cari colleghi, questa mattina ci siamo riuniti a zoologia in un'aula dal notevole aspetto antico. Eravamo poco piu` di una trentina di persone. La discussione e` stata accesa, talvolta confusa e questo non pretende di essere un verbale.
1. Vannini ci ha informato che sembra che il decreto Gelmini verra` votato definitivamente mercoledi' con la fiducia, pertanto i tempi per un nostro ulteriore intervento non esistono, sembra quindi chiaro che e` meglio impegnarci su una battaglia di piu` lungo periodo. Se qualcuno conosce ulteriori canali tramite cui mandare la prima lettera si attivi, ma io ne ho provati veramente tanti.
2. L'opinione prevalente e` che l'Universita` e` un sistema complesso e vari macrosettori, come Scienze, Ingegneria, Medicina, Legge, Discipline Umanistiche hanno problematiche diverse, quindi modi di valutazioni diversi anche se a mio avviso vi sono delle esigenze di base comuni di proteggere il livello scientifico e culturale in tutte queste discipline. Nonostante 500 e piu` firme non siano una cosa trascurabile, e` necessario aumentare la nostra forza. Come fare?
Riteniamo che l'unita` centrale dell'organizzazione universitaria sono i Dipartimenti e quindi il nostro primo obiettivo e` di raggiungere tutti i dipartimenti d'Italia tramite i direttori. Alcuni colleghi hanno promesso di stilare liste di e-mail, vediamo come procede la cosa, abbiamo bisogno di maggior coinvolgimento delle discipline umanistiche e di altri settori interessati alla scienza in senso lato. Vogliamo raggiungerli per richiedere adesioni sulla base di due documenti programmatici, che qualificano la nostra iniziativa. Il primo e` la lettera alla Gelmini da cui siamo partiti, il secondo deve uscire in tempi brevissimi da una messa a punto finale del documento, messo nel mio blog, elaborato da me sulla base della discussione fatta nelle ultime settimane. Ve lo ripresento con piccole variazioni che tengono conto della discussione di oggi.
3. L'idea del Forum resta in piedi ma i tempi per ora non sono definiti, sembra necessario, anche per motivi di visibilita` mediatica, di darci una forma associativa con un nome e un logo, come nome propongo "Liberiamo l'Universita`" (da tutto quello che la soffoca) il logo lo dovrebbe fare qualche collega di architettura, spero che se ne occupino i colleghi di Ingegneria che hanno promesso di costruire un sito internet piu` professionale di quelli che abbiamo ora. L'adesione a questa associazione e` subordinata all'accettazione dei due documenti con cui partiremo (non possiamo ogni volta rimettere in discussione tutto).
4. Molti vorrebbero un colloquio con Gianni Letta ma si discute sul come e quando.
5. Vi sono varie preoccupazioni sull'Universita` pubblica, il Forum potrebbe produrre almeno degli strumenti per monitorare lo sviluppo di alcune iniziative dissennate di pseudo universita` private. Infatti molti di noi quando pensano a universita` privata pensano ad Harvard o al massimo a Bocconi mentre il pericolo italiano potrebbe essere il modello C.E.P.U..
6. Un collega e` estremamente preoccupato per nuove figure di professori a contratto che potrebbero riportare il modello degli incaricati di infausta memoria, qui occorre vigilare. Il mondo scientifico e` molto preoccupato perche' la contrazone dei finanziamenti puo` distruggere completamente tutte le attivita` scientifiche sperimentali. Preoccupano i nomi dei "saggi" della Gelmini, come Cingolani che ha in questo un enorme conflitto di interessi.
vi allego ora il documento con cui vorremmo partire.
TRASFORMIAMO L'UNIVERSITÀ!
Le nostra idea di Università è incardinata su tre principii: valutazione, competizione, cooptazione.
In dettaglio:
Abolire i concorsi e i raggruppamenti concorsuali, introducendo invece una previa idoneità nazionale Abolire il lavoro precario sottopagato (secondo me anche i contratti) Imperniare la struttura sui Dipartimenti. Abolire le facoltà (almeno per le scienze) Trasformare i ricercatori in docenti La valutazione deve influire sui fondi (dei Dipartimenti, Laboratori,Dottorati) per almeno il 30% La valutazione deve influire sullo stipendio per almeno il 30% I criteri di valutazione dipendono dai macrosettori come Scienze, Ingegneria, Medicina, Legge, Discipline Umanistiche.
La valutazione deve essere i nprimis per sistemi aggregati come i Dipartimenti ma poi fino al livello individuale. Possibilita` di divisione fra carriera didattica e scientifica per i colleghi che smettono di fare ricerca e non vogliono quindi essere sottoposti ad una stringente valutazione di attivita` scientifica.
Valutazione: vuol dire valutare preventivamente progetti, laboratori, dottorati in fase di finanziamento e poi successivamente in fase di rendiconto. Insomma controllo dei risultati invece di una ragnatela di regole burocratiche inefficaci e dannose.
Competizione: vuol dire finanziare solo quei laboratori, dottorati che hanno un profilo di eccellenza senza disperdere in mille rivoli le limitate risorse. Vuol dire anche premiare i migliori con incentivi economici e permettere alle varie sedi di fare offerte competitive per attrarre i migliori ricercatori e docenti.
