Aderisco all'appello.
Paolo Mataloni
--
Paolo Mataloni
Dipartimento di Fisica
Sapienza Università di Roma
P.le A. Moro 2 - 00185 ROMA
tel: +39-06-49913478
fax: +39-06-4463158
homepage: http://quantumoptics.phys.uniroma1.it/
>
>
>Codivido e sottoscrivo .
>Grazie. Cordiali saluti
Giulio Maier
>Luciano Modica <luciano.modica(a)alice.it> ha scritto:
>
> > Cari amici,
> >
> > scusandomi del ritardo vi sottopongo la versione finale dell'appello
> > alla politica su università e ricerca, completo delle firme di chi
> > lo ha finora sottoscritto. Vi prego di segnalarmi al più presto
> > eventuali errori da correggere. A partire dalla mattina di martedì
> > 22 l'appello sarà reso disponibile sul sito
> > www.petizionepubblica.it<http://www.petizionepubblica.it> perché
> > possa essere sottoscritto da chiunque lo condivida. Vi sarò grato se
> > segnalerete questa possibilità alle vostre mailing list.
> >
> > Vorrei ringraziare vivamente tutti coloro che hanno commentato
> > l'appello e così hanno contribuito alla versione finale, che spero
> > vi appaia migliore della precedente.
> >
> > Un caro saluto.
> >
> > Luciano Modica
> >
> >
> > DIAMO SPERANZA ALL'UNIVERSITA' PER DARE SPERANZA ALL'ITALIA
> >
> > Si conclude la XVI legislatura repubblicana, una delle peggiori per
> > l'università: pesanti tagli (tra cui spiccano quelli del
> > finanziamento ordinario e dei progetti di ricerca di interesse
> > nazionale per il 2013); drastica riduzione dei docenti; forte calo
> > delle immatricolazioni; perenne insufficienza degli interventi per
> > il diritto allo studio; chiusura di ogni opportunità di reclutamento
> > per i giovani ricercatori. Un'inflazione di norme e adempimenti
> > imbriglia il sistema e sottrae un'infinità di tempo al lavoro
> > didattico e di ricerca danneggiandone la qualità. Un nuovo
> > centralismo lede gli spazi di autonomia e democrazia nel sistema,
> > negli atenei e persino nei singoli dipartimenti. Intanto si
> > susseguono martellanti attacchi mediatici, spesso basati su dati
> > fasulli.
> >
> > Facciamo appello alla migliore politica, a tutti i partiti che si
> > confronteranno nelle prossime elezioni, all'opinione pubblica che ha
> > a cuore il destino dell'Italia, perché dicano basta a questa
> > situazione e si impegnino a dare nuove prospettive al sistema
> > unitario del sapere costituito da scuola, università e ricerca
> > pubbliche. La politica ritrovi, al di là delle maggioranze, una
> > concordia di fondo sulle strategie: sono necessari anni per vedere i
> > frutti degli investimenti in formazione e ricerca, ma servono
> > decenni per rimettere in sesto un sistema colpito da estesi
> > disinvestimenti. Non c'è più tempo da perdere.
> >
> > Facciamo appello in particolare alle forze politiche che si
> > riconoscono in una scelta riformista e progressista per la società
> > italiana. Ritrovino una presenza attiva nel tessuto vivo
> > dell'università e della ricerca, una nuova capacità di misurarsi con
> > i loro problemi. L'occasione della prossima campagna elettorale va
> > colta per affermare una netta inversione di rotta e per testimoniare
> > indefettibile sostegno alla grande maggioranza di persone che,
> > nonostante carenze e difficoltà, lavorano, studiano, insegnano,
> > fanno ricerca con serietà e passione, sovente con ottimi risultati.
> >
> > Certo, non tutto funziona come dovrebbe e occorre riconoscere gli
> > errori commessi. Ma si abbandonino sterili schemi censori e
> > autoritari, diffusi anche dall'agenzia nazionale di valutazione e
> > talora basati su parametri inaffidabili. Si punti invece ad un
> > continuo e diffuso miglioramento qualitativo delle attività
> > didattiche e di ricerca, senza concentrarsi esclusivamente sulle pur
> > benemerite isole di eccellenza.
