physics D.Phil.(Oxon) FRSC CPhys FInstP FellowAPS FellowEPS FellowAcad Eur Dipartimento di Chimica Universita` di Roma "La Sapienza" Citta` Universitaria, 00185 Rome, Italy.
e-mail address: fa.gianturco@caspur.it phone: +39-06-49913306 fax: +39-06-49913305
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