Cooptazione: vuol dire togliere tutte le pastoie burocratiche dai meccanismi di reclutamento e progressione di carriera lasciando la piena responsabilità ai dipartimenti o ai laboratori. Disgiungere le funzioni scientifiche da quelle amministrative.
Vi è però una parte che SPETTA ALLA POLITICA.
Dobbiamo assolutamente sapere se la ricerca scientifica è un obiettivo prioritario dei governi e del parlamento. Vi è una sola risposta seria a questa domanda, allineare la percentuale del PIL dedicato alla ricerca a quella dei paesi virtuosi.
In assenza di questa risposta abbiamo il dovere morale di informare i nostri giovani che la ricerca in Italia non è una priorità e che quindi si regolino di conseguenza nelle loro scelte.
post scriptum: chiaramente se si toglie uno dei tre pilastri l'edificio crolla.
Prof. Claudio Procesi, Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia
tel. 0039-06-49913212, fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/
At 22:13 +0100 13.12.2008, claudio procesi wrote:
...
I criteri di valutazione dipendono dai macrosettori come Scienze, Ingegneria, Medicina, Legge, Discipline Umanistiche.
Allora tanto vale tenere le aree attuali, almeno c'è già un minimo di articolazione e non bisogna reinventarsi anche questa parte di lavoro:
Area 01 - Scienze matematiche e informatiche Area 02 - Scienze fisiche Area 03 - Scienze chimiche Area 04 - Scienze della terra Area 05 - Scienze biologiche Area 06 - Scienze mediche Area 07 - Scienze agrarie e veterinarie Area 08 - Ingegneria civile e Architettura Area 09 - Ingegneria industriale e dell'informazione Area 10 - Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche Area 11 - Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche Area 12 - Scienze giuridiche Area 13 - Scienze economiche e statistiche Area 14 - Scienze politiche e sociali
Magari abolendo o cambiando drasticamente la divisione in settori scientifico-disciplinari.
Valutazione:
La psicologia (parte dell'area 11) va da quelli che trovano totalmente ovvio pubblicare su riviste internazionali, referate etc. fino a quelli che trovano altrettanto ovvio lavorare essenzialmente a livello di rapporti con "il territorio" (ASL, ospedali etc.).
Noi come facoltà e dipartimento (nel nostro caso le due strutture hanno larghissime sovrapposizioni come persone afferenti), dopo lunghe e complicate discussioni, ci siamo dati un insieme di criteri condivisi sia per l'assegnazione interna dei fondi collettivi (tipo gli ex-60% o le quote dipartimentali per il cofinanziamento dei Prin/Cofin) sia per una valutazione preliminare dei curricula disponibili (es. per deliberare sull'assegnazione ai vari SSD dei posti di nuovo reclutamento o di slittamento). Non è stato facile e la soluzione non ha realmente soddisfatto nessuno, ma tutto sommato è un compromesso ragionevole e abbastanza efficace ed efficiente. I criteri si stanno estendendo "verso il basso", es. per l'assegnazione di assegni di ricerca et similia.
Si tratta di criteri orientativi, non di muri e paletti. Il fatto è che nessun criterio formale può funzionare, men che meno in situazioni complesse come la nostra. Complessità che poi c'è un po' dappertutto: condiviso che un accademico si muove in tre aree (ricerca, didattica e management), come tenere insieme i risultati di ciascuno su ciascuna area? Ognuno di noi ha un proprio profilo e, fatto salvo un minimo decoroso su ciascuna delle tre aree, solo la struttura interessata sa di quale profilo abbia maggior bisogno in ciascuna situazione e in ciascun momento.
Infatti i criteri dei quali parlavo sopra riguardano solo la ricerca, mentre su didattica e management ci si affida alla semantica: sappiamo benissimo chi sappia meglio o peggio fare management e gli studenti (che, con ovvia cautela, ascoltiamo) hanno chiaro chi sappia meglio o peggio insegnare.
Il sugo è: affidarsi a referee che facciano le pulci all'attività delle strutture e magari anche delle persone, non a criteri presuntivamente oggettivi e basati esclusivamente sulla sintassi. Come farlo in una nazione che funziona esclusivamente con criteri formali, ricorsi al TAR e così via?
chiaramente se si toglie uno dei tre pilastri l'edificio crolla.
Direi che se ne dovrebbero aggiungere almeno altri due:
(4) Abolizione del valore legale del titolo di studio, in modo da permettere una reale differenziazione tra strutture che funzionano meglio e peggio; in alternativa, la "competizione" rimane affidata al Ministero. Ricordiamoci che al momento pare che l'ente di ricerca di gran lunga migliore d'Italia sia l'IIT.
(5) Un sistema di (a) contratti per gli accademici e (b) finanziamento/erogazione di servizi agli studenti che permetta ai "capaci e meritevoli" di andare a lavorare o studiare nelle università migliori.