> >
> > L'università e la ricerca hanno bisogno di fiducia e di sicurezza
> > del quadro normativo e finanziario. La fiducia è la condizione
> > essenziale per arrestare l'emorragia di risorse finanziarie e umane
> > e per predisporre subito, ad imitazione delle politiche anticicliche
> > adottate dalla quasi totalità dei Paesi avanzati negli ultimi anni
> > di crisi, un quadro certo di investimenti per la crescita mirati
> > sulla cultura e sull'innovazione, con l'obiettivo di riallinearli
> > gradualmente almeno agli standard medi europei. Senza fiducia e
> > senza sicurezza le attività di didattica e ricerca avanzate sono
> > destinate a deperire.
> >
> > L'università e la ricerca non hanno bisogno di ulteriori riforme
> > epocali quanto piuttosto di essere liberate dai mille laccioli che
> > le hanno progressivamente soffocate in un labirinto tecnocratico di
> > minute regole quantitative o burocratiche. Occorre sfrondare senza
> > remore questa giungla: sarebbe una prima riforma positiva senza
> > costi. Occorre credere senza esitazioni, conformemente al dettato
> > della nostra lungimirante Costituzione, nell'autonomia delle
> > università e degli enti di ricerca, innalzando nel contempo la loro
> > piena responsabilità e associandovi una credibile valutazione dei
> > loro risultati.
> >
> > Il divario formativo che ci separa dall'Europa e dal mondo avanzato
> > in termini di numero di laureati va colmato, incentivando
> > l'iscrizione all'università e l'ingresso tempestivo dei laureati nel
> > mondo del lavoro, dedicando molto maggior sostegno ai meno abbienti,
> > restituendo all'alta formazione il ruolo di equo ascensore sociale e
> > di promotrice di benessere. Agli studenti meritevoli si aprano le
> > porte delle lauree magistrali e dei dottorati di ricerca per dare
> > all'Italia una classe dirigente ben preparata e una spinta decisa
> > all'innovazione in ogni campo. Il potenziamento del capitale umano è
> > la prima politica pubblica da recuperare, l'unica affinché l'Italia
> > imbocchi di nuovo un cammino di crescita e di successi.
> >
> > Nello stesso tempo si ricordi che non c'è università se non c'è
> > ricerca e non c'è ricerca se non c'è ricerca universitaria pubblica
> > e libera. L'esame critico delle conoscenze esistenti e il loro
> > continuo ampliamento è nella natura stessa di ogni università
> > italiana o europea: guai a pensare di poterne fare a meno. La
> > ricerca pubblica ha subìto una drammatica contrazione di risorse
> > finanziarie e logistiche, spesso dirottate su altri assi di
> > intervento che si sono rivelati produttori di scarsa innovazione e
> > fonti di sprechi. Si punti a riequilibrare il finanziamento alla
> > ricerca universitaria e pubblica in ogni campo disciplinare,
> > ciascuno necessario ad un armonico sviluppo culturale ed economico.
> >
> > Infine università e ricerca non possono fare a meno delle migliori
> > intelligenze delle nuove generazioni, quelle che stiamo costringendo
> > all'estero in decine di migliaia ogni anno. I nuovi meccanismi di
> > reclutamento si sono rivelati fallimentari. Mai l'università era
> > apparsa tanto chiusa ai giovani brillanti come oggi, mai la carriera
> > universitaria tanto incerta anche per i più meritevoli tra i docenti
> > in servizio. E' urgente rimediare perché il virus della resa
> > sfiduciata di professori e ricercatori non si diffonda come
> > un'epidemia.
> >
> > Siamo consapevoli che l'Italia è in difficoltà, sappiamo che non
> > possiamo chiedere la luna e non la chiediamo. Ma vorremmo che
> > parlamento e governo prossimi mettano in cima alla loro agenda
> > scuola, università e ricerca. Mostrino attenzione e rispetto per
> > loro, per le persone più appassionate e competenti che vi lavorano,
> > per i giovani. Sicuramente lo meritano.
