Come altri, ri-sottoscrivo (il mio nome non compariva, altrimenti lo
aggiungo sul sito).
Roberto Rizzo - Universita' di Trieste.
----- Original Message -----
From: universitas_in_trasformazione-request@mail.dm.unipi.it
To: universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it
Sent: Monday, January 21, 2013 3:35 PM
Subject: Digest di Universitas_in_trasformazione, Volume 48, Numero 42
Invia le richieste di iscrizione alla lista
Universitas_in_trasformazione all'indirizzo
universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it
Per iscriverti o cancellarti attraverso il web, visita
https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
oppure, via email, manda un messaggio con oggetto `help' all'indirizzo
universitas_in_trasformazione-request@mail.dm.unipi.it
Puoi contattare la persona che gestisce la lista all'indirizzo
universitas_in_trasformazione-owner@mail.dm.unipi.it
Se rispondi a questo messaggio, per favore edita la linea dell'oggetto
in modo che sia più utile di un semplice "Re: Contenuti del digest
della lista Universitas_in_trasformazione..."
Argomenti del Giorno:
1. appello (Giulio Maier)
2. Re: dibattito scienza (claudio procesi)
3. Re: appello (Paolo LAZZERETTI)
4. Re: : PRIN 2012 e Futuro in Ricerca 2013: mozione CRUI -
Richiesta di sospensione dei bandi (Patrizio Dimitri)
----------------------------------------------------------------------
Message: 1
Date: Mon, 21 Jan 2013 12:05:12 +0100
From: Giulio Maier giulio.maier@polimi.it
Subject: [Universitas_in_trasformazione] appello
To: universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it
Message-ID: 20130121111409.5458B13E310@liste.dm.unipi.it
Content-Type: text/plain; charset="iso-8859-1"; format=flowed
Anch'io ri- sttoscrivo l'appello , visto che il
mio nome manca nell'ultima versione.
Grazie.
Cordiali saluti.
Giulio Maier
From: "Margherita Hack" margherita.hack@libero.it
To: Forum "Università e Ricerca"
universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it
Date: Mon, 21 Jan 2013 11:54:02 +0100
Risottoscrivo l'appello visto che il mio nome manca nell'ultima versione.
Margherita Hack,professoreemerito università diTrieste
----- Original Message -----
From: "Luciano Modica" luciano.modica@alice.it
To: undisclosed-recipients:
Sent: Thursday, January 03, 2013 12:00 PM
Subject: [Universitas_in_trasformazione] appello
Cari amici,
in vista delle prossime elezioni politiche, ho provato a preparare un
appello su università e ricerca, pur cosciente del fatto che potrebbe
trattarsi di uno strumento poco adatto alla politica di oggi. Ve lo accludo
qui di seguito. Prima di decidere se diffonderlo su larga scala mi farebbe
piacere conoscere il vostro parere. Chi volesse sottoscriverlo è pregato di
segnalarmelo per mail.
Mi scuso in anticipo con chi non si ritrovasse nelle posizioni politiche
dell'appello.
Molti cordiali saluti insieme agli auguri di buon anno.
Luciano Modica
DIAMO SPERANZE ALL'UNIVERSITA' PER DARE SPERANZE ALL'ITALIA
Sta per concludersi la sedicesima legislatura repubblicana, forse la
peggiore per l'università italiana. Da un lato tagli finanziari
pesantissimi
(tra cui spiccano quelli dell'ultima legge di stabilità), riduzione
drastica
del personale docente, forte calo numerico delle matricole, limitazioni
crescenti agli interventi per il diritto allo studio, chiusura di ogni
spazio reale di reclutamento di giovani ricercatori. Da un altro lato il
continuo affastellarsi di normative e adempimenti che imbrigliano il
sistema
e sottraggono un'infinità di tempo al lavoro didattico e di ricerca dei
docenti, nuocendo significativamente alla sua qualità. Un nuovo centralismo
lede gli spazi di autonomia e democrazia nel sistema e nei singoli atenei,
mentre si susseguono senza posa martellanti attacchi mediatici.
