In un periodo di ampie concessioni alle autonomie locali, e al "federalismo", inteso come ripartizione del potere con il livello politico sub-statale, non poteva mancare qualche novità anche per l'Università e la ricerca...
http://cronaca.anvur.it/2011/05/una-regione-in-piu-per-valutare.html
ac
Che cos'è l'Università? Chi ci garantisce che se ci iscriviamo ad una certa Università stiamo entrando proprio in un “Tempio del Sapere”? Un recente studio ci informa che anche in Europa sono in aumento le “Università fasulle”...
http://cronaca.anvur.it/2011/05/benvenuti-alluniversita-di-seborga.html
ac
torno appena dalla Germania dove una collega mi ha raccontato un episodio che le è capitato, che vi do senza commenti:
Un suo studente bocciato ad un esame di algebra lineare viene a chiederle se l'esame successivo sarebbe stato piu o meno simile come difficoltà.
Alla sua risposta che "si lo standard rimaneva lo stesso" lo studente ha detto: "ma questo non è giusto, questo da un vantaggio a quelli che studiano"
c.
Prof. Claudio Procesi, Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo
Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185,
Roma, Italia
tel. 0039-06-49913212, fax 0039-06-44701007
http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/
Tutti coloro che si interessano di politica, o anche solo di attualità, e seguono il dibattito pubblico in tema di istruzione, hanno certamente sentito parlare dei test PISA, che da alcuni anni sono proposti a campioni statisticamente significativi di studenti quindicenni in diversi Paesi del mondo.
Non tutti sanno, però, che anche per l’istruzione universitaria si sta cucinando...
http://cronaca.anvur.it/2011/05/luniversita-di-pisa.html
ac
Sul tema della difesa della scuola pubblica vorrei proporvi lo
stralcio di una mia lettera che ho inviato ad un giornalista di
Repubblica (e che, immagino, non avra` alcun seguito). Purtroppo non
posso inserire il grafico visto che unira non ammette allegati.
Le ultime (infelici) dichiarazioni di un certo ben noto personaggio
politico sulla scuola pubblica hanno suscitato, giustamente, molte
polemiche. Da piu` parti si sono richiamate le bellissime parole di
Calamandrei, ma qualcuno potrebbe obiettare che quel discorso risale a
60 anni fa e ormai non e` piu` attuale. In realta`, ci sono documenti
recentissimi che smentiscono clamorosamente gli stolti discorsi che ci
sono stati propinati.
E` piu` che evidente che le infelici espressioni del politico (?!?) di
cui sopra cercano di inculcare l?idea che la scuola privata garantisce
una preparazione ben superiore.
Il documento OCSE PISA 2009 che riporta i risultati dei test di
comprensione del testo, matematica e scienze dei ragazzi di 15 anni di
tutti i paesi OCSE (solo i dati della Francia sono fortemente
incompleti) e paesi partners, permette di analizzare la diversa
risposta degli studenti che frequentano le due tipologie di scuole,
pubblica e privata.
Un?oretta di lavoro sul database di Pisa 2009
(http://pisa2009.acer.edu.au/interactive.php) fornisce risultati
illuminanti.
Riassumiamo:
In tutte e tre le ?specialità? (Reading, Mathematics, Science) la
scuola pubblica italiana naviga un po? al di sopra di metà classifica,
tra la 25-sima e la 28-sima posizione (su 64 paesi); il punteggio
medio dei nostri studenti e` da 1 a 3 punti al di sopra della media
(anche se non mancano delle sorprese: nella matematica i nostri
studenti sopravanzano di 4 punti i colleghi USA).
Sul versante privato la situazione precipita: perdiamo oltre 20
posizioni, oscillando tra la 47-sima e la 49-sima posizione (su 61
paesi), ma, cosa assai piu` grave, gli studenti delle scuole private
ottengono punteggi tra i 70 e i 73 punti inferiori alla media OCSE.