> >
> > Un Paese che non ama la sua università non ha speranze, perché non
> > ama il suo futuro.
> >
> > Luciano Modica (Pisa), Francesca Acquistapace (Pisa), Franca
> > Alacevich (Firenze), Antonio Albano (Pisa), Amedeo Alpi (Pisa),
> > Luigi Ambrosio (Pisa), Fulvio Ananasso (Roma), Luciano Anselmo
> > (Pisa), Anna Arnoldi (Milano), Fabrizio Baiardi (Pisa), Paolo
> > Baragli (Pisa), Roberto Barale (Pisa), Carmela Barbera (Napoli),
> > Riccardo Barbieri (Pisa), Luciano Barboni (Camerino), Giuseppina
> > Barsacchi (Pisa), Riccardo Basosi (Siena), Giorgio Battelli
> > (Bologna), Michele Battini (Pisa), Roberto Battiston (Perugia), Hugo
> > Beirao da Veiga (Pisa), Manlio Bellomo (Catania), Stefano Bennati
> > (Pisa), Carlo Bernardini (Roma), Giovanni Berti (Pisa), Paolo
> > Bertinetti (Torino), Pier Marco Bertinetto (Pisa), Bruno Bertolini
> > (Roma), Maurizio Bettini (Siena), Giorgio Bianciardi (Siena), Lucio
> > Bianco (Roma), Enzo Bianco (Catania), Franca Bimbi (Padova),
> > Gianpiero Boatto (Sassari), Lucio Boccardo (Roma), Ferdinando Boero
> > (Lecce), Alberto Brandi (Firenze), Franco Brezzi (Pavia), Daniela
> > Brizzolara (Pisa), Fabrizio Broglia (Pisa), Marco Bruni
> > (Portsmouth), Andrea Bruschi (Roma), Cesare Bucci (Parma), Antonio
> > Buonomo (Napoli), Marina Caffiero (Roma), Roberto Calabrese
> > (Ferrara), Antonino Caleca (Pisa), Alessandro Camiz (Roma),
> > Piermarco Cannarsa (Roma), Giliberto Capano (Bologna), Alessandra
> > Capuano (Roma), Luigina Carlucci Aiello (Roma), Rino Castaldi
> > (Pisa), Mariano Casu (Cagliari), Giuseppe Catalano (Roma), Massimo
> > Ceraolo (Pisa), Giovanni Cercignani (Pisa), Daniele Checchi
> > (MIlano), Pietro Ciarlo (Cagliari), Ciro Ciliberto (Roma), Claudia
> > Cimino (Pisa), Gianna Cioni (Roma), Francesco Clementi (Milano),
> > Giovanna Colombini (Pisa), Alessandra Contenti (Roma), Antonio
> > Contestabile (Bologna), Marco Cosentino (Varese), Sergio Cova
> > (Milano), Vito D'Andrea (Roma), Giacomo Mauro D'Ariano (Pavia),
> > Francesco D'Auria (Pisa), Nino Dazzi (Roma), Paolo De Bartolomeis
> > (Firenze), Corrado De Concini (Roma), Anna Maria De Luca (Roma),
> > Paolo De Pascali (Roma), Rosabruna De Pasquale (Firenze), Francesco
> > De Sarlo (Firenze), Alberto De Toni (Udine), Maria Dedò (Milano),
> > Pierpaolo Degano (Pisa), Alberto Del Guerra (Pisa), Gianfranco
> > Dell'Agli (Cassino), Gianfranco Denti (Pisa), Mariangiola Dezani
> > (Torino), Vincenzo Di Cataldo (Catania), Simona Di Pippo (Roma),
> > Patrizio Dimitri (Roma), Gaetano Domenici (Roma), Giovanni Dosi
> > (Pisa), Roberto Dvornicich (Pisa), Michele Emmer (Roma), Elisa
> > Faiulo (Roma), Gianluca Farinoia (Bari), Giancarlo Fasano (Pisa),
> > Roberto Fattorusso (Napoli), Caterina Fattorusso (Napoli), Stefano
> > Ferraina (Roma), Rosella Ferraris Franceschi (Pisa), Francesco
> > Filippi (Roma), Piero Floriani (Pisa), Giorgio Forti (Milano),
> > Renato Foschi (Roma), Lucia Franchini (Pisa), Marco Franciosi