Dopodiché, se finalmente si permette al "mercato" di differenziare tra atenei buoni e atenei meno buoni, e agli atenei di competere per la qualità, non solo si ottiene un miglioramento della qualità media, ma non c'è più bisogno di tante valutazioni formali. Ma avete visto che nel DL in voto al Parlamento è previsto che si dimezzino gli scatti biennali a chi nell'intervallo di tempo non ha pubblicato? OK, direte, finalmente un po' di "meritocrazia". No, perché il diavolo è nei dettagli: chi decide cosa vale per "pubblicazione" ai fini della pienezza dello scatto biennale? Il Ministero, annualmente, con apposito decreto-legge! E rieccoci all'IIT, e rieccoci alla vanificazione di tutta questa nostra discussione.
Qualunque tipo di criterio formale deve essere abolito; salvo, forse (forse), un insieme di criteri minimi per l'idoneità. Se vogliamo liberalizzare, allora liberalizziamo davvero.
- Maurizio Tirassa
caro Tirassa io sono completamente d'accordo con te, la mia divisione NON voleva dire NULLA di concreto e si riferiva solo a possibili differenze metodologiche assai generali, comunque era la parte irrilevante del discorso. Alcuni colleghi pensavano che gli scienziati volessero imporre qualcosa di particolare mah!!. In realta` io mi ero ritagliato un ruolo di "catalizzatore" e speravo che questo ruolo finisse il 13.
Purtroppo ieri non c'era quasi nessuno che non fosse di scienze inoltre devo dire francamente che se il livello di disponibilita` a trasformare le idee in qualcosa di operativo e` quello di ieri non sono affatto ottimista. Alla fine di una riunione inconcludente alcuni volevano uscire con un DOCUMENTO, il che era privo di senso comune. Per non dichiarare fallita l'intera cosa ho pensato di passare ai TEMPI SUPPLEMENTARI, dopo pero` ritengo il mio ruolo esaurito e partecipero` se la cosa continua come ogni altro collega. Vi ho quindi mandato il documento grezzo che era uscito un po dalla discussione on-line. A questo punto le proposte come la TUA sono proprio quello che mi aspetto, bisogna trasformare una cosa GREZZA in una un po piu sensata.
Io pensavo che questo potesse farsi in modo diverso ma mi sbagliavo e cerco se possibile di imparare rapidamente dagli errori. Per me possiamo aggiungere totalmente le tue tre cose (tranne ovviamente le considerazioni sulla valutazione a psicologia che se mai vanno in un qualche documento di analisi e non di proposta):
tenere le aree attuali abolendo i raggruppamenti concorsuali o settori scientifico-disciplinari (naturalmente restano dei problemi perche' nella scienza di oggi per lo meno chimica, biologia e medicina devono parlarsi strettamente ed interagire con la fisica e la matematica, ingegneria).
sull abolizione del titolo per me mettiamola, probabilmente e` solo una dichiarazione di principio.
Il punto 5, deve pero` essere chiaro che i contratti sono solo ad altissimo livello, conoscendo la feccia del mondo accademico italiano il rischio e` che invece vengano usati per fornire mano d'opera sottopagata e ricattabile.
vorrei aggiungere che io sono del tutto ignorante del funzionamento dell'universita` italiana, l'ultimo incarico istituzionale che ho tenuto e` stato come coordinatore del primo ciclo del dottorato di ricerca. ora siamo al 24 esimo mi pare.
Da quella esperienza ho imparato che e` vietato in Italia pensare con il proprio cervello, almeno quando si fa qualcosa di ufficiale. Come conseguenza ho ritenuto che il modo migliore di ripagare i miei connazionali che mi pagano un buon stipendio e aa cui non voglio rubare un euro fosse fare matematica di cui ai politici e forse anche agli accademici non interessa nulla.
La fine della tua lettera e` sconfortante ma credo fotografi la situazione, siamo in un momento pericolosissimo perche' c'e` un vuoto nel controdestra che sara` rapidamente riempito dagli opportunisti. Questi sono i momenti in cui i fascisti diventano comunisti o i comunisti diventano fascisti, poi INSIEME vanno a farsi benedire (purtroppo in senso tecnico). Il fatto che Cingolani direttore dell IIT fosse anche uno dei saggi della Gelmini dice che in Italia la nozione di conflitto di interesse e` proprio una idea aliena.
Finisco con una domandina che mi piacerebbe fare a Tremonti e Brunetta:
DOMANDA; In una gara automobilistica fra me e Schumaker chi pensate che vinca?
qui ci vorrebbe una lunga pausa, immaginatevela.
RISPOSTA se pensate che la risposta sia Schumaker vi SBAGLIATE, infatti io intendo dare a Schumaker la mia vecchia 500 che a 80 km all'ora cominciava a vibrare, io mi accontento della mia peugueot 308 che a 160 all'ora ci arriva comodamente.
claudio
On Dec 14, 2008, at 12:02 AM, Maurizio Tirassa wrote:
At 22:13 +0100 13.12.2008, claudio procesi wrote:
...
I criteri di valutazione dipendono dai macrosettori come Scienze, Ingegneria, Medicina, Legge, Discipline Umanistiche.
