Mi reinserisco dopo una forzata astinenza dalla discussione. Anche io ritengo che la VALUTAZIONE DELLA RICERCA sia prioritaria rispetto ad ogni altro provvedimento. Valutazione a tutti i livelli, anche (forse soprattutto) a livello individuale. I veramente "eccellenti" sono noti, e si dovrebbe dare loro maggiore credito nell progettare il nuovo assetto dell'Univerità. Ma sono pochissimi, ed occorre anche il contributo di tutte le persone che hanno lavorato e stanno lavorando "egregiamente", cioè ben sopra la media. Se questi non vengono prima individuati, a chi si affida il rinnovamento dell'università? Certamente non alla "maggioranza". Faccio un esempio. In moltissimi auspichiamo la cooptazione come sostitutiva del concorso. Ma gli "eccellenti" e gli "egregi" vedono in questo radicale cambiamento l'unica via per fare scelte meritocratiche e quindi migliorare il livello; invece penso che la "maggioranza" possa sostenere questa innovazione ritenendola via maestra per i localismi e gli intrallazzi. E torno a sostenere l'utilità degli indicatori bibliometrici come sfondo (e non come strumento unico) di una valutazione di merito da effettuare con l'analisi della produzione scientifica e del relativo contenuto innovativo e del grado di originalità. Senza una valutazione previa, anche la più illuminata riforma é destinata a fallire se affidata, per l'attuazione, ad una massa indifferenziata di "attuatori". Francesco Sassi
------------------------------------------------------------------------------- Francesco P. SASSI Dipartimento Mineralogia e Petrologia,C.so Garibaldi, 37 - 35137 PADOVA (ITALY) Tel: +39-49-8272004 Fax: +39-49-8272010 E-mail: sassi@dmp.unipd.it ------------------------------------------------------------------------------- The reasonable man adapts himself to the world; the unreasonable one persists in adapting the world to himself. Therefore, all progress depends upon the unreasonable man. (George Bernard Shaw)
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