> > (Pisa), Vittoria Franco (Firenze), Aldo Frediani (Pisa), Paolo
> > Freguglia (L'Aquila), Maria Funicello (Potenza), Leonida Fusani
> > (Ferrara), Margherita Galbiati (PIsa), Gaetano Gallinaro (Genova),
> > Emma Gallo (Milano), Giorgio Gallo (Pisa), Maria Cristina Gambi
> > (Napoli), Simona Genovese (Roma), Livia Giacardi (Torino), Elio
> > Giamello (Torino), Concetta Giancola (Napoli), Franco Giannessi
> > (Pisa), Mauro Giannini (Genova), Emilio Giardina (Catania), Romano
> > Giglioli (Pisa), Maria Rita Gismondo (Milano), Salvatore Giuffrida
> > (Catania), Davide Giusti (Bologna), Sergio Givone (Firenze),
> > Giampaolo Gorini (PIsa), José Luis Gotor (Roma), Giuseppe Graziano
> > (Benevento), Stefano Grego (Viterbo), Antonio Guarna (FIrenze),
> > Maurizio Iacono (Pisa), Elena Ippoliti (Roma), Romano Isler
> > (Trieste), Robert Jennings (Milano), Annalina Lapucci (Pisa),
> > Amedeo Lepore (Napoli), Edoardo Lombardi Vallauri (Roma), Giuseppe
> > Longo (Parigi), Massimo Losa (Pisa), Antonio Lucacchini (Pisa),
> > Fabrizio Luccio (Pisa), Piero Luporini (Camerino), Antonella
> > Magliocchi (Pisa), Reno Mandolesi (Bologna), Pierangelo Marcati
> > (L'Aquila), Alessandro Marconi (Firenze), Franco Mariani (Roma),
> > Piero Marietti (Roma), Manuela Marini (Pisa), Giacomo Marramao
> > (Roma), Paolo Marsili (Roma), Luca Martino (Pisa), Maurizio
> > Matteuzzi (Bologna), Chiara Mazzoleni (Venezia), Claudia Medaglia
> > (Pisa), David Meghnagi (Roma), Maria Cristina Menziani (Modena),
> > Vito Monaco (Bologna), Luigi Monsù Scolaro (Messina), Alfonso
> > Montella (Napoli), Silvia Morante (Roma), Mauro Morganti (Pisa),
> > Enzo Morra (Napoli), Umberto Mura (Pisa), Anna Musinu (Cagliari),
> > Pietro Nastasi (Palermo), Federico Nastasi (Roma), Barbara Nelli
> > (L'Aquila), Bruno Neri (Pisa), Carlo Nervi (Torino), Ettore
> > Novellino (Napoli), Cesare Oliva (Milano), Filomena Pacella (Roma),
> > Guido Paduano (Pisa), Gianluigi Palombella (Parma), Antonella
> > Paolini (Macerata), Cristina Papa (Perugia), Rita Pardini (Pisa),
> > Gabriella Pasi (Milano), Mauro Pasquali (Roma), Dino Pedreschi
> > (Pisa), Paolo Pelacchi (PIsa), Bruno Pellegrini (Pisa), Angelo
> > Petrosillo (Monopoli), Claudio Pettinari (Camerino), Alessandro
> > Pezzella (Napoli), Gabriella Piazzesi (Firenze), Giovanni Polara
> > (MIlano), Giovanni Polara (Napoli), Leone Porciani (Pavia), Mariano
> > Pracella (Pisa), Antonio Praturlon (Roma), Massimo Preziuso (Roma),
> > Giovanni Principi (Padova), Francesco Priolo (Catania), Fabrizio
> > Profico (Roma), Santino Prosperi (Bologna), Mario Pulvirenti
> > (Roma), Michele Purrello (Catania), Roberto Purrello (Catania),
> > Vieri Quilici (Roma), Orlando Ragnisco (Roma), Riccardo Reitano
> > (Catania), Salvatore Rionero (Napoli), Renata Riva (Genova), Silvia
> > Romanelli (Bari), Silvia Roncagliolo (Genova), Franco Rositi
> > (Pavia), Anna Maria Rossi (Pisa), Paolo Rossi (Pisa), Alberto
