Cari amici e colleghi, ho aderito al manifesto. Ho aderito, anche se vi erano molti punti su cui ancora non sono d'accordo, perchè penso che l'associarsi sia più importante, spesso, dei singoli puntigli. E per evitare una situazione del genere di quella che si sta svolgendo in questo momento alle votazioni europee, in cui vi sono tre partiti a sinistra di cui due mooolto probabilmente non raggiungeranno mai il quorum ed il terzo forse si, tutto questo per evidenti incapacità di vedere le cose in comune, a scapito delle differenze, con il risultato di ...lo vedete da voi. Carlo cosmelli
Anche se tutti, io no.
Prof. Carlo Cosmelli Dipartimento di Fisica Università La Sapienza P. A. Moro 5 00185 Roma, Italy tel. + 39-06-4991-4216 lab. + 39-06-4991-4279 fax. + 39-06-4957- 697 www.roma1.infn.it/exp/webmqc/cosmelli.html
io credo che quello che manca oggi veramente e` un dibattito capillare, in varie sedi con varie voci. E` difficile fare una sintesi basandosi sul nulla. La nostra mailing-list tende spesso ad essere poco propositiva ma troppo legata alle esperienze personali e comunque ci vorrebbe una ben altra mobilitazione nel mondo accademico almeno per prendere visione di quello che bolle in pentola, ma mi sembra ci sia una grande apatia come se la cosa non ci riguardasse o come se ci fidassimo della lungimiranza del legislatore che non esiste
claudio
Prof. Claudio Procesi, Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia
tel. 0039-06-49913212, fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/
At 13:48 +0200 06.06.2009, claudio procesi wrote:
mi sembra ci sia una grande apatia come se la cosa non ci riguardasse o come se ci fidassimo della lungimiranza del legislatore che non esiste
Per alcuni forse è così. Senza voler arrivare alle tragedie immani come quelle di cui la Notte dei Cristalli è stata il sottovalutato prodromo, non è comunque la prima volta che un gruppo sociale non si rende conto della tegola che gli sta piombando sulla testa, o rimane paralizzato come il coniglio nei fari dell'automobile che sta per investirlo.
Aggiungerei che molti sono sul depresso, con una sensazione di impotenza assoluta. Il ministro parla(va) di tavoli e di confronti, ma non siamo noi (non dico noi di questa lista, ma noi accademici in generale) a sederci a quei tavoli. sempre che esistano. I vertici tecnici del ministero sono chissà dove, i partiti sono interessati solo alla loro quota di potere di intermediazione, i mass media fanno a gara a chi ci dipinge a tinte più fosche, se scrivi una lettera a un giornale manco la prendono in considerazione, se fai una manifestazione e non succede niente di grave nessuno ne parla, se qualcosa succede (o viene fatto succedere) diventa un problema di "comunisti facinorosi" e dunque di ordine pubblico, l'uomo della strada viene continuamente distratto da vicende di nani e ballerine e battute tristi sulle "carrozze della metro riservate ai Padani" e ancora più tristi terremoti e così via. E noi siamo poco o nulla sindacalizzati e nonostante le apparenze non riusciamo, mai, a fare "corporazione".
Secondo punto: siamo tutti -- individualmente, non collettivamente -- molto preoccupati per i finanziamenti. Riuscirò a continuare la mia ricerca? Come potrò finanziare questo/a giovane bravo/a che lavora con me? E questo svia dai ragionamenti più ampi. Comincio a parlare con la fondazione x e l'istituzione y e l'azienda z e mi scordo che il mio particulare è, appunto, un particolare di un quadro di devastazione generale.
E un'altra cosa che svia dai ragionamenti più ampi sono, avete ragione, i dettagli tecnici. Lì ci freghiamo con le nostre mani, alla grande. Tra gli ordinari del mio settore, M-PSI/01, un po' più di un centinaio di persone, nelle scorse settimane c'è stato un lungo e articolato dibattito sui criteri di valutazione per i concorsi. Potete immaginare tutto: fattore I, fattore H, fattore nonsocosa, "un libro in italiano vale come uno su pi greco articoli in inglese", "eh no, dipende dall'editore" etc. E schieramenti ed argomenti e ragionamenti e liste di proscrizione "chi non accetta questi criteri non è un vero scienziato" e così via. E il fattore "tegola sulla testa" (apprezzerete che eviti di andare sul triviale) non è mai, dico mai, stato discusso, nonostante i richiami di qualcuno, che non hanno neppure ricevuto risposta.
Conclusione: è sacrosanto e necessario discutere delle strategie e di tutto, ma hai ragione al 100% dicendo che, in assenza di consenso organizzato, non andiamo da nessuna parte.
- Maurizio Tirassa
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