Ho trovato molto stimolante il messaggio di Maurizio Tirassa.
Io ho poche certezze e sono convinto che il documento delinei (in maniera abbastanza coerente anche se -forse- non sufficientemente dettagliata) un modello di riforma (tra diversi che potrebbero essere sensati).
Personalmente ho firmato per promuovere non solo il documento ma anche la discussione che lo ha anim ato: probabilmente il documento verra' superato (il Ministro non scrivera' la riforma sotto dettatur a - non dettatura da parte nostra, perlomeno :-) ma la discussione che lo ha generato sopravvivera' - spero.
A questo fine propongo di cercare di trasformare la miriade di mails che sono passati in lista in ar ticoli di approfondimento, in modo da rendere fruibile il dibattito anche a chi non vi ha partecipat o. Per provare ad organizzare questo lavoro ho messo in rete delle istruzioni sul blog UNIRA http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php?option=com_content&task=view&...
Penso che sarebbe utile dare spazio anche a commenti di critica radicale alla proposta com'e' ora: un confronto dialettico non fazioso puo' solo contribuire a far crescere proposte migliori e piu' robuste (anche se, alla fine, le posizioni dovessero risultare inconciliabili).
Saluti, Carlo Carminati
----Messaggio originale---- Da: maurizio.tirassa@tele2.it Data: 12/03/2009 23.53 A: universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Ogg: [Universitas_in_trasformazione] Fwd: Re: [coordunito] Fwd: Adesioni Manifesto Universitas Futu
ra
Sia io sia, come vedete, altri abbiamo fatto circolare la cosa all'interno dell'ateneo, e questo è l'unico commento che sia girato come risposta. Lo inoltro non, ovviamente, perché lo condivida o perché mi aspetti che lo condividano altri di questa comunità, ma come contributo al capire perché alcuni (va' a sapere quanti possano essere) non abbiano firmato. [...] _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.unir
oma1.it/unira/index.php
Leggendo la bozza di legge che ci ha segnalato il collega Girlando, non si può non fare l'osservazione che la ministra in fondo ha anticipato molte delle posizioni di Università Futura e quindi alla fine temo che la nostra proposta verrà strumentalizzata. Naturalmente la bozza delinea una università totalmente diversa, in mano al mercato e alla valutazione discrezionale del ministero. Quando Procesi andrà dalla ministra, sarà solo? Un minimo accordo col CUN, le cui posizioni non sono distanti dalle nostre, non varrebbe la pena di averlo? Leggete sul sito del CUN il parere alle linee guida del governo:
http://www.cun.it/ Parere generale del 14 Febbraio
Bruno Borgia
On 13 Mar, 2009, at 9:19 AM, carlo.carminati@fastwebnet.it <carlo.carminati@fastwebnet.it
wrote:
Ho trovato molto stimolante il messaggio di Maurizio Tirassa.
Io ho poche certezze e sono convinto che il documento delinei (in maniera abbastanza coerente anche se -forse- non sufficientemente dettagliata) un modello di riforma (tra diversi che potrebbero essere sensati).
Personalmente ho firmato per promuovere non solo il documento ma anche la discussione che lo ha anim ato: probabilmente il documento verra' superato (il Ministro non scrivera' la riforma sotto dettatur a - non dettatura da parte nostra, perlomeno :-) ma la discussione che lo ha generato sopravvivera'
- spero.
A questo fine propongo di cercare di trasformare la miriade di mails che sono passati in lista in ar ticoli di approfondimento, in modo da rendere fruibile il dibattito anche a chi non vi ha partecipat o. Per provare ad organizzare questo lavoro ho messo in rete delle istruzioni sul blog UNIRA http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php?option=com_content&task=view&...
Penso che sarebbe utile dare spazio anche a commenti di critica radicale alla proposta com'e' ora: un confronto dialettico non fazioso puo' solo contribuire a far crescere proposte migliori e piu' robuste (anche se, alla fine, le posizioni dovessero risultare inconciliabili).
Saluti, Carlo Carminati
----Messaggio originale---- Da: maurizio.tirassa@tele2.it Data: 12/03/2009 23.53 A: universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Ogg: [Universitas_in_trasformazione] Fwd: Re: [coordunito] Fwd: Adesioni Manifesto Universitas Futu
ra
Sia io sia, come vedete, altri abbiamo fatto circolare la cosa all'interno dell'ateneo, e questo è l'unico commento che sia girato come risposta. Lo inoltro non, ovviamente, perché lo condivida o perché mi aspetti che lo condividano altri di questa comunità, ma come contributo al capire perché alcuni (va' a sapere quanti possano essere) non abbiano firmato. [...] _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.unir
oma1.it/unira/index.php
Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Caro Bruno,
Leggendo la bozza di legge che ci ha segnalato il collega Girlando, non si può non fare l'osservazione che la ministra in fondo ha anticipato molte delle posizioni di Università Futura e quindi alla fine temo che la nostra proposta verrà strumentalizzata.
credo sia importante che la nostra proposta sia indipendente dal colore del governo: se un ministro qualsiasi sostiene le nostre posizioni, noi dobbiamo sostenere queste decisioni. Laddove le nostre posizioni e quelle del ministro non coincidono dobbiamo invece protestare. Pero` partire dalla paura che un ministro, dandoci ragione, ci strumentalizzi, rischia di far assumere alla nostra proposta un colore politico anziche` scientifico (a governo invertito avremmo questa paura?).