> > Rotondi (Pavia), Fabrizio Rufo (Roma), Fausto Sacerdote (Pisa),
> > Marco Santagata (Pisa), Giovanni Santangelo (Pisa), Enrica
> > Santarcangelo (Pisa), Francesco Paolo Sassi (Padova), Alessandro
> > Saviozzi (Pisa), Francesco Sberlati (Bologna), Valerio Scali
> > (Bologna), Paolo Scarpi (Padova), Andrea Scozzafava (Firenze),
> > Roberto Sinigaglia (Genova), Giorgio Sirilli (Roma), Simonetta
> > Soldani (Firenze), Mario Stefanini (Roma), Lorenzo Stella (Roma),
> > Elisabetta Strickland (Roma), Pietro Tagliatesta (Roma), Giuseppe
> > Tanelli (Firenze), Mirko Tavoni (Pisa), Vittorio Tellarini (PIsa),
> > Fulvio Tessitore (Napoli), Maria Rosaria Tiné (Pisa), Flavio Toigo
> > (Padova), Jacopo Tomasi (Pisa), Lorenzo Tortora De Falco (Roma),
> > Francesca Tovena (Roma), Carlo Tozzi (Pisa), Francesco Saverio
> > Trincia (Roma), Giorgio Valle (Milano), Massimo Vedovelli (Siena),
> > Vincenzo Vespri (Firenze), Antonio Vicino (Siena), Augusto Vigna
> > Taglianti (Roma), RIccardo Vigneri (Catania), Cristiano Violani
> > (Roma), Vincenzo Vita (Roma), Giuliano Volpe (Foggia), Paolo
> > Zambonelli (Bologna), Severino Zanelli (Pisa), Carmine Zappacosta
> > (Pisa).
> >
> >_______________________________________________
>Universitas_in_trasformazione(a)mail.dm.unipi.it mailing list
>
>Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni:
>https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
>
>Ulteriori informazioni, e per firmare la
>petizione, sito di Universitas Futura:
>http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
>
>--
>This message has been scanned for viruses and
>dangerous content by MailScanner, and is
>believed to be clean.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Giulio Maier
Professor Emeritus of Structural Engineering
Technical University (Politecnico) of Milan
Department of Structural Engineering
Piazza L. da Vinci, 32
20133 Milan (Italy)
tel.: +39.02.2399.4221
fax: +39.02.2399.4220
e-mail: giulio.maier(a)polimi.it
Web Pages: <http://www.stru.polimi.it>http://www.stru.polimi.ithttp://www.stru.polimi.it/IT/Personale.plp?showbook=completo&category=docen…
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Condivido e sottoscrivo
Giancarlo Gialanella
________________________________________
Giancarlo Gialanella
Dipartimento di Scienze Fisiche
Università di Napoli Federico II
Monte S. Angelo
Via Cinzia 6
80126 NAPOLI
Sottoscrivo l'appello alla politica per Uni & Ric,
Vorrei pregare chi replica di cancellare dalla mail i messaggi precedenti,
le note...che vengono automaticamente attaccati.
Tutto diventa più leggibile,
grazie
Carlo Cosmelli
>
> Argomenti del Giorno:
>
> 1. Appello alla politica per università e ricerca - versione
> finale (Luciano Modica)
>
>
..................................
Ciò che mi spaventa non è la violenza dei potenti, ma il silenzio degli
onesti.
Martin Luther King
..................................