Facciamo appello alla politica, alla migliore politica, perché dica
autorevolmente basta a questa situazione. Ne va del futuro dell'università
italiana e quindi del futuro del nostro Paese. Facciamo appello a tutti i
partiti che si confronteranno nelle prossime elezioni politiche perché
dicano con chiarezza da che parte stanno sui temi della scuola,
dell'università e della ricerca. Come nei migliori esempi stranieri, la
politica dell'istruzione ritrovi una concordia di fondo al di là delle
maggioranze politiche, perché solo così avrà la continuità necessaria ai
suoi caratteristici tempi lunghi, con tempi di ritorno degli investimenti
che si misurano in anni. Non si dimentichi che si misurano invece in
decenni
i tempi necessari per rimettere in sesto un sistema universitario colpito
da
estesi disinvestimenti. Non c'è più tempo da perdere.
Facciamo appello in particolare alle forze politiche del centro-sinistra,
specialmente al Partito Democratico, in quanto i firmatari si riconoscono
in
una scelta riformista e progressista per la società italiana. Salvo qualche
eccezione, per gran parte della legislatura il Partito Democratico non è
apparso particolarmente presente e attivo nel tessuto della vita
universitaria e della ricerca pubblica. L'occasione della prossima campagna
elettorale va colta per affermare una netta inversione di rotta e per
testimoniare un impegno in loro difesa che deve divenire indefettibile.
Evidenziare e sanzionare con decisione gli aspetti negativi dell'università
non deve impedire una chiara scelta di campo che rivendichi i meriti della
grande maggioranza di persone che, nonostante le mille difficoltà, persino
di agibilità dei locali, vi lavorano e studiano con serietà e passione,
molto spesso con ottimi risultati a livello internazionale.
L'università italiana non ha bisogno di riforme legislative quanto
piuttosto
di fiducia. Si abbandonino facili e sterili schemi censori e si punti
invece
ad uno sforzo condiviso di continuo e diffuso miglioramento qualitativo
delle sue attività, senza concentrarsi esclusivamente sulle pur benemerite
punte di eccellenza. Sarebbe la prima vera riforma positiva a costo zero.
E'
la condizione politico-sociale essenziale affinché si possa arrestare
l'emorragia di risorse, finanziarie e umane, e predisporre subito, ad
imitazione delle politiche anticicliche adottate dalla quasi totalità dei
Paesi avanzati negli ultimi anni di crisi finanziaria globale, un quadro
certo di investimenti per la crescita mirati sulla cultura e
sull'innovazione, con l'obiettivo di riallinearli gradualmente almeno agli
standard medi europei. Solo così si può cominciare a ridare qualche
sicurezza alle prospettive delle università, degli enti di ricerca e di chi
vi lavora. Solo passando dai tagli agli investimenti si può ricostruire la
fiducia. Senza fiducia e senza sicurezza deperiscono le attività di
didattica e ricerca avanzate.
L'università ha urgente bisogno di essere liberata dai mille laccioli che
l'hanno progressivamente soffocata in un delirio tecnocratico di minute
regole quantitative o burocratiche. Occorre sfrondare subito, senza remore,
questa giungla: sarebbe un'altra riforma positiva a costo zero. Occorre
credere, senza se e senza ma, nell'autonomia delle università,
conformemente
del resto al dettato della nostra splendida e lungimirante Costituzione,
associandovi naturalmente i concetti di responsabilità e di valutazione dei
risultati.
Il divario formativo che ci separa dall'Europa e dal resto del mondo
avanzato in termini di numero di laureati va recuperato, incentivando e non
disincentivando l'iscrizione all'università dei diplomati e l'ingresso
tempestivo dei laureati nel mondo del lavoro, dedicando molto maggior
sostegno agli sforzi delle famiglie meno abbienti e quindi al ruolo
insostituibile dell'alta formazione come equo ascensore sociale. Agli
studenti meritevoli si aprano le porte delle lauree magistrali e dei
dottorati di ricerca per dare all'Italia una classe dirigente ben preparata
e una spinta decisa all'innovazione in ogni campo. Il potenziamento del
capitale umano è la prima politica pubblica da recuperare, l'unica affinché
l'Italia imbocchi di nuovo un cammino di crescita e di successi.