Allora tanto vale tenere le aree attuali, almeno c'è già un minimo di articolazione e non bisogna reinventarsi anche questa parte di lavoro:
Area 01 - Scienze matematiche e informatiche Area 02 - Scienze fisiche Area 03 - Scienze chimiche Area 04 - Scienze della terra Area 05 - Scienze biologiche Area 06 - Scienze mediche Area 07 - Scienze agrarie e veterinarie Area 08 - Ingegneria civile e Architettura Area 09 - Ingegneria industriale e dell'informazione Area 10 - Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico- artistiche Area 11 - Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche Area 12 - Scienze giuridiche Area 13 - Scienze economiche e statistiche Area 14 - Scienze politiche e sociali
Magari abolendo o cambiando drasticamente la divisione in settori scientifico-disciplinari.
Valutazione:
La psicologia (parte dell'area 11) va da quelli che trovano totalmente ovvio pubblicare su riviste internazionali, referate etc. fino a quelli che trovano altrettanto ovvio lavorare essenzialmente a livello di rapporti con "il territorio" (ASL, ospedali etc.).
Noi come facoltà e dipartimento (nel nostro caso le due strutture hanno larghissime sovrapposizioni come persone afferenti), dopo lunghe e complicate discussioni, ci siamo dati un insieme di criteri condivisi sia per l'assegnazione interna dei fondi collettivi (tipo gli ex-60% o le quote dipartimentali per il cofinanziamento dei Prin/Cofin) sia per una valutazione preliminare dei curricula disponibili (es. per deliberare sull'assegnazione ai vari SSD dei posti di nuovo reclutamento o di slittamento). Non è stato facile e la soluzione non ha realmente soddisfatto nessuno, ma tutto sommato è un compromesso ragionevole e abbastanza efficace ed efficiente. I criteri si stanno estendendo "verso il basso", es. per l'assegnazione di assegni di ricerca et similia.
Si tratta di criteri orientativi, non di muri e paletti. Il fatto è che nessun criterio formale può funzionare, men che meno in situazioni complesse come la nostra. Complessità che poi c'è un po' dappertutto: condiviso che un accademico si muove in tre aree (ricerca, didattica e management), come tenere insieme i risultati di ciascuno su ciascuna area? Ognuno di noi ha un proprio profilo e, fatto salvo un minimo decoroso su ciascuna delle tre aree, solo la struttura interessata sa di quale profilo abbia maggior bisogno in ciascuna situazione e in ciascun momento.
Infatti i criteri dei quali parlavo sopra riguardano solo la ricerca, mentre su didattica e management ci si affida alla semantica: sappiamo benissimo chi sappia meglio o peggio fare management e gli studenti (che, con ovvia cautela, ascoltiamo) hanno chiaro chi sappia meglio o peggio insegnare.
Il sugo è: affidarsi a referee che facciano le pulci all'attività delle strutture e magari anche delle persone, non a criteri presuntivamente oggettivi e basati esclusivamente sulla sintassi. Come farlo in una nazione che funziona esclusivamente con criteri formali, ricorsi al TAR e così via?
chiaramente se si toglie uno dei tre pilastri l'edificio crolla.
Direi che se ne dovrebbero aggiungere almeno altri due:
(4) Abolizione del valore legale del titolo di studio, in modo da permettere una reale differenziazione tra strutture che funzionano meglio e peggio; in alternativa, la "competizione" rimane affidata al Ministero. Ricordiamoci che al momento pare che l'ente di ricerca di gran lunga migliore d'Italia sia l'IIT.
(5) Un sistema di (a) contratti per gli accademici e (b) finanziamento/erogazione di servizi agli studenti che permetta ai "capaci e meritevoli" di andare a lavorare o studiare nelle università migliori.
Dopodiché, se finalmente si permette al "mercato" di differenziare tra atenei buoni e atenei meno buoni, e agli atenei di competere per la qualità, non solo si ottiene un miglioramento della qualità media, ma non c'è più bisogno di tante valutazioni formali. Ma avete visto che nel DL in voto al Parlamento è previsto che si dimezzino gli scatti biennali a chi nell'intervallo di tempo non ha pubblicato? OK, direte, finalmente un po' di "meritocrazia". No, perché il diavolo è nei dettagli: chi decide cosa vale per "pubblicazione" ai fini della pienezza dello scatto biennale? Il Ministero, annualmente, con apposito decreto-legge! E rieccoci all'IIT, e rieccoci alla vanificazione di tutta questa nostra discussione.
Qualunque tipo di criterio formale deve essere abolito; salvo, forse (forse), un insieme di criteri minimi per l'idoneità. Se vogliamo liberalizzare, allora liberalizziamo davvero.
- Maurizio Tirassa
Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni: http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/lettera.html
Prof. Claudio Procesi, Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia
tel. 0039-06-49913212, fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/
Cari Colleghi,
durante il week end ho tentato di inviare via web mail un mio pensiero in risposta a quanto riportato da Procesi come quasi verbale alla riunione del 13.1.08 e credo di non esserci riuscito. Allora, ancora un volta, tento di farvelo avere.
Di seguito il messaggio già preparato qualche giorna fa.
CARO PROCESI E COLLEGHI TUTTI,
MI DISPIACE APPRENDERE CHE LA RIUNIONE DI OGGI ABBIA RACCOLTO SOLO 30 DI NOI. PER PARTE MIA, OPERANDO IN PERIFERIA IN BASILICATATA, HA PREVALSO L'ASPETTO ECONOMICO. SPOSTARSI IN AEREO IN GIORNATA HA COSTI ECCESSIVI. SPERO COMUNQUE CHE IL NUMERO ESIGUO NON SIGNIFICHI SCORAGGIAMENTO DA PARTE DI MOLTI.