Prof. Carlo Cosmelli
Dipartimento di Fisica
Sapienza, Università di Roma
P. A. Moro 5
00185 Roma, Italy
tel. (+39) 06-4991-4216
fax. (+39) 06-4957- 697
http://www.roma1.infn.it/exp/webmqc/cosmelli.html
Segnalo quest'altro appello
per l'Università pubblica,
che trovo assai più incisivo
di quello di Modica (e non è
rivolto ad un partito in particolare,
anche se io l'ho trovato sul sito
del Movimento Arancione/Rivoluzione Civile)
Per leggere l'appello ed eventualmente firmare:
www.docenti-preoccupati.it oppure www.amigi.org
Alberto Girlando
--
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Prof. Alberto Girlando
Parma University
Dipartimento di Chimica
Parco Area delle Scienze 17/a
43124-I Parma, Italy
Tf. +39 0521 905443
FAX +39 0521 905556
e-mail: girlando(a)unipr.it
www: http://continfo.chim.unipr.it/mmaa/
Scusate, ecco il testo
Carlo Di Castro
Considerazioni su università, didattica e ricerca.
Negli ultimi anni, in particolare con la gestione Gelmini, si è confusa la razionalizzazione del sistema ricerca e didattica (università, CNR, abolizione IFM,…, scuole secondarie) con la sua gestione di tipo aziendale. Non voglio mettere in dubbio che le strutture di ricerca universitarie e non, in Italia richiedano una razionalizzazione e riorganizzazione.
La ricerca universitaria, ad esempio, si è sviluppata secondo temi e modi tutti interni alla ricerca stessa e spesso al singolo ricercatore o al più al gruppo di ricerca di cui è parte. Gli aspetti conoscitivi generali che maggiormente gratificano il singolo ricercatore caratterizzano quindi in modo predominante la ricerca. Queste motivazioni sono e devono continuare ad essere elementi importanti, tuttavia a livello nazionale non si può fare buona ricerca che sia inserita in un contesto internazionale senza superare una soglia minima di competenze che permettano la formazione di scuole.
Tuttavia, non dobbiamo confondere la razionalizzazione della ricerca e della didattica con una sua gestione aziendale che genera un conflitto tra interesse e verità. Se la proprietà intellettuale assume un valore di mercato e la conoscenza è un prodotto da vendere, invece del confronto scientifico il ricercatore preferirà affidarsi a comunicati stampa, ad articoli ad effetto. Si corrompe così non solo la ricerca ma anche l’etica dei ricercatori; la riforma delle università e degli enti di ricerca secondo il modello aziendale cambia il carattere della ricerca di base che deve invece mantenersi aperta al confronto scientifico ed alla condivisione della conoscenza, diventando così anche messaggera di pace o di comunione tra i popoli, come è stato di fatto nella comunità dei fisici perfino nei tempi bui della cortina di ferro.
Un secondo aspetto negativo di questa visione aziendale dell’università (sulla quale purtroppo anche la sinistra spesso ha indugiato), riguarda l’attuale gestione sotto controllo del Ministero, con un potere fortemente accentrato nelle mani del rettore e del consiglio di aministrazione e un senato accademico relegato al ruolo di formulatore “di consigli e pareri su materie di didattica e di ricerca”, poco rappresentativo e lontano dai luoghi deputati all’effettivo espletamento di queste attività. Il dipartimento, invece, unica struttura a questo delegata , dovrebbe perdere quella natura pseudoburocratica che adesso ha, per essere il luogo di effettivo coordinamento e confronto scientifico, da attuare pur nel rispetto della libertà del singolo ricercatore. Si dovrebbe quindi completare la dipartimentalizzazione delle università, favorendo aggregazioni atte alla formazione di scuole di ricerca e di didattica ottenendo così anche una forte riduzione del numero dei dipartimenti esistenti che ora burocraticamente vengono accorpati solo in base a considerazioni numeriche dei professori e ricercatori. Dovrebbero essere disattivate le facoltà, che, lontane dalle realtà operative anche nella loro nuova struttura, sono ridotte ad organi di compensazione tra vari gruppi.