Nello stesso tempo si ricordi che non c'è università se non c'è ricerca e,
anche in termini quantitativi, non c'è ricerca se non c'è ricerca
universitaria. L'esame critico delle conoscenze esistenti e il loro
continuo
ampliamento è consustanziale alla natura delle università italiane e
europee: guai a pensare di poterne fare a meno, sia in ciascun ateneo che
nel Paese. La ricerca universitaria ha subìto una spaventosa contrazione di
risorse finanziarie e logistiche, spesso dirottate su altri assi di
intervento che si sono rivelati produttori di scarsa innovazione e fonti di
non pochi sprechi. Si punti almeno a riequilibrare il finanziamento alla
ricerca universitaria e pubblica in ogni campo disciplinare, perché ogni
ricerca, purché di buona qualità, è necessaria ad un equilibrato sviluppo
culturale ed economico dell'Italia.
Infine non c'è università senza un continuo trarre vigore dalle migliori
intelligenze delle nuove generazioni, quelle che stiamo costringendo a
dirottarsi all'estero in decine di migliaia ogni anno. I meccanismi di
reclutamento escogitati dalla leggi recenti si sono rivelati fallimentari.
Mai l'università italiana era apparsa tanto chiusa ai giovani e brillanti
ricercatori come oggi, mai la carriera universitaria tanto incerta e
impervia anche per i più meritevoli tra i docenti in servizio. E' urgente
rimediare perché non c'è niente che faccia più male alla qualità di
didattica e ricerca quanto la resa sfiduciata di coloro che insegnano e
fanno ricerca.
Siamo consapevoli che il nostro Paese è in difficoltà, sappiamo che non
possiamo chiedere la luna e non la chiediamo. Ma vorremmo che il parlamento
e governo prossimi mostrino innanzitutto attenzione e rispetto per la
scuola, l'università e la ricerca, perché lo meritano. Mostrino attenzione
e
rispetto alle persone più appassionate e competenti che vi lavorano, perché
lo meritano. Mostrino attenzione e rispetto ai giovani, perché lo meritano.
In fondo un Paese che non ama la sua università non ha speranze, perché non
ama il suo futuro.
Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie
impostazioni:
https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas
Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie
impostazioni:
https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la
petizione, sito di Universitas Futura:
http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
--
This message has been scanned for viruses and
dangerous content by MailScanner, and is
believed to be clean.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Giulio Maier
Professor Emeritus of Structural Engineering, Accademico dei Lincei.
Technical University (Politecnico) of Milan
Department of Structural Engineering
Piazza L. da Vinci, 32
20133 Milan (Italy)
tel.: +39.02.2399.4221
fax: +39.02.2399.4220
e-mail: giulio.maier@polimi.it
Web Pages: http://www.stru.polimi.it
http://www.stru.polimi.it/IT/Personale.plp?showbook=completo&category=do...
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
--
This message has been scanned for viruses and
dangerous content by MailScanner, and is
believed to be clean.
------------------------------
Message: 2
Date: Mon, 21 Jan 2013 12:33:36 +0100
From: claudio procesi
procesi@mat.uniroma1.it
Subject: Re: [Universitas_in_trasformazione] dibattito scienza
To: dorato@uniroma3.it, Forum "Università e Ricerca"
universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it
Message-ID:
2795D1C9-EF3C-4A69-8F14-69D1F35D0A40@mat.uniroma1.it
Content-Type: text/plain; charset=iso-8859-1
ottima domanda
On Jan 21, 2013, at 11:48 AM, Mauro Dorato wrote:
> Una possibile domanda potrebbe essere "come pensate di valutare la qualità
> della ricerca?"