IN BUONA SOSTANZA CONDIVIDO I PRINCIPI E LE CONDIZIONI RIPORTATI NEL MESSAGGIO DI PROCESI CHE SONO SOSTANZIALMENTE PRESENTI NEL MIO PRECEDENTE ED UNICO INTERVENTO (VEDI DOCUMENTO N.8 PUBBLICATO SUL BLOG) NELL'INTERESSANTE, ECCCETTO ALCUNE STONATURE, DIBATTITO CHE SI E' SVILUPPATO.
COMUNQUE IL FINANZIAMENTO ADEGUATO DELLA FORMAZIONE E DELLA RICERCA E' LA CONDIZIONE NECESSARIA. ALTRIMENTI SI PUO' CHIUDERE IL TUTTO. OGNI RIFORMA SENZA DISPONIBILITA' FINANZIARIE ADEGUATE RISULTEREBBE INUTILE E DANNOSA. BISOGNEREBBE SMETTERLA CON RIFORME,COME MOLTO SPESSO SUCCEDE IN QUESTO NOSTRO PAESE, SULLA CARTA E/O NON ATTUABILI O CHE CAMBIANO TUTTO PER NON CAMBIARE NIENTE E, IN PARTICOLARE, A COSTO ZERO.
UN VECCHIO ADAGIO DI QUESTE PARTI PIU' O MENO DICE: CON I FICHI SECCHI NON SI FESTEGGGIA UN MATRIMONIO!!!!!!!!!!!!. ALMENO UNA VOLTA I FICHI SECCHI, SEBBENE IMPORTANTI PER LA DIETA DEI MENO ABBIENTI E NON SOLO, NON VALEVANO NIENTE.
DETTO QUESTO SCINDEREI LE CONSIDERAZIONI RELATIVE ALLA VALUTAZIONE SULL'ATTIVITÀ DIDATTICA DA QUELLE RELATIVE ALLA RICERCA.
PER LA VALUTAZIONE DELL'ATTIVITÀ DIDATTICA DEI DOCENTI, CREDO CHE IL GIUDIZIO ANONIMO E OBBLIGATORIO DEGLI STUDENTI E, MOLTO IN SUBORDINE, IL NUMERO DI CREDITI DI INSEGNAMENTO SIANO I PARAMETRI DA CONSIDERARE A TALE RIGUARDO. QUESTA VALUTAZIONE DEVE ESSERE EFFETTUATA A LIVELLO DI NUCLEO DI VALUTAZIONE LOCALE DI ATENEO. I RISULTATI DI TALE VALUTAZIONE, INSIEME ALLA VALUTAZIIONE DI ALTRI PARAMETRI, SI DOVREBBERO RIFLETTERE NELLA VALUTAZIONE GLOBALE DELL'ATENEO E QUINDI DEL FINANZIAMENTO DELLO STESSO PER IL SERVIZIO DI FORMAZIONE.
PER LA VALUTAZIONE DELLA RICERCA SI DEVE PARTIRE DA QUELLA DELL'INDIVIDUO A QUELLA DEL DIPARTIMENTO E DELL'ATENEO CON CONSEGUENZE DIRETTE SUI FINANZIAMENTI ED ACCESSO AI FINANZIAMENTI. SI POSSSONO ADOTTARE CRITERI PER AREE DISCIPLINARI ABBASTANZA OMOGENEE.
CONSIDEREREI A TALE RIGUARDO IL SISTEMA SPAGNOLO. ALLO SCOPO VISITARE IL SITO: http://www.micinn.es/ciencia/jsp/plantilla.jsp?area=cneai&id=501
IN TALE SISTEMA PER ESEMPIO PER LE AREE SCIENTIFICHE È NECESSARIO CHE I DOCENTI E RICERCATORI, IN MANIERA PERIODICA (OGNI 5-6 ANNI) SI SOTTOPONGANO AD UNA VALUTAZIONE BASATA SULLA PRODUTTIVITÀ SCIENTIFICA [UN NUMERO MINIMO DI PUBBLICAZIONI SU GIORNALI SCIENTIFICI ISI, LIBRI, BREVETTI, ALTRI PARAMETRI MINORI COMUNQUE COLLEGATI ALL'ATTIVITÀ DI RICERCA (COMITATI SCIENTIFICI, ORGANIZZAZIONE DI CONVEGNI, EDITING DI LIBRI E ATTI DI CONVEGNI, ECC) A CONTORNO DELLA VALUTAZIONE, ECC]. NESSUNO PENSA CHE QUESTO SISTEMA SIA OGGETTIVO MA MOLTO MEGLIO CHE LA SISTUAZIONE ATTUALE (MI RIFERISCO ALLA RELAZIONE TRIENNALE CHE MOLTI NON PRESENTANO) CHE NON SERVE A NIENTE SE NON AI FANNULLONI (PRENDO LA DEFINIZIONE DAL COLLEGA BRUNETTA) !!!!!!!!!!!!