Ancora più istruttivo è paragonare la differenza di rendimento tra gli
studenti ?privati? e quelli ?pubblici?. Nell?OCSE gli studenti
?privati? sono piu` bravi di quelli ?pubblici?, ottenendo in media
punteggi di 34/35 punti superiori. In Italia la situazione s?inverte:
i ?privati? ottengono un punteggio (medio) tra i 37 e i 41 punti
inferiore ai loro colleghi ?pubblici?.
Se volessimo compilare una classifica in cui si tiene conto del ?gap?
privato/pubblico l?Italia sarebbe in piena zona retrocessione: in
questa classifica la sua posizione oscillerebbe tra la 55-sima e la
58-sima posizione. La situazione e` in realta` ancora piu` grave,
perche` le ?economie? che ci seguono in questa classifica hanno scuole
pubbliche di straordinario valore (Cina-Shangai, Hong-Kong, Singapore,
Taipei), che distaccano considerevolmente le corrispondenti, sia pure
ottime, scuole private.
Una considerazione finale. I report PISA si susseguono a ritmo
triennale dal 2000. Nel periodo 2000-2009 i punteggi medi acquisiti
dagli studenti OCSE hanno accusato una lieve flessione (tra i 4 e i 6
punti per i pubblici; tra i 3 e i 12 punti tra i privati); in Italia
invece i punteggi dei ?pubblici? sono saliti tra i 2 (reading) e i 29
(mathematics) punti, mentre i ?privati? sono crollati tra i 14 e i 50
punti.
Un ministro (m minuscola) della Pubblica Istruzione (P e I maiuscolo)
con un minimo di dignita` avrebbe dovuto rispondere alle insulse
affermazioni di quel politico (?!?) con feroce risentimento.
Evidentemente questo minimo di dignita` non c?e`. Ma probabilmente del
PISA 2009, a quel ministro (minuscolo) non hanno detto nulla.
D?altronde credo che neppure il cavallo nominato senatore, secondo la
leggenda, da Gaio Silvio (scusate: Giulio) Cesare Germanico
(Caligola), si sia mai rivoltato contro il suo ?sponsor; anche perche`
non era in grado di farlo!
Purtropppo, se oggi abbiamo il piu` incompetente ministro (m
minuscola) della Pubblica Istruzione (P e I maiuscola) di tutti i
tempi un motivo ci sara`.
Saverio Giulini
Prof. Ordinario Mat 05
Facolta` di Architettura
Universita` di Genova
P.S. E` anche interessante leggere quanto viene riportato a pag. 45
del documento PISA 2009 Results: What Makes a School Successful?
Resources, Policies and Practices:
?However, students who attend private schools are also from more
advantaged socio-economic backgrounds, so part of the positive
relationship between private schools and performance is due to the
socio-economic characteristics of the school and students, rather than
to an advantage intrinsic in private schools.?
E per spiegare come in certi paesi il rendimento ?privato? sia
inferiore a quello ?pubblico? recita (riferendosi al Giappone)
??a common explanation for this outcome is that some students who
cannot attend public schools known for their high performance may opt
for private schools as a second choice.?
Poichè la nostra scuola pubblica consegue punteggi piu` bassi di
quella giapponese, possiamo orgogliosamente affermare che nel rapporto
pubblico/privato la nostra scuola privata e`, in media, la peggiore
del mondo.
Nel grafico accluso (mi limito alla matematica) si misura la
differenza di rendimento tra privato e pubblico: piu` a destra ci si
sposta piu` la scuola privata e` ?peggiore? in confronto a quella
pubblica (legenda: blu=paesi OCSE, azzurro=economie partners,
nero=media OCSE, rosso=Italia).
Saverio Giulini
Qual è l’impatto dell’istruzione sulla carriera lavorativa delle persone? Come siamo messi in Italia? Queste domande, e la trattazione dei relativi problemi, riemergono in modo carsico nel dibattito pubblico italiano...
http://cronaca.anvur.it/2011/04/lavoro-in-economia.html
ac