> questione che per me è fondamentale, visto che da essa dipende la da me
> auspicata abolizione dei concorsi, dei sorteggi delle idoneità nazionali
> etc etc
> Mauro Dorato .
>
Claudio Procesi, Professore Emerito,
Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo
Membro dell'Accademia dei Lincei
Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185,
Roma, Italia
fax 0039-06-44701007
http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/
------------------------------
Message: 3
Date: Mon, 21 Jan 2013 12:25:20 +0100
From: "Paolo LAZZERETTI"
paolo.lazzeretti@unimore.it
Subject: Re: [Universitas_in_trasformazione] appello
To: "Forum Università e Ricerca""
universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it
Message-ID:
bc1ec96b21fc2dd8e69f9ff8495e02b2.squirrel@webmail2.unimore.it
Content-Type: text/plain;charset=utf-8
Sottoscrivo l'appello
Paolo Lazzeretti
Dipartimento di scienze chimiche e biologiche
Università di Modena e Reggio Emilia
> From: "Luciano Modica"
luciano.modica@alice.it
> To:
undisclosed-recipients:
> Sent: Thursday, January 03, 2013 12:00 PM
> Subject: [Universitas_in_trasformazione] appello
>
>
> Cari amici,
>
> in vista delle prossime elezioni politiche, ho provato a preparare un
> appello su università e ricerca, pur cosciente del fatto che potrebbe
> trattarsi di uno strumento poco adatto alla politica di oggi. Ve lo
> accludo
> qui di seguito. Prima di decidere se diffonderlo su larga scala mi farebbe
> piacere conoscere il vostro parere. Chi volesse sottoscriverlo è pregato
> di
> segnalarmelo per mail.
>
> Mi scuso in anticipo con chi non si ritrovasse nelle posizioni politiche
> dell'appello.
>
> Molti cordiali saluti insieme agli auguri di buon anno.
>
> Luciano Modica
>
>
> DIAMO SPERANZE ALL'UNIVERSITA' PER DARE SPERANZE ALL'ITALIA
>
> Sta per concludersi la sedicesima legislatura repubblicana, forse la
> peggiore per l'università italiana. Da un lato tagli finanziari
> pesantissimi
> (tra cui spiccano quelli dell'ultima legge di stabilità), riduzione
> drastica
> del personale docente, forte calo numerico delle matricole, limitazioni
> crescenti agli interventi per il diritto allo studio, chiusura di ogni
> spazio reale di reclutamento di giovani ricercatori. Da un altro lato il
> continuo affastellarsi di normative e adempimenti che imbrigliano il
> sistema
> e sottraggono un'infinità di tempo al lavoro didattico e di ricerca dei
> docenti, nuocendo significativamente alla sua qualità. Un nuovo
> centralismo
> lede gli spazi di autonomia e democrazia nel sistema e nei singoli atenei,
> mentre si susseguono senza posa martellanti attacchi mediatici.
>
> Facciamo appello alla politica, alla migliore politica, perché dica
> autorevolmente basta a questa situazione. Ne va del futuro dell'università
> italiana e quindi del futuro del nostro Paese. Facciamo appello a tutti i
> partiti che si confronteranno nelle prossime elezioni politiche perché
> dicano con chiarezza da che parte stanno sui temi della scuola,
> dell'università e della ricerca. Come nei migliori esempi stranieri, la
> politica dell'istruzione ritrovi una concordia di fondo al di là delle
> maggioranze politiche, perché solo così avrà la continuità necessaria ai
> suoi caratteristici tempi lunghi, con tempi di ritorno degli investimenti
> che si misurano in anni. Non si dimentichi che si misurano invece in
> decenni
> i tempi necessari per rimettere in sesto un sistema universitario colpito
> da
> estesi disinvestimenti. Non c'è più tempo da perdere.