LA VALUTAZIONE DEVE ESSERE EFFETTUATA DA UN COMITATO NAZIONALE PER AREE OMOGENEE (COMPOSTO DA COMPONENTI NAZIONALI ED INTERNAZIONALI. A tale riguardo c'è indubbiamente il rischio di colleghi stranieri con la puzza sotto il naso ma il rischio vale la candela). IL FINANZIAMENTO DI PROGETTI CON SCARSA PRODUTTIVITÀ DEVE AVERE VALENZA NEGATIVA. SPESSO SI SENTE DIRE IN GIRO CHE LA CAPACITÀ DI ATTIRARE FINANZIAMENTI È UN PARAMETRO POSITIVO. SONO D'ACCORDO. MA QUESTO È VERO SE SI È IN PRESENZA DI UN SISTEMA OGGETTIVO DI SELEZIONE DEI PROGETTI (PER ESEMPIO VOI PENSATE CHE L'ATTUALE SISTEMA DI VALUTAZIONE E FINANZIAMENTO PRIN, ALMENO NELLA MIA AREA DI APPARTENENZA, SIA OGGETTIVO??? IO NO!!) E CHE IL FINANZIAMENTO DEVE ESSERE PRODUTTIVO. SE IMPRODUTTIVO LA VALUTAZIONE NON PUÒ CHE ESSERE NEGATIVA.
COLORO CHE RISULTANO POSITIVI IN TALE VALUTAZIONE POTRANNO FARE PARTE DEI DIVERSI COMITATI PER VALUTARE:
I PROGETTI PRESENTATI ALLE DIVERSE AGENZIE DI FINANZIAMENTO (MINISTERI, REGIONI, ATENEO, ECC); L'ATTIVITÀ DI RICERCA DEI DOCENTI E RICERCATORI; DEI DOTTORI DI RICERCA, ECC. E PER I SETTORI SCIENTIFICI DI APPARTENENZA. INOLTRE, SOLO COLORO CHE RISULTANO POSITIVI IN TALE VALUTAZIONE POTRANNO OTTENERE RISORSE A LIVELLO NAZIONALE E LOCALE.
IN QUESTO SISTEMA DI VALUTAZIONE NE VIENE DI FATTO LA DISTINZIONE DI CARRIERA TRA COLORO CHE SI SOTTOPONGONO AL GIUDIZIO (ATTIVITA' DI RICERCA E DIDATTICA) E SOLO ATTIVITA' DIDATTICA PER CHI NON SI SOTTOPONE AL GIUDIZIO. PER I PARTICOLARI DEI CRITERI DI GIUDIZIO PER LE AREE DSCIPLINARI E ALTRO BISOGNA STUDIARSI BENE IL SISTEMA SPAGNOLO O ANALOGO .
ALCUNE NOTE E COMMENTI SU ALCUNI PUNTI:
Abolire i concorsi e i raggruppamenti concorsuali, introducendo invece una previa idoneità nazionale
SE SI PARLA DI IDONEITA' NAZIONALE E' NECESSARIO FISSARE I CRITERI DI FORMAZIONE DELLE COMMISSIONI E I REQUISITI MINIMI (CHE NON DEVONO ESSERE MOLTO MINIMI ALTRIMENTI SI GIOCA A PRENDERSI PER IL...)PER AREE DISCIPLINARI OMOGENE (PER OTTENERE L'IDONEITA'.
Trasformare i ricercatori in docenti
COSA SIGNIFICA? SONO SICURO CHE NON SI PENSI DI PROPORRE UN ULTERIORE OPE LEGIS!!!!!!!!
IO SONO CONVINTO CHE LA FIGURA DEL RICERCATORE DEBBA ESSERE ANCORA PRESENTE NELLE UNIVERSITA'. ESSI DOVREBBERO FARE SOLO RICERCA (ECCETTO ATTIVITA' DI SUPPORTO ALLA DIDATTICA) FINO A CHE NON SONO PRONTI PER ESSERE VALUTATI IDONEI ALLA DOCENZA COME SOPRA DETTO E QUINDI ESSERE EVENTUALMENTE COOOPTATI DALLE UNIVERSITA'-FACOLTA'-DIPARTIMENTI. PER EVITARE FAMILISMI E NEPOTISMI VARI SI POTREBBE INTRODURRE LA CONDIZIONE CHE TALE COOPTAZIONE DEVE ESSERE EFFETTUATA DA UNIVERSITA' DIVERSE DA QUELLE IN CUI CI SI E' FORMATI (DOTTORATO, RICERCARORE). PER EVITARE I SOLITI PROBLEMI DEL PRECARIATO SI DOVREBBE TRATTARE DI RICERCATORI A TEMPO INDETERMINATO.
SOLO PER QUESTIONI DI LIMITATEZZA DEI FINANZIAMENTI DISPONIBILI (CHE POTREBBE ESSERE IL CASO ITALIANO) E, SOLO IN ULTIMA ANALISI, PENSEREI A RICERCATORI A TEMPO DETERMINATO CON CONTRATTI A TEMPO ( NON MENO DI 5 ANNI RINNOVABILI PER ALTRI 5 ANNI) SU FONDI DI ATENEO (DOTE CHE L'ATENEO FORNISCE AI DOCENTI VALUTATI POSITIVAMENTE) CON IL POSSIBILE COFINANZIAMENTO SU PROGETTI DI RICERCA.