Sarebbe oppportuno discutere anche della riorganizzazione del personale docente e ricercatore nelle sue diverse componenti, ma in questo momento tutto deve essere subordinato ad affrontare il problema sorto dal suo ridimensionamento a causa della mancanza dei reintegri. Quindi in modo prioritario e con urgenza assoluta vanno ristabilite certezze nel ricambio dei docenti e ricercatori e nell’erogazione dei fondi di ricerca, stabilendone anche cadenze sicure.
Nella formazione di scuole di ricerca un ruolo fondamentale è senza dubbio assegnato al dottorato. In Italia si è istituito il dottorato, senza far nulla perché fosse utilizzato nel paese. Ha prevalso l’idea che il dottorato serva solo ad integrare il personale universitario e quindi non si possano creare dottori in eccesso rispetto a un numero pianificato che ragionevolmente possa essere assorbito dalle università. Come avviene in tutti i paesi del mondo, il dottorato dovrebbe permettere la formazione di personale qualificato per la società nel suo insieme capace di elaborare proposte e progetti alternativi così importanti in particolare in tempi di crisi. La rete informativa che si sviluppa a livello mondiale attraverso i dottorandi e i dottori di ricerca, chierici vaganti moderni, ha risvolti culturali, scientifici e di innovazione assai rilevanti. Da questa trasmissione dinamica della cultura le nostre università sono praticamente escluse a causa di procedure insensate, particolarmente scoraggianti per gli stranieri, salari bassi e scadenze incerte. Anzi in questo periodo di completo stallo delle assunzioni il nostro flusso è solo unidirezionale verso l’estero. La deregolamentazione del dottorato italiano sarebbe un passo importante per invertire questa situazione. All’estero un dottorato acquista importanza non solo in base all’università in cui viene svolto, ma anche in base al docente con cui si è lavorato. Sono i professori stessi a decidere quali studenti prendere sulla base delle domande e delle presentazioni avute dai colleghi. Sia i dottorati che le borse post-dottorato dovrebbero essere accessibili con cadenze regolari e procedure semplici, completamente aperte agli stranieri.
Molto ci sarebbe da dire sul problema della valutazione della ricerca, che non può ridursi a ricette bibliometriche universalmente valide e sul suo uso più per procedere a tagli che a potenziare le stutture di ricerca e didattica. Voglio qui, in rapporto al sistema paese, mettere in risalto un solo aspetto relativo alla programmazione che dovrebbe seguire alla valutazione. Ci dobbiamo domandare se il sistema produttivo, formato per lo più da piccole e medie aziende, richieda in generale le competenze che potrebbero derivare dalla ricerca universitaria di base. I finanziamenti che nei decenni sono stati assegnati per l’innovazione “tecnologica”, sono risultati in pratica finanziamenti mascherati per risolvere le difficoltà del sistema produttivo. Si deve quindi stare attenti, quando nel sistema ricerca si stabilisce di potenziare progetti che si ritengono avere ampia ricaduta, a scapito di altri e della ricerca di base in genere. Questo vale anche per la didattica, dove, in scarsezza di fondi, si tenderà a sopprimere corsi ritenuti poco “redditizzi” o di scarsa frequentazione. Mi sembra invece prioritario per i governanti promuovere e creare supporti che costituiscano una cinghia di trasmissione di questo eventuale know-how al sistema produttivo, favorendo in quest’ultimo innovazione e sviluppo come base per uscire dalla crisi. La ricerca di base, l’università in tutte le sue componenti e discipline così come la scuola, costituiscono le fondamenta su cui lo sviluppo dell’intero paese può generarsi e non devono essere condotte con metodi aziendali.
Roma 15.01.2013 Carlo Di Castro
On Jan 15, 2013, at 2:43 PM, claudio procesi wrote:
> caro Carlo, purtroppo il modo in cui e` stata costruita questa mailing list non permette di spedire allegati. Quindi o tu lo inserisci come testo nella e-mail o mandi un link ad un sito in cui metti l'allegato
>
> ciao Claudio
> On Jan 15, 2013, at 1:09 PM, Carlo Di Castro wrote:
>
>> Cari tutti,
>> allego alcune mie considerazioni su punti come l' universita' gestita come azienda, che mi sembrano assenti dagli appelli circolati.