>
> Facciamo appello in particolare alle forze politiche del centro-sinistra,
> specialmente al Partito Democratico, in quanto i firmatari si riconoscono
> in
> una scelta riformista e progressista per la società italiana. Salvo
> qualche
> eccezione, per gran parte della legislatura il Partito Democratico non è
> apparso particolarmente presente e attivo nel tessuto della vita
> universitaria e della ricerca pubblica. L'occasione della prossima
> campagna
> elettorale va colta per affermare una netta inversione di rotta e per
> testimoniare un impegno in loro difesa che deve divenire indefettibile.
> Evidenziare e sanzionare con decisione gli aspetti negativi
> dell'università
> non deve impedire una chiara scelta di campo che rivendichi i meriti
> della
> grande maggioranza di persone che, nonostante le mille difficoltà, persino
> di agibilità dei locali, vi lavorano e studiano con serietà e passione,
> molto spesso con ottimi risultati a livello internazionale.
>
> L'università italiana non ha bisogno di riforme legislative quanto
> piuttosto
> di fiducia. Si abbandonino facili e sterili schemi censori e si punti
> invece
> ad uno sforzo condiviso di continuo e diffuso miglioramento qualitativo
> delle sue attività, senza concentrarsi esclusivamente sulle pur benemerite
> punte di eccellenza. Sarebbe la prima vera riforma positiva a costo zero.
> E'
> la condizione politico-sociale essenziale affinché si possa arrestare
> l'emorragia di risorse, finanziarie e umane, e predisporre subito, ad
> imitazione delle politiche anticicliche adottate dalla quasi totalità dei
> Paesi avanzati negli ultimi anni di crisi finanziaria globale, un quadro
> certo di investimenti per la crescita mirati sulla cultura e
> sull'innovazione, con l'obiettivo di riallinearli gradualmente almeno agli
> standard medi europei. Solo così si può cominciare a ridare qualche
> sicurezza alle prospettive delle università, degli enti di ricerca e di
> chi
> vi lavora. Solo passando dai tagli agli investimenti si può ricostruire la
> fiducia. Senza fiducia e senza sicurezza deperiscono le attività di
> didattica e ricerca avanzate.
>
> L'università ha urgente bisogno di essere liberata dai mille laccioli che
> l'hanno progressivamente soffocata in un delirio tecnocratico di minute
> regole quantitative o burocratiche. Occorre sfrondare subito, senza
> remore,
> questa giungla: sarebbe un'altra riforma positiva a costo zero. Occorre
> credere, senza se e senza ma, nell'autonomia delle università,
> conformemente
> del resto al dettato della nostra splendida e lungimirante Costituzione,
> associandovi naturalmente i concetti di responsabilità e di valutazione
> dei
> risultati.
>
> Il divario formativo che ci separa dall'Europa e dal resto del mondo
> avanzato in termini di numero di laureati va recuperato, incentivando e
> non
> disincentivando l'iscrizione all'università dei diplomati e l'ingresso
> tempestivo dei laureati nel mondo del lavoro, dedicando molto maggior
> sostegno agli sforzi delle famiglie meno abbienti e quindi al ruolo
> insostituibile dell'alta formazione come equo ascensore sociale. Agli
> studenti meritevoli si aprano le porte delle lauree magistrali e dei
> dottorati di ricerca per dare all'Italia una classe dirigente ben
> preparata
> e una spinta decisa all'innovazione in ogni campo. Il potenziamento del
> capitale umano è la prima politica pubblica da recuperare, l'unica
> affinché
> l'Italia imbocchi di nuovo un cammino di crescita e di successi.
>
> Nello stesso tempo si ricordi che non c'è università se non c'è ricerca e,
> anche in termini quantitativi, non c'è ricerca se non c'è ricerca
> universitaria. L'esame critico delle conoscenze esistenti e il loro
> continuo
> ampliamento è consustanziale alla natura delle università italiane e
> europee: guai a pensare di poterne fare a meno, sia in ciascun ateneo che
> nel Paese. La ricerca universitaria ha subìto una spaventosa contrazione
> di
> risorse finanziarie e logistiche, spesso dirottate su altri assi di
> intervento che si sono rivelati produttori di scarsa innovazione e fonti
> di
> non pochi sprechi. Si punti almeno a riequilibrare il finanziamento alla
> ricerca universitaria e pubblica in ogni campo disciplinare, perché ogni
> ricerca, purché di buona qualità, è necessaria ad un equilibrato sviluppo
> culturale ed economico dell'Italia.