In ogni caso, il problema a me pare quello dei dettagli: le linee di fondo "generiche", tipo sostegno alla ricerca e baggianate varie, i politici le avalleranno sempre. Quel che io chiederei alla ministra e` invece quanto tempo ci vuole per arrivare a un sistema rodato di valutazione e competizione.
Il resto mi pare trascurabile. Ciao, E.
Secondo me il caveat di Bruno e' appropriato.
Io ho firmato il documento di Universitas Futura, e lo trovo di alto livello. Il testo che circola come bozza di una legge lo trovo invece repellente. Il diavolo e' certamente nei dettagli, ma qui mi sembra abbia trovato anche modo di metter su casa in aspetti che tutto sono tranne che di dettaglio.
In questo senso non temo commistioni, e sono certo che chi spinge le idee del nostro testo noterà e sottolineerà le differenze epocali, e il punto di vista sostanzialmente opposto (da una parte la ricerca del rigore scientifico, dall'altra la regalia delle università, seconde Alitalia, a casarecce imitazioni di industriali rampanti).
Enzo Marinari
2009/3/13 Enrico Valdinoci valdinoc@axp.mat.uniroma2.it:
Caro Bruno,
Leggendo la bozza di legge che ci ha segnalato il collega Girlando, non si può non fare l'osservazione che la ministra in fondo ha anticipato molte delle posizioni di Università Futura e quindi alla fine temo che la nostra proposta verrà strumentalizzata.
credo sia importante che la nostra proposta sia indipendente dal colore del governo: se un ministro qualsiasi sostiene le nostre posizioni, noi dobbiamo sostenere queste decisioni. Laddove le nostre posizioni e quelle del ministro non coincidono dobbiamo invece protestare. Pero` partire dalla paura che un ministro, dandoci ragione, ci strumentalizzi, rischia di far assumere alla nostra proposta un colore politico anziche` scientifico (a governo invertito avremmo questa paura?).
In ogni caso, il problema a me pare quello dei dettagli: le linee di fondo "generiche", tipo sostegno alla ricerca e baggianate varie, i politici le avalleranno sempre. Quel che io chiederei alla ministra e` invece quanto tempo ci vuole per arrivare a un sistema rodato di valutazione e competizione.
Il resto mi pare trascurabile. Ciao, E. _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
e il punto di vista sostanzialmente opposto
Personalmente, preferirei un sano pragmatismo: che ci frega del punto di vista - o la legge e` come noi la vogliamo, e allora deve andarci bene, indipendentemente dalla ministra che la fa, o la legge e` sbagliata (nei dettagli o peggio) e allora dobbiamo fare alla ministra un ____ come una capanna...
Ma questa e` solo una vaga opinione, non mi intendo di politici. Ciao, E.
aspetta: io dico che quel testo dice cose che ritengo inaccettabili nella sostanza. Nulla di a priori, naturalmente. Enzo
2009/3/13 Enrico Valdinoci valdinoc@axp.mat.uniroma2.it:
e il punto di vista sostanzialmente opposto
Personalmente, preferirei un sano pragmatismo: che ci frega del punto di vista - o la legge e` come noi la vogliamo, e allora deve andarci bene, indipendentemente dalla ministra che la fa, o la legge e` sbagliata (nei dettagli o peggio) e allora dobbiamo fare alla ministra un ____ come una capanna...
Ma questa e` solo una vaga opinione, non mi intendo di politici. Ciao, E. _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Non mi interssa il colore, mi interessa la filosofia di fondo che anima le proposte e francamente non do un soldo bucato alle intenzioni di questo governo. Leggete la bozza. Il mio è un avvertimento non una manifestazione di paura. Ho l'esperienza della strumentalizzazione della famosa lettera dei 65, in verso opposto ovviamente, anche da parte della cosidetta sinistra.
Bruno Borgia
On 13 Mar, 2009, at 11:27 AM, Enrico Valdinoci wrote:
Caro Bruno,
Leggendo la bozza di legge che ci ha segnalato il collega Girlando, non si può non fare l'osservazione che la ministra in fondo ha anticipato molte delle posizioni di Università Futura e quindi alla fine temo che la nostra proposta verrà strumentalizzata.
credo sia importante che la nostra proposta sia indipendente dal colore del governo: se un ministro qualsiasi sostiene le nostre posizioni, noi dobbiamo sostenere queste decisioni. Laddove le nostre posizioni e quelle del ministro non coincidono dobbiamo invece protestare. Pero` partire dalla paura che un ministro, dandoci ragione, ci strumentalizzi, rischia di far assumere alla nostra proposta un colore politico anziche` scientifico (a governo invertito avremmo questa paura?).