PER QUANTO RIGUARDA L'ORGANIZZAZIONE:
SI POTREBBE PENSARE A FORMARE UN GRUPPO DI LAVORO (UNA TRENTINA DI COLLEGHI) RAPPRESENTATIVO PER AREE SCIENTIFICHE (1-2 COLLEGHI PER AREE SCIENTIFICHE OMOGENEE, VEDI ANCHE SISTEMA SPAGNOLO!!!!!!!!!) E AREE GEOGRAFICHE OMOGENEE (NORD, CENTRO,SUD) DI ATENEI GRANDI E PICCOLI CHE POTREBBE LAVORARE TELEMATICAMENTE CON IL COMPITO DI PREPARARE UNA BOZZA DI DOCUMENTO CHE SOTTOPOSTO AD EVENTUALI EMENDAMENTI (SEMPRE NELLO SPIRITO FINORA ESPRESSO E NON PER STRAVOLGERE IL TUTTO) DOVRA' ESSERE VOTATO DA PARTE DI TUTTI QUELLI CHE LO VORRANNO CONDIVIDERE (ALMENO I CINQUECENTO MA SI DOVREBBE COINVOLGERE I COLLEGHI DELLE FACOLTA' PROFESSIONALI COME MEDICINA, INGEGNERIA, LEGGE, ECONOMIA, ECC. QUESTO E' UN VERO LIMITE SENZA DI TALI COLLEGHI PURTROPPO NON SI VA LONTANO).
PROCESI POTREBBE CHIEDERE TRAMITE LA MAILING LIST LA DISPONIBILITA A PARTECIPARE A TALE GRUPPO E NEL CASO DI NECESSITA' (TROPPE/TROPPO POCHE DISPONIBILITA') PROCESI, CHE HA AVVIATO IL TUTTO, POTREBBE ASSUMERSI LA RESPONSABILITA' DI DEFINIRLO PER IL SUMMENZIONATO CRITERIO DI RAPPRESENTATIVITA''. QUESTO ULTIMO ASPETTO POTREBBE ANCHE ESSERE MESSO A VOTAZIONE SE CI SONO DUBBI DI DEMOCRATICITA'.
IL DOCUMENTO DOVREBBE ESSERE SOTTOPOSTO ALL'ATTENZIONE DEL MINISTRO REALE ED OMBRA (COSA NE PENSATE IN QUESTA FASE DI SOTTOPORRE IL DOCUMENTO ANCHE ALLA PRESIDENZA CRUI, CUN???) SE OVVIAMENTE CI SONO COLLEGHI CAPACI DI CONTATTARLI. IO NON SONO CAPACE. NEL CASO CHE QUESTO NON SIA POSSIBILE I COMPONENTI DELL'ASSOCIAZIONE SI POTREBBERO TASSARE E PUBBLICARE IL DOCUMENTO SU UN QUOTIDIANO/SETTIMANALE. IO SONO DISPONIBILE. ALTRI SITI E BLOG POTREBBERO ESSERE ANCHE USATI ALLO SCOPO. L'ACCADEMIA DEI LINCEI O COMPONENTI DELLA STESSA, SE CONCORDI NELLO SPIRITO DEL DOCUMENTO, POTREBBERO AIUTARE CON MODALITA' DIVERSE. Allego un recente messaggio di un collega spagnolo sulla questione della valutazione.
CORDIALI SALUTI
NICOLA SANTE IACOBELLIS PO DI PATOLOGIA VEGETALE (AGR12) UNIVERSITA' DELLA BAILICATA
At 22.13 13/12/08 +0100, claudio procesi wrote:
cari colleghi, questa mattina ci siamo riuniti a zoologia in un'aula dal notevole aspetto antico. Eravamo poco piu` di una trentina di persone. La discussione e` stata accesa, talvolta confusa e questo non pretende di essere un verbale.
- Vannini ci ha informato che sembra che il decreto Gelmini
verra` votato definitivamente mercoledi' con la fiducia, pertanto i tempi per un nostro ulteriore intervento non esistono, sembra quindi chiaro che e` meglio impegnarci su una battaglia di piu` lungo periodo. Se qualcuno conosce ulteriori canali tramite cui mandare la prima lettera si attivi, ma io ne ho provati veramente tanti.
- L'opinione prevalente e` che l'Universita` e` un sistema
complesso e vari macrosettori, come Scienze, Ingegneria, Medicina, Legge, Discipline Umanistiche hanno problematiche diverse, quindi modi di valutazioni diversi anche se a mio avviso vi sono delle esigenze di base comuni di proteggere il livello scientifico e culturale in tutte queste discipline. Nonostante 500 e piu` firme non siano una cosa trascurabile, e` necessario aumentare la nostra forza. Come fare?
