Cari Colleghi, non riesco a capire questo accanimento verso le Facoltà ed a favore dei Dipartimenti. Sembrerebbe quasi che si stia considerando l'Università tutta volta alla ricerca, relegando la didattica (vorrei sapere quando mai i Dipartimenti si sono interessati alla didattica) come "umile ancella" che non ha diritto di rappresentanza. Poi emerge la ricerca eccellente e quindi il Dipartimento eccellente e gli altri no e quindi i fondi li diamo ai primi, ecc. ecc., chi è che ha parlato di "inciucio", parola molto di moda quando non si è d'accordo con qualcuno? Però inventiamo i settori, che cosa sono: i Corsi di Laurea attuali raggruppati? E va bene per le Scienze Naturali che vanno tra le Scienze fisiche e naturali (con la Chimica, la Fisica e le Scienze della Terra), ma le Scienze Biologiche dove le mettiamo? Comunque da Presidente di un C.d.L. per anni, se i Dipartimenti vogliono fare l'orario lezioni, compilare i RAV, ridurre i C.d.L. stessi da 36 a 20 insegnamenti, vedere come mantenere 12 garanti quando su 15 docenti 5 vanno in pensione, ricevere gli studenti ad ogni ora del giorno, distribuire a tutti aule grandi, medie e piccole secondo le esigenze, convincere tutti a mandare nei tempi stabilit orari, commissioni, diari esami, programmi, ecc. ecc., affossiamo le Facoltà e i Corsi di Laurea e viva i Dipartimenti, mi raccomando come sono adesso, che nessuno si azzardi a dire che comunque andrebbero un poco modificati. Grazie e cordiali saluti a tutti, Giovanni U. Floris
caro Giovanni e cari tutti, forse i colleghi della lista, non conoscendo (non tutti, perlomeno) il tuo infaticabile ed encomiabile lavoro di organizzatore della didattica, non hanno la piena percezione del significato della tua appassionata difesa della Facoltà sono d'accordo (e credo di non essere il solo) sulla centralità della didattica, e ho anch'io qualche dubbio sul fatto che sia il Dipartimento l'organo più idoneo ad occuparsene quindi, aboliamo le Facoltà, ma inventiamo qualcosa che ne svolga le stesse funzioni rispetto alla didattica..... Piero Lattanzi
-------------------------------------------------- From: "Giovanni Floris" floris@unica.it Sent: Tuesday, February 17, 2009 1:34 PM To: universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Subject: [Universitas_in_trasformazione] Facoltà vs Dipartimenti
Cari Colleghi, non riesco a capire questo accanimento verso le Facoltà ed a favore dei Dipartimenti. Sembrerebbe quasi che si stia considerando l'Università tutta volta alla ricerca, relegando la didattica (vorrei sapere quando mai i Dipartimenti si sono interessati alla didattica) come "umile ancella" che non ha diritto di rappresentanza. Poi emerge la ricerca eccellente e quindi il Dipartimento eccellente e gli altri no e quindi i fondi li diamo ai primi, ecc. ecc., chi è che ha parlato di "inciucio", parola molto di moda quando non si è d'accordo con qualcuno? Però inventiamo i settori, che cosa sono: i Corsi di Laurea attuali raggruppati? E va bene per le Scienze Naturali che vanno tra le Scienze fisiche e naturali (con la Chimica, la Fisica e le Scienze della Terra), ma le Scienze Biologiche dove le mettiamo? Comunque da Presidente di un C.d.L. per anni, se i Dipartimenti vogliono fare l'orario lezioni, compilare i RAV, ridurre i C.d.L. stessi da 36 a 20 insegnamenti, vedere come mantenere 12 garanti quando su 15 docenti 5 vanno in pensione, ricevere gli studenti ad ogni ora del giorno, distribuire a tutti aule grandi, medie e piccole secondo le esigenze, convincere tutti a mandare nei tempi stabilit orari, commissioni, diari esami, programmi, ecc. ecc., affossiamo le Facoltà e i Corsi di Laurea e viva i Dipartimenti, mi raccomando come sono adesso, che nessuno si azzardi a dire che comunque andrebbero un poco modificati. Grazie e cordiali saluti a tutti, Giovanni U. Floris _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
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Rispondo al burocrate Floris che spero non considererà un'offesa l'etichetta. Se i Dipartimenti non si occupassero di ditattica questa non esisterebbe proprio. Le facoltà sono solo dei passacarte e complicano la vita . Per la ristrutturazione dei dipartimenti, questa è certo necessaria, ed avverrà in maniera autonoma non appena le regole della competizione saranno efficaci. Circa a dove mettiamo la biologia è molto semplice: Il Dipartimento in questione deve scegliere se stare in Scienze o in Medicina o in Agraria (tre settori diversi), dipende dalla sua vocazione, se è misto deve ristrutturarsi. Giovanni Giacometti (Preside della Facoltà di Scienze di Padova dal 1976 al 1981)
On Tue, 17 Feb 2009 13:34:13 +0100, Giovanni Floris wrote
Cari Colleghi, non riesco a capire questo accanimento verso le Facoltà ed a favore dei Dipartimenti. Sembrerebbe quasi che si stia considerando l'Università tutta volta alla ricerca, relegando la didattica (vorrei sapere quando mai i Dipartimenti si sono interessati alla didattica) come "umile ancella" che non ha diritto di rappresentanza. Poi emerge la ricerca eccellente e quindi il Dipartimento eccellente e gli altri no e quindi i fondi li diamo ai primi, ecc. ecc., chi è che ha parlato di "inciucio", parola molto di moda quando non si è d'accordo con qualcuno? Però inventiamo i settori, che cosa sono: i Corsi di Laurea attuali raggruppati? E va bene per le Scienze Naturali che vanno tra le Scienze fisiche e naturali (con la Chimica, la Fisica e le Scienze della Terra), ma le Scienze Biologiche dove le mettiamo? Comunque da Presidente di un C.d.L. per anni, se i Dipartimenti vogliono fare l'orario lezioni, compilare i RAV, ridurre i C.d.L. stessi da 36 a 20 insegnamenti, vedere come mantenere 12 garanti quando su 15 docenti 5 vanno in pensione, ricevere gli studenti ad ogni ora del giorno, distribuire a tutti aule grandi, medie e piccole secondo le esigenze, convincere tutti a mandare nei tempi stabilit orari, commissioni, diari esami, programmi, ecc. ecc., affossiamo le Facoltà e i Corsi di Laurea e viva i Dipartimenti, mi raccomando come sono adesso, che nessuno si azzardi a dire che comunque andrebbero un poco modificati. Grazie e cordiali saluti a tutti, Giovanni U. Floris
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