In ogni caso, il problema a me pare quello dei dettagli: le linee di fondo "generiche", tipo sostegno alla ricerca e baggianate varie, i politici le avalleranno sempre. Quel che io chiederei alla ministra e` invece quanto tempo ci vuole per arrivare a un sistema rodato di valutazione e competizione.
Il resto mi pare trascurabile. Ciao, E._______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Non mi interssa il colore, mi interessa la filosofia di fondo che anima le proposte
...ecco, io eviterei di guardare le filosofie e le anime, proporrei di concentrarci sulle regole che la ministra propone o non propone...
Ciao, E.
La mia impressione e' che se, dopo aver letto bene quel testo (io l'ho fatto, in gran dettaglio) non ne siamo lontanissimi questo implica che non c'e' un terreno comune, e che forse la nascita del documento e' stata un po' un equivoco. Di nuovo, nella sostanza e non nelle idee, nella realta' e non nei punti di vista, nei fatti e non nella filosofia.
Enzo
ps dovrebbe essere chiaro, visto che stiamo discutendo fra noi, che se si usa il termine "punto di vista" o "filosofia" non stiamo parlando di cose vuote, ma di un modo di voler agire che e' tutto determinato dalla realtà'. Senno mi offendo un pochino... (dico in modo scherzoso, naturalmente)
2009/3/13 Enrico Valdinoci valdinoc@axp.mat.uniroma2.it:
Non mi interssa il colore, mi interessa la filosofia di fondo che anima le proposte
...ecco, io eviterei di guardare le filosofie e le anime, proporrei di concentrarci sulle regole che la ministra propone o non propone...
Ciao, E. _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
La mia impressione e' che se, dopo aver letto bene quel testo (io l'ho fatto, in gran dettaglio) non ne siamo lontanissimi questo implica che non c'e' un terreno comune, e che forse la nascita del documento e' stata un po' un equivoco.
Io non sto sostenendo il testo della ministra, al contrario: ma dobbiamo, secondo me, controbattere con punti concreti.
Bandirei parole quali "filosofia", "anima" e "punto di vista": mi concentrerei sulle regole che si propongono e, se le troviamo sbagliate, proporrei di attaccare quelle.
Fornendo pero` delle controproposte percorribili.
Ciao, E.
Ho letto troppo velocemente la bozza ministeriale per formulare commenti ragionati.
Qualunque sia il contenuto, la battaglia per realizzare una riforma ragionevole dell'universita' e' solo al suo primo inizio, in questo momento. Anche se per assurdo il governo adottasse il documento universitas futura come linea guida della riforma, sono sufficienti uno o due emendamenti chirurgici per stravolgerne il significato e produrre una riforma che se possibile peggiora il sistema attuale. Anche se per assurdo le norme venissero elaborate seguengo correttamente le indicazioni che diamo, e' sufficiente una modesta dose di disapplicazione dei principi base (incisivita' della valutazione, oppure anche solo stravolgimento delle disposizioni transitorie) per rendere l'universita' peggiore di come e' oggi. Proprio con meccanismi di questo tipo l'universita' italiana e' arrivata dove sta ora, non certo perche' le leggi quadro e i principi generali erano intrinsecamente irrimediabilmente sbagliati.
Non mi preoccuperei quindi se il documento governativo ha punti di contatto col nostro, quello che conta e' la coerenza complessiva della proposta. Se il documento del governo proponesse reclutamento locale deburocratizzato _senza_ valutazione incisiva dei risultati sarebbe sbagliato parlare di punti di convergenza: la riforma complessiva non avrebbe _nulla_ in comune con quanto proponiamo.
Concludendo, mi sembra inopportuno oggi sia ritenere che siamo nella barca del governo sia ritenere che dobbiamo fare guerra totale alla riforma del governo. Personalmente vorrei riservarmi la liberta' di giudicare la riforma governativa nel suo complesso e sui singoli punti, sul merito.
Cordialmente,
cari amici io vi inviterei a fare un lavoro difficile ma necessario.
Prendere la bozza per quello che e` senza tentare di interpretarne la filosofia, analizzarla punto per punto (magari ciascuno i punti che ritiene piu` congeniali o rilevanti) e commentarla.
Io per ora ho letto in modo estremamente superficiale e notato ancora un notevole burocratismo, per essere precisi: Vengono mantenuti i settori scientifici disciplinari, si parla di accorpamenti ma non risolvono il problema.
Per il reclutamento di docenti stranieri si parla di equipollenze del CUN etc. Non so se ho capito bene ma questo e` demenziale, entrare nel mercato internazionale vuol dire fare una offerta migliore non equipollente, non vogliamo prendere un assistant professor di Harvard per farne un ricercatore ma per farne un professore.
Non si capisce nulla sulla valutazione, in questo a mio avviso il senato accademico dovrebbe avere un primo ruolo.
Non ho capito cosa sia un contratto di sei anni di ricerca o didattica, mi sembra una idea molto sospetta.
Il rettore mi pare una figura troppo potente ma su questo mi rimetto ad opinioni piu` competenti.
300 milioni di euro di fondi aggiuntivi mi paiono "peanuts"
universitas_in_trasformazione@lists.dm.unipi.it