Nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa dove vuole andare.
Seneca
Intervengo modestamente nella discussione sul documento programmatico
provvisorio Universita Futura.
Scrivo qui e non sul forum perchè non ci riesco.
Torniamo a noi.
Vorrei sollevare una questione di ordine nei lavori.
Il documento programmatico provvisorio Universita Futura contiene alcune
proposte, che mi vedono in gran parte favorevole, relative a
valutazione, competizione e cooptazione. Vi sono inoltre alcune proposte
relative alla governance.
Ora, sarà che insegno a ingegneria gestionale, sarà che ho fatto il manager
in una nota casa automobilistica del nord-ovest,
ma,come si dice in aziendalese, prima viene la "mission" e poi la "vision".
Secondo me, la prima domanda cui dobbiamo rispondere è la seguente:
"Quali sono i compiti, i doveri e il ruolo dell'Università nell'Italia
odierna ?"
Questo è ciò che appunto si chiama "mission".
Stabilito ciò, il documento programmatico diviene una declinazione di una
possibile "vision", cioè di una proposta operativa per attuare la mission.
Deve però rispondere in modo efficace ed efficiente alle questioni sollevate
dalla mission. E ciò significa disegnare dei processi, determinarne gli
attori, misurare le risorse e via discorrendo.
Viceversa mi viene un po' in mente "Guida galattica per autostoppisti" in
cui Pensiero Profondo dice
"La risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto
è... 42. Sì, ci ho pensato attentamente è questa, 42. Certo sarebbe stato
più semplice se avessi conosciuto la domanda."
Un caro saluto
Francesco Vaccarino