Riteniamo che l'unita` centrale dell'organizzazione universitaria sono i Dipartimenti e quindi il nostro primo obiettivo e` di raggiungere tutti i dipartimenti d'Italia tramite i direttori. Alcuni colleghi hanno promesso di stilare liste di e-mail, vediamo come procede la cosa, abbiamo bisogno di maggior coinvolgimento delle discipline umanistiche e di altri settori interessati alla scienza in senso lato. Vogliamo raggiungerli per richiedere adesioni sulla base di due documenti programmatici, che qualificano la nostra iniziativa. Il primo e` la lettera alla Gelmini da cui siamo partiti, il secondo deve uscire in tempi brevissimi da una messa a punto finale del documento, messo nel mio blog, elaborato da me sulla base della discussione fatta nelle ultime settimane. Ve lo ripresento con piccole variazioni che tengono conto della discussione di oggi.
- L'idea del Forum resta in piedi ma i tempi per ora non sono
definiti, sembra necessario, anche per motivi di visibilita` mediatica, di darci una forma associativa con un nome e un logo, come nome propongo "Liberiamo l'Universita`" (da tutto quello che la soffoca) il logo lo dovrebbe fare qualche collega di architettura, spero che se ne occupino i colleghi di Ingegneria che hanno promesso di costruire un sito internet piu` professionale di quelli che abbiamo ora. L'adesione a questa associazione e` subordinata all'accettazione dei due documenti con cui partiremo (non possiamo ogni volta rimettere in discussione tutto).
- Molti vorrebbero un colloquio con Gianni Letta ma si discute sul
come e quando.
- Vi sono varie preoccupazioni sull'Universita` pubblica, il Forum
potrebbe produrre almeno degli strumenti per monitorare lo sviluppo di alcune iniziative dissennate di pseudo universita` private. Infatti molti di noi quando pensano a universita` privata pensano ad Harvard o al massimo a Bocconi mentre il pericolo italiano potrebbe essere il modello C.E.P.U..
- Un collega e` estremamente preoccupato per nuove figure di
professori a contratto che potrebbero riportare il modello degli incaricati di infausta memoria, qui occorre vigilare. Il mondo scientifico e` molto preoccupato perche' la contrazone dei finanziamenti puo` distruggere completamente tutte le attivita` scientifiche sperimentali. Preoccupano i nomi dei "saggi" della Gelmini, come Cingolani che ha in questo un enorme conflitto di interessi.
vi allego ora il documento con cui vorremmo partire.
TRASFORMIAMO L'UNIVERSITÀ!
Le nostra idea di Università è incardinata su tre principii: valutazione, competizione, cooptazione.
In dettaglio:
Abolire i concorsi e i raggruppamenti concorsuali, introducendo invece una previa idoneità nazionale Abolire il lavoro precario sottopagato (secondo me anche i contratti) Imperniare la struttura sui Dipartimenti. Abolire le facoltà (almeno per le scienze) Trasformare i ricercatori in docenti La valutazione deve influire sui fondi (dei Dipartimenti, Laboratori,Dottorati) per almeno il 30% La valutazione deve influire sullo stipendio per almeno il 30% I criteri di valutazione dipendono dai macrosettori come Scienze, Ingegneria, Medicina, Legge, Discipline Umanistiche.
La valutazione deve essere i nprimis per sistemi aggregati come i Dipartimenti ma poi fino al livello individuale. Possibilita` di divisione fra carriera didattica e scientifica per i colleghi che smettono di fare ricerca e non vogliono quindi essere sottoposti ad una stringente valutazione di attivita` scientifica.
Valutazione: vuol dire valutare preventivamente progetti, laboratori, dottorati in fase di finanziamento e poi successivamente in fase di rendiconto. Insomma controllo dei risultati invece di una ragnatela di regole burocratiche inefficaci e dannose.
Competizione: vuol dire finanziare solo quei laboratori, dottorati che hanno un profilo di eccellenza senza disperdere in mille rivoli le limitate risorse. Vuol dire anche premiare i migliori con incentivi economici e permettere alle varie sedi di fare offerte competitive per attrarre i migliori ricercatori e docenti.
Cooptazione: vuol dire togliere tutte le pastoie burocratiche dai meccanismi di reclutamento e progressione di carriera lasciando la piena responsabilità ai dipartimenti o ai laboratori. Disgiungere le funzioni scientifiche da quelle amministrative.
Vi è però una parte che SPETTA ALLA POLITICA.
Dobbiamo assolutamente sapere se la ricerca scientifica è un obiettivo prioritario dei governi e del parlamento. Vi è una sola risposta seria a questa domanda, allineare la percentuale del PIL dedicato alla ricerca a quella dei paesi virtuosi.
In assenza di questa risposta abbiamo il dovere morale di informare i nostri giovani che la ricerca in Italia non è una priorità e che quindi si regolino di conseguenza nelle loro scelte.
post scriptum: chiaramente se si toglie uno dei tre pilastri l'edificio crolla.
Prof. Claudio Procesi, Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia
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Prof. Nicola Sante Iacobellis Università degli Studi della Basilicata Dipartimento di Biologia, Difesa e Biotecnologie Agro-Forestali Viale dell'Ateneo Lucano 10 85100 Potenza Tel. +039 0971/205498 (studio)- 0971/205522/3 (laboratorio) Tel. mobile 3204371228 (first choise) or 338/9017637 (personal) Fax +039 0971/205702 or 0971/205503 E-mail iacobellis@unibas.it
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