>
> Infine non c'è università senza un continuo trarre vigore dalle migliori
> intelligenze delle nuove generazioni, quelle che stiamo costringendo a
> dirottarsi all'estero in decine di migliaia ogni anno. I meccanismi di
> reclutamento escogitati dalla leggi recenti si sono rivelati fallimentari.
> Mai l'università italiana era apparsa tanto chiusa ai giovani e brillanti
> ricercatori come oggi, mai la carriera universitaria tanto incerta e
> impervia anche per i più meritevoli tra i docenti in servizio. E' urgente
> rimediare perché non c'è niente che faccia più male alla qualità di
> didattica e ricerca quanto la resa sfiduciata di coloro che insegnano e
> fanno ricerca.
>
> Siamo consapevoli che il nostro Paese è in difficoltà, sappiamo che non
> possiamo chiedere la luna e non la chiediamo. Ma vorremmo che il
> parlamento
> e governo prossimi mostrino innanzitutto attenzione e rispetto per la
> scuola, l'università e la ricerca, perché lo meritano. Mostrino attenzione
> e
> rispetto alle persone più appassionate e competenti che vi lavorano,
> perché
> lo meritano. Mostrino attenzione e rispetto ai giovani, perché lo
> meritano.
> In fondo un Paese che non ama la sua università non ha speranze, perché
> non
> ama il suo futuro.
>
>
> _______________________________________________
> Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
>
> Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie
> impostazioni:
>
https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
>
> Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas
> Futura:
http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
>
> _______________________________________________
> Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
>
> Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie
> impostazioni:
>
https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
>
> Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas
> Futura:
http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
>
------------------------------
Message: 4
Date: Mon, 21 Jan 2013 15:38:39 +0100
From: Patrizio Dimitri
patrizio.dimitri@uniroma1.it
Subject: Re: [Universitas_in_trasformazione] : PRIN 2012 e Futuro in
Ricerca 2013: mozione CRUI - Richiesta di sospensione dei bandi
To: Università e Ricerca Forum
universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it,
dorato@uniroma3.it
Message-ID:
CD23117F.A9BE%patrizio.dimitri@uniroma1.it
Content-Type: text/plain; charset="ISO-8859-1"
Non so se qualche collega ha già ha informato la lista...
Mi sembra una buona risposta contro i miseri finanziamenti destinato a Prin
e Firb.....
A TUTTI GLI INTERESSATI
Oggetto: PRIN 2012 e Futuro in Ricerca 2013: mozione CRUI - Richiesta
di sospensione dei bandi.
Si comunica che a seguito dell'Assemblea Generale della CRUI dello
scorso 17 gennaio, in considerazione del drastico taglio delle risorse
destinate ai bandi PRIN 2012 e Futuro in Ricerca 2013 e ad altre
criticità contenute nei testi ministeriali, il Prof. Marco Mancini,
Presidente della CRUI, presenterà il prossimo 22 gennaio al Ministro
Profumo una mozione con richiesta di sospensione dei due bandi
citati.
Per questo motivo si chiede di non dar seguito all'invio dei progetti
sino alla prossima settimana in attesa di ricevere ulteriori
indicazioni che verranno comunicate dopo l'incontro con il Ministro.
Al fine di non pregiudicare le attività iniziate, si invitano i
soggetti interessati a non interrompere la stesura delle proposte
progettuali già in corso ma di non procedere all'invio telematico
delle schede progettuali.
IL RETTORE
Prof. Renato LAURO
------------------------------
_______________________________________________
Universitas_in_trasformazione mailing list
Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it
Per consultare gli archivi, cancellarsi, cambiare le proprie impostazioni:
https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni:
https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas
Futura:
http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Fine di Digest di Universitas_in_trasformazione, Volume 48, Numero 42
*********************************************************************