>> Carlo Di Castro
>> Professor of Theoretical Physics (Emeritus)
>> carlo.dicastro(a)roma1.infn.it
>> Dipartimento di Fisica
>> Università di Roma La Sapienza
>> Piazzale Moro
>> 00185 Roma
>> Phone +39 06 49914290
>> mobile +39 3334964320
>>
>>
>>
>>
>>
>>
>> _______________________________________________
>> Universitas_in_trasformazione(a)mail.dm.unipi.it mailing list
>>
>> Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni:
>> https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
>>
>> Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
>
>
> Claudio Procesi, Professore Emerito,
>
> Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo
>
> Membro dell'Accademia dei Lincei
>
> Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185,
> Roma, Italia
> fax 0039-06-44701007
> http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/
>
>
>
>
>
Caro Carlo,
non trovo l'allegato...
Marco
Il giorno 15/gen/2013, alle ore 13.09, Carlo Di Castro ha scritto:
> Cari tutti,
> allego alcune mie considerazioni su punti come l' universita' gestita come azienda, che mi sembrano assenti dagli appelli circolati.
> Carlo Di Castro
> Professor of Theoretical Physics (Emeritus)
> carlo.dicastro(a)roma1.infn.it
> Dipartimento di Fisica
> Università di Roma La Sapienza
> Piazzale Moro
> 00185 Roma
> Phone +39 06 49914290
> mobile +39 3334964320
>
>
>
>
>
>
> _______________________________________________
> Universitas_in_trasformazione(a)mail.dm.unipi.it mailing list
>
> Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni:
> https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
>
> Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Marco Grilli
Dipartimento di Fisica
Universita' di Roma "La Sapienza"
Piazzale Aldo Moro, 2
00185 - Roma, Italy
Phone: +390649914341
Fax: +39064957697
e-mail: marco.grilli(a)roma1.infn.it
http://server2.phys.uniroma1.it/gr/clc/marco_grilli.html
Sono del parere di laura sacerdote. Il testo è lungo, rischia di essere
noioso e di non immediata lettura, e non puntualizza alcuni aspetti
"numerici" cioè incontrovertibilmente fattuali.
Capisco che è difficile ad antipatico riscrivere un testo, ma se lo fosse
lo vorrei molto molto breve, mezza pagina al massimo, diviso per punti,
dati e fatti.
Un piccolo esempio:
1)dal 2000 ad oggi l'università italiana ha visti i suoi fondi ridotti
del....50% (?) . Quale attività seria può andare avanti con un taglio del
50%,? E si tenga conto che si parte da una base che è la metà di quanto
investito in media in europa.
2) Tutti i paesi europei durante la crisi economica hanno tagliato tutto,
ma aumentato i fondi per la scuola e per l'università. O noi siamo
speciali, o gli altri sono tutti degli imbecilli.
3) Il blocco del turn-over unito alla massiccia andata in pensione della
docenza universitaria legata all'immissione in ruolo di massa del 1980
porta dover chiudere molti corsi di laurea, e a diminuire il rapporto
docenti/studenti. Questo vuol dire una didattica peggiore o addirittura
assenza di didattica universitaria. E' questo che si vuole?
ecc.....
Carlo Cosmelli
--
..................................
Ciò che mi spaventa non è la violenza dei potenti, ma il silenzio degli
onesti.
Martin Luther King
..................................
Prof. Carlo Cosmelli
Dipartimento di Fisica
Sapienza, Università di Roma
P. A. Moro 5
00185 Roma, Italy
tel. (+39) 06-4991-4216
fax. (+39) 06-4957- 697
http://www.roma1.infn.it/exp/webmqc/cosmelli.html
Cari Colleghi,
sottoscrivo anch'io l'appello proposto da Luciano
Modica.
Cordialmente
Carla Perugini
Ordinario di Letteratura
Spagnola
Università di Salerno